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s sordo suono
j juntar
g + e, i gestión
ch chocolate ciao
ñ sueño gnomo
Articolo determinativo
Si usa per identificare o specificare il nome che accompagna, precede il nome a cui si riferisce
e concorda in genere e numero con esso. Gli articoli determinativi sono atoni, cioè si
pronunciano senza forza espiratoria.
Singolare Plurale
el la los las
N.B. La forma maschile singolare el coincide con il pronome personale él, motivo per cui
quest’ultima forma si scrive con la tilde.
La forma el, inoltre, se preceduta dalle presiposizioni a oppure de assume le forme contratte al
e del. Gli altri articoli determinativi non hanno contrazioni.
N.B. L’articolo determinativo si usa davanti ai nomi non numerabili quando si fa riferimento al
concetto indicato dal nome (es: Me gusta la música.); al contrario, non si utilizza quando il
sostantivo ha un senso generico (es: Me gusta escuchar música.)
L’articolo “neutro” lo
È una forma invariabile e si usa davanti ad aggettivi e participi declinati al maschile, che in
questo caso assumono la funzione di sostantivi astratti.
Es:
Lo mejor del día es ir a dormir.
Tienes que ver lo bueno y lo malo en cada persona.
Me gusta lo azul del cielo.
Lo hecho no es suficiente.
Lo dicho ha aclarado la situación.
L’articolo indeterminativo
Serve per individualizzare qualcuno o qualcosa di non conosciuto all’interno di un insieme. Al
contrario dell’italiano, non possono avere apostrofo e possono assumere le forme del plurale. In
questo caso, esprime una quantità approssimata o comunque indefinita è traducibile con
l’italiano dei, degli, delle.
Singolare Plurale
N.B. A differenza dell’italiano, non si usano gli articoli indeterminativi con funzione partitiva (del
pane, delle noci, dei pesci, etc).
Il nome
È la parte del discorso che si forma combinando una base con un morfema di genere e numero:
gat-o, gat-a, gat-os, gat-as.
È generalmente preceduto da un articolo determinativo o indeterminativo, ma nel caso di nome
proprio ne è privo.
I nomi si dividono in diverse categorie a seconda dei loro tratti semantici:
Nomi
animati inanimati
astratti concreti
propri comuni
incontabili contabili
individuali collettivi
Il genere
Il sostantivo in spagnolo presenta due generi: maschile e femminile.
In generale:
● I nomi che terminano in -o sono maschili.
N.B. Sono femminili i nomi in -o che indicano una persona di sesso femminile (la testigo,
la soprano, etc.) e altri come mano, dinamo, moto, radio, etc.
● I nomi che terminano in -a sono femminili.
N.B. Sono maschili i nomi in -a che indicano una persona di sesso maschile (el
demócrata, el patriota, el pirata, etc.) e altri come día, dilema, mapa, panorama,
problema, programa, tema, etc.
● I nomi che finiscono in -d, -z, -ción, -sión, zón (ciudad, verdad, salud, luz, atención,
canción, decisión, comprensión, televisión, razón, etc.) sono femminili.
N.B. Eccezioni: el corazón, el pez, el juez, el ajedrez, etc.
● I nomi che finiscono in -cia, -eza, -ie, -nza, -umbre (ciencia, conciencia, belleza, riqueza,
pobreza, tristeza, serie, carie, esperanza, danza, costumbre, legumbre) sono femminili.
N.B. Alcuni nomi che in italiano sono maschili, in spagnolo sono femminili e viceversa.
el aire l’aria
el campo la campagna
el chat la chat
el despertador la sveglia
el lobby la lobby
el mail la mail
el mapa la mappa
el metro la metropolitana
el origen l’origine
el papel la carta
la araña il ragno
la flor il fiore
la leche il latte
la miel il miele
la sal il sale
la sangre il sangue
la serpiente il serpente
la señal il segnale
actor actriz
emperador emperatriz
hombre mujer
marido mujer
padre madre
padrino madrina
yerno nuera
caballo yegua
carnero oveja
toro vaca
Il numero
In spagnolo il numero di un sostantivo si distingue in singolare e plurale. Si possono
individuare quattro “gruppi” di plurali:
● Plurali dei nomi che finiscono con una vocale
Generalmente è sufficiente aggiungere la desinenza -s.
N.B. I nomi che terminano in -í e -ú formano il plurale con -s oppure -es (jabalí,
jabalies/jabalís).
● I plurali dei nomi che finiscono in -l, -r, -n , -d, -z e -j formano il plurale con -es
(árbol/árboles, deber/deberes, camión/camiones)
● Le parole piane o sdrucciole che terminano in -s e -x rimangono invariate
(crisis/crisis, análisis/análisis, lunes/lunes), mentre quelle tronche hanno il plurale
in -es (tos/toses, inglés, ingleses, francés, francéses).
● In tutti gli altri casi, il plurale si forma comunque con -s.
L’aggettivo qualificativo
È la parte del discorso che precisa il significato del nome a cui si riferisce, per designarne una
qualità, farne una classificazione o valutazione.
L’aggettivo svolge la sua funzione accompagnando direttamente il nome a cui si riferisce,
oppure attraverso la costruzione del predicato nominale con i verbi ausiliari ser, estar, parecer.
In ogni caso, l’aggettivo deve concordare in genere e numero con il nome a cui si riferisce.
N.B. Se l’aggettivo è preceduto da un articolo determinativo o dimostrativo, ha valore di nome
(es. jóven inteso come l’aggettivo “giovane” o come il sostantivo “giovane”).
Genere dell’aggettivo
Puó essere di genere variabile o invariabile, di solito in base alle loro desinenze.
● Aggettivi che hanno il maschile in -o → hanno il femminile in -a
● Aggettivi che hanno il maschile in -ete e -ote →hanno il femminile in -a
● Aggettivi che hanno il maschile in -án, -ín, -ón, -or →hanno generalmente il femminile in
-a
● Aggettivi che indicano provenienza da uno Stato, città, comunità ecc. e che finiscono in
consonante al maschile →hanno il femminile in -a
● Forme alternative dei comparativi di superiorità o inferiorità (mejor, peor, mayor, menor)
sono invariabili nel genere
● Aggettivi che che finiscono in -ior sono invariabili nel genere
● Negli altri casi, generalmente sono invariabili
N.B. Ci sono aggettivi che hanno il genere variabile in spagnolo ma non in italiano e viceversa:
Español Italiano
francés/francesa francese
sueco/sueca svedese
árabe arabo/araba
caliente caldo/calda
agricola agricolo/agricola
israelí israeliano/israeliana
marroquí marocchino/marocchina
gris grigio/grigia
alegre allegro/allegra
libre libero/libera
pobre povero/povera
Numero dell’aggettivo
In generale:
● Agli aggettivi che finiscono con una vocale atona si aggiunge -s
● Agli aggettivi che finiscono in consonante o in vocale tonica si aggiunge -es; in
particolare, agli aggettivi che finiscono in -z, il plurale si forma sostituendo -c- a -z-
(analogamente a quanto accade nei nomi)
Il grado comparativo
Può essere di maggioranza, minoranza o uguaglianza, e si costruisce secondo le seguenti
regole:
Il grado superlativo
Il superlativo assoluto esprime il livello massimo di intensità di una qualità e si forma:
● Anteponendo l’avverbio muy (molto) o bien all’aggettivo
N.B. In America Latina
● Aggiungendo i suffissi -ísimo/-ísima/-ísimos/-ísimas
● Ripetendo l’aggettivo
Persona Pronome
1ª singolare yo
2ª singolare tu
Persona Pronome
1ª singolare me
2ª singolare te
1ª plurale nos
2ª plurale os
Persona Pronome
1ª singolare me
2ª singolare te
3ª singolare le
1ª plurale nos
2ª plurale os
3ª plurale les
Il pronome complemento di termine può essere ripetuto all’interno dello stesso enunciato
ricorrendo ad un altro pronome (tonico) o a un nome preceduto dalla preposizione a. Se si
ricorre al pronome preceduto dalla preposizione a, è d’obbligo esprimere anche il pronome
complemento di termine, ma non è necessario nel caso contrario.
1ª singolare mí conmigo
2ª singolare ti contigo
N.B. Ad eccezione della prima e seconda persona singolare, i pronomi sono uguali a quelli con
funzione soggetto.
Le preposizioni che li precedono sono generalmente: a, con, contra, de, hacia, para, por. Altre
preposizioni come entre e según devono essere usate coi pronomi soggetto e non coi pronomi
complemento.
Pronomi riflessivi
Sono essenziali per esprimere un’azione che il soggetto compie su sé stesso. Essi sono:
Persona Pronome
1ª singolare me
2ª singolare te
3ª singolare se
1ª plurale nos
2ª plurale os
3ª plurale se
N.B. la terza coniugazione si differenzia dalla seconda solo nelle prima e seconda persone
plurali.
Presente indicativo irregolare
Esistono tre gruppi di verbi irregolari
yo jueg-o
tu jueg-as
nosotros jug-amos
vosotros jug-áis
medir
yo mid-o
tu mid-es
nosotros med-imos
vosotros med-ís
haber* - - hay - - -
I modi indefiniti
Il participio
Il participio regolare passato si forma aggiungendo la desinenza -ado o -ido alla radice verbale.
Il doppio participio
Esistono verbi che hanno due participi passati, il primo dei quali è regolare e si utilizza per la
formazione dei tempi composti, mentre il secondo si usa come aggettivo:
N.B. L’infinito, così come il participio, può assumere valore di sostantivo, allo stesso modo in cui
avviene in italiano
Il gerundio
Presenta due forme: presente e passato. Il presente si costruisce aggiungendo le desinenze
-ando e -iendo alla radice verbale, in base alla coniugazione di appartenenza. Il passato si
forma con il gerundio presente del verbo haber, seguito dal participio passato del verbo da
coniugare.
2) Per le costruzioni
a) Estar + gerundio
Ej. Estoy trabajando desde las 12.
b) Llevar + gerundio
Ej. Llevo desde las 12 trabajando.
Il passato prossimo
Si usa generalmente per indicare un passato relativamente recente rispetto al tempo usato nel
discorso.
Si forma con il presente del verbo haber seguito dal participio passato (regolare o irregolare che
sia).
Irregolarità
Analogamente a quanto accade nel presente, alcuni verbi (elegir, medir, pedir, reír, repetir,
seguir, etc.) della terza coniugazione hanno una irregolarità nella radice verbale: inflessione da
-e- a -i- nelle terze persone.
pedir elegir
pedí elegí
pediste elegiste
pidió eligió
pedimos elegimos
pedisteis elegisteis
pidieron eligieron
I verbi dormir, morir si declinano con l’inflessione da -o- a -u- nelle terze persone.
dormir morir
dormí morí
dormiste moriste
durmió murió
dormimos morimos
dormisteis moristeis
durmieron murieron
I verbi che all’infinito terminano in -ucir seguono una coniugazione propria al passato remoto.
traducir
traduje
tradujiste
tradujo
tradujimos
tradujisteis
tradujeron
Variazioni grafiche
I verbi (della prima coniugazione) che terminano in -car (acercar, aplicar, atacar, buscar, colocar,
comunicar, criticar, chocar, edificar, equivocar, explicar, indicar, multiplicar, sacar, suplicar, tocar,
volcar, etc.) cambiano in -qu- nella prima persona singolare. I verbi (della prima coniugazione)
che finiscono in -gar cambiano in -gu- nella prima persona singolare.
tocar pagar
toqué pagué
tocaste pagaste
tocó pagó
tocamos pagamos
tocasteis pagasteis
tocaron pagaron
Irregolarità
Il tempo futuro presenta delle lievi irregolarità.
Falsi amici