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DOLCIFICANTI

Dr.ssa Elisabetta Russo, dr. Mario Russo

ISTITUTO EUROPEO DI RICERCA IN SCIENZE NATUROPATICHE


DOLCIFICANTI

• Le sostanze dolcificanti usate nell'industria


alimentare sono alcune decine e possono
essere divise in dolcificanti naturali e
dolcificanti artificiali.
• Le diverse sostanze dolcificanti hanno potere
dolcificante e apporto calorico molto vari,
più o meno intenso. Questo spiega perché
soltanto alcune possono essere considerate
la versione light dello zucchero (saccarosio).

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DOLCIFICANTI

L'INRAN, Istituto nazionale di ricerca per gli


alimenti e la nutrizione ne sconsiglia l'uso fino al
terzo anno di età e durante la gravidanza e
l'allattamento. Particolare attenzione va
riservata ai bambini di età superiore ai tre anni:
l'eventuale somministrazione di prodotti
contenenti dolcificanti deve avvenire con
cautela.

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DOLCIFICANTI NATURALI
O polialcoli, si trovano in natura in frutta e verdura (quelli usati
industrialmente, però, sono ottenuti a partire dal mais: si estrae l'amido,
si ottiene lo zucchero e per idrogenazione e inversione si ottiene
l'edulcorante desiderato). Il loro potere edulcorante è, in genere, solo
leggermente più basso rispetto allo zucchero da tavola (saccarosio) e
contengono poco più della metà delle sue calorie. I più comuni nella
nostra alimentazione sono quelli che finiscono in "olo" (sorbitolo,
mannitolo, xilitolo…). Questi dolcificanti danno consistenza ai cibi e
hanno un effetto rinfrescante che spiega anche il loro diffuso impiego
nelle gomme da masticare, nella confetteria e nelle caramelle. Tra questi
edulcoranti, si differenzia lo xilitolo per il fatto di non provocare carie.
Tutti, se consumati in grande quantità, possono causare flatulenza, mal di
pancia e dissenteria.
Non è fissata una dose giornaliera raccomandata ma viene comunque
dato un valore di riferimento pari a 20 grammi al giorno per gli adulti e
10 grammi per i bambini per non incorrere in effetti indesiderati.

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DOLCIFICANTI ARTIFICIALI
O intensivi, sono sostanze di sintesi, caratterizzati da un
elevato potere edulcorante (da 30 a 500 volte quello dello
zucchero comune), dall'assenza di valore calorico (in pratica
non hanno calorie) e da una dose giornaliera massima che
varia a seconda dei dolcificanti e che si calcola in base al peso
corporeo.
Dolcificanti intensivi sono: aspartame, acesulfame, saccarina,
ciclammati e sucralosio (il più recente). Negli Stati Uniti l'uso
dei ciclammati è proibito, dopo che sono emersi studi sugli
animali che ne mettono in dubbio la completa innocuità. In
Europa, il loro uso è stato autorizzato, ma sono state riviste al
ribasso le dosi massime consentite.

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DOLCIFICANTI ARTIFICIALI

Essi sono studiati e sintetizzati in laboratorio e ne vengono


prodotti continuamente di nuovi. Poiché il giro d’affari che
muovono è enorme, si comprende come occorre molta cautela
circa l’affidabilità dei dati di sicurezza che vengono forniti, spesso
dalle stesse aziende che li producono e che hanno tutto
l’interesse a enfatizzarne i pregi e sottostimarne i difetti o i
possibili effetti dannosi.
Come Consulenti per la salute, preferiamo i dolcificanti naturali,
in piccolissime quantità, perché non si vede il motivo di ricorrere
ad ulteriori sostanze chimiche da ingerire, oltre a quelle che
siamo costretti ad assumere senza saperlo e volerlo.

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DOLCIFICANTI ARTIFICIALI
L’ultimo in ordine di tempo è il sucralosio, definito un dolcificante
non calorico di alta qualità, a base di zucchero e dal sapore simile
allo zucchero. È circa 600 volte più dolce dello zucchero.
Il sucralosio non è un prodotto naturale e non si trova in natura.
Sebbene il sucralosio sia a base di zucchero, la molecola dello
zucchero è chimicamente modificata per realizzare il sucralosio
che è classificato come dolcificante artificiale.
La famosissima Clinica statunitense Majo riporta una serie di dati
che rilevano, per i dolcificanti artificiali, solo effetti benefici e
praticamente nessun effetto indesiderato (si veda: http://
www.mayoclinic.com/health/artificial-sweeteners/MY00073).

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DOLCIFICANTI ARTIFICIALI
In persone sane i dolcificanti artificiali stimolano il processo
di rilascio di insulina da parte del pancreas, con calo del
tasso di glicemia nel sangue. L'abbassamento della glicemia
ha come conseguenza quella di stimolare l'appetito.
Nelle persone diabetiche che usano i dolcificanti artificiali in
maniera abituale il processo è invece diverso. Infatti questi
dolcificanti o non sono in grado di stimolare il pancreas a
produrre abbastanza insulina (diabete di tipo I) oppure
perchè i recettori cellulari non sono piu' sensibili allo
stimolo ricevuto dall'insulina (diabete di tipo II). In entrambi i
casi le cellule non trattengono il glucosio che quindi resta
nel sangue, e quindi la glicemia del sangue non si riduce.

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DOLCIFICANTI ARTIFICIALI
Da evidenziare che l'utilizzo di dolcificanti artificiali
con fini dietetici per lunghi periodi puo' esporre ad
alcuni rischi: il primo è lo stimolo dell'appetito; inoltre
aumenta il rischio di essere affetti da diabete di tipo II.
Ancora, nel caso in cui il dolcificante artificiale usato
per sostituire lo zucchero sia l'aspartame, bisogna
considerare alcuni effetti collaterali tipici di questo
particolare dolcificante artificiale, non ancora chiariti
esattamente.

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DOLCIFICANTI ARTIFICIALI
Ad eccezione dell'aspartame, i dolcificanti intensivi possono
avere un retrogusto sgradevole: ad esempio, la saccarina è amara.
L'aspartame può dare raramente effetti indesiderati in persone
particolarmente sensibili: mal di testa, nausea, vomito, dolori
addominali. Inoltre, poiché è una fonte di fenilalanina non può
essere assunto da chi è affetto da fenilchetonuria (avviso che è
obbligatorio in etichetta). Questo dolcificante, inoltre, non deve
essere usato per cibi da cuocere, perché il calore fa svanire il
suo effetto dolcificante.
La dose giornaliera massima consentita varia a seconda del
dolcificante ed è calcolata in base al peso.

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