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Pluralia tantum e singularia tantum

La simmetria tra i due insiemi è solo apparente: mentre infatti i pluralia tantum non sono mai usati al singolare e non
si saprebbe neppure come farne il singolare (nożyce, drzwi – possono essere singole o no), i singularia tantum
presentano un comportamento più complesso. Il loro plurale può avere connotazioni gergali (zostały ci dwa życia nella
lingua dei video games), presentare differenziazioni semantiche o essere puramente potenziale e per questo acquisire
una funzione letteraria. Miłość / miłości, niegodziwość / niegodziwości. In quest’ultimo caso abbiamo in realtà a che
fare con due lessemi distinti. Il caso dei sostantivi tipo wujostwo (generałostwo, hrabiostwo, państwo) che vogliono il
verbo al plurale e vanno insieme ai numerali collettivi.

Aggettivi

Gli aggettivi presentano le stesse categorie dei sostantivi, ma in aggiunta si declinano anche per generi (hanno una
terminazione distinta per ogni genere: categoria flessiva ≠ categoria classificativa). Ricordiamo che i generi sono
cinque. La concordanza di genere tra sostantivo e aggettivo è ovviamente obbligatoria.

Anche gli aggettivi si prestano ad esprimere al plurale la categoria peggiorativa che è sincreticamente uguale alle
terminazioni non personali.

Aggettivi graduabili vs non graduabili

dobry – zły; wysoki – niski; duży – mały;

żywy – martwy; ślepy – głuchy

Aggettivi relazionali:

1. desostantivali: samochodowy, rybacki, nocny, papierowy, drewniany, bursztynowy etc. (i formanti più
diffusi sono –owy; –ski; –ny (–yjny; –iczny)
2. deverbali: mylny, domyślny, wędrowny etc.

Definizione: è formato a partire da base nominale attraverso l’aggiunta di un morfema suffissale ed esprime una
relazione semantica di contiguità nei confronti del nome da cui deriva, in altre parole di Y viene detto che possiede la
proprietà X indicata dalla base, Y ha qualcosa a che fare con X (in it. gioia > gioioso; paura > pauroso).

Il confine tra aggettivi graduabili e non graduabili non è netto. Ad esempio l’introduzione della gradualità in un
aggettivo come papierowy ne provoca uno spostamento semantico. L’aggettivo non ha più in questo caso l’accezione
„fatto di carta”, bensì assume quella (graduabile) di artificiale.

Tra i non graduabili (oltre agli aggettivi relazionali) si trovano anche gli aggettivi di origine participiale (czytający).

Tra le categorie flessive dell’aggettivo ve n’è una che gli compete esclusivamente, quella del grado (comparativo,
superlativo relativo, superlativo assoluto). Il grado riguarda solamente gli aggettivi graduabili. Non v’è accordo tra gli
studiosi sulla competenza del grado: alcuni linguisti lo considerano un fenomeno della derivazione, altri (piu
tradizionalmente) della flessione. Il grado può essere espresso in forma analitica, sintetica o suppletiva.

a. La forma sintetica consiste nell’aggiunta al tema dell’aggettivo dei suffissi –szy o –ejszy per il comparativo,
cui viene ad aggiungersi il prefisso naj- per il grado superlativo.
b. La forma analitica (o descrittiva) si serve di mezzi lessicali per esprimere il grado: mniej e bardziej per il
comparativo, najmniej e najbardziej per il superlativo.
c. La forma suppletiva si serve delle stesse strutture morfologiche della forma sintetica, ma fa uso di un tema
del tutto differente nel grado positivo e in quello comparativo/superlativo.

Mentre a. e c. esprimono solo l’intensificazione di una qualità , b. ne può esprimere anche l’indebolimento. a. è usata
per gli aggettivi che descrivono qualità assolute del sostantivo, indipendenti da qualunque relazione con altri oggetti o
qualità (caratteristiche degli aggettivi relazionali che non sono graduabili). L’uso di b. è invece più vasto: può
assolvere alle funzioni di a., può esprimere il grado verso il basso (in questo caso è l’unica possibilità ), ma è
soprattutto l’unica struttura morfologica atta ad esprimere il grado per tutti quegli aggettivi che non sono suscettibili
della forma sintetica, segnatamente:

i. Gli aggettivi geneticamente derivati da participi: pijany, przekonujący, skryty, zatwardziały;


ii. Gli aggettivi relazionali usati in senso metaforico: bardziej / mniej porcelanowa cera, bursztynowe oczy,
złote włosy, żelazny charakter, papierowa postać, trójkątna twarz;
iii. Singoli aggettivi che esprimono qualità assolute, non graduabili (ad es. proprietà geometriche):
bardziej / mniej pusty autobus, bardziej / mniej przegrany człowiek.
iv. Participi aggettivali e altri aggettivi deverbali: bardziej / mniej interesujący; bardziej / mniej pożądany;
bardziej / mniej opalony; bardziej / mniej wypoczęty; bardziej / mniej opłacalny; bardziej / mniej
błyszczący;

Dubbi normativi

I. Scelta del suffisso: –szy o –ejszy. Generalmente decisiva è la consonante finale del tema: le consonanti
singole assumono la desinenza –szy (con eventuali variazioni del tema). Es. –od–, –ar–, –ub–
(młody,stary, gruby). Parimenti assumono –szy gli aggettivi il cui tema termina in –ki, –eki, –oki al
nominativo singolare, fermo restando che i gruppi –ek– e –ok–cadono nella comparazione. Assumono
infine la desinenza in –szy quei gruppi consonantici di facile pronuncia quali –rd e –st (twardy, prosty,
częsty). In tutti gli altri casi aggiungiamo –ejszy ovvero ogni qualvolta abbiamo un gruppo consonantico
nel tema (ładny, łatwy, doniosły). In alcuni casi sono possibili entrambe le varianti: czysty: czystszy /
czyściejszy; tłusty: tłustszy / tłuściejszy; gęsty: gęstszy / gęściejszy. La seconda variante è considerata
più colloquiale.
II. Entrambi i suffissi causano variazioni sia vocaliche che consonantiche nel tema dell’aggettivo. Le
variazioni vocali sono:
• a : e; biały – bielszy, blady – bledszy;
• o : e; czerwony – czerwień szy (sempre più diffuso: bardziej czerwony)
• ą : ę; wąski – węższy
• e : ø; lekki - lżejszy
III. Tra le irregolarità che si possono incontrare nella formazione del grado aggettivale vi è la caduta della
parte finale del tema: bliski / bliższy, daleki / dalszy, szeroki / szerszy, wysoki / wyższy, gładki / gładszy,
słodki / słodszy; il fenomeno del suppletivismo parziale (gorący / gorętszy, lekki / lżejszy, wąski /
węższy).
IV. Alcuni aggettivi di qualità che – secondo la regola – dovrebbero presentare la forma sintetica del grado,
in realtà presentano la forma analitica. Si tratta di aggettivi il cui significato primario non contiene un
riferimento immediato a una scala, ma in determinati contesti possono essere graduabili: bardziej /
mniej łysy; bardziej / mniej śliski; bardziej / mniej chory; bardziej / mniej mokry; bardziej / mniej
zielony; bardziej / mniej rudy.
V. Alcuni aggettivi non hanno alcun comparativo, ma possiedono un superlativo: ukochany –
najukochań szy / najbardziej ukochany; opłakany – najopłakań szy / najbardziej opłakany; rozmaity –
najrozmaitszy; przeró żny – najprzeró żniejszy.
VI. Alcuni aggettivi possiedono entrambe le forme: grzeczny – grzeczniejszy / najbardziej grzeczny,
najgrzeczniejszy / najbardziej grzeczny; wygodny – wygodniejszy / bardziej wygodny etc.

Nella lingua parlata si assiste alla lenta diffusione della forma analitica a scapito di quella sintetica (bardziej
inteligenty, bardziej młody, bardziej suchy). Errate sono le forme che congiungono la forma sintetica e quella
analitica del tipo *bardziej jaskrawszy, *bardziej przystępniejszy.

L’ultima categoria caratteristica dell’aggettivo è la forma predicativa. L’opposizione tra forma predicativa e non
predicativa riguarda solo il nominativo maschile singolare e l’accusativo maschile inanimato singolare. Gli aggettivi
interessati da questa forma sono in sostanza i seguenti:

ciekawy łaskawy pewny wesoły


godny miłościwy syty winny
gotowy pełny świadomy zdrowy

Particolarità dell’aggettivo

a. La sola desinenza dello strumentale corretta è –ym, –im. La desinenza in –em è un regionalismo
caratteristico della Polonia meridionale. Solo nelle denominazioni geografiche la desinenza in –em è l’unica
corretta;
b. Completa o parziale palatalizzazione del tema al nominativo plurale maschile personale. Si creano pertanto
alternanze consonantiche (es. starszy – starsi). La desinenza dopo la consonante dura (eccetto r) e dolce è –i,
dopo consonante funzionalmente molle e r –y. Gli aggettivi che al nominativo singolare terminano in –cy, –
czy, –dzy, –ży al nominativo plurale rimangono invariati. Fa eccezione solo duży / duzi. Sono possibili anche
alternanze vocaliche es. wesoły / weseli. Presentano l’alternanza vocalica o : e di regola tutti i participi
passivi maschili personali (ulubiony – ulubieni; rodzony – rodzeni)
c. Gli aggettivi każdy e poszczególny hanno un comportamento anomalo: il primo non ha il plurale, il secondo è
invece usato solo al plurale;
d. Una categoria a sé sono i prestiti che non vengono declinati: afro, frotté, sauté, bordo, lila, maxi, mini, blond
etc. Solitamente vengono dopo il sostantivo cui si riferiscono, a differenza degli aggettivi declinabili che in
linea di massima tendono a collocarsi prima del sostantivo.

Avverbi graduabili vs non graduabili

Numerali

Il polacco distingue vari tipi di numerali, decisamente più dell’italiano.

1. Numerali cardinali

Si declinano per caso e genere ovviamente in concordanza con gli aggettivi o i sostantivi cui si riferiscono. Il numerale
jeden è l’unico ad avere tre forme. I numerali dwa trzy e cztery hanno quattro forme: dwaj, dwóch, dwa, dwie. Ovvero
forma maschile personale (dwaj, dwóch), maschile inanimato e neutro (dwa) e femminile (dwie). Possiedono inoltre la
forma spregiativa: dwaj łotrzy / dwa łotry. I numerali non si declinano però per numero. Fa apparentemente eccezione
il lessema jeden che esiste in entrambi i numeri: Był tu jeden chłopak. Byli tu jedni państwo. Tuttavia in questo caso il
lessema jeden è in realtà un pronome dal significato analogo a quello del pronome pewien, dell’articolo
indeterminativo in italiano. Ovviamente i pluralia tantum esigono il numerale jeden nella forma plurale jedne, tuttavia
poiché in realtà non esiste un corrispettivo singolare di jedne, l’eccezione è solo apparente. Jedne in questo caso va
considerato numerale collettivo. Parimenti i lessemi tysiąc, milion, miliard, bilion etc. quando compaiono al plurale
funzionano come sostantivi e non più come numerali.

Da cinque in su rimane solo l’opposizione maschile personale vs non maschile personale, con sincretismo del
nominativo maschile personale e di genitivo di tutti gli altri generi. Inoltre lo strumentale dei numerali da 5 a 90 è
caratterizzato dalla presenza di due desinenze alternative –u / –oma. Se però il numerale non è accompagnato da
alcun sostantivo la desinenza in –oma è l’unica corretta. I numerali 20, 200, 500, 600, 700, 800, 900 dal punto di vista
della derivazione sono dei composti, pertanto la loro declinazione è pari alla declinazione degli elementi che li
compongono. In tutti i casi obliqui (oltre che nel nominativo maschile personale) il primo elemento del composto
assume la desinenza unica –u. Se il cardinale è composto da più di un elemento, ciascun elemento viene declinato
singolarmente. Data però la singolare difficoltà di queste composizioni, una parte del numerale composto può
rimanere indeclinata. Quale sia la parte del numerale che può rimanere indeclinata ovviamente non è lasciato alla
discrezione del parlante. Si declinano sempre:

a. Gli ultimi due elementi del composto, indipendentemente dalla lunghezza e dal numero di componenti dello
stesso;
b. Si declinano sempre tutti i numerali indicanti le decine e le unità indipendentemente dalla loro posizione
all’interno del composto. Inoltre un elemento declinato non può precedere un elemento indeclinato, pertanto
la declinazione di un elemento comporta la declinazione di tutti quelli che lo seguono.

Pertanto la flessione del numerale cardinale può essere tralasciata solamente per quei componenti del numerale
stesso che indicano le centinaia nonché per quei lessemi che indicano singole migliaia, milioni, miliardi etc.

2. Numerali collettivi

Si declinano solo per casi, non per numero. Arrivano fino a 19, poi ricompaiono ad ogni decina tonda fino a 90. A
questi vanno aggiunti il numerale oboje (obydwoje) e i numerali indefiniti kilkoro, kilkanaścioro. In tutto 28 lessemi. Il
primo della serie è jedne, apparentemente plurale, in realtà numerale collettivo usato solo con i pluralia tantum ≠
jedni, jedne nel significato di ‘certi, alcuni’. I collettivi si declinano come sostantivi neutri con infisso tematico in –g– in
tutti i casi obliqui. Al dativo e al prepositivo le grammatiche normative ammettono solamente la concordanza del
numerale con il sostantivo: dwojgu dzieciom vs dwojgu dzieci. Nel caso di composti formati da cardinali e collettivi
viene applicata la rispettiva flessione degli stessi. I numerali collettivi sono strettamente correlati a determinate
categorie di sostantivi:
a. Sostantivi maschili personali riferentisi a un insieme costituito da rappresentanti di entrambi i sessi: dwoje
studentów ≠ dwóch studentów;
b. Sostantivi con ampliamento tematico in ęci/ęt/ąt e dziecko;
c. Sostantivi riferentisi a coppie di coniugi, in particolare con terminazione in –stwo e in –owie, più raramente
altri sostantivi con terminazioni diverse, ma sempre su base semantica: rodzice, nowożeńcy, oblubieńcy. I
sostantivi pań stwo e rodzeń stwo vengono usati al genitivo indipendentemente dal caso del numerale
collettivo (dwojgu państwa młodych, przy cworgu rodzeństwa etc.) ;
d. Pluralia tantum: drzwi, sanie, skrzypce, imieniny, urodziny, diminutivi in –ęta (nóżęta, óczęta, rączęta);
e. Altri sostantivi come oko, ucho, ramię, niebożę, rodzeństwo: per alcuni di essi l’uso del numerale collettivo è o
facoltativo (ludzie obojga płci / obu płci) o semanticamente differenziato: es. dwoje rąk solo se si tratta delle
mani di una stessa persona (dwoje oczu, dwoje uszu).

Osservazioni:
Nella lingua parlata i numerali collettivi sono progressivamente sostituiti dai numerali cardinali, parallelamente alla
sostituzione dei sostantivi con ampliamento tematico in ęci/ęt/ąt con sostantivi maschili a terminazione in -ak: dwoje
spodni > dwie pary spodni; dwoje kurcząt > dwa kurczaki. Nel caso del sostantivo dziecko che in maniera categorica
esige l’uso del numerale collettivo si va diffondendo la forma dwójka, trójka, czwórka etc. dzieci. Nei composti sono
sempre le unità e le decine ad esigere la forma del numerale collettivo. Le centinaia non hanno la forma collettiva.
I numerali collettivi usati assieme ai pronomi personali presentano due varianti sintattiche: a/ my dwoje, troje etc.
(concordanza di verbo e soggetto); b/ nas dwoje, troje etc. (verbo al singolare).
3. Numerali frazionali

Il polacco moderno ne conosce solamente tre: pół, ćwierć, półtora. Si declinano per numero e genere come i cardinali,
ma queste categorie sono parzialmente o del tutto neutralizzate. Pół e ćwierć presentano il sincretismo completo di
tutte le desinenze, sono quindi di fatto indeclinabili. Półtora si declina formalmente per genere (maschile-neutro /
femminile: półtora kilometra, półtorej mili) e solo funzionalmente per caso. Ćwierć può essere anche sostantivo e –
come nel caso di tysiąc, milion etc. – il confine tra numerale e sostantivo non è netto (alcune grammatiche non fanno
alcuna differenza e sostengono che ćwierć si declina come un sostantivo).

4. Numerali ordinali

Si delclinano come aggettivi. Al nominativo maschile personale plurale più alto è il numero dell’ordinale e più
raro è il suo uso.

5. Multipli

I numerali multipli sono jednokrotny, dwukrotny, trzykrotny etc. Si declinano come aggettivi.

6. Molteplici

I molteplici dwojaki, trojaki, czworaki etc. Anche qui più alto il numero e più il suo uso si sposta nella sfera del
potenziale. Tutti e tre questi tipi di numerali si declinano per caso, genere, numero e presentano la forma spregiativa
come gli aggettivi. A differenza degli aggettivi non sono però graduabili. Nelle grammatiche più aggiornate vengono
trattati assieme agli aggettivi.

7. Multipli

Potrójny, poczwórny etc. Si declinano come aggettivi.

8. Indefiniti

Tradizionalmente vengono trattati qui quei lessemi che, pur non rappresentando valori numerici definiti, esprimono
pur sempre delle quantità in maniera approssimata, orientativa. Caratteristica di questi lessemi è la loro mancanza di
precisione e soggettività :

Kilka, kilkanaście, kilkadziesiąt, kilkoro, dużo, mnóstwo, , wiele, mało, nieco, niewiele, trochę, parę, ile, ilekroć, ilekolwiek,
wielekroć etc.

I modelli flessivi di questi lessemi sono svariati:


a. Secondo la declinazione dei cardinali da 5 in su decliniamo quei numerali che funzionalmente sono prossimi
ai cardinali: kilka, parę, wiele, tyle. Come pure i numerali cardinali, anche questi si declinano per caso, ma non
per numero. A seconda del genere poi variano il nominativo e l’accusativo;
b. Tre categorie dei numerali indefiniti vengono declinate secondo il modello della declinazione del sostantivo:
i. Quelli di significato collettivo (kilkoro, kilkanaścioro) che seguono il modello dei numerali collettivi
con estensione tematica in –g–;
ii. Quelli di provenienza sostantivale che hanno conservato la loro originaria flessione: część, masa,
mnóstwo, moc, szereg;
iii. Tysiąc, milion, miliard usati nel senso generico di grande quantità , che dal punto di vista
morfologico si comportano in tutto e per tutto come sostantivi.

I numerali indefiniti dalla struttura complessa conservano la flessione interna dei singoli componenti: kilkanaście /
kilkunastu; ilekolwiek / ilukolwiek. Solo una parte dei numerali indefiniti rimane invariabile:dużo, mało, nieco, trochę,
tant’è vero che nei casi obliqui si preferisce spesso ricorrere a sinonimi declinabili.

9. Numerali di gruppo (nel polacco antico):

Samowtór, samotrzeć, samoczwart etc.

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