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I danni dell’inflazione
Al disopra di un certo livello, l’inflazione può però rappresentare un serio
problema per famiglie e imprese. Da un lato, le famiglie si ritrovano a dovere
spendere sempre di più per comprare le stesse merci e sono costretti in certi
casi a limitare le proprie spese. Dall’altro lato, le aziende che aumentano i
prezzi dei loro beni e servizi rischiano di perdere compratori nel mercato
interno e competitività sul mercato estero.
E la deflazione?
In economia, esiste anche un fenomeno nel quale si verifica un aumento del
valore della moneta circolante. Si tratta della deflazione. Avviene solitamente
in un ambiente nel quale la domanda aggregata si contrae, costringendo i
produttori di beni e servizi a diminuire i prezzi per cercare di smaltire il più
possibile l’offerta in eccesso. Gli scenari in cui si verifica la deflazione sono
tipicamente due: a) se i salari diminuiscono, i consumatori non hanno
letteralmente il denaro per poter continuare a sostenere la domanda
aggregata; b) se i consumatori decidono di posticipare i loro acquisti, sperando
che i prezzi diminuiscano ulteriormente, generano un’autentica spirale
deflattiva.
Questo quadro può essere completato, menzionando altri due fattori che,
soprattutto negli ultimi decenni, hanno agito come forza deflattiva: c) la
globalizzazione, che ha delocalizzato le aree di produzione, ridotto i costi di
produzione e abbassato i prezzi, costringendo anche molti altri produttori a
farlo, per non trovarsi fuori mercato; d) l’automazione, che ha agito sempre
nella direzione di un abbassamento dei prezzi, rendendo in molto casi superflua
la forza lavoro.