E’ stata una settimana altalenante per il mercato azionario italiano che ha
tentato un allungo ma è stato respinto da una solida area di resistenza. L’indice Ftse Mib, dopo essere salito fino ad un picco di 22.880 punti, ha infatti subito una rapida correzione ed è sceso fino a quota 22.200. La situazione tecnica di breve periodo rimane quindi contrastata: prima di poter iniziare un nuovo movimento rialzista sarà pertanto necessaria una fase riaccumulativa al di sopra del sostegno grafico posto in area 21.600-21.500 punti. Da un punto di vista grafico, infatti, soltanto il breakout della resistenza posta a 23.150 punti potrebbe fornire un nuovo segnale rialzista di tipo direzionale e aprire interessanti spazi di crescita. Una chiusura giornaliera inferiore ai 21.200 punti potrebbe invece provocare una nuova inversione ribassista di tendenza.
Due azioni da monitorare. Tra i titoli più interessanti segnaliamo il Banco
Bpm, FinecoBank, Nexi. Il primo si è infatti appoggiato a quota 2,70 ed è salito con una certa decisione fino a 2,9150. Il trend di breve termine è positivo: dopo una breve pausa di assestamento è possibile pertanto un ulteriore allungo che può spingere i prezzi in area 2,9450-2,96 prima e verso la soglia psicologica dei 3 euro in un secondo momento. Da seguire anche l’andamento di FinecoBank che, sostenuto da un deciso incremento dei volumi, è salito verso l’importante soglia psicologica dei 13 euro. Il quadro tecnico appare costruttivo anche se il forte ipercomprato di breve termine può impedire un ulteriore recupero (che avrà un primo target in area 13,25-13,30 euro). Segnali positivi sono arrivati anche da Nexi che, dopo essersi appoggiato al sostegno grafico posto a quota 8 euro, ha strappato al rialzo e si è portato a ridosso dei 9 euro. L’analisi quantitativa evidenzia un interessante rafforzamento della pressione rialzista: dopo una breve pausa di consolidamento è possibile un ulteriore allungo con un primo target a quota 9,12-9,18 e un secondo obiettivo, più ambizioso, in area 9,45-9,50 euro. Pericoloso invece il ritorno sotto 8,45 anche se, da un punto di vista grafico, soltanto il cedimento di quota 7,95 potrebbe provocare un’inversione ribassista di tendenza.
Il quadro tecnico dell’euro/dollaro. Il cambio Euro/Dollaro (EUR/USD) è
stato respinto da quota 1,02 e ha subito una rapida correzione. La situazione tecnica di breve termine rimane quindi precaria: prima di poter iniziare una risalita di una certa consistenza sarà pertanto necessaria un’adeguata fase riaccumulativa. Una prima dimostrazione di forza arriverà solo con il ritorno sopra 1,02 (anche se un allungo dovrà comunque affrontare un primo ostacolo in area 1,0270-1,0280 e una seconda barriera a 1,0360). Da un punto di vista grafico, tuttavia, soltanto una discesa sotto 0,9870 potrebbe fornire un nuovo segnale ribassista di tipo direzionale, con target teorici a 0,9830 prima e attorno a 0,98 in un secondo momento.
Il quadro tecnico di oro e petrolio. Il petrolio (E-Mini Crude Oil future) ha
tentato un recupero ma è stato respinto da quota 89-89,15$. La situazione tecnica di breve termine rimane quindi precaria: prima di poter iniziare una risalita di una certa consistenza sarà pertanto necessaria una fase riaccumulativa al di sopra del sostegno situato a ridosso di quota 84,50$. Un rimbalzo dovrà comunque affrontare un duro ostacolo a quota 92,50 dollari. Pericolosa invece una discesa sotto 84,50 in quanto potrebbe innescare un’ulteriore correzione in area 83,20-83 prima e verso 81,70-81,50$ in un secondo momento. L’oro (E-Mini Gold future) ha invece subito una brusca flessione e, dopo aver ceduto l’importante sostegno, grafico e psicologico, posto a quota 1.700$ è sceso fin sotto i 1.670 dollari (facendo in questo modo registrare i minimi degli ultimi mesi). Gli indicatori direzionali confermano la presenza di una solida tendenza ribassista e solo il forte ipervenduto di breve termine può impedire un ulteriore cedimento che avrà un primo target a ridosso di quota 1.650 e un secondo obiettivo in area 1.637-1.635 dollari. Soltanto il ritorno sopra i 1.750 dollari potrebbe fornire un segnale di forza.
La discesa del bitcoin. Il bitcoin ($), dopo essere salito in area 22.650-
22.700 dollari, ha subito una brusca e improvvisa correzione che ha spinto i prezzi verso l’importante sostegno grafico situato a ridosso dei 19.600$. La struttura tecnica di breve termine rimane quindi precaria: prima di poter iniziare un nuovo movimento rialzista sarà pertanto necessaria una fase riaccumulativa. Un eventuale recupero dovrà comunque affrontare un duro ostacolo in area 20.500-20.700 dollari. Un’ulteriore flessione troverà invece un primo supporto in area 19.000-18.850$. (riproduzione riservata) Gianluca Defendi. (riproduzione riservata)