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ANTROPOLOGIA GIURIDICA E DEI PROCESSI CULTURALI

Lezione 1 Giovedì 16 febbraio

➢ Nasce nella prima metà del Novecento come.


• scienza sociale volta a studiare le norme, le pra che, i fa con cara eris che
giuridiche,
• presso popolazioni lontane, cara erizzate da cultura orale e organizzazione
sociale semplice
ma già a par re dalla metà dello stesso secolo le ricerche antropologiche giuridiche si
estendono a qualunque società.
➢ Si occupa di una forma di regolamentazione delle relazioni/interazioni sociali
all’interno dei gruppi sociali che sono disciplinate da norme/pra che che
chiamiamo diri o, ri e endo sulla necessità che ci sia una regolamentazione
giuridica delle relazioni sociali.
Ci sono modalità di regolazione che non sono giuridiche
Disciplina rela vamente recente

Contes par colari= popolazioni lontane, cara erizzate da cultura orale e organizzazione
sociale semplice
• organizzazione sociale semplice= le dinamiche sono osservabili (vediamo meglio i
fa elementari, gli elemen essenziali che non sono immediatamente visibili ed
analizzabili in organizzazioni più complessi)
• popolazioni lontane= società non occidentali (occidentali = complessi)
• cultura orale= non abbiamo reper o documen da analizzare
Un conto è andare i cui documen formali sono rintracciabili scri ,

Come si fa a fare queste operazioni?


Antropologi vanno a cercarle ed osservarle però le informazioni ci derivano da una serie di
documen e osservazioni scri da funzionari delle amministrazioni delle potenze
europee che si trovavano in alcuni territori per via dell’espansione coloniale che li me ono
a disposizione degli antropologi anche se fa e per mo vi diversi.
Tali documen contengono considerazioni di cara ere nega vo etnocentrismo.

➢ Oggi nell’antropologia giuridica con uiscono:


• gli studi sul pluralismo giuridico e norma vo (diri umani e declinazione dei
diri umani = diri di minoranze)
• sull’analisi del rapporto tra diri umani universali e interpretazioni locali degli
stessi,
• gli studi sull’acculturazione giuridica e sulle rivendicazioni dei diri sulla Terra
da parte dei popoli indigeni,
• gli studi sulla convivenza e i con i tra culture giuridiche in Europa derivan dai
movimen migratori.
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Trovano così spazio de nizioni di diri o proposte da studiosi come Bronslaw Malinosi….
Vengono analizza l’ambito la con nua espansione dell’antropologia dei diri umani e
alcune ques oni legate al cara ere mul culturale delle a uali società europee l’uso del
burqua e la mu lazioni genitali femminili

ANTROPOLOGIA E SOCIOLOGIA
(Di erenze contesto di analisi)

Inizialmente campi di ricerca peculiari e diversi:

- L’ANTROPOLOGIA analizza:
o le società rela vamente omogenee e di piccole dimensioni,
o di cui non si conosce la storia
o e che vengono de e “primi ve”, “tradizionali” “senza scri ura”
(primi ve=cesura tra chi osserva (europei con organizzazione sociale più
complessa per cui lo de niscono primi ve anche se sono semplici) e chi viene
osservato
- La SOCIOLOGIA studia:
o le società complesse eterogenee,
o con storia documentaria,
o de nite “civilizzate”, “industrializzate” (primi del ‘900 in Europa è stata
cara erizzata dalla rivoluzione industriale e la capacità produ va e
dell’innovazione tecnologica che la fa sen re superiore agli altri) “della
scri ura”, moderne. Si orienta verso il metodo dell’indagine per campioni
condo a su insiemi ampi.

ETNOLOGIA E SOCIOLOGIA
➢ “ETNOLOGIA” indica:
o le descrizioni empiriche (osservazione)
o delle società tribali
➢ SOCIOLOGIA indica:
o l’analisi teorica
o di una società indi erentemente tribale o moderna (approccio di po
teorico)

L’interesse di SOCIOLOGI e ANTROPOLOGI si riferiscono/concentra ormai concordemente:


- Sulla ricerca delle stru ure e delle funzioni (che i vari pezzi di queste stru ure
svolgono) sociali
- Sull’analisi della dinamica delle società contemporanee

➢ Per i SOCIOLOGI le ques oni rela ve ai sistemi di stra cazione sono sta il
principale ogge o di ri essione (Cancian “Social stra ca on annual report of1976)
➢ Gli ANTROPOLOGI dedicano scarsa a enzione a ques oni rela ve ai sistemi di
stra cazione
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Questa discrepanza sembra derivare dal fa o che:
➢ i SOCIOLOGI concentrano il loro interesse sulle società industriali occidentali
➢ gli ANTROPOLOGI si concentrano su altri pi di società (stra cazione non c’è e
non è immediatamente osservabile o se c’è è embrionale)

Considerando i sistemi di stra cazione:


➢ i SOCIOLOGI ragionano in termini sistemi nazionali mentre gli antropologi lavorano
a livello locale.
➢ gli ANTROPOLOGI si concentrano:
• su società che ad eccezione dei legami di parentela e delle cara eris che
personali appaiono indi erenziate (un tu ’uno omogeneo, coesi che non ci sono
di erenze di cara ere sociale, non ci sono con i e rappresentano una forza a
un osservatore esterno ma non è de o che sia così, entra in gioco il modo in cui
queste società si mostrano agli osservatori esterni)
• e su descrizioni ideali-culturali delle is tuzioni in società non occidentali più
complesse.
Inoltre:
➢ i SOCIOLOGI ricorrono all’analisi quan ta va di individui per l’analisi della società
industriale occidentale e dei suoi anteceden storici
➢ gli ANTROPOLOGI si sono tradizionalmente so ra all’analisi quan ta va di
individui

Si a enua l’idea che nelle società antropologiche non sia possibile lo studio della
stra cazione sociale a causa:
• dell’isolamento (vivere in contes di isolamento non necessita di una stra cazione
sociale al loro interno)
• e delle omogeneità della popolazione.

➢ SISTEMI RIGIDI = società tradizionali agrarie,


▪ status ascri (= status / collocazione sociale che indipendente dal merito/
capacità e che è tale per nascita, non puoi far niente per modi carlo)
▪ e su una scarsa mobilità sociale ( = non c’è la possibilità di migliorare la propria
collocazione sociale il proprio status, non c’è ‘ascensore sociale, nonostante
l’impegno, il merito…)

➢ SISTEMI FLESSIBILI=
▪ status acquisi
▪ e mobilità sociale (modi care il proprio status acquisito è arrivato a coprire
quella posizione grazie al merito, all’impegno, all’istruzione). Tu devono avere
l’opportunità di prendere questo ascensore sociale (istruzione).
La di erenziazione interna è precondizione della mobilità sociale (rinvio cap.9 van
tubergen) se devo modi care il mio status non possono farlo in una società omogenea, se
non ci sono più livelli non c’è bisogno di prendere l’ascensore sociale
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DIFFERENZIAZIONE DELLE SOCIETÀ E DEI GRUPPI SOCIALI
(es. George GURVITCH, sociologia del diri o:

“Non esiste società osservabile che non comprenda una molteplicità di gruppi par colari”
▪ Persino la società arcaica, che nei suoi stadi più primi vi veniva ritenuta uniforme
ed amorfa, manifesta in realtà una grande complessità di gruppi par colari: le
confraternite, i gruppi forma in base all’età e al sesso sono in lo a con i clan: il
gruppo dei vivi si contrappone al gruppo dei mor , i quali partecipano essi pure alla
vita sociale.
▪ Vediamo così come anche i popoli primi vi si ra gurassero la loro società simile ad
un corpo vivente vale a dire composta di molteplici cellule mentre l’unità della
società globale si esprimeva in una molteplicità di gruppi par colari.

Il fenomeno della di erenziazione della società ha inciso sulla formazione dei sistemi
giuridici.
▪ Le società primi ve, ossia i primi gruppi sociali avevano is tuito meccanismi di
regolazione delle controversie:
o in quel caso si tra ava dello stregone del villaggio
o cui erano riconosciute varie funzioni regola ve, cura ve, decisionali. (non
sono di erenziate). I problemi e le esigenze sociali per cui ques sistemi di
regolazione erano sta is tui erano gli stessi di quelli delle società
di erenziate.
▪ I sistemi moderni sono invece cara erizza :
o dalla speci cazione delle competenze
o e dalla di erenziazione dei sogge cui tali competenze sono a ribuite.

Lezione 2 17 febbraio

Esiste o non esiste una stra cazione sociale all’interno della società?

▪ Nelle società complessa CI sono:


o di erenze di competenze e di funzioni
o di erenziazione di stru ure.

▪ Nelle società più semplici NON CI sono:


o una di erenziazione di competenze e di funzioni che sono in mano solo
dello stregone
o di erenziazioni di stru ure
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o anche se i problemi sono gli stessi, funzioni che sono presen la cui
organizzazione non è complessa, accentramento di funzioni in un sogge o
(stregone del villaggio fa tu o lui) non ci sono di erenze di competenze e di
funzioni

L’interesse di studio delle due discipline è comune……


▪ Nelle società primi ve:
o le funzioni organizza ve e/o repressive erano svolte da un unico sogge o.
o Mancava un sistema giuridico.

A. Perché, dal momento che le esigenze sociali erano evidentemente le stesse?


B. Perché tali funzioni, nelle società di erenziate, sono regolamentate dal diri o e svolte
da sogge specializza ?
C. Cosa di erenzia le società primi ve da quelle moderne?

▪ Nelle società primi ve la regola di funzionamento è la CONSUETUDINE “si è fa o


sempre così”:
o non imposta da un’autorità.
o tale regola cos tuisce anche uno degli elemen fondan del sistema
giuridico.
o ha natura sostanziale, non giuridica né is tuita da qualche autorità. Pur
tu avia ad essa è riconosciuta rilevanza:
a) nella disciplina contra uale (es.: codice civile; raccolta provinciale
degli usi applicabile in una controversia)
b) e nel diri o internazionale (dove manca un’autorità sovranazionale
per cui vale il principio pacta sunt servanda” i pa devono essere
osserva ” e non di norme imposte da un’autorità)
o Consuetudine non è una pra ca sociale sconosciuta del diri o (lo troviamo
tra le fon , in par colare modo gli usi).

Problema della stra cazione sociale:


• Auguste COMTE
• Herbert SPENCER
• Émile DURKHEIM

Auguste COMTE
I metodi di analisi per la spiegazione del progresso e dell’ordine sociale:
• osservazione
• sperimentazione
• comparazione
• metodo storico

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- osservazione
è necessaria una teoria preliminare senza la quale l’osservatore non saprebbe quali fa
osservare
- sperimentazione
studio dei casi patologici e delle perturbazioni come equivalente dell’esperimento

- comparazione (per Comte il principale metodo scien co): usato in antropologia:

o individuazione di sta coesisten

o della società umana in diverse aree geogra che e in popolazioni indipenden le


une dalle altre (non ci devono essere sta dei conta tra le popolazioni)
o individuare omologie, analogie o tra che presentano. Le dinamiche non sono più
rela ve a quel gruppo sociale ma come mai tali dinamiche le ritroviamo in altri
gruppi sociali diverse…

- metodo storico confronto dei diversi sta consecu vi dell’umanità


Le comparazioni storiche nel tempo (diacroniche= si svolgono in un certo arco temporale)
sono la base dell’indagine SOCIOLOGICA.
Società senza scri ura, tradizione orale, il metodo storico è determinante:
- non ho una documentazione che mi consente di fare tale osservazione,
- avrò bisogno di immagini, di documen (reper archeologici) per ricostruire il
passato della società umana.

LEGGE DEL PROGRESSO UMANO O DEI TRA STADI

(posi vismo loso co = nell’800 in con nuità con il progresso scien co ma che è stato
ampiamente misconosciuta, i posi vis sostenevano che:
- i fenomeni sociali fossero regolamenta dalle leggi come i fenomeni naturali,
- obie vo del losofo: scoprire le leggi.

Non regge in questo approccio: noi non abbiamo a che fare con atomi, che tu si
comportano allo stesso modo, fenomeni sociali perché gli a ori sociali sono diversi gli uni
dagli altri per cui il comportamento è diverso)
Alcune costruzioni del posi vismo sono state importan
Gli STADI:
1. teologico = fenomeni prodo dall’azione di en tà sovrannaturali (non
necessariamente Dio)
2. meta sico= fenomeni prodo da forze astra e, astrazioni personi cate
(umanizzano delle en tà che non sono persone), ecc
3. scien co o posi vo= studio delle leggi ossia delle relazioni invariabili di
successione e similitudine.
Fenomeni devono essere individuate:
* le leggi che le governano,
*le relazioni di successione = causa- e e o (risultato di quella causa)
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* le relazioni similitudine = analogie dei fenomeni
successivamente verrà superato
A ques STADI (passaggi da uno stadio all’altro):
1. corrispondono STADI PARALLELI:
- nell’evoluzione dell’organizzazione sociale
- e nello sviluppo dei pi di organizzazione sociale, dei gruppi sociali, ecc
2. Tu avia il passaggio da uno stadio o sistema sociale all’altro non è mai dire o e
con nuo, ma si alternano:
- PERIODI ORGANICI (stabilità sociale: le diverse par , in senso metaforico del
“corpo” sociale sono in equilibrio)
- e PERIODI CRITICI (le certezze sono scosse, le tradizioni minate, il corpo sociale
si trova in una condizione di squilibrio).
- L’organizzazione diventa più complessa grazie a quest’alternanza…….

Herbert SPENCER

Il paradigma dell’organicismo animale (metafora dell’evoluzione degli animali come


metafora per l’evoluzione della società) è il riferimento sistemico per lo studio della società

PARALLELISMO TRA DIFFERENZIAZIONE ED EVOLUZIONE

- Evoluzione animale= esigenza di svolgere determinate funzioni di cui avevano


bisogno (ada a , trasforma ..) es. gira a

- Di erenziazione = le componen fondamentali del sistema sociale sono:

o le is tuzioni (religiose, professionali…)

o le funzioni che esse svolgono a favore dell’intero corpo sociale

o e la stru ura dei loro rappor di interdipendenza e di scambio

- Evoluzione spiega i mutamen delle stru ure e delle is tuzioni sociali. (i bisogni
a nano sempre più le funzioni e le is tuzioni si specializzano sempre più)

Spencer si concentra:

- sulle analogie tra evoluzione organica e evoluzione sociale

- e sulle corrispondenze tra stru ura ed evoluzione presen nelle unità


organiche e in quelle sociali.
Spencer individua due processi di sviluppo sociale:
1. aumento della popolazione (cfr anche Durkheim)
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2. formazione dei gruppi (collegamento tra unità precedentemente non collegate)
gruppi inizialmente piccoli si aggregano per formare aggregazioni più grandi
introducendo elemen di complessità

• Alla crescita della dimensione dei gruppi si accompagna l’aumento della


complessità stru urale – progressiva di erenziazione delle stru ure e delle rela ve
funzioni di erenziate e specialis che stessa cosa.
• Aumentando la di erenziazione aumenta l’interdipendenza (gli scambi, i conta ,
gli elemen che compongono questo corpo) e quin l’integrazione, che richiede un
SISTEMA REGOLATIVO (NORMATIVO O CONTROLLO SOCIALE), non più lasciato alla
consuetudine o a un sogge o.

William Graham SUMNER 1906 “Costumi di gruppo”


La cos tuzione di una comunità comporta inesorabilmente una dis nzione e
demarcazione di con ni tra:
• INGROUP (gruppo interno) camera smo, fratellanza, pace, solidarietà
OUTGROUP (gruppo esterno) i rappor con il mondo esterno implicano a eggiamen di
odio, di disprezzo, compe zione, bellicosità (Valori diversi)

Non si può avere secondo Sumner un ingroup senza un outgroup, un “interno” senza un
“esterno” e questa dis nzione determina una visione del mondo la quale pone il proprio
gruppo al centro dell’universo mentre “tu gli altri sono classi ca e valuta in rapporto
a esso”.

Émile DURKHEIM
MORFOLOGIA SOCIALE
Rappor stru urali che intercorrono tra gli individui
1. Il cambiamento storico avviene in modo determinis co, ossia indipendente dalla
volontà degli individui
2. Gli individui sviluppano ruoli sempre più specializza a causa:
a. Dell’aumento della popolazione lo richiede, aumentano i bisogni e diventano
sempre più complessi e ar cola , de aglia
b. Dall’emigrazione verso le ci à (necessità che le persone vadano in un
contesto di industrializzazione e di rivoluzione industriale per o rire la loro
manodopera)
c. Nuove tecnologie nei traspor e nelle comunicazioni
Ne deriva una progressiva concentrazione delle società (variazione della densità sociale)
con un aumento dell’interazione tra i gruppi e della divisione del lavoro (grado di
specializzazione delle funzioni)

Durkheim è interessato all’introduzione delle leggi di tu e le società, dallo studio delle


società tribali, non occidentali.
• perché son più semplici e svelano più facilmente le “forme elementari” della vita
sociale
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• e mostrano con maggiore chiarezza i sen men non razionali (non tu o è razionale
ma c’è una parte di irrazionalità in ri di cara ere simbolico) e il simbolismo che
cos tuisce parte integrante di qualsiasi società.
Nelle società occidentali è impossibile ricostruire perché dato lo stato evolu vo avanzato,
gli aspe razionali hanno avuto il sopravvento.

1890-1920 Durkheim da lì discendono 1920-1960 Radcli e- Brown Lloyd Warner (inglese)


Levi-Strauss Merton Parsons

George SIMMEL
la DIFFERENZIAZIONE SOCIALE (1890)

• Nelle società primi ve l’is nto a conformarsi è superiore a quello di di erenziarsi,


in quanto prevalgono i valori e le tradizioni della colle vità, a difesa di una iden tà
che vuole essere difesa nel tempo e che si iden ca con quella del gruppo di
appartenenza. Di conseguenza, ci saranno pochi cambiamen in persone indossano
(il modo di ves rsi è una rappresentazione dell’iden tà)

• Nelle società civilizzate, cara erizzate dalla presenza di più gruppi sociali, e quindi
da una stru ura sociale ar colata, il desiderio di esprimere la propria individualità
viene incoraggiato dalla società stessa. Ciò che le persone indossano può essere
usato per esprimere questa individualità e di erenziarsi così dagli altri individui e
dagli altri gruppi presen nella società.

Un caso speci co di di erenziazione nella società:


la “responsabilità penale”
all’inizio il crimine era a ribuito a tu o il gruppo; in un secondo momento la responsabilità
del crimine è a ribuita al singolo individuo, no a giungere ad una concezione sociologica
in cui sono messi in luce i condizionamen sociali a cui tale crimine appare connesso.
Espansione del gruppo in rapporto con la di erenziazione e quindi con l’emergere
dell’individualità: quanto più ampio è il gruppo tanto più evidente è il grado di diversità tra
i componen , il che incide sulla forza dei legami che cos tuiscono il fondamento del
gruppo.

Lezione 3 23 febbraio
Geroge SIMMEL
LA DIFFERENZIAZIONE SOCIALE (1890)
Un caso speci co di di erenziazione nella società:
la “responsabilità penale”
all’inizio il crimine era a ribuito a tu o il gruppo; in un secondo momento la responsabilità
del crimine è a ribuita al singolo individuo, no a giungere ad una concezione sociologica
in cui sono messi in luce i condizionamen sociali a cui tale crimine appare connesso
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espansione del gruppo in rapporto con la di erenziazione e quindi con l’emergere
dell’individualità: quanto più ampio è il gruppo tanto più è evidente il grado di diversità tra
i componen il che incide sulla forza die legami che cos tuiscono il fondamento del
gruppo.

Nella dinamica della moda (abbigliamento) si possono evidenziare due grandi funzioni
interdipenden :
1. Rivelazione delle di erenze tra a ori sociali appartenen a gruppi diversi
(all’esterno del gruppo - INTER GRUPPI);
2. Espressione della coesione sociale dei membri di un determinato gruppo (il modo
in cui gli appartenen di un gruppo esprimono l’iden tà di appartenenza nel gruppo
rispe o a gruppi diversi che esprimono la stessa cosa - INTRAGRUPPO)

Le società semplici seppur semplici ci sono dei gruppi, però il modo di esprimersi del
mondo esterno (colonizzatori) far vedere che sono omogenei

In molte società preindustriali il bisogno di rappresentare la coesione sociale è un fa ore


dominante, mentre appare meno urgente la necessità di materializzare
nell’abbigliamento le di erenze sociali.

STUDI ETNOLOGICI dedica ai Cafri e ai Boscimani:


• i primi hanno una organizzazione sociale ar colata e si può osservare un
mutamento rela vamente rapido della “moda” (mobilità sociale- cambiamento di
status) complessivizzazione dell’organizzazione sociale;
• i secondi hanno un’organizzazione sociale sostanzialmente priva di di erenziazioni
tra classi, e conseguentemente i membri del gruppo non me ono in a o strategie
dis n ve.

STRATIFICAZIONE SOCIALE
Sistema equalitario e complessivizzazione sociale

N. SMELSER, Sociologia

La stra cazione sociale come e e o “perverso” (non voluto-perseguo un obie vo e a


latere produco degli e e che non erano intenzionali: posi vi o nega vi) di una
INNOVAZIONE.
Innovazione a cara ere tecnologico si viene a manifestare nell’organizzazione sociale
delle di erenze dovute alla capacità di ges re quelle innovazioni (vedi Durkhein)
Nell’Ar co i traspor sono sempre sta di cili e poco costosi; per secoli si è con nuato a
camminare fa cosamente su vaste distese di ghiaccio e di neve, sugli sci e sulle racche e
da neve; per trasportare cibo, pelli e altre merci si usavano anche sli e, rate dapprima
dagli uomini, in seguito da cani e da renne. Sul nire degli anni’50 del 900 venne inventata
l’autosli a: un motore piccolo e leggero con un telaio montato su sci. Questa nuova
macchina divenne ben presto popolare nel Canada del Sud e negli Sta Uni del Nord
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come veicolo per il tempo libero, ma più a nord nell’Ar co venne usata per lavorare. Chi si
poteva perme ere una motosli a la usava per tenere insieme i branchi di renne, per
trasportare i rifornimen e per posare trappole per gli animali da pellicccia…………………..
Proprio come l’automobile ha completamente cambiato la società americana, anche la
motosli a ha avuto e e economici e sociali di vasta portata nelle regioni nordiche:
poichè è molto veloce, mol lapponi ed……………
La motosli a ha aumentato il tempo libero a disposizione a coloro che la possiedono.
In ne la motosli a ha avuto un notevole impa o sociale: esiste un evidente divario tra chi
la possiede e chi non la possiede. Per tradizione la società lappone era piu osto
egualitaria: la cura e raduno dei branchi di renne venivano svol colle vamente, e
ciascuna famiglia disponeva di animali su cien per trasportare rifornimen e per
spostarsi.
L’introduzione delle motosli e sta restringendo il mercato ai soli allevatori più ricchi:
infa le famiglie più povere, che usano i mezzi tradizionali, non sono in grado di competere
con l’e cienza delle macchine.
Il risultato è una maggiore stra cazione sociale basata sulla ricchezza.
Ci sono sta anche altri cambiamen sociali: grazie alla motosli a gli eschimesi possono
oggi andare e tornare in giornata da terreni di caccia distan . In Lapponia ora gli spe acoli
cinematogra ci e i balli a rano molta gente che arriva anche da lontano, prima gli uomini
di un villaggio dovevano inves re molto tempo per riuscire a trovare un numero su ciente
di donne per organizzare una danza, ora questo problema non esiste più.
Le esigenze di manutenzione e di riparazione delle motosli e hanno inoltre portato allo
sviluppo di stazioni di servizio specializzate e queste stazioni rappresentano un altro punto
in cui possono aver luogo conta e incontri sociali.
In ne la motosli a come altre importan invenzioni ha creato problemi ecologici. Cer
animali selva ci sono oggi quasi es n , nella Finalndia se entrionale i cacciatori su
motosli e in un’unica stagione hanno ucciso quasi tu a la popolazione di orsi la caccia
spor va a caribù, foche e trichechi sta decimando le riserve di cibo per la popolazione
locale. Le motosli e producono inoltre scarichi e rumori dannosi per l’ambiente in ne
quando sono ormai inservibili vengono lasciate dove si trovava dal momento che è tropo
fa coso e costoso trasportarle al demolitore.

L’introduzione della motosli a comporta conseguenze prevedibili o non prevedibili,


posi ve o nega ve:
ELEMENTI POSITIVI
• diminuzione del 75% del tempo necessario agli spostamen
• riduzione degli spazi
• aumento della convivialità delle relazioni (amicali..)
• nuove e maggiori opportunità di occupazione e di lavoro

ELEMENTI NEGATIVI
• stra cazione sociale fondata sull’aumento della ricchezza (polarizzazione della
ricchezza) per alcuni e di povertà per mol altri
• inquinamento ambientale
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• dras ca delle riserve di cibo
• progressiva es nzione di animali e piante

nel caso della motosli a non è possibile stabilire in che punto (dell’ipote ca oscillazione
tra progresso e regresso) collocare gli e e sociali posi vi, ovvero nega vi della sua
introduzione nella vita degli uomini (lo swhich o )
Questa stra cazione sociale che deriva dalle innovazioni tecnologiche noi le possiamo
osservare sempre nella storia dell’umanità.

STRATIFICAZIONE SOCIALE come conseguenza


della “RIVOLUZIONE DEI PRODOTTI SECONDARI”
(conoscenze tecniche che ha portato a lavorare i deriva )

• perfezionamento delle tecniche di col vazione e allevamento e forme di


sfru amento della produzione vegetale e animale (uomo ha iniziato a dominare la
natura non semplicemente raccogliere o cacciare)
• sviluppo di economie basate sullo sfru amento secondario della produzione degli
animali (e non semplicemente sulla loro uccisione) e sulla lavorazione di prodo
vegetali per o enerne deriva
• tecnologie disseminate grazie all’espansione della rete di vie commerciali che
conne evano i nuclei sociopoli ci nascen con un hinterland ricco di risorse.
Ques gruppi venivano in conta o con delle conseguenze di cara ere sociali e
sociopoli che cambiava la disponibilità di risorse, con territori con risorse
variamente disponibili

Il più an co ritrovamento archeologico che a esta la produzione di birra (termine sumero


“se-bar-bi-sag”) è avvenuto in Mesopotamia vicino al ume Eufrate e risale all’epoca
predinas ca sumera circa 4000 anni a.C. le tavole e che ra gurano i doni propiziatori
o er alla dea della fer lità Nin-Harra
A noi interessa che si vede da quei disegni che i sumeri producevano birra (=colui che vede
chiaro) vuol dire che erano in grado di trasformare il cereale per o enere la birra.
A estazione di prova di questa capacità di tecnologia, era un prodo o considerato molto
importante se lo o rivano come dono propiziatorio.

Vediamo ora un a resco dove degli egiziani raccolgono l’uva e la me ono degli otri (un
processo di trasformazione dell’uva in vino) prove archeologico – ar s co

I prodo secondari:
• hanno proprietà nuove- nutri ve, medicinali o psicotropiche- che li rendono molto
più ambi rispe o ai primari; uva-vino, cereali-birra, olive-olio, la e-formaggio.
• Il fa o che possano essere conserva e trasporta (conta con gruppi sociali per
la commercializzazione) più facilmente dei prodo primari ne incen va la
produzione.

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• L’aumento di valore dei prodo ha reso poi interessante la ricerca di nuove aree
favorevoli alla loro produzione, lavorazione e commercializzazione.
• iniziarono a essere popolari in varie regioni vi furono prodo caseari, il cui sviluppo
de e impulso all’allevamento di animali da la e: in tale contesto, secondo alcuni
autori si sviluppò la pastorizia mobile (condizioni variabili dei pascoli più adegua
per il nutrimento degli animali)
• hanno determinato un’accelerazione della stra cazione sociale, ma hanno anche
contribuito ad una forte spinta alla mobilità (spostamen nei territori, spaziali per
cercare condizioni migliori: migliori condizioni di allevamento, migliori condizioni di
scambi commerciali, non è un’economia di sussistenza abbiamo un mercato) nelle
popolazioni post-neoli che.

Nel corso del III millennio a.C. si sono anche di use nuove tecniche di estrazione, fusione
e lavorazione dei metalli, a iniziare dal rame. Come per i prodo secondari e altri
materiali quali l’ossidiana e l’ambra anche per il rame si cos tuì una rete che legava tra
loro le località di estrazione e lavorazione ai luoghi della domanda dei beni (devo
collegare ques pun , ques luoghi di traspor e di commercializzazione lontani e diversi).

Anthony GIDDENS
TIPI DI SOCIETÀ UMANE PREMODERNE (TABELLA)

Società di cacciatori- raccoglitori: vivono dei problemi della caccia e della raccolta
• dal 50.000 a. C. al presente ormai sul punto di scomparire
• sono piccoli gruppi che si procurano da vivere con la caccia la pesca e la raccolta di
piante commes bili.
• poche disuguaglianze di erenze di rango sono limitate all’età e al genere

Società pastorali:
• dal 12.000 a.C. al presente. Oggi fanno parte per lo più società più ampie e gli s li di
vita tradizionali sono in via di sparizione.
• Dimensioni variabili da poche cen naia a molte migliaia di individui
• Sussistenza fondata sull’allevamento di animali addomes ca
• Disuguaglianze più accentuate rispe o alle società di cacciatori raccoglitori
• Governate da capi (sistema di governo)

Società agricole:
• dal 12.000 a.C al presente fanno parte per lo più di società più ampie e hanno
perduto la loro iden tà dis nta.
• Basate su piccole comunità rurali prive di centri urbani
• Sussistenza fondata sull’agricoltura
• Disuguaglianze più accentuate rispe o alle società di cacciatori-raccoglitori
• Governate da capi

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Società tradizionali:
• dal 6.000 a.C. al XIX secolo tu e le società tradizionali sono scomparse
• Dimensioni notevoli, no a milioni di individui (ma piccole se paragonate alle
società industrializzate)
• Presenza di ci à in cui si concentrano commerci e manifa ure
• Sussistenza fondata prevalentemente sull’agricoltura
• Marcate disuguaglianze tra classi sociali
• Apparato di governo dis nto con a capo un re o un imperatore (organizzazione
poli ca non più embrionale come nei casi preceden )

Società dobbiamo fare delle dis nzioni del modello di riferimento

A. DEATON (2013) La grande fuga. Salute ricchezza e origini della disuguaglianza, Mulino
2015 (economista- premio Nobel economia 2015)
Spiega il passaggio dalla società di cacciatori-raccoglitori all’agricoltura
• In una popolazione poco numerosa e non stanziale era scarsa la probabilità di una
trasmissione orofecale delle mala e. (se il gruppo si muove, ri u ed escremen li
lascia alle spalle. Il nomadismo un elemento di protezione per la di usione delle
mala e)
• Non vi sono disuguaglianze tra i membri del gruppo perché le risorse sono
distribuite in modo uguale a causa dell’impossibilità dI conservare e stoccare il cibo
CONDIVISIONE
• La disuguaglianza viene introdo a in parallelo con le modalità di conservazione del
cibo, per esempio nelle zone fredde (prime tecniche di osservazione si
sperimentano lì)

1) L’introduzione dell’agricoltura è stata una rivoluzione posi va?


2) un “semplice” ada amento alle crescen di coltà di procurarsi il cibo piche
delle società di cacciatori-raccoglitori?
3) “perché mai la col vazione della terra ha sos tuto la caccia e la raccolta di cibo se
la contropar ta di questa sos tuzione sono sta il lavoro la disuguaglianza e la
guerra?”

Lezione 3 23 febbraio
L’introduzione dell’agricoltura:

1) consen di fare scorte di beni alimentari, in magazzini o in forma di animali


domes ci (si comincia a poter conservare i cibi di produzione agricola o di
allevamento e di farne scorta)
2) essa rese inoltre possibili:
a. la nascita della proprietà privata
b. e il comparire di sacerdo e sovrani, paesi e ci à
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c. e in ne della disuguaglianza all’interno delle singole comunità, e queste
cose resero a loro volta il lavoro agricolo più e ciente.
Dalla capacità di allevare gli animali e di col vare nascono le prime disuguaglianze,
si viene a creare una prima di erenziazione. (nasce da un lato l’appropriazione, la
proprietà privata, non più condivisione-resa necessaria perché non si conoscevano
le tecniche di accumulazione e conservazione, e nasce anche una forma di
organizzazione poli ca, esigenza di organizzare queste comunità con un governo)
3. *La formazione di insediamen di dimensioni rela vamente grandi
* e la domes cazione degli animali favorirono, per contro, il di ondersi di nuove
mala e infe ve, come la tubercolosi, il vaiolo, il morbillo e il tetano. (si introduce
la stanzialità- insedia su un territorio con conseguente di di usione di mala e).
È quindi probabile che la rivoluzione neoli ca abbia contribuito poco ad aumentare
la speranza di vita, e può anzi averla rido a, se non altro perché il numero dei
bambini condanna a una morte precoce per denutrizione, germi o nuove mala e
con nuò a restare elevato. (nn è grazie al passaggio da una forma organizzata a
un’altra che la salute migliora)
4. Va osservato che nelle comunità stanziali di grandi dimensioni è più complicato
smal re i ri u e più di cile prevenire la trasmissione orofecale delle mala e.
5. Essendo inevitabilmente legate a un luogo speci co, le comunità agricole tendono
inoltre ad avere a disposizione una varietà limitata di beni alimentari.
6. Non solo:
o le specie vegetali col vate sonno in mol casi meno nutrien delle loro
progenitrici selva che
o e in ne è possibile che gli alimen stocca si guas no trasformando a loro
volta in fa ori patogeni
7. È vero che gli scambi con altre comunità possono avere compensato in parte la
monotonia della dieta locale, ma hanno rappresentato di certo anche la minaccia di
nuove mala e. (posi vo: veniamo a conta o con pra che a noi sconosciute
nega vo: di usione delle mala e – porterà la paura dello straniero si sviluppa nel
Medioevo).
I conta con gen prima del tu o sconosciute esponevano le popolazioni locali ad
agen patogeni per i quali esse non avevano avuto modo, in precedenza, di
sviluppare una resistenza immunitaria; tant’è che le “nuove” mala e hanno di fa o
ucciso un numero straordinariamente elevato di individui, no a condannare intere
comunità o civiltà alla scomparsa(non siamo in grado di spiegare questa scomparsa-
Maya colonizzatori hanno portato tante mala e che per il sistema immunitario di
quelle popolazioni era sconosciuto, oggi si parla di cambiamen clima ci).

A giudicare dalle fon disponibili, per migliaia di anni dall’introduzione


dell’agricoltura:
• la speranza di vita è rimasta complessivamente ferma […].
• La popolazione è comunque aumentata in seguito al passaggio
all’agricoltura.

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• Le opportunità di miglioramento dischiuse dai periodi buoni o dagli aumen
di produ vità segui a qualche innovazione
o non si traducevano, cioè in aumen consisten del reddito pro-
capite o della speranza di vita.
o bensì in incremen dei tassi di fecondità e in crescita della
popolazione totale compa bilmente con le nuove capacità di carico
della terra.
Nei periodi di crisi, in conseguenza di cares e o epidemie, o nelle fasi in cui le
bocche da sfamare superavano le risorse disponibili, la popolazione diminuiva.
Questo equilibrio malthusiano (economista inglese: funzione esponenziale, la
costruisce sul rapporto tra la popolazione e le risorse disponibili, i ritmi di aumento
delle due grandezze sono diverse, progressione aritme ca e l’altra progressione
geometrica, si arriva a un punto che la popolazione aumenta di più in cui aumentano
le risorse per cui arriva la cares a; dobbiamo tenere so o controllo l’aumento
della popolazione, bisogna evitare che le persone si sposino troppo giovani) si è
protra o per millenni.
Qui vediamo di periodi lunghi in cui la stru ura sociale è stabile, non sperimenta
sociali e dei periodi cri ci dove si veri cano delle crisi (peste, epidemie..) (Comte) a
seguito del quale si avverte la necessità di aumentare la popolazione per difendere i
con ni (solda )… le cares e sono un esempio di elemen di destabilizzazione
sociale, (Comte: i passaggi da uno stadio all’altro con alternarsi di periodi organici
e di crisi) la popolazione tende a muoversi per trovare nuove risorse. (irlandesi in
USA per la crisi delle patate).

ANTROPOLOGIA E COLONIALISMO
Il punto di vista dell’osservatore deriva dal fa o che le nostre conoscenze sulle società
semplici, tribali, tradizionali le abbiamo ricavate dall’osservazione fa a da sogge europei
che sono venu a conta o con le popolazioni con la colonizzazione. È un punto di vista
par colare, da parte delle potenze europee e vedono gli altri gruppi sociali come non
civilizza

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IL PUNTO DI VISTA DELL’OSSERVATORE
Società senza Stato e organizzazione sociale

M.Fortese E.E. Evans – Pritchard


curarono insieme il primo testo moderno di antropologia poli ca 1940 African Politcal
System che impostava la ques one delle società intorno al problema della natura del
potere e delle forme di governo in esse presen individuando due grandi pologie di
società:

STATI PRIMITIVI
e SOCIETÀ SENZA STATO

Primi vi = per cui l’osservatore si considera non primi vo, civilizzato


senza Stato = riconoscono l’esistenza di un’organizzazione poli ca (pastorale: governo dei
capi, forma embrionale di organizzazione poli ca) ma negano l’esistenza dello Stato.
Descrizione di ques modelli societari vista da un punto di vista europeo che ha in mente i
suoi modelli (1940)

Lewis Henry Morgan (1818-1881) giuris


tre stadi dell’evoluzione giuridica dell’umanità:
➢ stato selvaggio: (caccia e raccolta, comunismo primi vo)
➢ barbarie: (addomes camento degli animali, agricoltura, metallurgia, proprietà tribale i
clan, famiglia patriarcale
➢ civiltà: invenzione della scri ura, della carta, del vapore e dell’ele ricità, famiglia
monogamica, proprietà privata, Stato

Il giurista statunitense Lewis Morgan nel testo la Società an ca fece proprio il modello
evoluzionista a ermando che l’intera specie umana aveva a raversato:
• tre fasi (selvaggia, barbara e civile)
• ulteriormente tripar te in tre periodi (an co, medio e recente)

La possibilità per le società umane di entrare nell’una o nell’altra delle caselle proposte da
Morgan dipendeva da un’invenzione tecnologica:
• l’agricoltura perme a il passaggio dallo stato selvaggio a quello barbarico,
• l’industria e il commercio perme ono il passaggio alla civiltà.

Il cammino dell’evoluzione è rappresentato dalla tecnologia, che condiziona:


➢ la poli ca
➢ le stru ure di parentela
➢ le trasformazioni della proprietà (fondamento delle disuguaglianze)

cfr anche Van Tubergen, capitolo 12 Modernizzazione

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GLI INTERNAZIONALISTI OTTOCENTESCHI

Un esplicito riferimento alle leggi dell’umanità (lois de l’humanitè) si rinviene nelle fon
della seconda metà dell’O ocento nell’ambito del diri o internazionale europeo e venne
contrapposto alla logica dei popoli “selvaggi” e degli sta “parzialmente civili”
Negli sta che erano espressione di “un’umanità barbara” il potere si imponeva solo con la
forza delle armi.
Contro questa barbarie apparivano pertanto legi me le prese di posizione dei governi
europei.

J. LORIMER internazionalista scozzese

sostenne che, sulla base del diri o naturale era possibile stabilire un diverso
riconoscimento poli co degli sta (diri o naturala= diri o che esiste in natura fru o
dell’emanazione di una en tà naturale, Dio, per cui non può essere e e uata nessuna
modi ca- il diri o posi vo nel ‘600 imposto dalle is tuzioni/autorità terrena su cui si fonda
il potere dello Stato):
➢ Ai popoli selvaggi poteva essere concesso solo un “riconoscimento umano”
(humana recogni on) e quindi un “tra amento umano”
➢ ai popoli parzialmente civili (par ally civilized) come Truchia, Persia, Cina, Siam e
Giappone poteva essere a ributo solo un “riconoscimento poli co parziale”
(par ally politcal recogni on), che diventava il fondamento di legi mazione di
tra a disuguali.

G. Gozzi, Umano, non umano. Intervento umanitario, colonialismo, “primavere arabe”.


Bologna, Il Mulino, 2015

Lezione 4 02 Marzo 2023

Impostazione di cara ere giuridico grazie agli studiosi del diri o internazionale che
cos tuiscono delle pologie, categorie che suddividono le popolazioni civilizzate (europee)
da quelle non civilizzate. Diverso riconoscimento poli co degli sta

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Il solo lessico ci fa capire il po di approccio/prospe va che viene ado ato da ques
studiosi e dagli sta europei che fanno proprio queto approccio (acce ano la
legi mazione di tra a disuguali)
Riconoscimento= se lo stato europeo vuole riconoscere una categoria giuridica…bene
altrimen non sono riconosciu come en tà poli che, ma non un livello di civiltà che i
popoli europei si auto-riconosce.
Impostazione giuridica condiziona l’approccio non solo e non tanto degli studiosi di
antropologia ma le poli che degli sta europei nei confron dei paesi che vengono via via
colonizza .
LORIMER suddivide l’umanità in tre categorie
- umanità civile (civilized humanity) Europa e colonie
Ri ene che gli sta europei devono far giungere anche le colonie un livello di
civiltà che appar ene agli sta europei.
Dobbiamo insegnare la civiltà alle colonie e ci dà la gius cazione giuridica di
colonizzare i paesi, mentre la vera ragione era di cara ere economico.
- umanità barbara (barbarous humanity) Turchia Persia Cina Siam e Giappone
(corrisponde nella classi cazione precedente ai meritevoli di un riconoscimento
giuridico parziale
- umanità selvaggia (savage humanity)
Nel diba to occidentale del secolo XIX il diri o umano e i diri che lo componevano
cos tuivano la nalità riconosciuta della comunità degli “Sta civili”. Si chiudeva così il
circolo che delineava il paradigma dell’intervento: la rappresentazione occidentale di
questa comunità di sta improntata al principio della solidarietà umana- la cui forma
giuridica era il diri o umano – diventava il fondamento che legi mava l’intervento
umanitario.
Era dunque una precisa rappresentazione dell’umanità occidentale che cos tuiva il
criterio di giudizio della umanità e non umanità di altri popoli e sta .
Visione tu a occidentale quando incontravano stru ure sociali meno complesse I

ROUGIER:
quando le infrazioni alla solidarietà umana sono […] opera:
• di uno stato barbaro (État barbare)
• o semicilivizzato (mi-civilisé), […]
• le potenze civili sono obbligate a ricorrere ad un modo di controllo più energico che
perme a di:
o prevenire il male
o più ancora che reprimerlo o ripararlo.
L’intervento semplice è allora sos tuito da un diri o d’intervento permanente o diri o di
tutela: è il diri o che le potenze occidentali si sono arrogate nei confron della Porta
(l’impero o omano).

La tutela avrebbe potuto essere esercitata in forma ancora più stre a no a dar vita ad un
prote orato, oppure gli sta europei avrebbero potuto rivendicare, nei confron delle
tribù “più arretrate” dell’Africa, “il diri o di civilizzare” (droit de la civilisa on), che
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sarebbe stato solo il modo per mascherare le annessioni dei territori (e sfru amento dei
territori).

LA QUESTIONE “BARBARICA”

É stata ampiamente generata dai popoli “civili” nella loro frase di espansione e dominio del
territorio: non solo in relazione alla mobilità delle gentes barbariche, ma la stessa stru ura
dei popoli barbari subì importan trasformazioni dal conta o con l’impero acquisendo
generalmente cara eri di maggiore stra cazione e disuguaglianza.
Lo storico Walter Pohl (1991) sos ene che il mondo nel quale vivevano barbari del IV – V
secolo era stato in un certo senso creato dall’Impero romano.

1. MOBILITA’:
- Mo vi clima ci
- Sovrabbondanza della popolazione (si dividevano/scissione e una parte par va per
cercare nuovi territori e nuove risorse - Senigallia)
2. Gli studi storici ci dicono che il conta o con i romani ha portato una trasformazione
nell’organizzazione sociale, quindi da egualitaria a una stru ura sociale diversi cato
e quindi maggiormente stra cato. I romani avevano un modo so di invadere i
territori (chiamate province romane) e il territorio è il territorio dell’impero.

Modelli di poli ca coloniale fondato sulla:


- SOVRABBONDANZA DELLA POPOLAZIONE
Il rapporto tra quan tà della popolazione e risorse disponibili diminuisce.
Importanza delle risorse naturale (per la rivoluzione industriale) nelle mo vazioni delle
potenze coloniali

FORME/ RAGIONI che può assumere/portare la COLONIZZAZIONE (in generale):


➢ Colonie di commercio (fenici: modello di colonizzazione paci co Sidone e Tiro –
a uale Libano si sono espanse nel Mediterraneo di avere delle basi commerciali,
commerciavano la porpora per la colorazione dei tessu , no mo vazione
espansionis ca-poli ca, no invasione di territori)
➢ Colonie di sfru amento industriale
➢ Colonie di popolamento des nate a canalizzare l’emigrazione alla metropoli
➢ Colonie militari
➢ Colonie penali o di deportazione (del Nuovo Mondo Canada e Australia erano state
nel primo periodo pensate come colonie penali di deportazione dell’Inghilterra
dovuto al fenomeno del “panico morale” legato al processo dell’industrializzazione
che ha portato a un aumento della criminalità – pra ca della deportazione).

- Tharros (Sardegna occidentale) fondata dai Fenici e poi colonia punica dei Cartaginesi
(si insediano in quelle che erano state colonie fenicie).

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I principali viaggi di esplorazione tra XV e XVI secolo
- Bartolomeo Diaz (1486)
- Caboto
- Amerigo vespucci
- Magellano
- Cristoforo colombo
- Vasco da Gama
Espansione di po geogra co delle potenze europee che hanno aperto delle vie
commerciali

COLONIZZAZIONE

Indica la riduzione a “colonia” (dall’iden ca voce la na) da parte di un paese o stato di


territori esterni, ovvero l’ada amento di ques si all’accoglimento di popolazioni
provenien dalla madrepatria con lo scopo di me erne a fru o le cara eris che agricole,
mercan li, minerarie, ecc

Il conce o, presente n dalla storia an ca – con riferimento ai popoli colonizzatori per


eccellenza, quali furono in par colare i fenici, i greci e dei romani – si caricò col tempo di
signi ca diversi, per cui occorre dis nguere tra il po di colonizzazione an ca e quella
moderna e contemporanea.
• Se per quella ANTICA prevalse la modalità di cos tuzione di colonie con ci adini che
creavano una comunità legata da rappor stre di ci adinanza e di civiltà con la
madrepatria
• Per l’epoca MODERNA la colonizzazione si sviluppò per lo più lungo le linee
disegnate dalla storia del colonialismo, ossia a raverso lo sfru amento delle risorse
e dei popoli arretra dell’Africa, dell’Asia e delle Americhe da parte delle potenze
europee, tecnologicamente più for ed evolute.
In tal caso la colonizzazione si confonde col colonialismo e so ntende la so omissione
violenta delle popolazioni colonizzate.

La GIUSTIFICAZIONE si basa tradizionalmente su una serie di razionalizzazioni:


➢ “superiorità” della razza “bianca”
➢ Incapacità degli indigeni (=popolazioni autoctone) di autogovernarsi o di
valorizzare le risorse naturali dei loro territori
➢ diversità innata delle popolazioni indigene percepite come portatrici di mala e e
di regresso per la popolazione dominante

colonizzazione europea dell’India (1501-1739)


frammentata da basi commerciali che appartengono a diverse nazioni (francesi,portoghesi,
danesi, olandesi..) spezie – la compagnia delle indie – commerciare e appropriarsi delle
risorse
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colonie italiane della Somalia e dell’Eritrea
Suddivisione dei paesi dell’Africa in tu a in una serie di possedimen dei paesi europei.
(all’inizio dell’800 molto circoscri a
solo sulle coste poi nell’800 totalmente occupata: Belgio, Germania, Portogallo, Spagna,
Gran Bretagna, Italia poco).

Tocqueville e la ques one orientale (manifesto del colonialismo)


“sapete che cosa sta accadendo in Oriente? Tocqueville chiede alla Chambre des députes
il 30 novembre 1840.
“ È un intero mondo che si trasforma. Dalle rive dell’Indo alle sponde del Mar Nero, in
questo spazio immenso, tu e le religioni si indeboliscono, tu e le nazionalità
scompaiono, tu i lumi si spengono, il mondo asia co an co scompare; e al suo posto si
vede elevarsi gradualmente il mondo europeo. L’Europa dei nostri giorni non assale l’Asia
solo in un punto, come faceva all’epoca delle crociate: essa l’a acca a nord, a sud a est a
ovest da tu e le par , essa la segna l’avvolge, la doma”
Second discours sur la ques on d’Orient (1840)

Linguaggio di aggressione, la doma= impone quello che è un sistema occidentale a par re


da quello giuridico ai popoli che vengono via via so omessi.
È il manifesto che annuncia le nuove conquiste coloniali.

La grandezza delle nazioni europee si misurerà proprio in base alla capacità di a ermarsi
in questo nuovo immenso spazio

“credete dunque che una nazione che voglia rimanere grande possa assistere ad un simili
spe acolo senza prendervi parte? La grandezza delle nazioni esige di essere protagonis
in questa spar zione, anche se lo scontro è ormai divenuto mortale. Non è possibile
lasciare che due altri popoli d’Europa- Inghilterra e la Russia- si impadroniscano di questa
immensa eredità. E piu osto che sopportarlo io dirò al mio paese con energia, con
convinzione: piu osto guerra”.
STUDIO DELLE SOCIETA’ INCONTAMINATE CONTRO RUOLO DELLE AMMINISTRAZIONI
COLONIALI per la vita delle popolazioni governate.
l’impresa coloniale poteva condurre a un più altro livello di CIVILTA’ e quindi di benessere
sociale, le popolazioni amministrate.
Gli studi antropologici hanno bisogno di da
• Lo studio delle SOCIETÀ INCONTAMINATE
• Il ruolo delle AMMINISTRAZIONI COLONIALI a ni informa vi nei confron delle
amministrazioni della madrepatria.
Hanno avuto un doppio ruolo:
• esportare la civiltà, educarli, farli cresce (giurdisd. o oc),

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• qs a vità amministra va documentata che non avremmo avuto se la
prospe va di analisi fosse stata solo scien ca, degli antropologi. Risente della
prospe va di osservazione di po etnocentrico.
Organizzazione poli ca e amministra va delle colonie
In occasione dell’esposizione universale di Parigi del 1900 ARNAUD E MERY ispe ori
delle colonie francesi, pubblicarono un volume dedicato all’organizzazione
amministra va, giudiziaria poli ca e nanziaria delle colonie
I due autori si interrogano sul miglior modello da introdurre nelle colonie, consapevoli
che il loro diverso “grado di maturità” comporta la necessità di applicare di eren
forme organizza ve.
Infa la legislazione coloniale si connota per il suo cara ere di instabilità dovuto alla
molteplicità delle situazioni cui si riferisce
Gli ispe ori francesi individuano tre modelli di organizzazione delle colonie:
• ASSOGGETTAMENTO: sfru amento della colonia ad esclusivo pro o della
metropoli, applicabile solo nel periodo iniziale dell’insediamento coloniale:
successivamente deve essere abbandonato per far posto all’uno o all’altro dei
due modelli seguen (isole della sonda so o il dominio coloniale olandese)
• AUTONOMIA: pico modello della colonizzazione britannica fondato su
un’assemblea locale della colonia che realizza una legislazione speciale. I due
autori non nascondono la loro ammirazione per i “risulta meravigliosi” o enu .
Legislazione mantenuta con una legislazione locale, assemblea (coesistenza tra
organizzazione poli ca preesistente e quella del paese colonizzatore)
• ASSIMILAZIONE: modello della colonizzazione francese mira la progressiva
fusione dell’elemento colonizzatore e dell’elemento indigeno all’interno del
proge o della nazione che vuole “introdurre la civiltà in un paese nuovo”
Il proge o dell’ASSIMILAZIONE si trova spesso in contraddizione con le realtà
estremamente di erenziate e delle situazioni coloniale e con la pluralità dei costumi e
delle is tuzioni dei paesi colonizza , che possono essere fonte di con i con il “cara ere”
e le “a tudini della nazione colonizzatrice”.
Il modello dell’ASSIMILAZIONE ripropone le forme della COLONIZZAZIONE ROMANA
In realtà avverte San Romano è profonda la di erenza tra:
• l’a uale forma dell’assimilazione che consiste in un sistema formale di po
essenzialmente giuridico,
• e l’opera dei romani che si proponevano di trasformare il paese conquistato in
modo che potesse in esso germogliare la civiltà la na.

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La consapevolezza delle di coltà e dei con i suscita dal modello dell’ASSIMILAZIONE fu
all’origine di un ripensamento da parte di economis , pubblicis , uomini poli ci che
suscitò un diverso orientamento francese verso la soluzione dell’AUTONOMIA.
Fu all’interno di questa nuova tendenza che vennero formulate ad esempio le cri che nei
confron del modello dell’annessione introdo o in Algeria.
Questa svolta venne avviata dal Dipar mento delle colonie che a par re dal 1889
introdusse forme di autonomia amministra va in alcuni insediamen della costa
occidentale dell’Africa.
Essa creò una fra ura nella poli ca di assimilazione che era stata inaugurata dalla
Rivoluzione francese, durante la quale era stato a ermato che le colonie “fanno parte
integrante dell’impero francese”.

IL “RELATIVISMO CULTURALE” DELLA INDIRECT RULE


MODELLO DELL’AMMINISTRAIZONE COLONIALE FRANCESE
➢ Direct ruel
➢ Controllo dire o della popolazione (assimilazione)
MODELLO DELL’AMMINISTRAZIONE COLONIALE BRITANNICA
➢ Controllo indire o teso a salvaguardare costumi e culture locali (indirect ruel )
➢ Orma di rela vismo culturale il cui obie vo è traghe are le popolazioni indigene
verso il progresso
➢ L’amministrazione coloniale riconosce le autorità poli che tradizionali
Per fare questa operazione occorre lo strumento: riconoscimento della autorità poli che
locali, non sovverte la forma di governo locale, non esporta la propria forma di governo, fa
governare le popolazioni locali.
Livello intermedio che deve essere mantenuto legato alle tradizioni culturali locali.
L’analisi della presenza francese in Algeria viene svolta da TOCQUEVILLE all’insegna della
conquista e dei mezzi per realizzarla.
Ancora una volta il problema è il ra orzamento della potenza della Francia- “io non credo
che la Francia possa pensare seriamente di abbandonare l’Algeria. L’abbandono che ne
facesse sarebbe agli occhi del mondo l’annuncio certo della sua decadenza”
La prospe va con la quale egli a ronta il problema è quella del rapporto tra dominazione
e colonizzazione.
L’OBIETTIVO che avrebbe dovuto essere perseguito era quello della:
✓ dominazione totale
✓ e colonizzazione parziale
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Al contrario una dominazione senza colonizzazione sarebbe stata improdu va,
mentre una colonizzazione senza dominazione sarebbe stata sicuramente precaria.
L’OBIETTIVO della dominazione dell’Algeria viene delineato da Tocquevillle :

▪ sulla base di stereo pi occidentali


▪ e con la spietatezza che un “occidentale” doveva provare nei confron dei
“barbari” (dietro al manifesto c’è sempre il rapporto tra l’occidentale che osserva un
mondo … ci sono le varie classi cazioni dell’umanità a seconda del grado di
raggiungimento della civiltà)
Nella prima le era sull’Algeria Tocqueville aveva individuato quelli che considerava i tra
connota vi della RAZZA degli arabi.
È una RAZZA mobile e indomabile, che adora i piaceri sici, ma che pone la libertà al
disopra di tu i piaceri e che sa fuggire nelle sabbie del deserto piu osto che vegetare
so o un padrone.
È ancora una razza barbara simile a tu per metà selvaggi (à moi é sauvages) i cui vizi e
virtù appartengono al periodo di civilizzazione nel quale si trovano.
E Tocqueville ri ene di poter così descrivere popoli, tengono poco alla vita degli uomini e
disprezzando il commercio e le ar , amano sopra u o la guerra l’enfasi e il rumore,
sovente eccessivi nei loro a e sempre più dispos a sen re che a pensare.
STEREOTIPI e PREGIUDIZI si mescolano in questa super ciale rappresentazione del mondo
arabo, che è guidata:
• dalla certezza della superiorità europea
• e dell’in uenza che il modello della civiltà occidentale è des nato comunque ad
esercitare su quella civiltà semi-selvaggia.
Tocqueville infa ri ene che: “i grandi lavori che abbiamo già fa o in Algeria, gli esempi
delle nostre ar delle nostre idee, delle nostra potenza, hanno potentemente agito sullo
spirito delle popolazioni stesse che ci comba ono.
Così se in futuro l’Algeria tornasse nelle mani dei musulmani, essi sarebbero diversi
perché acce erebbero i conta con le nazioni cris ane e sarebbero guida da una di
esse.
(A tanto si spinge la presunzione di superiorità delle civiltà occidentali!)
L’Africa è ormai entrata nel movimento del mondo civile e non ne uscirà più, conclude
-Tocqueville con la certezza dell’inevitabile europeizzazione del mondo.
Esportano quelli che sono dei modelli di amministrazione e di organizzazione poli ca
europei con modalità diverse Francia e Gran Bretagna.
Tra ques modelli c’è anche il SISTEMA GIURIDICO (è un insieme di norme e di codici-
francese molto rigido) esprime la cultura e organizzazione sociale rispe o al quale viene
costruito.
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La Francia ha ESPORTATO i suoi codici, il suo sistema giuridico e IMPOSTI dove le
popolazioni locali non erano preparate.
Si pone un problema tra le conquiste coloniali e l’uso che del diri o viene fa o nelle
poli che coloniali
ISTITUZIONI GIURIDICHE E CONQUISTE IL DIRITTO E LE POLITICHE COLONIALI
➢ COESISTENZA= del diri o consuetudinario/tradizionale e del diri o “statale”
alloctono.
➢ IL TERRITORIO come elemento cos tu vo/non cos tu vo (es. diri o islamico) delle
is tuzioni giuridiche.

Uso dei conce giuridici occidentali per descrivere il diri o consuetudinario o


tradizionale (diri o - -società); non condivide nulla con la cultura occidentale
(consuetudinario =pra che sociali locali).
Incorporazione del diri o “dello Stato” nei sistemi locali tradizionali (avvenga
l’opposto dell’assimilazione)
Diri o “consuetudinario” in realtà è l’esito del colonialismo
Coesistenza e resilienza (diri o tradizionale riesce a mantenere ad essere uno
strumento di risoluzione di controversie) tra diri o statale e diri o tradizionale

ETNOCENTRISMO CONTRO RELATIVISMO CULTURALE


❖ ETNOCENTRISMO=prospe va di osservazione delle società primi ve da un punto
di vista di un sogge o che si pone in una posizione di superiorità (contribuito
giuris , intelle uali del tempo…)
❖ RELATIVISMO CULTURALE = opposto all’etnocentrismo, incontrato nel modello di
colonizzazione britannica, rispe a le tradizioni locali la cultura locale e ne fa un
punto di forza del proprio modello organizza vo (cuscine o)- indirect rule
Conce riconducibili ai due modelli francese e britannico

IL PUNTO DI VISTA DELL’OSSERVATORE


La superiorità degli europei (etnocentrismo)
Il processo di civilizzazione
Il termine è composto da due elemen seman ci fondamentali: etnicità e centralità. Al di
là del lato linguis co l’elemento della centralità appare del tu o evidente non appena si
tenga conto della forte asimmetria (un vero e proprio sbilanciamento) che cara erizza la
classi cazione antropologica implicata da ogni forma di etnocentrismo:
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al centro la propria cultura, ai margini quelle delle altre società.
ETNOCENTRISMO
L’etnocentrismo è
➢ l’a eggiamento che tende a giudicare le forme morali, religiose, e sociali di un’altra
comunità sulla base della conformità alle proprie norme
➢ e a considerare le di erenze riscontrate come anomalie.
Anche l’eso smo, in quanto culto del pi oresco che so olinea le curiosità e le bizzarrie
può virare:
✓ verso l’etnocentrismo quando è accompagnato da un a eggiamento di
svalorizzazione
✓ e verso il vero e proprio razzismo quando produce ri uto e os lità.

Lezione 6 03 Marzo 2023

Etnocentrismo= Riconoscere come anomale delle diversità che riguardano nel nostro
interesse: forme morali, religiose e sociali.
Donne Inuit della Groenlandia se entrionale
Il punto di vista etnocentrico si esprime per esempio mediante AUTODENOMINAZIONE
ETNICHE (il cui signi cato, come nel caso dell’eschimese Inuit, coincide con “gli uomini”)
nomi a ribui alle popolazioni vicine (contenen molto spesso signi ca spregia vi: gli
inuit sono chiama dagli Algonchini “mangiatori di carne cruda” da cui il termine
“eschimese”).

BARTOLOMÉ DE LAS CASAS (1484-1566)


Vescovo ca olico, o re una polemica tes monianza sulla colonizzazione spagnola,
scrivendo la storia apologe ca degli indiani, in cui difende i na vi dalla distruzione culturale
operata dall’invasione europea.
Analogamente in Perù il gesuita G. D’ACOSTA scrisse la “Storia naturale e morale delle
Indie” dove viene messa in evidenza:
BONTÀ E MANSUETUDINE DEGLI INDIGENI AMERICANI
Brevissima relazione della distruzione delle Indie
Grazie alla sua a vità denuncia il sistema di sfru amento degli indios Carlo V emanò le
LEGGI NUOVE, che abolirono le ENCOMIENDAS, stru ure organizza ve agricole fondate
su un sistema di po schiavis co-feudale, principale causa dello sfru amento dei na vi.

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MICHEL DE MONTAIGNE (1533-1592)

CANNIBALI
Quando il re Pirro venne in Italia, dopo che ebbe osservato lo schieramento dell’esercito
che i romani gli mandavano contro disse: ”Non so che barbari siano ques (poiché i greci
chiamavano così tu i popoli stranieri), ma la disposizione di quest’esercito che vedo non
è a a o barbara”.
La “Francia antar ca” (scoperta del Brasile)
Ora mi sembra, per tornare al mio discorso, che in quel popolo non vi sia nulla di barbaro e
di selvaggio, a quanto me ne hanno riferito, se non che ognuno chiama barbarie quello che
non è nei suoi usi; sembra infa che noi non abbiamo altro punto di riferimento per la
verità e la ragione che l’esempio e l’idea delle opinioni e degli usi del paese in cui siamo.
Ivi è sempre la perfe a religione, il perfe o governo, l’uso perfe o e compiuto di ogni
cosa.
AMMINISTRATORI COLONIALI ANTROPOLOGIA
Nel diba to con il funzionario coloniale MITCHELL sulla rivista “Africa” 1930,
l’antropologo MALINOWSKI sos ene il valore reciproco delle conoscenze
Dapprima gli amministratori forniscono conoscenze agli antropologi
Successivamente i ruoli si invertono e le conoscenze antropologiche sono u lizzate e
strumentalizzate poli camente dagli amministratori nella ges one e nel controllo delle
colonie.
MALINOWSKI a ronta il tema del NATIVO CHE CAMBIA A CONTATTO CON L’EUROPEO
(ter um quid: fenomeni di conta o e cambiamento)

COLONIZZAZIONE
Il dominio coloniale ha introdo o le popolazioni assogge ate nell’orbita del progresso e
della modernità o ha contribuito a trasme ere criteri di esclusione e di di erenziazione
del corpo poli co e sociale

PRINCIPI DI SEGREGAZIONE E DI ESCLUSIONE RAZZIALE


INFORMANO TUTTI I SISTEMI COLONIALI
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Sono sta avvia processi di “sviluppo separato” o apartheid che servono a legi mare:
o lo sfru amento intenso e spesso feroce di manodopera locale
o e di disumanizzazione delle popolazioni indigene cui vengono nega diri di base,
stravol i preceden rappor sociali.
All’origine di questa logica di esclusione è la razionalizzazione di un rapporto di potere tra
popolazioni disuguali, considerate dis nte per azza e civiltà, ma sopra u o per livelli di
ricchezza, sapere tecnologico e potere delle armi.
Le di eren loso e, che presiedono alle varie teorie di amministrazione coloniale -
niscono entrambe per imporre seri limi alla libertà di azione e di movimento.
✓ sia quelle che considerano le popolazioni indigene come appartenen a razze
bambine (child-race) bisognose di temperarsi gradualmente nell’orbita della civiltà
bianca a raverso i processi di assimilazione e di de-indigenizzazione,
✓ sia quelle che le considerano come razze pericolose nella loro diversità di usi e
costumi, e dunque da tenere lontane e separate a raverso varie forme di governo
indire o e a distanza

Per Arthur GIRAULT- un giurista francese ampiamente u lizzato dalla colonialis ca italiana
“ “l’ex nc on progressive des races inferieurse devant lesa races civilisées ou, si
l’on ne veut pas de ces mots, cet écrasement des faibles par les forts est la
condi on meme du progres”
È una legge storico-naturale non solo ineludibile, ma anche capace di condurre al trionfo
nale del progresso e delle civiltà.
Quali che siano i cos da pagare, la colonizzazione appare comunque legi mata da quel
processo di civilizzazione che in sostanza viene fa o coincidere con essa.
I PROCESSI DI COLONIZZAZIONE hanno avuto termine nella seconda metà del Novecento
con il compimento del processo di decolonizzazione (metà anni ’60 cfr libro Kennedy)
raggiungimento dell’indipendenza di tu e le ex colonie che tu avia a raverso il
neocolonialismo (ex colonie rimangono so o l’in uenza economica delle potenze
europee Le forme di sfru amento sono con nuate con le mul nazionali) non esclude il
persistere di posizioni e a eggiamen di superiorità economico-culturali.
Questo riappropriarsi delle proprie stru ure sociali e poli che di recente ha portato a un
a eggiamento che è stato de nito CANCEL CULTURE = cultura della cancellazione
Alcuni passaggi sono delle narrazioni che sono arrivate a noi ma che potevano essere fa e
diversamente.
CANCEL CULTURE si sono riscri alcuni passaggi della storia
Cultura della cancellazione= rimosse alcune statue di Cristoforo Colombo in America
la na.
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La narrazione della storia della scoperta dell’America è cambiata, rimosse le statue, perché
Cristoforo Colombo era altro.
Ha interessato altri personaggi come alcuni presiden degli Sta Uni d’America che hanno
favorito la schiavitù.
Nell’ambito della riscri ura della storia lo troviamo nei musei che espongono dei reper di
po archeologico e antropologico.
Memorial Preserva on Act 2017 Stato Alabama

IL PRIMITIVISMO NELL’ARTE
IL FASCINO DELL’ESOTICO
Paul Gauguin dipinge un mondo primi vo, quello delle Isole Marchesi, dove i costumi sono
diversi, dove tu o è una civiltà nuova.
Ed ecco gli uomini nella natura, le danze, la felicità, quei colori che sono un richiamo
all’arte orientale.
Gauguin è uno dei grandi an cipatori dell’arte moderna, perché ha saputo spostare il
centro della visione dalla civiltà occidentale a quella primi va.
Riconosce nel primi vismo una forma di civiltà
Il primi vismo è considerato un insieme di idee apparso in Europa nel XVIII secolo, durante
il secolo dei Lumi che coincise con l’inizio di un periodo di espansione coloniale europea.
Di fa o il COLONIALISMO è al centro della teoria sul PRIMITIVISMO
L’impresa coloniale dei secoli XVIII e XIX fornisce una profusione di esempi di culture
nuove per l’occidente, nel quadro di un sistema di relazioni di potere ineguali che
stabiliscono che il primi vo o come lo si chiamava più spesso il “SELVAGGIO” era
immancabilmente il partner dominato.
Geogra camente, le credenze europee situavano il selvaggio in Africa centrale e australe,
nelle Americhe e in Oceania.

AUMENTO DELLA POPOLAZIONE E MIGRAZIONI


Una delle grandi mo vazioni della mobilità delle popolazioni e della creazione delle colonie
Fondazione di Senigallia: Galli e Senoni. Al tempo di A s (re della Lidia), glio di Mane, una
tremenda cares a si sarebbe abba uta sulla Lidia: per un certo tempo i Lidi avevano
resis to a condurre la solita vita: ma poi, siccome la crisi non accennava a nire, s’erano
da a cercare dei rimedi e chi aveva escogitato una cosa chi un’altra.
Per un’intera giornata si davano al gioco per non essere indo a cercare il cibo, il giorno
dopo interrompevano i giochi e mangiavano. In tal modo sarebbero vissu per 18 anni.

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Ma poi siccome il malanno invece di a enuarsi si andava aggravando sempre di più, il loro
re divise i Lidi in due par , fece estrarre a sorte quale dovesse rimanere e quale, invece
andarsene via dal paese.
A capo della schiera des nata a rimanere sul luogo il re avrebbe posto se stesso; a capo di
quella che doveva esulare, il proprio glio, che si chiamava Tirreno. Ques ul mi dunque
des na ad abbandonare il paese sarebbero discesi a Smirne e avrebbero costruito una
o a. Caricate quindi sulle navi tu e le suppelle li di valore che avevano erano salpa alla
ricerca di mezzi per vivere e d’un paese da abitare, nché dopo avere oltrepassato parecchi
popoli sarebbero giun fra gli umbri dove fondarono ci à che abitano ancora oggi.
Cambiarono però il loro nome di Lidi con quello del glio del re che li aveva condo
prendendo da lui la denominazione di Tirreno.

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