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2. IL LIEVITO:
PMV…E NON SOLO
Il progetto FDP
Come equilibrare una PastaMadreVIVA
3. METODO DIRETTO E METODO INDIRETTO
4. Le RICETTE:
Pizza in pala -lievitazione naturale impasto indiretto con biga
Pizza in teglia- lievitazione naturale impasto indiretto con
poolish
Pizza tonda lievitazione naturale impasto diretto
1. LA SELEZIONE DELLE FARINE
Farine con W >180 sono dette ‘farine deboli’. Hanno un basso contenuto
proteico.
Le farine si distinguono dal grado di raffinatezza, per tanto si parte da una tipo
00, 0, 1, 2, fino ad arrivare all’integrale.
Farina 00: è la più raffinata tra le farine di frumento, priva di crusca ed il germe
del grano, contiene il maggior quantitativo di amido.
Farina integrale: La farina integrale contiene l’intero chicco in tutte le sue parti,
amido, crusca e germe del grano ed è per questo un alimento completo ricco
di fibre, vitamine, sali minerali e amminoacidi.
Info: www.boscorenato.it facebook.com/boscorenato instagram.com/saporeverona
Rispetto alla farina 00, le farine semi integrali (1-2) e integrali, contengono più
proteine e questo dovrebbe assicurare una maggiore forza, ovvero una maggior
resistenza in rapporto tra tenacità ed estensibilità dell’impasto. Una delle
caratteristiche tipiche dei prodotti realizzati con queste farine è una maggiore
idratazione dell’impasto, un forte bouquet di profumi, un sapore inconfondibile
ed una maggiore conservabilità, oltre a donare una sazietà maggiore e
prolungata.
Essendo una materia viva, ogni farina e addirittura ogni lotto, potrebbe avere un
assorbimento diverso dell’acqua. Il mio consiglio è sempre di iniziare un impasto
con cautela, mai con tutta l’acqua della ricetta, poichè l’impasto potrebbe
richiederne di più o di meno in base a queste caratteristiche.
● Il lievito di birra
● Il lievito chimico
● Il lievito fisico
L’esempio più immediato che ci fa capire cosa intendiamo per lievito fisico è il Pan
di Spagna, se prendiamo in considerazione la preparazione di questo dolce
sappiamo che si tratta di combinare uova e zucchero, di amalgamarle
incorporando aria nell’impasto. Questa permetterà l’aumento del volume e una
volta in forno lascerà spazio ad una fitta “alveolatura”.
Il Progetto FDP
Il progetto “Figli di PastaMadreViva” (in seguito “FDP
Viva” o “FDP”) nasce dal comune intento di un gruppo di
lavoro di professionisti della panificazione di tutelare l’uso
della vera pasta madre viva. L’obiettivo è rendere
riconoscibili i prodotti realizzati con pasta madre viva,
comunicando di conseguenza il tipo di attività svolta nel
proprio esercizio. Il progetto FDP Viva nasce quindi
dall’esigenza di definire con estrema chiarezza la
differenza tra la PASTA MADRE VIVA e le altre tipologie di
lievito.
Il progetto FDP Viva è pertanto riservato ai professionisti, siano essi pizzaioli,
panificatori tecnici o pasticceri, affinché la loro coesione contribuisca a fare
Info: www.boscorenato.it facebook.com/boscorenato instagram.com/saporeverona
chiarezza nelle produzioni e a tutelare i consumatori, che troppo
spesso vengono tratti in inganno da denominazioni fuorvianti quali ad esempio
“lievito naturale” o “madre essiccata”.
Ideatore e promotore dell’iniziativa è Renato Bosco, rappresentante legale del
Titolare del Marchio.
www.figlidipastamadre.it
● Troppo debole
Il colore è particolarmente giallo, al tatto è molto compatta, il sapore
richiama solamente il gusto della farina, l’odore è abbastanza neutro
PER CORREGERE quindi RAFFORZARE: In tal caso la soluzione potrebbe essere
nel ridurre al 50% la percentuale di farina rispetto alla PMV nei rinfreschi
Es: 200gr pmv + 100 gr farina + 100gr acqua
● Troppo acida
cambia colore diventando bianca tendente al grigio, diventa appiccicosa,
il sapore e l’odore diventa pungente
PER CORREGERE quindi INDEBOLIRE: rinfreschiamola PMV raddoppiando la
farina e lasciamo ì fuori dal frigo per un’ora e poi la riponiamo in frigo(ci vorrà
più tempo per la maturazione)
Es: 100gr pmv + 200 gr farina + 200gr acqua
● L'impasto diretto
Per metodo indiretto si intende un impasto creato in due fasi, solitamente nella
prima fase si lasciano fermentare acqua, farina e lievito. La fase successiva prevede
di impastare il composto ottenuto insieme agli altri ingredienti della ricetta e di
procedere con l’impasto definitivo.
● Biga
● Poolish
4. LE RICETTE:
Stendere, aggiungere un filo d’olio extra vergine di oliva, infornare a 300°C (cielo
60% terra 20%) per 6-8 minuti.
Procedimento:
Trascorso il tempo di riposo, mettere la farina e l’acqua nell’impastatrice,
aggiungere il poolish e iniziare ad amalgamare in prima velocità. Aggiungere il
lievito sbriciolato, facendo formare il glutine, infine aggiungere il sale e lentamente
versare l’olio.
Impastare in seconda velocità fino ad ottenere una massa liscia e farla riposare in
massa per 50 minuti.
Trascorso il tempo di riposo formare le bocce da 1200 g, lasciar riposare 4-6 ore a
temperatura ambiente.
Poi stendere l’impasto su teglia 60x40 precedentemente unta.
Una volta steso l’impasto farcire con 250 g di pomodoro condito se si desidera una
base rossa, oppure con dell’olioextra vergine di oliva se si desidera una base
bianca.
Lasciar riposare in teglia 10-20 minuti.
Infornare a 280°C (cielo 20% terra 80%) per 10-12 minuti.
PREPARAZIONE DELL’IMPASTO:
Mettere nell'impastatrice la farina, tutta l’acqua e il lievito compresso, impastare. Una volta
che si sarà formato il glutine aggiungere il sale e infine l’olio ed impastare in seconda
marcia. Una volta formata la massa lasciar riposare per 50 minuti, poi dividere l'impasto in
palline da 250 g.
Riporre le palline in cassetti di plastica e metterle in frigorifero per 24 ore a temperatura di
4-6°C. Successivamente estrarre dal frigorifero, lasciar riposare per 4-6 ore a temperatura
ambiente. Procedere con la stesura su una superficie regolare cosparsa di farina (es.
rimacinata di grano duro) e procedere con la farcitura.
Infornare a forno preriscaldato a 280-300°C (cielo 70% terra 20%) per 7-8 minuti e secondo
il grado di cottura preferita.