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Domande mancanti (perch non le avevo quando l'ho sostenuto 2014, fai attenzione
che magari alcune cose possono essere cambiate!):
Tutte quelle sui padri fondatori della radiologia
La prima cosa che guardi in un'ecografia (La firma, operatore dipendente)
Il santo protettore dei radiologi
Varicocele femminile
Tutte quelle sul pancreas: era argomento non affrontato quando l'ha preparato cuniberti, che
ha raccolto le domande, le sbobine sono veramente ben fatte, io personalmente l'ho preparato
su quelle di due anni fa.
Al fondo trovi anche una sequenza di domande di Riccardi e Bisi! Per Riccardi imparati
benissimo: tutte le dosi di Grey e, mi pare (gi rimosso scusa, potrei dire una megacazzata!) la
differenza tra gammaknife e radiochirurgia.
In bocca al lupo!
Gandini
Patologia coronarica
~2~
Follow-up del paziente rivascolarizzato: TC a 64 strati sia per lo stent che la valutazione della
perviet del by-pass chirurgico.
stabilizzato si fa sdraiare il paziente sul lettino e si collega allECG con tre elettrodi al fine di
monitorare la sola derivazione D1. No pazienti con aritmie!
Analisi delle immagini: su stadiazioni di eldaborazione dedicate da radiologi esperti mediante
limpiego di varie tecniche di image-processing
Ricostruzioni bidimensionali multiplanari (MPR)
A massima intensit di proiezione (MIP), pu essere anche in 3D elaborando una
visione panoramica
Ricostruzioni tridimensionali (Volume Rendering)
In trasparenza con sottrazione delle camere cardiache
AngioTC
Con lavvento delle acquisizioni volumetriche (64 strati, con un'unica rotazione del tubo
radiogeno spessori anatomici pari a 4 cm con una risoluzione spaziale di 0.5 mm, tale da
garantire una dimensione del volume di acquisizione (voxel) pressoch identica nei 3 piani
dello spazio (pertanto detta volumetrica) indipendentemente dalla modalit di acquisizione
(voxel isotropico) senza perdita di informazioni, ed in tempi molto pi brevi) langioTC
divenuta la tecnica che meglio e pi rapidamente definisce la morfologia del sistema arterioso,
soprattutto a livello toraco-addominale. Sia nelle patologie dilatative che in quelle ostruttive,
le ricostruzioni bi- e tridimensionali nellangioTC dimostrano in pochi minuti, meglio di
qualsiasi altra indagine (anche dellangiografia), lalterazione patologica nel suo complesso
intra ed extraluminale, le caratteristiche delle placche aterosclerotiche, dei trombi e delle
calcificazioni. Nella quasi totalit delle patologie arteriose risulta, attualmente, indispensabile
per confermare la diagnosi ecografica.
Aorta e vasi
LAorta parte dal ventricolo sinistro del cuore, a livello dellomonima valvola aortica. Appena
al di sopra del piano valvolare originano le arterie coronarie destra e sinistra. Il suo percorso
si struttura in un arco, larco aortico, il quale composto da
Aorta ascendente: che riceve la GC del cuore
TSA (tronchi sovra aortici)
o Tronco brachio-cefalico: si biforca in
Arteria succlavia destra
Carotide comune destra
o Carotide comune sinistra
o Succlavia sinistra
Carotidi comuni: a livello della cartilagine tiroidea della laringe si dividono in
o Carotide esterna: vascolarizza parte alta del collo, faccia e ossa del cranio
o Carotide interna: irrora le strutture contenute nella cavita cranica e nelle
orbite
I due circoli comunicano tra di loro tramite larteria oftalmica. A livello della loro
biforcazione troviamo il Bulbo carotideo ed il Glomo carotideo.
Le arterie succlavie inviano, invece, collaterali che partecipano alla vascolarizzazione
di
~6~
Aterosclerosi e arteriosclerosi
Larteriosclerosi il normale processo di invecchiamento vascolare caratterizzato da un
indurimento delle pareti arteriose (che si presentano leggermente ispessite con qualche
calcificazione, soprattutto nei punti con flusso turbolento). Laterosclerosi , invece,
unalterazione patologica delle pareti arteriose dai fattori di rischio ben noti (ereditariet,
tabagismo, diabete, ipertensione, dislipidemie, stress) ed, anatomicamente, dalla presenza di
ateromi (o placche aterosclerotiche) che possono avere morfologia (ulcerate, anulari,
eccentriche) e composizione (molli, calcifiche, fibrotiche, miste) differenti. Anche se la
patologia non ancora presente in distretti anatomici differenti questa patologia sempre
polidistrettutale. A seconda del distretto anatomico e del tipo di placca (stabile o
vulnerabile) potremo avere due diverse complicanze: stenosi del vaso o dilatazione
aneurismatica.
Le stenosi aterosclerotiche che danno sintomatologia con maggior frequenza sono quelle
che colpiscono le coronarie (patologia coronarica, vedi sopra).
Lesioni steno-ostruttive dei TSA: di solito si trovano allorigine della succlavia
sinistra e viene compensata con un inversione di flusso nellarteria vertebrale che la
ricanalizza (furto della succlavia). La diagnosi si pu fare allEco-Color-Doppler (ECD)
e allAngioTC che possono dimostrare la presenza di un flusso invertito.
Origine dellarteria carotide interna: la sede pi frequente di placche
ateromasiche stenosanti (turbolenza del flusso) le quali, negli anni, possono andare
incontro ad occlusione (sono emodinamicamente significative le stenosi con riduzione
del lume maggiore del 70%, ma, per fortuna, la presenza del poligono di Willis fa si che
una carotide possa ostruirsi fino a quel livello senza causare danni neurologici
significativi). Si tratta solitamente di pazienti ultracinquantenni con notevoli fattori di
rischio e la diagnosi si fa con ECD del collo che in grado di riscontrare non solo la
stenosi, ma anche le alterazioni di flusso e le caratteristiche morfologiche della placca
(pur con la limitazione data da eventuali componenti calcifiche nei confronti della US).
Per stabilire, poi, se c indicazione chirurgica consigliato lutilizzo dellAngioTC il cui
studio deve essere condotto dallarco aortico fino allencefalo allo scopo di dimostrare
la morfologia ed il decorso dei vasi fino a livello intracranico (cos da evidenziare
eventuali variante anatomiche del poligono di Willis, ma anche pssibili focolai
ischemici cerebrali). il trattamento prevede lutillizzo di stent o la tromboarteriectomia
(TEA).
Aorta toraco-addominale e collaterali: in generale sono raramente
emodinamicamente significative, in generale possono essere significative quelle
sottorenali, ma, quando riconosciute, sono agevolmente trattate per via endovascolare
con stent (le stenosi misconosciute possono, per, evolvere nella sindrome di Leriche).
Sono pi importanti da un punto di vista clinico le stenosi aterosclerotiche delle
collaterali, che sono meno rare ed interessano soprattutto le arterie celiaco-
mesenteriche e, frequentemente, le arterie renali.
~8~
FRENCH
La scala FRENCH o scala di Charrier un sistema di misura comunemente utilizzato per
misurare la dimensione (diametro esterno) di un catetere. 1Fr equivale a 0,33 mm, e quindi il
diametro del catetere in mm pu essere determinato dividendo la dimensione in French in 3.
Attualmente lunit di misura maggiormente utilizzata negli Stati Uniti, 1 Fr = 29 Gauge. Il
Gauge un unit di misura del diametro degli aghi che non fa parte del SI, ma che tuttora
utilizzata in ambito medico. Una misura da 8 a 30G corrisponde ad una misura in mm pari a 4-
0,3 mm.
~ 10 ~
PEG
Poli-Etilen-Glicole, un mezzo di contrasto trasparente ed una soluzione acquosa allo
0,5%. Insieme alla MetilCellulosa (MC) sono sicuri, ben tollerati e scarsamente assorbibili, utili
per creare una differenza di contrasto significativa tra il lume e la parete intestinale, sia che
questa sia verniciata dal bario (clisma del tenue a doppio contrasto) sia se impregnata di MdC
iodato (enteroclisi-TC).
Pi in generale i MdC radiotrasparenti (o negativi) presentano un assorbimento di
radiazioni inferiori degli organi nei quali sono introdotti. Si utilizzano pertanto
Gas dalle molecole molto rarefatte, a densit molto scarsa ed a scarso numero atomico
(Co2 ed O2, che sono privi di effetti farmacologici e completamente riassorbibili),
tramite insufflazione con sondino naso-gastrico o naso intestinale o rettale
Sostanze gassogene in grado di produrre CO2 a contatto con lacqua ottenendo cos una
buon distensione gastrica o intestinale
Acqua e le soluzioni acquose allo 0,5% come PEG e MetilCellulosa (MC)
Ago molto grande dal diametro estreno di 3 mm (8-14 G) che agisce in aspirazione
In corso di biopsia possibile lasciare al chirurgo un repere che gli permetta di trovare il
nodulo e toglierlo senza sacrificare troppo tessuto (si pu iniettare del carbone o inserire un
filo guida ad uncino al centro della lesione la mattina stessa dellintervento che il chirurgo
potr facilmente seguire).
Categorie diagnostiche:
Su ago aspirato FNA Su biopsia (ago a scatto, mammotone)
C1: non idoneo B1: non idoneo (ripetere!!)
C2: benigna B2: benigna
C3: verosimilmente benigna (patologo B3: incerta evoluzione (discussione
incerto!!! Si ripete o si discute in GIC) multidisciplinare)
C4: verosimilmente maligna B4: verosimilmente maligna
C5: maligna (Intervento) B5: maligna (Intervento)
Fegato
Si utilizzano aghi di lunghezza maggiore, la distinguiamo in due tipi a seconda del medico che
la esegue, il che dipende dalla patologia in esame:
In caso di epatopatie o altre patologie epatiche da tipizzare eseguita dal
gastroenterologo
Se necessario tipizzare lesioni nodulari eseguita in ambito radiologico.
La differenza fondamentale dalla mammella che in questo caso possiamo anche effettuare
azioni terapeutiche oltre che diagnostiche: possiamo, infatti, somministrare radiofrequenze
usando aghi con degli uncini tramite cui vado a direttamente ad aggredire lepatocarcinoma.
Soprattutto se le lesioni sono noduli di diametro < 3 cm la lesione viene devascolarizzata e
diventa necrotica (N.b. posso usufruire di questa metodica anche in piccoli tumori singoli del
rene).
Agobiopsia o microistologico
Vantaggi Svantaggi
Caratterizza definitivamente la lesione Maggior traumatismo (si deve effettuare un
taglio con il bisturi per far passare lago e
pertanto necessit di anestesia locale)
Non richiede la presenza dellAP Impossibile la lettura estemporanea del
reperto
Perdita di dettaglio della morfologia cellulare
Alta specificit 96-100%, ma possono verificarsi nel 20-30% dei casi dei falsi negativi legati al
prelievo in sede errata.
tramite cos ottenuto dilatato con catetere a palloncino) per applicare uno STENT metallico
singolo o multiplo a livello dello shunt creato tra vena sovraepatica (solitamente la media) e
ramo destro intraepatico della vena porta. Le indicazioni sono:
Varici che hanno sanguinato almeno una volta e che sono state trattate senza successo
o che non possono essere trattate con lendoscopia. Con questa metodica si ha
immediata detensione.
Ascite intrattabile con terapia medica (intolleranti a ripetute paracentesi).
Gastropatia congestizia (legata alla formazione dei circoli collaterali in conseguenza
dellipertensione, riguarda tutto lo stomaco e pu causare sanguinamenti profusi)
Trattamenti dellidrotorace epatico refrattario
Sindrome di Budd-Chiari
Ha una mortalit in urgenza inferiore al 50% ed in elezione pressoch nulla.
AngioRM in grado di documentare sia la MAV che i suoi vasi afferenti ed efferenti, la
RM molto utile in quanto fornisce simultaneamente le informazioni della TC e
dellangiografia.
Reazioni avverse:
Effetti di tipo dose dipendente: hanno come caratteristiche cruciali
o Prevedibilit
o Dose dipendenza
o Alta incidenza
o Evoluzione rara
Poich i MdC iodati hanno un metabolismo prevalentemente renale possono
determinare una combinazione di alterazioni dellemodinamica renale (iniziale
vasodilatazione seguita da prolungata vasocostrizione che determina ipossia e
sofferenza ischemica) e di tossicit tubulare diretta. Per tali ragioni possono
determinare una nefropatia da mdc in soggetti predisposti, in assenza di altre cause
di IRA, dopo 48-72 ore dalla somministrazione con aumento del 25% o almeno di
0,5mg% della creatininemia rispetto al valore basale. Clinicamente presenter oliguria,
macroematuria e proteinuria con aumento della creatininemia. Il quadro raggiunge il
picco in III/IV giornata e sfuma di solito in 10-15 giorni. In alcuni casi, per, pu
causare deterioramento permanente della funzionalit renale grave ed irreversibile
causante necessit di terapia sostitutiva. Importante considerare che non c una soglia
al di sotto della quale la nefropatia non si verifica. Distinguiamo i FR in:
o Assoluti
IR preesistente
Nefropatia diabetica
Disidratazione
o Relativi
Scompenso cardiaco
Et superiore ai 70 anni
Impiego di farmaci nefrotossici (FANS)
Mieloma multiplo e paraproteinemia di Waldenstroem in pazienti
fortemente disidratati
Ripetuta esposizione al MdC
Pertanto conviene valutare la funzionalit renale prima della somministrazione
tramite calcolo del GFR con la formula di Cockroft-Gault o lMDRD (i pazienti a rischio
sono quelli con GFR < 60 ml/min/1.73 m2). Per prevenirla si pu:
o Utilizzare MdC a bassa osmolarit con dose ridotta al minimo
o Quando possibile usare metodiche alternative
o In caso di valori borderline attuare espansione dei volumi plasmatici
idratando con soluzione salina isotonica e sospendendo non prima di 6 ore
dopo, con cautela nei cardiopatici
~ 19 ~
attenuazione viene tradotto sulle immagini in un corrispondente valore della scala dei grigi (la
scansione viene suddivisa in una sorta di griglia che comprende tutti i valori di attenuazione
punto per punto). I valori di attenuazione (densitometrici) non sono assoluti, ma vengono
calcolati in relazione al coefficiente di attenuazione () dellacqua. Il valore di
attenuazione espresso in Unit Hounsfield (HU), che arbitraria e va da + 1000 (alta
densitometria, osso) a -1000 (bassa densitometria, aria) ed in cui 0 corrisponde allacqua.
Esecuzione: lesame inizia con lacquisizione di una immagine digitale guida a bassa dose di
radiazione, definita scanogramma (o topogramma) che si ottiene facendo scorrere il paziente
sul lettino attraverso il gantry (questa immagine indispensabile per stabilire i limiti della
scansione topografica). Le scansioni possono essere ottenute con o senza mdc, la diversa
concentrazione del mdc introddotto ev (quando ev) viene definito come grado di
enhancement o potenziamento che varier in base al grado di vascolarizzazione.
Quali sono i tre pezzi della TC? A cosa servono e cosa hanno
allinterno?
o GANTRY: la struttura circolare che contiene il complesso tubo-detettori,
allinterno si trova un tubo radiogeno (dal funzionamento uguale a quello della
radiografia tradizionale) che ruota intorno al paziente e continua (mentre gira)
ad emettere un fascio molto collimato di radiazioni che attraversa a 360 il
paziente. Negli apparecchi di III generazione (multislice) Allinterno i detettori
presentano una conformazione a ventaglio del fascio di detettori in quando
questi sono disposti ad arco: di conseguenza si manteneva attivo solo il
movimento di rotazione, mentre il movimento di traslazione veniva eliminato.
o LETTINO porta paziente
o CONSOL OPERATIVA: su cui si imposta tutto lesame, si vedono le immagini e si
archiviano per riprodurle poi su pellicola radiografica o su supporto digitale.
Immagine della TC
Quando parliamo di una immagine TC importante parlare di come si ottiene e di come si
lavora tale immagine pertanto distingueremo vari momenti:
Acquisizione: si impostano i parametri relativi allintensit ed allenergia dei fotoni
emessi dal tubo radiogeno, la velocit dei detettori e, soprattutto, si seleziona il valore
di collimazione dei detettori.
Ricostruzione: le informazioni digitali rilevate dal sistema dei detettori durante
lacquisizione vengono trasferite successivamente alla consolle di comando e
trasformati in immagini anatomiche disponibili per la valutazione clinica. Durante la
ricostruzione possibile selezionare e modificare alcuni parametri: variare lo spessore
dello strato ricostruito, modificare lintervallo di ricostruzione o cambiare la larghezza
del campo di vista sul piano assiale (per esempio lo studio dei vasi coronarici richiede
una risoluzione spaziale maggiore e quindi uno spessore degli strati ridotto, una
maggior sovrapposizione degli strati ed un campo di vista ridotto).
Visualizzazione: una volta acquisite per visualizzare le immagini possiamo modificare
a nostro piacimento la finestra di visualizzazione (in modo tale da rendere limmagine
ottenuta meno piatta), questi sono
o Ampiezza della finestra: ossia il range al di sopra ed al di sotto del quale i
colori sono interpretati come bianco e nero (sopra un range stabilito da noi tutti
i grigi diventano bianchi e sotto tutti diventano neri).
~ 25 ~
Gli ultrasuoni vengono generati per effetto piezoelettrico, propriet di alcune sostanze
naturali (cristalli) che possono emettere una differenza di potenziale quando vengono
deformati meccanicamente. Allo stesso tempo se vengono sottoposte ad una differenza di
potenziale si deformano producendo delle onde meccaniche, ossia gli ultrasuoni (effetto
piezoelettrico inverso). Questo avviene perch i cristalli piezoelettrici sono costituiti da dipoli
(molecole cariche positive e negative) ed una differenza di potenziale applicata agli estremi
del cristallo induce un allineamento dei dipoli che prima presentano un ordine del tutto
casuale. Questo allineamento provoca una deformazione del cristallo e, cos, la formazione di
un fascio US. Gli ultrasuoni vanno ad interagire coi tessuti e, poi, tornano al trasduttore, a
seconda della percentuale di ricezione del fascio US di ciascun tessuto tornano in maniera pi
o meno attenuata e interagendo di nuovo con i cristalli ne provocano una deformazione
meccanica che induce la generazione di un campo elettrico e, quindi, di un segnale elettrico
(effetto piezoelettrico). N.b. i cristalli che noi usiamo non sono naturali (quarzo), ma sostanze
sintetiche (il pi usato il PZT piombo-zirconato-titanato). Gli altri componenti
dellecografo si occupano poi di trasformare questo segnale in immagine. In generale a
comporre lecografo abbiamo:
Trasduttori (o sonde), dispositivi in grado di generare e ricevere US
alternativamente. Infatti riescono a trasformare energia elettrica in meccanica e
viceversa in quanto alla loro estremit presentano una barretta in cui sono contenuti i
cristalli (uno o pi) e due elettrodi. Nella loro attivit compiono un ciclo elettroacustico
continuo (ad una frequenza detta PRF, pulse repetition frequency)
o Emissione dellimpulso (brevissima)
o Ricezione (pi lunga) dei segnali provenienti dai tessuti
o Azzeramento del sistema
Sistema elettronico (amplifica, elabora, digitalizza: scan converter che trasforma il
segnale elettrico in segnale luminoso e, poi, in immagine)
Sistemi di visualizzazione immagini (monitor)
Sistemi di registrazione delle immagini (di solito una fotografia)
Effetto doppler
Fenomeno per cui la frequenza di unonda meccanica riflessa da un corpo in movimento
cambia in modo proporzionale alla velocit del movimento. Aumenta se la particella in
movimento si avvicina, diminuisce se essa si allontana. In altre parole la frequenza di
emissione uguale a quella di ricezione se la distanza tra sorgente e struttura rimane
costante, aumenta se la distanza diminuisce e diminuisce se la distanza aumenta. Questo
effetto viene utilizzato in diagnostica medica per valutare il flusso allinterno dei vasi
sanguigni. La frequenza del segnale Doppler dipende dalla velocit del sangue e dallangolo di
incidenza del fascio US rispetto allasse del vaso in esame. Ricordiamo che allinterno del vaso
i GR non vanno tutti alla medesima velocit, quelli centrali hanno una velocit maggiore di
quelli vicino alle pareti, pertanto il segnale sar un insieme di frequenze dipendenti dalle
diverse velocit dei GR che vengono ricevute simultaneamente in ogni istante.
~ 27 ~
Eco doppler
Tecnica US che sfrutta leffetto doppler per esplorare i tessuti in movimento (altri non che la
normale immagine bidimensionale ecografica combinata alla contemporanea rivelazione del
segnale doppler). Questo legato al fatto che in grado di analizzare le frequenze del segnale
Doppler (analisi spettrale) evidenziando tutte le frequenze ricevute nello stesso istante e
mostrando lenergia corrispondente a ciascuna di esse. Gli spettri delle frequenze vengono
rappresentati su un sistema di assi cartesiani dove il tempo posto sullasse delle ascisse e le
frequenze su quello delle ordinate: il flusso in avvicinamento viene riportato al di sopra
dellasse delle ascisse, quello in allontanamento nella parte inferiore. Questa analisi viene
effettuata utilizzando la Trasformata Di Fourier (FFT: Fast Fourier Transform).
Lanalisi del Doppler Shift (variazione di frequenza tra onda emessa e ricevuta) pu essere
effettuata valutando:
Caratteristiche acustiche del segnale
Qualit morfologica dello spettro Doppler
Quantitativamente direttamente la velocit di flusso
Questo possibile tramite luso di due apparecchiature:
Doppler Continuo
Doppler Pulsato: normalmente usato in diagnostica, ha un solo cristallo che emette e
riceve ultrasuoni. Raccoglie informazioni focali, in un volume campione che viene
preventivamente rintracciato con ecografia normale.
Color-Doppler: la presenza del flusso viene rappresentata con una scala di colori in cui,
per convenzione, il rosso rappresenta il flusso in avvicinamento alla sonda ed in blu
quello in allontanamento. Le variazioni della luminosit del colore rappresentano la
velocit del flusso, mentre la turbolenza viene raffigurata con ulteriori colori aggiunti
ai due principali.
Power-Color-Doppler: non misura la velocit dei GR, ma la sua intensit, fa cio
unindagine di tipo quantitativo , perci, pi adatto a flussi lenti in vasi pi piccoli
(renali), non distingue le direzioni di flusso ed facilmente suscettibile ad artefatti da
movimento.
Assorbire lenergia RF
Cedere lenergia per tornare ad una posizione di equilibrio generando un segnale che
viene poi trasformato in immagine
In realt solo i nuclei atomici con un numero dispari di protoni sono responsivi (attivi) al
fenomeno (nuclei RM attivi, H, C-13, N) in quanto un numero di protoni pari tende ad
annullarsi reciprocamente. Tra tutti quelli con numero di protoni dispari lH il pi
rappresentato nei tessuti biologici pertanto risulta la scelta migliore.
Qualunque organismo non possiede magnetizzazione, in quanto i suoi protoni di H sono
orientati in maniera casuale, quando per viene immerso in un campo magnetico si orienta
nella direzione di questultimo (in senso parallelo, up, o antiparallelo, down ad esso). Il campo
magnetico statico induce nel protone un nuovo movimento: il movimento di precessione.
Questo accade perch si trova sottoposto alla forza responsabile del proprio movimento di
spin (sul proprio asse) e le linee di forza del campo magnetico. Questo movimento
caratterizzato da un angolo di inclinazione e da una velocit angolare, espressa in MHz, che
proporzionale allintensit del campo magnetico (pi grande lintensit del campo
magnetico, maggiore sar la velocit di precezione). La differenza numerica dei protoni diretti
in senso parallelo e antiparallelo minima, ma tale da consentire che si crei una
magnetizzazione longitudinale.
Il successivo passaggio la perturbazione dellequilibrio creato formando una nuova
magnetizzazione, annullando quella longitudinale, al campo magnetico attraverso linvio di
un onda elettromagnetica che entra in risonanza con la frequenza di precezione (che,
poich questa in MHz sar sufficiente una frequenza dellordine delle onde radio). Questo
crea una coerenza di fase del movimento di precessione, ossia la sincronizzazione della
rotazione dei vari protoni sul piano trasversale (magnetizzazione trasversale), ortogonale a
quella del campo magnetico statico.
La fase successiva il rilassamento che distingueremo in due tempi (i protoni ritornano alla
condizione di equilibrio cedendo energia sotto forma di onde RF, che sono poi quelle che
costituiscono il segnale RM, definito come FID, free induction decay):
T2: espressione dellinterazione protone-protone e corrisponde alla perdita della
magnetizzazione trasversale. Perdita del 37% della magnetizzazione trasversale.
T1: ripristino del disequilibrio tra protoni disposti in senso parallelo e antiparallelo.
Espressione degli scambi termodinamici tra spin e reticolo (ambiente molecolare
circostante i protoni in esame), recupero del 63% della magnetizzazione longitudinale.
Queste sono costanti di tempo e sono caratteristiche di ogni tipo di tessuto.
In base ai tempi di rilassamento distingueremo diverse intensit di segnale:
In un immagine T1 pesata: risulta iperintenso lelemento col tempo T1 pi breve
(tessuto adiposo, seguono parenchima epatico, pancreatico e renale)
In un immagine T2 pesata: risulta iperintenso lelemento col tempo T2 pi lungo
(acqua)
Componenti:
Magnete: produce un campo magnetico che deve essere statico nello spazio e nel
tempo le cui caratteristiche sono
o Intensit
~ 29 ~
o Omogeneit
Attualmente esistono tre tipologie di magnete:
o Permanente: materiale ferromagnetico, ingombranti, pochi costi di
manutenzione, bassa intensit di campo ed omogeneit non eccellente
(apparecchiature aperte e/o dedicate)
o Elettromagnete resistivo: elettrocalamita, basso costo, intensit limitata e
disomogenea.
o Elettromagnete superconduttivo: elettrocalamita, gli avvolgimenti nei quali
passa una corrente elettrica sono costituiti da materiale superconduttivi.
Possiamo ottenere correnti elevate che ci permettono di avere campi magnetici
ad elevata intensit.
Sistema dei gradienti: modulazione nello spazio dellintensit del campo magnetico
statico, al fine di permettere leccitazione selettiva dei protoni. Generano campi
magnetici che variano linearmene di intensit lungo una direzione, e sono uniformi
rispetto alle altre due.
Sistema delle radiofrequenze: pu essere diviso in una sezione trasmittente ed in una
ricevente (raccoglie il segnale elettrico indotto dalla magnetizzazione trasversale del
campo discriminandolo dal rumore).
Tipi di risonanza
AngioRM
o Senza mdc: non si ottiene un immagine del vaso ma del flusso nel suo contesto
o Con mdc
Spettroscopia con RM: molecole e gruppi chimici nei quali contenuta una determinata
specie nucleare, basata sul fatto che protoni dello stesso elemento, contenuti in diversi
contesti molecolari, hanno movimenti di precessione leggermente diversi. (Encefalo,
mammella, prostata e fegato)
RM funzionale: valuta fisiologia e funzione tissutale, di solito usata per valutare la
funzionalit di neuroni cerebrali o midollari in base alla loro attivit metabolica
(consumo di Ossigeno). Si basa sul fatto che la desossiemoglobina pu essere rilevata
con segnale RM.
Chirurgia tramite US guidati con RM.
In base allintensit del campo magnetico li distinguiamo in tomografi operanti a
o Intensit di campo bassa (0,002-0,3 T)
o Intensit di campo media (0,5-1,0 T)
o Intensit di campo alta (< 1,0 T)
Dove maggiore lintensit del campo, migliore il rapporto segnale/rumore e quindi
lintensit delle immagini.
RMN dedicata (specifica per determinate sedi: mammella, articolazioni, massiccio
facciale)
RMN aperta
~ 30 ~
MdC US
Sono anche detti agenti ecoamplificatori (aumenta leggermente linvasivit dellesame US in
quanto i mdc vanno iniettati ev). lo scopo quello di aumentare il segnale proveniente dalle
strutture pi profonde del corpo umano e di migliorare laffidabilit diagnostica dellUS. Il
meccanismo di azione quello di amplificare il segnale US, aumentando la riflettivit di un
tessuto o di un organo. Il parametro principale per valutarne la bont la superficie di
diffusione. Si tratta di microbolle gassose colpite da fasci di US di 3,5 MHz, il fenomeno viene
chiamato seconda armonica. Non sono tossici e devono essere metabolizzati e secreti
rapidamente, deve superare il circolo polmonare e capillare e deve essere sprovvisto di effetti
emodinamici sistemici (non deve alterare il flusso ematico). Le dimensioni devono essere pi
piccole dei GR, di solito circa 2 m. Lazione dellagente ecoamplificatore deve essere stabile
nel sistema vascolare per alcuni minuti. La maggiore difficolt risulta nel superamento del
circolo polmonare:
La prima sostanza usata era costituita da microparticelle di Galattosio con laggiunta di
acido palmitico in microcristalli. La durata dellamplificazione, in base a
concentrazione e modalit di somministrazione, pu durare da 2 a 15 minuti. Il limite
principale era rappresentato dalla scarsa elasticit e dalla debole capacit di entrare in
~ 31 ~
Differenza TC-RMN
La TC tramite fasci di reggi X che vengono captati da uno strato di detettori in grado di
ottenere sezioni assiali o para-assiali di spessori definite del corpo umano con immagini
caratterizzate da elevata risoluzione spaziale e di contraso. Nel loro percorso i fotoni
subiscono una perdita di energia proporzionale al numero atomico dei tessuti che
attraversano (ed i detettori sono in grado di captare questa differenza).
La RMN sfrutta la capacit di interazione di determinati nuclei atomici con i campi magnetici e
le onde di radiofrequenza. Il fenomeno fisico il momento magnetico nucleare. Questo
fenomeno riguarda tutti i nuclei che, una volta inseriti nel campo magnetico, sono in grado di:
Allinearsi lungo la direzione del campo magnetico
Assorbire lenergia di RF
Cedere lenergia per tornare ad una posizione di equilibrio generando un segnale che
viene trasformato in immagine.
Si deduce da questo che la TC, poich sfrutta fasci di raggi X in dosi massive (c bisogno di
una dose massiva di radiazioni, basti pensare che una TC del torace equivale a 385 Rx
toraciche) causando, cos, un forte FR per le patologie neoplastiche, cosa che non avviene con
la RMN in quanto sfrutta le semplici propriet fisiche degli atomi. Il vantaggi che, per, fanno
favorire la TC rispetto alla RMN sono che:
Costa meno
pi accessibile (ci sono pi macchinari)
~ 32 ~
per questo motivo che la questa metodica ha faticato a diffondersi dopo la sua introduzione
negli anni '70.
Utilizzando la PET il medico nucleare in grado di misurare la velocit del metabolismo
regionale, il flusso sanguigno, la velocit di sintesi proteica, la densit dei neurorecettori e i
livelli di altri processi biologici. Queste misurazioni sono usate per guidare il corso delle cure
al paziente, per monitorare efficacemente la terapia e nella valutazione prognostica degli stati
patologici. Uno dei traccianti pi utilizzati il fluoro-deossi-glucosio, in sigla FDG. Esso viene
marcato con il radionuclide Fluoro-18 (18F); con una emivita di circa 109 minuti, esso
permette le complicate procedure di marcatura. Lo svantaggio della PET rispetto alle tecniche
di imaging convenzionali (CT ed MRI) rappresentato dalla qualit delle immagini prodotte
La differenza fondamentale con la SPECT che in questo caso abbiamo un meccanismo per cui
si vanno a formare un positrone ed un elettrone che vanno in direzioni opposte per cui si
forma una latenza di spazio tra il punto in cui il fotone che io rilevo si formato (laddove
presente la lesione) e il punto in cui io lo rilevo. Questo nella SPECT non succede.
Gamma camera: le apparecchiature sono in grado di rilevare le radiazioni emesse dai
radionuclidi e di posizionare esattamente gli impulsi in base alla sede di provenienza. Siccome
per le immagini funzionali non sono unite a quelle anatomo-strutturali negli ultimi anni si
proceduto allo sviluppo di tecniche di fusione delle immagini (sistemi composti PET/TC).
Risulta costituita da un Collimatore, un Cristallo sensibile, dei Fotomoltiplicatori, dei Circuiti
di analisi ed elaborazione del segnale ed un Computer.
PER TC, RMN ed US rivedi sopra.
Rx torace in prima istanza (si stima per che il 20-50% dei noduli non venga
diagnosticato correttamente; il 90% degli errori nella diagnosi di tumore polmonare
sono ad essa ascrivibili, contro il 10-15% di quelli della TC) bassa sensibilit e
specifici, sempre eseguito nelle due proiezioni postero-anteriore e latero-laterale.
TC ha un grosso peso nella stadiazione e come metodica guida dellagobiopsia (oggi
non si tratta un nodulo polmonare, anche se alla TC chiaramente neoplastico, senza
prima avere la caratterizzazione istologica). Deve essere eseguita con mdc (quindi se si
chiede di valutare un nodulo il radiologo gi sa che deve usarlo, noi dobbiamo solo
specificare se presente una IRC o un rischio di qualche genere come il diabete) in
quanto
o Distingue meglio a livello mediastinico la struttura vascolare e differenzia
meglio i linfonodi
o Valutazione enhancement della massa (quasi tutte le neoplasie hanno
neoangiogenesi e quindi maggior vascolarizzazione)
Lo studio morfologico valuta i contorni regolari, ben definiti (benigni) o spiculati e mal
definiti (maligni) e leventuale presenza di calcificazioni. Lo studio dinamico valuta il
picco di enhancement del nodulo. Nello studio si arriva almeno fino ai surreni in
quanto sono la prima sede di metastasi, se per nelle prime scansioni sul fegato
vediamo delle lesioni (salvo non ci sia sicurezza che siano cisti) conviene completare
lesame. Quando per facciamo un esame di stadiazione faremo torace, addome
superiore e addome inferiore ( discusso il ruolo della TC encefalo a meno che non si
abbiano sintomi neurologici non si fa di routine in quanto la TC meno idonea della
RMN per visualizzare micrometastasi cerebrali). Criteri TC di benignit e malignit:
o Calcificazioni: a popcorn centrali o diffusa benigne, sottili e periferiche o
disordinate maligne
o Tempo di crescita: si ritiene che se rimane stabile per 2 anni pi
probabilmente benigno (controlli a 3-6 mesi in base alle dimensioni). Un tempo
di crescita tra 30 e 450 giorni indicativo di malignit, di pi o di meno non
dovrebbe essere indicativo di lesione maligna
o Dimensioni (minori nel nodulo piuttosto che nella massa)
o Spessore di parete (lesioni cavitate): superiore a 16 mm indizio di malignit
o Impregnazione con contrasto radiografico: densit < 15 UH (presenta pi
tessuto adiposo) indice di benignit, > 15 UH malignit.
Per quel che riguarda i linfonodi abbiamo dei criteri molto limitati: morfologici (forma
ovale, densit e normalmente basso enhancement, si pu usare un mdc ma non hanno
una impregnazione caratteristica) e dimensionali (la soglia 10 mm sullasse corto, che
correla meglio col volume linfonodale, per non in grado di discriminare le
micrometastasi e comunque non tutti i linfonodi aumentati di dimensioni sono
neoplastici).
Agobiopsia: va fatta in quanto
o Non detto che quello che non vede lRx lo vedr sicuramente la TC
o Possono esserci falsi positivi (anche in pazienti ad alto rischio)
o I radiologi possono interpretare in maniera errata la lesione
~ 37 ~
K polmone PET
La PET con FDG, anche con metodiche di fusion-imaging con la TC, riveste un ruolo di primo
piano nella valutazione del nodulo polmonare solitario, nei tumori non a piccole cellule, nella
valutazione delle linfoadenopatie mediastiniche, nellidentificazione delle lesioni secondarie a
distanza e soprattutto nel riconoscimento delle recidive. Permette anche un planning pre-
terapia radiante, una valutazione della risposta terapeutica e riveste un ruolo importante
nello staging di malattia. Si tratta di uno studio metabolico legato allutilizzo di glucosio
marcato. Riesce ad individuare NPS anche < 1 cm.
LINFONODI AORTICI
~ 39 ~
Stadiazione
Tx: assenza dei requisiti minimi
Tis: ca in situ (intraduttale non infiltrante, morbo di Paget del capezzolo senza tumore
dimostrabile)
T0: nessuna evidenza
~ 40 ~
allesame soggetti verso cui ho un sospetto clinico (tumefazione, massa palpabile, secrezioni
dal capezzolo, eritema) allo scopo di porre diagnosi.
Il circolo epatico
Il fegato riceve sangue attraverso due grandi afferenti: la vena porta e larteria epatica.
Dallaorta addominale parte il tronco celiaco che si divide in epatica comune, lienale e
gastrica sinistra. Dallepatica comune partono poi le collaterali gastrica destra (o pilorica) e
gastroduodenale e la terminale epatica propria. Questultima si divide in arteria epatica
destra che d origine allarteria cistica e, quindi, si divide in rami destinati ai segmenti
anteriori e posteriori, Larteria epatica sinistra, invece, fornisce i rami per il segmento
mediale, laterale e per il lobo caudato.
Il sangue refluo proveniente da tutti gli organi addominali dellapparato digerente (stomaco,
duodeno, pancreas, intestino tenue e crasso, retto) e dalla milza viene convogliato in un unico
~ 42 ~
tronco, la vena porta, che raggiunge il fegato, ramificandosi al suo interno. La vena porta si
forma dietro la testa del pancreas per confluenza della vena mesenterica superiore e del
tronco formato dallunione della vena mesenterica inferiore e della vena lienale (tronco
splenomesenterico). Raggiunto lilo epatico si divide a T dando origine ai suoi rami terminali
destro e sinistro. Il ramo destro riceve la vena cistica prima di penetrare nel fegato e
rappresenta la continuazione del tronco della vena porta. Nel fegato si divide in due branche
una paramediana ed una laterale per i rispettivi territori. Il ramo di sinistra si divide in un
ramo laterale sinistro, un ramo paramediano sinistro ed un ramo per il lobo caudato, ma
prima riceve le vene paraombelicali. La successiva arborizzazione d origine ai rami
pedrilobulari e interlobulari, fino ai rami terminali della vena porta, che si aprono nella
particolare rete capillare del fegato, costituita dai sinusoidi epatici. Dopo aver attraversato i
sinusoidi epatici, il sangue venoso refluo da questi organi giunge, per mezzo delle vene
epatiche, nella vena cava inferiore.
Le vene epatiche sono le vene emissarie del fegato e portano sangue alla vena cava inferiore.
Prendono origine dalla progressiva confluenza delle vene centrolobulari nelle vene
sottolobulari e quindi in tronchi sempre maggiori che vanno a costituire le radici dei rami
venosi principali. I tronchi maggiori che cos si formano sono la vena epatica destra, la vena
epatica mediana e la vena epatica sinistra. Queste sboccano direttamente nella vena cava
inferiore. Al di sotto dello sbocco di questi vasi maggiori, la vena cava, nel suo decorso
intraepatico, presenta le aperture di numerose e piccole vene epatiche (gruppo inferiore).
N: linfonodi regionali
Nx: i linfonodi regionali non possono essere valutati
N0: assenza di metastasi ai linfonodi
N1: presenza di metastasi ai linfonodi
M: metastasi a distanza
Mx: le metastasi a distanza non possono essere valutate
M0: assenza di metastasi a distanza
M1: presenza di metastasi a distanza
Stadio I T1 N0 M0
Stadio II T2 N0 M0
Stadio IIIa T3a N0 M0
Stadio IIIb T3b N0 M0
Stadio IIIc T4 N0 M0
Stadio IVa Tutte le T N1 M0
Stadio IVb Tutte le T Tutte le N M1
spesso con dilatazione a monte delle VB. Alla TC, avendo una componente
desmoplastica, rimane ipodensa nelle fasi arteriosa e portale, ma assume MdC nella
fase pi tardiva (a 5 minuti) diventando iperdenso.
Ilare (Klatskin): in base alla localizzaione a livello della confluenza delle VB ne
distinguiamo 4 tipologie, la RM pi accurata dellUS per identificare la sede, ma la TC
superiore per valutare lestensione extraluminale, le metastasi linfonodali e
linfiltrazione vascolare. La valutazione preoperatoria deve comprendere TC e RMN.
Extraepatico: DD metastasi biliari e tumori colecisti, US in primis e poi RMN e/o TC
per dimostrare il grado di impegno locoregionale. Di solito comunque la causa pi
frequente di ostruzione biliare distale un adenocarcinoma cefalopancriatico, visibile
in US e facilmente confermato da RM/TC
Neoplasie della regione ampollare: piccoli tumori dei quali nessuna metodica
incruenta in grado di stabilire lorigine.
Malattia cirrotica
Caratterizzata dalla contemporanea presenza di fibrosi e noduli di rigenerazione la cirrosi
epatica il risultato finale di fattori epatolesivi di natura diversa che, agendo cronicamente,
causano una progressiva necrosi degli epatociti con conseguente infiammazione, sviluppo di
fibrosi e sovvertimento strutturale del parenchima con aumento delle resistenze epatiche e
sviluppo di ipertensione portale. In considerazione del fatto che ha un elevata frequenza di
sviluppo di epatocarcinoma prevede un follow up ogni 3-6 mesi con US e ricerca dellalfa-
fetoproteina. Tramite lECD si possono valutare lipertensione portale, la trombosi e
linversione del flusso. La TC permette di valutare al meglio le alterazioni legate alla funzione
portale ed fondamentale per la caratterizzazione delle lesioni focali e dei noduli sospetti. La
RM valuta meglio i noduli germinativi che appaiono iperintensi in T1 ed iso-ipointensi in T2.
Ps. variano ovviamente gli indici di necrosi epatica (transaminasi) e quelli di colestasi.
Calcolosi biliare
Colelitiasi: i calcoli biliari sono composti nel 70% dei casi da colesterina e nel 30%da
pigmenti su cui possono precipitare Sali di calcio. La sintomatologia caratteristica la colica
biliare. Le complicanze sono svariate (colecisiti acute, pancreatite biliare, calcolosi coledocica,
stenosi biliare, colangite, fistola bilio-digestiva). LUS ha unaccuratezza diagnostica vicino al
100% (infatti i calcoli sono iperecogeni ed hanno un cono dombra posteriore risultando
pertando visibili nella bile anecogena. Nei casi sintomatici e paucisintomatici si ha indicazione
allintervento chirugico. LERCP in questo caso non ha indicazioni.
~ 47 ~
Calcolosi della VBP: spesso secondaria alla migrazione di calcoli dalla colecisti e dal dotto
cistico, pu essere anche primitiva nei pazienti colecistectomizzati o quando vi sia una
patologia infiammatoria della papilla di Vater. LUS li riconosce nel 70-75% dei casi, a fronte
di un sospetto si deve fare la colangioRM che molto migliore nella dimostrazione della
presenza di calcoli (appaiono neri nella via che invece bianca). Si tratta di un indicazione
allERCP.
Calcolosi intraepatica: la US buona me tenede a sottostimare lestensione della malattia,
per tanto indicata la colangioRM.
o Protesi endovascolari metalliche non-RM compatibili (in realt non sono ferro-
magnetiche, ma meglio evitare)
Angiografia: molto limitato dallintroduzione dellangioRM e dellangioTC. Viene
ancora utilizzaoto per le MAV, gli aneurismi intracranici ed i tumori altamente
vascoalrizzati o in contiguit con altre strutture vascolari con finalit preoperatorie. In
interventistica si usa per dilatare stenosi vascolari o occludere vasi del circolo intra-
extracranico a scopo terapeutico definitivo o come ausilio per un successivo
intervento. Il circolo intracranico si valuta in modo ottimale tramite cateterismo
selettivo della carotide interna e dellarteria vertebrale. Si realizza per via trans-
femorale.
Ecografia: si usa per la valutazione dei tumori cerebrali. Si pu utilizzare per
lidentificazione di eventuali anomalie congenite fetali usando le due fontanelle (ant e
post) come finestre acustiche. Il Doppler transcranico utilizzato per valutare il circolo
intracranico. Ha tuttavia il vantaggio di monitorare il circolo intracranico in condizioni
normali o patologiche e di valutare la riserva vascolare cerebrale.
Il circolo cerebrale
Il tronco anonimo d origine allarteria succlavia ed alla carotide comune di destra ed il
primo vaso di origine dellarco aortico, seguito dallarteria carotide comune di sinistra e
dallarteria succlavia di sinistra. Le branche pi importanti della carotide interna sono:
Arteria oftalmica
Arteria comunicante posteriore
Arterie cerebrali anteriore e media: irrorano i lobi frontale, temporale e parietale.
Le due cerebrali anteriori sono unite dallarteria comunicante anteriore, che la sede
pi comune di patologia aneurismatica.
Il distretto vascolare posteriore normalmente costituito dalle arterie vertebrali, le quali
hanno origine, di norma, dalle succlavie, passano attraverso i forami trasversi della colonna
cervicale, ed entrano nel cranio attraverso il grande foro occipitale. Dopo aver dato origine
alle arterie cerebellari postero-inferiori, si uniscono a formare larteria basilare, che decorre
lungo il tronco in sede vertebrale. Le pi importanti diramazioni di questultima sono le
arterie cerebellari antero-inferiori e le arterie cerebellari superiori. Larteria basilare si
biforca a livello del ponte-mesencefalo formando le arterie cerebrali posteriori (che irrorano i
lobi temporali posteriori e i lobi occipitali).
Il drenaggio venoso variabile ma predomina la via che v dai seni della dura al sistema
venoso giugulare.
Il poligono di Willis
~ 50 ~
Sclerosi Multipla
La TC mostra reperti da normali a non specifici
(risulta positiva solo nel 25-50% dei pazienti
con forma definita). Il reperto pi comune
quello di una placca periventricolare di bassa
densit. Talora si osservano lesioni con
potenziamento. La RM molto pi sensibile,
pertanto deve essere eseguita in prima istanza in caso di sospetto clinico (RM encefalo e
colonna vertebrale, escludendo la zona lombare). Le placche appaiono come lesioni focali con
alta intensit con sequenze pesate in T2 localizzate nella sostanza bianca profonda e
periventricolare. Le lesioni in fase di attivit (ricordiamo che una patologia che mostra fasi
di remissione e di riattivazione, le placche attive si riconoscono in quanto captano
maggiormente il mdc) mostrano un potenziamento marcato spesso con aspetto a cercine,
questo perdura per circa un mese e pu essere inibito dalla terapia steroidea. Le lesioni sono
spesso multiple, ben circoscritte, di morfologia ovale. Devono essere interpretate con il
supporto clinico e con i risultati degli esami liquorali. La sensibilit del 75-100% e la
specificit del 81-95%.
Emorragie
Possono essere traumatiche (vedi traumi cranici) o non traumatiche. Queste ultime sono
causate da
Prolungata ipertensione sistemica
Rottura di auneurismi o mav
Discrasie ematiche
Tumori
Angiopatia amiloide
~ 51 ~
Traumi cranici
Lo studio deve essere rapido ed esaustivo per poter individuare lesioni eventualmente
trattabili chirurgicamente. Spesso il pz politraumatizzato per cui la miglior tecnica di studio
rappresentata dalla TC. Lesame radiografico convenzionale non ha alcun ruolo. La RM ha un
ruolo per valutare gli esiti. Alla TC lemorragia acuta appare iperdensa. Leffetto massa
sullencefalo pu essere rilevato tramite lo spostamento della linea mediana, la compressione
dei ventricoli, lobliterazione degli spazi subaracnoidei, delle cisterne di Silvio e della base. La
compressione pu causare un danno diretto o unischemia secondaria. Sia per effetto massa
che per ledema generalizzato, lencefalo pu erniare (transtentoriale, subfalcica,
tonsillare, transcalcarica). Il segno pi facilmente riconoscibile dellimminente erniazione
transtentoriale lobliterazione della cisterna pontina e di quella quadrigeminale. La
perfusione cerebrale viene ad essere inefficace allorquando la pressione intracranica diviene
pi elevata di quella venosa. Distinguiamo:
Lesioni assonali diffuse: forze rotazionali o brusche decelerazioni inducono trazioni
che possono distendere o lacerare lassone e causare rotture di piccoli vasi cerebrali. I
pz possono essere in stato comatoso, non raro che la TC risulti negativa. La RM spesso
e la TC talvolta, mostrano piccole aree emorragiche localizzate nella sostanza bianca
profonda, nel corpo calloso e nel tronco cerebrale.
Contusione: lesione focale cerebrale corticale, causata da traumi chiusi nelle
adiacenze della sede di impatto o in quella da contraccolpo. Le sedi pi frequenti sono i
lobi temporali. Lencefalo facilmente lesionato in dette sedi in relazione alla
vicinanza con strutture ossee prominenti. Alla TC appare come una lesione
disomogenea ad alta/bassa densit. Tendono a divenire emorragiche ed aggravarsi
nei primi giorni dopo il trauma. La RM documenta piccole contusioni meglio della TC e
trova indicazione per la valutazione del danno a distanza.
Ematoma: raccolta ematica focale e circoscritta con la tipica iperdensit del sangue in
fase acuta. Post-traumatico, generalmente localizzato nelle sedi di colpo e
contraccolpo.
Ematoma epidurale: causato da sanguinamento dellarteria meningea media ed
occasionalmente delle vene epidurali. La dura viene dissecata localmente dallematoma
che appare alla TC come una lesione iperdensa con morfologia a lente biconvessa.
Delimitato dalle suture. Se arterioso si espande rapidamente pu determinare
erniazione nel giro di minuti o poche ore. Se compressione cerebrale va evacuato
chirurgicamente.
Ematoma subdurale: si realizza generalmente per una emorragia da torsione delle
vene a ponte o dei seni durali, anche per rottura di piccole arterie. Quando acuto si
presenta come una lesione iperdensa di morfologia a falce che segue i contorni delloi
spazio subdurale, separando laracnoide dalla dura. I sintomi possono essere acuti o
ritardati ed insidiosi. Non supera la linea mediana. Quando bilaterali comprimono il
parenchima cerebrale spianando le cisterne ed i solchi senza determina spostamento
~ 53 ~
La diagnosi di ESA si ottiene con la TC (iperdensit del sangue subaracnoideo in fase acuta), la
cui sensibilit decresce progressivamente con laumento del tempo dallepisodio acuto. La
diagnosi si basa sullesame angiografico per cateterismo e pu avere finalit terapeutiche
grazie alluso di spirali adatte alla chiusura dellaneurisma. Langio-RM altrettanto valida, ma
viene generalmente utilizzata al di fuori della fase acuta nel sospetto clinico o radiologico e
nelle forme con familiarit e fattori di rischio.
Ematoma post-traumatico
Ematoma: raccolta ematica focale e circoscritta con la tipica iperdensit del sangue in
fase acuta. Post-traumatico, generalmente localizzato nelle sedi di colpo e
contraccolpo.
Ematoma epidurale: causato da sanguinamento dellarteria meningea media ed
occasionalmente delle vene epidurali. La dura viene dissecata localmente dallematoma
che appare alla TC come una lesione iperdensa con morfologia a lente biconvessa.
Delimitato dalle suture. Se arterioso si espande rapidamente pu determinare
erniazione nel giro di minuti o poche ore. Se compressione cerebrale va evacuato
chirurgicamente.
Ematoma subdurale: si realizza generalmente per una emorragia da torsione delle
vene a ponte o dei seni durali, anche per rottura di piccole arterie. Quando acuto si
presenta come una lesione iperdensa di morfologia a falce che segue i contorni delloi
spazio subdurale, separando laracnoide dalla dura. I sintomi possono essere acuti o
ritardati ed insidiosi. Non supera la linea mediana. Quando bilaterali comprimono il
parenchima cerebrale spianando le cisterne ed i solchi senza determina spostamento
della linea mediana e possono essere di difficile identificazione, soprattutto quando
isodensi. Pu anche comparire o diventare clinicamente significativo a lunga distanza
dal trauma o svilupparsi anche in assenza di un importante evento traumatico. Quello
cronico appare ipo/isodenso.
Emorragia intraparenchimale
Il sanguinamento a livello dellarteria comunicante anteriore, ma anche dellarteria
cerebrale media. Pu colpire:
Lobi frontali: inondazione dei ventricoli laterali con rischio di compressione del bulbo
per effetto massa dellemorragia stessa
Emorragie subdurali: per rottura dellaracnoide
Effetto massa dovuto ai grandi aneurismi, che provocano, gi soli, ipertensione
endocranica
Ischemia e deficit di irrorazione nellarea del vaso rotto: dovuto a vasospasmo oppure
al danno endoteliale che favorisce ed induce la trombizzazione.
AngioTC: lesame molto rapido, possiamo iniettare il mdc molto velocemente e vedere in
maniera ottimale tutti i vasi.
UroTC e RMN
UroTC: combinando le potenzialit diagnostiche della TC e dellurografia si propone come
indagine di scelta nello studio sia della vascolarizzazione sia del parenchima renale, sia
delle vie escretrici. Permette di valutare la funzionalit del rene e delle vie urinarie e consta
di tre fasi:
Fase diretta (senza mdc) con cui si riconoscono perfettamente i calcoli radiopachi
(85% dei casi) e le cisti (quelle emorragiche sono bianche e tonde)
Fase vascolare: si vedono bene anche arterie e vene del parenchima distinguendo
corticale e midollare e, quindi, premettendo la diagnosi di stenosi e di eventuali lesioni
neoplastiche
o Arteriosa: vediamo arterie renali e rami parenchimali
o Venosa: la corticale bianca e la midollare grigia (evidenzia porzioni
ipervascolari come le neoplasie)
Fase tardiva o escretoria: a 5-10 minuti, si ottengono immagini similurografiche delle
vie escretrici che possono essere elaborate in 2D o 3D, permette lindividuazione di
patologie renali e vescicali.
Viene usata nella diagnosi di:
Stati di flogosi
Calcolosi
Malformazioni
Apparato vascolare
Neoplasie parenchimali
Neoplasie uroteliali
~ 59 ~
Follow up post-operatorio
Se non si arriva a diagnosi di certezza pu essere utile verificare il tipo di lesione con
agobiopsia.
Lunica CI luso elevato di radiazioni ionizzanti.
3. Urografia: offre ad una panoramica perfetta sia del rene che delle vie escretrici, ma
stata soppiantata dalla TC. Pu essere suddivisa in:
a. Nefrografica
b. Calico-pielografica (opacizzazione delle vie escretrici pochi minuti dopo
liniezione di mdc)
c. Cistografica (mdc dopo liniezione arriva in vescicA)
Ormai sostituita dalla UroTC che usa lo stesso mdc organoiodato, d maggiori
informazioni sui reni e sulle vie escretrici. La TC pu essere ruotata sul monitor e
analizzata da diverse angolazioni.
4. Pielografia: iniezione diretta di mdc nella via escretrice. Pu essere effettuata per via:
a. Retrograda: attraverso luso del cistoscopio (si cateterizza uno degli ureteri e si
inietta il mdc)
b. Anterograda (iniezione percutanea del mdc)
5. Cistografia retrograda: la vescica pu essere studiata previo cateterismo transrettale,
mediante lintroduzione del mdc radiopaco. Successivamente, sotto controllo
radioscopico, possibile controllare la funzione minzionale ed individuare eventuali
alterazioni del calibro delluretra. Non ha indicazioni come cistografia in s, viene
usata per valutare la morfologia delluretra e la presenza di eventuali stenosi. Il
paziente dovr minzionare davanti a un apparecchio radiografico ed procedura non
semplice. Si opacizzano la vescica e luretra.
Vescica
Si studia molto efficacemente con lecografia, che rappresenta lindagine di prima istanza.
Questa in grado di mostrare bene la vescica, le sue pareti ed eventuali vegetazioni: nel
sospetto che si tratti di neoplasie si procede con la cistoscopia.
Il tumore pi frequente il papilloma (basso grado, scarsa aggressivit, facilmente
riconoscibile), ne esistono delle forme infiltranti di aspetto piano che possono risultare
negative allecografia. Se il sospetto forte si pu decidere di inviare il soggetto alla
cistoscopia. Per le stadiazioni delle neoplasie si usano la TC e, ancor meglio, la RMN (si pu
dimostrare linfiltrazione della parete e del tessuto adiposo periviscerale).
La stadiazione prevede:
Tx: tumore primitivo non pu essere definito
T0: nessuna evidenza di tumore primitivo
Ta: carcinoma papillare non invasivo
Tis: carcinoma in situ
T1: tumore che infiltra la sottomucosa (lamina propria), ma viene considerata tra le neoplasie
superficiali.
T2: la neoplasia infiltra lo strato muscolare superficiale.
T3: la neoplasia infiltra lo strato muscolare profondo (a) o il grasso periviscerale (b).
T4: la neoplasia invade gli organi adiacenti.
Vascolarizzazione SGI
Dallaorta addominale, lungo il suo cammino, si dipartono numerosi rami viscerali:
~ 61 ~
Colonscopia/endoscopia virtuale
Acquisizione in TCms di sequenze rielaborate che ci permettono di ottenere una ricostruzione
3D della superfice interna del colon. Vede il 100% delle lesioni vegetanti sopra il cm con
almeno 5 mm di diametro ed il 90% di quelle sopra i 7 mm, ma sotto il cm. Non vede il sangue
e le lesioni ulcera ed i tumori piatti infiltranti la parete. Permette di superare eventuali stenosi
serrate che bloccherebbero il colonscopio. Aiuta nella stadiazione in quanto riesce ad
evidenziare anche linfiltrazione del grasso pericolico o dei linfonodi. Non ha indicazioni nelle
patologie infiammatorie. La preparazione esattamente uguale a quella di una normale
endoscopia.
Ricardi
Bisi
Un test di screening
Fisica delle radiazioni
Le radiazioni ionizzanti
Esposizione alle radiazioni? Leggi, protezione
La scintigrafia
SPECT
SPECT-TC
PET
PET-TC
PET-RM
Differenza tra traccianti e radiofarmaci
Differenza tra traccianti e indicatori
Fluorodesossiglucosio
Differenza tra sensibilit e specificit di un test
TEP
Perfusione e ventilazione polmonare
Cardiopatia ischemica
Ischemia miocardica
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