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VATTIMO - INTRODUZIONE ALL’ESTETICA

3 FILONI DELL’ESTETICA MODERNA:


• estetiche metafisiche

- ogni estetica che presuppone un oggetto specifico tradizionale (arte bella)

- errore di questo approccio: reificare un ordine “naturale” delle cose

• estetiche scientifiche

- pensano che l’estetica debba risolversi in scienza

• estetiche critiche

- mettono in questione l’oggetto e lo statuto dell’estetica

—> Vattimo usa questo schema per classificare le estetiche dell’800 ma anche del 900, in cui le
argomentazioni saranno riprese in forma più moderna (totalità dell’esperienza, avanguardie, linguaggio)

1. Estetica e modernità
***l’estetica come specifica disciplina filosofica nasce nel 700

- è un fenomeno quindi moderno (Baumgarten conia il termine a metà secolo)

- si sviluppa da precedenti tradizioni filosofiche

- si intreccia con l’esperienza artistica qualificandone la pratica sociale

—> è il diverso configurarsi della pratica sociale artistica che è responsabile della tarda nascita dell’estetica

- nel 700 la figura dell’artista risulta definita stabilmente sia a livello culturale che sociale:

*produttore di oggetti specifici (opere d’arte) concepiti sotto la categoria della “qualità estetica”

- nascita del museo (e istituzioni volte ad accogliere i prodotti artistici):



*fondato su criteri di scelta che non riflettono più un gusto determinato, ma sul riconoscimento di una
qualità estetica di carattere generale

- è un processo che ha inizio nel Rinascimento e matura solo nel 700

—> prima, l’attività artistica non era unificata e specificata a sufficienza: non poteva essere oggetto di teoria

- non è detto che sia un limite negativo:



*estetica recente si chiede se distinguere l’arte da altre attività non sia risultato di una forma di alienazione

2. Arte, apparenza, imitazione


***tra i temi della tradizione che contribuiscono al profilarsi dell’estetica moderna, il primo che incontriamo:

rapporto tra immagini prodotte dalle arti e la realtà reale (sia quella quotidiana che delle idee)

Condanna Platonica, Repubblica:


—> arte come “copia di copia” (copia delle cose, che sono copie delle idee):

- l’arte ci allontana dalla realtà vera delle essenze ideali: appassionarvisi è negativo per la formazione morale

***si deve analizzare considerando le problematiche dell’estetica antica e il concetto di imitazione

- il potere dell’apparenza estetica è più rilevante nella società antica:



*la sapienza collettiva si trasmetteva attraverso la poesia

*la filosofia (nasce nel VII-VI a.C.) si trovò a lottare con la poesia per il primato della paideia (educazione)

- la poesia drammatica è da condannare perché il suo esercizio/fruizione comportano una perdizione:



*autori, attori e spettatori si identificano con i personaggi dell’azione scenica, perdendo sé stessi

*al cittadino greco era richiesto una continua e totale identificazione col proprio ruolo sociale

—> non si può giustificare le apparenze prodotte dalle arti in relazione a un loro valore specifico (bellezza):

- si deve invece trovare una loro giustificazione in relazione a scopi diversi (formativi, politici..)

- Platone ammette alcuni tipi di musica: mezzi per ristabilire l’equilibrio emotivo

3. Arte e tecnica
***il pensiero antico/medievale è accomunato dal mancato riconoscimento di connessione tra la nozione di
bellezza e arti poetiche, arti figurative, musica e danza:

- le “arti belle” non sono pensate unitariamente sotto una categoria e non sono in rapporto con la bellezza

- sono considerate sullo stesso piano delle altre “tecniche” inventate dall’uomo per facilitarsi la vita

—> quelle che oggi chiamiamo arti corrispondono per i greci alla techné (comprende le nostre tecniche/arti):

*all’interno della categoria della techné vige una sola distinzione tra:

- tecniche che implicano una manipolazione fisica di materiali e la conseguente produzione di oggetti

- arti che consistono in puro esercizio

—> questa separazione verrà trasmessa alla cultura medievale: arti servili - arti liberali

- le nostre arti belle non appartengono tutte alle arti liberali: solo poesia, musica e danza (Muse diverse)

- pittura, scultura e architettura sono considerati lavori manuali e vengono perciò disprezzate

4. Metafisica del bello: luminosità e simmetria


***in questo contesto, la teoria della bellezza non ha nulla a che fare con la riflessione artistica:

- il bello è argomento della metafisica (teoria dell’essere in generale):



*per Platone sono le idee ad essere belle

- con “belle arti” l’estetica moderna farà riferimento alle caratteristiche del bello definite dai pensatori greci

—> nozione di bellezza nel pensiero greco:

- si identifica con lo splendore e la luminosità (Omero, Platone, ripreso da Plotino)

- si identifica con la simmetria e la proporzione (di nuovo Platone):



*radici non nell’esperienza sensibile, ma in un pensiero più riflesso (dottrina pitagorica)

*contemplare simmetria/proporzione nelle cose favorisce il giusto equilibrio nell’anima

5. Arte e struttura
***molti dei temi che strutturano l’”estetica” greca si trovano in Aristotele:

—> definizione di ogni arte come imitazione della natura: (≠ Platone)

- l’arte imita la natura anzitutto perché produce ordinatamente in vista di fini

- in certe arti questa imitazione riesce a portare a termine ciò che la natura da sola non riesce/non farebbe

***Aristotele riscatta l’apparenza artistica dalle accuse di Platone (allontana dal vero, turba l’equilibrio)

- nell’arte la produzione di apparenze si inserisce in un processo strutturato e organizzato finalisticamente:



*paragone la tragedia ad un organismo vivente (Poetica)

- la dottrina aristotelica della tragedia si regge su una rigorosa visione strutturale di questa:

*scopo della tragedia è suscitare nello spettatore pietà e terrore - catarsi delle passioni

- la catarsi (purificazione dell’animo dalle passioni) nella tragedia si ottiene perché:



*gli eventi luttuosi sono inseriti in uno svolgimento logico e ottengono così una spiegazione

*sono quindi importanti le regole di costruzione dell’intreccio tragico

- il fatto che la tragedia imponga a eventi un ordine dimostra che l’arte può fare ciò che la natura non può:

*poiché gli eventi tragici devono essere collegati tra loro da nessi di verisimiglianza e necessità

*l’arte presenta sia il “come le cose vanno abitualmente” sia il “come dovrebbero andare”

*per questo la poesia è più ‘filosofica’ della natura: ci fa conoscere come funziona il mondo

6. Arte ed esperienza religiosa


***il pensiero greco/romano/medievale si rifà non tanto ad Aristotele ma piuttosto a Platone:

- rielaborazione attraverso l’incontro col pensiero cristiano

—> ruolo centrale del fondatore della filosofia neoplatonica: Plotino

- contro la nozione strutturale di bellezza



*il bello non può risultare dall’ordine/composizione di parti che non siano già belle in sé

- esalta invece la nozione di bellezza come luminosità e splendore:



*bellezza è luminosità dell’Essere, dell’Uno, di Dio

*l’arte in quanto produttrice del bello, ha una funzione rivelatrice dell’essere

- produzione e contemplazione del bello sono modi positivi di entrare in rapporto con l’essere in sé

***nel pensiero cristiano è difficile individuare un’estetica specifica ed esplicita, anche perché

la filosofia non riusciva a manifestarsi indipendentemente dalla scienza dell’epoca (teologia):

- la prima filosofia cristiana rifiuta la cultura pagana nella sua totalità (quindi dei suoi filosofi)

- successivamente la filosofia viene definita autonomamente, anche se rimane sempre subordinata

—> due concetti maturati in ambito cristiano contribuiscono alla moderna concezione di estetica:

• opera:
- nozione presente anche nella mentalità classica, ma in modo diverso:

*l’opera ha un carattere accidentale, perché la natura è concepita come circolare e ripetitiva

*il lavoro dell’uomo non muta l’ordine naturale del mondo (pensiero aristotelico)

- il pensiero cristiano vede tutto l’universo come opera di Dio:



*implica un inizio, quindi uno svolgimento e una fine del mondo

*in quest’ottica, le opere dell’uomo acquistano una posizione più decisiva (comprese quelle dell’arte)

- bellezza viene considerata non un attributo eterno dell’essere, ma una qualità visibile nell’opera di Dio:

*viene ripreso il bello aristotelico/platonico, ma non come oggetto esclusivo della metafisica

*il bello è oggetto anche di opere dell’uomo

• simbolo:

- si ricollega alla dottrina della creazione:



*il mondo, essendo opera di Dio, ne porta le sue tracce

*Gesù si è incarnato in un uomo, apparendo perciò come uno di noi

- creazione e incarnazione possono far interpretare il mondo visibile come “figura” di Dio:

*vale non solo per le cose della natura, ma anche per quelle dell’arte (Sacre Scritture)

7. Poesia e arte tra filologia e scienza


***le trasformazioni della vita sociale nell’Umanesimo/Rinascimento toccano molto la figura sociale
dell’artista, che inizia a delinearsi parallelamente ad una specificità dell’esperienza estetica (amare l’arte)

—> elementi rilevanti per la nuova collocazione sociale dell’artista:

• rapporto tra poesia e filologia nella figura del poeta-letterato umanista:

- molti poeti e scrittori degli inizi dell’età moderna sono studiosi di filologia:

*si dedicano al commento/insegnamento degli antichi testi della letteratura greca e latina

- spesso sono anche alti funzionari pubblici

- alla poesia viene così assegnato il ruolo di connettivo tra storia e società:

*accentua la funzione della poesia di assicurare la continuità con la tradizione (quella riconosciuta!)

- viene attribuita importanza alla perfezione formale della lingua e della composizione poetica:

*regole non vissute in contrasto con l’ispirazione (contrariamente al periodo romantico)

• rapporto dell’arte con la scienza:

- si pongono le basi per il riconoscimento di pittura, scultura e architettura come “arti belle”:

*l’architettura ha il suo carattere scientifico nella necessità di applicare principi fisici/matematici

*pittura e scultura hanno una scientificità perché devono imitare razionalmente la natura (prospettiva)

- contribuisce in modo decisivo alla promozione sociale dell’artista

—> nel Rinastimento maturo (metà 500) la vicinanza tra arte e scienza inizia ad incrinarsi:

- visione della scienza meno mistica

- per Vasari nella pittura è più importante il “giudizio dell’occhio” rispetto alla misura scientifica

- un netto allontanamento si avrà nel manierismo e nel barocco

***nasce la possibilità di progettare un sistema delle arti belle (che sarà portato a compimento solo nel 700)

- premesse nel confronto tra pittura e poesia:



*se la pittura è poesia muta, la poesia è pittura orba

*anche gli autori che continuano a sostenere la superiorità della poesia, ammettono un’unità tra le arti

8. Separazione arte e scienza: Barocco, empirismo, classicismo


Teoria dell’arguzia:

—> indica la facoltà di “fare matrimoni e divorzi illegali fra le cose”

- connettere ciò che in natura è disgiunto e viceversa (per soddisfare i bisogni dell’animo umano)

- si fonda sul pensiero di Bacone e inaugura l’estetica barocca:



*separa la poesia della storia e dalla scienza

*la scienza si fonda sulla ragione e la memoria - la poesia sulla fantasia (che permette tale facoltà)

—> Inghilterra:

- la teoria del wit si sviluppa in connessione con la filosofia dell’empirismo:



*cerca si stabilire empiricamente i criteri di valutazione delle opere d’arte

*matura i concetti di gusto, sentimento, senso comune, giudizio..

- i concetti sopra vengono sempre visti in relazione ai rapporti sociali:



*il gusto è legato al “buon gusto”: capacità di mantenere buoni rapporti sociali senza turbarli con eccessi

—> Francia:

- riflessione dell’arte si svolge sull’onda del cartesianismo:



*si esprime quindi in trattati di precettistica classicisti

- viene ripreso e irrigidito l’aristotelismo del rinascimento italiano:



*la verosimiglianza (criterio fondante dell’arte) deve essere misurata con criteri rigorosamente razionali

—> Germania:

- qui nel secondo settecento verranno sviluppate teorie a cui l’estetica moderna è più esplicitamente legata

- riflessione sull’arte subisce l’influenza sia dei pensatori inglesi che francesi

- la cultura tedesca di metà settecento è dominata da un classicismo di origine francese, ma più ricco:

*in Winckelmann l’ammirazione per l’antichità si risolve in messa in questione dei modi d’esistenza moderni

- tematica del genio:



*espressione del classicismo tedesco come sintesi di motivi soggettivi e oggettivi

*carattere essenziale del genio è essere una forza creativa che si sottrae a regole e precetti

*Harder introduce l’idea di una creatività sovra-individuale che si esprime nella poesia popolare/lingua

9. Per orientarsi nell’estetica moderna


***nella storia dell’estetica (degli ultimi 2 secoli) si possono distinguere tre orientamenti fondamentali:

- possibili modi con cui l’estetica concepisce se stessa e il proprio rapporto con l’oggetto di ricerca

- Vattimo suddivide gli autori in due gruppi per ogni orientamento:



*ogni gruppo riprende in tempi diversi e con modalità teoriche diverse il relativo atteggiamento

1 - Atteggiamento metafisico:
- ritiene fondamentale che l’estetica abbia un suo oggetto e contenuto specifico

2 - Atteggiamento scientifico:
- nega che l’estetica (e la filosofia in generale) abbia un oggetto di ricerca/metodo specifico di affrontarlo

- sostiene che l’estetica debba fornirsi di una metodologia rigorosa (analoga a quella delle scienze naturali)

3 - Atteggiamento critico:
- condivide con gli scientisti il dubbio sull’inesistenza dell’oggetto/metodo estetico specifico

- MA invece di auspicare la sua trasformazione, si costituisce come teoria dell’assenza (di oggetto/metodo)

10. Verso la definizione dell’estetico


VICO

- idee sono la risoluzione del problema platonico sul valore/carattere delle apparenze prodotte dalla poesia

- ritiene ke la poesia abbia verità propria corrispondente al grado sviluppo di spirito umano/istituzioni sociali

≠ tradizione che cerca giustificazione il mondo poetico cercandone la verosimiglianza, non la verità

- il riconoscimento di una verità propria della poesia avviene nel quadro di una generale filosofia della storia

—> rapporto arte-storia (livelli espliciti e impliciti)

- alle origini poesia e storia coincidono: è nella poesia che l’umanità primitiva tramanda la propria storia

- si tratta si un sapere proprio dell’umanità nel grado “fantastico” del suo sviluppo

- è la fantasia che permette l’attività che da luogo alla produzione dell’opera d’arte:

*per chiarificare questa nozione, Vico utilizza e ripensa numerosi concetti della riflessione secentesta (wit)

KANT
- essenziale dell’estetica kantiana: aver individuato il luogo trascendentale dell’esperienza estetica nel
sentimento, che viene però liberato dalla sua tradizionale soggettività

- per essendo fondato in un’esperienza sentimentale del soggetto, il giudizio di gusto pretende universalità:

*è una pretesa legittima in quanto alla base giudizio di gusto sta la facoltà conoscitiva

- nel provare piacere per il bello, ciò di cui il soggetto gode è anzitutto la propria appartenenza all’umanità:

*non è possibile scindere il piacere derivato dall’apprezzamento dell’oggetto da quello di sentirsi parte di
coloro che apprezzano quell’oggetto

*il soggetto empirico si sente come fosse soggetto trascendentale, capace di giudizi di validità universale

- dal lato dell’oggetto, il bello è insieme ‘gratuito’ e profondamente radicato nell’intimo delle cose

*non fondato su alcun concetto che lo rende necessario

*è fatto per corrispondere alle esigenze formali delle facoltà conoscitive

11. L’arte e l’assoluto (metafisico)


***sono i punti dell’estetica kantiana su cui si soffermano gli idealisti per evidenziare i rapporti arte e assoluto

Schelling:

- meno aderente all’estetica kantiana rispetto ai suoi colleghi

- la sua prima filosofia è un’elaborazione della parentela tra natura e spirito umano

- gli sviluppi del suo pensiero comportano un ridimensionamento della centralità assegnata all’arte

*ma contengono aperture per quanto riguarda arte e mito

HEGEL:
- si collega alla problematica kantiana: per Hegel l’arte è una forma dello spirito assoluto

- con spirito assoluto intende la conciliazione tra il particolare e il concetto universale:



*viene realizzata sia a livello soggettivo (provvisorio) che oggettivo (qualificando l’essere nella sua storia)

- se l’opera d’arte come manifestazione di libertà è possibile, significa che:



*lo spirito ha ormai sottomesso il mondo sensibile nel suo complesso

*cioè la storia deve aver raggiunto un livello in cui la libertà dello spirito è diventata realtà effettiva

≠ Kant: la libertà realizzata si presenta solo come eccezione nell’universo che vale solo per il soggetto

- il bello per Hegel è la manifestazione sensibile dell’idea (si lega a Kant e al classicismo tedesco del 700)

- dato che il bello è concepito come effettiva realizzazione della libertà dello spirito

*di bellezza si può parlare solo in ambito artistico (dove lo spirito opera attivamente)

*non si può quindi parlare di bellezza naturale (dove il grado di casualità è eccessivo)

SCHOPENHAUER
- nel pensiero di schopenhauer si ha una vera e propria assolutizzazione dell’arte

≠ per Hegel l’arte è collocata nell’assoluto come suo momento

- l’arte è la rivincita dell’intelligenza sul tendere incessante della volontà:



*nella contemplazione delle idee l’uomo si sottrae al volere 

*l’arte è il luogo di questa contemplazione disinteressata delle idea

*l’arte è assoluta perché libera l’uomo e la cosa-idea contemplata dalla concatenazione spazio-temporale e
causale propria del mondo fenomenico

- la produzione e la contemplazione del bello sono assoluti perché si sottraggono al divenire e alla storia:

*afferma un assoluto antistoricismo estetico (si lega alla tradizione neoplatonica)

- con Schopenhauer comincia nell’800 il filone del “pensiero negativo”:



*concepisce la razionalità realizzata come un meccanismo di tipo totalitario a cui bisogna sottrarsi

12. L’estetica e la crisi della coscienza borghese-cristiana (critico)


***Hegel e Schopenhauer sono ancora rappresentanti della coscienza borghese:

concepiscono (positivamente o negativamente) l’uomo come capace di arrivare all’assoluto, e vedono

l’arte come una delle vie (forse quella privilegiata) per accedervi.

≠ Kierkegaard e Nietzsche hanno una posizione di rifiuto più radicale

Kierkegaard:

- considera l’esperienza estetica uno stadio dell’esistenza (come quello religioso, o etico):

*è quindi caratterizzata da aspetti di provvisorietà, inautenticità, mistificazione (= condanna Platone)

*nell’aspetto della provvisorietà si avvicina a Kant (inesistenza di teoreticità/praticità del bello)

Nietzsche:
***inizialmente si ritiene discepolo di Schopenhauer:

- “stato dionisiaco” si presenta ancora come un modo di raggiungere l’Uno (volontà)



*si tratta comunque già di un Uno che non ha più nessun carattere metafisico

*stato dionisiaco: strana (perché mobile, superficiale, e caotica) forma di raggiungimento dell’autenticità

***nelle opere mature, lo stato dionisiaco verrà definitivamente staccato dalla volontà schopenhaueriana:

- dionisiaco diventerà sinonimo di “volontà di potenza”

- arte/esperienza estetica considerate vie d’accesso a una condizione di superficialità/mascheramento:



*negazione dell’idea di un rapporto sia positivo che negativo con qualunque forma di assoluto

13. Inizi di un’estetica scientifica: sociologismo/psicologismo (scientifico)


***l’estetica dell’ottocento si sviluppa su una via inaugurata dal positivismo:

- dissoluzione della filosofia nelle scienze umane

- trasferimento (anche parziale) dei problemi filosofici a metodi di ricerca più vicini alle scienze della natura

—> non siamo più nel rapporto diretto arte-scienza; qui l’estetica è la scienza stessa!

Taine:
***estetica scientifica: spiegare in modo sistematico il mondo dell’arte individuando le leggi che lo regolano

- leggi intese in senso positivo e descrittivo (non normativo)

- le leggi devono servire a spiegare opere d’arte, personalità artistiche, stili, scuole

Fechner:

***cerca di fondare un’estetica scientifica rifacendosi alla psicologia:

- formulare in termini di psicologia scientifica le leggi sui meccanismi di piacere e dispiacere

- ideò degli esperimenti per capire quali forme geometriche elementari avessero maggiore approvazione

***sono più importanti le premesse metodologiche che i risultati effettivamente raggiunti (= Taine)

Lipps:

- riprende numerosi elementi dell’estetica kantiana, psicologizzandoli

***mostra l’aspetto vitalistico delle dottrine estetico-psicologiche ottocentesche:

- caratteri del bello ripensati come modi in cui il soggetto esperisce con piacere la propria attività vitale:

*soprattutto a livello corporeo e della sensibilità

- visione della vita psichica: movimento e flusso di energie che si investono negli oggetti dell’esperienza

*la psicologia può individuare tali percorsi energetici

14. Arte e linguaggio (scientifico)


***le difficoltà delle estetiche scientifiche ottocentesche (che più o meno seguono Taine: individuare leggi)
nascono dal fatto che lo status scientifico-sperimentale delle scienze a cui fanno riferimento è problematico:
l’ulteriore sviluppo delle scienze umane nel 900 porterà ad una sostanziale modificazione del programma:

—> l’estetica scientifica si concentrerà nel campo delle discipline che studiano il linguaggio

- nella cultura contemporanea lo sforzo di formulare i problemi delle scienze umane in modo scientifico
passa attraverso l’assunzione di modelli derivati dalla linguistica

- vantaggio di fornire un terreno definito e preciso all’indagine scientifica sull’arte

- il linguaggio è il corpo stesso della poesia: schemi di analisi linguistica trasposti anche alle immagini/suoni

*punto di partenza estetica scientifica 900: ‘funzione poetica’ del linguaggio - peculiarità linguaggio poetico

Richards e Ogden:
***si propongono di eliminare le confusioni tra linguaggio della conoscenza e linguaggio della bellezza:

- definiti rispettivamente simbolico ed emotivo

- il linguaggio poetico rientra in quello emotivo: quindi anche quello dei discorsi valutativi dell’arte

***posizione diffusa in ambiente anglosassone: si rifà al neopositivismo e alla filosofia analitica:

- seppur il neopositivismo delle origini tendesse a respingere ogni linguaggio diverso da quello scientifico

- i suoi sviluppi hanno portato a risolvere i problemi del linguaggio :



*riconoscendo/delimitando ambiti e regole proprie di ciascun linguaggio (scientifico, etico, artistico..)

Morris:

- ha in comune con Richards la definizione di linguaggio poetico in riferimento all’emotività:



*anche se Morris preferisce declinarlo in riferimento ai “valori”

- l’arte per Morris è “il linguaggio per la comunicazione dei valori”:



*avviene attraverso iconi: segni che non rinviano al loro significato, ma lo presentano/incorporano

*per questo nelle opere d’arte le qualità fisiche dei materiali impiegati hanno molta importanza

- il focus sull’importanza del “corpo” delle opere d’arte avvicina Morris al formalismo di Jakobson

Jakobson:

***in lui scompare il riferimento alle emozioni del linguaggio poetico (≠ Morris, Richards)

- rimane centrale la funzione poetica del linguaggio: l’imporsi del messaggio come tale (= iconicità Morris)

*il messaggio poetico richiama l’attenzione su se stesso (suoni delle parole, costruzioni frasi)

- autoriferimento: criterio linguistico con cui si riconosce empiricamente la funzione poetica



*questo lega Jakobson e l’estetica strutturalista al programma positivistico dell’estetica scientifica

***il movimento strutturalista è servito a liberare la critica letteraria e artistica dai tradizionali vizi retorici:

- le ha fornito un metodo più rigoroso e una solida base di legittimità

***tuttavia, la funzione poetica è definita in riferimento a ciò che la tradizione poetica/artistica ha tramandato:

- non c’è possibilità di riflettere criticamente sul come/perché si siano formate e definite tali

***inoltre, la funzione poetica così definita è considerata una funzione costitutiva del linguaggio in toto:

- può manifestarsi in vari modi, ma di fatto non può mancare essendo una componente essenziale

- presenza di elementi kantiani/neokantiani:



*funzione poetica come ricerca delle condizioni trascendentali di possibilità della poesia

*tali condizioni vengono trovate nella struttura dello spirito umano o nelle vari funzioni del linguaggio

15. Arte e totalità dell’esperienza (metafisico)


***autori che seguono hanno in comune l’inserimento della riflessione sull’arte in una prospettiva sistematica

≠ non parlano più di rapporto dell’arte con l’assoluto nel senso di Hegel e Schopenhauer:

—> sono legati alla metafisica dell’800 per il peso centrale che continua ad avere la nozione di totalità

Croce:

- arte come primo momento teoretico dello spirito: momento della conoscenza intuitiva

- operata in una visione dialettica “dei distinti” ma che rimane una teoria della vita spirituale come totalità

Dewey:
- totalità come carattere costitutivo di ogni esperienza umana:

*nel suo aspetto di perfezionamento rivela una qualità estetica

- peculiarità del suo pensiero: tono naturalistico



*la categoria di totalità dell’esperienza è pensata in riferimento a un modello biologicistico/evoluzionistico

*vede la vita dell’uomo come un continuo processo di integrazione con l’ambiente

- tale integrazione si attua nella trasformazione di situazioni caotiche in situazioni definite

- ogni trasformazione è accompagnata da un carattere formale estetico:



*ogni attività dell’uomo ha quindi una sua esteticità

*l’arte evidenzia il significato specifico dell’esteticità di un determinato oggetto

- mette in discussione la tradizionale separazione tra arti belle e arti utili

- tono complessivo molto ottimistico: ogni problema/critica fa da premessa ad una soluzione/integrazione

Lukács:
- totalità: categoria del particolare intesa come categoria centrale dell’estetica (risonanza hegeliana)

- filosofia e arte borghese sono soggette a un processo di dissoluzione:



*parallelo allo sviluppo della fase imperialistica del capitalismo

- le poetiche avanguardiste del novecento sono per Lukács sintomi di degenerazione:



*conferma che il suo atteggiamento in relazione al gusto è neoclassico

16. L’arte in questione (critico)


Freud:

***nonostante si possa pensare di collegarlo all’estetica scientifica, più vicino all’atteggiamento critico:

- per essere scientifico, la psicanalisi dovrebbe inserirsi pacificamente nel panorama delle scienze

*invece sconvolge la stessa nozione di scienza!

—> la psicanalisi (e le sue applicazioni all’estetica) hanno un carattere eversivo:

- inizialmente intende fondare il sapere sulla psiche e sui prodotti simbolici del mondo della cultura

- ma in definitiva opera una dislocazione della sede del senso della coscienza in un altrove indefinito

- in questo quadro, l’arte non può più avere una collocazione fissa

***la messa in questione dell’arte avviene secondo una critica della dimensione estetica:

- rifiuto di chiudere l’arte entro un ambito dell’esperienza che non può influire sul resto dell’esperienza

- rifiuto di una dimensione puramente ludica/accessoria dell’arte (caratteristica delle avanguardie 900)

Heidegger:
***rivendicazione della serierà dell’arte

- propone una concezione inaugurale dell’arte/poesia: luogo dove originariamente accade la verità

- l’arte/poesia è da considerarsi un istituirsi storicamente mobile delle aperture sul mondo



*è il linguaggio (non è immutabile, ma diviene storicamente) che permette di fare esperienza del mondo

*anzi è la stessa opera d’arte che col suo accadere rende possibile la storicità

*la poesia è quindi il luogo del nascere di nuove epoche

—> il legame della riflessione estetica heideggeriana con le avanguardie artistiche del 900 è solo implicito

≠ Benjamin e Adorno:

- messa in questione della dimensione estetica legata a considerazioni di sociologia della cultura:

*influenzata profondamente dal marxismo

***differiscono per l’atteggiamento nei confronti dei nuovi mezzi di comunicazione di massa:

- Benjamin ottimista: ‘riproducibilità tecnica’ delle opere d’arte è via per un’esperienza estetica più autentica

*possibilità di uno sviluppo positivo dell’umano nel mondo dei mass media

- Adorno vede l’esperienza estetica come ultima spiaggia della soggettività dell’uomo moderno

*i mass media e la loro organizzazione totale/totalitaria sarebbero una minaccia a questa soggettività

Benjamin:
- avanguardie storiche caratterizzate da aspetti distruttivi dei modelli tradizionali dell’esperienza estetica:

*soprattutto dell’aura di feticcio dell’opera d’arte

- shock: elemento determinante dell’esperienza estetica

- ritiene che si possano preparare le condizioni socio-culturali di una nuova via dell’arte:

*l’esperienza estetica perderebbe il suo carattere elitario

*si eliminerebbe la divisione tra produttori e consumatori d’arte

*verrebbe liquidata la confusione tra valore estetico e valore monetario dell’opera d’arte

Adorno:
- importanza dello shock sullo spettatore (ma in un’ottica diversa: non apertura verso una nuova via)

*come richiamo a valori dell’esperienza estetica in senso tradizionale

*la virtualità (intesa come non-somiglianza tra società prima-dopo) produrrebbe l’effetto di shock

*l’avanguardia novecentesca tende alla virtualità esasperando gli aspetti tecnicistici/linguaggi formali

- l’opera non rispecchia il mondo in cui sorge:



*nesso dialettico tra opera e mondo: mostrarsi come un particolare che mette in crisi la staticità del tutto

- arte come luogo in cui si possa vivere il ricordo di un possibile futuro alternativo

- la centralità dell’arte non istituzionale viene attestata in primis nella pratica sociale:

*alla crisi della dimensione estetica (come sfera speficifa/separata) e delle sue istituzioni (museo, teatro..)

è seguito un mutamento di pratiche sociali alternative che non muoiono perché non si risolvono nella
società totale

NB: il fenomeno più caratteristico dell’esperienza artistica recente è:

—> il passaggio dall’oggetto bello alla produzione di eventi di portata sociale e comunitaria

- gli artisti producono sempre meno oggetti belli da desiderare di comprare/collezionare/contemplare

- si orientano piuttosto verso la produzione di happening:



*momenti di esperienza collettiva che sappiano concentrare emozioni condivise

- oggi il bello è ciò che crea comunità

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