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I processi di trasformazione e
stabilizzazione possono a volte causare
una diminuzione del contenuto di tali
antiossidanti (ad esempio per effetto
del calore), rendendo l’alimento
maggiormente esposto alle
conseguenze dell’ossidazione
Per questo motivo
In molti casi si interviene aggiungendo
sostanze antiossidanti all’alimento,
anche se queste sono in grado di
rallentare le reazioni di ossidazione
ma mai di bloccarle
né di invertirne il senso perché sono
generalmente reazioni irreversibili
pertanto…..
• Queste sostanze devono
essere aggiunte
all’alimento il più presto
possibile, unitamente ad
altri interventi quali
l’esclusione dell’ossigeno
dal confezionamento, la
protezione dalla luce UV e
dal calore, l’eliminazione
di eventuali tracce di
metalli
Nella scelta di un antiossidante si
deve tener conto di …….
• Caratteristiche chimico-fisiche
dell’alimento
• Caratteristiche chimico-fisiche
dell’antiossidante
• Solubilità e dispersività
dell’antiossidante
• Stabilità dell’antiossidante ai processi
di trasformazione (es. cottura, frittura,
pastorizzazione)
• Gli antiossidanti, aggiunti o naturalmente
presenti, sono attivi in quantità dell’ordine
dello 0,01%
Quantità più elevate possono agire come
pro-ossidanti
• primari :
9BHA (butilidrossianisolo)
9BHT (butilidrossitoluolo)
9PG (propilgallato)
9TBHQ (butilidrossichinone)
BHA
• Miscela di due isomeri 3 e 2-terz butil 4-
idrossianisolo, di cui l’isomero 3 costituisce
l’85-90% del totale
• E’ una polvere cerosa insolubile in acqua e
moderatamente solubile nei grassi e negli oli
• E’ sinergico con BHT, gallato di propile,
metionina e acidi
• E’ particolarmente efficace nell’inibire
reazioni di ossidazione su acidi grassi a
catena corta
BHT
• 2,6-di-terz butil-p-cresolo
• E’ una polvere cristallina insolubile in acqua e
più solubile del BHA nei grassi e negli oli
• E’ meno attivo del BHA come antiossidante di
grassi di origine animale