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Micropropagazione
Moltiplicazione in vitro delle piante
Indice
Indice .................................................................................................................................................... 2 Premessa .............................................................................................................................................. 3 Introduzione ......................................................................................................................................... 4 Cos la micropropagazione? ............................................................................................................... 5 La micropropagazione in Italia ............................................................................................................. 6 Limportanza della micropropagazione ............................................................................................... 7 Vantaggi ........................................................................................................................................... 7 Svantaggi .......................................................................................................................................... 7 Le fasi della micropropagazione .......................................................................................................... 8 Reperimento degli espianti .............................................................................................................. 8 Sterilizzazione degli espianti ............................................................................................................ 8 Impianto del materiale vegetale sterilizzato ................................................................................... 9 Proliferazione degli espianti............................................................................................................. 9 Allungamento dei germogli ............................................................................................................ 10 Radicazione dei germogli ............................................................................................................... 10 Acclimatazione delle piante ........................................................................................................... 10 Esperienza in laboratorio ................................................................................................................... 12 Preparazione del materiale ............................................................................................................ 12 Il terreno colturale ......................................................................................................................... 12 Composizione ............................................................................................................................. 12 Preparazione .............................................................................................................................. 13 Sterilizzazione............................................................................................................................. 14 Reperimento degli espianti ............................................................................................................ 14 Sterilizzazione degli espianti .......................................................................................................... 15 Coltura in vitro ............................................................................................................................... 16 Conclusioni ..................................................................................................................................... 17 Bibliografia e sito grafia ..................................................................................................................... 18
Premessa
Cosa mi ha fatto scegliere questo argomento.
Introduzione
Spiegare in breve di cosa tratta la tesina facendo un breve riassunto di tutti i punti.
Cos la micropropagazione?
La micropropagazione una tecnica di moltiplicazione delle piante che permette di ottenere cloni della pianta stessa, ovvero un insieme di individui dotati dello stesso patrimonio genetico, tramite l'utilizzo dei moderni metodi di coltura in vitro di cellule e tessuti vegetali. La micropropagazione si differenzia dagli altri sistemi di moltiplicazione per la sofisticata tecnica operativa, che permette la produzione di cloni esenti da infezioni batteriche e virali; tale pratica permette inoltre, da esigui materiali di origine, di ottenere unenorme quantit dindividui clonati. Sin dal 1940 era nota la possibilit di mantenere vivi, in vitro, tessuti vegetali isolati dalla pianta, anche per lunghi periodi; il graduale affinamento delle tecniche di laboratorio permise, negli anni successivi, di ottenere la rigenerazione completa (ovvero la nascita di una nuova pianta) partendo dalle cellule e dai tessuti in coltura. Tale possibilit data dalla cosiddetta totipotenza, propriet intrinseca delle cellule vegetali, che permette da una singola cellula di sviluppare un intero organismo. Attualmente la produzione di piante per micropropagazione rappresenta un settore in costante e rapidissima evoluzione, al punto che, per un certo numero di specie, essa si gi imposta nella realt operativa. Il sistema particolarmente vantaggioso per la possibilit di produrre in un minor lasso di tempo e dallo stesso espianto una grande quantit di piantine rispetto ai sistemi tradizionali.
La micropropagazione in Italia
La storia della micropropagazione commerciale (o su larga scala) in Italia risale agli anni 60, quando in Liguria alcuni laboratori iniziarono unattivit di coltura in vitro basata sulla proliferazione di garofano e sulla moltiplicazione di orchidee. Verso la fine degli anni 60, il risanamento da batteri e funghi di piante fruttifere arboree fu praticato dai Vivai Zanzi, con lassistenza dellIstituto di Patologia Vegetale di Bologna. Queste attivit, tuttavia, non presero in considerazione la possibilit di compiere una moltiplicazione clonale su larga scala, quanto quella di ottenere stock foundations di materiali risanati da batteri o da virus. Fu solo nel 1976 che si realizz il primo grande laboratorio di micropropagazione italiano. Esso nacque dallesigenza di eliminare virus, batteri che infestavano i vivai e le coltivazioni di fragole della Romagna. Il Consorzio del Fragolone di Cesena si fece carico dellallestimento del Laboratorio (con il sostegno della Regione Emilia Romagna e con lassistenza tecnica dellIstituto Sperimentale per la Frutticoltura di Roma). Durante i primi otto mesi furono prodotte circa un milione di plantule. Con la costruzione di altri laboratori, in Romagna e in altre Regioni, si assisteva nel 1991 alla produzione di circa quindici milioni di piante micro propagate, ottenute da una ventina di laboratori commerciali. Nella ricognizione effettuata nel 1999, i fruttiferi erano largamente dominanti, ma con unofferta crescente di ortaggi, piante ornamentali da fiore, da fronda o da interno, si fece uno sforzo considerevole per incrementare e migliorare i protocolli di moltiplicazione in vitro di numerose altre specie. Gli ultimi dati produttivi si riferiscono a unindagine del 2006 che stimava la produzione italiana di piante radicate micro propagate in circa trenta milioni, comprendente ventuno tipologie di raggruppamenti vegetali.
Vantaggi
1. Produzione, in tempi brevi, di un grande numero di piante da ununica pianta madre; 2. Uniformit genetiche delle piante ottenute con la pianta madre (si evitano in questo modo mutazioni indesiderate della specie); 3. Produzione di piante virus-esenti; 4. Grande numero di piantine in uno spazio ristretto; 5. Svincolamento dai cicli stagionali; 6. Produzione di piante pi robuste con una conseguente crescita accelerata rispetto alle piante tradizionali; 7. Produzione di piantine pronte per la crescita con conseguente risparmio di tempo per il coltivatore quando la specie produce semi lenti a germogliare; 8. utile a moltiplicare le piante che producono semi in quantit antieconomica, o quando le piante sono sterili e non producono semi vitali.
Svantaggi
1. Alti costi iniziali per le attrezzature richieste; 2. Necessit di personale qualificato; 3. Le piante prodotte sono geneticamente identiche e quindi vulnerabili alle stesse infezioni.
Tutte le fasi, tranne lultima di acclimatazione, sono effettuate in laboratorio sotto cappa a flusso laminare per mantenere lambiente sterile.
La sterilizzazione compiuta con diversi principi attivi, tra i principali troviamo lipoclorito di sodio (NaClO, in soluzione acquosa al 5% comunemente chiamato varecchina) e letanolo (C2H5OH, il comune alcol etilico). La sterilizzazione eseguita immergendo il materiale vegetale nelle diverse soluzioni sterilizzanti in successione e terminando con un accurato risciacquo con acqua deionizzata sterile per evitare che i principi attivi, rimanendo per lungo tempo sulla superficie vegetale, la intacchino.
Figura 1
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Esperienza in laboratorio
Lesperienza copre le prime tre fasi della micropropagazione poich lattrezzatura e i reagenti richiesti per le fasi successive non sono presenti nei laboratori scolastici.
Il terreno colturale
Il terreno colturale scelto per la coltura lM&S (inventato nel 1962 dagli scienziati Toshio Murashige e Folke K. Skoog) il substrato pi comunemente usato nel campo delle colture in vitro di cellule vegetali.
Composizione
Costituenti
Macronutrienti inorganici Nitrato dammonio
Formula chimica
NH4NO3
Quantit
1.650 mg/l
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Cloruro di calcio Solfato di magnesio Fosfato di potassio Nitrato di potassio Micronutrienti inorganici Acido borico Cloruro di cobalto Solfato di rame Solfato ferroso Solfato di manganese Ioduro di potassio Molibdato di sodio Solfato di zinco Fonti di carbonio organico Saccarosio Ormoni IAA Chinetina Vitamine Mio-inositolo Niacina Piridossina Tiamina Altri additivi EDTA Glicina Etilendiammina Agar
CaCl2 * 2H2O MgSO4 * 7H2O KH2PO4 KNO3 H3BO3 CoCl2 * 6H2O CuSO4 * 5H2O FeSO4 * 7H2O MnSO4 * 4H2O KI Na2MoO4 * 2 H2O ZnSO4 * 7H2O C12H22O11
440 mg/l 370 mg/l 170 mg/l 1.900 mg/l 6,2 mg/l 0,025 mg/l 0,025 mg/l 27,8 mg/l 22,3 mg/l 0,83 mg/l 0,25 mg/l 8,6 mg/l 20 g/l 1-30 mg/l 0,004-10 mg/l 100 mg/l 0,5 mg/l 0,5 mg/l 0.1 mg/l
Na2EDTA * 2H2O
Preparazione
La preparazione di 1 litro di terreno si svolge secondo i seguenti punti: 1. si pesano tutti i componenti che fanno parte del substrato; 2. si riempie una beuta da 1 litro con l80% del volume finale di acqua (in questo caso 800 ml di acqua); 3. si aggiungono nella beuta tutti i componenti solidi del terreno e si agita fino a completa dissoluzione; 4. si aggiungono tutti i componenti liquidi (vitamine, ormoni ecc.); 5. si porta il tutto alla temperatura di circa 50C con una piastra riscaldante mantenendo lagitazione; 6. in una seconda beuta pi piccola si aggiunge il restante 20% di acqua e 10 grammi di agar; 7. si porta la seconda beuta alla temperatura di circa 80C in modo da solubilizzare lagar; 8. si incorpora la seconda beuta nella prima, in questo modo si evita di scaldare i componenti termolabili del terreno colturale a 80C; 9. mantenendo il terreno colturale a circa 50C si procede alla semina, cio si riempiono i provettoni con il terreno, che, raffreddandosi, gelifica grazie allagar che a temperature inferiori a 50C solida. 13
Sterilizzazione
La sterilizzazione stata compiuta trattando i provettoni con dentro il terreno colturale in autoclave a 121C per 20 minuti. Da questo momento lambiente di crescita sterile e tutte le fase successive saranno effettuate sotto cappa a flusso laminare.
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Figura 7 - More
Figura 9 - Limone
Figura 10 - Melograno
Figura 11 - Caco
Figura 12 - Vite
Figura 14 - Pesco
Figura 15 - Albicocco
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Successivamente il materiale vegetale stato accuratamente lavato con acqua sterilizzata in modo da eliminare in principi attivi delletanolo e dellipoclorito di sodio che danneggerebbero i tessuti.
Coltura in vitro
Dal materiale vegetale sterilizzato sono stati isolati 7 espianti per ogni specie, comprendenti gemme, parti legnose o semi-legnose come gambi e frammenti di foglie per un totale di 63 provettoni riempiti.
1 Gemma Gemma Gemma Gemma Gemma Gemma Gemma Gemma Gemma 2 Gemma Foglia Gambo Foglia Gemma Gambo Gambo Gemma Gambo 3 Gemma Foglia Gambo Foglia Gambo Gambo Foglia Gambo Gambo 4 Gambo Foglia Gemma Foglia Gambo Foglia Foglia Foglia Gambo 5 Gambo Foglia Foglia Foglia Foglia Gambo Foglia Foglia Gambo 6 Foglia Foglia Foglia Foglia Foglia Foglia Foglia Foglia Foglia 7 Gambo Foglia Foglia Foglia Foglia Gambo Foglia Foglia Foglia
Mora Rose rampicante Limone Melograno Caco Vite Gocce doro Pesco Albicocco
Operando sotto cappa a flusso laminare gli espianti sono stati piantati nel substrato dentro i provettoni con lutilizzo di pinzette sterilizzate. I campioni sono stati trasferiti in una stanza con temperatura e umidit ambiente e una luminosit elevata, impedendo per che gli espianti ricevessero direttamente i raggi del sole.
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Conclusioni
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