Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
TOPIC NAME
Parliamo del sapere delle lingue dell’Europa moderna e le lingue del russo,
dell’arabo, del mandarino. C’è una differenza imperiale tra queste lingue.
Secondo la conoscenza moderna, russo, arabo e mandarino appartengono a
ranghi epistemici diversi. La conoscenza moderna non si basa su queste
lingue. Nel mondo globale il lavoro intellettuale le lingue della modernità
(inglese, francese, tedesco) ignora la conoscenza prodotta da queste lingue. Al
Quali differenze
contrario, queste lingue devono tenere conto e conoscere la produzione
epistemiche ci sono
intellettuale delle lingue imperiali. Ogni lingua diversa da quelle greche e
tra le lingue?
latine è stata declassata da un puto di vista epistemico. Le soggettività che
adottano queste lingue sono ferite nella dignità e in questa ferità nasce il
pensiero di confine. Nel caso dell’hindi o aymara, la differenza epistemica non
è imperiale, ma coloniale. La colonialità e la modernità vanno a braccetto
perché la modernità ha una retorica salvifica mentre la colonialità usa questa
retorica per legittimare il proprio operato, si costituiscono a vicenda.
Abbiamo tre tesi: la prima dice che ci sono confini geografici, politici,
soggettivi, epistemici. Ci sono anche i confini istituiti dalla colonialità del
potere, che non altro che l’insieme delle differenze imperiali e coloniali. Ogni
confine, in generale, implica l’’esistenza di persone e conoscenze e lingue da
Quanti tipi di confini
entrambi i lati, che si relazionano tra loro. A volte, questi rapporti sono
abbiamo?
vincolati dalle differenze imperiali e coloniali istituiti dalla colonialità del
potere. La colonialità del potere istituisce delle differenze imperiali e coloniali
Cosa significa un che vincolano i rapporti tra le persone, le lingue, le conoscenze al di là e al di
confine? qua di un confine.
Chi regola i rapporti di Il mondo moderno ha tre tipi di confini: geografico, epistemico, soggettivo.
queste persone? Questi confini sono nati tutti dall’espansione coloniale europea. Gli europei
prima si sono appropriati della terra, poi hanno creato un diritto internazionale
Quanti tipi di confini per giustificare queste conquiste. Poi hanno declassato le lingue e le
© templatelab.com
ha il mondo moderno? epistemologie non-europee, stabilendo la loro conoscenza come la migliore.
Poi hanno controllato le soggettività (con la civilizzazione e la
democratizzazione), “nella prospettiva della globalizzazione della cultura”.
Cos’hanno fatto gli
europei per La tesi dell’autore è questa: il pensiero di confine nasce come risposta
rispondere alla loro epistemica dei popoli alla differenza coloniale. L’epistemologia moderna
esigenza di espansione
europea ha costruito l’altro definendolo inferiore. Queste soggettività ora si
coloniale? Come
rifiutano di essere accantonate. Il pensiero di confine propone una
hanno ottenuto tale
soluzione epistemica decoloniale per far sì che ci sia un’emancipazione
risultato?
razziale, sessuale, di classe, linguistica, epistemica. Questa emancipazione
porterà all’indebolimento dei presupposti del potere imperiale.
Quando nasce il
pensiero di confine? A
che serve il pensiero di Il pensiero di confine nasce anche dalla differenza imperiale. Può accadere che
confine? ci sia un desiderio di emancipazione anche in persone “in condizioni
socioeconomiche simili a quelle di coloro che occupano posizioni dominanti”.
Nel XVI secolo il “discorso” occidentale pose una differenza imperiale con
l’impero russo e quello ottomano. Questi imperi avevano però anche loro delle
colonie da gestire.
Il pensiero di confine pone domande che nessuno aveva mai formulato prima
come qual è il rapporto tra identità ed epistemologia. Ci sono alternative nel
pensiero di confine, ma per tutte le persone affrontano il mondo volendo
immaginare un futuro diverso che non sia quello imposto dagli imperi
(egemonici o subalterni che siano). Una persona nata nell’India britannica e
una in America latina hanno una storia coloniale/imperiale comune, quella
della Spagna e dell’Inghilterra. Dalla prospettiva imperiale (dominante o
subalterna) il pensiero di confine è impossibile perché dovrebbero
abbandonare il privilegio epistemico della modernità occidentale e
ammettere che la conoscenza è generata al di fuori del controllo
istituzionale, mentre dalla prospettiva coloniale il pensiero di confine è
necessario. Ora la domanda è può il pensiero di confine emergere anche nella
prospettiva degli imperi subalterni (abbiamo appena detto di no, ma siamo
ottimisti)? Oppure è più probabile che emerga nelle colonie? Il pensiero di
confine non è una risposta universale per tutte le esperienze geostoriche. Il
pensiero di confine ha una grande rivendicazione: la pluriversalità, rivendica la
pluriversalità.
Ci sono inversioni che anche John Milbank fa, ma sono inversioni interne
© templatelab.com
all’epistemologia imperiale e non sono inversioni esterne all’epistemologia
imperiale. John Milbank usa la teologia per discutere il carattere secolare delle
scienze sociali. Usa le categorie dell’epistemologia imperiale per fare
un’inversione all’interno delle acque dell’epistemologia imperiale, non ne esce.
Per questo l’inversione decoloniale è diversa. Ci rediamo conto di ciò quando
confrontiamo teorie occidentali e teorie non-occidentali. Dal punto di vista
della differenza imperiale, le possibilità del pensiero di confine sono difficili. La
storia dei confini coloniali è sempre stata opposta all’impero, mentre la storia
dei confini imperiali aveva il desiderio di assimilazione o di competizione come
prioritari e non di decolonizzazione. La Cina è un esempio di come il pensiero
di confine ha portato a un adattamento senza assimilazione. La
decolonizzazione è più possibile nelle colonie ed ex colonie.
La critica imperiale interna riconosce gli universali astratti (il libero mercato, la
cristianizzazione eccetera). La doppia coscienza viene dalle esperienze dei
soggetti coloniali. Il sapere imperiale ha trasformato in indios e neri gli abitanti
del Nuovo Mondo e in gialli tutti gli asiatici. Il pensiero di confine si trasforma
in pensiero critico di confine quando si creano dei progetti epistemici e di
decolonizzazione.
Oggi c’è una divisione dell’”altro interno” atatraverso una serie di fenomeni.
L’ex Secondo Mondo è un migrante indesiderato;
SUMMARY
© templatelab.com