Il mercato azionario italiano ha arrestato la sua discesa a ridosso di un

importante supporto grafico

Ftse Mib aggrappato ai 20.950 punti

Un rimbalzo dovrà affrontare una prima resistenza a quota 21.750 e una

seconda barriera in area 22.200-22.300. L’euro/dollaro ha raggiunto un
minimo a 0,9550 mentre il petrolio è sceso sotto i 76,50$.

di Gianluca Defendi

La situazione tecnica del mercato azionario italiano rimane precaria. L’indice

Ftse Mib, dopo essere sceso in area 21.000-20.950 punti, ha tentato un
recupero, alimentato dal forte ipervenduto, ma è rimasto al di sotto delle prime
resistenze grafiche. Il trend di breve termine è quindi negativo: prima di poter
iniziare una risalita di una certa consistenza sarà pertanto necessaria
un’adeguata fase riaccumulativa. Un rimbalzo dovrà comunque affrontare una
prima resistenza a quota 21.750 e una seconda barriera in area 22.200-
22.300. Al rialzo, poi, soltanto il ritorno sopra i 22.700 punti potrebbe fornire
una nuova dimostrazione di forza. Il cedimento di quota 20.950 fornirà invece
un pericoloso segnale ribassista di tipo direzionale che può spingere i prezzi a
quota 20.750 prima e in area 20.550-20.450 in un secondo momento.

Tre azioni da monitorare. Tra i titoli più interessanti segnaliamo Bper Banca.
Nexi (si veda il box relativo al titolo della settimana) e Unicredit. Il primo si è
appoggiato al solido sostegno grafico situato in area 1,65-1,64 euro ed è
risalito in area 1,75-1,7550 euro. Il breakout di quest’ultimo livello,
accompagnato da un deciso incremento dei volumi, può innescare un ulteriore
allungo, con un primo target in area 1,79-1,80 euro. Segnali positivi sono
arrivati anche da Unicredit che, confermando la tendenza positiva nella quale si
trova inserito, è salito fino ad un picco di 11,45 euro. Prima di poter proseguire
nella sua risalita è comunque probabile una fisiologica pausa di consolidamento
al di sopra del sostegno grafico posto in area 10,50-10,45 euro.

Il trend ribassista del Btp. Il Btp future (scadenza dicembre 2022),

confermando la tendenza ribassista di breve termine nella quale si trova
inserito, ha subito una brusca flessione ed è sceso verso i 110 punti. Il quadro
tecnico rimane quindi negativo (i principali indicatori direzionali si trovano
infatti in chiara posizione short) e solo il forte ipervenduto registrato dagli
oscillatori più reattivi può impedire un ulteriore cedimento. Prima di poter
iniziare una risalita di una certa consistenza sarà pertanto necessaria
un’adeguata fase riaccumulativa. Da un punto di vista grafico, infatti, soltanto
il ritorno sopra i 117 punti potrebbe fornire un segnale di tenuta.

La discesa dell’euro/dollaro. Il cambio Euro/Dollaro (EUR/USD) ha subito

una brusca flessione che ha spinto le quotazioni fino a quota 0,9550. Il trend
primario rimane negativo (i principali indicatori direzionali si trovano infatti in
chiara posizione short): un eventuale recupero, alimentato dal forte
ipervenduto, dovrà invece affrontare un primo ostacolo a ridosso di 0,9840,
una seconda barriera a quota 0,99 e una terza resistenza in area 0,9960-
0,9970. Soltanto il ritorno sopra 1,0050 potrebbe fornire un segnale di tenuta.
Difficile per adesso ipotizzare un’inversione rialzista di tendenza.

Il quadro tecnico del petrolio. Il petrolio (E-Mini Crude Oil future) ha subito
una brusca flessione ed è sceso fin sotto i 76,50 dollari. La situazione tecnica
rimane quindi negativa, con i principali indicatori direzionali (Macd, Parabolic
SaR e Vortex) che si trovano in posizione short. Un eventuale recupero dovrà
affrontare un duro ostacolo in area 86-87 dollari. Prima di poter iniziare una
risalita di una certa consistenza sarà pertanto necessaria un’adeguata fase
riaccumulativa. (riproduzione riservata)