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Derrick De Kerckhove

Marshall Mc Luhan 1 McLuhan considerato un personaggio controverso, eccentrico, mistico, provocatore, profeta. Chi era per Lei che lha conosciuto da vicino? Per me probabilmente era innanzitutto quello che si potrebbe chiamare un veggente: egli vedeva veramente le cose di cui parlava. Un visionario, per quanto io non ami questo termine, talmente banalizzato che non si sa pi cosa voglia dire. Ma quando si vede un visionario allopera, quando lo si vede al lavoro, quando lo si ascolta, allora sembra di avere a che fare con una specie di osservazione permanente. Io ho sempre visto McLuhan in un atteggiamento di osservazione. Il suo ruolo? Quando parlava, egli riferiva ci che percepiva. Non si trattava di una concezione, di un lavoro di deduzione, di teoria. Era uno che parlava alle fonti. Non mi mai capitato di vedere altrove una cosa simile. qualcosa di straordinario. Credo che avesse dei modelli di pensiero che gli tornavano alla mente e lo aiutavano a formarsi delle idee e a filtrare le sue osservazioni. Ne sono sicuro. E questo poteva irritare le persone. Lo si chiamato profeta poich vedeva molto bene il presente. Lui stesso diceva a me lo ha ripetuto diverse volte, mi faceva ridere Per essere un buon profeta, mai predire qualcosa che non esista gi. Era magnifico. Aveva un senso dellumorismo permanente. Fra me e me pensavo sempre, visto che ci occupiamo di filosofia, alla gaia scienza di Nietzsche. Per Nietzsche luomo perfetto luomo che fa ridere, luomo enciclopedico dotato innanzitutto di un prodigioso senso dellumorismo e capace di rivolgere questo umorismo verso se stesso. McLuhan era perfetto da questo punto di vista. Non smetteva mai di farci ridere. Aveva un gusto detestabile, ma meraviglioso, per gli scherzi pi idioti. S, io lho conosciuto personalmente e mi ricordo di lui con grandissimo affetto, aveva una tale libert di spirito! Era uno spirito libero, come raramente ne ho visti. Certo, era anche una figura controversa. I suoi metodi, alluniversit di Toronto, non erano apprezzati da tutti. Al suo confronto i suoi colleghi per lo pi facevano la figura dei poveretti. Erano persone che facevano il loro lavoro nelle loro biblioteche, che curavano tranquillamente le loro pubblicazioni nelle loro riviste, gradite dai loro colleghi, che facevano le loro ricerche ben documentate con 300 pagine di bibliografia per tre pagine di testo, che scrivevano note pi grandi del resto della pagina. Insomma, avete capito il genere! Lo stile accademico perfetto. McLuhan non era cos. Era come Picasso, che ha detto: Sentitemi bene, il periodo blu lho avuto e ora per cortesia lasciatemi in pace!. Era proprio cos. Quando Picasso ha cominciato a dipingere, ha cominciato come tutti, ha seguito il percorso accademico che gli veniva richiesto. Poi c stata la vera scoperta. Ebbene, McLuhan aveva la stessa libert di Picasso di fronte al pensiero e alla ricerca. Ed proprio per questo che stato paragonato a un poeta. Ma siccome i poeti vengono disprezzati, era in realt una maniera come unaltra per dire che non valeva gran che. Poeta, profeta, fa lo stesso, buttiamo tutto nella spazzatura. questo che si voleva dire. Era detestato dai suoi colleghi. Non posso dire che non li ricambiasse, per quanto non abbia mai sentito McLuhan parlare veramente male di qualcuno. Tuttavia senza alcun dubbio li ricambiava con lo stesso disprezzo. Ed era in grado di farlo percepire in maniera drammatica. Lho visto mettere a posto alcuni dei suoi colleghi. Cera di che farsi un nemico per tutta la vita. Questo sicuro. Ma senza che se landasse a cercare. Diceva delle cose tali che il tipo in questione veniva ridotto in polvere. Era cos. Penso che non avesse un senso acuto della sua presenza nel mondo, ed era questo il suo fascino. Il fatto era credibile, poich egli aveva il senso dellumorismo e non si valorizzava poi tanto. La sola cosa che lo irritava era laccusa di avere delle teorie. Che lo si chiamasse profeta, questo lo faceva ridere, era una maniera di prendersi gioco di lui o di mandarlo a farsi benedire. Ma che lo si definisse un teorico, questo lo irritava molto. Io non sono un teorico, sono un osservatore di ci che accade tutto. Non si considerava un professore, e nemmeno un ricercatore. Si vedeva veramente come un osservatore. Si riteneva un esploratore. Prima di tutto diceva: I dont explain, I explore, io non spiego, esploro. Si immaginava nella giungla, nella savana, in un luogo in cui stesse accadendo qualcosa, con le orecchie e gli occhi iperaperti. E assimilando tutto. In seguito, quando ha cominciato a invecchiare, credo che i filtri dei suoi pensieri siano divenuti un po pi rigorosi, questo accade a tutti. Ma allinizio era una persona con tutti i sensi allerta, e che comprendeva, vedeva, sentiva, toccava le cose. 2 Allinizio gli studi di McLuhan erano incentrati sulla struttura del linguaggio. Avevano origine forse in una passione per la dialettica, per la retorica. Come iniziata poi la sua scoperta dei media? La dialettica era forse la grande sorella filosofica con la quale McLuhan non andava daccordo. Amava appassionatamente la retorica, cera fra di loro un gioco di seduzione, che del tutto retorico, e provava deferenza per la grammatica. Dunque il trivium classico: dialettica (o filosofia), retorica (vale a dire larte delloralit, dello scambio, della seduzione, della pubblicit, dei media, tutto!) e grammatica (per lui rappresentava fondamentalmente il lavoro di Adamo, lo studio dei nomi delle cose, lordine e letimologia. Tutte le mattine mangiava due uova, una bistecca e studiava tre pagine del dizionario Oxford dinglese, quello grande, scrittura biblica, minuscola, su pagine grandi cos, di storia delle parole. Diceva che nella storia della parola c tutto lessere, c tutta la storia). Cera qualcosa in questa passione per il linguaggio che non apparteneva allarte della dialettica e della filosofia classica, che egli trovava per i suoi gusti troppo concettuali. Era piuttosto il gioco del linguaggio e leffetto del linguaggio sul mondo e sullessere. E il medium appunto una metafora, unestensione del linguaggio. A questo egli pensava costantemente. Il linguaggio era al centro delle sue preoccupazioni, nel senso in cui per lui la faccenda fondamentale lalfabeto. la scrittura. Tutto il resto non che una variante, una modificazione del linguaggio. Il linguaggio per lui innanzitutto il mass medium, il medium per eccellenza, che al tempo stesso totalmente comune e totalmente privato. In questo senso Internet divenuto oggi espressione di questa comunanza del linguaggio e delle appropriazioni private del linguaggio. La scrittura comincia a dare allindividuo il potere sul linguaggio. Si tratta di un evento fondamentale, poich linizio della fine di quella specie di unit tribale propria delloralit. La scrittura d il potere allindividuo e appare anche come esteriorizzata, diviene essa stessa uno strumento, pu essere considerata come uno strumento invece di essere, se si vuole, ci che esprime lessere. La parola che passa attraverso il corpo fa vivere, fa essere il corpo, lo fa cambiare. Ma una volta che le parole sono sfociate in un testo, che sono l, oggettivamente, davanti a te, esse divengono oggetto di attenzione e anche uno strumento di lavoro. Come diceva uno dei suoi amici [....], la pi grande invenzione delluomo non la ruota, il linguaggio. E a McLuhan che gli chiedeva: Ma cosa stai dicendo? rispondeva: Il fatto di scoprire che si parla, vale a dire il primo passo verso il metalinguaggio, il pi difficile da compiersi. una cosa assolutamente eccezionale. McLuhan aveva dunque un profondissimo interesse per il linguaggio. interessante constatare la grande differenza che cera fra la sua maniera di vedere il linguaggio e la mia (perch anchio condividevo questo interesse ed un po per questo che ho scoperto McLuhan). Per lui non era di alcun interesse la ricerca delle concatenazioni

causali. Da parte mia io trovo invece affascinante il fatto che lalfabeto non trasforma il cervello, ma trasforma i programmi fondamentali di trattamento dellinformazione, un fatto che secondo me si pu provare senza difficolt. Ma lo si pu anche smentire, e dunque si tratta veramente di un fatto scientifico. A McLuhan tutto ci assolutamente indifferente, cos come lo guidare unautomobile. E infatti non guidava. Dunque leroe della tecnologia, il grande sapiente non parlava di automobili, e allo stesso modo non cercava connessioni in filosofia. Di qui il suo interesse limitato per la dialettica. "La galassia Gutenberg", che veramente il libro sulla scrittura di McLuhan, costituito di frammenti, fra i quali senza dubbio c una connessione, ma essa affidata al lettore. Non perch sia pura fantasticheria, McLuhan era anzi, come ho detto, sempre in atteggiamento dosservazione. Ci sono fra questi frammenti mille connessioni, poich egli li vede vagare costantemente, in relazione gli uni con gli altri, e dunque lintervallo fra i frammenti deve essere stabilito dal lettore. come lopera di un nostro amico a Toronto [....] che dice: Ho voluto creare una musica, una situazione musicale in cui ci siano centomila sentieri, ciascuno dei quali sar deciso e creato da colui che si servir del mio strumento, da colui che far la musica, che danzer con essa. Ebbene, la stessa cosa. Fra i frammenti di McLuhan ci sono centomila sentieri e sta al lettore percorrerli. I frammenti sono per autentici. 3 Loriginalit del pensiero di McLuhan condensata proprio in alcune espressioni sintetiche ed efficaci, concetti resi in due parole come villaggio globale o medium caldo freddo. Erano formidabili intuizioni o il punto darrivo di lunghe ricerche e riflessioni? Io credo che fossero formidabili intuizioni. Penso che la questione sia molto bella e che valga la pena studiarla un po. Non era il frutto di lunghe ricerche. Lintuizione qualcosa di molto strano: una propriet emergente. Si dice che lo spirito sia una propriet emergente del corpo e del cervello, del sistema nervoso; io lo capisco molto bene, non vedo problemi. Lintuizione anchessa una propriet emergente da una situazione, da una configurazione di oggetti, di cose, di idee, di pensieri, di ricordi, di presenze, anche di assenze, la quale fa s che appaiano tali intuizioni; e ci in maniera veramente profetica, in modo tale che la cosa ha laria veramente di un oracolo. E McLuhan era veramente molto oracolare - bisogna dirlo, non bisogna avere paura delle parole - era molto pi oracolare che profetico. Loracolo infatti viene da una situazione di percezione e al limite la persona che pronuncia loracolo non deve necessariamente sapere di cosa parla. Mi ricordo sempre con delizia, con grande piacere, della storia di quel giornalista che si lamentava (il fatto realmente avvenuto, ci devessere un documento che lo testimonia da qualche parte): Ma signore, insomma, non sono sicuro di comprendere quello che mi state dicendo! E McLuhan che lo guarda con grande gentilezza e gli risponde: Ma mio caro signore, quello che sto dicendo molto difficile, non sono sicuro di capirlo nemmeno io. C dunque proprio questo aspetto oracolare, di unintuizione prodotta da una configurazione, di cui una propriet emergente. Ci non significa che McLuhan non lavorasse, come gli veniva rimproverato dai suoi colleghi. Si creduto che fosse pigro, che non volesse fare lo sforzo, che non avesse interesse reale, che si atteggiasse, che facesse il profeta per fare il profeta. Mentre invece era un uomo che non ho mai visto smettere di lavorare. Alle due del mattino veniva da me e mi svegliava per dirmi lultima idea che aveva avuto su una possibile traduzione di unespressione che avrei dovuto inserire il giorno dopo nel libro che traducevo [...]. Mi svegliava per dirmi Ive got another one!. Non smetteva mai di lavorare. La mattina si svegliava presto, mangiava enormemente (ma non la sera, e non una cattiva cosa) ed era sempre al lavoro. Quando leggeva, lo faceva con la pi grande attenzione. C unintera biblioteca a Toronto, di libri annotati da McLuhan, pagina per pagina. E nelle pagine bianche ci sono delle annotazioni preziose con numeri che rinviano alle pagine precedenti. Vorremmo farne unesposizione e vorrei avere la possibilit di offrire delle spiegazioni, visto che so quale sia il senso di alcune di queste annotazioni. assolutamente sorprendente. Dunque non era affatto una persona che non lavorasse. Aveva ascoltato dalla voce di sua madre tutta la letteratura inglese importante, da quando aveva let per capire qualcosa. Sua madre gli leggeva la poesia inglese, i romanzi, via via le cose pi complicate. Era unattrice, imitava diversi personaggi di fronte a un grande pubblico, negli Stati Uniti, si esibiva nelle chiese o nella sale da conferenza. Faceva delle imitazioni e cera da morir dal ridere. Era molto bella e anchessa adorava il linguaggio. Ha letto a McLuhan letteralmente tutta la letteratura inglese. Lamore per la lingua, lamore per linglese, lamore per la poesia... McLuhan conosceva praticamente un terzo di "Finnegans Wake" di James Joyce a memoria, e ce ne vuole! Mi meraviglierei se il pi grande cantore della storia fosse capace di fare altrettanto. Insomma era innamorato della lingua e lavorava sempre. Come vi dicevo, leggeva il dizionario, un po come lautodidatta de "La nausea" di Sartre (un personaggio piuttosto curioso: a quale lettera si fermato? Forse alla K, come Antoine Roquentin). Le sue intuizioni monumentali, come il villaggio globale, corrispondevano alla realt esistente del suo tempo. per questo che non si pu domandare a McLuhan di essere troppo preciso sul computer, sulle reti, ecc.. Egli ha fatto allusione alle possibilit che esso comportava, vedeva con chiarezza lo sviluppo dellelettricit, vedeva che era come lo sviluppo di un sistema nervoso, il quale procede divenendo sempre pi complicato e complesso. Dunque lo sapeva. Ma di qui a dire: Ecco la rete, (net), per quanto essa fosse quasi a lui contemporanea, ebbene questo passo impossibile. Non era il suo modo dessere. Egli vedeva, sentiva, percepiva le cose e basta! 4 Tornando ai media, secondo McLuhan i media elettronici arrivano prima allorecchio. La radio, la televisione toccano altri sensi, mentre il libro lestensione dellocchio. Ci pu spiegare la contrapposizione nel pensiero di McLuhan tra la civilt della scrittura e quella delloralit introdotta dalla televisione? Questo problema sensoriale mi ha interessato enormemente, me ne sono occupato molto. Limportanza del pensiero di McLuhan risiede nel ritrovare il corpo e i sensi nella spiegazione dei nostri modi di sostituire gli uni agli altri. Molti si sono interessati a questo aspetto del pensiero di McLuhan. Mi ricordo un testo notevole di Marschall Confort (?) che si chiamava McLuhan e il lavoro sui sensi, nel quale riportava, in cinquanta proposizioni, praticamente tutta la filosofia di McLuhan sul rapporto e lequilibrio dei sensi, lo scambio dei sensi e cos via. Se McLuhan infatti non amava i sistemi, n le teorie, n lordine, ci non impedisce ad altri di trovare un ordine nel suo pensiero. E lordine che vi aveva messo Marschall Comfort era veramente scientifico, si aveva veramente limpressione che un riequilibrio, che un nuovo bilanciamento dei sensi apparisse a ogni saturazione di un vecchio medium e nel passaggio a un nuovo medium. La scrittura e locchio, loralit e lorecchio. Ma loralit per McLuhan non solo lorecchio, il multi-sensoriale. Vale a dire che l'orecchio il senso che si pu pi facilmente opporre allocchio poich nelle nostre culture occidentali, con la saturazione del campo intellettuale, morale, mentale, sociale, psicologico attraverso la televisione, la radio, abbiamo praticamente ridotto a nulla tutti i sensi, salvo lorecchio. Tutto si svolge nel regno dellocchio: terrore del corpo e del contatto, non si pu essere pi terrorizzati dal tatto di quanto lo siamo nella nostra cultura, terrore del corpo, del sesso. Un vecchio bagaglio quanto mai fastidioso e

pesante che continuiamo a portarci appresso. E infine, anche terrore della religione, che secondo McLuhan verrebbe dallorecchio. Terrore della voce, del fanatismo, che verrebbe da questa specie di discorso che vi sussurra allorecchio il vostro dovere e la vostra maniera di essere. Terrore forse, non al livello dellodorato o del gusto poich questi sono i sensi pi addomesticati, per quanto io abbia limpressione che avremo ancora a che fare con lodorato, ma insomma locchio regna. Noi viviamo il mondo della teoria, viviamo il mondo del teatro, viviamo dunque il mondo della prospettiva, e tutto questo interamente strutturato, formato, organizzato per e dallocchio. Noi colleghiamo tutti gli altri sensi a questo. Per questo motivo lespressione la societ dello spettacolo, mi dispiace, ma non vuol dire niente! Guy Debord (?) credeva di aver scoperto tutto parlando di societ dello spettacolo, ma la societ dello spettacolo comincia con la Grecia, non bisogna aspettare la televisione. Lo spettacolo comincia con la Grecia e continua attraverso il Medioevo, nonostante il Medioevo, che non affatto una societ dello spettacolo, per riprendere alla grande con il Rinascimento, in cui ci si spettacolarizza a fondo. Detto questo, McLuhan aveva capito molto bene che la spettacolarizzazione del mondo derivava dalla traduzione del linguaggio multisensoriale e orale attraverso la scrittura in oggetto della visione. Tutto il resto dipende da questo. Io mi sono spinto di pi in una direzione scientifica, vale a dire mi sono interessato alla strutturazione dello sguardo, a come quattro campi paralleli dello sguardo possano permettere un alternarsi dei processi celebrali che danno la prospettiva, se questa alternanza incoraggiata. Ora, essa incoraggiata dalla scrittura. La scrittura e la prospettiva procedono effettivamente di pari passo. Non deve dunque meravigliare che allepoca della stampa ci sia stata la crisi barocca, che una crisi sensoriale, , se si vuole, il passaggio dal mondo delloralit che rimane ancora forte nel Medioevo, a quello in cui tutti i sensi sono controllati, in cui il trompe-loeil diviene la riduzione del toccare a uno spettacolo visuale. Da cui linteresse ironico della realt virtuale del tridimensionale sullo schermo, che linverso, in quanto ci d il visuale attraverso il tattile. La cosa mi fa ridere. Penso che si passi in effetti molto pi dal visuale al tattile che dal visuale allorale. Loralit secondaria di cui parla Walter Home (?) non una pura oralit dellorecchio, piuttosto una multisensorialit, dominata del resto dallera dellinterfaccia, dellinterattivit: sono le metafore del tattile, lintegralismo, lintegrazione sono le metafore del tattile. Tangere, che vuol dire toccare. Secondo me stiamo passando pi a una situazione del tattile che a una situazione dellorecchio. McLuhan parlava proprio di questo. Alla sua epoca era facile opporsi e dire quando parli, ti si ascolta, quando scrivi, ti si legge. Ti si guarda, si guarda quello che fai. Lelettricit sempre stata tattile. Non si sposta nello spazio, si conduce. 5 Ma a parte la rappresentazione e la spettacolarizzazione, solo con lavvento del mezzo televisivo probabilmente il medium diventato messaggio. Ma no, affatto. La scrittura era gi il messaggio fin dallantichit. Il messaggio della scrittura una cultura dellessere. Non affatto il contenuto infinito, inesauribile delle trasformazioni del linguaggio nella scrittura a costituire il messaggio. Il messaggio profondo della scrittura consiste nel trasformarti in un essere letterato. Fra poco uscir un libro che ho scritto con Claude de Vasenas (?) lo finiremo la settimana prossima che si chiama Lhomme littr. Luomo letterato, questo che vuol dire, il risultato del medium, del messaggio, ma applicato fino in fondo, a tutta la storia occidentale. Che cos lOccidente? una cultura del testo e non di qualsivoglia testo. La civilt giudeo-cristiana deriva da due testi, cominciando dai fenici, dal mito, dallalfabeto greco, e continuando fino a conquistare il mondo doggi. Si pu dire tutto quello che si vuole su Internet, sulla televisione, sulla radio, su tutti i media elettronici, sul colonialismo tecnologico che lAmerica e il Giappone impongono al resto del mondo. Il fatto profondo che la vera occidentalizzazione, che si pu fermare, ma che non si ferma che al limite della scrittura, non la si trova n in India, n in Cina, n in Giappone. Perch in questi tre paesi non c la scrittura fonetica. Il resto del mondo invece completamente fonetizzato e ci vuol dire che il resto del mondo completamente letterato, completamente colonizzato alloccidentalizzazione. Questo fondamentale, ma non lo si mai capito. Recentemente, forse tre o quattro anni fa, c stata una discussione in Azerbaigian per decidere se scegliere i caratteri fonetici, scritti verso destra, secondo il modello greco-romano, oppure caratteri di tipo semitico, scritti verso sinistra, sia di tipo arabo, sia di tipo armeno. Ora non ricordo bene, vorrei essere pi preciso sulle lingue si cui si trattava. Ebbene la gente si poneva tali questioni senza avere idea delle possibili conseguenze delluna o dellaltra scelta. Io avevo mandato un mio scritto, che non ha mai avuto risposta. Credo che abbiano finito per scegliere lalfabeto greco-romano. Ci provocher una formidabile divisione sociale. La scrittura orientata verso sinistra molto pi tribale, collettiva, mentre la scrittura orientata verso destra tende alla frammentazione e allindividualismo. Ma questo un altro problema. Tornando a McLuhan, alla famosa frase Il medium il messaggio - in cui c' anche un gioco di parole the mass age, la civilt di massa - certo che egli la vide in rapporto al mezzo televisivo: dire che il medium il massaggio significava per lui proprio il rimando al tatto TV is staff. Del resto non sono io che ho inventato questa faccenda della tattilit, lui che lha detto. Ha detto Television is touch, la televisione tocca, prende locchio per un orecchio, anche questo aveva detto It takes the eye for an ear. Faceva continuamente degli scherzi sui sensi. Ho limpressione che egli non vedesse la televisione come il disegno di unimmagine sullo schermo. Vedeva piuttosto la televisione come quelle simulazioni che si possono fare oggi, come una specie di raggio che venga ad accarezzarti, a massaggiare il tuo corpo. Era proprio questo raggio a costituire il messaggio. 6 Nella percezione di McLuhan questa idea del villaggio globale aveva una connotazione pessimista? Lui temeva il villaggio globale o no? Il suo libro si chiamava Guerra e pace nel villaggio globale; non ha avuto molto successo, eppure non era male. del 1974, credo. S, ne sono quasi sicuro. uno di quei libri fatti un po per tutti, perch dopo Galaxy and Understanding McLuhan ha sempre scritto in collaborazione. Non forse quindi lespressione pi vigorosa del suo pensiero, ma comunque non male. Ebbene, in Guerra e pace nel villaggio globale egli non afferma che la grande ritribalizzazione elettronica ci render tutti fratelli e far regnare lamore. C stato qualcosa di questo genere al tempo di Timothy Leary, della California, e cose di questo genere, ma nel complesso McLuhan diceva che pi gli uomini sono ammassati gli uni sugli altri, quando hanno avuto una lunga abitudine allo spazio, soprattutto gli occidentali, pi si uccidono fra loro. Non c nessuno che si detesti pi dei fratelli. E quando ci si ritrova tutti fratelli ci si uccide, normale. Non trovava tutto questo meraviglioso, diceva che il solo modo di affrontare il problema era di dosare i media, soprattutto di non lasciare che la radio lavori da sola: essa uccide. Mettere la televisione dove la radio ha cominciato a fare danni, calma la gente. McLuhan aveva capito molto bene il caldo e il freddo di un medium, vale a dire la possibilit di scaldare gli animi di tutta una popolazione con la radio, come aveva fatto Hitler. La seconda guerra mondiale era veramente per lui un effetto della radio. Ed egli riteneva che fortunatamente la televisione aveva impedito la terza, insieme allequilibrio nucleare. Era questa la pace e la guerra nel villaggio globale. La

televisione aveva alla fin fine trasformato una nazione di guerrieri in una nazione di consumatori. Mentre la radio, in Germania, aveva trasformato una nazione di borghesi in una nazione di guerrieri. chiaro, mi sembra. Ma non temeva la televisione come un mezzo che impone il punto di vista del produttore su uno spettatore passivo: certamente credeva che il potere dellinformazione fosse nelle mani del produttore e del distributore, senza dubbio. Non lo ha mai messo in dubbio. Invece quello che aveva messo in dubbio la passivit. Questa specie di intuizione, lidea ricevuta, ma falsa, del pubblico sulla passivit dello spettatore della televisione, era per lui oggetto di scherno. Non c nulla di pi attivo dello spettatore della televisione, solo che il suo un viaggio interiore. Lo spettatore televisivo come drogato, ovvero la sua attenzione completamente invertita verso il proprio interno. Questidea si pu sviluppare dicendo che guardare la televisione non come guardare un libro, tu sei immobile e traduci in immagini una sequenza di sensi, di parole che hanno un significato e ne fai nelle immagini nella tua testa. La televisione invece coinvolge tutti i sensi disponibili in questo scambio, lintelligenza e la comprensione. con il tuo corpo che guardi la televisione. dunque qualcosa che non affatto passivo, ma che al contrario molto attivo. Ma unattivit che, a differenza del libro, considerata dannosa per la memoria, la concentrazione, per limmaginario. Insomma si sono dette un sacco di sciocchezze a questo proposito. 7 Possiamo spiegare meglio la differenza che McLuhan vedeva fra la radio e la televisione? McLuhan pensava che la radio fosse un medium caldo, che risvegliasse gli atavismi e gli antichi richiami tribali nella gente che parlava la lingua della radio. Lo si visto con Hitler, che ha ritrovato il mito ariano nella lingua tedesca. E lo si visto purtroppo recentemente con gli Hutu del Ruanda che hanno ritrovato il mito hutu nella lingua hutu, dicendo: bisogna colpire questi Tutsi. E poi avvenuto il viceversa. Comunque la radio ha avuto una grande responsabilit nel riscaldare gli animi di una popolazione spingendola fino al genocidio. Quello che accaduto impensabile, e la radio vi ha avuto la sua parte, ne sono sicuro. Cos come ha potuto molto nel massacro selvaggio, ma relativamente rapido, della seconda guerra mondiale. Non dimentichiamo che analoghi massacri sono avvenuti a partire dallInquisizione spagnola per tutta la storia del Rinascimento e della Riforma. Dunque non ci raccontiamo delle storie dicendo Va tutto bene, com tutto bello!. La cosa durata pi a lungo, ci sono stati meno morti nel breve periodo, ma se si considera il totale siamo pi o meno sulle stesse cifre. Leffetto della radio nella seconda guerra mondiale stato folgorante. La televisione non ha invece avuto lo stesso effetto, malgrado ci che afferma Vrillot (?), dicendo che la televisione ha animato tutta la Bosnia, e poi tutta la Serbia contro la Bosnia. Quando si studia la cosa con attenzione, punto per punto, ci si accorge che la televisione ha alimentato un fuoco che cera gi, ma in maniera completamente diversa dal fuoco provocato dalla radio. La cosa inquietante che non si pu sapere, non si sicuri. Ricordo un'acuta osservazione di McLuhan: si dice in genere: Non lavrei mai creduto se non lavessi visto. Ma McLuhan invertiva le cose dicendo: Non lavrei mai visto se non lavessi creduto. Voleva dire che la manipolazione, di cui siamo inconsapevoli, dellambiente, attraverso i media e attraverso coloro che lavorano nei media, fa s che non si possa vedere che ci che si pu credere fin dallinizio. Ci sarebbero delle categorie mentali che ci imporrebbero delle visioni. Ma allora, in seconda istanza, a un grado pi profondo del pensiero di McLuhan, ci sarebbe la previsione dellimmagine numerica. Ora non si pu pi veramente avere fiducia in una immagine numerica. Si pu a malapena avere fiducia in unimmagine analogica, poich la si pu manipolare a tal punto da esserne ingannati. Ci sono state delle trasmissioni televisive sulla maniera in cui la televisione inganna. una cosa che accade. Ma lidea che la manipolazione dellimmagine desacralizza lo statuto fotografico, il testimone oculare, che il testimone sacro. Se lhai visto con i tuoi occhi, vero. Se lhai letto nei giornali, vero. Se lhai visto in televisione, vero. un problema di verit. Un problema di verit e di fede. La fede deve passare avanti al sapere nel trasferimento dellinformazione. un po questo, a livello pi profondo, che McLuhan voleva dire. 8 Un altro problema rispetto ai media quello dellidentit privata. McLuhan riteneva forse che essa fosse minacciata dai mass media? Pu sintetizzarci il suo pensiero e dirci se ancora attuale? Su questo punto io e McLuhan non ci intendevamo affatto. Forse la cosa si pu spiegare come segue. McLuhan diceva che la creazione dellidentit privata fatta a partire dallo specchio del testo, il testo una cosa che crea unidentit privata e che d una psicologia. Il punto di vista del lettore, la creazione del mondo allinterno della propria testa, il silenzio della parola che chiude la comunicazione, tutto questo implica un rinchiudersi nella propria pelle, limmagine del Rinascimento di Da Vinci. Dunque il soggetto dello stato, la coscienza privata, la psicologia individuale, tutto questo il contenuto di uno stesso involucro, linvolucro del corpo individualizzato e separato dagli altri corpi. questo dunque lindividuo totalmente tributario del testo, della lettura. McLuhan vedeva nellapparizione dei media elettronici, ma gi a partire dal telegrafo, non semplicemente fino alla televisione, una progressiva minaccia sul controllo del linguaggio, di quel linguaggio che era completamente personalizzato nella lettura e nella scrittura. Vedeva una sempre maggiore esteriorizzazione del linguaggio. Una esteriorizzazione del linguaggio che da una parte si approprierebbe del soggetto politico e nello stesso tempo ridurrebbe il quoziente intellettuale e personalizzato del soggetto mentale. La cosa comprensibile dal suo punto di vista. Inoltre riteneva che lelettricit riempisse lintervallo che era prima neutro, quellintervallo fra i corpi che nellepoca della scrittura era completamente vuoto, il mondo era vuoto di intelligenza, non era che una scatola allinterno della quale cerano degli oggetti. Secondo lui lelettricit farebbe uscire lintelligenza dalle teste, la collettivizzerebbe allesterno e renderebbe in definitiva impossibile il rifiuto mentale. Impossibile lobiezione di coscienza. La storia di Prometeo quella di una coscienza che racchiude un segreto che lo stesso Zeus, il quale sa tutto, non pu conoscere. questa la condizione dellidentit come vista dai Greci, come compresa dai Greci e data come un mito. Questa obiezione di coscienza Prometeo sarebbe il primo obiettore di coscienza secondo McLuhan sarebbe progressivamente meno possibile in un universo nel quale si diverrebbe i meccanismi celebrali delle nostre macchine. Si dice che il programmatore programmato, che la programmazione di un computer in definitiva guidata dal computer stesso, che riprogramma noi stessi. chiaro, non c bisogno di scaldarsi. certo per che su questo punto sono in profondo disaccordo con McLuhan. Perch? Proprio perch sono contemporaneo di una tecnologia che per la prima volta nella storia del mondo coinvolge entrambi i poli dellinterazione: il mondo e lio, il collettivo e lindividuale (o per meglio dire il connettivo, termine che preferisco rispetto a collettivo), il pubblico e il privato. Internet la negazione stessa di tale distruzione dellidentit, poich tu puoi sempre mettere in mostra, su Internet, la tua realt. Si pu effettivamente impedirti in una certa misura di farla circolare, ti si pu anche mettere in prigione o mandarti in esilio. Non c niente di nuovo in tutto questo. Quando si guarda la televisione cosa accade? La televisione ti d il pubblico, ma elimina completamente il privato. Il computer, cosa fa? Ti d unaccelerazione formidabile del privato, ma elimina il pubblico. Se unisci la televisione e il computer su rete, ottieni il pubblico e il privato insieme, simultaneamente,

senza che luno elimini laltro. Ecco, questa la ragione del mio disaccordo con McLuhan. Devo dire per, con la pi grande umilt, che con lui non si sa mai. 9 Unaltra affermazione forse meno nota ma anchessa profetica stata che nellera elettronica siamo tutti angeli, menti senza corpo. stato forse un modo di prefigurare la virtualit, la mente connettiva? Eppure erano gli anni Settanta, ancora non esisteva (Internet), che cosa si riteneva allora? un altro punto di disaccordo sul quale sono meno sicuro di me, ma al quale nello stesso tempo ho dedicato unesplorazione forse pi intensa che non alla questione precedente, proprio perch mi interesso del tattile. La virtualizzazione delle nostre relazioni, delle nostre rappresentazioni, delle nostre azioni, transazioni, interattivit e cos via si traduce nel fatto che diventiamo tutti degli spiriti senza corpo che circolano su reti; mentre allepoca di San Tommaso era molto difficile mettere degli angeli sulla testa di un ago, ora in un microchip si possono mettere tutte le beatitudini, tutti i serafini. Insomma, chiaro dove voglio arrivare. C dunque in effetti una angelizzazione che stata commentata a lungo da Michel Serres, c stato tutto un periodo dellangelismo, soprattutto negli ultimi tre o quattro anni. Si pu dire che langelo alla moda. Ma nellaffermazione di McLuhan era implicita la conseguenza della perdita del corpo. Ma lo si era gi perso, e in maniera assolutamente selvaggia, con la scrittura. Era gi stata ingaggiato con il nostro corpo un confronto fatto dodio, damore e dodio: linvenzione di Eros era gi il risultato della potente contraddizione fra il desiderio dellaltro e il desiderio di s. questo in definitiva Eros e tutto il freudismo. Freud colui che allultimo momento scopre un problema che invece cominciato allepoca dellalfabeto, ovvero la rottura dei sensi e la lotta con il desiderio. Non voglio addentrarmi in questa questione. Ma, appunto, non accade forse che la virtualizzazione, a forza di tradurre il corpo in qualcosa di immateriale, non ci stia dando uno sguardo e una percezione molto accresciuti, intensificati, al di l di ogni espressione, da un punto di vista estetico, totale? Tutti sono artisti, diceva McLuhan. Perch? Perch tutti sono obbligati a ri-vedere il corpo attraverso le sue virtualizzazioni, a ri-sentire i sensi, a ri-ascoltare la stereofonia, la tridimensionalit del suono, la profondit di ogni cosa, questa specie di sinestesia elettronica. Si tratta forse semplicemente di unaltra forma di esplorazione, di unaltra costruzione del corpo, allesterno del corpo, che torna a essere un corpo. Forse che il corpo numerico non esso stesso dotato di profondit e di sostanza, se gliela si d? Sorgono dei dubbi. Alcuni dicono e non sbagliano, secondo me che la differenza enorme tra lanalogico e il numerico che lanalogico si pu ridurre allinfinito, fino ai quanta, senza arrivare alla fine. Perfino latomo divisibile. Non abbiamo trovato lelemento indivisibile dellessere, poich anche secondo la teoria della relativit non c indivisibile. Ebbene, questo ha a che fare con il corpo, con lanalogico, con la sostanza, con la profondit, con la meteria. Questa differenza fondamentale. Il numerico, una volta arrivato a 0-1, finito, non si pu pi dividere, non c pi niente. Non c che 0 e 1. il suo merito, se si vuole, ma questo differenzia molto fortemente il virtuale dal materiale. Per me vige una legge fondamentale: dietro ogni virtualit ci deve essere un minimo di materialit. come loro custodito nelle banche: si continua a mettere oro nelle banche, mentre la relazione della virtualizzazione del denaro e del valore e della materialit, tutto loro del mondo divenuto una relazione infima. Io credo che in un certo senso rester sempre del corpo, allinfinito. Tornando allangelo, s, si possono creare delle creature totalmente virtuali, digitali, che apprendono. Si battezzeranno i computer come diceva padre Gibson , uno dei miei colleghi alluniversit di Toronto. Si dovranno battezzare i computer, diceva (era cattolico), bisogna farlo perch essi hanno unanima. La gente lo considerava un po matto. Posso dire da parte mia che lidea di creare dei corpi alternativi nel virtuale non mi spaventa assolutamente. Non sono daccordo con McLuhan, non credo che si perda il proprio corpo. Ritengo che, al contrario, lo si ritrovi, che lo si cominci a rispettare. Che cosa vuol dire ad esempio smettere di fumare per tutta una cultura? Proviamo a immaginare un continente intero, 250 milioni di persone che smettono di fumare. Non di qui che parlo: in Italia ricomincio a fumare anchio! Ma in Canada non posso, assolutamente impossibile. Sarei mostrato a dito, sarei trattato come un malfattore. Se mi si vedesse fumare uno spinello, potrei essere perdonato, ma una sigaretta, assolutamente no! Vale a dire che unintera cultura si messa a rispettare il proprio corpo. La sigaretta, il tabacco giungono proprio nel momento in cui la testa appunto si separa dal corpo, nel momento in cui si perde il proprio corpo, nel XVI, XVII secolo. Vi allora, nel XVII secolo, lelogio del tabacco nel Don Giovanni di Molire, nel quale Don Giovanni e Sganarello parlano e dicono: meraviglioso il tabacco, fa diventare pi intelligenti!. Il tabacco arriva e diventa la metafora tecnica della separazione fra la testa che pensa, che vede, che giudica, che esamina e il resto del corpo che si trascura. Al giorno doggi la gente smette di fumare e ritrova il proprio corpo. Si ritrova cos, [con il Body Turn di Julius Fast (?)], con tutte le forme di psicosomatismi che si studiano oggi, una scienza del corpo. Il corpo pensa, esso tratta le infomazioni a una velocit fenomenale, a livelli di profondit e di complessit che sono impensabili per il computer. Allora non andiamo a raccontare che si perde il corpo! 10 Ci sono altri insegnamenti che ha lasciato McLuhan e che possono aiutarci a comprendere oggi la convergenza dei media e gli sviluppi della multimedialit? Non lho mai sentito parlare della convergenza. A parte il fatto che per lui era del tutto evidente. Cera gi stata la convergenza in un certo senso di tutto il saper sul testo e lesplosione della galassia Gutenberg, seguita poi dallimplosione elettronica. Limplosione tuttavia gli aveva fatto pensare alla problematica della guerra e della pace nel villaggio globale, limplosione della persone che si ammassano le une sulle altre, secondo una sorta di dinamica fisica. McLuhan parlava infatti di sistole e di diastole. interessante. Talvolta utilizzava termini estremamente pedanti per spiegare cose che non erano del resto troppo semplici. Lidea questa: la civilt e i media avrebbero delle relazioni di espansione e di contrazione. Lesplosione alfabetica sarebbe un fenomeno di espansione; limplosione elettronica sarebbe invece un fenomeno di compressione, di condensazione, dunque di convergenza. Sia lesplosione, sia limplosione cambierebbero la dinamica delle relazioni umane, accellerando tutti i processi in una maniera o nellaltra, e potrebbero minacciare anche lesplosione interna, i sistemi e le societ. Nellimplosione ci sarebbe il pericolo per cui le persone finirebbero le une addosso alle altre, non ci sarebbe pi spazio vitale come avrebbero detto Hitler e Goebbels. C questo problema di concentrazione di cui non soffrono le popolazioni del cosiddetto Terzo Mondo, nonostante le persone vivano le une sulle altre, in paesi molto popolati. Il problema dellesplosione nato da noi con il fenomeno dellespansione dellio, che ha occupato posto, si comprato una casa, ha creato la propriet privata. Qui c stato effettivamente un fenomeno di esplosione. la storia di Roma: questo il confine, tu lo oltrepassi e io ti uccido. proprio cos, esplosivo. La storia di Roma del resto precisamente una storia della scrittura: Roma nata dalla scrittura. Non c dubbio su questo. La grandezza di Roma il controllo del mondo attraverso un esercito totalmente formato sulle linee dellalfabeto. Non c dubbio [...] Il mito del re Cadmos, che McLuhan ripeteva a volont, era questo. Il re Cadmos era colui che estraeva i denti del drago, per poi lanciarle dietro di s e seminare il campo il boustrophedon -, in modo tale che da queste semenze nascessero degli armati pronti a partire alla conquista del mondo,

Alessandro e il suo seguito. questa la storia del mito di Cadmos, e in un certo senso anche la storia di Roma. Ci, per, muovendo da una ristrutturazione fondamentale: il mondo romano era un mondo totalmente ristrutturato a partire dalle forme fondamentali della scrittura e dellalfabeto, un mondo di burocrazia assolutamente rigorosa. Solo i computer sono tanto rigorosi quanto la burocrazia e lesercito romani. Oggi si ha invece a che fare con un fenomeno di implosione. Lintegralismo proprio questo. Esso non altro che limplosione e una sorta di riconfigurazione in un ordine totalmente differente e anche molto pericoloso, veramente molto pericoloso proprio a causa del suo fanatismo, della sua monomania. Molto pericoloso dunque. Lesplosione dunque una dinamica che contiene al proprio interno una minaccia. 11 Considera McLuhan pi un liberal o pi un conservatore e che influenza ha avuto la sua conversione al cattolicesimo? La preoccupazione etica stata una componente rilevante nel suo pensiero? Credo di s. Credo che la fede di McLuhan sia stata fondamentale nella sua vita e nel suo pensiero. Non amava molto parlarne, e non amava neppure la colorazione etica che molte persone danno alle loro osservazioni, perch in tal modo si ricadeono immediatamente in un sistema. E mio Dio se aveva ragione! Aveva per una fede enorme, e una fede che gli veniva dallesperienza. Le persone molto intuitive sono in fin dei conti delle persone di fede. La mia impressione che McLuhan avesse una fede reale. La sua fede aveva una colorazione cristiano-cattolica, e forse era particolarmente esigente in questo senso, pi dogmatica. Questo strano, perch il dogmatismo un sistema. In una certa maniera era molto difficile fargli accettare che il cristianesimo non comprende esclusivamente il cattolicesimo. Io gliene ho parlato. McLuhan si esprimeva poco su questo problema, e soprattutto non in pubblico; era difficile fargli ammettere che anche le altre religioni fossero interpretazioni legittime di una realt, di una sensazione, di una percezione reale. Io sono molto pi sincretico di lui. Diceva cose straordinarie sulla fede, diceva ad esempio: Non si entra in chiesa con delle idee, si entra in chiesa sulle ginocchia. Era la fede di Pascal. Diceva anche che la fede viene attraverso lorecchio, Dio veramente nascosto agli occhi; il deus absconditus, la grande crisi religiosa, la crisi della fede tra la fine del XVII e linizio del XVIII secolo veramente il passaggio dallorecchio allocchio. E il silenzio, il silenzio del testo. N Pascal, n altri pensatori religiosi lo hanno scoperto. Solo McLuhan ci riuscito. Mc Luhan mi aveva detto una cosa straordinaria, che mostra il grado della sua fede: La sola questione importante per lOccidente sapere perch Cristo arrivato qualche anno dopo linvenzione della scrittura. incredibile! Una questione fondamentale! Ma una questione fondamentale per chi crede nella dimensione cristiana in termini esclusivi. Mentre da parte mia, per cos dire, pur essendo altrettanto intuitivo, e con una certa percezione del mondo, preferirei che si ponesse il problema in maniera politicamente corretta. Mc Luhan era un uomo dotato di una fede felice, non ne ho visti molti come lui. La maggior parte delle persone hanno una fede tragica, e allora finiscono per essere noiosi come gli altri. Ci sono tutti i generi di fede, quelle che non vogliono dichiararsi agli altri e, al contrario, quelle che si dichiarano con furore, in modo tale che non si ha pi un attimo di pace. Ma McLuhan non era affatto cos, non era un uomo invadente, non voleva fare proselitismo. Non voleva affatto convertire gli altri intorno a lui, sebbene sia riuscito a convertire la moglie. Fra, e fra i suoi figli ce neranoe fossero alcuni molto molto cattolici e altri che non lo erano affatto. La fede di McLuhan era qualcosa di affascinante. E forse anche qualcosa di molto profondo, non la voglio banalizzare. Dico semplicemente che esercitava un fascino reale. Sono un cattolico convertito, la specie peggiore!. 12 Allora non c veramente una scuola alla quale riferirsi per McLuhan? Forse i sofisti, allepoca in cui la sofistica era veramente una cosa onorevole, e non semplice frode, c stata, nella grande saggezza della sofistica, una forma seria di intelletto. Alla fine della sua vita Barthes sembra aver cominciato a comprendere McLuhan, poich pensava che il gioco fosse qualcosa di fondamentale. Certamente c in Baudrillard una certa influenza di McLuhan, che egli daltra parte non nega affatto. Si pu dire che le persone, pur non non rifacendosi direttamente a McLuhan, lo trattano con sempre maggiore rispetto. finito il tempo in cui chiunque poteva dire che McLuhan era un ingannatore e un falso profeta. Ora si dire che in fondo non aveva poi tutti i torti. Ci sono non pochi studiosi che cominciano a dire: RiscopriamoProviamo a vedere in McLuhan. Dunque forse si former una corrente di pensiero. C a mio avviso una scuola di Toronto alla quale appartiene McLuhan. I canadesi, che non amano vantarsi, hanno considerato un crimine dorgoglio avanzare lidea che luniversit di Toronto avesse potuto contenere un genio come McLuhan (McLuhan non stato riconosciuto come tale nella sua patria, se c un profeta che non stato riconosciuto nella sua patria proprio McLuhan; a Toronto si continua ancora ad attaccarlo). C stata tuttavia una scuola di Toronto: c stato Eric Havlock (?), un grande pensatore che si occupato della scrittura dei greci e dellinfluenza dellalfabeto sulla Grecia, veramente un tipo sensazionale, bisogna rileggerlo per rendersene conto; Harold Eanis(o Harold Hovey ?), il genio delleconomia del Canada e dellAmerica del Nord, che ha compreso fondamentalmente le strutture organizzative delleconomia. Eanis (?) ha cominciato con lessere marxista, come diviso in due, c da una parte lEanis (?) marxista della scuola di Chicago, e poi c lEanis (?) delle comunicazioni che ha ispirato McLuhan, e che stava a Toronto, odiato dai suoi seguacigli eanisti. C dunque una divisione fra i discepoli di Eanis (?), e quelli che si fanno sentire di pi sono i marxisti. C stato poi McLuhan, che il terzo di questa triade a Toronto. E poi un sacco di altra gente. Anche Rice Carpener (?), uno dei grandi pensatori che si sono occupati dellalfabeto inglese, il quale ha trascorso qualche tempo a Toronto, e avrebbe ispirato Havlock (?), che stava l nello stesso periodo. una corrente piuttosto straordinaria, intorno allidea il medium il messaggio, a partire dal pensiero sullalfabeto di Rice Carpener (?), limpatto della scrittura sulla psicologia di Havlock (?), limpatto della scrittura e dei mezzi di comunicazione sullambiente e leconomia di Harold Eanis (?), e poi la formidabile intuizione di McLuhan sul mondo contemporaneo. Del resto essa non era del tutto sconosciuta a Eanis (?), poich nellultimo capitolo del libro The Buyers of Communication (?), Eanis (?) parla della radio e prevede addirittura la televisione; non era sconosciuta neppure a James Joyce, che in Finnegans Wake prefigura la televisione e anche il computer. Dunque, se si vuole, McLuhan non del tutto solo. E se devr esserci una corrente di pensiero, questa si former secondo me a Toronto. Non solo perch ho lonore infinito di far parte del Centre de recherche sur la culture et la technologie, ma perch ci sono una mezza dozzina di persone che si ispirano totalmente, interamente a McLuhan, che pubblicano, che sono lette. Neil Postman (?) il pi celebre, non a Toronto, ma uno dei pi celebri fra i lettori attenti di McLuhan. C poi Pierre Lvy (?), Baudrillard, come dicevo prima. Quanto alla scuola di Toronto, una specie di energia che ha qui il suo punto di partenza. A Toronto c Bob Logan (?), ci sono io, c Stock (?), per quanto egli rifiuti di essere nella scuola di Toronto. Ci sono poi quelli che hanno lasciato Toronto, ma sono passati nella sua universit. Posso citare dei vecchi studenti che sono ora professori in altri luoghi e che continuano il lavoro di McLuhan. Non c dunque alcun dubbio che il filone continua. Vi uneredit che viene ripresa e reinterpretata. C molta divisione in essa, non si pu nasconderlo. Ma in fondo normale, su frammenti che essa si

fonda, e dunque normale che sfoci in frammenti.

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