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LEZIONE 2

LA FAMÍLIA

PER COMUNICARE

Sei sposato/a? - No, convivo - Sono divorziato/a - Ho un compagno / una compagna


- Ho un fidanzato / una fidanzata - Ho un ragazzo / una ragazza

Hai figli? - Quanti figli hai? - Ho due figli, un maschio e una femmina.

Hai una famiglia grande? - Sì, ho molti zii e moltissimi cugini

I nomi di parentela

Maschile Femminile

il nonno la nonna

il padre la madre

il papà la mamma
il figlio la figlia

il fratello la sorella

il marito la moglie

il cugino la cugina

il suocero la suocera

il genero la nuora

il cognato la cognata

il nipote la nipote

lo zio la zia

Attenzione!

padre + madre = i genitori

I miei padri / i miei progenitori sono simpatici > I miei genotori sono simpatici

PARLAR DE LA FAMÍLIA
PER COMUNICARE

Descrivere la famiglia

Ho una famiglia grande / bella / unita

La mia famiglia è composta da quattro persone: mia madre, mio padre...

Ho un fratello che vive da solo in un'altra città.

Mia sorella convive con il suo fidanzato in un piccolo appartamento.

Mio padre è alto /basso - ha i capelli neri/biondi /rossi - è simpatico / severo


...ecc. (vedi capitolo sul fisico e carattere)
GRAMMATICA

I possessivi

Gli aggettivi possessivi esprimono un rapporto di possesso, di amicizia o di


vicinanza. Indicano a chi appartiene una cosa o chi ha una relazione con una
persona.

Osserva la tabella:

Persona Maschile Femminile Maschile Femminile


singolare singolare plurale plurale

io mio mia miei mie

tu tuo tua tuoi tue

lui – lei - suo sua suoi sue


Lei

noi nostro nostra nostri nostre

voi vostro vostra vostri vostre

loro loro loro loro loro

Come tutti gli aggettivi anche quelli possessivi concordano nel genere
(maschile e femminile) e nel numero (plurale e singolare) del nome a cui si
riferiscono.

Attenzione: alla terza persona plurale l’aggettivo non cambia (loro).

Qualche esempio:

Maschile singolare : Il mio libro .

Maschile plurale : I miei libri

Femminile singolare : La mia casa

Femminile plurale : Le mie case


ATTENZIONE!

Per la terza persona singolare non si distingue tra possessore femminile o


maschile.

Per esempio: Marco ha studiato molto con Anna a casa sua. In questo caso
"casa sua" può essere sia la casa di lui che la casa di lei. Nei casi in cui questo
può creare confusione o ambiguità si può usare di + pronome personale:
Marco ha studiato molto con Anna a casa di lui (o di lei).

In un colloquio formale useremo la terza persona singolare: Signora Bianchi la


Sua casa è molto graziosa.

Posizione dell'aggettivo possessivo

L’aggettivo possessivo è collocato prima del nome a cui si riferisce: il mio


quaderno (la meva llibreta); la mia penna (el meu bolígraf).

In alcuni casi però si può trovare dopo il nome:

- in espressioni esclamative o vocative: amore mio ! figlio mio!

- in alcune espressioni fisse: è colpa tua; per colpa tua ; è merito nostro; a
casa mia

Uso dell'articolo determinativo davanti ai possssivi con i nomi di parenti

Prima di leggere questa regola difficile in italiano clicca qui per una buona
spiegazione in castigliano.

L’aggettivo possessivo è di solito preceduto dall’articolo (il mio libro, la tua


macchina, i suoi amici, ecc.), però quando il possessivo è seguito da un nome
di parentela, la cosa si complica molto.

Regola 1: L’articolo non si adopera davanti ai nomi di parentela al singolare, fa


eccezione il possessivo loro che ha sempre l'articolo:
mio padre (il mio padre)

mia madre (la mia madre)

mio fratello (il mio fratello) > i miei fratelli

mia sorella (la mia sorella) > le mie sorelle

mio cugino (il mio cugino)> i miei cugini

il loro fratello /padre /cugino ecc. (con "loro" si usa sempre l'articolo
determinativo)

Attenzione!

Fidanzato/a, compagno/a e ragazzo/a per la grammatica non sono nomi di


parentela quindi:

il mio fidanzato / la mia compagna, ecc.

Regola 2: Se il nome di parentela è accompagnato da un aggettivo qualificativo


o se è usato come diminutivo o vezzeggiativo, bisogna mettere l’articolo:

Il mio amato (aggettivo qualificativo) padre.

La mia sorellina. (diminutivo)

La mia cuginetta. (vezzeggiativo)

Regola 3 : I nomi affettivi mamma e papà vogliono sempre l'articolo quando


sono preceduti da un possessivo

la mia mamma

il mio papà
GUSTOS I PREFERÈNCIES
PER COMUNICARE

Per esprimere gusti e preferenze

Mi piace molto andare al cinema

Mi piace la pallavolo

Mi piacciono tutti gli sport

Non mi piace per niente la televisione, preferisco leggere.

Odio cucinare, non mi piace per niente.

Esprimere accordo e disaccordo con il verbo "piacere"

Con frasi affermative

Mi piace ballare > Anche a me / Invece a me no

Con frasi negative

Non mi piace ballare > Neanche a me / invece a me sì.

GRAMMATICA

I pronomi indiretti atoni e tonici.


PERSONA SINGULAR

Formes àtones Formes


toniques

PRIMERA mi a me

SEGONA ti a te

TERCERA gli (masculí) a lui

TERCERA le (femení) a lei

TERCERA Le (amb l'ús del vostè) a Lei

PLURAL

PRIMERA ci a noi

SEGONA vi a voi

TERCERA gli (masculí) a loro

TERCERA gli (femení) a loro

Els pronoms indirecte substitueixen un complement indirecte.

Normalment fem servir les formes àtones:

Diem gli regalo un libro (gli = pronom indirecte àton) mentre no és gaire usual
dir regalo a lui un libro (a lui = pronom indirecte tònic)

Els pronoms àtons generalment s’escriuen a davant del verb:

Mi dici come ti chiami?

Ti regalo un bel libro.

Le racconto tutto domani.


Amb el infinitiu, el gerundi i amb algunes formes d'imperatiu els pronoms
àtons s'uneixen al verb. Atenció: L’infinitiu perd l'última vocal quan se li uneix
un pronom àton.

Vuoi dirmi come ti chiami

Regalale un libro!

Regalandole un libro, farai sicuramente felice mia sorella.

I pronomi diretti con i verbi piacere e sembrare

Amb els verbs piacere i sembrare l'ordre normal de la frase (subjecte - verb -
complement) s'inverteix i normalment posem abans el complemente indirecte.

mi / a me

ti / a te

gli /a lui

le / a lei piace/ sembra

Le / a Lei (vosté) piacciono/sembra


no

ci / a noi

vi / a voi

gli / a loro

Mi piace andare in piscina

Ti piace andare al cinema?

A Marcello piace cucinare. Gli piace soprattutto preparare piatti a base di


carne.
A Laura e Francesco piace fare sport. Lo sport che gli piace di più è la
pallacanestro.

Attenzione!

In italiano non è corretto ripetere due volte il pronome indiretto (a me mi, a te ti,
ecc.):

A me mi piace > a me piace o mi piace

A Giovanni gli piacciono moltissimo le lingue straniere > A Giovanni


piacciono... o Gli piacciono...

ACTIVITATS EN EL TEMPS LLIURE


TEMPS LLIURE A CASA

GRAMMATICA

Le preposizioni a, al e in con i verbi di stato e di movimento.

VADO A TEATRO

SONO BALLARE (con un verbo all'infinito)

ROMA (con il nome di una città)

AL BAR

RISTORANTE

CINEMA

MARE
IN PALESTRA

PISCINA

MONTAGNA

CAMPAGNA

SPIAGGIA

DISCOTECA

BIBLIOTECA

LUDOTECA

ITALIA / VENETO (con il nome di una


nazione o regione)

Attenzione!

Partire per...

Partire per Roma / per l'Italia / per il mare /la montagna

EXPRESSAR LA FREQÜÈNCIA

PER COMUNICARE

Per parlare di attività del tempo libero


(Non) ho molto tempo libero

Mi piace ballare/uscire con i miei amici ecc.

Mi diverto molto con i miei amici quando vado a....

In discoteca mi annoio, preferisco andare a prendere qualcosa da bere

Non mi piace per niente andare in palestra / Odio la palestra


Attenzione!

Il venerdì vado di festa con i miei amici > Il venerdì esco con i miei amici

(Le espressioni catalane e spagnole sortir de festa e salir de fiesta si rendono


in italiano semplicemente con il verbo uscire)

I giorni della settimana

lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì sabato domenica

Il fine settimana = venerdì sera, sabato e domenica

Attenzione!

Il fine di settimana > il fine settimana

L'articolo determinativo con i giorni della settimana

Il lunedì vado in palestra = tutti i lunedì /ogni lunedì


Lunedì vado in palestra = lunedì prossimo

Per indicare che un'azione si ripete sempre in un determinato giorno si usa


l'articolo determinativo prima del giorno della settimana. Per indicare un
giorno concreto (con una data specifica) del passato o del futuro non si usa
l'articolo.

I giorni della settimana e le parti del giorno


La sera /di sera guardo sempre la televisione
La mattina / di mattina mi sveglio presto

Per indicare una parte del giorno possiamo usare semplicemente l'articolo o la
preposizione di.

Il venerdì sera esco con i miei amici

Uniamo direttamente le parti del giorno ai nomi dei giorni della settimana.

Attenzione!

Per la mattina > la mattina

Il lunedì per la mattina > il lunedì mattina

Il sabato notte vado sempre a prendere qualcosa da bere con gli amici > Il
sabato sera ...

GRAMMATICA

Gli avverbi di frequenza


Posizione degli avverbi di frequenza

Il venerdì sera esco sempre con la mia ragazza

Il sabato sera vado quasi sempre a mangiare una pizza con i miei amici

Tante volte la domenica mattina vado a correre prima di pranzo.

Il mercoledì sera vado spesso al cinema / Il mercoledì sera spesso vado al


cinema.

Ogni tanto il lunedì pomeriggio vado sempre in piscina

Non vado mai in discoteca

Sempre e quasi sempre vanno dopo il verbo

Spesso va prima o dopo il verbo

Tante volte, di solito, qualche volta, ogni tanto e raramente normalmente vanno
all'inizio della frase.

Mai si usa sempre con la negazione > non+verbo+mai

Attenzione!

Mai vado al cinema >Non vado mai al cinema

Qualche volte > quanche volta

Ogni settimane > ogni settimana


(Gli aggettivi "qualche" e "ogni" si usano sempre con un sostantivo singolare.
Fai attenzione al significato di qualche > qualche volta = alcune volte / qualche
amico = alcuni amici)

Il presente dei verbi irregolari riassunto e ampliamento

ESSER AVERE STARE FARE ANDAR VENIR USCIR DAR DIRE BERE
E E E E E

io sono ho sto faccio vado veng esco do dico bevo


o

tu sei hai stai fai vai vieni esci dai dici bevi

lui /lei è ha sta fa va viene esce dà dice beve


/Lei

noi siamo abbiamo stiamo faccia andia venia uscia dia dicia beviamo
mo mo mo mo mo mo

voi siete avete state fate andat venit uscite date dite bevete
e e

loro sono hanno stanno fanno vanno veng escon dan dicon bevono
ono o no o

GRAMÀTICA ACTIVIDATATS

GRAMMATICA

INDICAZIONI DI TEMPO: A CHE ORA? / DA CHE ORA A CHE ORA?

- A che ora inizi l'allenamento di pallavolo?

+ Inizio l'allenamento alle sette.

- Fino a che ora hai lezione di violino?


+ Ho lezione di violino dalle sette e mezza (fino) alle otto e un quarto.

Per indicar a quina hora es fa una acció es fa servir:

all' + una

alle amb tota la resta d'hores. (due, tre, ecc.)

Per indicar un interval de temps es fan servir:

dalle...alle o dalle ...fino alle

amb "una" hem de fer servir l'apostrof: dall'una / all'una

Dalle, alle, delle es diuen preposizioni articolate i estan formades per les
preposicions simples i les diferents formes dels articles determinatius.

Com veurem més endavant, en italià hi ha 5 preposicions que s'uneixen


sempre als aticles per formar les preposizioni articolate. Aquestes
preposicions són: di, a, da, in i su

LES HORES

CHIEDERE E DIRE L'ORA

Sistema orario a 12 ore

Per chiedere l'ora puoi usare indifferentemente una di queste due domande:
che ora è? / Che ore sono?
La risposta inizia con "È..." solo con "una".

È l'una e un quarto

È l'una meno venti

La risposta inizia con "Sono..." con tutte le altre ore (due, tre, quattro, ecc.)

Sono le tre e cinque

Sono le sette e trentacinque.

Si usano "e" e "meno" per indicare i minuti che sono passati dopo una certa
ora o che mancano per arrivare ad una certa ora.

Nota che i dice le cinque meno un quarto o le cinque e un quarto (le cinque
meno quarto / le cinque e quarto)

Per evitare equivoci nel linguaggio parlato è possibile aggiungere della notte,
del mattino, della sera, del pomeriggio.

Sistema orario a 24 ore

È possibile usare anche il sistema di 24 che si preferisce nella comunicazione


scritta.

In questo caso usiamo i numeri da 1 a 24 per le ore, seguiti dai numeri da 1 a


60 per i minuti.

h. 08:40 → Sono le otto e quaranta

h. 17:55 → Sono le diciassette e cinquantacinque

h. 09: 15 → Sono le nove e quindici

VERBS SER I TENIR

PER COMUNICAR
Essere e avere

● Per indicare il possesso, l'età o una sensazione si usa il verbo avere

Mario ha una bella casa. (Mario tiene una bella casa)

Sara ha trentaquattro anni. (Sara tiene trentaquattro anni)


Ho sonno. Dormo molto poco ultimamente. (Tengo sonno...)

● Per parlare di qualità o condizioni fisiche temporanee o permanenti con


un aggettivo si usa solo "essere". Non si usa "stare".

Prova a tradurre queste frasi in castigliano per capire la differenza rispetto


all'italiano.

Marcella, come sei bella oggi! (qualità temporanea)- (Marcella, come stai bella
oggi!)

Claudia Bellucci è molto bella. (qualità permanente)

● Per chiedere a una persona il suo stato fisico o psicologico generale si


usa "stare" e la risposta è normalmente con un avverbio (bene,
abbastanza bene, male).

- Come stai?

+ Sto bene, grazie.

- Come stanno le tue sorelle?

+ Non stanno molto bene. Hanno tutte e due la febbre.

CONVIDAR, ACCEPTAR/NEGAR

PER COMUNICARE

INVITARE ACCETTARE UN RIFIUTARE UN


INVITO INVITO
Vieni con me al cinema stasera? Sì, grazie / Con Mi dispiace, ma non
piacere! posso.
Vuoi venire a pranzo a casa mia
domenica? Certo! / Volentieri! Purtroppo non
posso.
Andiamo in discoteca venerdì D'accordo!
sera? No, grazie, devo...
Perché no?
Che ne dici di andare al pub Scusami, ma ho da
sabato sera? È una bellla idea. fare.

Ti va di venire a cena da me Eh, dai! (informale)


domani sera?
Perfetto, è
un'ottima idea

Va benissimo.

Va bene.

Certamente.

Uso della preposizione da con i verbi di movimento e di stato.

La preposizione da può indicare provenienza o moto verso un luogo

Provenienza

Arrivo / Ritorno ora da Roma.

Moto verso un luogo

Da può esprime il moto verso una persona o o stato in luogo e si usa i


presenza di un nome di persona, un nome di famiglia o di professione o di un
pronome

Vado a studiare da Marta. ( a casa di Marta)

Sono da Marco. (a casa di Marco)

Sono dal dottore. (allo studio del dottore)

Passo da te dopo la scuola. ( a casa tua)


I verbi andare e venire

I verbi andare e venire possono avere lo stesso significato, cioè entrambi


possono indicare movimento verso un luogo.In questo caso l'uso di andare o
venire dipende da dove si trovano chi parla e chi ascolta.

Si usa andare per indicare un luogo dove chi parla e chi ascolta non sono
presenti.

Si usa venire si usa per muoversi verso un luogo dove si trova o si toverà chi
parla o a chi ascolta.

Guarda questo video sull'uso dei verbi andare e venire

GRAMMATICA

I verbi modali e il verbo sapere

VOLERE POTERE DOVERE SAPERE

io voglio posso devo so

tu vuoi puoi devi sai

lui - lei - Lei vuole può deve sa

noi vogliamo possiamo dobbiamo sappiamo

voi volete¡¡¡¡¡¡ potete dovete sapete


¡¡¡¡ppp

loro vogliono possono devono sanno

I verbi potere, dovere e volere sono considerati verbi modali o servili perchè
servono all’infinito che di solito li segue aggiungendo un’idea di possibilità,
volontà, obbligo o necessità.

Esempi:

Voglio andare in piscina domani.

Devo studiare per l'esame di matematica


Maria non può uscire con noi venerdì sera.

Anche il verbo sapere quando esprime una capacità ha valore di verbo modale.

Esempi:

Luisa non sa giocare a tennis.

Non so cucinare.

Questi verbi hanno la caratteristica di essere seguiti da un verbo all’infinito. ma


possono essere usati anche autonomamente, per esempio: voglio un gelato.

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