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Contes par colari= popolazioni lontane, cara erizzate da cultura orale e organizzazione
sociale semplice
• organizzazione sociale semplice= le dinamiche sono osservabili (vediamo meglio i
fa elementari, gli elemen essenziali che non sono immediatamente visibili ed
analizzabili in organizzazioni più complessi)
• popolazioni lontane= società non occidentali (occidentali = complessi)
• cultura orale= non abbiamo reper o documen da analizzare
Un conto è andare i cui documen formali sono rintracciabili scri ,
ANTROPOLOGIA E SOCIOLOGIA
(Di erenze contesto di analisi)
- L’ANTROPOLOGIA analizza:
o le società rela vamente omogenee e di piccole dimensioni,
o di cui non si conosce la storia
o e che vengono de e “primi ve”, “tradizionali” “senza scri ura”
(primi ve=cesura tra chi osserva (europei con organizzazione sociale più
complessa per cui lo de niscono primi ve anche se sono semplici) e chi viene
osservato
- La SOCIOLOGIA studia:
o le società complesse eterogenee,
o con storia documentaria,
o de nite “civilizzate”, “industrializzate” (primi del ‘900 in Europa è stata
cara erizzata dalla rivoluzione industriale e la capacità produ va e
dell’innovazione tecnologica che la fa sen re superiore agli altri) “della
scri ura”, moderne. Si orienta verso il metodo dell’indagine per campioni
condo a su insiemi ampi.
ETNOLOGIA E SOCIOLOGIA
➢ “ETNOLOGIA” indica:
o le descrizioni empiriche (osservazione)
o delle società tribali
➢ SOCIOLOGIA indica:
o l’analisi teorica
o di una società indi erentemente tribale o moderna (approccio di po
teorico)
➢ Per i SOCIOLOGI le ques oni rela ve ai sistemi di stra cazione sono sta il
principale ogge o di ri essione (Cancian “Social stra ca on annual report of1976)
➢ Gli ANTROPOLOGI dedicano scarsa a enzione a ques oni rela ve ai sistemi di
stra cazione
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Questa discrepanza sembra derivare dal fa o che:
➢ i SOCIOLOGI concentrano il loro interesse sulle società industriali occidentali
➢ gli ANTROPOLOGI si concentrano su altri pi di società (stra cazione non c’è e
non è immediatamente osservabile o se c’è è embrionale)
Si a enua l’idea che nelle società antropologiche non sia possibile lo studio della
stra cazione sociale a causa:
• dell’isolamento (vivere in contes di isolamento non necessita di una stra cazione
sociale al loro interno)
• e delle omogeneità della popolazione.
➢ SISTEMI FLESSIBILI=
▪ status acquisi
▪ e mobilità sociale (modi care il proprio status acquisito è arrivato a coprire
quella posizione grazie al merito, all’impegno, all’istruzione). Tu devono avere
l’opportunità di prendere questo ascensore sociale (istruzione).
La di erenziazione interna è precondizione della mobilità sociale (rinvio cap.9 van
tubergen) se devo modi care il mio status non possono farlo in una società omogenea, se
non ci sono più livelli non c’è bisogno di prendere l’ascensore sociale
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DIFFERENZIAZIONE DELLE SOCIETÀ E DEI GRUPPI SOCIALI
(es. George GURVITCH, sociologia del diri o:
“Non esiste società osservabile che non comprenda una molteplicità di gruppi par colari”
▪ Persino la società arcaica, che nei suoi stadi più primi vi veniva ritenuta uniforme
ed amorfa, manifesta in realtà una grande complessità di gruppi par colari: le
confraternite, i gruppi forma in base all’età e al sesso sono in lo a con i clan: il
gruppo dei vivi si contrappone al gruppo dei mor , i quali partecipano essi pure alla
vita sociale.
▪ Vediamo così come anche i popoli primi vi si ra gurassero la loro società simile ad
un corpo vivente vale a dire composta di molteplici cellule mentre l’unità della
società globale si esprimeva in una molteplicità di gruppi par colari.
Il fenomeno della di erenziazione della società ha inciso sulla formazione dei sistemi
giuridici.
▪ Le società primi ve, ossia i primi gruppi sociali avevano is tuito meccanismi di
regolazione delle controversie:
o in quel caso si tra ava dello stregone del villaggio
o cui erano riconosciute varie funzioni regola ve, cura ve, decisionali. (non
sono di erenziate). I problemi e le esigenze sociali per cui ques sistemi di
regolazione erano sta is tui erano gli stessi di quelli delle società
di erenziate.
▪ I sistemi moderni sono invece cara erizza :
o dalla speci cazione delle competenze
o e dalla di erenziazione dei sogge cui tali competenze sono a ribuite.
Lezione 2 17 febbraio
Esiste o non esiste una stra cazione sociale all’interno della società?
Auguste COMTE
I metodi di analisi per la spiegazione del progresso e dell’ordine sociale:
• osservazione
• sperimentazione
• comparazione
• metodo storico
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- osservazione
è necessaria una teoria preliminare senza la quale l’osservatore non saprebbe quali fa
osservare
- sperimentazione
studio dei casi patologici e delle perturbazioni come equivalente dell’esperimento
(posi vismo loso co = nell’800 in con nuità con il progresso scien co ma che è stato
ampiamente misconosciuta, i posi vis sostenevano che:
- i fenomeni sociali fossero regolamenta dalle leggi come i fenomeni naturali,
- obie vo del losofo: scoprire le leggi.
Non regge in questo approccio: noi non abbiamo a che fare con atomi, che tu si
comportano allo stesso modo, fenomeni sociali perché gli a ori sociali sono diversi gli uni
dagli altri per cui il comportamento è diverso)
Alcune costruzioni del posi vismo sono state importan
Gli STADI:
1. teologico = fenomeni prodo dall’azione di en tà sovrannaturali (non
necessariamente Dio)
2. meta sico= fenomeni prodo da forze astra e, astrazioni personi cate
(umanizzano delle en tà che non sono persone), ecc
3. scien co o posi vo= studio delle leggi ossia delle relazioni invariabili di
successione e similitudine.
Fenomeni devono essere individuate:
* le leggi che le governano,
*le relazioni di successione = causa- e e o (risultato di quella causa)
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* le relazioni similitudine = analogie dei fenomeni
successivamente verrà superato
A ques STADI (passaggi da uno stadio all’altro):
1. corrispondono STADI PARALLELI:
- nell’evoluzione dell’organizzazione sociale
- e nello sviluppo dei pi di organizzazione sociale, dei gruppi sociali, ecc
2. Tu avia il passaggio da uno stadio o sistema sociale all’altro non è mai dire o e
con nuo, ma si alternano:
- PERIODI ORGANICI (stabilità sociale: le diverse par , in senso metaforico del
“corpo” sociale sono in equilibrio)
- e PERIODI CRITICI (le certezze sono scosse, le tradizioni minate, il corpo sociale
si trova in una condizione di squilibrio).
- L’organizzazione diventa più complessa grazie a quest’alternanza…….
Herbert SPENCER
- Evoluzione spiega i mutamen delle stru ure e delle is tuzioni sociali. (i bisogni
a nano sempre più le funzioni e le is tuzioni si specializzano sempre più)
Spencer si concentra:
Non si può avere secondo Sumner un ingroup senza un outgroup, un “interno” senza un
“esterno” e questa dis nzione determina una visione del mondo la quale pone il proprio
gruppo al centro dell’universo mentre “tu gli altri sono classi ca e valuta in rapporto
a esso”.
Émile DURKHEIM
MORFOLOGIA SOCIALE
Rappor stru urali che intercorrono tra gli individui
1. Il cambiamento storico avviene in modo determinis co, ossia indipendente dalla
volontà degli individui
2. Gli individui sviluppano ruoli sempre più specializza a causa:
a. Dell’aumento della popolazione lo richiede, aumentano i bisogni e diventano
sempre più complessi e ar cola , de aglia
b. Dall’emigrazione verso le ci à (necessità che le persone vadano in un
contesto di industrializzazione e di rivoluzione industriale per o rire la loro
manodopera)
c. Nuove tecnologie nei traspor e nelle comunicazioni
Ne deriva una progressiva concentrazione delle società (variazione della densità sociale)
con un aumento dell’interazione tra i gruppi e della divisione del lavoro (grado di
specializzazione delle funzioni)
George SIMMEL
la DIFFERENZIAZIONE SOCIALE (1890)
• Nelle società civilizzate, cara erizzate dalla presenza di più gruppi sociali, e quindi
da una stru ura sociale ar colata, il desiderio di esprimere la propria individualità
viene incoraggiato dalla società stessa. Ciò che le persone indossano può essere
usato per esprimere questa individualità e di erenziarsi così dagli altri individui e
dagli altri gruppi presen nella società.
Lezione 3 23 febbraio
Geroge SIMMEL
LA DIFFERENZIAZIONE SOCIALE (1890)
Un caso speci co di di erenziazione nella società:
la “responsabilità penale”
all’inizio il crimine era a ribuito a tu o il gruppo; in un secondo momento la responsabilità
del crimine è a ribuita al singolo individuo, no a giungere ad una concezione sociologica
in cui sono messi in luce i condizionamen sociali a cui tale crimine appare connesso
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espansione del gruppo in rapporto con la di erenziazione e quindi con l’emergere
dell’individualità: quanto più ampio è il gruppo tanto più è evidente il grado di diversità tra
i componen il che incide sulla forza die legami che cos tuiscono il fondamento del
gruppo.
Nella dinamica della moda (abbigliamento) si possono evidenziare due grandi funzioni
interdipenden :
1. Rivelazione delle di erenze tra a ori sociali appartenen a gruppi diversi
(all’esterno del gruppo - INTER GRUPPI);
2. Espressione della coesione sociale dei membri di un determinato gruppo (il modo
in cui gli appartenen di un gruppo esprimono l’iden tà di appartenenza nel gruppo
rispe o a gruppi diversi che esprimono la stessa cosa - INTRAGRUPPO)
Le società semplici seppur semplici ci sono dei gruppi, però il modo di esprimersi del
mondo esterno (colonizzatori) far vedere che sono omogenei
STRATIFICAZIONE SOCIALE
Sistema equalitario e complessivizzazione sociale
N. SMELSER, Sociologia
ELEMENTI NEGATIVI
• stra cazione sociale fondata sull’aumento della ricchezza (polarizzazione della
ricchezza) per alcuni e di povertà per mol altri
• inquinamento ambientale
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• dras ca delle riserve di cibo
• progressiva es nzione di animali e piante
nel caso della motosli a non è possibile stabilire in che punto (dell’ipote ca oscillazione
tra progresso e regresso) collocare gli e e sociali posi vi, ovvero nega vi della sua
introduzione nella vita degli uomini (lo swhich o )
Questa stra cazione sociale che deriva dalle innovazioni tecnologiche noi le possiamo
osservare sempre nella storia dell’umanità.
Vediamo ora un a resco dove degli egiziani raccolgono l’uva e la me ono degli otri (un
processo di trasformazione dell’uva in vino) prove archeologico – ar s co
I prodo secondari:
• hanno proprietà nuove- nutri ve, medicinali o psicotropiche- che li rendono molto
più ambi rispe o ai primari; uva-vino, cereali-birra, olive-olio, la e-formaggio.
• Il fa o che possano essere conserva e trasporta (conta con gruppi sociali per
la commercializzazione) più facilmente dei prodo primari ne incen va la
produzione.
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• L’aumento di valore dei prodo ha reso poi interessante la ricerca di nuove aree
favorevoli alla loro produzione, lavorazione e commercializzazione.
• iniziarono a essere popolari in varie regioni vi furono prodo caseari, il cui sviluppo
de e impulso all’allevamento di animali da la e: in tale contesto, secondo alcuni
autori si sviluppò la pastorizia mobile (condizioni variabili dei pascoli più adegua
per il nutrimento degli animali)
• hanno determinato un’accelerazione della stra cazione sociale, ma hanno anche
contribuito ad una forte spinta alla mobilità (spostamen nei territori, spaziali per
cercare condizioni migliori: migliori condizioni di allevamento, migliori condizioni di
scambi commerciali, non è un’economia di sussistenza abbiamo un mercato) nelle
popolazioni post-neoli che.
Nel corso del III millennio a.C. si sono anche di use nuove tecniche di estrazione, fusione
e lavorazione dei metalli, a iniziare dal rame. Come per i prodo secondari e altri
materiali quali l’ossidiana e l’ambra anche per il rame si cos tuì una rete che legava tra
loro le località di estrazione e lavorazione ai luoghi della domanda dei beni (devo
collegare ques pun , ques luoghi di traspor e di commercializzazione lontani e diversi).
Anthony GIDDENS
TIPI DI SOCIETÀ UMANE PREMODERNE (TABELLA)
Società di cacciatori- raccoglitori: vivono dei problemi della caccia e della raccolta
• dal 50.000 a. C. al presente ormai sul punto di scomparire
• sono piccoli gruppi che si procurano da vivere con la caccia la pesca e la raccolta di
piante commes bili.
• poche disuguaglianze di erenze di rango sono limitate all’età e al genere
Società pastorali:
• dal 12.000 a.C. al presente. Oggi fanno parte per lo più società più ampie e gli s li di
vita tradizionali sono in via di sparizione.
• Dimensioni variabili da poche cen naia a molte migliaia di individui
• Sussistenza fondata sull’allevamento di animali addomes ca
• Disuguaglianze più accentuate rispe o alle società di cacciatori raccoglitori
• Governate da capi (sistema di governo)
Società agricole:
• dal 12.000 a.C al presente fanno parte per lo più di società più ampie e hanno
perduto la loro iden tà dis nta.
• Basate su piccole comunità rurali prive di centri urbani
• Sussistenza fondata sull’agricoltura
• Disuguaglianze più accentuate rispe o alle società di cacciatori-raccoglitori
• Governate da capi
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Società tradizionali:
• dal 6.000 a.C. al XIX secolo tu e le società tradizionali sono scomparse
• Dimensioni notevoli, no a milioni di individui (ma piccole se paragonate alle
società industrializzate)
• Presenza di ci à in cui si concentrano commerci e manifa ure
• Sussistenza fondata prevalentemente sull’agricoltura
• Marcate disuguaglianze tra classi sociali
• Apparato di governo dis nto con a capo un re o un imperatore (organizzazione
poli ca non più embrionale come nei casi preceden )
A. DEATON (2013) La grande fuga. Salute ricchezza e origini della disuguaglianza, Mulino
2015 (economista- premio Nobel economia 2015)
Spiega il passaggio dalla società di cacciatori-raccoglitori all’agricoltura
• In una popolazione poco numerosa e non stanziale era scarsa la probabilità di una
trasmissione orofecale delle mala e. (se il gruppo si muove, ri u ed escremen li
lascia alle spalle. Il nomadismo un elemento di protezione per la di usione delle
mala e)
• Non vi sono disuguaglianze tra i membri del gruppo perché le risorse sono
distribuite in modo uguale a causa dell’impossibilità dI conservare e stoccare il cibo
CONDIVISIONE
• La disuguaglianza viene introdo a in parallelo con le modalità di conservazione del
cibo, per esempio nelle zone fredde (prime tecniche di osservazione si
sperimentano lì)
Lezione 3 23 febbraio
L’introduzione dell’agricoltura:
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• Le opportunità di miglioramento dischiuse dai periodi buoni o dagli aumen
di produ vità segui a qualche innovazione
o non si traducevano, cioè in aumen consisten del reddito pro-
capite o della speranza di vita.
o bensì in incremen dei tassi di fecondità e in crescita della
popolazione totale compa bilmente con le nuove capacità di carico
della terra.
Nei periodi di crisi, in conseguenza di cares e o epidemie, o nelle fasi in cui le
bocche da sfamare superavano le risorse disponibili, la popolazione diminuiva.
Questo equilibrio malthusiano (economista inglese: funzione esponenziale, la
costruisce sul rapporto tra la popolazione e le risorse disponibili, i ritmi di aumento
delle due grandezze sono diverse, progressione aritme ca e l’altra progressione
geometrica, si arriva a un punto che la popolazione aumenta di più in cui aumentano
le risorse per cui arriva la cares a; dobbiamo tenere so o controllo l’aumento
della popolazione, bisogna evitare che le persone si sposino troppo giovani) si è
protra o per millenni.
Qui vediamo di periodi lunghi in cui la stru ura sociale è stabile, non sperimenta
sociali e dei periodi cri ci dove si veri cano delle crisi (peste, epidemie..) (Comte) a
seguito del quale si avverte la necessità di aumentare la popolazione per difendere i
con ni (solda )… le cares e sono un esempio di elemen di destabilizzazione
sociale, (Comte: i passaggi da uno stadio all’altro con alternarsi di periodi organici
e di crisi) la popolazione tende a muoversi per trovare nuove risorse. (irlandesi in
USA per la crisi delle patate).
ANTROPOLOGIA E COLONIALISMO
Il punto di vista dell’osservatore deriva dal fa o che le nostre conoscenze sulle società
semplici, tribali, tradizionali le abbiamo ricavate dall’osservazione fa a da sogge europei
che sono venu a conta o con le popolazioni con la colonizzazione. È un punto di vista
par colare, da parte delle potenze europee e vedono gli altri gruppi sociali come non
civilizza
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IL PUNTO DI VISTA DELL’OSSERVATORE
Società senza Stato e organizzazione sociale
STATI PRIMITIVI
e SOCIETÀ SENZA STATO
Il giurista statunitense Lewis Morgan nel testo la Società an ca fece proprio il modello
evoluzionista a ermando che l’intera specie umana aveva a raversato:
• tre fasi (selvaggia, barbara e civile)
• ulteriormente tripar te in tre periodi (an co, medio e recente)
La possibilità per le società umane di entrare nell’una o nell’altra delle caselle proposte da
Morgan dipendeva da un’invenzione tecnologica:
• l’agricoltura perme a il passaggio dallo stato selvaggio a quello barbarico,
• l’industria e il commercio perme ono il passaggio alla civiltà.
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GLI INTERNAZIONALISTI OTTOCENTESCHI
Un esplicito riferimento alle leggi dell’umanità (lois de l’humanitè) si rinviene nelle fon
della seconda metà dell’O ocento nell’ambito del diri o internazionale europeo e venne
contrapposto alla logica dei popoli “selvaggi” e degli sta “parzialmente civili”
Negli sta che erano espressione di “un’umanità barbara” il potere si imponeva solo con la
forza delle armi.
Contro questa barbarie apparivano pertanto legi me le prese di posizione dei governi
europei.
sostenne che, sulla base del diri o naturale era possibile stabilire un diverso
riconoscimento poli co degli sta (diri o naturala= diri o che esiste in natura fru o
dell’emanazione di una en tà naturale, Dio, per cui non può essere e e uata nessuna
modi ca- il diri o posi vo nel ‘600 imposto dalle is tuzioni/autorità terrena su cui si fonda
il potere dello Stato):
➢ Ai popoli selvaggi poteva essere concesso solo un “riconoscimento umano”
(humana recogni on) e quindi un “tra amento umano”
➢ ai popoli parzialmente civili (par ally civilized) come Truchia, Persia, Cina, Siam e
Giappone poteva essere a ributo solo un “riconoscimento poli co parziale”
(par ally politcal recogni on), che diventava il fondamento di legi mazione di
tra a disuguali.
Impostazione di cara ere giuridico grazie agli studiosi del diri o internazionale che
cos tuiscono delle pologie, categorie che suddividono le popolazioni civilizzate (europee)
da quelle non civilizzate. Diverso riconoscimento poli co degli sta
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Il solo lessico ci fa capire il po di approccio/prospe va che viene ado ato da ques
studiosi e dagli sta europei che fanno proprio queto approccio (acce ano la
legi mazione di tra a disuguali)
Riconoscimento= se lo stato europeo vuole riconoscere una categoria giuridica…bene
altrimen non sono riconosciu come en tà poli che, ma non un livello di civiltà che i
popoli europei si auto-riconosce.
Impostazione giuridica condiziona l’approccio non solo e non tanto degli studiosi di
antropologia ma le poli che degli sta europei nei confron dei paesi che vengono via via
colonizza .
LORIMER suddivide l’umanità in tre categorie
- umanità civile (civilized humanity) Europa e colonie
Ri ene che gli sta europei devono far giungere anche le colonie un livello di
civiltà che appar ene agli sta europei.
Dobbiamo insegnare la civiltà alle colonie e ci dà la gius cazione giuridica di
colonizzare i paesi, mentre la vera ragione era di cara ere economico.
- umanità barbara (barbarous humanity) Turchia Persia Cina Siam e Giappone
(corrisponde nella classi cazione precedente ai meritevoli di un riconoscimento
giuridico parziale
- umanità selvaggia (savage humanity)
Nel diba to occidentale del secolo XIX il diri o umano e i diri che lo componevano
cos tuivano la nalità riconosciuta della comunità degli “Sta civili”. Si chiudeva così il
circolo che delineava il paradigma dell’intervento: la rappresentazione occidentale di
questa comunità di sta improntata al principio della solidarietà umana- la cui forma
giuridica era il diri o umano – diventava il fondamento che legi mava l’intervento
umanitario.
Era dunque una precisa rappresentazione dell’umanità occidentale che cos tuiva il
criterio di giudizio della umanità e non umanità di altri popoli e sta .
Visione tu a occidentale quando incontravano stru ure sociali meno complesse I
ROUGIER:
quando le infrazioni alla solidarietà umana sono […] opera:
• di uno stato barbaro (État barbare)
• o semicilivizzato (mi-civilisé), […]
• le potenze civili sono obbligate a ricorrere ad un modo di controllo più energico che
perme a di:
o prevenire il male
o più ancora che reprimerlo o ripararlo.
L’intervento semplice è allora sos tuito da un diri o d’intervento permanente o diri o di
tutela: è il diri o che le potenze occidentali si sono arrogate nei confron della Porta
(l’impero o omano).
La tutela avrebbe potuto essere esercitata in forma ancora più stre a no a dar vita ad un
prote orato, oppure gli sta europei avrebbero potuto rivendicare, nei confron delle
tribù “più arretrate” dell’Africa, “il diri o di civilizzare” (droit de la civilisa on), che
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sarebbe stato solo il modo per mascherare le annessioni dei territori (e sfru amento dei
territori).
LA QUESTIONE “BARBARICA”
É stata ampiamente generata dai popoli “civili” nella loro frase di espansione e dominio del
territorio: non solo in relazione alla mobilità delle gentes barbariche, ma la stessa stru ura
dei popoli barbari subì importan trasformazioni dal conta o con l’impero acquisendo
generalmente cara eri di maggiore stra cazione e disuguaglianza.
Lo storico Walter Pohl (1991) sos ene che il mondo nel quale vivevano barbari del IV – V
secolo era stato in un certo senso creato dall’Impero romano.
1. MOBILITA’:
- Mo vi clima ci
- Sovrabbondanza della popolazione (si dividevano/scissione e una parte par va per
cercare nuovi territori e nuove risorse - Senigallia)
2. Gli studi storici ci dicono che il conta o con i romani ha portato una trasformazione
nell’organizzazione sociale, quindi da egualitaria a una stru ura sociale diversi cato
e quindi maggiormente stra cato. I romani avevano un modo so di invadere i
territori (chiamate province romane) e il territorio è il territorio dell’impero.
- Tharros (Sardegna occidentale) fondata dai Fenici e poi colonia punica dei Cartaginesi
(si insediano in quelle che erano state colonie fenicie).
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I principali viaggi di esplorazione tra XV e XVI secolo
- Bartolomeo Diaz (1486)
- Caboto
- Amerigo vespucci
- Magellano
- Cristoforo colombo
- Vasco da Gama
Espansione di po geogra co delle potenze europee che hanno aperto delle vie
commerciali
COLONIZZAZIONE
La grandezza delle nazioni europee si misurerà proprio in base alla capacità di a ermarsi
in questo nuovo immenso spazio
“credete dunque che una nazione che voglia rimanere grande possa assistere ad un simili
spe acolo senza prendervi parte? La grandezza delle nazioni esige di essere protagonis
in questa spar zione, anche se lo scontro è ormai divenuto mortale. Non è possibile
lasciare che due altri popoli d’Europa- Inghilterra e la Russia- si impadroniscano di questa
immensa eredità. E piu osto che sopportarlo io dirò al mio paese con energia, con
convinzione: piu osto guerra”.
STUDIO DELLE SOCIETA’ INCONTAMINATE CONTRO RUOLO DELLE AMMINISTRAZIONI
COLONIALI per la vita delle popolazioni governate.
l’impresa coloniale poteva condurre a un più altro livello di CIVILTA’ e quindi di benessere
sociale, le popolazioni amministrate.
Gli studi antropologici hanno bisogno di da
• Lo studio delle SOCIETÀ INCONTAMINATE
• Il ruolo delle AMMINISTRAZIONI COLONIALI a ni informa vi nei confron delle
amministrazioni della madrepatria.
Hanno avuto un doppio ruolo:
• esportare la civiltà, educarli, farli cresce (giurdisd. o oc),
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• qs a vità amministra va documentata che non avremmo avuto se la
prospe va di analisi fosse stata solo scien ca, degli antropologi. Risente della
prospe va di osservazione di po etnocentrico.
Organizzazione poli ca e amministra va delle colonie
In occasione dell’esposizione universale di Parigi del 1900 ARNAUD E MERY ispe ori
delle colonie francesi, pubblicarono un volume dedicato all’organizzazione
amministra va, giudiziaria poli ca e nanziaria delle colonie
I due autori si interrogano sul miglior modello da introdurre nelle colonie, consapevoli
che il loro diverso “grado di maturità” comporta la necessità di applicare di eren
forme organizza ve.
Infa la legislazione coloniale si connota per il suo cara ere di instabilità dovuto alla
molteplicità delle situazioni cui si riferisce
Gli ispe ori francesi individuano tre modelli di organizzazione delle colonie:
• ASSOGGETTAMENTO: sfru amento della colonia ad esclusivo pro o della
metropoli, applicabile solo nel periodo iniziale dell’insediamento coloniale:
successivamente deve essere abbandonato per far posto all’uno o all’altro dei
due modelli seguen (isole della sonda so o il dominio coloniale olandese)
• AUTONOMIA: pico modello della colonizzazione britannica fondato su
un’assemblea locale della colonia che realizza una legislazione speciale. I due
autori non nascondono la loro ammirazione per i “risulta meravigliosi” o enu .
Legislazione mantenuta con una legislazione locale, assemblea (coesistenza tra
organizzazione poli ca preesistente e quella del paese colonizzatore)
• ASSIMILAZIONE: modello della colonizzazione francese mira la progressiva
fusione dell’elemento colonizzatore e dell’elemento indigeno all’interno del
proge o della nazione che vuole “introdurre la civiltà in un paese nuovo”
Il proge o dell’ASSIMILAZIONE si trova spesso in contraddizione con le realtà
estremamente di erenziate e delle situazioni coloniale e con la pluralità dei costumi e
delle is tuzioni dei paesi colonizza , che possono essere fonte di con i con il “cara ere”
e le “a tudini della nazione colonizzatrice”.
Il modello dell’ASSIMILAZIONE ripropone le forme della COLONIZZAZIONE ROMANA
In realtà avverte San Romano è profonda la di erenza tra:
• l’a uale forma dell’assimilazione che consiste in un sistema formale di po
essenzialmente giuridico,
• e l’opera dei romani che si proponevano di trasformare il paese conquistato in
modo che potesse in esso germogliare la civiltà la na.
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La consapevolezza delle di coltà e dei con i suscita dal modello dell’ASSIMILAZIONE fu
all’origine di un ripensamento da parte di economis , pubblicis , uomini poli ci che
suscitò un diverso orientamento francese verso la soluzione dell’AUTONOMIA.
Fu all’interno di questa nuova tendenza che vennero formulate ad esempio le cri che nei
confron del modello dell’annessione introdo o in Algeria.
Questa svolta venne avviata dal Dipar mento delle colonie che a par re dal 1889
introdusse forme di autonomia amministra va in alcuni insediamen della costa
occidentale dell’Africa.
Essa creò una fra ura nella poli ca di assimilazione che era stata inaugurata dalla
Rivoluzione francese, durante la quale era stato a ermato che le colonie “fanno parte
integrante dell’impero francese”.
Etnocentrismo= Riconoscere come anomale delle diversità che riguardano nel nostro
interesse: forme morali, religiose e sociali.
Donne Inuit della Groenlandia se entrionale
Il punto di vista etnocentrico si esprime per esempio mediante AUTODENOMINAZIONE
ETNICHE (il cui signi cato, come nel caso dell’eschimese Inuit, coincide con “gli uomini”)
nomi a ribui alle popolazioni vicine (contenen molto spesso signi ca spregia vi: gli
inuit sono chiama dagli Algonchini “mangiatori di carne cruda” da cui il termine
“eschimese”).
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MICHEL DE MONTAIGNE (1533-1592)
CANNIBALI
Quando il re Pirro venne in Italia, dopo che ebbe osservato lo schieramento dell’esercito
che i romani gli mandavano contro disse: ”Non so che barbari siano ques (poiché i greci
chiamavano così tu i popoli stranieri), ma la disposizione di quest’esercito che vedo non
è a a o barbara”.
La “Francia antar ca” (scoperta del Brasile)
Ora mi sembra, per tornare al mio discorso, che in quel popolo non vi sia nulla di barbaro e
di selvaggio, a quanto me ne hanno riferito, se non che ognuno chiama barbarie quello che
non è nei suoi usi; sembra infa che noi non abbiamo altro punto di riferimento per la
verità e la ragione che l’esempio e l’idea delle opinioni e degli usi del paese in cui siamo.
Ivi è sempre la perfe a religione, il perfe o governo, l’uso perfe o e compiuto di ogni
cosa.
AMMINISTRATORI COLONIALI ANTROPOLOGIA
Nel diba to con il funzionario coloniale MITCHELL sulla rivista “Africa” 1930,
l’antropologo MALINOWSKI sos ene il valore reciproco delle conoscenze
Dapprima gli amministratori forniscono conoscenze agli antropologi
Successivamente i ruoli si invertono e le conoscenze antropologiche sono u lizzate e
strumentalizzate poli camente dagli amministratori nella ges one e nel controllo delle
colonie.
MALINOWSKI a ronta il tema del NATIVO CHE CAMBIA A CONTATTO CON L’EUROPEO
(ter um quid: fenomeni di conta o e cambiamento)
COLONIZZAZIONE
Il dominio coloniale ha introdo o le popolazioni assogge ate nell’orbita del progresso e
della modernità o ha contribuito a trasme ere criteri di esclusione e di di erenziazione
del corpo poli co e sociale
Per Arthur GIRAULT- un giurista francese ampiamente u lizzato dalla colonialis ca italiana
“ “l’ex nc on progressive des races inferieurse devant lesa races civilisées ou, si
l’on ne veut pas de ces mots, cet écrasement des faibles par les forts est la
condi on meme du progres”
È una legge storico-naturale non solo ineludibile, ma anche capace di condurre al trionfo
nale del progresso e delle civiltà.
Quali che siano i cos da pagare, la colonizzazione appare comunque legi mata da quel
processo di civilizzazione che in sostanza viene fa o coincidere con essa.
I PROCESSI DI COLONIZZAZIONE hanno avuto termine nella seconda metà del Novecento
con il compimento del processo di decolonizzazione (metà anni ’60 cfr libro Kennedy)
raggiungimento dell’indipendenza di tu e le ex colonie che tu avia a raverso il
neocolonialismo (ex colonie rimangono so o l’in uenza economica delle potenze
europee Le forme di sfru amento sono con nuate con le mul nazionali) non esclude il
persistere di posizioni e a eggiamen di superiorità economico-culturali.
Questo riappropriarsi delle proprie stru ure sociali e poli che di recente ha portato a un
a eggiamento che è stato de nito CANCEL CULTURE = cultura della cancellazione
Alcuni passaggi sono delle narrazioni che sono arrivate a noi ma che potevano essere fa e
diversamente.
CANCEL CULTURE si sono riscri alcuni passaggi della storia
Cultura della cancellazione= rimosse alcune statue di Cristoforo Colombo in America
la na.
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La narrazione della storia della scoperta dell’America è cambiata, rimosse le statue, perché
Cristoforo Colombo era altro.
Ha interessato altri personaggi come alcuni presiden degli Sta Uni d’America che hanno
favorito la schiavitù.
Nell’ambito della riscri ura della storia lo troviamo nei musei che espongono dei reper di
po archeologico e antropologico.
Memorial Preserva on Act 2017 Stato Alabama
IL PRIMITIVISMO NELL’ARTE
IL FASCINO DELL’ESOTICO
Paul Gauguin dipinge un mondo primi vo, quello delle Isole Marchesi, dove i costumi sono
diversi, dove tu o è una civiltà nuova.
Ed ecco gli uomini nella natura, le danze, la felicità, quei colori che sono un richiamo
all’arte orientale.
Gauguin è uno dei grandi an cipatori dell’arte moderna, perché ha saputo spostare il
centro della visione dalla civiltà occidentale a quella primi va.
Riconosce nel primi vismo una forma di civiltà
Il primi vismo è considerato un insieme di idee apparso in Europa nel XVIII secolo, durante
il secolo dei Lumi che coincise con l’inizio di un periodo di espansione coloniale europea.
Di fa o il COLONIALISMO è al centro della teoria sul PRIMITIVISMO
L’impresa coloniale dei secoli XVIII e XIX fornisce una profusione di esempi di culture
nuove per l’occidente, nel quadro di un sistema di relazioni di potere ineguali che
stabiliscono che il primi vo o come lo si chiamava più spesso il “SELVAGGIO” era
immancabilmente il partner dominato.
Geogra camente, le credenze europee situavano il selvaggio in Africa centrale e australe,
nelle Americhe e in Oceania.
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Ma poi siccome il malanno invece di a enuarsi si andava aggravando sempre di più, il loro
re divise i Lidi in due par , fece estrarre a sorte quale dovesse rimanere e quale, invece
andarsene via dal paese.
A capo della schiera des nata a rimanere sul luogo il re avrebbe posto se stesso; a capo di
quella che doveva esulare, il proprio glio, che si chiamava Tirreno. Ques ul mi dunque
des na ad abbandonare il paese sarebbero discesi a Smirne e avrebbero costruito una
o a. Caricate quindi sulle navi tu e le suppelle li di valore che avevano erano salpa alla
ricerca di mezzi per vivere e d’un paese da abitare, nché dopo avere oltrepassato parecchi
popoli sarebbero giun fra gli umbri dove fondarono ci à che abitano ancora oggi.
Cambiarono però il loro nome di Lidi con quello del glio del re che li aveva condo
prendendo da lui la denominazione di Tirreno.
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