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ONCOLOGIA
CANCRO DEL POLMONE
Fattori di rischio Fumo di tabacco (pack/year--> n.sigarette al gg x anni/20), asbesto, cromo,
inquinamento, BPCO, fibrosi polmonare, immunosoppressione (1°morte, no scree
Istopatologia Infiltrante o nodulare
Non a piccole cellule: a) adenocarcinoma: ghiandole e muco, quasi 50%,
deriva da nodulo periferico, WHO diversi pattern (acinare, papillare, BAC
a cellule mucinose di Clara, lepidico e solido) b) carcinoma squamoso:
lesione infiltrante, 20%, porta a stenosi bronchiali con atelettasie e
polmoniti ostruttive e rischio di sepsi in caso di ascessi c) a grandi cellule
A piccole cellule O microcitoma: NET, 4 tipi, positivo a NSE e CD56
Clinica TOSSE stizzosa o grassa --> emottisi ed emoftoe
DOLORE TORACICO gravativo e sordo e VERSAMENTO PLEURICO
DISPNEA
*Tumore di Pancoast dell apice polmonare --> sindrome con: dolore, atrofia
muscolare spalla e braccio, temperatura cutanea
**Metastasi --> parestesie, epilessie, s.Addison, dolore osseo
***S. paraneoplatiche: s di Lambert-Eaton con affaticabilità muscolare,
ipercalcemia, inappropriata secrezione di ADH
Diagnosi EO e Anamnesi familiare (quadro sfumato se ha BPCO, febbricola ecc)
Esame Emocromocitometrico (nessuna alterazione se non ha perdite di
sangue --> anemia)
Markers tumorali: citocheratine CK7 e CK20 e TTF1 (adenocarcinoma)
RX torace: estensione della massa opaca
TC torace (fondamentale): rilievo della lesione e biopsia tac-guidata
Citologia espettorato spesso negativa
Broncoscopia: pervietà delle vie aeree e prelievo bioptico
Biopsia tac guidata: ago-aspirato più che biopsia perchè la seconda, per
quanto migliore in anapat, ha alto rischio di complicanze come
pneuomotorace (ago maggiore)
**Tumore con scarso materiale cellulare che complica la terapia molecolare
Staziazione per valutare estensione: a) Tac total body con mdc b) PET
soprattutto in fase iniziale c) RMN, anche piccole metastasi cerebrali d)
Scintigrafia ossea
o Microcitoma: limited o extended
o Non a piccole cellule: TNM (I-IIIa sempre operabili; IIIb-IV
inoperabili e prognosi infausta con sopravvivenza inferiore ad un
anno)
Terapia I stadio: CH (lobectomia, pneumoectomia, wedge resection o
segmentectomia) + linfoadenectomia (ilari e peribronchiali omolaterali)
II stadio: CH + RT
IIIa stadio: CH e CT(platino+gemcitabina+paclitaxel)+RT
IIIb stadio: CT+RT + Durvalumab/Nivolumab (Ig lega PD1)
IV stadio:
o adenocarcinoma Terapia a bersaglio molecolare di prima linea:
mut spec EGFR (Osimertinib: anche mut P790M), Alk-t
(Crizotinib) BRAF (Brazatenib) wild-type IT per PD-L1
(Pembrolizumab) o CT con platino+ pemetrexed
o Carcinomi squamosi IT o CT+IT o CT platino +
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Schemi Onco-Emato (Viglietti)
docetaxel/gemcitabina/vinorelbina
Microcitoma: I linea CT (platino+etoposide) + RT II linea CH con topotecano o IT
con nivolumab (Ig anti-PD1)
MESOTELIOMA PLEURICO
FATTORI DI RISCHIO AMIANTO 1000/anno in diminuzione dal 2020 (30 anni dalla l.257 del 92),
Asbesto per produrre Eternit (miscela amianto-cemento), virus SV40, zeoliti,
radiazioni
ISTOPATOLOGIA Circoscritto (una pleura) o Diffusa con cotenna "a colata" (entrambi i foglietti:
tumore a corazza)
Epitelioide: 60-70%, buona prognosi, più difficile da diagnosticare, spesso
secondario da metastasi di adenocarcinoma pleurico
Sarcomatoide o fibroso
Misto: meno aggressivo
CLINICA DOLORE TORACICO dovuto a versamento e accentuato da tosse e respiri, anche a
riposo, in fase avanzata a fascia e irradiato al dorso
DISPNEA dovuta a versamento e ispessimento dei foglietti
--> Disfagia, Paralisi nervo frenico, versamento pericardico
*S. paraneoplastiche: CID, trombocitosi, ipo/iper-glicemia, inappropriata ADH
DIAGNOSI Anamnesi: esposizione a sostanze
Rx torace: versamento pleurico, noduli polmonari (segno di tumore secondario),
calcificazioni pleuriche da asbesto
Tac spirale: migliore strumento, ispessimento pleurico e/o mammellonature
18FDG-PET: utile in stadiazione, diffusione, DD lesioni benigne-maligne
RMN
Toracocentesi: ricerca limitata di cellule neoplastiche nel liquido pleurico
Biopsia: diagnosi di certezza mediante VATS (videotoracoscopia)
Markers: CK5 e 6, Calretinina, Vimentina negativi per CEA --> utile per DD con
adenocarcinoma polmonare
Chirurgia
Pleuropneumonectomia: asportazione di polmone, pleura, pericardio
(fine curativo, in pz giovani)
Pleurectomia/decorticazione: asportazione foglietti e risparmio polmone
(fine curativo, pz anziani con comorbidità)
Pleurodesi: si fanno aderire i due foglietti per prevenire versamenti,
produzione IL-8 e fibrosi dei due foglietti (fine palliativo)
Radioterapia
IMRT ad intensità modulata
Chemioterapia
I linea cisplatino + pemetrexed II linea gemcitabina + vinorelbina
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Classificazione immunoistochimica:
o Luminale A: ER+, PgR+, Ki7 < 20%, prog. fav.
o Luminale B: ER/PgR+, Ki7 > 20%, amplificato HER2, > risk recidiva
o HER2-enriched: ER/PgR-, HER2 iperespresso, più aggressivo, Trastuzumab
o Triple negative: ER, PgR e HER2 negativo, prog. sfav.
CLINICA Noduli solitari o malattia estesa: duro, non dolente, ipomobile, margini irregolari
Linfoadenopatia: ascellari, mammari interni, sovraclaveari (fissi, consistenza
aumentata, fusione a pacchetto)
Malattia Metastatica --> dolori ossei, neuropatie, versamento pleurico, tosse,
dispnea, lesioni papulari iperpigmentate
DIAGNOSI Screening e autopalpazione
Anamnesi: menarca, gravidanze, familiarità
EO:periodo postmestrual osservazione 1) in piedi o seduta con mani sulle
cosce 2) braccia premute sui fianchi 3) braccia sollevate dietro al capo
palpazione: mammella e linfonodi, mano a piatto e movimenti rotatori;
capezzoli tra pollice e indice con tiraggio; p. radiale dell areola con
valutazione escreto --> nodulo pi spesso in quadrante supero laterale sx
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Stadiazione e prognosi:
- cTNM e pTNM
- Interessamento linfonodale fondamentale per prognosi: N0 si associa ad
assenza di malattia a 10 anni dopo CH
- Grading: G1-G3 basati su 1) strutture ghiandolari 2) pleomorfismo 3) HPF:
numero di mitosi per campo microscopico ad alto ingrandimento
- Ki67, recettori ormonali, p53, catepsina D e VEGF, età (<35 anni, pr. peggiore)
TERAPIA Carcinoma duttale in situ (benigno)
o CH conservativa + RT su residuo
o CH mastectomia con skin/nipple-sparing (risparmio cute-capezzolo)
o + Tamoxifene per pz DCIS con ER+
Carcinoma mammario iniziale
1. CH mastectomia o CH quadrantectomia + RT
2. Staging ascellare: a) Biopsia linfonodo sentinella con Blu di Evans e
Tecnezio-99, dopo alcune ore osservazione con sonda radioguidata b)
Dissezione linfonodale ascellare
CHIRURGIA
Mastectomia radicale: (T > 3cm, interessamento linfonodale)
Quadrantectomia: intero quadrante con porzione di cute e muscolo (T <
3cm, unifocali o multifocali non multicentrici) + RT (QUART)
Dissezione ascellare: almeno 10 linfonodi (II livello, III in casi selezionati)
se positivo il linfonodo sentinella --> rischio di linfedema arto sup
RADIOTERAPIA ADIUVANTE
Su mammella residua per ridurre recidiva dopo CH conservativa
Su parete toracica e linfonodi dopo CH radicale per grossi tumori,
invasione vascolare o grossi linfonodi (non di routine)
Carcinoma Mammario iniziale
CH + CT/ OT / Trastuzumab adiuvante in base a recidiva e rischio di morte
Ormonoterapia
o Premenopausa: tamoxifene + analoghi GnRH
o Postmenopausa: inibitori delle aromatasi (letrozolo), anche dopo
trattamento con tamoxifene
CT adiuvante (dopo CH senza evidenza di malattia)
o Entro 4-6w per 6m: antracicline + taxani
Terapia biologica
o Trastuzumab per pz HER2+ (tossicità cardiaca) --> in aggiunta a CT
rischio di recidiva migliorato del 50%
Carcinoma localmente avanzato
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Metastasi:
- Locale: stenosi del lume
- Linfatica: skip-lesions e dipende dalla sede della lesione (terzo sup paratracheali
e cervicali terzo medio sottodiaframmatiche terzo inf pericardiali e coronarici)
- Contiguità: rachide, diaframma, pericardio, fegato
- Ematica: fegato, polmoni, scheletro
CLINICA Calo ponderale e disfagia (prima solidi, poi anche liquidi)
Dolore toracico, rigurgito, scialorrea, odinofagia
M. avanzata: Disfonia (n. laringeo ricorrente), tosse alla deglutizione (fistola
esofago tracheale), dispnea, epatomegalie, ascite, algie scheletriche
DIAGNOSI Radiografia con doppio contrasto: si usa solfato di Bario + gas dilatante,
elevata sensibilità in forme invasive, utile in fase prechirurgica (T > 5cm e
deformazione asse -> interessamento mediastinico -> inoperabile)
Esofagogastroscopia (EGDS): esame di elezione, biopsie multiple anche su
mucosa sana, brushing per citologia --> DD con polipi e leiomiomi benigni
e con ulcera peptica
Classificazione e stadiazione
T (profondità in parete e organi) N (almeno 6 ln) M
**Tumori giunzione gastro esofagea: Class. di Siewert: tipo 1 1-5cm a monte del
cardias, tipo 2 1cm a monte e 2cm a valle, tipo 3 2-5cm a valle (C. gastrico
insieme a tipo 2 esteso)
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Metastasi:
Contiguità: esofago, duodeno, milza, surreni
Linfatico: i primi interessati sono intraddominali e lomboaortici. Segni
clinici sono: a) Linfonodo di Virchow --> Segno di Troisier (linfoadenopatia
sovraclaveare sinistra) b) Nodulo di Sister-Joseph (rigonfiamento
ombelico) c) Segno di Irish: linfoadenopatia ascellare
Endoperitoneali: c. peritoneali con ascite e masse palpabili
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Stadiazione
T (profondità di invasione) N (almeno 15 ln) M (tra cui diffusione peritoneale)
o EUS e TC torace-addome-pelvi con mdc: estensione loco-reg e m.
o RMN con gadolinio: alternativa a TC
o Scintigrafia con Tc99
o 18FDG-PET: 1/3 non captante, ma utile dopo t. neoadiuvante
Prognosi
In generale favorevole, soprattutto in forme precoci (90% a 5 anni)
F. prognostici:
- principali: a)Stato alla diagnosi b) istotipo di Lauren (F. diffusa è peggiore)
- m. operabile: a) Radicalità b) n Ln asportati: almeno15 o 25 se macro. interessati
- m. metastatica: a) PS b) tipo di M c) numero di siti di M
TERAPIA Malattia Operabile
Stadio IA: endoscopia/CH con resezione limitata
Stadio da IB-IIIB: a) CT neoad. + CH + CT adiuv. b) CH + CT-RT adiuv./CT adiuv.
Follow up
EO ogni 3-4m per 2a, poi ogni 6m
EGDS ogni 6m per 2a, poi annualmente
--> Riscontro precoce di malattia e controllo dei sintomi associati a gastrectomia
"dumping syndrome" (nausea, astenia, palpitazioni, sudorazioni fredde e capogiri
30 min e 2h dopo il pasto a causa dell ipoglicemia causata da maggiore insulina
per il rapido passaggio in intestino)
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Derivazione:
95% deriva da elementi esocrini:
Adenocarcinoma Duttale (85-90%)
A. acinoso (1-5%)
A. cistico, mucinoso-cistico, papillari intraduttali
5% deriva da c. neuroendocrine (NET): hanno numerosi recettori sulla
superfice potendo insorgere in diversi distretti: sintomi non specifici, d. difficile:
la maggior parte (60-70%) sono GEP (gastro-entero-pancreatici):
da c. endocrine isole pancreatiche: gastrinomi, insulinomi, glucagomi,
PPomi, VIPomi
carcinoidi da c. enterocromaffini: S. da carcinoide per serotonina
Metastasi:
contiguità: testa (duodeno, vie biliari), coda (milza)
linfatica: precede quella ematica, Ln della testa
ematica: fegato, meno polmone e scheletro
Progressione:
Normale -> PanIN-1 (mut HER-2 e K-ras) -> PanIN-2 (p16) -> PanIN-3 (p53 e
BRCA2) -> Carcinoma
**PanIN: neoplasie intraepiteliali pancreatiche dei dotti più piccoli, < 5mm, è da
considerare una lesione preneoplastica. Meno la IPMN (intraduttale papillare mucinosa) e
MCN (cistica mucinosa)
CLINICA Perdita di peso: primo segno
Dolore addominale: se dorsale cè invasione del n. splancnico
retroperitoneale; se crampiforme è da interessamento peritoneale
secondario, alleviato con gas e feci.
Ittero diretto + prurito, feci ipocoliche, urine ipercromiche
Nausea e vomito da ostruzione del piloro
*Corpo e coda -> dolore e calo ponderale; Testa -> steatorrea, calo p., ittero
S. Paraneoplastiche: tromboflebite (anche isolata), rare dermatomiosite e
sclerodermia
DIAGNOSI Diagnosticato in ritardo per assenza di screening validi
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Stadiazione e Prognosi
TNM (TC fondamentale) -> 4 stadi -> 3 gruppi prognostici:
Locali o Potenzialmente resecabili (I e II) --> 1° gruppo: 15 mesi
Localmente avanzati o Non-resecabili (III) --> 2° gruppo: 9 mesi
Metastatici (IV) --> 3° gruppo: 6 mesi
TERAPIA CH unica potenzialmente curativa, anche se 20% recidivano in 1 anno
Malattia resecabile
Valutazione dei valori di resecabilità (biologica): G3, CA 19-9, PS scaduto
Se assenti -> CH con 15 ln + CT adiuvante (gemcitabina o 5-FU per 6m)
Se presenti -> CT+RT neoadiuvante -> ristadiazione
Malattia localmente avanzata inoperabile
PS < 2: CT (capecitabina) -> PS stabile -> CT+RT
PS > 2: CT (gemcitabina/fluoropiridina/BSC)
Malattia metastatica
CT (FOLFIRINOX: oxaliplatino, irinotecano, 5-FU e leucovirin)
CT (Gemcitabina + paclitaxel)
In pz refrattario: CT con 5-FU+oxaliplatino
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EPATOCARCINOMA
FATTORI DI RISCHIO 600k vittime/anno nel mondo,> incidenza in M tra 50-60 anni,> Sud Italia per HCV
HBV, HCV e Alcol --> Cirrosi
M. metaboliche ereditarie: deficit di a1-antitripsina, emocromatosi, NSH
Obesità, diabete, dislipidemia, ipertensione arteriosa
Aflatossine di Aspergillus Flavus
Alcol: l etanolo funge da cancerogeno diretto (stress oss, inf., cirrosi)
ISTOPATOLOGIA Epatocarcinoma (90%) e Colangiocarcinoma (6%)
Macro (dimensioni e cirrosi):
Nodulari: n. singoli o multipli ben evidenti
Massivo: unica massa che occupa intero lobo (pz sano)
Diffuso: numerosi noduli infiltranti (pz cirrotico)
Micro (pattern citoarchitetturale)
Trabecolare: simile a lobulo ben differenziato
Acinare: c. a raggiera intorno al lume
Solido-scirroso: massa solida senza sinusoidi evidenti e intervalli fibrotici
(pattern istologico)
A cellule chiare
Fibrolamellare (rara, giovani adulti)
Sarcomatoide
Classificazione WHO secondo Edmonson:
a) Ben differenziato b) Moderatamente dif. c) Scarsamente dif. d) Indifferenziato
Tumore a lento sviluppo: Metastasi: venosa altri distretti epatici linfatica ln ilo
epatico ematica polmone, e meno scheletro, surrene, encefalo
Stadiazione
S. basata su estensione (TNM) e funzionalità epatica residua
Utili: TC, RMN, Scintigrafia ossea, EDGS (ipertensione portale e rischio rottura
varici)
Ricerca della causa dell epatopatia
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Schemi Onco-Emato (Viglietti)
Staziazione
TNM e Stadiazione AJCC
Classificazione di Bismuth-Corlette: valuta l estensione verticale:
I. Dotto epatico comune -> resezione
II. Confluenza dotti epatici -> resezione
III. IIIa estensione dotto e. di dx IIIb di sx -> epatectomia
IV. Dotti intraepatici secondari -> trapianto di fegato
Prognosi
Molto severa: a 5 anni dopo CH è tra 10-40%, se R1 o R2 è 0%
FP: dimensioni, invasione vascolare, M linfonodali, margini+, invasione vascolare
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Schemi Onco-Emato (Viglietti)
Stadiazione TNM
Prognosi
FP: stadio, istotipo e invasione vascolare -> metastasi, mortalità a 1 anno 96%
TERAPIA Stadi precoci -> CH (colecistoectomia semplice)
Stadio avanzato -> CH (colecistoectomia radicale, con seg epatici IVb e V, +
linfoadenectomia regionale o estesa)
Metastatica CT (gemcitabina-cisplatino/oxaliplatino) o CT+RT
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Schemi Onco-Emato (Viglietti)
Stadiazione TNM
T ed N diverso approccio in base a localizzazione
*N1c: depositi tumorali N0 **Per N valutare almeno 12 linfonodi
Colon: TC addome
Retto: RMN con sonda endorettale, ecografia transrettale
Retto retroperitoneale (12cm): rettoscopio rigido, RMN pelvi
Metastasi: Eco-addome, TC total-body, PET
Prognosi
IV stadi basati su TNM
FP: a) infiltrazione sierosa pritoneale b) n. di Ln metastatici c) margini di
resezione d) tipo di crescita e) istotipo: c. con castone o piccole cellule
hanno pr. peggiore f) grading g) CEA post-operatorio h) Budding
Tumorale (c. isolate o in gruppi <5 elementi nello stroma di avanzamento)
TERAPIA COLON
I stadio: CH con margini di 5cm e 12 ln [a 5 anni 85-90%]
II stadio: CH [60-80%] + pz alto rischio CT x6m (5-FU+A.Folinico)
III stadio: CH [30-60% +6%->] + CT x6m (FOLFOX: 5-FU+Oxaliplatino)
*CH = emicolectomia dx o sx, resezione ant del retto, colectomia tot con ileoproctostomia
RETTO
I stadio: T1 fav: CH escissionale /T1 sfav: CH radicale o CT+RT/T2: CH + TME
II stadio: CT (5FU o capecitabina) + RT neoadiuv + CH con TME ++ CT adiuv x4m
III stadio: CT+RT + CH con TME + CT adiuv (FOLFOX: 5FU+oxaliplatino)
METASTASI (IV stadio)
Non res: Polichemioterapia (Fluoropirimidine+a.folinico+irinotecano+oxaliplatino)
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Schemi Onco-Emato (Viglietti)
Res: CH
Fegato: epatectomia, RFA, floxuridina, SIRT
Terapia molecolare:
o VEGF: Bevacizumab (e.collaterali), Aflibercept (VEGFtrap), Ramucirumab
o EGFR: Cetuximab e Panitumumab (e. collaterali: rash cutaneo ed acne)-> K-
Ras mutata -> Regorafenib (TKI) (e.collaterali: astenia, rash cutaneo, diarrea,
ipertensione)
o TAS-102: new: agente citotossico(FTD)+inibitore timidina fosforilasi (TPI)
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Schemi Onco-Emato (Viglietti)
Stazioazione TNM
Fondamentale distinguere tra muscol-inv (T2) e non-inv
Quelle non-infiltranti il muscolo sono distinte in 3 categorie di rischio in base al
grading e alle dimensioni della lesione *Per quelle ad alto rischio fp sono:
concomitante CIS e recidiva/residuo a 3 mesi dalla TURB
Prognosi
Buona se non c è invasione muscolare; nella forma invasiva è bassa. In caso di
metastasi linfonodali va da 6m a 2anni.
TERAPIA M. Superficiale TURB + CT endovescicale (Mitomicina C, epirubicina, doxorubicina
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Schemi Onco-Emato (Viglietti)
Cancerogenesi:
Ep normale -Elac2 e MSL1->PIA: atrofia infiammatoria prostatica -inat. oncosop. GSTP1 -
-> PIN: neoplasia intraepiteliale prostatica --> Carcinoma localizzato -mut PTEN-> C.
ormono-sensibile -mut AR-> C. metastatico androgeno indip
CLINICA C. latente (rilievo autoptico), C. incidentale (esame istologico in caso di ipertrofia
prostatica benigna), C. manifesto (EDR) e C. occulto
Asintomatico nelle fasi iniziali
Dall area periferica tende ad infiltrarsi a livello loco-regionale determinando:
Uretra -> disturbi minzionali aspecifici
Vescicole seminali -> ematospermia
Dotti eiaculatori -> minore eiaculato
Str. nervose -> impotenza
Ostruzione vescicale -> ritenzione urinaria
M. linfonodali -> algie pelviche ed edema arti inf
M. ossee -> dolore (les. osteoblastiche), infiltra midollo: pancitopenia
S. paraneoplastiche: CID
Metastasi: via ematogena: scheletro, polmone, fegato, surreni e reni
DIAGNOSI PSA: si innalza in cond fisiologiche, aumenta fisiologicamente con l età
(0.75ng/mL/anno) e manovre, quindi va valutato come prima cosa (dopo
EDR in 4w torna alla normalità): >10ng/mL sospetto. Utile a follow-up
o PSA density: rapporto PSA/volume (>0.15) permette di fare DD
con IPB (<10): il tessuto neoplastico ne produce di più per
grammo di tessuto
o PSA libero/PSA totale: normale se > 14
**PCA3: antigene prostatico iperespresso come miRNA non codificante
EO: EDR: nodulo duro, asimmetrico, irregolare, fisso
Ecografia trans-rettale: nodulo ipoecogeno e più scuro
TC, RMN e Scintigrafia ossea: utili per la stadiazione
Biopsia p. transrettale: 8-12 prelievi in tutta la prostata (D. Def)
Prognosi:
buona grazie a screening (91% a 5 anni); non metastatica dopo CH 3 categorie di
rischio in base a PSA; avanzato o metastatico è tra 20-40% a 5 anni
TERAPIA M. localizzata
Pz aspettativa di vita > 10a: CH (prostatectomia radicale: e.collaterali:
incontinenza urinaria, stenosi anastomosi, impotenza)
Pz con controindicazioni: RT a fasci esterni (conformazionale o intensità
modulata: e. collaterali: cistite, ematuria, incontinenza, impotenza)
Pz con aspettativa <10a o rischio limitato: Sorveglianza
Malattia avanzata
Tutti i pz: RT + OT x2-3a (analoghi LH-RH)
Pz a>10a e T3a (un lobo): CH
Malattia metastatica
Pz standard
I. OT: analoghi LH-RH, antiandrogeni steroidei/non-steroidei, BAT
(agonista LH-RH+antiandrogeno) -> e. collaterali: anemia,
osteoporosi, perdita di libido, ipotenza
II. Cabatizel, abiraterone, enzalutamide
Pz con malattia metastatica e m. progressiva
I. CT con docetaxel
Follow-up: PSA e EDR a 3,6,12 mesi, ogni 6m per 3a, poi annualmente
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Schemi Onco-Emato (Viglietti)
Stadiazione
I testicolo; II retroperitoneo; III sovradiaframmatica e m. viscerali
Prognosi
FP sfavorevole: m. viscerali non polmonari (seminoma); markers, sito, (non semi)
Stadio II e III: class. IGCCCG
TERAPIA Seminomi (sensibili RT)
I stadio: sorveglianza o CH+RT/Carboplatino
II stadio: RT st.ln.paraortiche o CT (PEB: cisplatino, etoposide, bleomicina)
III stadio: 3 o 4 cicli di CT: PE o PEB *bleomicina causa fibrosi polmonare
Non seminomi
CT, RPLND (linfoadenectomia retroperitoneale) o sorveglianza
Salvataggio
CT entro 4-6w da CH
Etoposide o ifosfamide se resistenti a platino
Follow-up
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Schemi Onco-Emato (Viglietti)
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Schemi Onco-Emato (Viglietti)
Metastasi:
Via diretta: trapianto intraperitoneale tramite le tube
Continuità: cervice, vagina, miometrio, salpingi
Linfatica: ln lomboaortici, otturatori, iliaci comuni (secondaria a inv. miometrio)
Ematica: polmoni, fegato, scheletro
DIAGNOSI Esame ginecologico
Ecografia trans-vaginale: spessore (<5mm in menopausa, tra 1-14mm se
fertile), ispessimenti focali, perfusione con doppler
Isterescopia: D.def: macroscopia, topografia, estensione, prelievi sia
citologici che istologici grazie a biopsia
RMN: utile per estensione prima di CH
Markers non ci sono: CA125 può solo dare il sospetto di malattia
extrauterina in caso di malattia già diagnosticata
Scintigrafia ossea
Stadiazione e Prognosi
St operatoria FIGO: I sopravvivenza a 5 anni del 90%, IV del 20%
Basata su FP: istotipo (adenocarcinoma sieroso prog. pegg), grading, invasione
miometrio, PgR > 100 fmol/mg (prog. fav), invasione linfovascolare, Volume < o >
2cm, coinvolgimento cervice, diffusione extra-uterina
TERAPIA Iperplasia benigna Ormonoterapia Iperplasia con atipia CH o OT+monitoraggio
Stadio I CH + in alcuni casi selezionati RT/CT adiuvante
Stadio II CH con linfoadenectomia + brachiRT (G1-2)//RT a fasci esterni (G3)
Stadio III CH palliativa citoriduttiva + CT+RT
Stadio IV CT + RT per controllo sintomi / OT con tamoxifene o progestinici
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Schemi Onco-Emato (Viglietti)
Classificazione WHO
Epiteliali
C. squamoso (85%): forma vegetante infiltrante o ulcerata, può essere
cheratinizzata. Il c.verrucoso forma differenziata, che recidiva ma non
metastatizza
Adenocarcinomi (10-12%): principalmente a livello squamo-colonnare o
al di fuori e non visibile a colposcopia. Diverse Varianti
Neuroendocrini, Mesenchimali
Metastasi
Continuità utero,vagina, retto, vescica Linfatica ln regionali (otturatori, iliaci,
ipogastrici) e retroperitoneali Ematica polmoni, ossa, fegato
CLINICA F. iniziali: asintomatica o perdite ematiche vaginali
Localmente avanzata: dolore pelvico monolaterale, algie lombari, edemi arti inf
F. tardive: fistola vescico-vaginale (ematuria, incontinenza, perdita urine da
vagina), stipsi, tenesmo rettale
DIAGNOSI Pap-test: citologia con colorazione di Papanicolau o Thin-prep (analisi in
fase liquida)
HPV-DNA
Colposcopia: 1) ingrandimento x16 per citoarchitettura 2) applicazione di
a.acetico 5% con agglutinazione bianco perlacea di cellule displastiche 3)
Test di Shiller: iniezione di soluzione iodo-iodurata di Lugol che colora
epitelio normale di marrone e non quello displastico)
Curettage: raschiamento canale cervicale
Citologia eso- ed endo-cervicale e biopsia
RMN, TAC, PET-TAC utili per stadiazione
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Schemi Onco-Emato (Viglietti)
Stadiazione FIGO
4 stadi prognostici basati su estensione e diffusione: I a 5 anni 97%, IV <20%
Principale fattore prognostico dopo stadio sono metastasi linfonodali
Infiltrazione spazi linfovascolari è un fp negativo
TERAPIA CH: conizzazione per preservare la fertilità se non sono invasi spazi linfovascolari
CH: isterectomia + CT/RT adiuv // CT neoadiuvante con platino
CT+RT seguita da brachiRT per IIIB e IVa, mentre solo CT palliativa per IVB
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Schemi Onco-Emato (Viglietti)
MELANOMA
FATTORI DI RISCHIO 3° in Italia: mortalità diminuita grazie a educazione e prevenzione
Cute sede elettiva, ma anche occhio e mucose
Storia familiare, fototipo chiaro, esposizione a raggi UV anche artificiali
Nevi displastici, numero di nevi comuni (>20) o atipici, lentiggini
Immunodepressione
ISTOPATOLOGIA 75-80% insorge su cute sana
20-25% insorge da precursori clinici:
o Nevi displastici: DNS: d>5mm, margini e pigmentazione irregolari,
>10 nevi
o Nevi congeniti: amartomi da rimuovere o controllare nel tempo
o Xeroderma pigmentoso: aut.rec. (processi di riparazione alterati)
Metastasi
Linfatica Ln extraregionali (60%) Ematogena polmone, fegato, cervello, scheletro
CLINICA Nuovo nevo o trasformazione precedente (ABCDE + EGF)
Dolore e prurito
S. tardivi: sanguinamento, ulcerazione, secrezione sierosa
**F: anti inf, cuoio capelluto, volto, collo -- M: tronco
DIAGNOSI Dermatoscopia: microscopia in epiluminescenza con dermatoscopio su
lesione dopo applicazione di olio:
o Asimmetria
o Bordi irregolari
o Colore disomogeneo
o Dimensioni > 5mm
o Evoluzione nel tempo
*Elevated (rilevato), Firm (consistenza maggiore), Growing -> in Australia
Biopsia escissionale con margini di tessuto sano per 1-3mm
Melanoma a diffusione superficiale
Melanoma nodulare: spesso ulcerato
Lentigo Maligna: lesione iperpigmentata che si espande
Melanoma acrale: raro nei bianchi (es letto ungueale)
Melanoma coroide: si rimuove con laser
Melanoma mucosa: prognosi sfav perchè diagnosi difficile
Melanoma amelonico
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Prognosi
M localizzata a 5 anni 86%, metastatica 4%
FP negativi: metastasi, ulcerazione, aumento di LDH
FP positivi: TILs
TERAPIA CH terapia elettiva: exeresi fino a fascia muscolare o amputazione (dita)
+ linfoadenectomia completa dopo biopsia linfonodo sentinella (>0.76mm)
RT palliativa per metastasi cerebrali multiple
CT (dacarbazina/cisplatino o fotemustina in alternativa) in pz metastatico
Terapia molecolare
o INF (non approvata IL-2 a causa di tossicità: edema pol, IRC ecc)
o Ipilumab: anti-CTLA4
o Pembrolizumab: anti-PD1
o Dabrafenib (BRAF) + Trametinib (MEK)
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EMATOLOGIA
ANEMIE I GRUPPO dovute a deficit dell eritroblastogenesi
A. normocitica e normocromica, reticolociti ridotti o assenti perchè non c è azione compensatoria, pochi
eritroblasti alla biopsia midollare, transferrina alta. Distinte in congenite e acquisite.
Anemia di Blackfan- Patogenesi Eccessiva apoptosi dei progenitori eritroidi a causa di
Diamond o mutazioni di geni per proteine ribosomiali (es. RPS19)
Eritroblastopenia Clinica Anemia severa (astenia, pallore, aritmia, cefalea ecc) + 30%
congenita (ereditaria malformazioni congenite a livello scheletrico, oculare e
autosomica dominante) renale o ritardo mentale
Laboratorio Anemia: normocitica e normocromica
Leucociti e piastrine: normali
Eritroblasti: ridotti / Reticolociti: assenti
aumento AID eritrocitaria (>metabolismo purine)
Terapia Corticosteroidi
+ pz non responsivi: ciclosporina, androgeni, trasfusioni
+pz gravi: trapianto allogenico
Eritroblastopenia Patogenesi Idiopatica, timoma, neoplasie, infezioni (Parvovirus B19: V
acquisita o PRCA (Pure malattia), farmaci (isoniazide), m. autoimmuni -->
Red Cell Aplasia -> Meccanismi autoimmuni o citotossici diretti nei confronti dei
selettiva aplasia di progenitori eritroidi.
eritroblasti e reticolociti) Clinica A. moderata-severa (astenia, pallore, aritmia, cefalea ecc)
Acuta: si risolve in 15gg spontaneamente (infezioni o frmaci)
Cronica: sintomatica solo nei casi di rid. severa di Hb
Laboratorio Anemia: normocitica e normocromica
Leucociti e Piastrine: normali
Reicolociti: ridotti o assenti
Eritroblasti: ridotti in maniera inportante o assenti
*DD con mielodispasie: nella PRCA sono assenti sideroblasti
Terapia Acuta: risoluzione spontanea o dopo aver eliminato l agente
eziologico (es. timoma va rimosso CH)
Cronica: I linea: corticosteroidi, ciclosporina, ATG (globulina-
anti-linfocitaria) o splenectomia II linea: trasfusione con
chelanti del ferro
A. da insufficienza Patogenesi Insufficinte EPO (f.eziologico) + ridotta sopravvivenza
renale eritrociti, emorragia tubo digerente, tossine (spermina, PTH e
ribonucleasi) indotte dall uricemia (a. urico > 7mg/dl e urea >
50mg/dl)
Clinica Sintomi dell anemia (cefalea, pallore, astenia, tachicardia) +
sintomi gottosi (dolori ossei, prurito, edema)
Laboratorio Anemia: normocitica e normocromica (direttamente
dipendente dal grado di IR)
Reticolociti: ridotti
Riduzione di EPO
Aspirato midollare: ridotti eritroblasti e fibrosi
Striscio di sangue: echonocitosi, acantocitosi ecc
+ S. uremico-emolitica: ridotta Hb, deficit di folati, emolisi e
ittero, piastrinopenia
Terapia T. sostitutiva con EPO umana ricombinante per via
sottocutanea (venosa in dializzati)-> Hb a 11g/dL e Hct 30-33
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Prognosi
FP clinici: PS, risposta a CT, leucociti alla Diagnosi, localizzazioni extramidollari
FP biologici: cariotipo, mutazioni, Ras, p53, t15:17
--> 4 Cat. di rischio: favorevole (t15:17), intermedio I e II, sfavorevole (del 7q, c-Kit, Wt1
Terapia Basata su PS, età e comorbidità del pz
Pz giovane. 3gg antracicline + 7gg citosina arabinoide per remissione -> Trapianto allo.
Pz no-trapianto: T. molecolare: anti-FLT3, acido all-transretinoico ATRA (LAM 3)
T. di supporto: trasfusioni, profilassi per infezioni
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Prognosi
Stato alla diagnosi: la fase cronica ha una prognosi migliore e può essere divida in
diverse fasce di rischio sul modello Sokal (età, milza, piastrine, blasti sangue periferi)
Inoltre, la t9:22 è un FP positivo perchè permette di utilizzare l imanitib mesilato
Terapia Imanitib mesilato (inibitore selettivo della tirosin chinasi ABL di cui ne impedisce la
fosforilazione) -> remissione ematologica 95%
II linea: nilotinib e dasatinib
III linea: bosutinib e ponatenib
Il trapianto allogenico è potenzialmente curativo (60%)
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Decorso
Displasia con ridotta maturazione --> >blasti in sangue e midollo --> LAM (30%)
Prognosi
La maggior parte (70%) muore per infezioni, patologie cardiache o polmonari
Rischio aumenta insieme alla %di blasti, al grado di displasia e al numero di citopenie
Terapia Trapianto allogenico l unico potenzialmente curativo
Low Risk: monitoraggio
High risk: ritardare la LAM: anziano ipometilanti <60anni CT prima e poi Trapianto
SMD ipolasica: t. immunosoppressiva con cortisone e ciclosporina
Anemia moderata: I linea EPO; II linea trasfusioni+ferrochelanti
Sindrome 5q: lenalidomide (immunomodulatore per il recupero di Hb e uscire da trasfusione-dipendenza)
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Prognosi
Favorevole nel 77% dei casi (nei bambini remissione completa anche le 95%)
FP negativi: iperleucocitosi, t9:22 o t4:11, mancata risposta a trattamento
Terapia Induzione: 7gg con corticosteroidi + antracicline/vincrastina -->valutazione blasti-->
->Consolidamento: 1-2cicli con antracicline/methotrexate/vincrastina --> Trapianto
T9:22 ABL-BCR imanitib mesilato
L. di Burkitt methotrexate e citosina arabinoide + rituximab (anti-CD20)
**Inotuzumab (anti-CD22), Blinatonumab (anti-CD19/3), inibitori NOTCH-1
Prognosi
Sopravvivenza media di 6-7 anni
Sistema Rai-Binet: 4 stadi basati sulla linfocitosi periferica (>15k/mm3) e midollare
(>40%)(0), linfoadenomegalia (I), epatosplenomegalia (II), anemia lieve (III),
piastrinopenia (IV)
FP negativi: esordio, sintomi sistemici, infiltrato midollare, doubling time alla conta
linfocitaria <12 mesi, IgVH non mut,CD38, Zap-70, del 11q e 17p, mut di NOTCH1, p53
Terapia Limitata ed indolente --> nessun trattamento
Ciclofosfamide+fludarabina+rituximab -> II linea: Bendamustina danno diretto al DNA e
apoptosi di c.resistenti (+rituximab)->Trapianto allogenico m.osseo (pz giovane dopo CT)
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LEUCEMIA PROLINFOCITICA
Disordine linfoproliferativo più aggressivo della LLC e che ne può essere una evoluzione (10%)
Colpisce prevalentemente il maschio anziano
Classificazione 80% è una cellula B di grandi dimensioni a metà tra linfocita e plasmacellula
20% deriva da cellule T, con granuli azzurrofili (prognosi peggiore)
Patogenesi
Clinica Splenomegalia ed epatomegalia
Diagnosi Laboratorio: linfocitosi periferica (>100k/mm3), anemia, piastrinopenia
Mielobiopsia: estesa infiltrazione midollare
Immunofenotipo: CD19, CD20, CD24, IL-2R
Prognosi
Esordisce in fase avanzata e ha una sopravvivenza media di 24 mesi
FP negativi: fenotipo T e piastrinopenia
Terapia Splectomia, poli-CT
Prognosi:
sopravvivenza media di 12 anni
Decorso bifasico: fase attiva e fase spenta (DD con mielofibrosi)
Frequenti le complicanze trombotiche -> morte nel 30% dei casi
Terapia Pz normale: EPA (eritroplasmaferesi) + antiaggreganti (aspirina ecc)
Pz alto rischio: + idrossiurea (impedisce la formaz. di basi azotate e blocca le c. in fase S)
++ Rixolitinib (inibitore di Jak2) e Antistaminici e allopurinolo (per controllo sintomi)
TROMBOCITEMIA ESSENZIALE
Neoplasia della cellula mieloide con espansione patologica della megacariocitopoiesi.
Classificazione Essenziale: neoplasia
Secondaria: acuta CH, emorragie, crisi emolitiche cronica tumori, a. sideropenica,
malattie infiammatorie croniche, splenectomia
Patogenesi Genetica: mut di Jak2, RunX1 e 2, CAL-R, MPL
Clinica Piastrinosi -> 1) turbe del microcircolo -> acufeni, scotomi, vertigini, trombosi
-> 2) emorraggie da consumo -> gengivorragia, ecchimosi, epistassi
Diagnosi Conta piastrinica > 450K/mm3
Hb normale (DD con PV)
Biopsia midollare: espans. megacariocitopoiesi senza fibrosi (DD mielofibrosi p)
Citofluorimetria: MPV <9,4fL (forward scatter), < complessità cellulare (side s.)
Prognosi
Analoga ai pz sani, ma complicata da trombosi, emorraggie ed evoluzione neoplastica
Terapia Anagrelide (f.citotossico per le piastrine) e idrossiurea, aferesi selettiva delle piastrine,
antiaggreganti (No se le piastrine superano il milione perchè è a rischio emorragico)
MIELOFIBROSI PRIMARIA
Neoplasia della cellula ematopoietica multipotente caratterizzata da un rilascio massivo di citochine
infiammatorie e progressiva fibrosi midollare. Rara. Maggiore incidenza dopo i 60 anni.
Classificazione Anche Secondaria a condizioni neoplastiche (mielodisplasia, carcinoma gastrico o
polmonare) e non-neoplastiche (tubercolosi, morbo di Paget, Sclerodermia)
Patogenesi Mutazioni: Jak2 (50%) -> Jak-STAT -> iperproliferazione e ad infiammazione (->fibrosi
midollare e sintomi sistemici); MPL e CALR (25-30%)
Clinica Esordio subdolo
Splenomegalia tale da invadere emiaddome sx (+epatomegalia) -> sazietà
precoce, difficoltà ad alimentarsi e s. dispeptiche
Crisi dolorose causate da infarti splenici, astenia,febbricola, sudorazioni
notturne, petecchie ed ecchimosi
Diagnosi o Anemia normocromica e normocitica, piastrinopenia, leucopenia (ma anche
opposto nelle fasi proliferative che pre-fibrosi) >LDH e a. urico, CD34+
o Striscio di sangue: dacriociti (eritrociti a lacrima) ed eritroblasti ortocromatici
Prognosi:
Sopravvivenza 4-6 anni -> Morte: insuf. organo, Iperten. portale e tarsf. Leucemia
Dipps score: categorie di rischio (età>65y, Hb<10g/dL, blasti ecc)-> terapia
Terapia Low risk: monitoraggio Risk intermedio: trapianto allogenico (se >60y)
Sintomatici: Ruxolitinib (inib.Jak2), splenectomia,idrossiurea, androgeni, EPO, talidomide
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Schemi Onco-Emato (Viglietti)
LINFOMA DI HODGKIN
Neoplasia della cellula linfoide che tende a formare masse tumorali a livello dei tessuti linfoidi periferici
(DD con Leucemia) e caratterizzato da alcune peculiarità che lo rendono diverso dagli altri linfomi definiti
Non-Hodgkin come la presenza delle cellule CD15+ e CD30+ di Reed-Stenberg (c. giganti multinucleate
derivate nel 99% dei casi da linfociti B del centro germinativo; 1% T) e di Hodgkin (mononucleate): queste
sono il 5% della massa amorfa in cui sono immerse, costituita da linfociti, eosinofili, neutrofili e fibroblasti.
1% di tutte le neoplasie (3/100k) con distribuzione bimodale (20-29 e >60anni) e M>F
Classificazione LH A PREDOMINANZA LINFOCITARIA (LHPL): rare le c. RS o H, mentre
caratteristiche sono le cellule LeH "linfo-istiocitiche" dette "pop-corn" perchè
a nucleo bilobato e scarso citoplasma e dal fenotipo B (CD20, CD45: non
CD15/30): gruppi di aspetto epitelioide e crescita nodulare. Più frequente
nella 4° decade, una sola stazione linfonodale cervicale o cervicale, raro
interessamento mediastinico o midollare (DD LH classico). Tende a recidivare
o ad evolvere in LNH, prognosi buona (10 anni 80-90%)
LH CLASSICO:
o A sclerosi nodulare (80%): capsula linfonodale da cui dipartono tralci
fibrotici (*t.fibroso appare verde a luce polarizzata): RS, H e c.
lacunari. Nello stroma nodulare ci può essere necrosi.
o A cellularità mista: RS e H con abbondanti c. reattive, anche Tcell
o A deplezione linfocitaria (1%): aggressivo, invade il midollo. Scarse le
cellule reattive. Sottotipo FIBROSO: architettura sovvertita da fibre
reticoliniche che circondano poche c. neoplastiche; SARCOMATOSI:
ricca di RS e H e poca componente reattiva.
o Ricco in linfociti: RS e H con componente reattiva di piccoli linfociti
ed istiociti (senza neutrofili e eosinifili)
Patogenesi Fattori di rischio: familiarità, HIV, EBV (LMP-1 virale svolge azione analoga a CD40 attivato
-> attiva costitutivamente NFkB e JAK-STAT), mutazioni di c-myc e m.autoimmuni
Metastasi
Contiguità per superamento della capsula linfonodale (es. polmoni da l.ilari)
Linfatica ln che drenano quello colpito (DD con LNH)
Ematica tardiva: polmone, fegato e midollo osseo
Clinica A. Variante A: asintomatico con linfoadenomegalie superficiali
Linfoadenomegalie: asimmetriche, indolenti, duro-lignei ed ipomobili (DD infezione),
con tendenza a riunirsi in pacchetti (DD con LLC: solo tardivamente), stazioni
sopradiaframmatiche (cervicali, sopraclaveari, cervicali)
o mediastino (LH classico a sclerosi nodulare): massa BULKY se >1/3 del torace
(T5)-> compressione (tosse secca e dispnea; s. mediastinica da compressione
cava sup:)
o addome: B. se >10 cm (rara compressione rispetto a LNH)
B. Variante B: da 1/3 alla metà presentano sintomi sistemici associati alla linfoa.
Febbre, Sudorazioni notturne, Calo ponderale (>10%), Prurito sine materia (dovuto al
rilascio di citochine, anche isolato, e precede di alcuni mesi la diagnosi)
Diagnosi Anamnesi ed EO: linfoadenomegalia, splenomegalia, rara epatomegalia
Laboratorio: a. lieve normocitica/cromica, leucocitosi neutrofila reattiva,
eosinofilia lieve, linfopenia e lieve trombocitosi, Ves aumentata, >gGT,
>transaminasi, >ALP, >LDH (m.radiale)-->stadi avanzati: rec.solubile di CD30,
chemochina TARC e IL-2R solubile
Biopsia escissionale per esame istologico ed istochimico (inutile agoaspirato)
Imaging: eco-addome, TC collo-torace-addome, RMN e PET (metastasi ed
efficacia della CT: fp positivo negatività dopo 2 cicli)
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Schemi Onco-Emato (Viglietti)
Complicanze
Cardiovascolari (coronopatia spesso causa di morte)
Polmonari (associate a RT-> polmoniti interstiziali o fibrosi)
Endocrine: disturbi sessuali, impotenza, sterilità --> Crioconservazione di
ovuli e spermatozoi prima di Terapia // Tireopatie: ipotiroidismo entro 2-3an
Infezioni: Herpes-Zoster (1/3 dei pz dopo CH+RT)
Linfomi a Cellule B
Linfoma diffuso a grandi cellule B
30% dei LNH. Dolenti e aggressivi. Principalmente nell uomo anziano di etnia
caucasica. Cellule grandi con nucleo dal volume doppio, 3 varianti morfologiche
(centroblatica 80%, immunoblastica, anaplastica). Frequenti traslocazioni tra BCL-6
con geni delle catene pesanti o leggere delle Ig. Oltre a BCL-6, esprime un
immunofenotipo simil-B: CD10-20-45, CD5 (10%: segno di evoluzione da un
precedente linfoma indolente), PAX5. Si manifesta con linfoadenopatie e nel 40% con
coinvolgimento di sedi extranodali (cute, stomaco, testicolo, anello del Waldeyer).
1/3 presenta bulky o sintomi sistemici. Prognosi: International Prognostic Index (IPI):
basato su 5 parametri (età, LDH, PS, stadio, coinvolgimento extranodale + bulky,
crescita t. e alterazioni citogenetiche). La terapia è a base di Rituximab ed R-CHOP:
anche i casi più gravi hanno sopravvivenza a 4 anni del 40% e può essere valutata con
18FDG-PET e con TC-PET, ma anche con una "interim-PET" per una valutazione
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Schemi Onco-Emato (Viglietti)
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Schemi Onco-Emato (Viglietti)
Linfomi a cellule T
Linfomi a cellule T periferiche (mature)
10% dei LNH, gruppo eterogeneo ma aggressivo. Con prognosi peggiore dei LNH a
cellule B perchè nonostante CHOP non esiste un IT specifica come rituximab. Tra i
principali sottotipi:
Linfoma anaplastico a grandi cellule:
Primitivo o secondario ad altro linfoma. Cellule di grandi dimensioni con nuclei
irregolari, positivi a CD4-2-5 e CD3-.Frequente è la t2:5 che ci fa distinguere tra ALK+
(trattati con antracicline) e ALK-.
Linfoma a cellule T angio-immunoblastico:
Precedentemente considerato pre-tumorale, è caratterizzato da spiccata iperplasia
dei vasi e probabilmente l oncocita deriva da T CD4 follicolare del centro germinativo
perchè CD10+. Si riscontra più spesso negli anziani associato a febbre elevata,
linfoadenomegalie generalizzate, splenomegalie, localizzazioni extralinfonodali.
Linfoma a cellule T periferiche
Sottogruppo ampio perchè include tutte quelle che non rientrano nelle due
precedenti. Principalmente fenotipo Thepler, se associato a EBV è più aggressivo.
Frequenti del 5q,10q e 12q. Sopravvivenza a 5 anni del 20-30%.
Linfomi a cellule T cutanei
Andamento meno aggressivo dei linfomi delle T periferiche.
Micosi fungoide
Neoplasia della cellula linfoide T a primitivo interessamento cutaneo; nelle fasi
avanzate si riscontra una variante leucemica per il coinvolgimento midollare, linfatico
ed ematico. Rara, >M. Associato a familiarità ed a infezione da CMV. Si distinguono
tre FASI CLINICHE: 1) Fase premicotica (patch stage): chiazza eritemato-squamose 2)
Fase micotica (plague stage): infiltrati a livello di derma ed epidermide (pseudo-
ascessi di Darier-Pautrier), aumentano eritrodermia e desquamazione e c è l
interessamento del volto 3) Fase nodulo-tumorale (Tumor stage): l infiltrato
raggiunge il derma e le lesione presistenti diventano noduli tumorali, spesso ulcerati
con rischio di sovrainfezione da S. Aureus. Presenti linfoadenopatie e
epatosplenomegalia. Il fenotipo è PAN-T (CD2-3-4-5 8neg, CD30+). La Prognosi
dipende da stadio, tipo estensione e localizzazioni extracutanee (Fase 1 a 10 anni del
95%, fase 3 <20%). Morte per infezione o coinvolgimento sistemico. Terapia con Re-
PUVA (psoraleni* + esposizione a raggi UV + retinoidi). ----------------------------------------
-> S. di Sèzary è la rara variante leucemica della micosi fungoide caratterizzata dalla
triade: eritrodermia (pruriginosa, esfoliativa con lichenificazione ed edema), linfoadenopat
e cellule di Sezary. Linfocitosi assoluta con T CD3/4+. Prognosi infausta
(sopravvivenza media di 2-4 anni).*psoralene: attivato da UV crea ponti tra le timine e da danno al DNA
Patogenesi Eziologia
Infezioni virali (EBV->L. di Burkitt; HCV->L. Marginale Splenico) o batteriche (H. Pylori
-> L. Gastrico), stati di immunodeficienza congeniti (Chediak-Higashi, Wisckott-
Aldrich, SCID, Atassia telengectasia) o acquisiti (AIDS), malattie autoimmuni (AR, LES,
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Schemi Onco-Emato (Viglietti)
Prognosi
Varia in base all istotipo
Le forme indolenti (follicolare, linfoplasmocitico, marginale, a piccoli linfociti) hanno
lunghi decorsi ma nel 20% virano a forme aggressive e non guariscono. Trattati solo
se sintomatici o se si riscontrano masse Bulky
Le forme aggressive (mantellare, linfoblastico, a grandi cellule B, di Burkitt) se non
trattate portano ad esiti infausti in breve tempo. Il fallimento della T di I linea è un FP
sfavorevole, ma se risponde guarisce nel 50% dei casi
Terapia CT R-CHOP (Rituximab + Ciclofosfamide-Adriamicina-Vincrastina-Prednisone)
**CT più aggressiva in caso di L. di Burkitt o mantellare
CT+RT in caso di masse Bulky
CH diagnostica o in casi selezionati di localizzazione extranodali
ASCT Trapianto di c. staminali emopoietiche autologhe (II-III linea)
Trapianto allogenico per i casi più gravi o pz refrattari ad ASCT
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Schemi Onco-Emato (Viglietti)
MIELOMA MULIPLO
Neoplasia della cellula linfoide caratterizzata dall accumulo nel midollo osseo di plasmacellule secernenti
immunoglobuline monoclonali. Incidenza di 5-6/100k, 2% dei tumori, >M anziani di etnia afro-americana.
Eziologia sconosciuta. FR: benzene e radiazioni ionizzanti.
Classificazione Alcune varianti oltre il MM propriamente detto:
Mieloma Smouldering: 15%, assenza di CRAB
M. non secernente: raro. Il clone non produce CM
M. Micromolecolare: o malattia delle catene leggere. Prognosi severa per IR
Plasmacitoma localizzato: plasmacellule non secernenti CM in osso o tessuto
Leucemia plasmacellulare: p. in sangue periferico >20% della f.leucocitaria
Patogenesi Frequenti del 13q e 17p, oltre che t14:16 o t14:20 con associazione di oncogeni a
promotore delle IgH. La cellula B o plasmacellula muta dunque a livello del centro
germinativo dei follicoli degli organi linfoidi secondari, dove entrano in contatto con
l’antigene, migra poi nel midollo osseo grazie a molecole di adesione, e lo invade
progressivamente grazie al microambiente creato da IL-6 ed altri mediatori.
Lo sviluppo del MM segue una processo multistep:
s. iniziale indolente (MGUS* o M. smouldering**) -> f. conclamata aumenta la
componente monoclonale e si verificano i danni d organo -> s. aggressivo terminale:
le plasmacellule crescono indipendentemente dallo stroma midollare.
Staziazione ISS
3 stadi basati sui livelli di b2-microglobulina e di albumina
Terapia Pz asintomatici non trattati fino alla comparsa dei sintomi
Pz sintomatici
Bifosfonati per lesioni ossee ed EPO per anemia
Bortezomib inibitore del proteasoma 26s->accumulo proteine->apoptosi +
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Schemi Onco-Emato (Viglietti)
MACROGLOBULINEMIA DI WALDENSTORM
Linfoma linfoplasmocitico a produzione di IgM monoclonali. Età media di insorgenza intorno ai 70 anni,
spesso associato a HHV8, HCV e familiarità.
Classificazione
Patogenesi Mutazione di Myd88 che porta ad attivazione costitutiva di alcuni oncogeni.
Clinica Spesso asintomatica e dal decorso indolente
Infiltrazione d organo con spleno-/epato-/linfoadeno-megalie
Anemia dovuta a infiltrazione midollare ->"fatigue"
S. da iperviscosità dovuta a IgM > 4g/dL -> turbe al microcircolo -> disturbi
del visus e cefalea
Polineuropatia da demielinizzazione dovuta ad IgM dirette contro MAG
Anemia emolitica da anticorpi freddi
Porpora cutanea da alterata funzionalità piastrinica
Diagnosi Elettroforesi delle proteine: picco gamma, a immunofissazione 60% vs 40%
Emocromo: anemia da invasione midollare e ridotta emopoiesi
Dosaggio IgM: >3g/dL
Biopsia osteo-midollare: infiltrato linfoplasmacitoide CD19/20/22+
Terapia Pz asintomatico monitoraggio
Pz sintomatico plasma-exchange + CT (Ciclofosfamide/Bendamustina con
desametasone) + Rituximab
Bortezomib (pz con ricaduta); Trapianto di staminali autologhe (pz giovane m.refrattaria
PIASTRINOPENIE
Si intendono delle condizioni patologiche in cui il numero di piastrine circolanti è <150k/mm3, causa della
Sindrome emorragica (petecchie, ecchimosi, epistassi, gengivorragia, rettorragia, melena).
I GRUPPO: Aplasia midollare idiopatica
da ridotta secondaria a Neoplasie midollari: dovuta ad invasione (es. LAL/LAM)
produzione secondaria a Mielofibrosi
TAR: piastrinopenia associata ad aplasia bilaterale del radio, caratterizzata da
assenza totale dei megacariociti e alterazioni cardiache. Migliora col tempo.
II GRUPPO: Piatrinopenia di grado variabile con presenza di megacariociti anche aumentata:
Piastrinopoiesi secondaria a S. mielodisplastiche o S. di Wiskott-Aldrich o mut di MYH9.
inefficace
S. di Wiskott-Aldrich: immunodeficienza dovuta alla mut di WAS X-linked
caratterizzata dalla triade (immunodeficienza severa, microtrombocitopenia,
eczema). Frequenti infezioni e fenomeni vasculitici. Sopravvivenza media di 15
anni. La terapia è volta al controllo della malattia autoimmune; in caso di
piastrinopenia grave splenectomia. Guarigione con trapianto.
Disordini MYH9-correlati: gruppo di patologie (S. May-Hegglin, di Sebastian, di
Fetcher, di Epstein) dovute a mutazione di MYH9 della catena pesante della
miosina 9 non muscolare, trasmessa in maniera autosomica dominante. Si
presenta con piastrinopenia, cataratta, nefrite e sordità. I megacariociti sono
normali, ma non maturano, dunque si avranno piastrine con MPV aumentato e
con i corpi simil-Dohle dovuti a precipitati di miosina 9.Infusione piastrinica o
desmopressina prima di intervento CH.
III GRUPPO: Piastrinopenie dovute a sopravvivenza delle piastrine < 10gg
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interventi chirurgici 2) Vasopressina per deficit lievi (fa degranulare le piastrine -->test per malattia dei
granuli grigi).
Emofilia B
DEFINIZIONE: è una m. congenita da disordine emorragico dovuto a difetto quantitativo e/o qualitativo del
Fattore IX, detta anche Malattia di Christmas. Ha una incidenza di 1/30000 maschi nati vivi tra tutti i gruppi
etnici. Il 30% dei casi, anche qui, sono spordici.
PATOGENESI: è dovuta ad una alterazione o carenza della del fat. IX il cui gene si trova sul braccio lungo del
cr. X (Xq27.1), infatti ha una trasmissione diaginica (X-Linked): maschi sono malati, mentre le femmine
portatrici sono asintomatiche, tranne che nei casi di inattivazione della X, mosaicismo o Sindrome di Turner.
CLINICA: in base al tipo di mutazione avremo una diversa attività residua (AR) del fattore IX e questo ci
permette di distinguere un diverso fenotipo patologico: gravissimo con emorragie spontanee AR<1%
(delezione degli esoni 4, 6, 8 coinvolgenti l’isola CpG), grave con e. dopo traumi lievi 1-3% (delezioni minori
non coinvolgenti l’isola CpG e/o traslocazioni), moderato 3-5% (Inversioni), lieve 5-10% (mut. Puntiformi).
Le manifestazioni emorragiche più frequenti sono emartri, ematomi, emorragie del tratto digerente-
genitourinario-cerebrale. Rari i decessi. Frequenti le morbilità dovute ad emartri ed artropatia emofilica.
Presenta inoltre una attività neutralizzante nei confronti di anticorpi eterologhi che ci permette di
classificarla anche in: a) MCR-positiva b) MCR-negativa c) MCR r.
DIAGNOSI: Laboratorio: aPTT allungato, dosaggio fat. VIII e IX per dd Mol/Gen: linkage, Southern blot, PCR.
TERAPIA: infusione di concentrato di fat. IX purificato da plasma sottoposto a disattivazione virale.
Emofilia C
DEFINIZIONE: l’ emofilia C o sindrome di Rosenthal è una malattia emorragica congenita dovuta a deficit
quantitativo parziale o totale del fat. XI. In quanto autosomica recessiva, si presenta in entrambi i sessi con
una maggiore incidenza però nelle comunità ebraiche (anche 5% contro 1/1milione della media mondiale).
PATOGENESI: è dovuta ad una mutazione dell’ esone 3, 5, 7 e 9 del gene presente sul cr. 4, trasmessa con
modalità autosomica recessiva incompleta, per cui distinguiamo un difetto maggiore nell’ omozigote e
minore nell’ eterozigote. Il fat. XI è da ritenersi un fattore della coagulazione ma anche ponte tra il processo
coagulativo e il KKS (sistema delle KalliKreine coinvolto nell’infiammazione).
CLINICA: le manifestazioni cliniche sono più attenuate dell’ emofilie A e B e in base alla diversa attività
residua (AR) del fattore XI distingueremo comunque un diverso grado di fenotipo patologico: gravissimo
con emorragie anche dopo traumi lievi come una estrazione dentaria AR<1% (delezione esoni 3, 5, 7, 9),
grave 1-3% (traslocazioni e inversioni), moderato con e. dopo traumi, interventi o indagini microscopiche 3-
5%(Inserzioni), lieve 5-10% (mut. Puntiformi di cui le seguenti costituiscono il 90%: tipo II non senso nel
dominio 2 tipo III missenso nel dominio 4).
DIAGNOSI: Laboratorio: aPTT allungato Molecolare: PCR
TERAPIA: plasma fresco o concentrato di fat. XI per almeno 7gg in caso di parto o intervento chirurgico ad
alto rischio emorragico, come profilassi, al fine di mantenerne i livelli plasmatici >40% (se già >40%, non si
effettua alcuna terapia).
Malattia di Von Willembrand
La coagulopatia più comune. Trasmessa come m. aut dom a penetranza incompleta. Una sua riduzione
alytera l interazione endotelio-piastrina, l adesione interpiastrinica e l emivita del fat VIII della coagulazione
a cui si lega autentandone l emivita (impedisce il taglio della proteina C attivata). Si manifesta con s.
emorragica muco-cutanea con ecchimosi, epistassi, metrorragie e sanguinamenti eccessivi dopo traumi
lievi. aPTT allungato, PT meno, si può ricorrere al test con la vasopressina per valutarlo all interno delle
piastrine. Si ricorre alla desmopressina anche in terapia (via nasale o sottocutanea) e a concentrati di vWF.
COAGULOPATIE ACQUISITE
Dovute a difetti epatici, deficit di vit K, inibitori anticorpali, CID, Iperfibrinolisi acquisita
Emofilia acquisita
Disordine raro causato da Ab inibenti nei confronti dei fattori coagulazione. Prognosi infausta,
sopravvivenza massima di 1-2 anni. Si riscontrano ematomi muscolari e cutanei. PTT allungato. T immunosp
CID
Coagulazione intravascolare disseminata che porta poi nei casi peggiori a piastrinopenia da consumo. PT e
aPTT sono allungati, iperfrinogenemia dovute a infiammazione, D-dimero data da ribrinolisi reattiva.
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REAZIONI TRASFUSIONALI
EMOLITICHE
Indotte da reazioni antigeni-anticorpo che attivano la bradichinina (F. di Hageman) attivando la via
intrinseca della coagulazione. Si interrompe la trasfusione, si corregge l ipovolemia, la dopamina per
ripristinare flusso renale e gittata cardiaca, ed eparina in caso di CID. Si prevengono determinando almeno
AB0 ed Rh (casi dubbi: 0 negativo). Forme ritardate si verificano entro 5-21gg e sono dovuti a Ab di sistemi
Kidd, Duffy o Kell), si presentano con ittero ed anemia.
NON EMOLITICHE
Reazioni di ipersensibilità immediata (pomfi, febbre, tachicardia); Reazioni trasfusionali non emolitiche
febbrili (dovute ad Ab contro antigeni leucocitari del ricevente); Sepsi; Insufficenza polmonare.
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