Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
bignè
A cura di Giambattista
Montanari
La pasta bignè, o pasta choux, è un impasto che prevede un processo di produzione semplice,
ma allo stesso tempo delicato e che, se si vuole raggiungere la perfezione, richiede tecnica e
materia prime eccellenti. Giambattista Montanari ci spiega come raggiungere ottimi risultati
bilanciando correttamente gli ingredienti.
FARINA
Determina sviluppo e ampiezza della cavità interna. Si consiglia una farina con un tenore
proteico tra 11% e 11,5%, 240/280 W p/l 0,45. Una farina troppo debole, con la spinta del
vapore, cederebbe e farebbe fuoriuscire il bignè, ottenendo un prodotto meno sviluppato e
che tende ad allargarsi; al contrario, una farina troppo forte e rigida, impedirebbe la
dilatazione dell’amido gelatinizzato, formando una cavità interna più ridotta.
Bilanciamento: 16%-26%.
ZUCCHERO
Se ne utilizza in piccola quantità per migliorare il colore del guscio, in particolare se si
utilizzano burri concentrati, che, privi di lattosio, renderebbero l’impasto più chiaro
in cottura.
Bilanciamento: 0,4%-1%.
LIQUIDI
Permettono di sciogliere i grassi e i soluti (sale e zucchero). Generalmente si usa acqua, ma
può essere sostituita, in parte o totalmente, con latte, purea di frutta, vino, panna.
Bilanciamento: 30%-39%.
SALE
Esalta i gusti e migliora la percezione del sapore finale.
Bilanciamento: 0,4%-1%.
UOVA
Hanno la funzione di legante, insieme alla materia grassa, rendendo la pasta stabile e liscia.
Con poche uova si ottiene un prodotto più pieno e liscio, mentre con troppe uova il bignè
sviluppa poco e perde la forma. Il giusto apporto di uova favorisce una bella cavità vuota e
uno sviluppo tondeggiante.
Bilanciamento: 30%-38%.
MATERIA GRASSA
Grazie alla sua azione impermeabilizzante, contribuisce in maniera determinante alla
formazione della cavità interna: il vapore acqueo, spingendo per uscire, trova l’opposizione
della materia grassa, Permettendo così lo svuotamento quasi totale del bignè. La quantità
dipende poi dall’applicazione: per profiterole e bignè glassati il 12/20% sul totale ricetta, per
ottenere una struttura più spessa e resistente; per la pasticceria mignon, il 21/30% sul
totale ricetta, ottenendo bignè più morbidi e con una camicia più sottile. Ci sono poi i bignè
detti “doppio burro” (fino ad un 36%) che si caratterizzano per ancora maggior morbidezza
e scioglievezza al palato.
Bilanciamento: 12%-36%.
ALCUNI CONSIGLI