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Eterogeneità all’etica: forme diverse di alleni danno fenotipi diversi (es. FC)
Eterogeneità di locus: alei diversi di geni diversi possono dare lo stesso fenotipo (es.
ipoacusia)
Materiale di lavoro
Si cerca di essere il meno invasivi possibile.
Per le analisi “normali” si usa sangue periferico o addirittura campioni spatolati dalle
mucose. Per le diagnosi prenatali si può fare villo- o amniocentesi, ma è anche possibile
prelevare DNA fetale dal circolo della madre, e la stessa cosa si può fare per il DNA
tumorale circolante (se metastasi). Le analisi per impianto si fanno direttamente su una
cellula del blastocista, tanto sono onnipotenti.
Misurazioni in genetica
Le sindromi genetiche dipendono dalla quantità di materiale genetico coinvolto. Le tecniche
che abbiamo a disposizione sono più avanzate delle nostre conoscenze, dal momento che
non sappiamo con certezza che ruolo abbiano tutti i geni o addirittura il materiale genetico
non codificante.
In clinica le sindromi genetiche vengono classificate per sistema, mentre in questo esame di
merda distinguiamo:
-Citogenetiche: cromosomi
-Citogenetiche molecolari: a livello del singolo gene
-Biomolecolari: risoluzione altissima, penso si tratti del sequenziamento.
Malattie cromosomiche
La risoluzione è di 5÷10 megabasi, e il riconoscimento dei cromosomi si basa sulla loro
morfologia e sul bandeggio (affinità della colorazione per regioni a prevalenza AT o CG). Le
anomalie cromosomiche sono spesso causa di aborti o poliabortività o infertilità di coppia. Si
stima che circa l’1% della popolazione sia portatrice di anomalie cromosomiche che
comportano solo un aumento dell’abortività.
Il prelievo per il carotino può essere effettuato su qualsiasi cellula vitale in metafase, dacché
diventa complicato fare cariotipi su campioni paraffinati.
Sia su nati vivi, sia su nati morti. Non mi sembra così importante.
Aborti spontanei
Il 20% circa degli ovociti presenta aneuploidie importanti, ed il 20% circa dei concepimenti
esita in aborti talmente precoci da non essere ne,mmeno registrati come tali. Solo alcune
aneuploidie progrediscono a dare aborti tardivi, mentre tra quelli precoci è riscontrabile un
po’ un poutpurri.
Non-disgiunzione
Può succedere in meiosi I e dare a valle due cameti senza un cromosoma e due
eterodisomici, o in meiosi II e dare due gameti euploidi, uno senza un cromosoma, ed uno
isodisomico.
LEZIONE 2
Cromosoma trivalente
Nel contesto della meiosi di un genitore con traslocazione che porta ad un cromosoma
derivativo, es. 13-14, la segregazione può essere bilanciata o sbilanciata. Nel caso di
segregazione bilanciata il gamete erediterà o i 13 e 14 normali, estinguendo
fondamentalmente la trasmissione del derivativo, o il derivativo (figlio portatore). Nel caso di
sbilanciata, potrebbero esserci aneuploidie, es. il gamete riceve due cromosomi 14 invece
che uno -> incompatibile con la vita.
Le aneuploidie che consentono di arrivare alla nascita sono 13, 18, e 21.
Disomia uniparentale
Situazione in cui un individuo è perfettaemente euploide, ma una coppia di cromosomi arriva
dallo stesso genitore invece che da due; questo può succedere es. dopo un tentativo di
correzione di trisomia (madre con traslocazione, che quindi ha un 14 ed un 13-14 derivativo
nel gamete, arriva il 14 paterno e si rischia la trisomia che viene eliminata eliminando o il 14
materno o il 14 paterno dal corredo completo). Può essere associato a quadri sindromici.
Cromosoma Philadelphia
Traslocazione bilanciata 9-22. A livello del 9 viene coinvolta la regione telomerica con il gene
ABL, a livello del 22 la rottura è centromerica e viene coinvolto il gene BRC. Si genera un
trascritto chimerico, altrimenti inesistente nel genoma umano, con potere oncogenico.
L’evento è casuale e probabilmente selezionato da se stesso. È riscontrabile in alcune
leucemie, e la sua identificazione è importante perché comporta la sensibilità a farmaci
specifici.
Biologia molecolare
La citogenetica ha due grossi limiti: la risoluzione e l’incapacità di individuare mosaici poco
rappresentati (se avviene ad 1/1000 cellule auguri a beccarla). Le tecniche di biologia
molecolare si basano tutte sull’ibridazione,l vale a dire la capacità del singolo filamento di
DNA di formare doppi filamenti con qualsiasi altro singolo filamento, non necessariamente
con il suo originale.
Possiamo distinguere le sonde in base alla loro lunghezza e al loro materiale: dalle sonde
oligonucleotidiche di 50÷150 paia di basi alle sonde di DNA con migliaia di paia di base.
Esistono anche quelle di RNA.
Ovviamente sonde lunghe e sonde corte hanno finalità d’uso differenti, es. quelle fini
verranno usate per cercare sequenze specifiche. Le sonde lunghe ibridano anche se ci sono
importanti regioni di mismatch, mentre sonde più corte sono instabili con mismatch più
piccoli. La stabilità dell’ibridazione dipende anche dalla temperatura. Un esempio di sonda
molto piccola è il primer della PCR.
Procedura di ibridazione
Si estrae il DNA da numerose cellule del paziente, dopodiché si denaturano assieme alla
sonda, aumentando la temperatura, e si lasciano rinaturare. I frammenti heteroduplex sono
quelli di interesse, ovviamente. L’osservazione può essere fatta su nuclei in qualsiasi stato di
replicazione.
Oltre alle sonde geniche, esistono le sonde centromenriche, le sonde telomeriche (usate
nella diagnostica dei ritardi mentali), e le sonde painting, che contengono sequenze
rappresentative di uno specifico cromosoma opportunamente parcate e usate per indagare
le treaslocazioni. La limitazione più importante della FISH è il fatto che siamo limitati
all’esame di cinque *cose* alla volta, dal momento che i fluorocromi non sono infiniti.
Trattandosi di sindromi genetiche il fenotipo non sarà mai completo, quindi il quadro
sindromico è caratterizzato da un certo grado di variabilità. L’iter diagnostico è sospetto
clinico per quadro sindromico (es. Williams) -> FISH per Williams -> riscontro di
microdelezione 7q11.23.
FISH in oncologia
Nella ricerca del cromosoma Philadelphia si usa una sonda fusion: mix di due sonde, una
per BRC ed una per ABL -> se c’è il cromosoma Philadelphia le vedrò colocalizzare sul
cromosoma di derivazione.
Nella ricerca di amplificazione di HER2 (nei tumori può capitare di avere polisomie per un
cromosoma) nel caso di immunoistochimica 2+ si usa una sonda che ibrida HER2 e nel
caso di iperespressione (genica, quindi anche proteica) si rileverà più materiale positivo
all’ibridazione rispetto al normale.
Sonda painting
Utile per la ricerca di microtraslocazioni. In realtà troppo costosa e non si usa in clinica.
LEZIONE 3
ArrayCGH
Si tratta di un saggio di ibridazione inversa. Non si fanno reagire sonde marcate con DNA
fissato al supporto, ma DNA marcato con sonde fissate al supporto.
Le sonde utilizzate sono più piccole di quelle della FISH, sulla chilobase o addirittura
oligotucleotidiche (si parla di qualche decina).
La sigla sta per Array Comparative Genomic Hybridization (o qualcosa del genere). Il
confronto in questione è tra il DNA in esame e un DNA “misto” di controllo. I procedimenti
sono fondamentalmente gli stessi della FISH — denaturo, mischio a sonde, raffreddo per far
ibridare, lavo, e guardo —, soltanto che ad essere marcati diversamente sono le due fonti
diverse di DNA. Ovviamente, per legge di azione di massa, il DNA che presenta
maggiormente una sequenza vi si legherà di più.
Strumentazione ArrayCGH
Le sonde sono disposte a griglia su supporti solidi, siano essi vetrini o chip, e ogni casella
prende il nome di feature. Questo è il vantaggio principale dell’array: invece che essere
limitati a cinque fluorocromi, in questo caso possiamo ottenere una risposta binaria da ogni
feature, arrivando anche a numeri come mezzo milione di ibridazioni contemporaneamente.
Il chiaro vantaggio sulla FISH, oltre alla solita storia sugli esperimenti simultanei, è la
risoluzione: usando sonde così piccole è impossibile che ci sia ibridazione anche se c’è una
microdelezione o una microduplicazione.
Risoluzione dell’ArrayCGH
Oggi si può impiegare l’array per effettuare un cariotipo molecolare. Esistono diverse
risoluzioni disponibili, dalle 60000 sonde al milione di sonde; la scelta è ovviamente dettata
da motivi economici. Con l’aumentare del dumero di sonde diminuisce la distranza tra
sonde.
Vantaggi e svantaggi
Vantaggi: possibilità di esaminare accuratamente dimensione e posizione di una delezione o
duplicazione, possibilità di studio molecolare dell’intero genoma, velocità e elevata
sernsibilità e accuratezza.
Svantaggi: Non rileva le poliploidie — per definizione gli esperimenti vengono fatti con
quantità uguali di DNA controllo e paziente —, non rileva le traslocazioni bilanciate, costa
una un rene, e ha limitata abilità di esame per i mosaicismi sotto al 30%.
Geni OMIM
Geni coinvolti in numerose patologie ma incorrelabili a quadri sindromici definiti per
mancanza di dati. La definizione di informazione fine a se stessa.
SNP-array
Gli SNP sono variazioni di un nucleotide in una posizione precisa posseduti da più dell’1% di
una popolazione. Solitamente non hanno carattere patologico ma a volte sì. Possono essere
genici, sinonimi, o cadere in regioni non codificanti.
Il SNP-array è un array in cui le sonde sono specifiche per determinati polimorfismi che si
vogliono studiare. Si interpreta esattamente come un ArrayCGH.
Vantaggi di SNP-array
I vantaggi girano tutti intorno al fatto che conoscendo a priori la posizione di certi
polimorfismi posso identificare l’origine genitoriale e l’ “identità” di un cromosoma, quindi
posso indagare poliploidie, disomie uniparentali, e mosaicismi al di sotto del 30%;
ovviamente rimango legato all’esame di SNP noti.
LEZIONE 4
Procedimento:
Vantaggi: è una tecnica robusta, in quanto permette di amplificare anche piccole quantità di
partenza; rapidità; sensibilità.
Svantaggi: si possono amplificare solo sequenze note; il materiale si consuma e quindi dopo
un numero finito di cicli la crescita va incontro a plateau; la polimerasi non è in grado di fare
proofreading (la polimerasi manca di attività esonucleasica) e quindi tende ad accumulare
mutazioni artefattuali che possono essere confuse con mutazioni vere e proprie; la
lunghezza del amplicone è limitata, attorno alle 5÷10 chilobasi.
Elettroforesi
Si fa fondamentalmente per vedere cosa sia successo durante l’amplificazione.
Si prepara una piastra di gel di agarosio (diverso da quello che usano i microbiologi) con dei
pozzetti e si inserisconi i prototti della PCR da analizzare, assieme a delle catene di
lunghezza nota e due materiali di controllo (positivo e negativo). La tecnica si basa sul fatto
che gli acidi nucleici sono carichi negativamente e quindi migrano in un campo elettrico con
velocità inversamente proporzionale al loro peso molecolare. Le bande si colorano con etidio
bromuro.
Normalmente ci si aspetta che l’amplificazione di un gene restituisca una banda sola. Nel
caso di una delezione si potrebbe vedere o una banda con minor peso molecolare — se
omozigote —, oppure due bande — se la delezione è eterozigote —. In questo caso si può
ripetere l’esperimento con due coppie di primer, una a monte ed una a valle del gene di
interesse.
Finita la PCR si può tagliare la colonna e sciogliere il gel per riestrarre il DNA.
GATTACAGTGACAAATAGGTTACAACAGTGATTAGATTACAATTAGAATACACCAGATGATT
ACATTAGATAGATAATAT
Segue separazione su agarosio. È fondamentalmente la tecnica che si usa per fare diagnosi
di FC.
-Dot blot: su filtro faccio reagire l’amplificato con una sonda marcata; funziona esattamente
come una FISH.
-Reverse dot blot: sta al dot blot come l’ArrayCGH sta alla FISH (pozzetti e DNA del pz.
marcato)
Real-time PCR
Anche detta PCR quantitativa, si basa sulla cinetica dell’amplificazione, che vede una fase
esponenziale, una lineare, e una di plateau.
L’unica aggiunta alla PCR normale sono le sonde fluorescenti.
LEZIONE 5
Permette di dire che c’è una mutazione ma non di dire che mutazione ci sia.
Sequenziamento Sanger
Si parte amplificando il gene che ci interessa. Si allestiscono poi quattro esperimenti PCR
con l’aggiunta di un ddNTP, nucleotide senza un gruppo idrossilico che funge da terminatore
di catena, es. ddA.
Si fa andare ogni PCR come una PCR normale, e poi le si mette in elettroforesi: ogni
esperimento restituirà catene di lunghezza casuale che termineranno con il ddNTP
dell’esperimento; tramite il bandeggio è poi possibile risalire alla sequenza.
In realtà quello della prof. è il Sanger automatizzato, in cui si usano ddNTP con un
fluorocromo e il computer legge l’elettroforegramma. Il Sanger puro ha una resa di ~200
basi, l’automatizzato arriva a 800÷1000. Nel caso di frame-shift si vedono tanti picchi
sovrapposti perché a un allele manca una base.
Difetto abba importante: non è una metodica quantitativa, quindi es. in caso di delezione va
a mimare una banale condizione di omozigosi.
In teoria questa cosa si può fare anche con l’array, ma devo aver disegnato una sonda
specifica per la sequenza; in questo caso tappo anche i buchi.
LEZIONE 6
Targeted sequencing
Vado a sequenziare determinate regioni di interesse, es. in pz. con CM dilatativa a 30 aa,
che decido io (pannello). Si usano tecniche dci NGS.
Esistono due modalità per selezionare le sequenze: amplicon-based assay (faccio la PCR
sulle sequenze di interesse e poi sequenzio la roba amplificata), e selezione per cattura
(verso ilDNA su biglie son sonde oligonucleotidiche, sulle quali ibrida; sciacquo, tolgo le
biglie, il DNA è pronto per essere sequenziato).
Pannelli
Svantaggi dei pannelli: sensibilità relativamente bassa (geni A, B, e C causano la patologia
X, ma il pannello per X cerca soltanto A e B) e incapacità di fornire informazioni che vadano
oltre il quesito diagnostico. Ques’tulotimo svantaggio è in realtà una cosa che ci va più che
bene da un punto di vista etico.
Approccio genomico-esomico
Permette l’inquadramento diagnostico di patologie genetiche complesse e l’individuazione di
alleli patogenetici in malattie mendeliane classiche (faccio l’esoma al soggetto con fenotipo e
ai genitori, studio la trasmissione; ci sono un po’ di magagne con la questione della
penetranza ma vbb). L’esoma è il sequenziamento delle sole regioni codificanti.
Si può anche codificare l’RNA, ma è una roba che fanno solo i ricercatori.
LEZIONE 6-bis
Epidemiologia
Esiste una relazione intuitiva tra penetranza, gravità del fenotipo, e frequenza della
patologia. Solitamente le comuni sono poco penetranti e poco gravi, dal momento che non
vengono selezionate negativamente come le mendeliane.
Studi caso-controllo
Si prende un gruppo di malati e un gruppo di controllo, poi gli si sequenzia il genoma: lo
scopo è vedere se nei malati c’è una mutazione o uno SNP più prequente che nel controllo.
Si usa l’odds ratio, che restituisce la forza dell’associazione (sebbene non necessariamente
la causalità): se >3,5 posso iniziare a considerarlo, x’ la mutazione è 3,5 volte più comune
nei malati.
Esempio: Celiachia
DQ2 e DQ8 (eterodimeri di HLA2 credo). Viene fatto in quei casi in cui è impossibile fare la
biopsia. I realtà la diagnosi di celiachia è clinica perché il test ha un ottimo VPN ma un
pessimo VPP.
LEZIONE 7
Oncogeni
Le mutazioni a livello degli oncogeni sono da gain of function, sia quantitativo che
qualitativo; trasmissione dominante. Sono relativamente rare in quanto la maggior parte
delle mutazioni sugli oncogeni sono incompatibili con la vita. Non provocano la tumorigenesi
ma predispongono e basta.
Esempi: MET (carcinoma renale ereditario), CDK4 (melanoma familiare), RET (MEN).
Oncosoppressori
Sono la classe più coinvolta nella genesi di tumori, e la loro trasmissione è recessiva (loss of
function): devono essere mutati entrambi gli alleli. Oltre ai classici gatekeeper (Rb, p53,
APC), sono oncogeni anche i caretaker, responsabilili della riparazione del DNA.
In generale le mutazioni che si trovano a livello germinale sono le stesse riscontrabili a livello
somatico, ma non è sempre così: esempio pratico è la mutazione di BRCA1 e 2,
frequentissima in k mammella nei soggetti con questo tipo di predisposizione ma
relativamente rara in tumori sporadici.
Predisposizione genetica
L’ipotesi di Knudson spiega il motivo per cui chi ha predisposizione genica sviluppa tumori
più precocemente e spesso li sviluppa multifocali usando il simpatico retinoblastoma: nella
forma sporadica Rb deve mutare su entrambi gli alleli, mentre nella forma familiare un allele
è già mutato costitutivamente.
I tumori ereditari costituiscono il 5÷10% delle patologie oncologiche. I test genetici sono
concentrati su quelli ereditari, e non quelli familiari (non sempre genetici, potrebbe benissimo
trattarsi anche di aggregazione dovuta a fattori ambientali) o sporadici.
BRCA e tumori
Sia k mammella, sia k ovaio sono ereditari nel 10% dei casi. La causa è costituita dalle
mutazioni sui geni BRCA1 e BRCA2, coinvolti nell’homologous gene repair (meccanismo di
correzione di errori di trascrizione su entrambi i filamenti che prevede la copia della
sequenza errata dall’altro allele); BRCA non è l’unica causa di k mammella/ovaio ereditaria:
il referto si dice non informativo e non negativo.
1 e 2 sono abbastanza simili, in quanto entrambi danno rischio del 70% di sviluppare k
mammella durante la vita (se donna: uomo sale a 10% da 1/1000) e aumentato rischio di
sviluppare un secondio k mammella controlaterale. Cambia il rischio di k ovaio, del 40% in
BRCA1 e del 20% in BRCA2.
Indicazioni e ricerca
Si ricerca BRCA nel caso di pz. giovani, con tumori bilaterali, tumori dell’ovaio, istotipi come
triplo negativo sotto ai 60 aa., uomini con k mammella; esistono programmi di screening per
gente con almeno due parenti di primo grado con k mammella sotto i 50 o un k mammella
sotto i 50 e k ovaio a qualsiasi età. Sulla linea paterna si indagano anche i parenti di
secondo grado perché gli uomini sono poco informativi.
PARP inibitori
Crafty little things. Le PARP sono proteine addette alla riparazione del danno su singolo
filamento: inibendole induco un danno su singolo filamento che, se BRCA è difettoso, si
traduce in un danno a doppio filamento. Con l’accumulo di questi danni la cellula con BRCA
mutato — e solo la cellula con BRCA mutato — va in apoptosi. Sono molto meglio tollerati
della chemioterapia e vengono offerti a prescindere dall’età in caso di BRCA mutato.
LEZIONE 8
Emocromatosi
Malattia ereditaria dovuta all’accumulo di ferro. Essendo un metallo di transizione il bastardo
cambia statI di ossidazione come se fossero calzini e crea ROS danneggiando componenti
cellulari e DNA. L’accumulo patologico di ferro causa danni epatici (cirrosi, poi HCC),
pancreatico (tipicamente diabete), cardiocircolatorio (cardiopatia prima restrittiva poi
dilatativa), ipofisario, e articolare.
Epcidina
Ormone peptidico di sintesi epatica che inibisce l’esportazione di ferro dall’enterocita nel
torrente ematico: il suo recettore è la ferroportina, unico trasportatore del ferro noto. Quando
l’epcidina si lega alla ferroportina quest’ultima viene internalizzata e ubiquitinata.
Tipi di emocromatosi
HFE e HLA
HFE e HLA sono simili, tanto che sono vicini nel genoma e si pensa HFE sia un’evoluzione
in altro senso di HLA. Anche epicidina originariamente era una difensina. Il motivo per cui
l’epicidina aumenta durante un’infezione è che la capacità di un microorganismo di acquisire
ferro è un carattere di virulenza.
LEZIONE 10
AFAP
Forma attenuata di FAP causata da una mutazione meno aggressiva di APC, con meno di
cento polipi (si inizia a sospettare col riscontro di 15÷20 polipi alla colonscopia). L’età
mediana di insorgenza del tumore è posticipata attorno ai 50 anni.
Sindrome di Lynch
Forma più comune di k colon ereditario non poliposo. Consiste nell’insorgenza di
adenocarcinomi con istologia suggestiva (mucinosi, infiltrato linfocitario) a livello del colon
distale. L’incidenza delle mutazioni è ~200/100000, e sono da sospettare in caso di npl
multiple o giovanili (età media di insorgenza 45 aa). Tumori lynch-correlati: endometrio,
ovaio, stomaco, pelvi renale, dotti biliari, dotti sebacei.
Mutazioni coinvolte
MLH1 e 2 causano assieme il 90% delle Lynch, mentre MLH6 e PMS2 sono molto più rari.
Rara è anche la delezione germinale di EPCAM, regolatore di MLH2 (MLH2 risulta inattivato
dopo questa delezione).
Eccezion fatta per EPCAM, questi sono tutti oncosoppressori deputati alla riparazione dei
microsatelliti (sequenze di qualche nucleotide disperse nel genoma); non si sa se i
microsatelliti siano patogenetici o meno ma sono la cosa che si ricerca per fare diagnosi.
Immunoistochimica
Si ricercano i prodotti proteici dei geni, e il vantaggio sulla PCR è che possiamo
immediatamente capire quali geni sono coinvolti. Non necessariamente una mancata
espressione in IIC degli MMR significa essere affetti da sindrome di Lynch, potrebbe anche
trattarsi di un tumore sporadico: bisogna indagare anche il DNA del tessuto sano. Due
riscontri permettono di escludere quasi con assoluta certezza l’ereditarietà del tumore:
metilazione di MLH1 e mutazione su BRAF.
Conclusione
Si fa screening per sindrome di Lynch su tutti i k colon, approccio che si va diffondendo
anche coi k endometrio.
Se è positivo si manda il pz. dal genetista. Può capitare che non si riesca a confermare una
condizione ereditaria dal momento che non si riesce a trovare la mutazione perché la
genetica è una barzelletta. L’approccio non è radicale come con la FAP, il rischio è più
basso; semplicemente follow-up più stretti.