Pasticceria Classica
e Moderna
I dolci erano già conosciuti nell'antichità ma non erano molto diffusi perchè per la loro
preparazione mancava l'elemento base cioè lo zucchero che era sostituito dal miele.
Lo zucchero usato era il prodotto ricavato dalla canna, chiamato appunto "canna da
zucchero"
Questa pianta, era già coltivata in India e chiamavano lo zucchero "sale indiano". Dall'India
si diffuse poi in tutto il Medio Oriente e di seguito anche in molti paesi a clima caldo.
Lo zucchero in canna originalmente era usato in medicina come lassativo ed in Europa
aveva un prezzo molto alto trattandosi di merce di importazione.
I dolci che facevano nell'antica Grecia e a Roma a noi di certo non sarebbero stati graditi.
La composizione degli ingredienti era per lo più assai strana perchè alla farina e al miele
univano i formaggi o cervellini di animali ridotti in poltiglia.
Nell'Alto Medioevo l'arte dolciaria era mantenuta eccezionalmente dalle suore nei conventi
e facevano principalmente dei biscotti e pasticcini molto semplici.
Furono gli arabi a perfezionare le conoscenze gastronomiche divenendo dei raffinati
pasticcieri.
Dagli arabi in poi l'arte dolciaria progredì continuamente raggiungendo nel 1600 circa la
sua più alta perfezione.
Lo zucchero in canna sostituì gradualmente il miele nei dolciumi più raffinati già dal 1500
quando, verso la metà del 1700 la chimica subì uno sviluppo importante.
Fu in quel periodo che un chimico tedesco per primo rilevò che un prodotto quasi uguale
allo zucchero di canna si poteva estrarre dalle barbabietole. Fu una scoperta
importantissima perchè i paesi dal clima freddo non potevano coltivare la canna da
zucchero ma erano in grado di coltivare su larga scala la barbabietola.
La maggior parte delle dolcezze tipiche offerte nei giorni di festa sono frutto di sapienti
mani contadine e i prodotti utilizzati sono quelli sul territorio.
Basti pensare che in molti dolci piemontesi è presente le nocciola tonda gentile, alla quale
è stata riconosciuta l'Igp (indicazione geografica protetta). Nella zona di coltivazione del
mais si realizzano i dolci a base di farina gialla, come la sbrisolona lombarda, i bricciolani
piemontesi e la fregolotta veneta. Regina della tradizione siciliana è la mandorla, quella di
Avola, i dolci di pasta di mandorle sono inconfondibili; in Sardegna accanto alle mandorle
spicca il miele, ingrediente base delle sebadas. Altri dolci a base di frutta secca, spezie e
uvetta sono originari della tradizione austriaca, come quelli del Friuli Venezia Giulia o del
Trentino Alto Adige.
Cornetti o croissant?
Il croissant, comunemente chiamato brioche nelle regioni settentrionali e cornetto in quelle
centro-meridionali, è una pasta dolce a forma di mezzaluna, la cui origine è
tradizionalmente considerata francese. La sua composizione è a base di: farina, burro,
uova, acqua e zucchero, con l'aggiunta di tuorlo d'uovo spalmato sulla superficie per
Il bignè ripieno
S = SOLIDI
L=
LIQUIDI S L S L
FARINA g BURRO g ZUCCHERO g UOVA g
CLASSICA 1000 500 500 200
FONDI 1000 400 600 240
SABBIATA 1000 600 400 160
non oltre 70% non oltre 60% solo tuorli dà friabilità
burro +
zucchero =
farina < 12°C
uova =
10% totale
impasto
25 gr burro
= 10 gr
uova
FROLLA
MONTATA
dose FARINA BURRO Z. VELO UOVA TUORLI LATTE LIEVITO AMIDO
1° 1700 1500 800 500 0 0 0 0
2° 1000 500 500 0 160 200 6 0
3° 420 300 200 100 50 200 0 75
I n questo tipo di frolla burro e zucchero hanno lo stesso peso. E' la classica frolla per tutti gli usi
quella che preparavano le nostre mamme, con cui invariabilmente facevano la crostata con la
confettura, quella di mele, quella di ricotta, ma anche torte di frutta fresca o ripiene di creme
semplici o al cioccolato . Non troppo morbida, non troppo dura, mediamente lavorabile. Ci si
realizzano anche dei biscottini, o delle ciambelline adatte alla prima colazione o ad un tè.
Prendendo ad esempio la dose di un chilogrammo di farina la composizione è:
1kg di farina
500 g di burro
500 g di zucchero
er calcolare il numero delle uova c'è una piccola regoletta che dobbiamo tenere a mente: si
P
sommano i pesi di burro, zucchero e farina e si divide per 10. Nel nostro caso abbiamo due
chilogrammi che divisi per 10 ci danno 200 g (2000: 10 = 200). Questa è la dose ottimale di uova da
unire all'impasto.
I n questo tipo di frolla lo zucchero ha un peso maggiore del burro. Questo impasto è adatto per
esempio per fondi (tartellette, crostate di mele o ricotta, crema ecc..) o per biscottini croccanti. La
presenza maggiore di zucchero rispetto al burro dà all'impasto una maggiore croccantezza e
robustezza una volta cotto. Lo zucchero infatti in forno caramellizza ed è proprio questo che
conferisce all'impasto le caratteristiche prima dette. Ma quanto zucchero in più possiamo mettere
rispetto alla dose classica che ne prevede il 50% rispetto alla farina?
Diciamo che sarebbe bene non superare il 60% circa sul peso della farina, sia perchè l'impasto
risulterebbe troppo dolce e sia perchè in cottura la pasta frolla diverrebbe troppo scura prendendo
anche un gusto amaro (tipico del caramello). Quindi tenedo sempre presente che burro e zucchero
sommati insieme debbono avere peso equivalente alla farina, la composizione potrebbe essere
questa:
1 kg di farina
600 g di zucchero
400 g di burro
er il calcolo delle uova facciamo sempre riferimento alla regola detta sopra tenedo però presente
P
che essendoci meno burro, abbiamo bisogno di più liquido per assorbire la farina. Dobbiamo quindi
prevedere più uova rispetto ai 200 g calcolati. Ma quanto di più? Basta solo vedere quanto burro in
meno abbiamo messo e per ogni 25 g di burro in meno dobbiamo calcolare 10 g di uova in più. Nel
nostro caso abbiamo 100 g di burro in meno e quindi dobbiamo unire 40 g di uovo oltre ai 200 g
standard. (100 : 25 = 4 ; 4 x 10 = 40).
La ricetta finale potrebbe essere questa:
1 kg di farina
600 g di zucchero
400 g di burro
240 g di uova intere
I n questo tipo di frolla il burro ha un peso maggiore dello zucchero. Questo impasto è perfetto per
biscotti e pasticcini poichè particolarmente friabile, ma anche per torte di frutta fresca e crema: al
taglio non si spaccano, ma sono morbide e fondenti. E' proprio l'alta percentuale di burro che rende
questo tipo di frolla piacevolmente morbida, fondente e delicata al gusto. Anche qui la stessa
Formatore Fabio Toso –Alta Formazione– 7
domanda: ma quanto burro in più possiamo mettere rispetto alla dose standard del 50% rispetto al
peso della farina? Diciamo che non ci si può spingere oltre il 70% perchè ovviamente sarebbe
impossibile ottenere un impasto lavorabile e una volta cotto si sbriciolerebbe miseramente. Per
questo di solito ci si attesta su un 60% di burro che dà comunque un ottima friabilità. Volendo
aumentarla si possono inserire dei tuorli in tutto o in parte a seconda della maggiore o minore
friabilità richiesta.
Tenendo sempre a mente che burro e zucchero insieme debbono avere peso equivalente alla farina,
la composizione potrebbe essere questa:
1 kg di farina
400 g di zucchero
600 g di burro
er il calcolo delle uova si fa sempre riferimento alla regola detta sopra tenendo però presente che la
P
maggiore quantità di burro implica necessarimente meno uova per realizzare l'impasto. Quindi meno
dei 200 g standard necessari. Ma quanto in meno? Basta semplicemente vedere quanto burro in più
è stato aggiunto e per ogni 25 g di burro in più vanno tolti 10 g di uova. Nel nostro esempio di ricetta
sono stati aggiunti 100 g in più e quindi vanno tolti 40 g di uova. La ricetta finale potrebbe essere
questa:
1 kg di farina
400 g di zucchero
600 g di zucchero
160 g di uova intere
Partendo quindi dalla regola che impone che la somma dei pesi di burro e zucchero deve essere
equivalente a quello della farina, siamo in grado ora di elaborare infinite ricette di pasta frolla, dalle
più dolci e croccanti a quelle più delicate e friabili. Basta tenere a mente che lo zucchero non può
scendere oltre il 30% e il burro non può superare il 70% del peso della farina.
Sapendo come calcolare la dose esatta di uova e/o tuorli, non incorreremo in impasti troppo molli e
umidi, (che ci obbligano ad aggiungere farina alterando l'equilibrio con burro e zucchero), o troppo
secchi e sbriciolosi, (che ci costringono ad aggiungere acqua o latte), ma ogni volta, pur variando a
nostro piacimento burro e zucchero, avremo sempre impasti perfetti.
Metodi di impasto
ediamo ora come realizzare l'impasto. I metodi sono sostanzialmente due: il metodo classico ed il
V
metodo sabbiato. Possono essere tutti e due praticati a mano, o con una impastatrice e dànno
risultati leggermente diversi, pur utilizzando proporzioni fra ingredienti uguali. Cosa fondamentale
per entrambi, è l'impasto rapido che sia capace di non sviluppare la maglia glutinica.
Metodo classico
Planetaria foglia
Burro 10°C + zucchero + aromi + uova + farina
STABILIZZARE 4°C 10 – 12 h.
Metodo montato
Planetaria frusta
burro 18°C + zucchero (incorpora aria e disperde molecole di grasso)
aggiungere a filo le uova + aromi + farina
non superare 32% burro sul totale ingredienti per evitare
perdita di forma del biscotto
STENDERE SU TEGLIA CON SAC A POCHE
Planetaria foglia
farina + burro (sabbiatura)
aggiungere: aromi + zucchero + uova
STABILIZZARE 4°C 10 – 12 h.
Qualunque sia il metodo usato, la pasta una volta pronta, va posta in frigo a raffreddare in modo che
il burro riacquisti solidità. Coperto con pellicola o carta da forno, il panetto di pasta deve riposare in
frigo....Per tale motivo questa pasta è chiamata frolla proprio per la sua necessità di essere frollata al
fresco per un certo periodo, come per alcuni tipi di carne o selvaggina. Una volta riposato, l'impasto
va lavorato un poco con le mani per rifar acquistare plasticità al burro. A questo punto la pasta frolla
è pronta per essere impiegata.
Nella frolla posso anche aggiungere materie prime “complementari” che andranno a caratterizzare
la mia ricetta in gusto, colore o aromi.
• Cacao: molto più astringente della farina per cui per ogni sostituisco 100gr di farina con 20gr di
cacao amaro ed aggiustiamo aggiungendo 10gr di zucchero.
• Frutta secca in farina: sostituisco 100gr di farina con 200gr di frutta secca in farina e aggiungo il
10% del peso della frutta (20gr) di uovo per bilanciare la ricetta
• Paste di frutta secca (es pasta nocciola, pistacchio… etc): aggiungo 100gr di pasta a 500 gr di burro
della ricetta, bilanciando con un 20% del peso della pasta di frutta (20gr) di albume.L’aggiunta di
paste di frutta secca hanno un effetto sul punto di fusione del burro, abbassandolo – rendendo la
pasta meno lavorabile – e sulla struttura del prodotto, rendendolo più friabile.
• Copertura o massa di cioccolato: va aggiunta sciolta al burro in fase di lavorazione in una rapporto
di 300-400gr per kg di farina.
Formatore Fabio Toso –Alta Formazione– 9
LA MERINGA
TIPOLOGIA ALBUME ZUCCHERO FORNO
CLASSICA MONTATO A NEVE INCORPORATO A SI
FERMA MANO DOPO
MONTATURA
ALBUMI
ITALIANA ALBUMI + 20% ZUCCHERO a 121°C NO
ZUCCHERO. A ¾ DI (ca. 20% H2O)
MONTAGGIO
Dose tipo INSERISCO
250 g zucchero ZUCCHERO A FILO
125 g albumi A 121°c IN DUE
60 g acqua VOLTE
FRANCESE MONTARE CON 1/3 DIVIDERE IN TRE SI
ZUCCHERO, PARTI VOLUME
QUANDO INCORPORARE A MAGGIORE POST
RADDOPPIA IL MANO IL COTTURA
VOLUME RESTANTE 1/3
AGGIUNGERE IL
SECONDO 1/3.
SVIZZERA ALBUME A MANO SI
MONTATO CON RESTANTE META’
UGUALE PESO DI A MONTAGGIO
ZUCCHERO A 60°C ULTIMATO
1 : 2
Per avere il centro morbido ridurre lo zucchero.
Stabilizzare con 0,3% di acido (normalmente limone) per favorirne montatura.
Lo zucchero va addizionato poco alla volta e non dall’inizio, aggiungendone poco per volta,
migliorandone lo sviluppo di volume.
Cottura a 85°C 2 - 3 h.
Formatore Fabio Toso –Alta Formazione– 10
Masse montate
Fra le masse montate troviamo tre diverse tipologie:
• pesanti quindi poco battute, alveolo chiuso;
uova 1500, zucchero 1500, farina 1500
• medie quindi molto battute, volume maggiore, alla vista soffici ed alveolo aperto;
uova 1500, zucchero 1000, farina 1000
• leggere ovvero senza mg, con farina diminuita del 60%, ricche d’uova, vedi savoiardi
uova 1500, zucchero 750, farina 750.
Tralasciando il sistema di montatura del pan di spagna con gli emulsionanti troviamo la montata:
• a caldo: dopo aver amalgamato uova e zucchero scaldare a 50°C, quindi montare fino alla
formazione della schiuma, setacciare la farina, quindi unire al composto.
• a freddo: come sopra ma a freddo.
• a freddo in doppia montata: montare i tuorli con 2/3 dello zucchero, quindi gli albumi con
la restante parte di zucchero, unire i composti, la farina setacciata.
L’uovo, dopo aver sciolto lo zucchero attraverso l’acqua naturalmente contenuta, sottoposto al
calore sviluppano bolle d’aria (in realtà un inizio di vapore) che generano dei “fori” in cui si andrà
ad inserire la farina durante il miscelamento. In alcune preparazioni, più pesanti (es. burro o f.
secca), sarà necessario migliorare la crescita e lo sviluppo della preparazione con del lievito
chimico.
Materie prime
Uova: l’acqua scioglie gli zuccheri, la parte proteica struttura la massa, la parte grassa, assorbe
aria; la lecitina emulsiona acqua e grassi.
Tuorli: con l’aggiunta di tuorli si assiste a un’esplosione della massa, perché il frazionamento dei
tuorli dato dai fili della frustra porta a una maggiore capacità di assorbimento d’aria. Il prodotto si
asciugherà prima, ma è fondamentale negli impasti che devono trattenere l’umidità dell’inzuppo.
Farina/amidi: la fecola appesantisce la massa, ma la rende più fondente in bocca ed elegante al
gusto.
Miele: serve per ottenere un prodotto più colorato e trattiene l’umidità. La sua presenza è
importante nel pan di Spagna arrotolato.
Accorgimenti per un buon pan di spagna:
lavorazione rapida
temperatura 35°C per aiutare l’uovo ad assorbire una maggior quantità d’aria
valvola chiusa in cottura a 175°C (statico 10°C +, ventilato 10°C -), utilizzo di vapore naturalmente
presente
utilizzare fruste con filo sottile
Biscuit savoiardo
360 gr albumi 500
300 gr zucchero 410
240 gr tuorli 330
300 gr farina 00 350
Montare gli albumi e lo zucchero, incorporare i tuorli sbattuti e da ultimo la farina setacciata.
Stendere l’impasto con l’apposito pettine o con un sac à poche su fogli di silpat o carta da forno.
Cuocere a 180° C circa 10 – 12 min.
Biscuit cacao senza farina
240 g albumi
250 g zucchero
160 g tuorli
70 gr cacao
Montare gli albumi con lo zucchero, aggiungere i tuorli appena sbattuti e cacao setacciato.
Cottura a 160°C circa 20 min.
Formatore Fabio Toso –Alta Formazione– 13
Biscuit classico
360 g albumi
300 g zucchero
180 g tuorli
200 g farina 00
100 g fecola di patate
Montare gli albumi con 1/3 dello zucchero a neve ferma, aggiungere il restante zucchero a mano.
Unire i tuorli battuti, quindi le farine setacciate. Cuocere a 220°C 15’.
Biscuit arrotolato
240 g tuorli
100 g zucchero
240 g albumi
180 g farina 00
20 g fecola di patate
Montare i tuorli con lo zucchero, gli albumi a neve a neve ferma. Unite le due montate, quindi
aggiungere farina e fecola, cuocere a 220°C 7’.
Biscuit alla nocciola
100 g tuorli
120 g zucchero
110 g farina 00
15 g miele
150 g albumi
1 baccello di vaniglia
40 g farina di nocciole
Montare i tuorli con 70 g di zucchero, il miele, la vaniglia. Montate gli albumi con il rimanente
zucchero, unite i due composti, quindi la farina, le nocciole. Stendete su teglia ed infornate a
210°C 6 minuti possibilmente su tappetini in silicone da forno.
Biscuit 200 tuorlo
100 zucchero
200 farina
50 fecola
300 albumi
150 zucchero
Montare tuorli e zucchero, setacciare farine
Montare albumi, unire i omposti, 180°C 10’
Tiramisù
300 g tuorlo pastorizzato
150 g zucchero
1000 g mascarpone
300 g savoiardi
400 g caffè non zuccherato
Formatore Fabio Toso –Alta Formazione– 14
Montare i tuorli con lo zucchero, unire il mascarpone, quindi alternare i savoiardi bagnati nel caffè
a strati di crema al mascarpone, chiudere con cacao.
Millefoglie
Il millefoglie è un dolce così chiamato per la moltitudine di sfoglie intervallate fra uno strato e
l’altro. Si contraddistingue la qualità nella fragranza della sfoglia e nella freschezza della crema,
che può essere pasticcera o chantilly.
pasta sfoglia
crema pasticcera o chantilly
Sfoglia
I° impasto (pastello)
700 gr farina Manitoba
360 gr acqua
15 gr sale
Amalgamare gli ingredienti fino ad ottenere un impasto omogeneo; coprire e lasciar riposare
10 - 15 minuti.
II° impasto (panetto)
1000 gr burro o margarina sfoglia
300 gr farina 00
Amalgamare bene, formando un panetto regolare.
Preparazione
Prendere il primo impasto e stendere con il mattarello. Disporre il secondo impasto al centro del
primo, chiudere bene in modo che non fuoriesca e dare il primo giro.
Alla sfoglia si danno 4 giri, 2 da 3 e 2 da 4. Tra un giro e l’altro la pasta va coperta e lasciata
riposare per circa 20 minuti a 6 - 8°C. Forare la pasta e cuocere a 200°C per 20 – 25 minuti.
Note: Durante la lavorazione, la sfoglia si tira sempre in un verso per ogni giro. Tra un giro e l’altro
il panetto va girato di 90°. E’ meglio intervallare 24 ore tra la cottura e l’utilizzo per realizzare dei
dolci.
Montare l’albume fino a far raddoppiare il volume, cuocere lo zucchero a 121°C quindi versare a
filo in due volte sull’albume.
Crema chibouste
Unire la crema alla meringa mescolando velocemente. Far riposare finchè la gelatina solidifichi
quindi utilizzarla per la farcitura.
Montare l’albume fino a far raddoppiare il volume, cuocere lo zucchero a 121°C quindi versare a
filo in due volte sull’albume.
Formatore Fabio Toso –Alta Formazione– 18
Crema chibouste
Unire la crema alla meringa mescolando velocemente. Far riposare finchè la gelatina solidifichi
quindi utilizzarla per la farcitura.
ASSEMBLAGGIO FINALE
Pasta choux
1000 gr acqua
400 gr burro
600 gr farina
15 uova
10 gr sale
Far bollire acqua, burro e sale, aggiungere la farina setacciata e far rapprendere l’impasto. Mettere
il composto nella planetaria a freddo (utensile foglia), aggiungendo le uova una alla volta fino a
quando non si otterrà un impasto liscio e morbido. Cuocere in forno a 190° con valvola aperta.
Pasta choux :
500gr acqua , 5 gr sale, 300gr farina, 350gr uova intere , 125gr burro
Pasta choux da forno :
1 litro acqua, 400 gr burro, 600 gr farina, 10 gr sale, 16 uova
Pasta choux per fritti :
1 litro acqua, 300 gr burro, 800 gr farina, 10 gr sale, 20 uova
Pasta choux all’olio:
500 g acqua, 300 g olio evo, 5 g sale, 350 g farina, 650 g uova