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DELLA DIETA
I carboidrati
• Sintetizzati da organismi fotosintetici; accumulati come amido nei vegetali e
glicogeno degli animali
• Dovrebbero rappresentare il 60-70% delle calorie introdotte
quotidianamente con la dieta (facilmente utilizzabili)
• Utilizzo: scopi energetici, deposito sotto forma di glicogeno, coniugati a
proteine e lipidi (funzione strutturale, informazionale e immunologica)
Dieta tipica
Proteine
15–20 %
Carboidrati
40–50%
Grassi
40%
Classificazione dei carboidrati
Monosaccaridi:
- Glucosio, fruttosio,
galattosio, mannosio
Oligosaccaridi:
- Saccarosio (fruttosio+ glucosio)
- Lattosio (glucosio + galattosio)
- Maltosio e destrine (glucosio)
Polisaccaridi:
- Amido
- Glicogeno
- Cellulosa
Caratteristica dei carboidrati: presenza di C chirali
Carbonio chirale: quattro diversi atomi o gruppi attaccati covalentemente ad esso.
aldoso chetoso
• Chiralità à stereoisomeri
• Monosaccaridi con un C chirale: due
immgini speculari non sovrapponibili dette
enantiomeri D e L (convenzione di Fisher)
Aldoesosi e chetoesosi della serie D
Conformazione D oppure L:
posizione di OH legato al C chirale
più lontano dal C carbonilico (D se
è a dex; L se è a sin).
• Citoprotettore biologico
• formazione di un gel idrocolloidale molto resistente,
• conservazione di un buon grado di idratazione, azione antiossidante
• aumenta la resistenza delle cellule corneali nei confronti dell’essiccamento,
della tossicità della luce intensa e favorisce la cicatrizzazione corneale
• I glucidi più abbondanti in natura (in particolare nei vegetali), funzioni strutturali e di
deposito; principali componenti dell’alimentazione umana
• Formati da unità ripetute di monosaccaridi con legame glicosidico, distinti in omo- e
eteropolisaccaridi,
• Omopolisaccaridi: unica unità di base che si ripete. Es. glicogeno e amido (deposito);
cellulosa e chitina (struttura)
• Eteropolisaccaridi: due o più differenti unità di monosaccaridi
• Omopolisaccaridi: amido
• L'amido è la principale riserva energetica
accumulata nei vegetali sotto forma di granuli,
in particolare nei semi, nei tuberi e nelle radici. legami H
• omopolimero del glucosio, presente in due forme
diverse: amilosio e amilopectina
legami a(1à4)
legame a(1à6), ramificazione
• derivati degli zuccheri in cui i gruppi aldeidici e chetonici sono ridotti ad alcol
• Xilitolo: dolcificante usato nelle gomme da masticare, sostanza “non cariogena”
perchè, non essendo fermentato dai batteri del cavo orale, inibisce la formazione
degli acidi che corrodono lo smalto.
Polioli: sorbitolo
• Il sorbitolo: in diversi tipi di frutta, nel sorbo (Sorbus domestica)
• Non è vero zucchero (manca di gruppo aldeidico o chetonico, solo alcolico)
maltodestrine
• L’ a-amilasi della bocca scinde in maniera casuale i legami a(1à4) ma non quelli a(1à6),
• è poco attiva; in queste condizioni si formano destrine costituite da un polimero di 6-8 residui
di glucosio con le ramificazioni, e maltodestrine .
• Completa idrolisi (enzima deramificante e amilasi pancreatiche) nell’intestino
Digestione dei carboidrati: STOMACO
maltodestrine
Digestione dei carboidrati: INTESTINO TENUE
Maltosio, maltotrioso e
destrina limite
SGLT1
Membrana luminale
Vena porta,
Membrana basolaterale fegato
I venti amminoacidi comuni presenti nelle proteine
Classificati in base alla polarità: capacità di interagire con acqua a pH fisiologico
CARATTERISTICHE DI BASE DEL TRASPORTO FACILITATO
passaggio di un soluto idrofilico attraverso una membrana biologica
m. apicale
m. basolaterale
FEGATO
MODIFICA e DISTRIBUISCE le SOSTANZE NUTRITIVE
• Omeostasi glicidica
• notevole flessibilità metabolica
• ricambio di proteine 5-10 volte più veloce degli altri organi
KM EK I-III glicemia
• l’elevata K0,5 per il glucosio è importante affinchè il fegato non sottragga glucosio agli altri
organi (prima i muscoli, no spreco di Gluc)
è cinetica sigmoide
è non è inibita dal prodotto Glucosio-6P diversamente da EK I-III
è sofisticato meccanismo di regolazione (segregazione nel nucleo e ⇑ trascrizione del suo gene)
GLUCOSIO 6P: PUNTO DI INCROCIO DEL METABOLISMO
DEI CARBOIDRATI NEL FEGATO
Coinvolto in diverse vie metaboliche a seconda delle necessità dell’organismo
Il FRUTTOSIO:
• introdotto dall’esterno con miele, frutta, bibite, abbondante in diete a base di frutta
• da idrolisi del saccarosio nell’intestino;
• assorbito dagli enterociti tramite GLUT5 (membr apicale);
• immesso nel circolo sanguigno da GLUT2 (membr basolaterale)
• GLUT5 (Km 6 mM): si satura facilmente à 50 g di Frutt può provocare disturbi intestinali
(diarrea, gonfiore e dolori addominali)
Metabolismo del Fruttosio:
- due vie metaboliche diverse (fegato e muscolo) che portano entrambe il Fruttosio
nella via glicolitica
GLICOLISI
Nel FEGATO: metabolismo diverso dal muscolo. Fruttochinasi
Glucochinasi: bassa affinità anche per Fruttosio
Trasferimento di P su C1
Aldolasi di tipo B
Fruttochinasi
Gliceraldeide + diidrossiacetone-P
fegato
Triacilgliceroli,
glicerofosfolipidi
nel fegato
Fruttochinasi
• Pi è inibitore di AMP deaminasi;
• se il livello di Pi ⬇, si attiva AMP deaminasi
Gliceraldeide + diidrossiacetone-P
Alta conc Frutt à accumulo di Frutt 1P (FruttoK opera a velocità maggiore di aldolasi)
à sottrazione di Pi (perché F6P non si idrolizza rapidamente e quindi immobilizza P),
che provoca:
• ↓↓ conc ATP (per diminuita fosforila ox)à perturbazione dei gradienti ionici (pompe ATP-
dipendenti) à danni epatici
• attivazione di AMP deaminasi che degrada AMP à à à acido urico (iperuricemia)
L’intolleranza al fruttosio
Come si calcola:
• misurando l’area della curva a campana della
glicemia dal momento dell'ingestione a due ore
dopo.
+
Utilizzo del Lattosio (degradazione)
NEL FEGATO
GALATTOSIO
GALATTOSIO
ATP
GALATTOSIO
Galattochinasi
ATP Galattochinasi
ADP Galattochinasi
ATP
ADP
Galattosio 1-P UDP-glucosio
ADP
Galattosio 1-P UDP-glucosio
Galattosio 1-P Galattosio 1-P uridil trasferasi
UDP-glucosio
Galattosio 1-P uridil trasferasi
Galattosio 1-P uridil trasferasi
Glucosio 1-P UDP-galattosio
Glucosio 1-P UDP-galattosio
Glucosio 1-P UDP-galattosioGlucosio
Epimerasi
Epimerasi Glucosio
Epimerasi Glucosio
UDP-glucosio GLICOGENO Pi
UDP-glucosio
UDP-glucosio
GLICOGENO
PPiGLICOGENO2 Pi Pi
Pi
PPi 2 Pi
PPi 2 Pi
UTP Glucosio 1-P
• UDP: coenzima trasportatore UTPdi esosi (sintesi del glicogeno)
Glucosio 1-P
UTP Glucosio 1-P
• Effetto netto del ciclo: conversione di galattosio-1P in glucosio-1P
Glucosio 6-P
• No produzione netta e neppure consumo di UDP-glucosio oppure UDP-galattosio.
Glucosio 6-P
Glucosio 6-P
Galattosemia
Deficit di:
• galattochinasi: ↑↑↑ galattosio nelle urine e sangue.
Sintomi lievi, cataratta precoce (da deposito nel cristallino di galattitolo, metabolita del
galatt) àcontrollare apporto di galattosio nella dieta
• Uridilil trasferasi: più grave, ritardo nello sviluppo durante l’infanzia, deficienza
mentale e danno epatico. Non risponde a eliminazione di galattosio, può essere mortale
• Epimerasi: stessa sintomatologia ma rispondente a dieta
GALATTOSIO
GALATTOSIO
ATP
ATP Galattochinasi
Galattochinasi
ADP
ADP
Galattosio 1-P
Galattosio 1-P UDP-glucosio
UDP-glucosio
Galattosio 1-P uridil
Galattosio 1-P uridilil
Galattosio 1-P uridil trasferasi
trasferasi
trasferasi
Glucosio 1-P
Glucosio 1-P UDP-galattosio
UDP-galattosio
Epimerasi
Epimerasi Glucosio
Glucosio
UDP-glucosio
UDP-glucosio GLICOGENO
GLICOGENO Pi Pi
PPiPPi 2 Pi
2 Pi
Intolleranza al Lattosio
• Abbastanza comune tra gli adulti della maggioranza popolazione umana (eccezione
Nord Europa). Intolleranza parziale specie in Africa e nel sudest asiatico. No
tolleranza del lattosio nei Bantu dell'Africa meridionale e nella maggioranza della
popolazione cinese
• Perdita di buona parte della lattasi intestinale epiteliale: lattosio ingerito col latte
non può essere digerito nell'intestino tenue à entra nel colon.
• Qui il lattosio viene fermentato dai batteri à prodotti tossici e gas idrogeno à
gonfiore, gas e crampi addominale
• Gas prodotto dai batteri viene assorbito dal corpo e poi espirato nel respiro.
Test di intolleranza
• consumare circa 50 g di lattosio
• analizzare il respiro per la presenza di idrogeno gassoso nei successivi 60-90 min.
• Se la persona è intollerante al lattosio, H2 nel respiro ↑↑ in 60 - 90 min dopo
l'assunzione di lattosio.
• L'assenza di ↑↑ di H2 nel respiro suggerisce un’adeguata digestione del lattosio.
Origine evolutiva