L AGRICOLTURA
CONSERVATIVA
a cura di
Michele Rinaldi
e Antonio Troccoli
INDICE
Presentazione 5
Diffusione 7
- FAQ 14
Vantaggi e svantaggi 21
- FAQ 23
Il Progetto Bio-Tillage 55
Bibliografia 61
PRESENTAZIONE
5
DIFFUSIONE
7
DEFINIZIONE E CARATTERISTICHE
DELL ' AGRICOLTURA CONSERVATIVA
9
ovvero quello di nutrire le piante con produzioni non “esasperate”
in un ciclo di quasi “auto-sostenta- ed infine attribuire quella funzione
mento”. Infatti, le funzioni principali ecologica dell’agricoltura di “car-
del suolo, quali quella nutritiva e bon sequestration” o almeno “car-
serbatoio di acqua per le colture, bon-neutral”.
viene demandato essenzialmente Ripristinare la condizione e fun-
alla sostanza organica. Tale matri- zione naturale di un suolo, che po-
ce attraverso processi di umifica- tremmo definire quasi primordiale,
zione-mineralizzazione, consente vuol dire tornare ad un sistema
di fornire elementi nutritivi alle pian- agricolo che sia parzialmente o to-
te (in particolar modo azoto) e al talmente auto-sostenibile. Questo
contempo di trattenere maggiori significa ridurre al minimo le lavora-
quantità di acqua attraverso una zioni del terreno preparatorie alla
migliore strutturazione degli aggre- semina o addirittura annullarle del
gati. La progressiva distruzione del- tutto, così come limitare l’apporto
la sostanza organica, dovuta non di input agrotecnici.
solo alle lavorazioni, ma anche alla L’Agricoltura Conservativa, defini-
non restituzione dei residui colturali ta anche “Agricoltura blu”, tradu-
sta creando problemi di fertilità e zione dall’inglese “Conservation
disponibilità idrica dei suoli. Questo Agriculture”, è chiaramente ispira-
si traduce in sempre più spinte la- ta e basata su tali principi.
vorazioni del terreno, per permet- Infatti, i tre pilastri principali sono:
tere un migliore approfondimento • alterazione minima del suolo (tra-
delle radici, ed incrementi di con- mite la semina su sodo o la lavora-
cimazioni minerali (soprattutto di zione ridotta del terreno);
azoto), per massimizzare la produt- • copertura permanente del suo-
tività della coltura, che impattano lo (colture di copertura, residui e
definitivamente sui costi di produ- pacciamatura vegetale);
zione. Pertanto, l’agricoltore per • associazioni e rotazioni colturali
sopperire a questi incrementi dei diversificate.
costi, tende paradossalmente ad L’alterazione minima del suolo,
aumentare ancora di più gli input attraverso la riduzione progressiva
agrotecnici per massimizzare la delle lavorazioni fino ad arrivare
produttività della coltura e quin- alla “non lavorazione” del suolo
di il reddito. Si crea, in sostanza, ha come primo obiettivo quello di
un circolo vizioso che è necessa- ripristinare la fertilità intrinseca del
rio interrompere per vari motivi. suolo. Infatti, limitando e annullan-
Restituire al suolo la sua naturale do le lavorazioni si riduce la distru-
funzione di sostentamento per le zione degli aggregati del suolo,
piante significa incrementare la so- preservando la matrice organica
stanza organica, ridurre i costi per dall’esposizione diretta agli agenti
assicurare redditi adeguati anche atmosferici e, quindi, dai fenomeni
10
ossidativi che portano alla minera- nei residui colturali.
lizzazione della sostanza organica. La copertura del suolo riveste ef-
Questo fenomeno è ancor più de- fetti positivi su diverse componen-
leterio con lavorazioni che espon- ti. In primo luogo, i residui colturali
gono la sostanza organica del suo- rappresentano la matrice di par-
lo ai raggi diretti (vedi aratura con tenza su cui i processi biologici
ribaltamento della zolla). costituiranno la sostanza organi-
Inoltre, riducendo le lavorazioni ca del suolo. Inoltre, il loro effetto
si riduce al minimo il disturbo sulla pacciamante riduce i processi di
microfauna tellurica, la cui attività evaporazione di acqua del suo-
biologica ha un effetto estrema- lo, incrementando la riserva idrica
mente positivo sulla strutturazione naturale del suolo stesso. L’effetto
di composti umici complessi a par- protettivo dei residui è evidente
tire da molecole semplici compo- nel caso di piogge battenti sul suo-
ste da carbonio e azoto presenti lo, evitandone i fenomeni di com-
11
cosiddette “cover crop” che pos-
sono essere permanenti o limitate
al periodo di non presenza della
coltura principale. Comunque le
cover crop possono essere colti-
vate in consociazione alla coltura
principale per coprire le interfile
scoperte dalle piante coltivate.
Le rotazioni colturali attraverso
l’avvicendamento di specie di-
verse, ampliando il numero delle
specie coltivate ed evitando il fre-
quente ripetersi delle stesse colture
sui terreni, ha molteplici obiettivi.
Innanzitutto, aumenta il tempo in
cui il suolo rimane coperto, proteg-
gendolo dall’azione degli agenti
atmosferici nei confronti di ruscel-
lamento, compattazione e liscivia-
zione di nitrati, ma anche aumenta
il carbon stock e la matrice orga-
nica del suolo, stimolando l’attività
microbica del suolo. Fondamenta-
le è, infine, la riduzione del fenome-
no agronomico noto come “stan-
chezza del terreno” che si origina
in seguito all’accumulo di patoge-
ni specifici di una coltura, coltivata
per un periodo prolungato di tem-
po, causando nel coso degli anni
una progressiva riduzione della fer-
tilità e del potenziale produttivo nel
terreno.
12
FAQ
Frequently Asked Questions
14
aspetti agronomici, ambientali ed economici. Essa contribuisce, quindi,
alla conservazione dell’ambiente nonché al sostegno, in modo efficace
ed efficiente, del miglioramento della produzione agricola .
Non-lavorazione o semina diretta: la “non la-
vorazione” o “zero-tillage” è una componen-
te tecnica utilizzata in AC, ma non tutti coloro
che praticano la “non-lavorazione” adottano
Quali sono gli
effettivamente l’AC. Infatti, l’AC non solo evita
la lavorazione del suolo, collocando il seme nel
elementi
terreno grazie a seminatrici dotate di organi di distintivi
taglio, ma prevede anche la copertura del suo- dell'AC?
lo attraverso residui colturali o cover crop.
Gestione dei residui: la presenza dei residui colturali e/o di cover crop
è un carattere distintivo dell’AC. Residui post-raccolta di cereali, sfalcio
di infestanti prima della fioritura o presenza di colture permanenti, assi-
curano una migliore infiltrazione e conservazione dell’acqua nel suolo,
una protezione della sostanza organica nel suolo dall’azione ossidante
dell’atmosfera e allo stesso tempo rappresentano uno stock di carbonio
e di altre molecole trasformate successivamente in sostanza organica.
Rotazioni colturali: l’avvicendarsi di colture diverse è necessario in regi-
me di AC per evitare l’aumento del carico di parassiti, erbe infestanti e
malattie e per assicurare che gli apparati radicali possano esplorare il
terreno a diverse profondità. Ciò permette anche un’estrazione più equi-
librata dei nutrienti dal suolo.
15
zioni ideali del suolo e le relative interazioni con le piante, permettendo
una riduzione dei costi legati agli input agrotecnici, una riduzione degli
impatti ambientali, e addirittura attribuire una funzione di mitigazione dei
cambiamenti climatici all’agricoltura stessa. Tutto questo, garantendo
allo stesso tempo anche produzioni soddisfacenti nelle prime fasi dell’AC
che col tempo possono competere con quelle dell’agricoltura conven-
zionale, ma con i benefici dell’AC.
16
Un aspetto innovativo è, invece, quello di usare la semina diretta in azien-
de che già operano in regime biologico: si stanno sperimentando mac-
chine abbattitrici delle erbe infestanti (climber) da posizionare davanti
alla trattrice, per permettere la semina diretta successiva, senza uso di
diserbanti.
17
In tutto il mondo, circa 157 milioni di ettari sono
destinati all’AC, presenti per lo più in Nord e Sud
America (120 milioni di ettari) e proprio in Sud
L’AC è già America sta avendo una rapida espansione,
presente negli per motivi ambientali ed economici. In questa
area gli agricoltori che praticano l’AC sono
attuali sistemi
rappresentati da organizzazioni a livello locale,
agricoli? regionale e nazionale e sono supportati da Isti-
tuzioni governative. Anche in Europa esiste un
istituto, la Federazione dell’Agricoltura Conservativa Europea (ECAF) che
riunisce le associazioni nazionali di AC del Regno Unito, Francia, Germa-
nia, Italia, Portogallo e Spagna.
18
VANTAGGI E SVANTAGGI
21
SVANTAGGI
Fino a quando il sistema conser- • gli agricoltori devono effettuare
vativo non raggiunge l’equilibrio, un investimento iniziale in macchi-
nei primi anni (3-5) di transizione, in ne specifiche per l’AC (vedi la se-
funzione delle condizioni di parten- minatrice da sodo);
za del terreno, si potrebbe assistere
ad eventuali riduzione delle rese. • gli agricoltori devono ricevere
Altri aspetti da tenere in considera- una formazione tecnica adeguata
zione potrebbero essere i seguenti: e devono avere accesso a servizi
di consulenza agronomica specia-
• qualora le rotazioni e/o le varietà lizzati. Rispetto all’agricoltura tradi-
colturali e la copertura del suolo zionale, è necessario un radicale
non raggiungessero livelli ottimali, cambio di impostazione.
potrebbe essere necessario ricor-
rere ad una maggiore quantità di
sostanze chimiche per controllare
le erbe infestanti e i parassiti;
22
FAQ
Frequently Asked Questions
23
Solo in rare condizioni climatiche il suolo riesce a
mantenere la struttura così com’è. Nei sistemi di
non lavorazione, gli organismi presenti nel suolo Possiamo
riescono a mantenere un’adeguata struttura-
adottare
zione del suolo simile a quella ottenuta con le
lavorazioni meccaniche. Gli organismi sono in
l’AC senza
questo caso rappresentati da lombrichi, insetti, copertura
batteri, funghi e radici delle piante e, pertan- del suolo?
to, vanno nutriti e protetti attraverso l’aumento
della sostanza organica e la copertura del suo-
lo. Inoltre, la copertura del suolo assicura una protezione importante con-
tro i fenomeni erosivi dovuti agli agenti atmosferici, quali vento e pioggia.
TERRENO LAVORATO
AD OPERA DEI LOMBRICHI
24
due colture simili potrebbe non essere interrotta adeguatamente. Inoltre,
differenti colture, hanno diversi sistemi radicali ed esplorano diversi oriz-
zonti del suolo ed hanno diverse richieste nutritive. Quindi, le rotazioni con
differenti colture, non solo diversificano la produzione ma hanno anche
effetti sinergici sul controllo delle malattie, disponibilità di nutrienti ed am-
biente radicale.
25
La maggior parte delle aziende che nel mondo
applicano l’AC sono essenzialmente cerealico-
le (frumento, orzo, avena), ma si sono osservati
Quali sono buoni risultati anche su leguminose da granel-
le culture più la (favino, cece, pisello). Per quanto riguarda
indicate le colture a ciclo primaverile estivo, l’AC viene
per l’AC? applicata anche su colture foraggere come
mais e sorgo da insilato. In generale, tutte quel-
le colture che non richiedono lavorazioni interfi-
lari (sarchiature, rincalzature) possono essere seminate con seminatrici su
sodo e coltivate seguendo le linee guida dell’AC.
26
Inoltre, vi è anche una certa resistenza all’AC da parte di gruppi con
differenti interessi, ad esempio i settori meccanici e petroliferi che potreb-
bero vedere ridotti i loro utili da una massiccia adozione dell’AC.
27
TECNICA
,
AGRONOMICA
DELL AC SU FRUMENTO DURO
29
Incrementare del 10-15% la quantità di se-
mente calcolata, in base alla germinabilità e
al peso del seme, per sopperire ad una quota
Dose di di seme che potrebbe essere non perfetta-
Seme mente interrata.
È estremamente consigliato l’uso di semente
conciata.
30
I RISULTATI DELLA RICERCA
33
Figura A – Andamento dei costi variabili per la tecnica di semina convenzionale (CT) (aratura 35-40 cm, 2
ripassi con erpice a dischi e semina), per la semina su sodo (NT) (trattamento erbicida totale, semina con
seminatrice da sodo) e differenza cumulata dei costi (DCC) tra CT e NT e DCC convertito in equivalenti
granella. I costi si riferiscono alle operazioni colturali in cui le due modalità di semina si differenziano e
sono basati sui prezzi medi praticati dai contoterzisti nel comprensorio agrario di Capitanata (Foggia).
Come si evince dalla figura A, nel da 197 (2008) a 538 (2005) kg/ha,
corso di un ventennio l’analisi dei corrispondenti, in media, a 393 kg
costi variabili evidenzia per en- granella/ha/anno. In base alle pre-
trambe le tecniche agronomiche cedenti considerazioni, è opportu-
un andamento dei valori sempre no che prima di procedere ad un
crescente. In ogni modo, il costo qualsiasi confronto tra le rese di CT
differenziale tra Convenzionale e di NT e trarne delle conclusioni
(CT) e sodo (NT) mostra un vantag- sarebbe necessario aggiungere la
gio per il sodo con un trend positi- produzione di granella equivalente
vo che è passato da 63 €/ha all’ini- di ciascun anno alla produzione di
zio del programma a 112 €/ha alla NT e poi eseguire il confronto con
fine dello stesso. Il risultato definitivo la produzione ottenuta dalla tecni-
è che l’adozione del sodo ha com- ca convenzionale.
portato per l’azienda un risparmio Nella figura B è riportato per lo stes-
economico cumulato al 2014 di € so esperimento la risposta produtti-
1.540, equivalenti a 77 €/ha/anno. va di CT e NT.
Ne discende che se per ogni anno Come era da attendersi, la rispo-
si convertisse, in base al prezzo sta produttiva in entrambi i modelli
della granella di ogni annata, la di gestione colturale è fortemente
differenza dei costi variabili rispar- soggetta alla variabilità stagiona-
miati dovuti al sodo in chilogrammi le, mentre non c’è nessuna diffe-
equivalenti di granella, si avrebbe renza statistica tra la resa media
un incremento di granella che va di granella ottenuta con la semina
34
Figura B – Andamento delle rese di granella di una omosuccessione di frumento duro coltivato a Foggia
nel periodo 1995-2014. CT=Semina Convenzionale, NT=Semina su Sodo; NTC=Semina su sodo con le rese
di granella corrette aggiungendo per ciascun anno i chilogrammi di granella equivalente derivati dal
risparmio economico dovuto all’adozione del sodo.
35
Figura C – Andamento delle Differenze di Resa (DR) tal quale e Corretta (DRC) tra semina convenzionale
(CT) e semina su sodo (NT) tal quale e Corretta (NTC). DRC si riferisce alla resa di granella NT corretta
aggiungendo per ciascun anno i chilogrammi di granella equivalente derivati dal risparmio economico
dovuto all’adozione del sodo.
36
to a due livelli di azoto (100 e 130 cioni abbia prodotto il 35% in più di
kg/ha di azoto). La figura E mette granella rispetto alla semina con-
in evidenza che la resa di granel- venzionale.
la è stata influenzata significativa- Inoltre, l’effetto dell’azoto non è
mente solo dall’effetto dovuto ai stato particolarmente evidente in
diversi tipi di semina (F(2,12)=22,63; quanto le 30 unità di azoto in più
p value=0,000) ma non dal livello date alla coltura hanno incremen-
di azoto e dall’interazione semina tato solo del 4,5% la produzione
x livello azoto. Il sistema di semina che è passata da 2,69 a 2,81 t/ha,
che ha registrato la più alta resa di mentre l’incremento di resa più
granella è stata la semina su sodo importante si è registrato solo nel-
con la seminatrice a dischi (3,90 t/ la semina convenzionale dove la
ha) la quale ha prodotto il 56% e resa di granella è incrementata del
il 110% in più di granella rispetto al 16%, passando da 1,72 a 1,99 t/ha.
sodo con la seminatrice a falcioni Nella semina su sodo con la semi-
(2,50 t/ha) e alla semina conven- natrice a falcioni si è avuto con
zionale a righe (1,50 t/ha). Queste 130 kg/ha di azoto un leggero calo
ultime due tipologie di semina non della produzione rispetto all’incre-
sono risultate differenti dal punto di mento di resa del 6% che si avuto,
vista statistico, sebbene la semina invece, nella semina su sodo con
su sodo con la seminatrice a fal- la seminatrice a dischi.
Figura D – Andamento della resa di granella relativa alla semina convenzionale (CT) e alla semina su
sodo (NT) nel periodo 2010-2013 a Gaudiano di Lavello (PZ) presso l’azienda sperimentale ALSIA – Regio-
ne Basilicata (dati gentilmente forniti dalla Dott.ssa Loredana Lanzellotti).
37
Figura E – Risposta del frumento duro a due livelli di azoto (100 e 130 kg/ha) applicati alla semina con-
venzionale (CT) e alla semina su sodo eseguita con due differenti seminatrici da sodo (a falcioni, NTF e
a dischi, NTD) sulla resa di granella. Le medie seguite da lettere diverse sono statisticamente differenti in
base al test della Minima Differenza Significativa (MDS, P=5%). La prova è stata eseguita nella stagione
agraria 2012/13 a Gaudiano di Lavello (PZ) presso l’azienda sperimentale ALSIA – Regione Basilicata (dati
gentilmente forniti dalla Dott.ssa Loredana Lanzellotti).
È indicato da più parti che la pra- nale partita nel 1995 (Figura F) e in
tica della semina su sodo sia più una nuova prova allestita nel 2013
adatta negli ambienti mediterra- a partire da un terreno seminato a
nei dove è più facile avere periodi sodo dal 2006 (Figura G).
di siccità o di carenza idrica tale L’analisi statistica riportata nella fi-
da rendere più difficile il comple- gura F indica che tutti gli effetti -
tamento del ciclo colturale del data di prelievo, gestione del suolo,
frumento duro, specialmente nel profondità di campionamento e le
periodo delicato del riempimento relative interazioni, di cui si riporta
della granella. Al fine di supportare la più importante – sono statistica-
tale asserzione è necessario verifi- mente significativi. In particolare,
care se effettivamente un terreno le date di prelievo mostrano una
gestito a sodo conservi più umidità significativa differenza del conte-
di un terreno coltivato in maniera nuto di acqua del suolo che si ri-
convenzionale. duce progressivamente, come era
Nelle due figure che seguono si da attendersi, a partire dal primo
riportano i valori di umidità del prelievo del 23/4/2009 (16%, spi-
suolo determinati a Foggia presso gatura), per continuare con i due
il CREA-CER in una prova plurien- prelievi di maggio (6 e 20/5/2009,
38
rispettivamente 14 e 11%; riempi- suolo), ad eccezione della secon-
mento della granella) e terminare da data di prelievo (più alto dello
con il prelievo del 3/6/2009 (5%; 0,7%), rispetto al convenzionale
maturazione della granella). che mostra valori mediamente più
Riguardo al contenuto di acqua bassi e un andamento più variabi-
ai differenti livelli di profondità del le con la profondità. I dati fin qui
suolo si può subito verificare che il esposti indicano che effettivamen-
comportamento del sodo è com- te il sodo conserva più umidità nel
pletamente differente dal conven- tempo e ai diversi livelli di profondi-
zionale. In generale, in ciascuna tà rispetto al convenzionale e que-
data di prelievo il contenuto d’u- sto si traduce, grazie al 3% di ac-
midità nel sodo tende a crescere qua in più nel suolo, in una ulteriore
quasi linearmente con la profondi- chance per la pianta di superare
tà ed è sempre superiore (media- i periodi critici dovuti alla carenza
mente dal 2 al 3%, confrontando idrica o siccità.
l’interazione data x gestione del
Figura F - Andamento dei valori di umidità del suolo determinati con il metodo gravimetrico a quattro
profondità del terreno (0-15, 15-30, 30-45, 45-60 cm) in due differenti modelli di gestione del suolo: con-
venzionale (CT) e conservativo (NT). Le misure sono state fatte al CREA-CER di Foggia nel 2009 nella pro-
va pluriennale iniziata nel 1995. Le lettere diverse, maiuscole e minuscole, affianco alle medie dei singoli
fattori indicano una differenza statistica significativa al livello di P=5% in accordo al test della Minima
Differenza Significativa.
39
I dati sul contenuto di umidità sufficientemente uniforme fino alla
del terreno dimostrano, quindi, che profondità di 40 cm, sebbene negli
il terreno in regime di AC tende a strati più superficiali (0-10 e 10-20
conservare una maggiore quan- cm) il contenuto sia leggermente
tità di acqua rispetto al terreno più basso, per poi diminuire ulterior-
convenzionale e questo spiega le mente nello spessore di 40-50 cm.
notevoli differenze produttive che Nel sodo la situazione, come era
si hanno nel sistema conservativo da attendersi, è completamente
rispetto al convenzionale quando opposta in quanto vi è una gra-
la stagione colturale decorre par- duale diminuzione della SO man
ticolarmente siccitosa. mano che si scende in profondità
Un’altra caratteristica del suolo, as- nel suolo con una maggiore con-
sociata alla capacità di ritenzione centrazione di SO (2,55%) nello
idrica, è il contenuto di sostanza strato fino a 10 cm di profondità,
organica (SO). Su questo aspetto pari all’8,1% in più di SO rispetto al
la maggior parte degli studi con- convenzionale, per poi diminuire
cordano che il sistema conservati- nei livelli successivi nella misura del
vo, in virtù dell’assenza delle lavo- 2, 8, 17 e 13% rispettivamente alle
razioni, della gestione dei residui profondità di 10-20, 20-30, 30-40 e
colturali e dell’adozione delle co- 40-50 cm. L’effetto caratterizzante
ver crop per mantenere coperto il del sodo è sicuramente l’elevata
suolo e proteggerlo dall’erosione concentrazione di SO nel livello
idrica ed eolica, fa accrescere nel appena sotto superficiale del ter-
tempo il contenuto di sostanza or- reno (0-5 cm) in cui si riscontra un
ganica del terreno, specialmente valore di 2,88% di SO, pari al 21% in
nello strato superficiale (fino a 10 più rispetto al valore iniziale di SO
cm), con i benefici agronomici le- (1996). Riferito alla media del profi-
gati a questa componente del ter- lo 0-40 cm, il sistema convenzionale
reno tra cui, uno tra tutti, quello di (2,38%) ha conservato il valore ini-
aumentare la capacità di ritenzio- ziale di SO mentre nel sodo (2,27%)
ne idrica. si è assistito ad un calo del 5% di
La figura H fotografa al 2008 la si- SO, sebbene fino allo spessore 0-20
tuazione del livello di SO nel primo cm del terreno il contenuto medio
campo sperimentale avviato nel di SO nel sodo (2,44%) sia superiore
1995 dove il contenuto iniziale di al convenzionale (2,37%) e quasi
SO era 2,38% nel profilo 0-40 cm. simile al convenzionale fino a 30
Salta subito agli occhi dell’osserva- cm di profondità (rispettivamente
tore che nel convenzionale nello 2,36% e 2,38%). In sostanza, si può
spessore di terreno dove normal- affermare che nel sodo il contenu-
mente si esegue la lavorazione to relativamente più elevato di SO
primaria (aratura) la distribuzione nello strato attivo del terreno (circa
del contenuto di SO risulta essere 30 cm) ha un benefico effetto sulla
40
sua capacità di trattenere più ac-
qua rispetto al sistema convenzio-
nale, come dimostrato nelle figure
F-G.
Figura G – Andamento dei valori di umidità (sopra) e delle differenze di umidità (sotto) del suolo deter-
minati con il metodo gravimetrico a due profondità del terreno (0-20 cm e 20-40 cm) in due differenti
modelli di gestione del suolo: convenzionale (minima lavorazione) e conservativo (sodo). Le misure sono
state fatte al CRA-CER di Foggia nel biennio 2014-2015 in una nuova prova iniziata nel 2013 su un terreno
a sodo dal 2005.
41
Un altro aspetto interessante da e una ridotta aerazione con riper-
tenere in considerazione riguarda il cussioni negative sulla germinazio-
comportamento fisico del terreno ne e sulla capacità di radicazione
non lavorato in merito alla com- della pianta. In prima analisi risulta
pattezza. In letteratura si riportano evidente che un terreno che viene
per il terreno non lavorato valori lavorato (si pensi alla preparazione
della densità apparente (rappor- del letto di semina per il frumento
to tra il peso secco del terreno duro) dovrebbe avere una densità
nell’unità di volume, compresi gli apparente iniziale sicuramente più
spazi vuoti) che sono nettamente bassa, dovuto alla formazione di
superiori rispetto al terreno lavo- macrostrutture, rispetto ad un ter-
rato. Quindi, il sodo avendo valo- reno sodivo indisturbato. L’aspetto
ri di densità più elevati dovrebbe non ancora completamente inda-
essere più compatto, meno po- gato è capire se questi valori bassi
roso, di scarsa stabilità strutturale di densità permangono nel tempo,
e tendente a formare la crosta durante la stagione colturale e ne-
superficiale. Tutto ciò condurreb- gli anni.
be il terreno ad avere una minore
capacità d’infiltrazione all’acqua
Figura H - Contenuti e differenze di sostanza organica determinati a cinque livelli di profondità del ter-
reno (0-10, 10-20, 20-30, 30-40, 40-50 cm) in due differenti modelli di gestione del suolo: convenzionale
(CT) e conservativo (NT). Le misure sono state fatte al CRA-CER di Foggia nel 2008 nella prova pluriennale
iniziata nel 1995.
42
In generale, è possibile afferma- le cui caratteristiche non sono fisse,
re che la densità apparente varia ma dinamiche nel tempo in base
per effetto delle lavorazioni, dell’a- ad una serie di fattori che vanno a
zione del gelo, della compattazio- modificare la struttura e la modali-
ne in seguito al passaggio di mezzi tà di aggregazione delle particelle
meccanici, ma non varia in funzio- del suolo. Tra questi fattori un ruo-
ne dell’umidità del suolo se non in lo importante è giocato dalla so-
presenza di argille rigonfiabili. È da stanza organica che interviene nel
precisare che valori alti di densità ridurre la densità apparente pro-
apparente nulla dicono sulla mor- muovendo una più forte e stabile
fologia e sul grado di aggregazio- aggregazione a carico della matri-
ne e stabilità degli aggregati del ce minerale del suolo.
terreno. Pertanto, valori alti di den- Si riporta qui un’esperienza trienna-
sità si possono avere sia in orizzonti le condotta dal CNR IRPI di Firenze
del terreno del tutto privi di struttu- (Calzolari et al., 2005) sulla dinami-
ra (terreno ammassato) che in oriz- cità della densità apparente nel
zonti caratterizzati da forte e stabi- tempo e, nella stessa annata, in tre
le aggregazione con aggregati di momenti della stagione colturale
notevoli dimensioni. Si tratta, in so- (aprile-maggio, luglio e settembre
stanza, di un dato aggregato che rispettivamente A=inizio, B=metà
fornisce un indizio sulla qualità re- e C=fine ciclo) rispetto a differenti
lativa del suolo, anche in funzione gestioni colturali.
della gestione colturale adottata,
43
La figura I mostra che nella media validi in quella situazione e non
del triennio tutte le tesi trattate con possono essere generalizzati.
SO hanno valori più bassi di densità Nella prova di lungo termine (1995)
rispetto al testimone e il non lavora- condotta al CREA-CER di Foggia
to ha il valore più elevato in assolu- (Figura N) i valori di densità appa-
to: CD (1,32 t/m3) < L (1,37 t/m3) < C rente ottenuti in due annate con-
(1,38 t/m3) < T (1,40 t/m3) < NL (1,46 secutive (ottobre 2008 e novembre
t/m3). Lo stesso studio mostra che 2009) e a due livelli di profondità
anche durante la stagione coltura- del suolo (0-10 e 10-20 cm) confer-
le i valori di densità variano all’inter- mano che: in media il convenzio-
no della gestione colturale (Figura nale (1,23 t/m3) ha valori significati-
L). Tra tutte le gestioni colturali solo vamente più bassi del sodo (1,33 t/
la tesi L (Lavorato letamato) mo- m3); in media lo strato 0-10 cm del
stra valori sostanzialmente stabili terreno ha valori significativamen-
nella stagione colturale mentre in te più bassi (1,24 t/m3) del succes-
tutte le altre gestioni si evidenzia un sivo livello (1,32 t/m3); l’interazione
incremento della densità dall’inizio gestione x profondità non è signi-
alla fine del ciclo che è lineare per ficativa, sebbene i valori nel sodo
le tesi T (Testimone Lavorato) e C e alle due profondità siano me-
(Lavorato con Compost a dosi nor- diamente più alti che nel lavorato.
mali) e meno regolare per le tesi Infine, nelle due annate agrarie le
CD (Lavorato con Compost a dose differenze nei valori di densità non
doppia) e NL (Non Lavorato). In so- sono significative e sono minime
stanza questo comportamento sta sia per la gestione che per i livelli di
ad indicare che la densità tende profondità.
ad aumentare come la stagione Un parametro che è correlato allo
diventa più secca. Infine, la figura stato di compattezza del terreno, e
M mostra nei tre anni di sperimen- quindi alla sua densità apparente,
tazione come varia la densità in è la misura effettuata con il pene-
funzione della gestione colturale. trometro. Questo strumento misura
Tutte le tesi mostrano che nel 2003, la resistenza, espressa in kPa, che il
in coincidenza di un’andamento terreno oppone alla forza di pene-
climatico più siccitoso, la densità trazione esercitata da un’operato-
apparente registrata in tutte le ge- re su un’asta cuneata. Sulla base
stioni colturali è più bassa degli al- delle considerazioni precedenti è
tri due anni dove i valori di densità atteso che un terreno non lavora-
sono risultati più o meno stabili, con to, che ha normalmente un valore
la stagione 2004 avente valori leg- di densità apparente più alto del
gemente più alti. terreno lavorato, mostri una mag-
Tutti questi dati stanno ad eviden- giore resistenza al penetrometro.
ziare che il valore di densità appa- Nella figura 0 si dimostra che i valori
rente registrato in un dato momen- medi di resistenza alla penetrazio-
to è un’istantanea i cui risultati sono ne sono più alti nel sodo rispetto al
44
lavorato fino alla profondità di 40 positivi per il sodo (più compatto)
cm dopodichè i due sistemi si equi- fino a 40 cm per poi avere un’in-
valgono. Anche i valori delle diffe- versione di tendenza con valori
renze assolute tra NT e CT nei due negativi per il lavorato (più com-
periodi del ciclo colturale mostra- patto) o allineati sulla linea di base
no, rispetto alla linea di base, valori (compattezza equivalente).
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Figura N – Valori di densità apparente determinati a due livelli di profondità nel suolo (0-10 e 10-20 cm)
in due sistemi di gestione colturale: Convenzionale (CT) e Sodo (NT). Prova di lungo termine (1995) al
CREA-CER di Foggia.
Figura O – Andamento medio della resistenza del terreno al penetrometro e della differenza assoluta
misurata in due periodi del ciclo colturale (accestimento, febbraio; spigatura, aprile) del frumento duro
per due sistemi di gestione colturale: convenzionale (CT) e sodo (NT). Le misure sono state eseguite al
CREA-CER di Foggia nella prova di lungo termine (1995) in tre punti differenti del campo e per ogni punto
sono state eseguite tre misurazioni.
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MACCHINE PER LA
SEMINA DIRETTA
Le seminatrici da sodo affinché si- loro peso a terra. Tale caratteristi-
ano realmente efficienti, così da ca fa si che il peso generato dalla
perseguire i benefici dell’Agricoltu- azione combinata delle molle di
ra Conservativa, dovrebbero pre- carico e del peso stesso dell’ele-
sentare alcune importanti caratte- mento, in ogni caso, sia potenzial-
ristiche, quali: mente superiore a 200 kg per ogni
elemento;
• essere in grado di eseguire la
deposizione del seme in un unico • non presentare mai organi lavo-
passaggio mediante assolcatori ranti mossi dalla presa di forza e o
a dischi su terreno non lavorato e idraulicamente.
con presenza di abbondanti resi-
dui colturali; In qualche caso particolare, come
per le colture con larghezza tra le
• eventualmente essere anche file di più di 30 cm, si pratica anche
dotate di organi lavoranti da an- lo “strip till”. Tale pratica consiste
teporre agli assolcatori costituiti da nell’utilizzo di una macchina che
dischi o stelle di vario tipo, che ese- esegue una lavorazione in banda
guano una lavorazione in banda (solo la zona di semina) eseguita
di massimo 15 cm di larghezza e 10 anche in momenti antecedenti la
cm di profondità; semina.
49
, differibili, purtroppo, vengano ef-
L ELEMENTO
DI SEMINA fettuate su terreni poco portanti
con conseguenze negative per la
In particolare, un idoneo ele- struttura del terreno a causa del
mento di semina deve: penetrare compattamento sottosuperficiale.
nel suolo, tagliare i residui senza In tali condizioni l’Agricoltura Con-
provocare il loro interramento, de- servativa prevede operazioni di
porre il seme ad una profondità recupero della struttura attraver-
uniforme a diretto e intimo con- so attrezzature idonee allo scopo,
tatto con il terreno, evitare di di- che non alterino il profilo e siano in
sturbare gli altri elementi, coprire grado di gestire il residuo in super-
il seme con il terreno lasciando il ficie.
residuo colturale uniformemente Tra gli elementi di semina maggior-
distribuito, localizzare il fertilizzante mente diffusi ricordiamo il sistema
se possibile ai lati del solco, a mag- a disco, con un disco metallico
gior profondità del seme, realizzare tagliente dove posteriormente è
tutte queste azioni senza lavorare posto il tubo che porta il seme e lo
il terreno. lascia cadere nel taglio del terre-
Anche rispettando tutti i principi no operato dal disco. È un sistema
e le accortezze dell’Agricoltura che si presta bene anche con resi-
Conservativa, qualche volta si cre- dui colturali.
ano delle condizioni di eccessivo Con il sistema a doppio disco, in-
compattamento in alcune aree clinati tra loro di 5-10 gradi, si rie-
degli appezzamenti che devono sce ad aprire una fessura di terreno
essere ripristinate. Infatti, il terreno maggiore rispetto ai sistemi a sin-
è sempre soggetto ad azioni che golo disco e quindi il seme ha una
ne favoriscono il compattamento, maggiore possibilità di entrare nel
come quelle prodotte dalla sua terreno ed essere adeguatamente
stessa massa, dalla massa vegeta- coperto.
le che lo sovrasta, dall’acqua, dal Con il sistema a falcione, un sorta
passaggio di macchine ed attrez- di erpice (fisso o a molla) lavora
zature. Ad esempio la gestione del- parzialmente e superficialmente il
la raccolta può rivelarsi complessa terreno e lascia il seme posterior-
quando le finestre temporali sono mente. Si presta molto bene in ter-
ridotte a causa dell’andamento reni pietrosi e superficiali.
meteorologico e dalle caratteristi-
che dei suoli. Diventa quindi ine-
vitabile che in alcune annate la
raccolta ed altre operazioni non
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Accessori
• disco spartitore: il pericolo di avere lo svuotamento
è un utensile che serve a togliere del solco).
il residuo colturale (10-15 cm) dal- • ruotino gommato copriseme:
la linea di semina; è sempre posto organo montato posteriormente
anteriormente all’assolcatore ed all’assolcatore, e prima dell’orga-
ha una forma generalmente den- no chiudi solco, che serve a tratte-
tata e in posizione leggermente nere il seme e il terreno nel solco
angolata rispetto all’avanzamen- evitando un’eccessiva compres-
to. Il loro utilizzo può essere vantag- sione sulla superficie dello stesso
gioso in presenza di abbondante o che potrebbe, specialmente in ter-
poco macerato residuo colturale reni umidi, creare uno strato indu-
per facilitare il compito degli as- rito di terreno tale da rendere più
solcatori, specialmente su terreno difficile l’emergenza delle plantule.
umido, accelerare il riscaldamento
del terreno e favorire la distribuzio- • microfresa anteriore: rientra nel
ne di diserbanti di pre-emergenza novero delle cosiddette semina-
sulla fila di semina. trici combinate con attrezzature
che operano una lavorazione del
• turbo disco anteriore: terreno azionata dalla presa di po-
è posto anteriormente alla linea di tenza. L’erpice rotante offre una
semina ed ha il compito di tagliare migliore capacità di smuovere, pa-
efficientemente il residuo colturale reggiare e riassettare il terreno per
ed effettuare una minima lavora- preparare il letto di semina. Inoltre,
zione evitando l’interramento dei in presenza di abbondante e ben
residui. I dischi possono essere a trinciato residuo colturale l’erpice
profilo liscio (non smuovono il ter- rotante ottimizza ancora di più la
reno, penetrano efficientemente il disposizione in modo uniforme del
terreno ed hanno un dispositivo re- residuo il quale essendo leggero
golatore della profondità), a profi- rimane in superficie e non viene in-
lo liscio e corpo goffrato o a rilievo terrato formando un mulch capa-
(smuovono il terreno e producono ce di proteggere efficacemente il
un solco più largo), a profilo ondu- suolo.
lato con diversi gradi di curvatura
(più aumenta il grado e la profon-
dità di curvatura più aumenta la
fetta di terreno lavorata ma anche
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IL PROGETTO BIO - TILLAGE
Il settore cerealicolo della Ba- In particolare:
silicata richiede innovazioni per il
recupero di redditività, la riduzione - variabilità del suolo come base
degli impatti e la diversificazione per la misura di indicatori di qualità
dell’offerta. del suolo e gestione sito-specifica;
L’Agricoltura Conservativa abbat-
te i costi e può migliorare le per- - varietà di frumento duro in grado
formance ambientali, ma in alcuni di migliorare la colonizzazione del
suoli può aumentare le emissioni di suolo (bio-tillage), acquisire risor-
gas serra, causare scarsa penetra- se e ridurre i patogeni ricercando
zione e maggiore suscettibilità alle tratti radicali utili in varietà antiche
malattie delle radici ed eccessivo e moderne. La letteratura scientifi-
uso di diserbanti. Il suo successo ca indica, infatti, le caratteristiche
produttivo e ambientale richiede della radice come essenziali, ma i
dunque misure complementari. tratti ipogei sono stati finora sostan-
Questo progetto “Approcci inno- zialmente trascurati;
vativi per il miglioramento delle
performance ambientali e produtti- - rotazioni multifunzionali capaci
ve dei sistemi cerealicoli no-Tillage di creare nel suolo condizioni fa-
(BIO-TILLAGE)”, finanziato nell’am- vorevoli per la successiva coltu-
bito del Programma di Sviluppo ra cerealicola attraverso bio-pori
Rurale della Regione Basilicata creati dalla radice (bio-tillage) ma
2007 – 2013, MISURA 124, introduce anche di fornire prodotti per nuo-
innovazioni basate sull’interazione vi mercati (nutraceutici e celiaci)
suolo-radice in frumento duro se- come Quinoa (pesudocereale) e
minato su sodo come caso appli- Chia;
cativo, per coniugare l’aumento e
la quantificazione dei benefici am- - sperimentazione e valutazione di
bientali della non lavorazione con semole e pasta con aggiunta di
la creazione di nuovi prodotti. Quinoa e Chia.
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I pacchetti (WP) di azioni di azioni previsti dal progetto sono:
Risultati attesi
Ricadute
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Il partenariato
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Il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agra-
ria (CREA) è un ente pubblico nazionale. Partecipa attraverso l’Unità di
ricerca per i sistemi colturali degli ambienti caldo-aridi (CREA-SCA, dott.
ssa Roberta Rossi) ed il Centro di ricerca per la cerealicoltura (CREA-CER,
dott. Michele Rinaldi) entrambi con esperienza maturata in prove di lun-
go periodo su lavorazione e gestione dei residui in cerealicoltura. Nel
progetto il CREA-SCA valuta indicatori di sostenibilità del suolo, non-la-
vorazione ed emissioni di gas-serra e fa screening di varietà in base alle
caratteristiche radicali. Il CREA-CER utilizzerà il proprio laboratorio di tec-
nologia della pasta e del pane per valutare la qualità dei frumenti testati
in no-tillage e le innovazioni di prodotto (pasta da quinoa e chia) e coor-
dinerà attività di diffusione.
Il Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Metodologie per l’Ana-
lisi Ambientale (CNR-IMMA, dott. Vincenzo Lapenna), unico centro CNR
con sede principale in Basilicata, sviluppa ed integra tecnologie da sa-
tellite, aereo e suolo. Nell’ambito del progetto si occupa della caratte-
rizzazione della variabilità del suolo con metodi geofisici a supporto della
valutazione degli effetti della non-lavorazione sulla qualità del suolo, e
della agricoltura di precisione.
L’azienda Eredi Dimauro Pasquale – Matera pratica da anni la cereali-
coltura su sodo e possiede campi caratterizzati da variabilità spaziale nei
quali è possibile sperimentare le problematiche relative alla variabilità
della tessitura in relazione sia alla valutazione degli effetti delle lavorazioni
sulla sostanza organica che alle tecniche di applicazione differenziata di
mezzi tecnici e rotazioni-intercalari. Possiede un parco macchine tale da
potere essere equipaggiato dei necessari strumenti per eseguire l’appli-
cazione differenziata (semi, diserbanti,..).
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