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La grande guerra

La belle Époque

Da cento anni, dalla ne dell’era napoleonica, l’Europa non era teatro di una guerra
con nentale.
L’ultima guerra fra due potenze europee si era combattuta nel 1870: l’esercito
prussiano, in due mesi, aveva scon o l’esercito francese e occupato Parigi. Il
cancellieri O o Von Bismarck proclamò la nascita dell’impero tedesco a Versailles il
18 Gennaio 1871.
Altre guerre avevano coinvolto gli Stati europei, ma fuori dal continente (nel
1898 la Spagna perse le sue colonie in America e nel Paci co in seguito alla
guerra con gli Stati Uniti; fra il 1899 ed il 1902 l’Inghilterra fu coinvolta nella
guerra contri i boeri in Sud Africa nel 1904 la Russia fu scon tta dal Giappone,
nel 1911 l’Italia aveva scon tto l’impero ottomano e ottenuto la Libia, ecc).
La lunga pace dell’Europa aveva fatto nascere la speranza che la modernità
trionfante della civiltà europea , guidata dalla ducia nella ragione e dalla fede
nel progresso, sarebbe giunta un giorno a scon ggere de ni vamente la barbarie
della guerra…
14 Aprile 1900, a Parigi: una grande esposizione universale il cui tema dominante fu
l’ele ricità, che simboleggiava la vi oria del progresso sulle tenebre e l’avvento di
un’umanità illuminata e paci ca.
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Cause dello scoppio della guerra

La pace del continente si reggeva su fragili equilibri derivanti dalla


DIVISIONE IN DUE BLOCCHI CONTRAPPOSTI:
TRIPLICE INTESA (1907): Francia, Inghilterra e Russia (dal 1915, anche Italia)
TRIPLICE ALLEANZA (1882; 1887): Austria, Germania, Italia
Problemi poli ci e diploma ci:
Crisi dell’impero o omano con la rivoluzione dei giovani turchi (1908)
1911: occupazione italiana della Libia e scon a della Turchia
Prima guerra balcanica (1912-1913): Serbia, Montenegro, Grecia e Bulgaria si
alleano contro la Turchia (nasce il principato di Albania per impedire alla Serbia
lo sbocco sul mare)
Seconda guerra balcanica (1913-14): la Bulgaria a acca Grecia e Serbia, a cui si
alleano la Romania e la stessa Turchia
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Cause dello scoppio della guerra

Riarmo navale tedesco, voluto dall’imperatore Guglielmo II (che nel 1890 aveva
allontanato il cancelliere O o von Bismarck, principale fautore del cosidde o
«concerto europeo») per contrastare la superiorità inglese nel mare del Nord
Diffusione dei nazionalismi
Tra il 1870 e il 1914 i governi dei principali sta (Germania, Francia, Russia,
Austria) organizzarono la mobilitazione e l’armamento di grandi quan tà di
coscri : nascono i moderni eserci di massa
Crisi dell’Impero austro-ungarico, con la pressione esercitata dalle diverse etnie
che lo componevano
1908: l’Austria si anne e la Bosnia-Erzegovina aggravando le tensioni sui
Balcani con la Serbia e con la Russia (che difendeva gli slavi ortodossi)
il 28 Giugno1914 a Sarajevo (Bosnia) Gavrilo Princip, studente bosniaco
animato dal nazionalismo serbo uccide l’arciduca, Francesco Ferdinando
(nipote di Francesco Giuseppe ed erede al trono d’Austria) e la moglie So a
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CAUSE DELLO
SCOPPIO DELLA
GUERRA

La Gran Bretagna aveva il più vasto impero coloniale della storia, sul quale «Non tramontava mai il sole», mentre
la Francia possedeva gran parte dell’Africa centro-occidentale e della penisola indocinese in Asia: entrambe
erano decise a difendere ed incrementare i loro imperi coloniali.
L’impero russo si estendeva dall’Europa orientale al Paci co e, dopo la scon a subita per opera del Giappone, le sue
mire si orientavano verso la penisola balcanica, rivaleggiando con l’Austria-Ungheria, che non aveva colonie ed era
decisa ad estendere il suo dominio sui Balcani.
Germania ed Italia potenze di recente formazione, avevano possedimen coloniali che non ritenevano adegua alle
loro ambizioni ed al loro rango di grandi potenze.
Accelerazione della corsa agli armamen , accompagnata dall’invenzione o dal perfezionamento di armi sempre più
micidiali, come le mitragliatrici con potenza di fuoco no a 500 colpi al minuto e l’ar glieria pesante, cos tuita da
mortai, obici e cannoni di grosso calibro e a lunga gi ata. (Alcune di queste armi erano già state sperimentate nella
guerra russo-giapponese, nella guerra di Libia e nelle due guerre balcaniche).
Dopo l’Intesa fra Francia, Russia ed Inghilterra, la Germania si sen accerchiata ed esposta al rischio di essere
aggredita su due fronti; fra gli esponenti del militarismo prussiano si fa strada l’idea di una «guerra preventiva»
per liberare la Germania dalla minaccia di essere schiacciata da un a acco congiunto di Francia e Russia.

I tre anni precedenti lo scoppio della guerra furono anni di agitazioni sociali e di lo e sindacali (anche in seguito
alle crisi economiche degli anni 1907 e 1913):
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La polveriera d’Europa

All’inizio del Novecento, la polveriera che avrebbe


potuto far scoppiare una guerra europea erano i
Balcani.
Mosaico di popolazioni di eren per nazionalità,
etnia e religione, mescolate entro i con ni
dell’impero austro-ungarico e degli Sta sor nel
corso dell’O ocento dalla rivolta contro il dominio
o omano (Grecia, Serbia, Montenegro, Bulgaria,
Romania), i Balcani erano l’aria più turbolenta del
con nente europeo, perché in questa regione si
scontravano le ambizioni egemoniche dell’Austria,
della Russia e degli sta balcanici che miravano ad
ingrandirsi alle spese dell’impero o omano.
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LO SCOPPIO DELLA GUERRA
23 Luglio 1914: ul matum dell’Austria alla Serbia
28 luglio: l ’Austria dichiara guerra alla Serbia
Sca a il sistema delle alleanze: mobilitazione russa; 1 Agosto la Germania
dichiara guerra alla Russia ed il 3 alla Francia; la Germania invade il
Lussemburgo ed il Belgio (paesi neutrali); il 4 Agosto l’Inghilterra dichiara
guerra alla Germania; il Giappone dichiara guerra alla Germania il 23
Agosto e ne a acca le isole sul Paci co
Fallimento della Seconda Internazionale (1889-1914): gli interessi
nazionali si mostrarono molto più for dei legami fra
lavoratori (patrio smo, fedeltà alla dinas a
e senso del dovere prevalsero
sull’internazionalismo e sul paci smo)
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LO SCOPPIO DELLA GUERRA


A favore della guerra: governi (unioni sacre = governi di coalizione), ce industriali,
interessa alla produzione di armamen , par proletari, con l’eccezione del Par to
socialista italiano e dei bolscevichi in Russia; il socialista francese Jean Jaurès fu
assassinato da un nazionalista per le sue posizioni paci ste.
L’annuncio della guerra viene accolto da folle acclamanti nelle capitali delle
potenze coinvolte; fotogra e lmati dell’epoca mostrano schiere di fanti che
partono per il fronte fra ali di gente festosa, abbracciati da giovani donne che li
salutano lanciando ori, come fossero in partenza per un viaggio di avventura.
L’entusiasmo per la guerra coinvolse prevalentemente il ceto medio urbano e giovani
studen , mentre la maggior parte dei mobilita , i contadini, andarono al fronte
rassegna , senza conoscere neppure la causa per cui dovevano comba ere.
I governi dei diversi Stati si illusero che la guerra sarebbe stata
breve e si sarebbe svolta con le tattiche tradizionali.
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L’Italia di fronte allo scoppio della guerra


Il 2 Agosto: l’Italia dichiara la sua neutralità (visto il cara ere difensivo della Triplice
alleanza e visto che né l’Austria né la Germania avevano consultato l’Italia prima di inviare
l’ul matum alla Serbia)
NEUTRALISTI

INTERVENTISTI Socialis : rimanevano fedeli al l’internazionalismo


an militarista , giudicando la guerra un con i o scatenato
Intelle uali dei movimen d’avanguardia, come i Futuris :
da imperialismi antagonis
ritenevano che la partecipazione dell’Italia alla guerra fosse
un’esperienza colle va decisiva per consolidare l’unità
poli ca e morale degli Italiani. Ca olici (Benede o XV): la Santa Sede aveva condannato la
Irreden s e democra ci (Leonida Bissola , Gaetano guerra non solo per paci smo cris ano, ma anche perché
Salvemini): si richiamavano alla tradizione mazziniana e temeva di perdere, con la scon a dell’Austria, ca olica e
volevano completare l’uni cazione nazionale e dare autoritaria, un valido argine contro l’espansione del
l’indipendenza a tu e le nazionalità so omesse all’impero panslavismo ortodosso e contro l’avanzata della modernità
asburgico laica, incarnata dalla Francia repubblicana ed an clericale.
Liberali gioli ani: Gioli riteneva che l’Italia fosse
Liberali conservatori e nazionalis (Luigi Alber ni, dire ore militarmente impreparata a intervenire in una guerra
del «Corriere della Sera», Salandra e Sonnino): volevano mondiale che egli prevedeva lunga ed onerosa; Gioli
completare l’unità nazionale, ampliare i possedimen scrisse che il governo italiano avrebbe potuto o enere
coloniali, ra orzare l’egemonia della destra liberale. «parecchio» tra ando con l’Austria la cessione di territori in
cambio della neutralità
Sindacalis rivoluzionari: consideravano la guerra contro il
militarismo e l’autoritarismo degli imperi centrali l’inizio di Mussolini (che diventerà interven sta): come dire ore
una rivoluzione per accelerare l’emancipazione delle classi dell’»Avan !» si ba é per la neutralità assoluta; poi si
lavoratrici. conver all’idea della guerra rivoluzionaria e del
patrio smo; fondò un nuovo giornale, «Il popolo d’Italia»,
per sostenere l’intervento e fu espulso dal Par to socialista.
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IL PIANO SCHLIEFFEN

Il capo dello Stato maggiore Alfred von Schlieffen aveva dato per scontata
l’eventualità di una guerra su due fronti (a causa dell’alleanza franco-russa)
e aveva predisposto un piano che mettesse fuori comba mento in poche
se mane la Francia per poi concentrare le forze tedesche contro la Russia. Le
truppe dovevano passare a raverso il Belgio, nonostante la sua neutralità, per
raggiungere la frontiera francese e dispiegarsi lungo i umi Mosa e Somme; da
qui l’ala destra doveva volgersi a sud, aggirare Parigi da occidente e
schiacciare l’esercito francese verso l’ala sinistra che avanzava verso
l’Alsazia-Lorena. Una grande tenaglia avrebbe così incastrato l’esercito
francese, che doveva essere scon tto in 40 giorni per poi risalire sui treni e
rivolgersi ad Oriente contro la Russia.
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IL FALLIMENTO DEL PIANO SCHLIEFFEN

Nonostante il Belgio fosse una nazione smilitarizzata e la popolazione non


opponesse nessuna resistenza i tedeschi fucilarono innocenti e diedero alle amme
interi villaggi.
Sul nire del 1914, al termine della “corsa verso il mare”, la cittadina di Ypres (oggi
Ieper), nelle Fiandre settentrionali, assunse il ruolo di ultimo caposaldo (punto
forti cato di uno schieramento difensivo) dell’esercito Inglese, prima della regione
prossima alle coste del Belgio, completamente inondata per impedire l’avanzata
tedesca.
Ben tre terri can campagne, con il concerto di un clima quasi perennemente piovoso,
ridussero l’intera zona ad un paesaggio lunare e spettrale, dove mol ssimi solda
furono vi ma del fango e degli elemen naturali particolarmente avversi, ancor prima
delle mitragliatrici e dei cannoni.
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IL FALLIMENTO DEL PIANO SCHLIEFFEN

Primi di settembre: I tedeschi ottennero una serie di clamorosi successi


iniziali attestandosi lungo il corso della Marna a poche decine di km da
Parigi; qui, però i tedeschi arrivarono esausti e dal 4 al 12 Se embre
dovettero affrontare il contrattacco francese: fu la prima grande
battaglia della Grande Guerra i tedeschi devono arretrare attestandosi
in corrispondenza dei umi Aisne e Somme.
La forti cazione e difesa dell’Aisne segnano l’inizio della guerra di trincea
e l’abbandono della guerra di movimento (manovra offensiva,
spostamento rapido di ingenti masse di uomini in vista di pochi e risolutivi
scontri campali) sostituita da una guerra di logoramento (due
schieramenti praticamente immobili che si affrontano in attacchi sterili e
sanguinosi, inframezzati da lunghi periodi di stasi)
Tra il 21 O obre ed il 23 Novembre 1914, nella ba aglia presso la città
belga di Ypres, inglesi, francesi e belgi riuscirono a tenere testa ai
tedeschi, arrestando la loro «corsa al mare».
La seconda ba aglia di Ypres (22 aprile 1915) inaugurò l’uso indiscriminato di
gas letali, tra cui il fosgene, ma le maschere an gas presto avrebbero
rido o notevolmente l’e e o mortale dei gas vene ci.
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LA GUERRA DIVENTA MONDIALE

STATI CHE SI AFFIANCANO ALLA TRIPLICE


INTESA
STATI CHE
Agosto 1914: il Giappone dichiara guerra AFFIACANO LA
alla Germania (per impadronirsi dei
possedimen tedeschi nel Paci co) TRIPLICE ALLEANZA
23 Maggio 1915: l’Italia entra in guerra
contro l’Austria- Ungheria
Portogallo
Romania • Novembre 1914: la
Grecia Turchia interviene a favore
Aprile 1917: gli Sta Uni degli Imperi centrali
Cina, Brasile ed altre Repubbliche • Bulgaria
latino-americane

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L’ITALIA ENTRA
IN GUERRA

PATTO DI LONDRA: Salandra (capo del governo) e Sonnino (ministro degli esteri)
allacciarono rapporti segreti con le forze dell’Intesa ed in ne decisero, con il solo
avvallo del re, di accettarne le proposte e di rmare il 26 Aprile 1915 il pa o di Londra
con Francia, Inghilterra e Russia.
L’Italia, in caso di vi oria avrebbe o enuto: il Trentino, il Sud Tirolo (Alto Adige), la
Venezia Giulia, l’intera penisola istriana (eccetto Fiume) ed una parte della Dalmazia.
Nella concezione diploma ca di Sonnino, il Pa o di Londra non prevedeva la disgregazione
dell’impero asburgico, ma solo un suo ridimensionamento a vantaggio dell’Italia
nell’Adria co.
La volontà neutralista manifestata dal Parlamento italiano fu scavalcata dal re che
ri utò le dimissioni di Salandra.
Radiose giornate di Maggio: appoggio della popolazione, mobilitata dagli interven s .
Roma divenne teatro di manifestazioni contro Gioli e contro i parlamentari, accusa di
essere traditori della Patria.
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1915 – 1916: LA GRANDE STRAGE
Le forze austro-ungariche si dispongono sulle posizioni difensive
più favorevoli: lungo il ume Isonzo e sulle alture del Carso; il fronte
italiano si estendeva per circa 600 chilometri, dal Passo dello Stelvio
al ume Isonzo, e dalle Alpi carniche al golfo di Trieste.

1915: le truppe italiane, guidate da Luigi Cadorna le a rontano in 4


ba aglie sanguinose e fallimentari (66.000 mor e 180.000 feri senza
riportare risulta importan )

Sulla Somme (pochi mesi dopo): contro ensiva


degli inglesi con introduzione dei tanks (carri armati)
In 6 mesi quasi 1 milione di mor
Dimissioni governo Salandra, sos tuito da Paolo Boselli
Altre 5 ba aglie sull’Isonzo e presa di Gorizia (agosto 1916).
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IL FRONTE ORIENTALE
La guerra sul fronte orientale fu combattuta su
una linea molto estesa, dal Bal co al Mar Nero.
Autunno ‘15: la Serbia viene invasa dagli Austriaci e
cancellata di fa o dal novero dei contenden .

Lo sbarco avvenne il 25 Aprile sulla penisola di


Gallipoli, ma l’esercito turco, coadiuvato dai
tedeschi, trincerato sulle colline sovrastanti la
spiaggia, in isse agli alleati perdite pesantissime
no a costringerli ad abbandonare l’impresa.
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LA MOBILITAZIONE TOTALE E IL «FRONTE INTERNO»

La guerra per la prima volta investe in modo così devastante le popolazioni civili
Tragedia dei profughi (chi abitava in prossimità del fronte doveva abbandonare la propria abitazione e la
propria terra)
Durezza delle occupazioni militari dei territori conquista
Chi abitava in un paese diverso da quello di origine poteva venire percepito come nemico (con sca dei
beni o, addirittura, internamento)
Fin dall’inizio la guerra si estese anche ai possedimenti coloniali delle potenze europee che arruolarono
truppe indigene: i Francesi arruolarono soprattutto Algerini e senegalesi e gli Inglesi arruolarono circa
870.000 indiani
Imponente sviluppo delle industrie legate alla produzione bellica (industrie siderurgiche, meccaniche e
chimiche)
Intervento dello Stato in ambito economico (economia piani cata in contrasto con i principi del
liberismo)
Produzione agricola sottoposta a requisizioni e prezzi controllati
In Germania si parla addirittura di «socialismo di guerra» (sistema gestito da militari ed industriali)

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LA MOBILITAZIONE TOTALE E IL «FRONTE INTERNO»

Strapotere dei militari


Importanza della propaganda a sostegno di una guerra che stava
gradualmente perdendo il consenso della popolazione (manifesti,
stampa, manifestazioni, associazioni «per la resistenza interna»)
Iniziativa promossa dal papa Benede o XV che inviò ai governi un
appello per porre ne all’ «inu le strage» e prendere in
considerazione una pace senza annessioni

Uno dei partiti più importanti contro la guerra sono i Bolscevichi


russi, guidati da Lenin, staccatesi dalla socialdemocrazia e divenuti
partito autonomo nel 1912.
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LA MOBILITAZIONE TOTALE: DONNE IN GUERRA


In assenza dei mariti chiamati alle armi, le madri assunsero il ruolo di capifamiglia.

Sulle donne, oltre che sui vecchi e sui ragazzi, ricadde tutto il lavoro delle campagne.

Numerose donne lavorarono come impiegate, telefoniste, autiste di trasporti pubblici e, soprattutto,
come operaie nelle fabbriche di armi e munizioni.

Molte donne furono infermiere e ausiliarie nell’opera di assistenza, nella direzione di ospedali militari,
nella guida di ambulanze.
Ci furono anche giornaliste come corrisponden al fronte e donne che si nsero uomini per essere
arruolate.
In Russia, dopo la rivoluzione di Febbraio 1917, con l’a ermazione dell’uguaglianza fra i sessi, il governo
provvisorio fece organizzare ba aglioni femminili.

La partecipazione allo sforzo bellico conferiva


alle donne una nuova coscienza della propria
ci adinanza, che strideva con l’esclusione dai
diritti politici.
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LA MOBILITAZIONE
TOTALE: DONNE IN GUERRA

Dopo la guerra non mancarono importanti riconoscimenti al contributo che le donne


avevano dato alla patria in guerra:
in Gran Bretagna il Parlamento nel Febbraio 1918 aveva già concesso il diri o di voto alle
donne che avessero compiuto 30 anni (limite abolito 10 anni dopo) e nel Novembre
riconobbe il loro diritto all’eleggibilità
negli Sta Uni il suffragio femminile fu approvato nel Giugno 1919 ed entrò in vigore l’anno
successivo
in Germania le donne ottennero il diritto di voto attivo e passivo nel 30 Novembre 1918

in Olanda, paese che non aveva partecipato alla guerra, il diritto di voto alle donne fu,
comunque concesso nel 1919

in Italia e Francia, invece, la parità dei


diri poli ci con nuò ad essere negata
alle donne.
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1917: LA SVOLTA DEL CONFLITTO


15 marzo 1917: abdicazione dello zar Nicola II (e successivo arresto di tutta la famiglia reale) in
seguito allo scoppio della rivoluzione russa

6 Aprile 1917: entrata in guerra degli Sa Uni contro la Germania a causa della ripresa della
guerra so omarina indiscriminata da parte dei tedeschi contro tu e le navi dire e verso i paesi
dell’Intesa
Gli Stati Uniti entrarono in guerra non come alleati, ma come «potenza associata» all’Intesa
alla quale avevano già fornito aiuti economici e nanziari; il Presidente Wilson volle
sottolineare che gli Usa entravano in guerra senza interessi ed ambizioni di potenza, ma
unicamente per la causa della giustizia internazionale e per contribuire al bene
dell’umanità.
Il crollo del regime zarista fu il preludio della disgregazione dell’esercito russo
I tedeschi penetrarono in profondità nel territorio russo 6-7 Novembre ‘17: presa del potere
dei bolscevichi; Lenin si dichiara disponibile ad una «pace senza annessioni e senza indennità» e
rma l’armis zio con gli imperi centrali
Estate ‘17: accordo fra Serbi, Croati e Sloveni per la costituzione di uno Stato unitario del
sud (futura Jugoslavia)
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DISFATTA DI CAPORETTO

24 ottobre ‘17: le truppe austro-tedesche sfondano le linee italiane nei


pressi del villaggio di Caporetto; solo dopo due settimane un esercito
praticamente dimezzato riusciva ad attestarsi sulla nuova linea difensiva
del Piave (E. Gentile, op. cit., pp. 137-138)
Sostituzione del generale Cadorna con Armando Diaz e del governo
Boselli con il governo di coalizione nazionale presieduto da Vi orio
Emanuele Orlando, che fece appello al paese, invocando la difesa della
patria invasa dal nemico
Dal 1918: creazione di un servizio P (di propaganda); di usione dell’idea della
guerra democra ca (lo a per un più equo ordine interno ed internazionale)
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1918: ULTIMO ANNO DI GUERRA

3 Marzo 1918: Lenin rma la Pace di Brest-Litovsk (ci à ai con ni con la


Polonia) acce ando le dure condizioni imposte dai tedeschi: perdita di circa un
quarto dei territori europei dell’impero russo (Estonia, Lituania, Le onia,
Finlandia, Polonia, Ucraina, granaio dell’impero zarista). Lenin salva lo Stato
socialista e dimostra che era stata realizzata la trasformazione della guerra
imperialista in rivoluzione comunista
8-11 Agosto: i tedeschi subirono la prima grande scon a sul fronte
occidentale ad Amiens ed iniziarono ad arretrare lentamente mostrando for
segni di stanchezza
24 O obre: o ensiva degli Italiani sul fronte del Piave e scon a degli austriaci
nella ba aglia di Vi orio Veneto
3 Novembre: gli Austriaci rmano l’armis zio a Villa Gius , presso Padova.
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1918: LA FINE DELLA GUERRA

Diffusione di consigli rivoluzionari, ispirati al modello russo, a Berlino ed in Baviera


11 Novembre: i delegati del governo provvisorio tedesco rmano l’armis zio presso il
villaggio francese di Rethondes
La Germania perde la guerra per fame e per stanchezza, per esaurimento delle forze
morali e materiali, ma senza essere stata schiacciata sul piano militare e senza aver
subito alcuna invasione del suo territorio da parte di eserciti stranieri.

BILANCIO DELLE PERDITE UMANE CAUSATE DALLA PRIMA GUERRA MONDIALE:


8 milioni e mezzo di mor
Oltre 20 milioni di feri gravi e mu la
Oltre a ciò: dras co ridimensionamento del peso poli co del vecchio con nente

I rancori e l’instabilità lasciati dalla prima guerra mondiale ci permettono di considerare la


seconda guerra mondiale come una sua con nuazione.
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Conseguenza della Guerra

La questione di Fiume (1919-1924) fu molto importane


per lo stato italiano, in quanto soprattutto i nazionalisti
erano delusi per la cosiddetta "vittoria mutilata", ovvero
Molteplici furono le conseguenze della grande guerra, la mancata espansione in Africa e nei Balcani. Diretta
ma le più importanti furono quelle che riguardano le conseguenza di questi forti sentimenti fu il colpo
perdite di vite umane: i morti furono infatti circa 9 militare con cui un gruppo di ribelli dell'esercito, guidati
milioni, ed il piano sociale fu inoltre peggiorato dai da Gabriele D’Annunzio, occuparono il 12 settembre
diversi milioni di ex combattenti che trovarono enormi del 1919 la città dalmata di Fiume proclamandone
dif coltà di reinserimento nella vita civile e produttiva. l'annessione all'Italia. Dopo dif cili trattative tra Italia e
Inoltre, le privazioni della guerra indebolirono gli lugoslavia, la questione poté essere regolata dal
organismi e facilitarono la diffusione di epidemie, la trattato di Rapallo (12 novembre 1920), stipulato dal
più rilevante della quali fu l'in uenza detta "spagnola", ministro Giolitti per il quale Fiume fu riconosciuta Stato
che nell'inverno 1918-1919 colpì circa la metà delle indipendente e l'Italia rinunciò alla Dalmazia in favore
persone, provocando ancora più morti della guerra della lugoslavia. Il trattato non venne tuttavia
stessa ( solo in Italia i morti furono 600.000). riconosciuto dai legionari di Fiume, tanto che il governo
italiano dovette occupare militarmente la città, nella
notte di Natale del 1920. Solo successivamente il
trattato di Roma (27 gennaio 1924)stipulato dal
governo Mussolini sancì l'annessione di Fiume all'Italia.
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