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Fabrizio Fanelli, Pierleone Lucatelli, Massimiliano Allegritti
Per malformazioni vascolari si intendono le anomalie congenite dello sviluppo em- Quadro clinico
brionale delle strutture vascolari. A differenza degli emangiomi, neoplasie vascolari e diagnosi
benigne, le malformazioni vascolari non sono caratterizzate da un’aumentata prolife-
razione cellulare; sono sempre presenti sin dalla nascita, seppur diagnosticate tardiva-
mente in relazione alla loro manifestazione clinica, e non regrediscono spontaneamente
(Tabella 15.1).
Le malformazioni vascolari possono essere suddivise in: capillari, venose, arteriose, Classificazione
linfatiche, miste. Tuttavia, in base alle loro caratteristiche emodinamiche, possono es-
sere classificate in “ad alto flusso” e “a basso flusso”.
Le malformazioni vascolari ad alto flusso comprendono quelle con componente arte-
riosa (macrofistole, microfistole attraverso il nidus); si intendono a basso flusso quelle
senza componente arteriosa, come le venose e le capillari, e le malformazioni linfatiche.
Questo tipo di classificazione permette di definire in maniera adeguata il tipo di
trattamento più efficace (Tabella 15.2).
Tecnica di studio TC Alla TC le MAV appaiono come lesioni disomogeneamente ipodense, che dopo som-
ministrazione di mezzo di contrasto (mdc) presentano enhancement caratteristico del
tipo di malformazione (precoce, tardiva).
La TC permette di valutarne l’estensione, tuttavia la RM consente, grazie alla sua
risoluzione di contrasto, una migliore identificazione senza esposizione a radiazioni
ionizzanti (Fig. 15.1).
a b c
Fig. 15.1 Paziente maschio di 38 anni con tumefazione palpabile in sede laterocervicale sinistra. a Immagine coronale TC dopo sommini-
strazione di mdc che evidenzia MAV di 8 cm del muscolo sternocleidomastoideo di sinistra (freccia). b Sequenza T2 FSE coronale che evi-
denzia i rapporti della MAV con le strutture anatomiche circostanti (freccia). c Sequenza time-resolved che evidenzia le afferenze arteriose
e le efferenze venose (freccia)