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Nome: René Descartes, 16 secolo(1596) —> CARTESIO

Biografia
- viene educato nel collegio di La Flèche.
- Nel suo discorso sul metodo critica gli studi condotti in quel periodo, affermandoli
insufficienti per fornire un orientamento sicuro all’indagine, e non hanno nessun
criterio sicuro per distinguere il vero dal falso.
- Nel 1619 trova la propria via in un modo miracoloso, aveva fatto in una notte tre
sogni rivelatori che erano capaci di suscitare in lui la prima intuizione del suo metodo.
- Prima opero in cui esprime le sue intuizione: regole per dirigere l’ingegno
- Viaggia per tutta l’europa dedicandosi agli studi di matematica e fisica,continuando a
elaborare la propria dottrina del metodo.
- Si stabilisce in Olanda, dove inizia a comporre un trattato di metafisica, nel frattempo
riprende lo studio della fisica e progetta di scrivere un trattato sul mondo.
- Non pubblica la sua opera nella quale sostiene la dottrina copernicana a causa della
condanna di galilei
- Si stabilì presso la corte della regina Cristina di Svezia dove si riunivano alcuni tra i
più celebri rappresentanti della cultura del tempo.
- Muore a stoccolma , si ammala di polmonite

Metodo:
- Cartesio non vuole insegnare quanto ha imparato ma descrivere se stesso.Per
questo nel discorso sul metodo parla in prima persona.
- il metodo di cartesio è sia teoretico che pratico,cioè deve condurre a saper
distinguere il vero dal falso, e deve essere utile per la vità umana.
- deve essere un criterio di orientamento unico e semplice, che serva all’uomo in
campo sia teoretico sia pratico, e che abbia come fine ultimo il vantaggio dell’uomo
nel mondo
- Cartesio afferma che la saggezza umana è una sola quali che siano gli oggetti a cui
si applica, perché uno è l’uomo nelle sue diverse attività.
- Per definire il proprio metodo, C si volge innanzitutto alla matematica(ha già un
metodo efficace) con la quale giustifica il metodo e la possibilità della sua
applicazione universale, riportando al suo fondamento ultimo,cioè all’uomo.
- Il compito di C è:
- formulare le regole del metodo
- fondare il valore assoluto e universale del metodo.
- dimostrare l’utilità del metodo nei vari ambiti
REGOLE DEL METODO:
Sono 4:
- Evidenza:
accogliere e accettare come vero solo ciò che risulta evidente, ossia chiaro e distinto,
e escludere ogni elemento sul quale sia possibile qualunque forma di dubbio./evitare
di prevedere e di giudicare senza essere sicuri e non deve essere il dubbio.
—> Regola fondamentale per C
- Analisi:
suddividere ogni problema complesso nei suoi elementi più semplici, cioè dividere
ciascuna difficoltà da esaminare nel maggior numero di parti possibili per meglio
risolverla .
- Sintesi:
condurre i pensieri ordinatamente cominciando dagli più semplici e facili e
risalendo piano piano fino alle conoscenze più complesse →risalire dal semplice al
complesso.
- Enumerazione e revisione
enumerare tutti gli elementi individuati mediante l’analisi e rivedere tutti i passaggi
della sintesi, cioè controllare l’applicazione delle due regole precedenti, controllare
che l’analisi sia condotta correttamente e poi la sintesi .per essere sicuri.
→Scopo del metodo: evitare errori, e raggiungere risultati validi

IL DUBBIO E IL COGITO:
Le regole metodiche individuate da Cartesio non hanno in sé la propria giustificazione. C
deve quindi tentare di giustificarle risalendo alla loro radice:l'uomo come soggettività o come
ragione.

Dubbio metodico:
Per trovare il fondamento di un metodo che guida tutte le scienze bisogna criticare
radicalmente tutto il sapere già dato.E bisogna applicare il “dubbio metodico”, dubitando di
tutto e considerando provvisoriamente come falso tutto ciò su cui il dubbio è possibile.Tutto
questo per arrivare a un principio che resiste al dubbio fondamento per tutte le altre
conoscenze.In questo principio si trova la giustificazione del metodo.
Cartesio ritiene che si deve dubitare delle conoscenze sensibili, perché secondo lui i sensi
possono ingannarci, e perché si hanno nei sogni sensazioni simili a quelle che si hanno
nella veglia senza che si possono distinguere tra le une e le altre. Però ci sono delle
conoscenze che sono vere sia nel sogno sia nella veglia come le conoscenze matematiche
(1+1=2).[ neppure queste possono essere sottratte dal dubbio pk avrebbero potuto essere
false es che non faccia 2 ].
Genio maligno e il dubbio iperbolico:
Secondo C dato che anche le conoscenze matematiche possono essere illusorio, allora
finché non si sappia qualcosa di certo si può sempre supporre che siamo stati creati da un
genio maligno cioè da una potenza malvagia che ci inganna facendo apparire chiaro e
evidente ciò che è falso.Ragionando in questo modo il dubbio metodico si estende a ogni
cosa e diventa universale:si giunge così al dubbio iperbolico.
Il cogito:
Esiste solo una certezza, cioè per ingannare o essere ingannato dobbiamo esistere, essere
qualcosa, “esistere” è l’unica certezza che è assolutamente vera pk può dubitare solo chi
esiste.secondo la formula( penso, dunque sono-cogito ergo sum)
Per Cartesio: il cogito è la verità originaria che può sconfiggere il dubbio poiché esprime la
certezza che il soggetto ha di esistere .
La natura del cogito:
“io esisto” contiene una indicazione su ciò che sono, ma non posso dire di esistere come
corpo (pk c’è ancora il dubbio sull’esistenza dei corpi).
La certezza dell'esistere si ha per tutte le determinazioni del mio pensiero; il dubitare,
l’affermare, il negare, il sentire ..la mia esistenza è certa come non lo è l’esistenza di
nessuna delle cose che penso.
→ Credeva nel razionalismo:idee innate dalla nascità, conoscenza a priori precede
l’esperienza,/Locke credeva nel empirismo :conoscenza a partire dall’esperienza /a
posteriori,dopo l’esperienza /metafora del foglio bianco.

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