Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
2014
SIEPI CAMPESTRI
Poste Italiane s.p.a. - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Verona - Contiene I.P. e I.R.
SUPPLEMENTO N. 1 AL N. 11 DI VITA IN CAMPAGNA - CASELLA POSTALE 467 - 37100 VERONA - NOVEMBRE 2014 - ANNO 32 - ISSN 1120-3005 - MENSILE
nbuLOxRKX9SSDDL0Ri6WyUTl5qi+l487+LGTBFVm8rw=
Tosasiepi Husqvarna.
Per una potatura sempre di prima classe.
I tosasiepi Husqvarna sono stati sviluppati per combinare design
ergonomico, alta qualit e prestazioni di taglio eccellenti.
Motore e meccanismo di avviamento sono progettati per la massima
velocit di messa in moto, con il minimo sforzo e con una bassa
rumorosit.
Tali prestazioni unite al perfetto bilanciamento, assicurano ore di
lavoro in tutta comodit.Ideali per i lavori in giardino, sia per le siepi
pi alte che per quelle pi basse, la gamma dei tosasiepi Husqvarna
oltre ai modelli a benzina include anche un esclusivo modello a
batteria.
Vi invitiamo a conoscerli meglio sul sito www.husqvarna.it e presso
i Rivenditori Autorizzati Husqvarna.
HUSQVARNA 122HD60
21,7 cm3, 0,6 kW, lunghezza lama 59 cm, 4,9 kg. Smart Start,
pulsante di stop a ritorno automatico, motore a bassa
rumorosit, Low Vib e impugnatura posteriore regolabile.
Youtube
Copyright 2014 Husqvarna AB (publ). Tutti i diritti riservati. Husqvarna distribuita da Fercad SPA. Numero verde 800 976 880.
VITA IN CAMPAGNA
Il mensile di agricoltura part-time
con la maggior diffusione pagata
in Italia (certificazione ADS)
Fondato da Alberto Rizzotti
Servizio abbonamenti:
C.P. 467 - 37100 Verona - Tel. 045 8009480 Fax 045 8012980 - Internet: www.vitaincampagna.
it/faq
Quote di abbonamento 2014 per lItalia: Vita in
Campagna euro 49,00 (11 numeri + 11 supplementi)
Vita in Campagna + Vivere La Casa euro 57,00 (11 numeri
+ 11 supplementi + 4 fascicoli Vivere La Casa).
Quote di abbonamento 2014 per lestero (Europa
via normale): Vita in Campagna euro 70,00 (11 numeri + 11 supplementi) Vita in Campagna + Vivere
La Casa euro 83,00 (11 numeri + 11 supplementi
+ 4 fascicoli Vivere La Casa). Sono previste speciali
quote di abbonamento per studenti di ogni ordine e
grado (per informazioni rivolgersi al Servizio abbonamenti).
Una copia (numero + supplemento): euro 4,50.
Copia arretrata: euro 9,00 cadauna (per gli abbonati
euro 6,00). Solo numero o solo supplemento: euro 3,00.
Una guida illustrata: euro 3,00.
Aggiungere un contributo di euro 3,50 per spese postali,
indipendentemente dal numero di copie ordinate.
Modalit di pagamento: conto corrente postale n.
11024379 intestato a Vita in Campagna - C.P. 467 37100 Verona assegno non trasferibile intestato a
Edizioni LInformatore Agrario - Verona carta di credito:
Visa - Mastercard - American Express
Lordine di abbonamento o di copie pu essere fatto
anche per telefono o fax rivolgendosi direttamente al
Servizio abbonamenti.
Registrazione Tribunale Verona n. 552 del 3-11-1982. Copyright
2014 Vita in Campagna di Edizioni LInformatore Agrario srl.
Vietata la riproduzione parziale o totale di testi e illustrazioni.
ISSN 1120-3005 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in A.P. - D.L.
353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 1,
DCB Verona - Contiene I.P. e I.R.
Agli abbonati: informativa art. 13 Dlgs 30/6/2003 n. 196.
I dati personali da Lei forniti verranno trattati da Edizioni
LInformatore Agrario srl, con sede in Verona, Via Bencivenga/
Biondani, 16, sia manualmente che con strumenti informatici
per gestire il rapporto di abbonamento nonch per informarLa
circa iniziative di carattere editoriale e promozionale che riteniamo possano interessarLa. Lei potr rivolgersi ai sottoscritti
per far valere i diritti previsti dallart. 7 Dlgs 30/6/2003 n. 196.
Titolare del trattamento: Edizioni LInformatore Agrario srl
Sommario
4
6
9
17
25
34
39
48
50
Locchiocotto
(Sylvia melanocephala)
un uccello sempre
pi raro da osservare
in quanto nidica nel folto
delle siepi, meglio
se intricate con il rovo,
prevalentemente
nel Centro-Sud Italia.
Al Nord lo troviamo
solo in ambienti collinari
nei versanti rivolti
a meridione
SIEPI CAMPESTRI
LA FAUNA
CHE ABITA LE SIEPI
Uccelli nidicanti
Averla capirossa Lanius senator
Dopo i danni...
Levoluzione economica, sociale e
tecnologica degli ultimi decenni ha messo in crisi i tradizionali usi delle siepi e
delle alberature: basti pensare a come il
miglioramento delle condizioni economiche abbia permesso di sostituire la legna con i combustibili fossili o a come
levoluzione della viticoltura abbia reso del tutto superata la coltivazione delle
viti maritate agli alberi tutori. Cos, a
partire dalla fine degli anni 50, in tutto
il Paese iniziata la distruzione genera-
Capinera
Sylvia atricapilla
Cardellino
Carduelis carduelis
Cincia bigia
Parus palustris
Cinciallegra
Parus major
Civetta
Athene noctua
Codibugnolo
Aegithalos caudatus
Fagiano
Phasianus colchicus
Fringuello
Fringilla coelebs
Occhiocotto
Sylvia melanocephala
Pettirosso
Erithacus rubecula
Rigogolo
Oriolus oriolus
Starna
Perdix perdix
Zigolo nero
Emberiza cirlus
Mammiferi
Arvicola terrestre Arvicola terrestris
Faina
Martes foina
Ghiro
Myoxus glis
Lepre
Lepus europaeus
Moscardino
Muscardinus
avellanarius
Riccio
Erinaceus europaeus
Topo selvatico
Apodemus sylvaticus
Volpe
Vulpes vulpes
Anbi
Raganella
Hyla arborea
Rana agile
Rana dalmatina
Rospo comune
Bufo bufo
Salamandra
pezzata
Salamandra
salamandra
Rettili
Biacco
Coluber viridiavus
Orbettino
Anguis fragilis
Ramarro
Lacerta viridis
Saettone
Elaphe longissima
... il necessario
cambio di rotta
Da qualche anno per assistiamo a
uninversione di tendenza dovuta sia ai
risultati di molti studi e ricerche condotte in Italia e in Europa che hanno dimostrato lutilit delle siepi sotto il profilo ecologico e ambientale, sia agli incentivi di natura economica che sono
stati proposti al mondo agricolo.
LUnione europea stessa, a partire
dal 1992 (con la cosiddetta riforma Mc
Sharry), ha avviato una revisione della
politica agricola (pac) che ha visto susseguirsi negli anni provvedimenti che
hanno sempre pi posto attenzione e risorse sul pilastro dello sviluppo rurale. Non solo un sostegno diretto alle
produzioni, ma finanziamenti per rinaturare le campagne.
Nel capitolo a pag. 50 sono trattate le principali fonti di finanziamento e
i regolamenti allo studio nelle diverse
Regioni italiane.
Proprio in concomitanza con la pubblicazione di questa Guida illustrata dovrebbero entrare in vigore i contenuti
e i programmi operativi della strategia
Europa 2020, con lobiettivo di orientare maggiormente lattivit agricola al
mercato, sostenere nel contempo il reddito dei produttori, considerare maggiormente gli aspetti ambientali e rafforzare il sostegno allo sviluppo rurale.
I bandi e le misure di finanziamento
del nuovo Programma di sviluppo rurale 2014-2020 sono in fase di attuazione
(con tempi differenti nelle diverse Regioni); vi suggeriamo pertanto di seguire le indicazioni fornite nel capitolo a
pagina 50 di questa Guida.
Siepe
Per siepe si intende una struttura
vegetale generalmente plurispecifica
(composta da due o pi specie) ad andamento lineare, con distanze di impianto
irregolari, preferibilmente disposta su pi
file, con uno sviluppo verticale pluristratificato (cio con chiome a diverse altezze)
legato alla compresenza di specie erbacee,
arbustive e arboree appartenenti al contesto floristico e vegetazionale della zona.
Riferendosi al concetto di siepe inteso come un insieme di specie vegetali con andamento e sviluppo lineare, di
almeno 2-4 metri di larghezza, possiamo distinguere al suo interno almeno
tre strati differenti:
Siepe
Filare
Filare
Con il termine filare si distingue
invece una formazione vegetale ad andamento lineare e regolare, generalmente a fila semplice o doppia, composta da specie arboree con una densit
di almeno 15 individui ogni 100 metri.
Da un punto di vista della composizione i filari si possono invece suddividere in:
J formazioni monospecifiche a densit
rada (una pianta ogni 8-10 metri) o fitta
(con piante a 4-5 metri luna dallaltra);
J formazioni plurispecifiche a struttura verticale monoplana, cio con le
chiome delle piante tutte alla stessa altezza, o multiplana, ovvero caratterizzata dal fatto che le specie presenti occupano lo spazio a diverse altezze;
in entrambi i casi i filari possono avere
densit rada o fitta.
Secondo il tipo di governo e di potatura si possono avere:
J formazioni ad alto fusto (o a fustaia), composte prevalentemente da noce, platano, farnia, ciliegio, ecc. i quali
6 metri
3 metri
6 metri
2-4 metri
meno di 20 metri
15 metri
I Programmi di sviluppo rurale (Psr) considerano: 1-siepe, una struttura ad andamento lineare, costituita da due o pi specie, con distanze di impianto irregolari e con uno sviluppo verticale pluristraticato; 2-lare, una formazione ad andamento lineare e regolare, generalmente a la semplice o doppia, composta da specie arboree governate ad alto fusto, a ceduo semplice, a governo misto oppure con
esemplari capitozzati; 3-fascia tampone boscata, una struttura ad andamento lineare di vegetazione arborea e arbustiva realizzata lungo
scoline, fossi, rogge, canali di bonica o altri corsi dacqua drenanti le acque provenienti dai campi coltivati. Per non ricadere nella denizione di bosco, tutte queste strutture devo avere larghezza complessiva delle chiome inferiore ai 20-25 metri
SIEPI CAMPESTRI
Quercia
Prugnolo
Nocciolo
Acero
campestre
Frangola
Biancospino
si possono trovare sia mischiati tra loro (in forma plurispecifica) sia ripetuti
singolarmente pi volte come nel caso
dei viali di cipressi, pioppi o platani che
bordano ancora molte strade storiche;
J formazioni a ceduo semplice, sono
costituite da specie come la robinia, il
platano, lacero ecc. regolarmente ceduati (cio tagliati alla base) con turno di 5-15 anni. Si possono presentare
anchessi con impianti costituiti da una
sola specie o da pi specie;
J formazioni a governo misto, si tratta di filari in cui al governo ad alto fusto (fustaia) si associa quello a ceduo
semplice;
J formazioni a capitozza, sono costituite da specie come il salice, il gelso e il
platano in formazioni per lo pi disposte
su una singola fila in cui i soggetti risultano generalmente distanziati di circa 2
metri. Il taglio di capitozzatura pu essere basso (0,5-1 metri) o alto (2,5 metri), mentre i turni sono variabili, ma generalmente brevi (2-3 anni).
diverse parole che compongono questa definizione, intendendo cos i vari termini:
J fasce, ovvero elementi lineari, che
si sviluppano con una larghezza predefinita lungo elementi del paesaggio rurale, in particolare strade, fossi, rogge
o canali;
J tampone, per lazione da loro svolta nellintercettazione di flussi idrici
sotterranei e delle sostanze in essi contenuti, assolvendo cos allimportante
funzione di fitodepurazione;
J boscate, in quanto composte da
piante arboree e arbustive con livelli di
sviluppo e complessit tali da render-
Fascia tampone
boscata
La fascia tampone boscata invece
una porzione di territorio adiacente a corsi dacqua, laghi e zone umide, in cui viene piantata vegetazione perenne (canneto, cespugli, alberi) per migliorare e proteggere gli ambienti acquatici dallimpatto provocato dalle attivit agricole.
La valenza delle fasce tampone boscate sta proprio nel significato delle
Filare. Filare singolo di platani al bordo di un invaso dacqua; questa specie si adatta
bene agli ambienti in cui vi la presenza di umidit
SIEPI CAMPESTRI
Filare. In questa foto appare evidente la struttura verticale delle chiome che si
straticata a seconda della specie presente
Fascia tampone boscata. Si tratta di strutture ad andamento lineare con vegetazione arborea e arbustiva localizzate al margine di fossi, canali di bonica o altri corsi dacqua. Il loro ruolo quello di intercettare le acque che scolano dai campi coltivati e di mantenere al
contempo un corridoio con valenza ambientale e funzione di rifugio faunistico
sotterranee, riducono lerosione dei suoli agricoli e delle sponde dei corsi dacqua, proteggono le colture e forniscono
cibo, rifugio e habitat per il bestiame,
la fauna selvatica e littiofauna (pesci).
Nel contesto agrario le siepi rappresentano un serbatoio di insetti utili (predatori, parassiti, ecc.) in grado di contenere, o almeno limitare, eventuali infestazioni di insetti dannosi per le piante,
nonch una fonte dattrazione per gli insetti pronubi (api, osmie, bombi, ecc.).
Le formazioni lineari hanno poi limportante ruolo di barriera frangivento,
capace di ridurne la velocit anche del
60% su una distanza fino a oltre cinque
volte la loro altezza con leffetto di:
J limitare lerosione delle particelle fini del suolo;
ridurre levaporazione;
favorire la formazione di rugiada.
Il fogliame rallenta, inoltre, la velocit di caduta della pioggia, contenendo i fenomeni di ruscellamento e favorendo linfiltrazione dellacqua sin negli strati pi profondi.
Ma le caratteristiche positive delle
siepi non sono finite. Forniscono legname da opera e numerosi frutti, rappresentano inoltre un elemento di rottura
delluniformit del paesaggio agrario
di pianura mentre nelle zone declive assolvono funzioni antierosive e di consoJ
J
6
4
8
no
ret
a
od
o
arb
leg
to
tte
fru
camp
o a ce
neto
vig
reali
ca
m
po
a
ce
rea
li
Legenda.
1-Siepe per la difesa dalle
sostanze inquinanti prodotte dal trafco (vedi schema n. 1 a pag. 39). 2-Siepe-ltro
ripariale (vedi schema n. 2 a pag. 40). 3-Siepe per la difesa delle coltivazioni biologiche (vedi schema n. 3 a pag. 41). 4-Siepe per
il mantenimento dei corridoi ecologici (vedi schema n. 4 a pag. 42). 5-Siepe per la produzione di legna da ardere (vedi schema n.
5 a pag. 43). 6-Siepe per la difesa dallerosione (vedi schema n. 6 a pag. 44). 7-Siepe di recinzione o chiudenda viva (vedi schema n. 7 a pag. 45). 8-Siepe frangivento (vedi schema n. 8 a pag. 46). 9-Siepe per le api (vedi schema n. 9 a pag. 47).
SIEPI CAMPESTRI
lidamento (trattenendo il suolo e diminuendo il rischio di frane e smottamenti), producono abbondanti fioriture utili alla produzione di miele e proteggono dalla vista o dal rumore in ambiente urbano, oppure forniscono materiale utile per lavori agricoli (pali, legacci,
frasche, ecc.).
Vediamo di seguito in dettaglio di
esaminare ciascuna categoria:
J funzione ecologica (per la difesa dagli inquinamenti del traffico, per la protezione dei fossi, per la difesa delle colture biologiche, per il mantenimento di
corridoi ecologici);
J funzione produttiva (da legna);
J funzione protettiva (per la difesa
dallerosione, per la difesa da intrusione, come frangivento);
J funzione mellifera (per la produzione di miele).
Funzione ecologica
Difesa dagli inquinamenti del trafco (vedi schema n. 1, a pag. 39). La vi-
cinanza alle strade e agli ambiti urbanizzati un fattore limitante per quanto
riguarda non solo le produzioni agrarie
ma anche per la salubrit delle persone
che vi risiedono.
Le possibili fonti di inquinamento
sono legate al rumore, alle polveri, al
invece assodata per quanto attiene alla capacit di trattenere polveri e particelle sospese (particolato) dei gas di
scarico dei veicoli.
Una progettazione oculata dovrebbe
quindi prevedere questa tipologia strutturale al bordo di campi di ortaggi o di
frutta, oppure a protezione dei giardini
delle case qualora questi spazi si trovino
vicino alle strade.
Anche una siepe posta a fianco di
una semplice strada sterrata di campagna preserva dalla polvere le colture presenti.
Le specie impiegabili per queste
strutture sono da ricercare tra quelle
che hanno fogliame a lamina increspata e ricoperta di peluria (fogliame pubescente) e uno sviluppo folto dei rami che sar da favorire con mirate potature di formazione nei primi anni di
sviluppo.
Quanto maggiore la fonte inquinante (rumore o polveri) tanto maggiore dovr essere la larghezza della siepe,
con un minimo comunque di una doppia fila sfalsata.
Di contro dovete tenere presente che
eventuali frutti o parti commestibili forniti da queste siepi non possono essere
destinati allalimentazione. Tantomeno queste siepi possono essere impiegate per la produzione di miele, proprio
Funzione ecologica: difesa dagli inquinanti del trafco. A sinistra: siepi appositamente progettate possono svolgere la funzione di ltro e barriera ai margini delle strade soggette al transito dei veicoli; la loro vegetazione assorbe e riette il rumore e trattiene le polveri e le
particelle sospese dei gas di scarico. A destra: il viburno lantana molto adatto per limpiego nelle siepi per la difesa dagli inquinanti prodotti dal trafco, anche in ambito urbano, per la capacit di trattenere le polveri sottili; ci dovuto alle sue foglie ampie con supercie ruvida, ricoperta da peluria densa e sottile
10
SIEPI CAMPESTRI
Funzione ecologica: protezione dei corsi dacqua. A sinistra: un fosso di scolo oggetto di recente escavazione e pulizia. In questo caso sarebbe consigliabile ripiantumare i lati con alberi e arbusti che svolgono la funzione di ltro biologico, intercettando gli elementi nutritivi che dal campo vengono drenati verso il fosso A destra: un lare di ontano nero; tra le funzioni di carattere ecologico va ricordato che
questa specie garantisce un effetto depurativo sulle acque che deuiscono sia superciali, sia sotterranee
di nitrati e fosfati), sono in grado, oltre che di assorbire i nutrienti in eccesso (non utilizzati dalle piante coltivate
o in circolazione nel terreno per le troppe piogge), anche di ridurre il carico
di microrganismi potenzialmente patogeni presenti nei fossi (colibatteri, salmonelle, enterococchi) sempre pi presenti a causa degli scarichi delle acque
in uscita dai depuratori civili nelle reti
idriche delle campagne.
Questo effetto sterilizzante svolto grazie allazione di alcuni batteri che
vivono sulle radici in forma di piccoli
grumi. Questi batteri assorbono anche
lazoto dellaria e lo trasformano in sostanze nutritive per la pianta.
In ultimo i filari di ontano possono
rivestire un importante ruolo nella protezione delle sponde dei canali irrigui e
dei piccoli corsi dacqua, grazie allapparato radicale profondo e fascicolato
di cui dispongono.
Lintroduzione di fasce tampone per
la tutela dei corpi idrici dalle sostanze
inquinanti in ogni caso prevista dalla
Direttiva europea 2000/60/CE (Azione
comunitaria in materia di acque).
Difesa delle coltivazioni biologiche
(vedi schema n. 3, a pag. 41). Le aziende biologiche o chi vuole produrre ortaggi e frutta con questo sistema di coltivazione deve in primo luogo garantire una separazione dei propri campi dai
terreni condotti con i metodi conven-
11
12
rizzazione dellequilibrio tra le popolazioni degli organismi dannosi e dei nemici naturali e nellattuazione di pratiche agronomiche che evitano linsorgenza di condizioni predisponenti lattacco di malattie.
Uno di questi elementi rappresentato dallintroduzione in azienda di siepi e filari.
Le siepi assicurano, per la maggior parte dellanno, unampia variet
di cibo in particolare per lavifauna e
per molti piccoli mammiferi, quali ad
esempio i roditori.
Per tutto il periodo primaverile-estivo, la vegetazione spontanea ospita una
grande quantit di insetti (fondamentali per lallevamento della prole di molti
uccelli) presenti in tutti gli stadi di sviluppo, anche in assenza di infestazioni
sulle colture agrarie.
Nel periodo estivo-autunnale invece,
molte specie vegetali sono in grado di
offrire frutti e semi, alimenti a elevato
contenuto energetico, proprio nel momento in cui la presenza di insetti comincia a diminuire.
A questo proposito va sottolineato
che, nel caso di specie onnivore o granivore, finch gli uccelli riescono a reperire cibo sufficiente in natura, nelle siepi e nei boschetti, i danni alle coltivazioni rimangono di entit limitata.
Al contrario, in assenza di spazi naturali, gli animali in cerca di cibo concentrano lattenzione sui campi coltivati, arrecando talvolta danni notevoli.
La presenza di siepi favorisce linsediamento di specie pi esigenti, di elevato
valore naturalistico e, il pi delle volte,
a regime dietetico insettivoro, quindi di
maggior utilit per lagricoltore.
Tra i numerosi insetti dannosi alle colture agrarie e alle specie forestali, che vengono predati, vanno citati la
metcalfa (Metcalfa pruinosa) e lifantria americana (Hyphantria cunea), entrambi di origine americana, introdotti
in Italia circa 30 anni fa e, pertanto, con
pochi parassiti e predatori indigeni in
grado di limitarne la diffusione.
I predatori pi attivi di ifantria americana si sono dimostrati il cuculo (Cuculus canorus) e il rigogolo (Oriolus
oriolus).
Nel caso della metcalfa, almeno 10
specie di passeriformi, tutte presenti con regolarit nelle siepi, includono
SIEPI CAMPESTRI
SIEPI CAMPESTRI
specie: acero campestre, carpino bianco, ciliegio, farnia, ontano nero, biancospino, corniolo, ligustro, pallon di maggio, prugnolo, rosa canina, sambuco nero, sanguinella, viburno lantana.
stato dimostrato che almeno una
trentina di specie di uccelli, in Europa, si
riproducono preferibilmente allinterno
di siepi e filari con strato arboreo-arbustivo ben sviluppato, strutturato e ricco
di svariate specie vegetali. Si tratta, nella
maggior parte dei casi, di specie alquanto selettive nella scelta dellambiente di
nidificazione, per cui la presenza di siepi e boschetti diviene determinante per
la loro esistenza nel territorio.
In particolare va sottolineata limportanza degli alberi vecchi e ricchi di
cavit, siti preferenziali di nidificazione
per molti gruppi di uccelli quali picchi,
upupa, rapaci notturni e diverse specie
di passeriformi (cince, torcicollo, codirossi, ecc.).
La fauna selvatica tende a insediarsi e a formare popolazioni stabili negli
habitat pi adatti per poi diffondersi nel
territorio circostante, per occupare nuove aree, per cercare risorse utili alla sopravvivenza, per riprodursi o per fuggire a situazioni divenute ostili.
In questi ambienti gli animali trovano per esempio la giusta copertura vegetale, oppure un riparo contro i predatori o migliori condizioni di umidit e
ombreggiamento.
Funzione produttiva
Produzione di legname per lazienda
Limportanza di tutti questi fattori tale che lUnione europea da diversi anni, inizialmente con il Reg. Cee
2078/92 seguito dal Programma di sviluppo rurale 2007-2013 e ora con la
nuova programmazione 2014-2020, incentiva e concede contributi per limpianto e la manutenzione, negli anni, di
queste strutture vegetali.
Funzione protettiva: difesa dallerosione. Un appezzamento declive con evidenti danni da erosione superciale del terreno dovuti
alla forza dellacqua. Il fenomeno (detto ruscellamento o convogliamento) comporta lasportazione dello strato pi ne e fertile del terreno agrario
13
SIEPI CAMPESTRI
Funzione protettiva
IL SISTEMA SIEPE-FOSSO-ARGINE
E LA SUA INFLUENZA SUL REGIME IDROLOGICO
bosco
precipitazioni
inltra
zione
de
(rusc usso sup
ellam
ento erciale
ed er
osion
e)
d
(alime eusso pr
of
ntazio
ne de ondo
lle so
rgent
i)
deposito
dei sedimenti
deu
sso
(ero superc
sion
e) iale
terre
no
inltr
a
zione
rocc
ia m
adre
de
profousso
ndo
Funzione protettiva: difesa dallerosione. Linsieme siepe-fosso-argine favorisce linltrazione dellacqua verso gli strati profondi del suolo
14
SIEPI CAMPESTRI
Funzione protettiva: difesa dalle intrusioni. Una siepe mista di biancospino e prugnolo
a delimitazione di un prato pascolo lasciata in forma libera, al sesto anno dallimpianto
vento
1
B
A
siepe
coltura
2
C
vento
siepe
coltura
siepe
coltura
3
vento
1-Una siepe troppo tta genera turbolenze dannose in prossimit della coltura da
proteggere. 2-Una siepe non omogenea non protegge adeguatamente le colture.
3-Per un efcace effetto frangivento la siepe deve essere permeabile al 50%, in modo da smorzare la forza del vento
15
SIEPI CAMPESTRI
Funzione mellifera
Produzione di miele (vedi schema n. 9, a
pag. 47). Nonostante i filari puri di robinia
rivestano uno scarso valore ecologico, gli
apicoltori gradiscono molto questa specie
per labbondante fioritura, grazie alla quale si produce il noto miele di acacia.
La robinia si adatta senza problemi ad
ambienti semplificati, dove vi un numero di specie animali e vegetali assai ridotto e spesso di banale importanza; a questa essenza si pu facilmente aggiungere
uno strato arbustivo pi basso con la funzione di integrare e prolungare le epoche
di fioritura per evitare vuoti nel calendario alimentare delle api nel periodo
compreso tra febbraio e settembre.
Uno dei problemi dei produttori di
miele, hobbisti o professionisti, sta nel
riuscire a garantire alle api una flora
idonea alle varie fasi del loro ciclo biologico. Ogni volta che scarseggia il cibo, in particolare modo nei periodi critici (fine inverno, estate inoltrata e autunno), la flora erbacea (fioriture cam-
16
pestri, erba medica, girasole, ecc.) o arbustiva (ligustro, sambuco, biancospino), pu venire in soccorso alle bottinatrici bisognose di nutrimento. In particolare, occorre unabbondanza di polline a inizio stagione e una grande abbondanza di nettare tra aprile e luglio.
Ecco che allora la realizzazione di
una siepe pu essere unottima soluzione per assicurare la continuit di fonti
di nettare e polline, scegliendo le piante
che fioriscono in modo scalare.
Piante diverse danno nettari diversi.
Questa la ragione per cui si dovreb-
Funzione mellifera. Il biancospino (Crataegus monogyna) presenta una oritura primaverile molto ricercata dalle api, sia per il
nettare che per il polline
La progettazione
prima della messa a dimora
Il perimetro delle propriet rappresenta, nella maggior parte dei casi, la
scelta pi immediata per localizzare una
siepe in quanto, oltre a delimitare visivamente i diversi appezzamenti, alberi e
arbusti possono svolgere efficacemente
le funzioni che gli si vuole attribuire.
Nonostante le numerose pubblicazioni sulla progettazione e realizzazione di siepi campestri, filari e fasce tampone, non esistono modelli o schemi
predefiniti a cui affidarsi ciecamente.
Lesperienza del progettista, unitamente alla conoscenza degli specifici
luoghi di impianto, devono essere gli
elementi fondanti della fase di progettazione preliminare.
che del terreno, tale da rendere linsieme delle specie ogni volta potenzialmente differente.
Per la realizzazione di siepi, filari e
fasce tampone boscate buona norma
procedere con una progettazione a tavolino che contempli le seguenti fasi:
J indagine preliminare conoscitiva
per appurare e individuare le caratteristiche del clima e del terreno, della morfologia del luogo dimpianto (pendenze,
avvallamenti ecc.), verificando eventuali
ristagni dacqua o canali di scolo esistenti, della composizione della vegetazione arborea e arbustiva spontanea (tabella a pag. 18), della presenza di fauna
selvatica.
J localizzazione e dimensionamento
delle tipologie di strutture lineari (siepi,
filari, fasce tampone boscate) che si intendono realizzare;
J individuazione delle specie autoctone (tipiche del luogo) idonee, tenendo conto del contesto ambientale e climatico e delle attitudini produttive delle specie stesse;
I rilievi preliminari
Una delle condizioni fondamentali
per il buon esito delle piantagioni di
nuove siepi la scelta delle specie pi
adatte, oltre che la localizzazione migliore dellambiente in cui saranno inserite, sia dal punto di vista climatico,
Legenda
= corsi dacqua e scoli
= strade
= potenziali siti di impianto
= perimetri dei cortili e dei recinti
= frutteti e vigneti
= piccolo frangivento
= medio frangivento
= grande frangivento
= alberatura ornamentale
Fasi della progettazione del sistema di siepi aziendali. 1-Denizione delle funzioni delle siepi. 2-Rilievo dei siti di impianto presenti nellazienda. 3-Scelta dei siti di impianto e dei modelli strutturali delle diverse siepi. 4-Denizione della composizione delle singole siepi
17
SIEPI CAMPESTRI
ovest
nord
est
sud
I grandi frangivento vanno piantati in direzione nord-sud. Gli alberi pi alti vanno
piantati in senso nord-sud per evitare leccessivo ombreggiamento dei campi, mentre
le essenze arbustive, pi basse, vanno meglio sul lato dei campi con direzione est-ovest, cio secondo il percorso del sole
so del sole), in virt della minore proiezione a terra della loro ombra.
Sempre nellottica di arrecare il minimo intralcio alle attivit agricole, altri
punti ideali che possono essere arricchiti con siepi sono le cosiddette tare
delle aziende agricole, ovvero i margini
di fossi, canali, strade, scarpate e dislivelli tra i campi.
Anche intorno ai depositi dei mezzi agricoli, alle concimaie e agli impianti zootecnici le siepi contribuiscono al miglioramento del contesto, mascherando visivamente i manufatti in
cemento o gli accumuli temporanei di
materiali.
LE PIANTE INDICATRICI
Flora naturale presente
(specie indicatrici)
Caratteristiche e indicazioni
sulla fertilit del terreno
terreni freschi
Molinia e carici
suoli acidi
18
Le operazioni
dimpianto
Le operazioni per la preparazione
dei terreni destinati a ospitare gli impianti lineari ricalcano le comuni operazioni necessarie per altri lavori agricoli; non richiedendo pertanto attrezzature dedicate, ma necessitando di
tempi e materiali che rappresentano
comunque un onere economico aggiuntivo.
Le indicazioni descritte di seguito,
volte a contenere i costi e a intervenire
nei periodi corretti dellanno, sono frutto di esperienze di campagna ormai
consolidate. Prima di eseguire gli impianti, i suoli vanno preparati e lavorati
seguendo la sequenza delle operazioni
di seguito descritte.
1-Decespugliamento
Nel caso di presenza di cotica erbosa o di residui di coltivazione, ogni intervento sul suolo deve essere preceduto dal decespugliamento e dalla trinciatura delle erbe infestanti.
Il materiale trinciato potr essere
tranquillamente interrato in una fase
successiva, a beneficio della fertilit del
terreno.
SIEPI CAMPESTRI
A-Piantina allevata in contenitore, con il pane di terra, pronta per la messa a dimora.
B-Piantina della stessa specie e della medesima et, ma a radice nuda
2-Ripuntatura
3-Concimazione
terreno coltivato
suola di lavorazione
terreno vergine
terreno secco
terreno fresco
suolo pesante
terreno bagnato
o
t llo strato
t t di tterreno esplorabile
l bil d
I beneci della ripuntatura. A-Azione di scasso: la rottura della suola di lavorazione aumenta
daglili apparati radicali. B-Azione decompattante: leliminazione di concrezioni, ovvero di strati profondi e impermeabili che si formano talvolta nei suoli argillosi o in presenza di ristagni. C-Azione drenante: in suoli pesanti e asttici limpiego di ripuntatori detti aratri talpa permette di lasciare nel suolo uno spazio vuoto in cui convogliare lacqua in eccesso
SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 11/2014
19
SIEPI CAMPESTRI
Il periodo ottimale per eseguire laratura cade tra la ne dellestate e linizio dellautunno,
con il suolo possibilmente asciutto
4-Aratura
In fase di impianto il terreno va lavorato al momento opportuno, evitando in
particolare di intervenire sul suolo bagnato e con mezzi troppo pesanti.
Laratura va effettuata normalmente
a una profondit di 30-35 cm con laratro, o comunque a una profondit tale
da consentire il completo interramento
dei residui della coltivazione precedente o della cotica erbosa trinciata.
Sono da evitare, per quanto possibile,
le lavorazioni pesanti che rivoltano il terreno in profondit, poich c il rischio di
portare in superficie gli strati non biologicamente attivi e di interrare eccessivamente lo strato attivo superficiale (i primi
15 cm), sconvolgendo la disposizione naturale dei diversi strati del terreno.
Il periodo ideale per laratura e la ripuntatura in stretta dipendenza dal tipo di terreno:
J nei terreni con alta percentuale di
argilla sono preferibili le lavorazioni
autunnali che portano a una migliore
Erpicatura di una striscia di terreno in cui prevista la messa a dimora di una siepe campestre (a sinistra) e successiva stesura del lm plastico per la pacciamatura (a destra)
20
5-Erpicatura
Poco prima dellimpianto vero e
proprio necessario eseguire un affinamento del letto di semina, mediante erpicatura o fresatura dei primi 15-20 cm
di suolo. Laffinamento o lo sminuzzamento del terreno un aspetto particolarmente importante nella preparazione
del sito di impianto. Da esso dipende la
possibilit di agevolare le operazioni di
messa a dimora e di effettuare il trapianto senza arrecare danno alle piantine.
Il letto di impianto deve essere preparato quindi con fresature e/o erpicature che devono portare a un terreno
soffice e ben lavorato.
In terreni particolarmente tenaci, con
elevate percentuali di argilla, assolutamente necessario procedere alla fresatura e/o erpicatura con terreno che abbia
un adeguato tenore di umidit. Unumidit elevata porterebbe a una eccessiva
plasticit del suolo, che si impasterebbe
con conseguente scarso affinamento.
Per contro, in terreni con elevate
quantit di sabbia o limo e basso contenuto dacqua si giungerebbe a una perdita di struttura, con le particelle che si
disgregherebbero in polvere. I suoli argillosi affinati, con scarso contenuto di
SIEPI CAMPESTRI
umidit, oltre a perdere in parte la struttura possono dare origine a incrostamenti superficiali al verificarsi di piogge battenti.
Non esistono regole precise per ottenere un letto di impianto ottimale; pu
essere necessario effettuare anche pi
passaggi con gli attrezzi sino a che il
terreno non risulti adeguato al trapianto. In questi casi, laddove le condizioni
e le forme degli appezzamenti lo consentono, si consiglia di effettuare una
lavorazione incrociata.
6-Pacciamatura
La pacciamatura del terreno cio la
copertura del suolo lungo la fila o localizzata per singola pianta, con materiali di
vario tipo, al fine di inibire lo sviluppo
delle erbe infestanti unoperazione
che permette di ridurre lonere della manutenzione dellimpianto, non essendo
poi necessario effettuare lo sfalcio lungo
la fila o intorno alle piante, una volta che
queste saranno messe a dimora.
La pacciamatura non esclude comunque lesigenza di una manutenzione minima localizzata.
Uno dei sistemi pi consigliabili per
eseguire una pacciamatura efficace
quello di stendere lungo la fila un film
plastico (reperibile presso i consorzi
agrari) di 120 cm di larghezza e 0,08
mm di spessore.
La striscia di plastica va poi fissata
interrandola per 10-20 cm per parte; in
tal modo rimane scoperta una striscia di
larghezza utile pari a 80-100 cm.
Nella scelta del materiale del film
pacciamante si hanno due possibilit:
J utilizzare film plastico di etilivinilacetato (Eva), di colore nero, spessore
21
SIEPI CAMPESTRI
SIEPI CAMPESTRI
7-Messa a dimora
lo - www.zoccarato.it
Dopo aver segnato i punti in cui verr effettuato il trapianto, si deve forare il telo praticando un taglio a X o a T della lunghezza di circa 15 cm
Set.
Ott.
Nov.
Dic.
Gen.
Feb.
Mar.
6-Pacciamatura
1-Decespugliamento 2-Ripuntatura
22
3-Concimazione
4-Aratura
5-Erpicatura
7-Messa a dimora
SIEPI CAMPESTRI
Lapplicazione
di protezioni e tutori
Protezioni. Molto spesso, a causa della
marginalit degli impianti realizzati vicino a fossi, tare, zone incolte, pu sussistere il pericolo dei danni della fauna
selvatica (lepri, conigli, caprioli).
Si tratta di un fenomeno che deve essere indagato in fase di progettazione
degli impianti, verificando se in zona la
presenza di fauna dannosa tale da far
ritenere la spesa di protezione congrua
e giustificata rispetto ai costi di sostituzione delle piante.
La protezione delle giovani piantine
si esegue con i cosiddetti shelter, tubi forati o reticelle in materiale plastico,
alti circa 60 cm, da porre intorno alla
piantina. Alcuni di questi sono apribili
di lato, altri sono da infilare; pertanto se
le piantine sono molto ramificate dovrete valutare di infilare lo shelter dal
basso, addirittura gi al momento della
messa a dimora.
Luso della pacciamatura abbinata
allo shelter di fondamentale importanza, in quanto, se non ci fosse la pacciamatura, le erbe si svilupperebbero in
modo rigoglioso allinterno dei tubi
(specie in quelli di materiale alveolare
non forati) entrando in competizione e
danneggiando le piantine.
Come per la pacciamatura anche lo
shelter, se di materiale plastico, dovr essere rimosso manualmente al termine
della sua funzione, in genere dopo 3-5 an-
LIMPIANTO IN BUCHE
In tutti quei casi in cui le lavorazioni dei terreni con il trattore sono impedite da pendenze,
accessibilit o spazi ristretti, necessaria la
preparazione manuale delle buche.
Lapertura di buche, se fatta con ricorso alla
meccanizzazione, spesso produce il dannoso costipamento laterale del terreno allinterno della buca, che di norma costituisce un
forte limite allo sviluppo radicale: soprattutto
nei terreni argillosi le trivelle hanno infatti la
tendenza a produrre delle pareti lisce e compattate, nelle quali le radici si svilupperebbero in circolo attorciliandosi, come se fossero
ancora in un contenitore.
Predisposizione delle buche con
Lo scavo delle buche va bene laddove eseuna trivella a motore. Con questo
guito a mano, con pala e piccone, e quindi
metodo, nei terreni argillosi e comper un numero ridotto di esemplari da metpatti vi il forte rischio di compattere a dimora.
tare le pareti dello scavo, fattore liLe buche andrebbero scavate a ne autunmitante per lo sviluppo delle radici
no e lasciate aperte no alla piantumazione
(a ne inverno). Le variazioni di temperatura, tra il giorno e la notte, rendono friabile anche un terreno pesante facilitando la piantagione e lammendamento (miglioramento delle caratteristiche) del terreno di scavo con sostanza organica.
Le buche scavate manualmente devono avere unampiezza di 4040 cm e una
profondit di 50 cm (la profondit di due vangate); i primi 10-15 cm di terra vanno
mantenuti separati (A) in quanto essendo i pi fertili, dovranno essere poi riposizionati nella parte alta della buca, riportando sul fondo il materiale grossolano che avrete
scavato per ultimo (B). Il terreno di scavo va pulito da eventuali zolle erbose, pietre o
macerie.
Per facilitare lo sgrondo dellacqua, nei terreni compatti e pesanti opportuno rompere bene il fondo con una punta o con la vanga e collocare uno strato di sassi non
troppo grossi (C).
Nel caso di piantine a radice nuda occorre districare lapparato radicale, se troppo aggrovigliato, e accorciare leggermente le radici pi spesse di una matita; utile, se possibile, adottare la vecchia tecnica dellinzaffardatura, che consiste nellimmergere le radici in un impasto semi-liquido ottenuto mischiando, in parti uguali, acqua, terra e letame fresco privo di paglia, al ne di favorire lattecchimento.
Nel caso di piantine con pane di terra, questo va estratto dal contenitore, posto
delicatamente nella buchetta e quindi interrato con la terra scavata in precedenza.
Dopo la collocazione delle piantina si procede al riempimento della buca nellordine inverso allo scavo, ovvero sul fondo lo strato meno fertile misto a letame e/o
compost (B), poi il primo strato di terreno superciale che in origine occupava i primi 10-15 cm (A), precedentemente separato, anchesso misto a letame e/o compost.
A
A
B
B
SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 11/2014
23
SIEPI CAMPESTRI
Protezioni. A sinistra. Per gli impianti realizzati vicino a fossi, tare, zone incolte, il rischio di danni da parte della fauna selvatica (lepri, conigli, ecc.) pu essere elevato, tale da dover ricorrere allapplicazione dei cosiddetti shelter, tubi forati o reticelle in materiale plastico, alti circa 60 cm. Al centro. In presenza di ungulati (cervi, caprioli, ecc.), gli shelter non bastano e vanno applicate protezioni a rete di maglia metallica alte almeno 120 cm per la difesa dal capriolo e 180 cm per la difesa dal cervo. A destra. Se le piantine sono molto ramicate pu addirittura essere necessario inlare lo shelter dal basso, gi al momento della messa a dimora
bamb ha la duplice funzione di segnalare la posizione delle piantine nei primi anni, agevolando le operazioni di
manutenzione e di tutoraggio.
Il rischio di tagliare le giovani piante con il decespugliatore o con il trinciaerba azionato dal trattore molto elevato, in relazione al fatto che le piantine di
molte specie sono di piccola taglia, con
altezza inferiore al metro: nel mese di
maggio lerba pu superare la loro chioma impedendo di vederle, specie quan-
Nel giro di quattro anni la siepe campestre impiantata a dimora sul bordo di una strada (a
sinistra) giunta a un buono stadio di sviluppo (a destra)
24
Il controllo delle erbe infestanti intorno alla piantina deve essere fatto di norma manualmente poich si tratta di interventi effettuati nel raggio di 20-30 cm
intorno al fusticino che, se eseguiti con il
decespugliatore a filo arrecherebbero un
gravissimo danno di scortecciamento.
Loperazione di fatto indispensabile nei primi 2-3 anni, pur in presenza
di telo pacciamante, in quanto dal foro
di crescita riescono comunque a svilupparsi le malerbe.
In assenza di pacciamatura, oltre a
strappare le erbe infestanti, si pu anche eseguire una leggera sarchiatura per
smuovere leggermente il terreno, tenendo pulita una superficie di almeno mezzo metro quadrato per pianta.
Il controllo delle erbe infestanti lungo il filare, sia in presenza di film plastico di pacciamatura lungo tutta la linea
di impianto, sia in presenza della pacciamatura localizzata alle piantine, deve prevedere il taglio della vegetazione infestante.
Controllo dellerba
La semplice crescita dellerba, anche
se pu sembrare paradossale, rappresenta una delle principali cause di stentatezza di crescita, se non addirittura di moria delle giovani piante nel primo anno di
vita. Nel giro di breve tempo, anche solo
di un paio di mesi, lerba pu superare e
soffocare lesile fusto delle piantine sottraendo luce e aria, mentre lapparato radicale pu inibire e disturbare quello ancora poco sviluppato dei nuovi individui
sottraendo acqua e nutrienti.
Se non stata applicata la pacciamatura con film plastico, le operazioni da
effettuare consistono nelle fresature o
sarchiature del terreno lateralmente alle file di impianto, da effettuare due o
tre volte lanno, fino al 4-5 anno, a una
profondit di circa 15-20 cm per rompere gli apparati radicali delle erbe non
desiderate e per arieggiare e rompere la
crosta superficiale del terreno, al fine di
immagazzinare meglio lacqua piovana.
A sinistra. Pur essendo unoperazione costosa, leliminazione della erbe infestanti con mezzi
meccanici necessaria e si deve effettuare almeno 3-4 volte lanno. Nella foto: un trinciasarmenti semovente per il controllo della vegetazione negli stretti spazi tra una la e laltra, dove il trattore non passa. A destra. Per il controllo delle erbe infestanti vicino alle piantine gli
attrezzi pi adatti sono la falce e il decespugliatore
25
SIEPI CAMPESTRI
Questa operazione meccanizzabile, potendo impiagare un decespugliatore spalleggiato oppure un trinciasarmenti semovente, solo dopo aver provveduto alla pulizia manuale intorno alla
piantine per evitare che, operando troppo vicino alle piante, gli organi lavoranti vadano a danneggiare i fusti.
Il controllo delle erbe infestanti tra i filari unoperazione altrettanto importante e si effettua, invece, come nei frutteti
Un intervento con prodotti diserbanti alla base di una siepe. Nel contesto delle siepi campestri questa modalit di controllo delle erbe infestanti una pratica dannosa per lambiente naturale e per la fauna
26
Irrigazione
La necessit di irrigare le piantine
dipende da diversi fattori legati in primo luogo alla scelta del sito di impianto e alle specie prescelte.
Se il terreno sabbioso e permeabile e lestate del primo anno (luglio-agosto), decorre secca e siccitosa, senza precipitazioni naturali, bene intervenire, con delle irrigazioni di soccorso, somministrando anche 15-20 litri di
acqua per pianta alla settimana. Lacqua
va distribuita preferibilmente allalba
o al tramonto nella conca della buca di
SIEPI CAMPESTRI
Recupero
delle fallanze
Raramente lattecchimento dei nuovi impianti raggiunge il 100% di successo: nella realt diversi fattori (attacchi parassitari, avversit climatiche),
determinano una percentuale di moria
che obbliga a una pronta sostituzione
non appena la stagione e le condizioni
climatiche lo consentono.
Per rispettare lo schema di impianto
e le funzioni attribuite alla siepe buona norma provvedere al rimpiazzo con
la stessa specie, magari con una piantina pi grande, o comunque di grandezza adeguata alle essenze che si sono nel
frattempo potute sviluppare nel terreno.
Il recupero dei buchi e delle fallanze deve essere comunque eseguito non
oltre lanno successivo, per non determinare squilibri di proporzioni e grandezze nella siepe o nel filare, specie se
questi hanno una funzione di protezione, di frangivento o di schermo.
Nelle siepi mellifere o per la produzione di legname, la discontinuit non
pregiudica la loro funzione.
Le operazioni sono le medesime di
quelle eseguite in fase di impianto, optando per la messa a dimora in buche
con singole piante, utilizzando piccone, vanga e badile, naturalmente dopo
aver asportato i resti dellapparato radicale della pianta morta.
La stessa operazione la potete eseguire nel caso di una siepe monospeficica gi esistente, di cui si voglia per
Potatura di formazione
Nella prima stagione vegetativa dopo la messa a dimora delle piantine, che
sia stata eseguita in autunno o in primavera, buona norma rispettare la fase di
attecchimento e adattamento alla nuova
27
Interventi di p
potatura delle siepi campestri
Tipo di taglio e specie interessate
Descrizione e obiettivi
Riceppatura
Arbusti:
Biancospino, frangola, noccilo, prugnolo, viburno, sambuco, corniolo,
ecc.
Si procede al taglio di tutta la parte aerea allaltezza del colletto al ne di ottenere una ceppaia ricca di polloni.
dopo
1 anno
dopo
prima
dopo
1 anno
d all taglio
t
Alberi ad alto fusto a legname pre- Si procede
di tutta la parte aerea
giato:
allaltezza del colletto al ne di sostituire enFrassino, acero campestre, tiglio.
tro il terzo-quarto anno una chioma malformata con un pollone diritto e vigoroso.
prima
dopo
Taglio di formazione
Ripresa di cima su alberi ad alto fu-sto a legname pregiato:
Ciliegio selvatico, frassino, acero cam-pestre, tiglio.
Si procede alla legatura di due cime concorrenti utilizzando una come tirante dellaltra. La cima
utilizzata come tirante viene tagliata sopra il punto di legatura al ne di ricostituire ununica cima
vigorosa per produrre un tronco da lavoro diritto.
prima
dopo
1 anno
dopo
Eliminazione dei grossi rami che
competono con la cima su alberi ad
alto fusto a legname pregiato:
Ciliegio selvatico, frassino, acero campestre, tiglio.
dopo
Taglio di produzione
Si procede al taglio dei rami nella parte basale
de fusto (a circa un terzo dellaltezza totale) al
del
n di produrre un tronco da lavoro privo di dine
fe di grande pregio.
fetti,
dopo
Taglio di contenimento
eContenimento laterale:
Si procede al taglio laterale delle estrene
Su tutte le specie, in particolar modo mit dei rami di tutta la siepe al fine
elarbusti e alberi a ceppaia.
di contenere lingombro laterale della stessa.
prima
Contenimento degli individui troppo vigorosi:
ssere
Sulle le specie che risultano essere
troppo vigorose in giovent.
prima
28
dopo
dopo
SIEPI CAMPESTRI
Potatura
di mantenimento
Una credenza piuttosto diffusa
quella che cespugli e arbusti debbano
essere potati drasticamente ogni anno,
per fare in modo che poi diano ricacci
vigorosi. Il consiglio che ci sentiamo di
dare, sempre nellottica dei sistemi verdi lineari con funzione prevalente di tipo ecologica, di ridurre al minimo gli
interventi di potatura di mantenimento,
lasciando le piante alla loro forma libera. Meglio pensare fin dalla fase di progettazione a quali specie sono pi adatte
al luogo, evitando di impiegare essenze
particolarmente vigorose in spazi ristretti. Sarebbe giocoforza necessario potare
costantemente per mantenere lingombro entro limiti accettabili, con il risultato di avere poi esemplari brutti o rovinati.
Le siepi formali sono quelle in cui
le piante vengono sempre costantemente spuntate per assicurare una forma
regolare, generalmente con interventi manuali (tosasiepi, cesoie, forbicioni) da aprile a settembre, con intervallo
di cinque o sei settimane, secondo i casi, praticando i normali tagli di contenimento della vegetazione, come descritto nel riquadro di pagina 28.
Le siepi in forma libera sono invece caratterizzate dalla crescita spontanea
delle piante che assumono nello spazio
la loro particolare forma e dimensione
che varia da specie a specie. Anchesse
necessitano di qualche intervento di contenimento, ma saltuariamente, laddove
con il passare degli anni arrechino disturbo o ingombro a strade o manufatti.
La forma di conduzione di una siepe,
comunque in funzione dellambiente
in cui viene costituita (urbano o rurale),
dallo spazio disponibile per lo sviluppo e
delleffetto che i tagli di potatura possono avere da un punto di vista dellimpatto
29
SIEPI CAMPESTRI
A sinistra. Anche se comodo, perch si ha pi tempo a disposizione, evitate di regolare la chioma delle siepi nei mesi di gennaio e febbraio. Bacche, ramaglie e fogliame sono un rifugio e un elemento di sostentamento per molte specie faunistiche. Luso di attrezzi come
una trincia a martelli o a catene comporta lo sbramento dei rami, con il rischio che si inneschino marciumi e attacchi di funghi che riducono la vita delle piante. A destra. In commercio esistono delle apposite trincie laterali da applicare al trattore dotate di organi taglienti a
lame, che non sbrano il legno come quelle a martelli
Abbattimento di alberi inclinati e sbilanciati con utilizzo di verricello e trattore. Dopo aver
agganciato il cavo del verricello a un ramo robusto o intorno al fusto ad almeno due terzi
di altezza, si svolge la fune calcolando unadeguata distanza
di sicurezza per evitare che la cima della pianta cada
sul trattore. Si esegue quindi la tacca di direzione
rag
gio
(nel particolare) e si mette sotto tensione
ca
il cavo no alla caduta dellalbero.
du
ta
La ceppaia sar rinita
a operazioni
concluse
para
nco,
fune
o ve
fosso
30
rrice
llo
4-5 metri
sicurezza
ni e nello stesso periodo, evitando diradamenti eccessivi che creano ampi varchi, rendendo le siepi meno adatte come rifugio;
J lasciare dei rami sporgenti dalla siepe,
utilizzabili come posatoi dallavifauna.
Per il contenimento della crescita laterale verso i campi coltivati da evitare il sistema delle trinciatrici a martelli,
che danneggiano i rami e i tronchi delle
piante. Gli organi lavoranti di questi attrezzi, infatti, frantumano e sfibrano il
legno, esponendo cos le piante a marciumi, attacchi fungini e altre malattie.
Esistono invece delle trinciatrici dotate di appositi bracci telescopici che
montano dei coltelli e delle lame molto pi adeguati a questi lavori di potatura laterale.
Diradamenti
e abbattimenti
La localizzazione di siepi, filari e fasce boscate al bordo dei campi agevola
le operazioni di taglio, raccolta e riordino della legna, riducendo tempi e difficolt di intervento rispetto agli alberi
che si trovano invece nel bosco.
Nei filari e nelle fasce boscate, ancor
pi che nelle siepi, possibile avviare,
come nel bosco, interventi di taglio e abbattimento; il periodo pi adatto quello dei mesi di gennaio e febbraio, quando il terreno dei campi gelato e pertanto non soggetto a danneggiamento per il
SIEPI CAMPESTRI
Tronchi tagliati in loco gi alla misura desiderata; in questo modo si velocizzano le operazioni di trasporto e di stoccaggio in azienda o a casa. Anzich essere bruciata sul posto, la ramaglia prodotta in seguito al taglio pu essere recuperata e impiegata per produrre cippato
30 20 20
10
10
20
2014
10
10
10
10
30
20 20
10
10
20
20 20
2024
10
10 10
20
20
30
10 10
2034
30
10
20
10 10
10
10
31
SIEPI CAMPESTRI
A sinistra. Una volta che le chiome si ingrandiscono il controllo dellerba perde di importanza in quanto lombreggiamento alla base delle piante inibisce la germinazione e lo sviluppo
vegetativo. A questo punto il telo pacciamante va rimosso e smaltito correttamente. A destra. Dopo circa 3-5 anni dallimpianto, anche gli shelter vanno rimossi, altrimenti si rischia di strozzare e limitare la crescita diametrale del fusto, come in questo caso
Trattamenti tosanitari
Controllo
delle specie esotiche
Nelle siepi e nei filari esistenti si
possono rinvenire sempre pi di frequente alcune specie arboree esotiche che hanno avuto rapida diffusione in questi ultimi anni, ovvero: ailanto (Ailanthus altissima), gelso da carta (Broussonetia papyrifera), lauroceraso (Prunus laurocerasus) e prugnolo tardivo (Prunus serotina).
Se presenti in numero consistente queste specie forestali esotiche alterano le caratteristiche e il ruolo naturalistico, ecologico e paesaggistico delle siepi e dei filari.
Un discorso a parte merita la robinia (Robinia pseudoacacia), specie arborea esotica proveniente dallAmerica
settentrionale, la cui presenza molto diffusa pu essere invece tollerata, se non
ricercata da chi produce miele.
Le operazioni di manutenzione da
porre in atto nei confronti delle specie
32
Anche le piante delle siepi e dei filari possono presentare danni da insetti o
da fitopatie, temibili soprattutto nei primi anni di vita dellimpianto.
Tra le avversit che possono danneggiare le piantine, vale la pena tenere in considerazione, tra gli insetti, gli
afidi, le cocciniglie, gli insetti defogliatori, gli insetti xilofagi (che si nutrono
di legno), mentre tra i funghi loidio, la
peronospora, le ruggini che colpiscono frutti e parti verdi, oppure gli agenti
che provocano marciumi e carie del legno (Fomes, Ganoderma, ecc.).
A parte nei primi anni di vita dellimpianto, in cui si pu assistere a un grave deperimento o addirittura alla morte delle piantine, in genere, le avversit
comportano danni di tipo estetico e ornamentale.
Alcune ricerche condotte in ambito
vivaistico e forestale hanno dimostrato che oltre il 70% dei danni rilevati, riguarda lapparato fogliare e la chioma
SIEPI CAMPESTRI
nel suo insieme: la met dovuta a malattie della chioma e laltra met causata da insetti defogliatori.
Le malattie della chioma sono riconducibili a tutte quelle forme o a quegli
agenti che provocano sul lembo fogliare delle chiazze di cellule morte di varia
forma e colore, oppure a fenomeni di copertura con patine biancastre (per esempio oidio, melata prodotta dalla metcalfa, ecc.) che indeboliscono e rallentano i
processi di fotosintesi, arrivando cos a
indebolire la pianta nel suo complesso.
Tali fenomeni, se casuali, non comportano alcun danno n debbono destare preoccupazione, mentre se ripetuti negli anni, possono comportare gravi
danni alle siepi.
La scelta del prodotto fitosanitario
giusto da impiegare al momento opportuno di fondamentale importanza.
Meglio affidarsi ai consigli di un esperto piuttosto che usare prodotti che magari non sono neppure registrati per
lavversit specifica.
Contro metcalfa, afide nero, cicaline, cocciniglie si pu usare olio minerale-80 (bio, non classificato) alla dose di
0,5-1,2 litri per 100 litri dacqua, ripetendo, se necessario, il trattamento con
un intervallo minimo di 10-12 giorni;
saranno quindi necessari due-tre trattamenti al mese alla ripresa vegetativa
(marzo-aprile), oppure in estate (giugno-luglio). In caso di forti infestazioni
di cocciniglie si pu eseguire un trattamento anche in inverno, sul bruno.
In caso di massiccia presenza di oidio o mal bianco trattate con prodotti a
base di zolfo bagnabile-80 (bio, irritante o non classificato) alla dose di 400500 grammi ogni 100 litri dacqua.
Un problematica sempre pi diffusa riguarda il ciliegio, soggetto ad attacchi di cilindrosporiosi, malattia fungina che si manifesta con ingiallimento
e caduta delle foglie gi nei mesi estivi,
con danni che si ripercuotono nellannata successiva.
Gli insetti defogliatori sono invece i
responsabili di fenomeni di perdite parziali o talvolta complete del fogliame.
Si tratta per lo pi di lepidotteri (farfalle) che si nutrono dei tessuti delle foglie, in genere attaccandole a partire dal
margine. Tra le specie pi problematiche per larboricoltura abbiamo lifantria, un lepidottero originario del Nord
33
Le specie utilizzabili
e le caratteristiche principali
Alberi
Alberi. Sotto la classicazione di alberi abbiamo messo tutte quelle piante il cui fusto arriva a unaltezza notevole, sia che si tratti di un tronco unico che parte dalla base o
di polloni che sorgono dalla ceppaia. Comunemente si pensa ad un albero quando, a maturit, raggiunge laltezza di almeno 5-8 metri; tuttavia possono esserci condizioni climatiche ed ecologiche sfavorevoli, oppure fattori esterni gestionali (per esempio lintervento
di taglio) che implicano lo sviluppo di forme a portamento arbustivo.
Acero campestre
(Acer campestre)
Ciliegio selvatico
(Prunus avium)
Carpino bianco
(Carpinus betulus)
34
SIEPI CAMPESTRI
Frassino maggiore
(Fraxinus excelsior)
Olmo campestre
(Ulmus minor)
Zone di diffusione: ambienti alto collinari e submontani freschi; ambienti montani a clima oceanico (mitigato dalla vicinanza del mare, con escursioni termiche poco marcate e piovosit regolare).
Ontano nero
(Alnus glutinosa)
Pioppo
(Populus, varie specie)
Zone di diffusione: ambienti a clima caldo submediterraneo (versanti collinari assolati, zone litoranee, fascia dei grandi laghi); ambienti di pianura.
Alberi
Farnia
(Quercus robur)
Platano
(Platanus hybrida)
Servizi e prodotti:
consolidatrice e miglioratrice dei suoli;
J produttrice di legna da ardere;
J produttrice di legname da opera.
J
35
Salici
(Salix, varie specie)
Tiglio
(Tilia cordata)
Zone di diffusione: ambienti a clima caldo submediterraneo (versanti collinari assolati, zone litoranee, fascia dei grandi laghi); ambienti di pianura.
Zone di diffusione: ambienti alto collinari e submontani freschi; ambienti montani a clima oceanico (mitigato dalla vicinanza del mare, con escursioni termiche poco marcate e piovosit regolare).
Alberi
Robinia
(Robinia pseudoacacia)
SIEPI CAMPESTRI
Servizi e prodotti:
produttrice di legna da ardere;
J consolidatrice e miglioratrice dei suoli.
J
Guide pratiche
di Vita
in Campagna
LAZIENDA AGRICOLA MULTIFUNZIONALE
ZIONALE
*XLGHSUDWLFKH
B
-B[JFOEBBHSJDPM
NVMUJGVO[JPOBMF
NVMUJGVO[JPOBMF
-B[JFOEBBHSJDPMB
UUPSJBEJEBUUJDB
OEJUBEJSFUUB'B
#SFBLGBTU7FOUBEJOP'BUUPSJBEFMHVTUP MF
"HSJUVSJTNP#FE
FSDBUPDP
P'BUUPSJBTPDJB
'BUUPSJBBQFSUB.
SJTNP*QQPUVSJTN
DMPUV
$J
&TDVSTJPOJTNP
OB
7JUBJO$BNQBH
(VJEFQSBUJDIFEJ
'*-0 0
%*3&55
6*50
(3"5 /
$0 50
&3
-&41
di M. Boschetti, G. Lo Surdo
128 PAGINE - 82 ILLUSTRAZIONI
Via Bencivenga Biondani, 16 - 37133 Verona - Tel. 045 8057511 - Fax 045 8012980 - edizioni@informatoreagrario.it
re difcilmente superano i 5 metri. La loro forma solitamente globosa, tondeggiante, con rami che tendono ad occupare
lo spazio
SIEPI CAMPESTRI
non solo in verticale ma anche in orizzontale, tale da renderli adatti a potature in forme geometriche o naturaliformi.
Biancospino
(Crataegus monogyna)
Corniolo
(Cornus mas)
Frangola
(Frangula alnus)
Noccilo
(Corylus avellana)
Servizi e prodotti:
utile per lapicoltura;
J utile per la fauna selvatica;
J consolidatrice e miglioratrice dei suoli.
J
Olivello spinoso
(Hippophae rhamnoides)
Ligustro
(Ligustrum vulgare)
Servizi e prodotti:
produttrice di frutti mangerecci;
J specie spinosa adatta per siepi difensive;
J utile per la fauna selvatica;
J consolidatrice e miglioratrice dei suoli.
J
37
Arbusti
Arbusti. Diversamente dagli alberi, gli arbusti non presentano un solo fusto ma ampie ramicazioni n dalla loro base e in gene-
Arbusti
Pallon di maggio
(Viburnum opulus)
SIEPI CAMPESTRI
Sambuco nero
(Sambucus nigra)
Prugnolo
(Prunus spinosa)
Rosa canina
(Rosa canina)
Zone di diffusione: ambienti a clima caldo submediterraneo (versanti collinari assolati, zone litoranee, fascia dei grandi laghi); ambienti di pianura; ambienti alto collinari e submontani freschi.
Servizi e prodotti:
produttrice di frutti mangerecci;
J utile per lapicoltura;
J specie spinosa adatta per siepi difensive;
J utile per la fauna selvatica.
J
Sanguinella
(Cornus sanguinea)
38
Servizi e prodotti:
utile per la fauna selvatica;
J utile per lapicoltura;
J specie ofcinale;
J decorativa.
J
Servizi e prodotti:
produttrice di frutti mangerecci;
J specie spinosa adatta per siepi difensive;
J specie ofcinale;
J utile per la fauna selvatica;
J decorativa;
J utile per lapicoltura.
J
Viburno lantana
(Viburnum lantana)
Servizi e prodotti:
decorativa;
J utile per la fauna selvatica;
J specie ofcinale.
J
SIEPI CAMPESTRI
1
Siepe per la difesa dagli inquinanti prodotti dal trafco
Funzione principale
Funzioni secondarie
Composizione
Vista laterale
Filari
B
grande frangivento
multilare
2
4
2
3
2
3
20-25 m
alberi
a ceppaia
arbusti
3m
3m
ingombro laterale
a maturit: 12-13 m
8m
alberi
ad alto
fusto
2
3
2
3
2
3
1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m
1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m
2m 2m 2m 2m 2m 2m 2m 2m 2m 2m 2m 2m
2
5
2
5
8m
2
5
2
5
2
5
8m
2
5
2
5
2
5
2
5
2
5
1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m
1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m
2m 2m 2m 2m 2m 2m 2m 2m 2m 2m 2m 2m
Vista frontale
lare C
(verso la strada)
Struttura
1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m
1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m
Terreno
Turno tecnico
Profondit: profondo
Tessitura: medio impasto-leggero
Reazione: da subacido a
neutro
Dotazione idrica: fresco,
ben drenato
39
SIEPI CAMPESTRI
2
Siepe-ltro ripariale a protezione dei corsi dacqua
Funzione principale
Funzioni secondarie
Struttura
1-Platano (a ceppaia)
2-Pallon di maggio
3-Ontano nero (a ceppaia)
4-Salice
5-6 m
Composizione
medio frangivento
interruttore
Vista laterale
Vista frontale
interruttore
alberi
a ceppaia
10-12 m
arbusti
2
ingombro laterale
a ne turno: 5-6 m
1m
1m
2m
Siti preferenziali di impianto
40
Terreno
Profondit: profondo
Tessitura: da medio impasto a pesante
Reazione: da subacido a
subalcalino
Dotazione idrica: fresco
1m
1m
2m
1m
1m
2m
1m
1m
2m
1m
1m
1m
2m
Turno tecnico
5-6 anni
SIEPI CAMPESTRI
3
Siepe per la difesa delle coltivazioni biologiche
Funzione principale
Funzioni secondarie
Struttura
frangivento
habitat per la fauna selvatica
produzione di piccoli frutti (noccilo)
produzione di marmellate e sciroppi (sambuco)
Vista in pianta
1-Acero campestre
2-Carpino bianco
3-Sambuco
4-Viburno lantana
5-Noccilo
Vista laterale
1,5-2 m
Composizione
Vista frontale
alberi a ceppaia
e arbusti potati
2-3 m
1m
ingombro laterale
a ne turno: 1,5-2 m
Siti preferenziali di impianto
Terreno
Profondit: da superficiale a
profondo
Tessitura: medio impasto-legBordi di strade rurali e margine
gero
di vigneti, frutteti e
Reazione: da subacido a suappezzamenti coltivati a ortaggi
balcalino
Dotazione idrica: da asciutto
a leggermente fresco
1m
1m
1m
Turno tecnico
41
SIEPI CAMPESTRI
4
Siepe per il mantenimento dei corridoi ecologici
Funzione principale
Funzioni secondarie
Struttura
frangivento
produzione di legna da ardere
produzione di legname da lavoro
produzione di miele
Vis
Vista
sta in
n pianta
9m
Composizione
grande frangivento
Vista laterale
Vista ffrontale
ontal
20-25 m
alberi
ad alto
fusto
alberi
a ceppaia
4
5
arbusti
1,5 m
1,5 m
1m
iingombro
b llaterale
t
a maturit: 12-14 m
Siti preferenziali di impianto
42
1m
1m
2m
1m
1m
2m
1m
1m
1m
2m
6m
Terreno
Profondit: profondo
Tessitura: medio impasto
Reazione: da subacido
a subalcalino
Dotazione idrica: fresco
Turno tecnico
alto fusto:
40-50 anni
SIEPI CAMPESTRI
5
Siepe per la produzione di legna da ardere
Funzione principale
Funzioni secondarie
Struttura
produzione di miele
frangivento
habitat per la fauna selvatica
produzione di frutti mangerecci
frangivento medio
Vista in pianta
1-Robinia (a ceppaia)
2-Noccilo
3-Sambuco
Vista laterale
5-6 m
Composizione
Vista frontale
alberi
a ceppaia
10-12 m
arbusti
2
iingombro
b llaterale
t l
a ne turno: 5-6 m
1m
1m
1m
2m
Siti preferenziali di impianto
1m
1m
2m
1m
2m
1m
1m
2m
Terreno
Turno tecnico
Profondit: profondo
Tessitura: leggero
Reazione: leggermente acido
Dotazione idrica: da fresco a
secco
6-10 anni
43
SIEPI CAMPESTRI
6
Siepe per la difesa dallerosione
Funzione principale
Funzioni secondarie
Struttura
grande frangivento
V
Vista
in pia
pianta
anta
2
4
2
3
2
3
Vista laterale
2
4
2
4
2
3
2
4
2
4
2
3
2
4
8-10 m
Composizione
Vista frontale
alberi
ad alto
fusto
20-25 m
alberi
a ceppaia
arbusti
ingombro laterale
a maturit: 8-10 m
1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m
1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m 1m
2m 2m 2m 2m 2m 2m 2m 2m 2m 2m 2m 2m 2m 2m 2m 2m 2m
8m
Terreno
8m
Turno tecnico
8m
Altre note tecniche
Profondit: profondo
margine degli appezzamenti, lunTessitura: qualsiasi
ceppaie ed arbusti:
go linee di livello, in versanti collina lordine delle specie arbustive e deReazione: da subacido a 15-20 anni
ri e montani freschi, in prossimit di
gli alberi a ceppaia pu essere casuale
subalcalino
alto fusto: 50-70 anni
fossi o canali
Dotazione idrica: fresco
44
SIEPI CAMPESTRI
7
Siepe difensiva
Funzione principale
Funzioni secondarie
Struttura
Vista in pianta
1-Olivello spinoso
2-Prugnolo
3-Rosa canina
4-Biancospino o prugnolo (vedi nota di
Vista laterale
Vista frontale
1m
ingombro laterale
a ne turno: 2-3 m
Siti preferenziali di impianto
perimetri di cortili
dintorni delle abitazioni
conni di propriet
perimetro dei pascoli
2-4 m
1
arbusti
b
p
potati
2-3 m
Composizione
Terreno
Profondit: qualsiasi
Tessitura: qualsiasi
Reazione: da subacido
a subalcalino
Dotazione idrica: secco
1m
1m
Turno tecnico
45
SIEPI CAMPESTRI
8
Siepe frangivento
Funzione principale
Funzioni secondarie
Struttura
Vista in
n pianta
9m
Composizione
grande frangivento
Vista laterale
Vista ffrontale
frontale
alberi
a ceppaia
20-25 m
alberi
ad alto
fusto
alberi
a ceppaia
4
5
arbusti
1,5 m
1,5 m
1m
iingombro
b llaterale
t
a maturit: 12-15 m
Siti preferenziali di impianto
46
1m
1m
2m
1m
1m
2m
1m
1m
1m
2m
6m
Terreno
Turno tecnico
Profondit: profondo
Tessitura: medio impasto
ceduo: 12-15 anni
Reazione: da subacido a
alto fusto: 40-50 anni
subalcalino
Dotazione idrica: fresco
SIEPI CAMPESTRI
9
Siepe per la produzione di miele
Funzione principale
Funzioni secondarie
Struttura
assicurare la disponibilit di
alimenti per le api (nettare,
frangivento
melata e polline) e consentire habitat per la fauna selvatica
una buona produzione di
abbellimento del paesaggio
miele
piccolo frangivento
Composizione
Vista in pianta
1
2
1
2
Vista laterale
Vista frontale
alberi
ad alto
fusto
15-20 m
arbusti potati
3
1m
ingombro laterale
a maturit: 6-8 m
Siti preferenziali di impianto
bordo di piccoli corsi
dacqua
margine di appezzamenti
a protezione dei siti stanziali
di posizionamento delle arnie
bordo delle strade
campestri scarsamente
trafcate
1m
1m
1m
1m
1m
1m
1m
1m
1m
7m
Terreno
Profondit: profondo
Tessitura: medio impasto
Reazione: da subacido a subalcalino
Dotazione idrica: fresco
1m
1m
7m
1m
1m
1m
1m
1m
1m
1m
1m
1m
7m
Turno tecnico
47
Le norme
del Codice civile e...
Per evitare di incappare in pesanti
contenziosi, occorre sapere che esistono una serie di norme contenute nel Codice civile che stabiliscono le distanze
minime delle piante dai confini.
Che si tratti di un campo del vicino
confinante, o di una strada comunale, a
seconda del tipo di impianto che si andr a realizzare dovr essere rispettata
meno
di 3 metri
pi di 3 metri
3 metri
1,5 metri
4
meno
di 2,5 metri
0,5 metri
2 metri
48
1 metro
una distanza che riportata negli articoli che vanno dal 892 al 896, a seconda
del tipo di albero o arbusto.
Oltre al Codice civile possono essere in vigore anche regolamenti e usi locali che prevedono la prescrizione di
norme e distanze differenti, da verificare presso gli uffici tecnici comunali.
Larticolo 892 del Codice civile stabilisce le seguenti distanze:
J alberi di alto fusto (1) devono essere
piantati a una distanza pari o superiore
ai 3 metri dal confine;
J alberi di non alto fusto (2) a 1,5 metri;
J viti, arbusti, siepi vive e piante da
frutto di altezza non superiore ai 2,5
metri (3) devono essere mantenuti a
non meno di 0,5 metri dai confini.
Esiste per una deroga riferita ad
alcune piante arboree qualora queste
siano piantate per la specifica destinazione a siepe; per il castagno, lontano o altre essenze simili che si tagliano
periodicamente vicino al ceppo, la distanza pu essere di 1 metro (4); per le
piante di robinia vanno rispettati almeno 2 metri (5) a causa del suo notevole
vigore e sviluppo dopo il taglio.
Queste misure e distanze dai confini non vengono applicate solo se esiste un muro divisorio proprio o comune sulla linea di confine e nel momento in cui le piante vengano recise o
potate periodicamente a un livello pi
basso o pari allaltezza del muro (6).
Attenzione. Qualora il muro sia di propriet del confinante, si devono rispettare le distanze legali riportate in precedenza.
La distanza si misura dal confine fino
alla base esterna del tronco al momento
dellimpianto. Se il terreno in pendio,
la distanza si misura prolungando verticalmente la linea di confine e tracciando
la perpendicolare fino al tronco.
Molte delle diatribe tra i confinanti
insorgono non tanto per il mancato rispetto delle distanze, quanto per la classificazione di alcuni alberi nella categoria di quelli ad alto fusto.
SIEPI CAMPESTRI
Larticolo 892 indica infatti come alberi di alto fusto tutti gli alberi il cui
fusto arriva a unaltezza notevole, come
noci, castagni, querce, pini, cipressi, olmi, pioppi, platani e simili, senza indicare unaltezza precisa.
Viceversa gli alberi di non alto fusto sono classificati in base al principio
dei rami che si sviluppano a unaltezza
del fusto non superiore ai tre metri.
Di conseguenza si ricava che il legislatore consideri alberi di alto fusto, tutti quelli il cui fusto presenti uno sviluppo in altezza superiore ai tre metri.
Se le distanze non vengono rispettate il confinante pu chiederne lestirpazione ai sensi dellarticolo 894 del Codice civile.
10
1 metro
finanti con le propriet stradali fuori dei centri abitati vietato impiantare alberi lateralmente alle strade, siepi vive o piantagioni ovvero recinzioni.
J Allarticolo 29 Piantagioni e siepi,
si riporta invece che i proprietari confinanti hanno lobbligo di mantenere le
siepi in modo da non restringere o danneggiare la strada o lautostrada e di tagliare i rami delle piante che si protendono oltre il confine stradale e che nascondono la segnaletica o che ne compromettono comunque la leggibilit. Qualora
per effetto di intemperie, o per qualsiasi
altra causa, vengano a cadere sul piano
stradale alberi piantati in terreni laterali
o ramaglie di qualsiasi specie e dimensioni, il proprietario di essi tenuto a rimuoverli nel pi breve tempo possibile.
Collegato al testo del nuovo Codice
vi il regolamento di esecuzione e applicazione del Codice della strada;
allarticolo 26 esso indica i criteri di applicazione e determina la distanza dal
confine stradale da rispettare fuori
dai centri abitati, che:
J comma 6: ...per impiantare alberi, non
pu essere inferiore alla massima altezza
raggiungibile per ciascun tipo di essenza a completamento del ciclo vegetativo
e comunque non inferiore a 6 metri (7);
J comma 7: ...per impiantare siepi vive
anche a carattere stagionale, tenute ad
altezza non superiore a 1 metro sul terreno non pu essere inferiore a 1 metro
(8). Tale distanza si applica anche per le
recinzioni non superiori a 1 metro costituite da siepi morte in legno, reti metalliche, fili spinati e materiali similari,
sostenute da paletti infissi direttamente
nel terreno o in cordoli emergenti non
oltre 30 cm dal suolo;
3 metri
6 metri
comma 8: ...per impiantare, lateralmente alle strade, siepi vive o piantagioni di altezza superiore a 1 metro sul terreno, non pu essere inferiore a 3 metri
(9). Tale distanza si applica anche per le
recinzioni di altezza superiore a 1 metro sul terreno costituite come previsto al
comma 7, e per quelle di altezza inferiore a 1 metro sul terreno se impiantate su
cordoli emergenti oltre 30 cm dal suolo.
Da tenere presente che in ogni caso
la distanza non varia un funzione del tipo di governo, ovvero lalto fusto o il
ceduo (come in alcuni casi previsti dal
Codice civile).
Ci significa che nel caso di specie
che presentano uno sviluppo vegetativo
che raggiunge e supera i 6 metri (platano, robinia, carpino nero, ecc.), queste
vanno messe a dimora a non meno di 6
metri dal ciglio stradale (10).
Oltre alle sanzioni amministrative (da
168 a 674 euro) sempre previsto a carico del trasgressore lobbligo di ripristino/sistemazione delle piante affinch rispettino le norme violate; in caso di inerzia prevista la possibilit di effettuare
i lavori di potatura o taglio delle piante addebitando le spese al proprietario.
bene precisare per che queste
prescrizioni non si applicano agli impianti o ai filari preesistenti.
Appare cos evidente che per il nuovo Codice della strada le alberature
stradali sono considerate pericolose per
la sicurezza limitando la visibilit e
rappresentando un ostacolo con i fusti.
Non viene tenuto in considerazione lenorme valore paesaggistico rappresentato dalle piante lungo le strade che
hanno caratterizzato in moltissimi luoghi il paesaggio italiano.
49
I nuovi Psr
Il Programma di sviluppo rurale (Psr)
2014-2020 lo strumento che mette a disposizione del settore agricolo e forestale una serie di misure che favoriscono gli
investimenti e le azioni agroambientali
finalizzate a sostenere lo sviluppo rurale
delle varie Regioni italiane in coerenza
con la nuova Politica agricola comune
(Pac) dellUnione europea.
Il nuovo Psr ha una durata di 7 anni,
dal 2014 al 2020, esattamente come gli
altri programmi comunitari che discendono dal Regolamento generale, e nel
contesto nazionale italiano risponde alle
strategie dellUnione europea (in particolare Europa 2020, ovvero le modalit e
le azioni su cui punta lUe per rilanciare
leconomia nel prossimo decennio).
Il Programma intende stimolare la
competitivit del settore agricolo, garantire la gestione sostenibile delle risorse
naturali e gli interventi concreti per mitigare il cambiamento climatico, realizzare uno sviluppo territoriale equilibrato
delle economie e comunit rurali, compresi la creazione e il mantenimento di
posti di lavoro attraverso sei priorit:
J priorit 1: promuovere il trasferimento
I nuovi Programmi di sviluppo rurale 20142020 nanziano la costituzione e il mantenimento di siepi e lari dando priorit e incentivo ai territori ricompresi nelle aree a parco
50
della conoscenza e linnovazione nel settore agricolo e forestale e nelle zone rurali;
J priorit 2: potenziare la redditivit delle
aziende agricole e la competitivit dellagricoltura in tutte le sue forma, promuovere tecniche innovative per le imprese agricole e la gestione sostenibile delle foreste;
J priorit 3: promuovere lorganizzazione della filiera alimentare, compresa la
trasformazione e commercializzazione
dei prodotti agricoli, il benessere animale
e la gestione dei rischi nel settore agricolo;
J priorit 4: preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi connessi allagricoltura e alla silvicoltura;
J priorit 5: incentivare luso efficiente
delle risorse e il passaggio a uneconomia a basse emissioni di carbonio e in
grado di adattarsi ai cambiamenti climatici, tali per cui ci potrebbero essere
modifiche nel settore produttivo agroalimentare e forestale;
J priorit 6: adoperarsi per linclusione
sociale, la riduzione della povert e lo
sviluppo economico nella zone rurali.
Alla data attuale tutte le Regioni hanno praticamente presentato le loro proposte di Programma di sviluppo rurale
2014-2020 alla Commissione europea,
la quale ha il compito di verificarne la
coerenza e il rispetto dei principi cardine
alla regolamentazione europea, tenendo
conto delle diversit e peculiarit delle
singole aree geografiche di applicazione.
I nanziamenti
Il nuovo Psr dovrebbe essere operativo nelle varie Regioni italiane dal prossimo 1 gennaio e metter a disposizione, complessivamente, 2 miliardi di euro per le azioni agroambientali, ovvero
per quegli investimenti finalizzati alla
salvaguardia dellambiente, alla mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici e alla conservazione e valorizzazione degli habitat della Rete Natura
2000, con particolare riferimento alle
misure 10, 11 e 12 (zone di protezione
ambientale rappresentate dai Siti di inte-
www.vitaincampagna.it
La passione di sempre
con nuovi contenuti
online ogni giorno