La situazione tecnica di breve termine del mercato azionario italiano rimane
precaria
Il Ftse Mib è ancora in difficoltà
Soltanto il ritorno sopra i 22.600 punti potrebbe fornire una nuova
dimostrazione di forza. L’euro/dollaro ha arrestato la sua discesa a ridosso di 0,99 mentre il petrolio prova un rimbalzo tecnico.
di Gianluca Defendi
La situazione tecnica del mercato azionario italiano rimane precaria. L’indice
Ftse Mib si è infatti scontrato con la resistenza grafica posta in area 22.450- 22.600 punti e ha subito una rapida flessione, con i prezzi che sono scesi verso i 21.500 punti. Il trend di breve termine è quindi negativo, con i principali indicatori direzionali (Macd, Parabolic Sar e Vortex) che si trovano in posizione short. Solo il forte ipervenduto registrato dagli oscillatori più reattivi può impedire un ulteriore cedimento (che avrà un primo target in area 21.150- 21.100 punti e favorire una fase laterale di consolidamento. Prima di poter iniziare un recupero di una certa consistenza sarà comunque necessaria un’adeguata fase riaccumulativa. Al rialzo, infatti, soltanto il ritorno sopra i 22.600 punti potrebbe fornire un segnale di forza. La discesa del Btp. Il Btp future (scadenza settembre 2022) ha subito una veloce correzione che ha spinto i prezzi a ridosso dei 119,60 punti. La situazione tecnica di breve termine rimane precaria (i principali indicatori direzionali si trovano infatti in posizione short) e solo il forte ipervenduto registrato dagli oscillatori più reattivi può impedire un ulteriore cedimento che avrà un primo target in area 119,10-119,05 e un secondo obiettivo a quota 118,60 punti. Soltanto il ritorno sopra i 123 punti potrebbe fornire una prima dimostrazione di forza. Il quadro tecnico dell’euro/dollaro. Il cambio Euro/Dollaro (EUR/USD) ha arrestato la sua caduta a ridosso di quota 0,99, livello dal quale è iniziato un timido recupero. La struttura tecnica rimane ancora precaria: da un punto di vista grafico, tuttavia, soltanto il cedimento di quota 0,99 potrebbe fornire un nuovo e pericoloso segnale ribassista di tipo direzionale, con target teorici a 0,9855-0,9850 prima e attorno a 0,9825 in un secondo momento. Prima di poter iniziare una risalita di una certa consistenza sarà invece necessaria un’adeguata fase riaccumulativa. Un primo segnale di tenuta arriverà solo con il ritorno sopra 1,02 anche se un allungo dovrà comunque affrontare un duro ostacolo in area 1,0270-1,0280. Il recupero del petrolio. Il petrolio (E-Mini Crude Oil future) si è appoggiato all’importante sostegno grafico posto in area 87-86,30 dollari e ha compiuto un veloce recupero. La situazione tecnica di breve termine sta migliorando: dopo una breve pausa di consolidamento al di sopra dei 94$ è possibile un ulteriore allungo, con un primo target a quota 98,50-98,70 dollari e un secondo obiettivo a ridosso dell’importante soglia psicologica dei 100$. Pericoloso il ritorno sotto i 91 dollari anche se, da un punto di vista grafico, soltanto una chiusura giornaliera inferiore agli 86$ potrebbe fornire un nuovo segnale ribassista di tipo direzionale. Il trend negativo del bitcoin. La situazione tecnica del bitcoin ($) rimane precaria. Nel corso delle ultime sedute i prezzi hanno infatti subito una brusca flessione e sono scesi fino ad un minimo di 19.550$, livello dal quale è poi iniziato un veloce recupero. L’analisi quantitativa conferma la presenza di una solida tendenza ribassista di breve termine, con i principali indicatori direzionali (Macd, Parabolic SaR, Vortex) che si trovano in posizione short. Solo il forte ipervenduto registrato dagli oscillatori più reattivi può impedire un ulteriore cedimento (che potrebbe spingere i prezzi verso il successivo sostegno grafico situato in area 19.200-19.000 dollari) e favorire una fase laterale di consolidamento. Prima di poter iniziare una risalita di una certa consistenza sarà comunque necessaria una fase riaccumulativa. Da un punto di vista grafico, tuttavia, soltanto il ritorno sopra i 22.000$ potrebbe fornire un segnale di forza. (riproduzione riservata)