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Multidisciplinare
Maria Bianchi
A.S. 2021-2022
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Letteratura Italiana
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La Scuola Siciliana
La Scuola Siciliana fu una corrente loso co-le eraria che
si sviluppò in Sicilia nella prima metà del XIII secolo, presso
la corte di Federico II di Svevia (vedi immagine) e fu
operosa dal 1230 al 1250. Egli diede rifugio ai trovatori
provenzali i quali fuggirono dalla Francia a seguito della
crociata contro gli Albigesi. Federico II intendeva avvalersi
di ogni possibile mezzo per stabilire la sua supremazia
sull’Italia, anche nel campo culturale e il suo obie vo
principale era quello di creare una nuova poesia che fosse
laica in modo tale da contrapporsi al predominio culturale
della Chiesa.
• Solo amorosa → non sono veri sen men ma solo amore cortese;
La maggior parte delle poesie siciliane non ci sono pervenute in siciliano, ma sono
state riscri e in volgare toscano e ada ate alla lingua oren na, difa le rime nelle
versioni originali vengono perse. Troviamo le trascrizioni toscane delle poesie
siciliane nel manoscri o Va cano La no 3793.
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I Siculo Toscani
L’eredità della scuola Siciliana fu raccolta nell’Italia centrale dai poe toscani e
nacque la cosidde a scuola siculo-toscana. L’ambiente culturale di Firenze è più
avanzato rispe o a quello della corte di Federico II anche perché era diventata una
capitale economica europea, in grande fase di espansione. I poe non sono uomini
di corte ma ci adini che raccolgono l’eredità dei siciliani e danno inizio ad una fase
transitoria tra la scuola siciliana e il dolce s lnovo.
• Bonagiunta Orbicciani;
• Chiaro Davanza .
I Comici
La poesia comico-realis ca si sviluppa a par re dalla seconda metà del XIII secolo in
ambiente borghese. Viene chiamata poesia comico-realis ca perché a nge dalla
quo dianità i suoi temi → non ci sono amori o personaggi idealizza → anche il
linguaggio è un misto di popolare e aulico e mescola forme le erarie con forme del
parlato.
Temi principali:
• Il gioco;
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• Il disprezzo dell’autorità;
• L’amore carnale;
La Lauda Religiosa
La lauda religiosa è un po di componimento religioso che nasce in Umbria nel XII
secolo. Si tra a di vere e proprie preghiere scri e in volgare e in versi che lodano Dio
e il creato. Vengono spesso raccolte nei laudari u lizza anche durante la messa, e
diviene sia opera le eraria che semplice preghiera a Dio.
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In Italia si parla di Roman cismo dopo l’ar colo di Madame de Stael → “Sulla
maniera e sull’u lità delle traduzioni” → è un invito a nchè i le era escano dal
tradizionalismo e si avvicinino alla contemporaneità → immediata reazione dei
le era italiani.
Ideali romantici:
• Rivalutazione del conce o di Patria;
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Alessandro Manzoni
Nasce a Milano nel 1785 → si trasferisce presto in Francia con la madre → qui
frequenta gli ideologis repubblicani (C.Fauriel). Si sposa con Enriche a Blondel →
anche grazie a lei si converte dal calvinismo al ca olicesimo. Manzoni fu molto
sfortunato a livello famigliare → solo due dei dieci gli gli sopravvivono. Fu uno
s mato le erato già in vita → ricoprì anche la carica di presidente per l’uni cazione
della lingua. Morì a Milano nel 1873 → per lui Verdi scriverà la famosa Messa da
Requiem.
Le prime opere
• Il trionfo della libertà → poeme o giovanile;
1. La Resurrezione;
2. Il nome di Maria;
3. Il Natale;
4. La Passione;
5. La Pentecoste.
• Marzo 1821 → ode patrio ca incentrata sul fervore dei mo nazionalis ci;
Le tragedie:
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• L’Adelchi.
Ugo Foscolo
Nasce a Zante nel 1778 → poco dopo si trasferisce a Venezia con la madre. Qui viene
animato da un grande sen mento patrio co, sopra u o verso Napoleone →
Foscolo lo vedeva come il liberatore dell‘Italia. Napoleone cede il Veneto all’Austria
con il tra ato di Campoformio e questo provoca un’enorme delusione per Foscolo.
Quando gli austriaci tornano a Venezia, Foscolo se ne va per non dover giurare loro
fedeltà → va a Zurigo e poi a Londra. Foscolo morì proprio a Londra nel 1827.
Odi e Sonetti
Odi → il modello è la le eratura galante di Parini:
• All’amica risanata
Sone → i temi che a rontano sono tu amorosi, poli ci e i modelli sono Al eri e
Petrarca:
• Alla sera;
• A Zacinto;
• Alla Musa;
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Giacomo Leopardi
Nasce a Recana nel 1798 da una famiglia nobile → riceve una severa educazione.
Trascorre gran parte della sua giovinezza in solitudine e dedicandosi allo studio →
anche a causa della sua salute precaria. L’ambiente chiuso delle Marche lo spinge ad
intraprendere viaggi → va a Roma, Bologna, Firenze e Pisa. Stringe amicizia con il
le erato Antonio Ranieri con cui vivrà a Firenze per se e anni. Ul mi viaggi a Roma
e Napoli → Leopardi muore a Napoli nel 1837.
Opere giovanili
Composte durante i “se e anni di studio ma o e dispera ssimo”, ricordiamo:
• Traduzioni del primo canto dell’Odissea, del secondo canto dell’Eneide e della
Titanomachia di Esiodo;
I canti
Opera che impegna quasi tu a la vita dell’autore → composta fra il 1817 e il 1836. Il
tolo originale era “Canzoni” → Leopardi lo cambia e sceglie “Can ” per il fa o che il
termine si riferisce in generale alla lirica. L’opera è divisa in 5 blocchi, di eren per
tolo, datazione temi e s le:
1. Canzoni (1818/1822);
2. Idilli (1819/1821);
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Ci amo anche le opere e morali, ven prose scri e fra il 1824 e il 1832. Leopardi
sceglie questo tolo per farci capire che queste prose si riferiscono alla loso a
morale, ossia alle azioni e ai comportamen dell’uomo. Famoso anche lo Zibaldone
di pensieri, tolo dato dagli editori su consiglio dell’autore, che è un quaderno di
ri essioni e materiali senza ordine, difa non era stato pensato per la pubblicazione
e con ene scri che risalgono agli anni fra il 1827 e il 1832.
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BIOLOGIA
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Il DNA e la sua duplicazione
Tu e le informazioni necessarie alla cellula per riprodursi sono “portate” dal DNA,
grazie alla sua composizione chimica e alla sua stru ura molecolare.
Il DNA è un acido nucleico, cioè una molecola biologica complessa. Ogni molecola di
DNA è cos tuita da due lunghi lamen avvol a doppia elica. Ciascun lamento è
formato da una catena di nucleo di, cioè monomeri che contengono un gruppo
fosfato, uno zucchero a 5 atomi di
carbonio (il deossiribosio) e una base
azotata (molecola che con ene
azoto).
•ADENINA (A);
•GUANINA (G);
•CITOSINA (C);
•TIMINA (T).
E’ stato rilevato che le basi azotate si appaiano in questo modo: l’adenina si lega solo
con la mina (A-T) e la citosina può legarsi solo con la guanina (C-G) e viceversa.
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Quindi si dice che le basi sono complementari. Questo appaiamento delle basi
azotate è alla base del meccanismo di duplicazione del DNA che avviene durante la
fase S del ciclo cellulare. Al momento della duplicazione, la molecola di DNA si apre a
par re da una sequenza speci ca di nucleo di de a punto di origine. Così i lamen
si dividono, a questo punto altre proteine si legano ai singoli lamen per
mantenerli separa . Ciascun lamento dirige la sintesi di un nuovo lamento
complementare. I nucleo di vengono aggiun ai lamen in costruzione uno alla
volta grazie all’intervento di speci ci enzimi de DNA-polimerasi. Durante la
duplicazione ques enzimi possono svolgere anche la funzione di “corre ore degli
errori” in quanto rimuovono i nucleo di non appaia corre amente e inserendo il
giusto nucleo de. Al termine del processo nella cellula saranno presen due
molecole iden che, ciascuna formata da un lamento vecchio e da uno nuovo.
Poco prima della divisione della cellula, in par colare della mitosi, la croma na si
compa a e cambia forma in stru ure de e cromosomi. Ogni cromosoma è formato
da due par iden che, due “bastoncini” chiama croma di. Ogni croma dio
corrisponde a una singola molecola di DNA. I croma di sono uni nella zona centrale
del cromosoma de a centromero.
Il numero di cromosomi è cara eris co di ogni specie e negli esseri umani è pari a
46.
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• Una base azotata: cioè una molecola che con ene azoto ed ha proprietà
basiche. Esistono cinque pi di basi azotate, divise in purine (adenina e
guanina) e pirimidine (citosina, mina e uracile).
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chimiche simili, il DNA e l’RNA svolgono funzioni molto diverse nell’organismo.
Il DNA porta il messaggio gene co, cioè con ene tu e le informazioni (organizzate
in geni) che eredi amo dai genitori. Negli esseri viven , esso si trova nei cromosomi
e nella croma na (nel nucleo della cellula), ma anche nei mitocondri e nei plas di. Il
DNA ha una stru ura a doppia elica e può sinte zzare copie di se stesso (autosintesi)
oppure può sinte zzare l’RNA (allosintesi).
• G1: è una fase di accrescimento, in cui la cellula sinte zza ciò che le occorre
per il suo metabolismo;
A questo punto, l’informazione gene ca del DNA viene trasferita all’RNA, che non è
altro che una copia del messaggio gene co, che serve per la sintesi delle proteine
(funzionali al metabolismo della cellula). Esso è presente nel nucleo e nei polisomi
(nel citoplasma).
Oltre ad avere il ruolo di “ma oni” degli acidi nucleici, i nucleo di hanno anche una
funzione fondamentale: se vengono modi ca con l’aggiunta di altri due gruppi
fosfato, diventano i trasportatori dell’energia che serve nelle reazioni chimiche. Negli
organismi viven , il principale trasportatore di energia è l’adenosina trifosfato (ATP).
Il prodo o più comune della reazione dell’ATP è l’adenosina difosfato (ADP).
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STORIA
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Gli Sta europei, in par colare Spagna e Portogallo, nel XV e XVI secolo nanziarono
viaggi ed esplorazioni geogra che spin da una poli ca di potenza e da mo vazioni
economiche. La crescita degli scambi commerciali con le Indie rese urgente alla ne
del XV secolo l’apertura di una via mari ma intorno all’Africa che desse accesso
all’Oceano Indiano, aggirando l’Impero o omano. Le recen invenzioni tecniche e il
perfezionamento della bussola garan vano una navigazione sempre più sicura.
Perché lo fanno?
• Per cercare nuove ro e commerciali che non fossero quelle del Mediterraneo
monopolizzate da Venezia;
L’era dei grandi viaggi viene inaugurata da Bartolomeo Diaz nel 1487, cinque anni
dopo parte anche Colombo (vedi immagine del viaggio) → 1492, anno della scoperta
dell’America, è l’anno che divide
il Medioevo dall’età Moderna.
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Le nuove ro e commerciali ponevano in evidenza i por atlan ci segnando l’inizio
della decadenza del Mediterraneo e di Venezia: l’economia stava per diventare
mondiale.
Altri grandi esploratori, o usca dalla fama di Colombo, compirono grandi viaggi,
come per esempio:
• Magellano: per primo circumnavigò le regioni cos ere del Paci co (1519/22);
• Gli Incas;
• Gli Aztechi;
• I Maya.
Queste popolazioni organizzate con una stru ura sociale rigidamente piramidale
erano basate su un’economia quasi esclusivamente agricola. Le loro civiltà
svilupparono conoscenze astronomiche e scien che (calendario, eclissi) e le
espressioni ar s che e religiose (templi a gradini, piramidi), mentre rimasero
arretrate sul piano tecnologico. Questo tra o pose i presuppos per la disfa a cui
andarono incontro una volta entrate in conta o con i conquistatori europei la cui
superiorità militare era evidenziata dall’uso delle armi da fuoco e dal cavallo.
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Si apre, dopo la scon a di Napoleone, nel 1814 e si chiuderà nel 1815 → processo
di Restaurazione. Partecipano tu gli sta europei ma specialmente Me ernich
(austriaco), Prussia, Russia e Inghilterra → in un secondo momento viene chiamato
anche un rappresentante francese → ci va Talleyrand (che aveva promosso la
monarchia durante il primo esilio di Napoleone).
• Equilibrio= non ci deve essere uno stato visibilmente più forte degli altri.
• Balcani e Germania
parzialmente all’Austria;
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Hannover.
Si iniziano ad usare nuove forme di energia → energia idrica, ele rica e del vapore.
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L’Italia è mossa da sen men indipenden s , come gran parte degli sta europei →
sono promossi anche da intelle uali come Pellico e Manzoni.
Mazzini promuove una linea democra ca indipenden sta → nel 1831 crea la
“Giovane Italia” → ha come obie vo la repubblica e lo sviluppo culturale.
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Anche nel Lombardo Veneto scoppiano delle rivolte contro gli Asburgo → 5 giornate
di Milano → il generale Radetszky è costre o a ri rarsi nel quadrilatero (Peschiera,
Legnago, Verona e Mantova) → Ca aneo assume un potere temporaneo sulla
Lombardia.
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L’esercito italo-francese scon gge gli austriaci nelle ba aglie di Magenta, S.Mar no e
Solferino → a questo punto la Francia decide di ri rarsi e di rmare un armis zio con
l’Austria → armis zio di Villafranca (1859) → di fa o Napoleone III ignora gli accordi
di Plombieres.
In realtà l’uni cazione non è completa perché mancano Trento, Trieste, il Veneto e lo
stato della Chiesa.
La questione Romana
Garibaldi è intenzionato a liberare lo stato della Chiesa, ma il papa chiede aiuto alla
Francia → Napoleone III costringe l’Italia a rmare la Convenzione di Se embre con
la quale Garibaldi doveva lasciare la ci à e il re Vi orio Emanuele deve scegliere per
il regno una capitale che non sia Roma. La ques one romana si risolve solo quando il
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papa perde la protezione di Napoleone III (scon o nella ba aglia di Sedan →1870-
Breccia di Porta Pia.
Il papa è costre o a rmare le Leggi delle Guaren gie → la Chiesa ha liberi poteri
spirituali ma sovranità ristre a → il papa Pio IX si dichiara prigioniero del regno
d’Italia.
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FISICA
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Q=cmΔT
• Q= calore (JOULE)
• m=massa (kg)
Caloria
Unità di misura della quan tà di calore (simbolo, cal), pari a quella necessaria a
portare la temperatura di un grammo d’acqua dis llata da 14,5 °C a 15,5 °C, alla
pressione atmosferica normale. Viene de a grande caloria una quan tà di calore
pari a 1 Kcal.
1 cal=4,186 J
1 Kcal=4186 J
Esempi
T₀=10 °C
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T₁=30 °C
c= 4186 J/Kg x K
Es2: Una autove ura di massa 500 Kg frena passando da 108 km/h a 36 km/h.
Quanto calore viene sprigionato, senza considerare altri a ri ? Se i freni hanno una
massa di 30 Kg e sono fa di acciaio (c=480 J/Kg x K), di quanto si scaldano?
Il lavoro della forza di a rito dei freni si trasforma in calore, quindi in pra ca la
variazione di energia cine ca dell’autove ura si trasforma in lavoro della forza di
a rito e poi in calore:
m= 500 Kg
Ec= ½ mv²
Q=cmΔT → ΔT= Q/cm = 2 x 10⁵/ 480 x 30= 13,9 K ( oppure °C perché è un Δ).
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Esperimento di Young
(1801)
Fece passare la luce a raverso due
feritoie e notò che, ponendo uno
schermo ad una certa distanza, si
creavano delle gure di
interferenza, ovvero delle gure
dove si sviluppavano delle par
luminose e delle par in ombra.
Questo perchè, se abbiamo dei fron d’onda, nel momento in cui ques incontrano
una feritoia creano degli altri fron d’onda in modo tale da raggiungere i pos
nascos dall’ostacolo.
Andamento sinusoidale
Come vediamo dall’immagine il
massimo centrale ha un’ampiezza
d’onda più alta e si va a scendere ai
la , questo comporta una luminosità
maggiore nel massimo centrale che
va a scendere.
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r=λ
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r=distanza tra un massimo e il successivo(m)
λ=lunghezza d’onda(m)
l=distanza tra le fenditure e lo schermo(m)
d=distanza tra le due fenditure(m)
Non ci accorgiamo dell’interferenza della luce perché quelle che u lizziamo non
hanno la stessa fase o una di erenza di fase costante e quindi non riescono a creare
la condizione di fase o di opposizione di fase. Nell’esperimento di Young invece si
può osservare perché le onde ele romagne che in ques one sono coeren , ovvero
mantengono una di erenza di fase costante.
Es: Qual è la distanza tra le due fenditure se una sorgente di luce eme e un’onda
ele romagne ca di lunghezza d’onda 80 μm (micrometri) e la gura di interferenza
su di uno schermo posto a 12 m ha scostamento tra i massimi luminosi pari a 2 cm?
λ=80 μm=80x10⁻⁶m
l=12m
r=2cm=0,02m=2x10⁻²m
l l 80x10−6(12)
r=λ → d= λ = =4,8x10⁻²m=4,8cm
d r 2x10⁻²
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Quando una corda vibra, produce nell’aria circostante una serie ritmica di
compressioni e di rarefazioni che si propagano. Quando un corpo vibra, me e in
vibrazione le par celle del mezzo che gli sono adiacen e trasme e a distanza la
vibrazione a raverso un’onda sonora. Qualsiasi corpo che vibra è una sorgente di
onde sonore.
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3. Onde aperiodiche.
Udito
Il senso dell’udito è la
percezione delle onde sonore,
ovvero la percezione della
variazione di densità grazie
alle orecchie. L’onda sonora o
variazione di densità entra nel
canale udi vo e viene rilevata
dalla membrana mpanica o
mpano che, deformandosi, la
trasme e al cervello che, a sua volta, la elabora per dis nguere un suono dall’altro.
Velocità ed eco
Le onde si propagano con una velocità che dipende dal mezzo di propagazione. In
aria alla temperatura di 20° alla pressione atmosferica, la velocità del suono vale 343
m/s (1200 km/h).
L’eco è prodo o dalla ri essione delle onde sonore contro un ostacolo che vengono
a loro volta nuovamente percepite in ritardo. Si parla propriamente di eco quando le
ri essioni dell’onda sonora sono percepite dis ntamente dall’ascoltatore, quindi il
ritardo non dev’essere inferiore ad 1/10 di secondo. (altrimen si parla di riverbero)
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Def: L’eco è un’onda che viene ri essa da una discon nuità nel mezzo di
propagazione e che ritorna con una intensità e ritardo su ciente per essere
percepita.
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LETTERATURA LATINA
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La Roma dei primi secoli non produce nulla di speci catamente le erario, ma solo
alcune forme ar s che anonime e orali delle quali rimangono scarsissimi documen ,
peraltro di di cile interpretazione. Alla metà del III secolo a.C. per in uenza della
cultura greca dell’Italia meridionale, ha inizio la le eratura vera e propria con la
rappresentazione teatrale di un dramma di Livio
Andronico (vedi immagine).
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teatrali cos tuissero uno sfogo per la gente romana, un modo per sfuggire alle
so erenze e alla miseria.
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La data di nascita è incerta, tu avia essa è collocabile con grande probabilità fra il
170 ed il 145 a.C. Siamo cer però che appartenesse ad un’an ca famiglia patrizia
del ceto equestre e che pertanto avrebbe avuto, a seguito degli illustri natali, la
possibilità concreta di accedere alla carriera militare e poli ca (cursus honorum), ma
pure che vi rinunciò per dedicarsi “anima e corpo” all’a vità poe ca. Sopraggiunto
a Roma, entrò ben presto in conta o con il Circolo degli Scipioni, ma sempre
conservando la propria indipendenza economica e di pensiero.
La sua opera comprende ben trenta libri di sa re (Saturae), dei quali però ci sono
rimas solamente un migliaio di frammen . E’ pertanto proprio sulla base di ques
ul mi che la cri ca ha operato una ricostruzione generale della stru ura interna, dei
temi e dello s le delle Saturae luciliane.
Per prima cosa va de o che, secondo Lucilio, compito della scri ura poe co-sa rica
è quello di inserirsi comunque nel gioco e co individuale ed in quello poli co e ciò
perché la sa ra deve cos tuire un vasto spazio poe co che comprenda in sé sia la
sfera del privato che quella pubblica dell’individuo. Quindi da tu o questo ne
discende che i tes sa rici di Lucilio siano inevitabilmente cara erizza da una
enorme complessità di temi, oltre che da una certa esuberanza composi va. Lo s le
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di Lucilio è picamente scherzoso e lo rimane anche quando egli si trova (ed accade
spesso…) impegnato a cri care al funzionari corro , personaggi poli ci viziosi,
faccendieri, etc… Infa , pur polemizzando con essi, egli man ene uno s le sobrio
ed un registro linguis co che non appare certo severo o altro, servendosi piu osto
della ba uta colloquiale o dell’invenzione fantas ca.
L’opera di Lucilio fu dunque originale e questa sua originalità arriverà a far sì che egli
venga ben presto elevato a paradigma per tu quegli scri ori la ni, a lui successivi,
che vollero occuparsi di sa ra.
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STORIA DELL’ARTE
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Il periodo del Rinascimento (dal Qua rocento alla prima metà del Cinquecento)
coincise con l’instaurazione del sistema poli co assolu s co dei grandi sta nazionali
che cara erizzò l’Europa moderna. Se nella vita poli ca si a ermò l’onnipotenza
della monarchia, nella storia socio-economica assunse rilievo centrale la gura del
mercante, mentre l’equilibrio tra ci à e campagna era a raversato da for tensioni
provenien dal mondo agrario.
La rivoluzione fiorentina
Apertosi simbolicamente nel 1401 con il concorso tra Filippo Brunelleschi e Lorenzo
Ghiber per la seconda porta del ba stero di Firenze, il Rinascimento si protrasse
no alla metà del XVI secolo. Si con gurò come fenomeno picamente italiano e
s molatore di nuove energie, anche se venne a maturazione nel clima generale di
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rinnovato interesse naturalis co comune a tu a l’arte europea, in par colare
parallelamente con l’umanesimo nordico nato nelle Fiandre.
Il concetto di Rinascimento
Il conce o di Rinascimento come ripresa degli ideali e delle forme dell’arte classica,
dopo il Medioevo, trovò la sua esposizione sistema ca nell’opera le eraria di Giorgio
Vasari (Vite de’ più eccellen archite , scultori e pi ori, edita a Firenze nel 1550),
che individuò il germe della rinascita nella pi ura di Gio o e nella scultura di Nicola
Pisano. La sintesi di Gio o fu recuperata e superata largamente a Firenze agli inizi
del Qua rocento da un archite o, Brunelleschi, uno scultore, Donatello, e un
pi ore, Masaccio. Costoro a uarono una rivoluzionaria trasformazione della
concezione e delle funzioni dell’a vità ar s ca: nelle loro mani l’arte, non più
a vità meccanica, ma intelle uale, diventò strumento di conoscenza e di indagine
della realtà, cioè disciplina basata su precisi fondamen teorici. Tali fondamen sono
riconoscibili per la prima volta nell’invenzione della prospe va da parte di
Brunelleschi. Le possibilità fornite dal mezzo prospe co di misurare, conoscere e
ricreare uno spazio a misura umana furono espresse nella ni da scansione
geometrica delle archite ure di Brunelleschi, nel proporzionato ambito spaziale che
accoglie le gure “eroiche” dei rilievi di Donatello e dei dipin di Masaccio.
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Nazionale del Bargello a Firenze. Opera forse più celebre e al tempo stesso più pica
dell'ar sta, è l'emblema dell'intero Qua rocento italiano, densa di signi ca non
tu completamente svela . Dai tempi dell'an ca Roma è il primo rilievo a tu o
tondo di un nudo, inteso come opera a sé stante, libera da elemen archite onici
(!#,")(-/($,'
A Mantova lavorò come decoratore Francesco Prima ccio (Bologna 1504/ Parigi
1570) che fu, insieme ad altri ar s italiani a vo per Francesco I al castello di
Fontainebleau, dove la presenza degli ar s italiani diede vita alla famosa scuola di
Fontainebleau.
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Chiesa del Gesù a Roma aprirono la via all’accademismo ecle co degli Zuccari
(Taddeo,1529/66; Federico,1540-43/1609) e di Giuseppe Cavalier d’Arpino
(1568/1640).
Verso la ne del Cinquecento, proprio dal centro manierista di Bologna par quel
movimento di reazione an manierista bandito dai Carracci che diede vita
all’accademia.
Lo s le delle cor ebbe vita più lunga in Europa, nel suo senso più “cor giano”: nella
Praga di Rodolfo II con Bartholomeus Spranger (1546/1611); nei Paesi Bassi, in
Baviera e, in un ul mo guizzo di auten ca forza di s le, in Spagna, con l’esperienza
del Greco.
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MATEMATICA
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Esempio:
x=3
y=5 → è un sistema a 3 incognite (x,y,z) che ha bisogno di 3 equazioni per
z=0
essere risolto e la soluzione è la terna (3,-5,0).
Metodi di risoluzione:
1. Metodo della Sos tuzione;
4. Metodo di Cramer.
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Esempio:
{x + 2y = − 4
3x = − 5y − 9
→ Ricaviamo una incognita in funzione dell’altra da una delle
equazioni.
{x = − 4 − 2y
3x = − 5y − 9
→ A questo punto nella prima equazione sos tuiamo la x con
-4-2y
3(−4 − 2y) = − 5y − 9
{x = − 4 − 2y
→ Abbiamo o enuto così una equazione nella sola
incognita y
{x = − 4 − 2y {x = − 4 − 2y {x = − 4 − 2y
− 12 − 6y = − 5y − 9 − 6y + 5y = − 9 + 12 −y=3
→ → →
{x = − 4 − 2y
y=−3
→ → Adesso risos tuiamo nella seconda equazione la posto di y il
-3
{x = − 4 − 2( − 3) {x = − 4 + 6 {x = 2
y=−3 y=−3 y=−3
→ →
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La Circonferenza
Dato un punto C, de o centro, si dice
circonferenza il luogo geometrico di tu i
pun del piano equidistan dal centro C. La
distanza da C è de a raggio (r). Quindi, il
raggio (distanza tra centro e un qualsiasi
punto della circonferenza) è costante.
Circonferenza= 2πr
x²+y²+ax+by+c=0
Conoscendo l’equazione è possibile ricavare le coordinate del centro:
a b
C=(− ;− )
2 2
E la misura del raggio:
a2 b2
r= + −c
4 4
(X-Xc)²+(Y-Yc)²=r²
Da un punto C e il raggio r esiste una sola circonferenza di centro C e raggio r.
Questo per la de nizione di circonferenza come l’insieme di tu i pun pos alla
stessa distanza dal centro.
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A enzione: non sempre un’equazione che si presenta nella forma:
x²+y²+ax+by+c=0
rappresenta una circonferenza. Infa l’espressione del raggio è:
a2 b2
r= + −c
4 4
Quindi, a nché il raggio sia de nito, il radicando deve essere posi vo:
a2 b2
+ −c>0
4 4
Equivalentemente:
Xc2 + YC2-c>0
Circonferenze particolari
a
• Se a=0 l’ascissa del centro è Xc=− = 0, quindi la circonferenza ha centro
2
sull’asse y.
b
• Se b=0 l’ordinata del centro è Yc=− = 0, quindi la circonferenza ha centro
2
sull’asse x.
x²+y²+ax+by=0
che è soddisfa a dalle coordinate x=0 e y=0.
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INGLESE
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My name is Manuel, I’m twenty years old and I live in Cagliari, Sardinia
with my family which is composed by four people: my father, my mother,
my brother and me.
I like animals a lot and I’ve got 3 beau ful pugs called Maya, Bronson and
O o.
I’ve prac ced football for een years in the same team. I love football
and my favourite club is Cagliari, even if I have a great passion for
Juventus.
I like listening to music and reading books, especially horror books in fact
my favourite writer is Stephen King.
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LETTERATURA INGLESE
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Daniel Defoe(vedi immagine) ↘
Life: 1660/1731
Excellent educa on
Worked as a journalist
Literary Career:
1719 - Robinson Crusoe
← Robinson Crusoe(vedi
immagine)
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Robinson Crusoe is the son of an English merchant who wants his son to follow his
well-established and safe trading career; on the contrary, Robinson is adventurious
and leaves home. The same thing happens also with the following two trips, un l he
ends up on a desert island in South America, where he tries to survive. He remained
there for 28 years, before going back to England.
Themes:
• Survival;
• Civilisa on;
• Spiritual growth;
• Hard work;
• Colonialism;
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SCIENZE DELLA TERRA
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Il Sole, posto al centro del sistema planetario, ci appare come una gigantesca sfera di
gas ionizza (plasma) che irraggia energia so o forma di radiazioni
ele romagne che e corpuscolari. Il Sole è una stella della sequenza principale, di
po spe rale G2 (quinta classe di luminosità), quindi di colore giallo. Ha un raggio di
circa 696 500 km (pari a 109 volte quello della Terra) e una massa di 1,99 x 1030 kg
(equivalente a circa 330 000
volte la massa terrestre e a
750 volte la massa di tu i
corpi del sistema solare). La
densità solare è di 1,41 g/
cm3, ¼ della densità media
della terra. La temperatura
super ciale è di circa 5700
°C. L’accelerazione di gravità
è 28 volte quella terrestre.
E’ da questa stella che
deriva la maggior parte dell’energia che si manifesta e che viene u lizzata sulla Terra.
Struttura interna
Come le altre stelle, il Sole è una sfera di gas ad al ssima temperatura, la cui materia
è tenuta insieme dall’a razione gravitazionale. Si dis ngue una parte esterna
(atmosfera solare) e una parte interna, non visibile. La parte esterna è composta da
tre stra che, andando dall’interno verso l’esterno sono:
• la fotosfera;
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• la cromosfera;
• la corona.
Cromosfera e corona formano l’atmosfera solare. La radiazione con nua del Sole ha
origine nella fotosfera (dal greco, sfera di luce), strato più basso dell’atmosfera e
spesso poche cen naia di chilometri, con temperature di circa 4300/9000 °C.
Tipiche della fotosfera sono le macchie solari: zone che appaiono più scure sulla
super cie del Sole per contrasto con la fotosfera circostante. Queste aree, alle quali
è associato un eleva ssimo campo magne co, possiedono un nucleo centrale
(ombra) circondato da una regione chiara (penombra). Per e e o della rotazione
del Sole, esse cambiano la loro posizione nel tempo in funzione della la tudine. Nel
1850 si scoprì che il numero totale di macchie visibili sulla super cie solare varia da
un valore massimo a uno minimo secondo una ciclicità di 11 anni (ciclo di a vità
solare). Al di sopra della fotosfera si estende la cromosfera, regione di gas rarefa o
spessa 2000 km, con stru ure allungate (spicole) che si innalzano no a 10 000 km.
Nella cromosfera la temperatura media sale a circa 15 000 °C. La corona, ul mo
strato del Sole, è cos tuita da gas estremamente rarefa o e la temperature è
dell’ordine del milione di gradi. La corona è visibile durante le eclissi totali di Sole (o
usando par colari strumen come i coronogra ). Nella parte interna si ipo zza la
presenza di un nucleo, in cui avvengono le reazioni di fusione termonucleare che
generano l’energia della stella. A orno al nucleo si estende la zona radia va o di
radiazione, un guscio sferico di gas, in cui l’energia viene con nuamente assorbita e
riemessa dal gas.
Attività solare
Il gas genera nella fotosfera zone circostan scure (là dove il gas, ra reddandosi, si
reimmerge) e una serie di celle chiare (la testa superiore della colonna ascendente di
gas caldo). Questa stru ura viene chiamata granulazione. Il vento solare è un usso
di par celle e campi magne ci che si estende per tu o il sistema solare per via
dell’al ssima temperatura della corona. Le perturbazioni nel vento solare che giunge
alla Terra provocano tempeste geomagne che, che agiscono sul campo magne co
terrestre. Si ri ene che la disposizione, l’intensità e il comportamento dei campi
magne ci presen in prossimità della super cie solare pilo no le manifestazioni di
a vità solare. L’energia totale irraggiata dal Sole è determinata in base alla costante
solare, che è la quan tà di energia che nell’unità di tempo colpisce l’unità di area
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situata al di fuori dell’atmosfera terrestre e posta perpendicolarmente alla direzione
dei raggi solari; il valore della costante solare è di 1,374 kW/m2 al minuto.
Complessivamente, la quan tà di energia che il Sole irradia annualmente entro
l’atmosfera terrestre è di 5,47 x 1024 joule e di questo quantum circa il 70%
raggiunge la super cie terrestre.
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Cos’è un terremoto?
Un terremoto o sisma è una vibrazione nella crosta terrestre. Secondo la teoria del
rimbalzo elas co elaborata dal sismologo americano H.Reid, le rocce so oposte a
spinte o pressioni, si comportano in maniera elas ca e si deformano
progressivamente no a quando raggiungono il loro limite di ro ura. Superato
questo limite, le rocce si spezzano e le due par sli ano bruscamente una rispe o
all’altra. Così, l’energia elas ca si
trasforma in energia cine ca la
quale provoca vibrazioni che si
propagano so o forma di onde
sismiche. Con la ro ura nelle
rocce si forma una faglia, ovvero
una porzione di taglio tra due
blocchi di rocce, un esempio noto
ai più è la faglia di San Andreas in California (vedi immagine).
Il punto all’interno della Terra in cui comincia la propagazione delle onde sismiche si
chiama ipocentro del terremoto. La proiezione di questo punto sulla super cie
terrestre prende invece il nome di epicentro. Dall’ipocentro, le onde sismiche si
propagano per tu o il globo e allontanandosi dal punto di origine si vanno man
mano a indebolire. In generale, s amo parlando di even che si veri cano
frequentemente sulla Terra e che si manifestano quasi esclusivamente entro fasce
della super cie terrestre de e aree sismiche. Mentre, si parla di area asismica
quando ques fenomeni non si sono mai veri ca nella zona considerata. Da
so olineare che i movimen delle faglie che generano sismi possono dare origine
anche a tsunami a causa del brusco sollevarsi e sprofondare di se ori dal fondo del
mare.
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Le onde sismiche
In base al po di deformazione che provocano nel mezzo in cui si propagano e alla
loro velocità, le onde sismiche vengono dis nte in:
• Onde super ciali: si tra a di onde che possono avere forme diverse in base a
come le onde P e quelle S sono giunte in super cie. Quindi, dall’epicentro si
propagano lungo la super cie terrestre.
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profondità no a poco meno della metà del raggio terrestre, dove si arrestano
improvvisamente. Me endo insieme tu e queste informazioni i sismologi hanno
ipo zzato che il pianeta non sia omogeneo ma stru urato in stra di diversa natura.
Si parla nello speci co di tre involucri concentrici con diverse cara eris che
chimiche e siche. Dal più esterno al più interno possiamo trovare: la crosta, il
mantello e il nucleo (a sua volta suddiviso in esterno ed interno).
La “forza” di un terremoto
L’en tà di un sisma si valuta misurando l’ampiezza massima delle vibrazioni del suolo
registrate su un sismogramma. Il valore che si o ene, che dà una misura della
“forza” di un terremoto, si chiama magnitudo e viene misurato dalla cosidde a scala
Ritcher elaborata dall’omonimo sismologo. Quest’ul mo constatò che: un terremoto
più forte di un altro fa registrare sui sismogrammi oscillazioni più grandi.
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FILOSOFIA
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Il termine loso a deriva dal greco philèin (in italiano “amare”) e sophìa (in italiano
“sapienza”), dunque le eralmente la loso a è “l’amore per il sapere” ed essa si
occupa di predisporre l’organizzazione
del sapere umano entro i con ni di un
sistema teorico che si sforza di spiegare
diversi aspe dell’essere umano e del
suo mondo.
Per arché, i primi loso (che
collochiamo nella zona cos era della
Ionia a ridosso del mar Egeo,
precisamente nella ci à di Mileto)
intendono il principio, l’origine di tu e le
cose che sono; dunque l’indagine sull’arché è una ricerca volta ad individuare il
principio primo dell’intera realtà.
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• FILOSOFIA TEORETICA: si occupa di indagare i meccanismi rela vi al
funzionamento della conoscenza umana. E’ in stre a correlazione con il
mentalismo, lo psicologismo ed il linguaggio;
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Il pensiero Rinascimentale
Il pensiero rinascimentale si cara erizza da un lato per la riscoperta del Pensiero
platonico, specie a raverso l’opera di Marsilio Ficino che all’interno dell’Accademia
platonica oren na si impegnò dal 1462/1463 nella traduzione del noto Corpus
Herme cum (il quale secondo una credenza rinascimentale aveva ispirato Platone) e
quasi in contemporanea nella traduzione dal greco (che aveva cominciato ad
apprendere a par re dal 1456) di tu i Dialoghi platonici; dall’altro furono diversi i
pensatori rinascimentali (da Pomponazzi ed Erasmo a Telesio no a Giordano Bruno
e Tommaso Campanella) che diedero vita ad una cri ca radicale del Pensiero
aristotelico sopra u o così come lo avevano presentato i do ori della Scolas ca
parigina ed oxfordiana nel corso della precedente età medievale.
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proprio des no.
Giordano Bruno
Giordano Bruno (1548/1600) è fautore di un pensiero loso co di chiara impronta
neoplatonica e di opposizione alla Scolas ca e alla do rina ontologica e cosmologica
di Aristotele. La loso a naturale di G.Bruno muove dall’idea della presenza di una
serie di corrispondenze fra il mondo ideale ed il mondo della natura che l’anima
umana può cogliere mediante la ragione (da lui chiamata phàntasia) che veicola e
trasforma le immagini sensibili (le famose ombre bruniane) in conce e contenu
ideali. La sua concezione si fonda sull’idea di un Universo percepito come una
sostanza in nita, unica ed immobile. Per Bruno, Dio e l’Universo non sono
contrappos (non vi è contrapposizione fra il Creatore e la sua Creatura) e pertanto
essi cos tuiscono ciò che lui de nisce quale Uno-Tu o.
Bruno amplia tale discorso ritenendolo applicabile ad ogni ente cosicché dirà lui
steso “Una è la possibilità assoluta, uno l’a o, una la forma, una la materia, una la
cosa, uno l’ente….”. In ne, per Bruno l’anima umana (a causa della sua natura
spirituale e immateriale) tende verso l’alto, verso Dio. Essa giunge a cogliere la
Sostanza in nita mediante il compimento di un percorso graduale di ascesa che
sfocia nell’eroico furore il quale non è che la brama, il desiderio, la tensione
dell’anima di farsi tu o unendosi al Tu o dell’Universo.
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CHIMICA
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La tavola periodica ordina gli elemen chimici secondo il loro numero atomico
crescente, creando una corrispondenza tra la posizione degli elemen stessi e la loro
con gurazione ele ronica. Le proprietà chimiche di un elemento, cioè il po di
reazioni a cui può dar luogo e la natura dei compos che può formare, dipende dal
numero di ele roni che possiede e dal modo in cui sono dispos , ovvero dalla
con gurazione ele ronica degli atomi o stru ura ele ronica. In par colare, il
comportamento chimico di un elemento è legato alla parte più esterna della
con gurazione
ele ronica, cioè al
numero di ele roni
presen nel livello più
esterno, de ele roni di
valenza.
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• Gli elemen che chiudono i periodi sono i gas nobili (o gas iner ). Essi sono
cara erizza da una bassissima rea vità dovuta alla loro con gurazione
ele ronica stabile;
• Le colonne ver cali formano i gruppi e sono indica in alto con un numero
che va da 1 a 18;
• In fondo alla tavola periodica ci sono due le di 14 elemen che cos tuiscono
le due famiglie dei lantanidi e degli a nidi.
• La lucentezza;
I non-metalli si chiamano così in quanto hanno cara eris che opposte ai metalli. In
compenso hanno alta ele ronega vità e divengono facilmente ioni nega vi.
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Il calore è il processo di trasferimento di energia termica fra due corpi che hanno
di eren temperature. I corpi non posseggono calore, ma solo energia termica.
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SCIENZE MOTORIE
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Le prime no zie
rela ve al calcio
risalgono al
Rinascimento quando a
Firenze veniva giocato
nelle piazze. Nel 1700
iniziò ad essere
pra cato in Inghilterra
e verso il 1850
l’Università di Cambridge ne impose il suo regolamento. Si di use poco dopo in
Francia, Germania e Italia e nel 1908 venne inserito tra le discipline olimpiche. Il
calcio a 5 invece, nacque in Brasile nel 1930 e si di use presto nell’Europa
Se entrionale raggiungendo l’Italia intorno al 1960.
Il gioco
Il calcio a 5 si gioca in un campo re angolare di dimensioni 40 x 20 metri. I la lunghi
del re angolo sono de linee laterali mentre quelli cor linee di fondo. Al centro di
quest’ul me sono poste le porte che misurano 3 x 2 metri. Durante il gioco si
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scontrano due squadre ciascuna composta da 5 giocatori in campo (+ 5 riserve in
panchina). Lo scopo è di fare goal, ovvero inviare la palla nella porta avversaria. La
par ta dura 40 minu suddivisi in due tempi di 20 minu ciascuno con un intervallo
di 15 minu e la possibilità di richiedere un me out per ogni tempo. Il numero di
sos tuzioni consen te è illimitato e queste sono e e uabili anche quando il pallone
è in gioco. Nel calcio a 5 non esiste il fuorigioco e la rimessa laterale si e e ua con i
piedi. Quando viene ba uto un calcio di punizione, tu gli avversari devono trovarsi
ad una distanza di almeno 5 metri dal pallone. Dopo il quinto fallo di squadra nello
stesso periodo di gioco, la squadra avversaria usufruisce di un calcio di punizione
libero che viene ba uto o dal punto dei 10 metri o dal punto in cui è stato
commesso il fallo. Vince la squadra che realizza il numero maggiore di goal. Per
quanto riguarda le infrazioni, non è consen to tra enere, sgambe are o spingere
l’avversario oltre che toccare volontariamente la palla con le mani. Tali falli vengono
puni con un calcio di punizione dire o o indire o.
• Il passaggio: per e e uare passaggi lunghi si usa il collo del piede mentre per
calciare in corsa o per imprimere alla palla una traie oria curvilinea si usano
spesso anche l’esterno del piede o l’interno del collo.
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1. Gara di corsa;
2. Corsa di resistenza;
3. Pugilato;
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4. Lo a;
5. Pancrazio;
6. Pentathlon (salto in lungo, ro del giavello o, lancio del disco, corsa, lo a);
A ualmente gli sport che vengono premia sono più di trenta: atle ca leggera,
badminton, beach volley, canoa-kayak, cano aggio, ciclismo su pista e su strada,
tu , nuoto, nuoto sincronizzato, pallanuoto, ro con l’arco, baseball, so ball, calcio,
pallacanestro, pugilato, equitazione, scherma, hockey su prato, ginnas ca ar s ca e
ritmica, judo, pentathlon moderno, ro a segno, ro a volo, ping pong, pallamano,
tennis, pallavolo, pesis ca, lo a greco-romana, lo a libera, vela e mountain bike.
Le Olimpiadi seguono uno schema sso, durante l’apertura abbiamo una parata
aperta sempre dalla squadra greca e chiusa dalla squadra della nazione che ospita i
giochi in cui viene cantato l’inno olimpico e issata la bandiera u ciale dei giochi.
Durante la cerimonia di apertura viene accesa la amma olimpica che rimarrà
accesa per tu a la durata dei giochi e che simboleggia lo sforzo degli atle e la
perfezione della vi oria.
Dalla metà del XX secolo sono sta introdo anche i giochi paralimpici, dedica alle
persone diversamente abili, che, con il passare degli anni sono diventa sempre più
importan , con crescente successo di partecipan e di pubblico. Dal 2001 tali giochi
sono abbina sistema camente alle Olimpiadi vere e proprie. La ci à candidata ad
ospitare i Giochi Olimpici è infa tenuta ad organizzare anche le Paralimpiadi.
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Gli atle italiani hanno vinto 550 medaglie ai Giochi olimpici es vi e altre 106
medaglie ai Giochi olimpici invernali. I recordman italiani in fa o di vi orie
consecu ve alle Olimpiadi in gare individuali sono la schermitrice Valen na Vezzali e
il campione di sli no Armin Zoeggeler, sali sul podio per 5 edizioni consecu ve.
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