Sei sulla pagina 1di 3

Bachtin

- Il romanzo non ha una sua compiutezza però è diverso rispetto altre forme più codificate;
- Il romanzo cambia nella sua intrinseca natura: ancora non siamo in grado di definire le
sue caratteristiche;
- Prima si è imparato a scrivere e poi si è strutturato il romanzo -> prima nasce scrittura e
poi romanzo;
- Il romanzo si sviluppa insieme alla storia, diversamente dagli altri generi che si erano già
sviluppati prima;
- Gli altri generi letterari ci sono noti in senso compiuto (pag. 445);
- Gli alti genere letterari sono più vecchi della scrittura e conservano fino a oggi la loro
natura orale e sonora (pag. 445)-> secondo Bachtin il romanzo non ha una narrativa orale
(prof);
- Il romanzo è adatto alle nuove forme della percezione muta, cioè la lettura (pag. 445-
446);
- Il romanzo non ha un canone (schema di riferimento) come gli altri generi letterari:
storicamente validi sono soltanto singoli esemplari di romanzo, ma non un canone di
genere in quanto tale. (pag. 446);
- Il fatto che lo studio del romanzo sia analogo allo studio delle lingue vive, crea difficoltà di
un teoria del romanzo -> il romanzo è l’unico genere in divenire tra generi da tempo
compiuti e in parte già morti (pag. 446);
- In certe epoche tutti i generi letterari si completano armonicamente a vicenda, ma il
romanzo in questo tutto non entra mai, cioè non partecipa all’armonia dei generi. Nel tutto
organico della letteratura entrano soltanto i generi letterari compiuti con una loro
fisionomia determinata e precisa. Essi possono limitarsi e completarsi a vicenda,
conservando la loro natura di genere e sono uniti da peculiarità strutturali (pag. 446);
- Il romanzo parodia gli altri generi, smaschera la convenzionalità delle loro forme e del
loro linguaggio, soppianta alcuni generi e ne introduce altri nella sua propria struttura,
reinterpretandoli e riqualificandoli (pag. 447);
- Quando il romanzo diventa più frequentato, gli altri generi tendono a romanzizzarsi;
- In che cosa si esprime la romanzizzazione degli altri generi letterari? Essi diventano più
liberi e più plastici, il loro linguaggio si rinnova grazie alla differenziazione interna della
lingua extraletteraria e grazie agli strati romanzeschi della lingua letteraria, si dialogizzano,
in essi penetrano ampiamente il riso, l’ironia, lo humour, elementi di autoparodia. Il
romanzo porta in essi la problematicità, la specifica incompiutezza semantica e il vivo
contatto con l’età contemporanea incompiuta e diveniente (pag. 448);
- Il romanzo è l’unico genere letterario in divenire e quindi esso riflette il divenire della
stessa realtà in modo più profondo. È diventato il protagonista del dramma dello sviluppo
letterario dell’età moderna proprio perché esso esprime meglio di tutti le tendenze del
divenire del mondo moderno: è infatti l’unico genere letterario procreato dal mondo
moderno. Il romanzo, sotto molti aspetti, ha anticipato e anticipa il futuro sviluppo di tutta
la letteratura. Perciò, conquistato il predominio, favorisce il rinnovamento di tutti gli altri
generi letterari e li contagia di divenire e apertura (pag. 449);
- Con gli altri generi letterari che non siano un romanzo, la teoria della letteratura lavora in
modo sicuro e preciso, poiché si tratta di oggetti definiti, compiuti e chiari. I generi
romanzizzati mettono la teoria in crisi. Col problema del romanzo la teoria dei generi
letterari si trova di fronte alla necessità di una ristrutturazione radicale (450);
- Caratteristiche rilevate in molti romanzi: il romanzo è un genere a più piani narrativi
(genere che può definire diverse storie, personaggi, motivi su diversi piani), è un genere
basato sull’intreccio intenso e la dinamicità (succedono tante cose continuamente) però
esistono romanzi che descrivono esclusivamente, è un genere problematico (discute
qualcosa: un evento, un personaggio, un modo di essere, ecc.), il romanzo è una storia
d’amore, il romanzo è un genere prosastico (450);
- I romanzieri avanzano una determinata variante di romanzo e la dichiarano l’unica sua
forma giusta, necessaria e attuale.
Le richieste poste al romanzo sono: 1) il romanzo non deve essere poetico, 2) il
protagonista non deve essere eroico, né nel senso epico né nel senso tragico di questa
parola, esso deve unire in sé aspetti positivi e negativi, bassi e alti, comici e seri, 3) il
protagonista deve essere mostrato non come compiuto e immutabile, ma come diveniente
e mutante, 4) il romanzo deve diventare per il mondo moderno ciò che l’epopea era per il
mondo antico (451). Qui il romanzo si presenta in modo esplicito e cosciente come un
genere letterario critico e autocritico, che deve rinnovare le basi stesse della letterarietà e
poeticità dominante (452);
- Le tre peculiarità che, secondo Bachtin, differenziano il romanzo da tutti gli altri generi
letterari sono: 1) la tridimensionalità stilistica del romanzo, legata alla coscienza
plurilinguistica che si realizza in esso, 2) il mutamento radicale delle coordinate temporali
del personaggio letterario nel romanzo, 3) la nuova zona di costruzione del personaggio
letterario nel romanzo (zona del massimo contatto col presente nella sua incompiutezza).
La nuova coscienza culturale e letteraria vive in un mondo attivamente plurilinguistico: le
lingue si illuminano reciprocamente. È finito il periodo della coesistenza isolata e chiusa
delle lingue nazionali (453);
- L’esperienza, la conoscenza e la pratica (il futuro) determinano il romanzo. L’epos si
trasforma in romanzo. Il materiale epico è trasposto in quello romanzesco. Quando il
romanzo diventa il genere letterario dominante, la disciplina filosofica dominante diventa
la teoria della conoscenza (457);
- La realtà contemporanea, essendo una realtà di livello inferiore rispetto al passato epico,
non poteva diventare oggetto di raffigurazione dei generi letterari alti. Il presente è un
fluire senza principio e fine, è privo di vera compiutezza e quindi di essenza. Il futuro era
pensato o come una continuazione indifferente del presente o come una fine, una
catastrofe (461);
- I generi serio-comici sono stati la prima tappa dello sviluppo del romanzo come genere
letterario in divenire. Loro oggetto è la realtà contemporanea. È il riso a distruggere la
distanza epica. Affinché l’oggetto diventi comico è necessario avvicinarlo e il riso ha questa
forza per farlo (464);
- Dell’epos è caratteristica la profezia, del romanzo la predizione. La profezia epica si attua
interamente nell’ambito del passato assoluto e non riguarda il lettore e il suo tempo reale.
Il romanzo, invece, vuole presagire i fatti, predire e influire sul futuro reale, sul futuro
dell’autore e dei lettori. Del romanzo è caratteristica l’eterna reinterpretazione, cioè
rivalutazione. Il centro dell’attività che interpreta e giustifica il passato è trasferito nel
futuro (472);
- Il romanzo specula sulla categoria dell’ignoranza. Si danno varie forme e metodi di uso
dell’eccedenza dell’autore (di ciò che il protagonista non sa e non vede) (473);
- Il romanzo può essere privo di problematicità (criticità). Ad esempio, invece della nostra
noiosa vita ci può proporre un surrogato di una vita interessante e brillante (474);
- Uno dei principali temi interni del romanzo è il tema della non adeguatezza del
personaggio al suo destino e alla sua posizione. L’uomo o è più grande del suo destino o è
più piccolo della sua umanità (478);
- Il passato assoluto, la tradizione, la distanza gerarchica non hanno svolto alcuna funzione
nel processo di formazione del romanzo come genere letterario; il romanzo si è formato
nel processo di distruzione della distanza epica, nel processo di familiarizzazione comica
del mondo e dell’uomo (480).
FINE

Potrebbero piacerti anche