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Appunti da Ma è caratteristico che il romanzo non permetta ad alcuna sua varietà di

EPOS E ROMANZO. stabilizzarsi. Attraverso tutta la storia del romanzo passa la parodia o il
travestimento delle varietà dominati e di moda di questo genere che
Sulla metodologia dello studio del romanzo. (1938)
tendono a stereotiparsi: le parodie del romanzo cavalleresco, del romanzo
di Michail Bachtin pastorale, del romanzo sentimentale, ecc. Questa autocriticità è la
in Problemi di teoria del romanzo (Einaudi 1976) singolare caratteristica del romanzo come genere letterario in divenire.
A contatto con il romanzo, anche gli altri generi si romanzizzano. Essi
(pag. 181)
diventano più liberi, (pag. 185) il loro linguaggio si rinnova grazie alla
Lo studio del romanzo come genere letterario si distingue per particolari
differenziazione interna della lingua extraletteraria, si dialogizzano, in
difficoltà.
essi penetrano ampiamente il riso, l'ironia, elementi di autoparodia e infine
Il romanzo è l'unico genere letterario in divenire e ancora incompiuto. Le
- ed è questa la cosa più importante - il romanzo porta in essi la
forze che formano un genere letterario agiscono sotto i nostri occhi: la
problematicità, la specifica incompiutezza semantica e il vivo contatto con
nascita e il divenire del genere romanzesco avvengono nella piena luce del
l'età contemporanea incompiuta e diveniente (col presente aperto).
giorno storico.
(pag. 188)
Tutti i generi letterari o, in ogni caso, i loro elementi principali sono molto
Una serie di enunciazioni accompagnano la creazione del nuovo romanzo del
più vecchi della scrittura e del libro e in vario grado conservano fino ad
XVIII secolo. Fielding (Tom Jones), Wieland (Agatone), Blanckenburg
oggi la loro antica natura orale e sonora.
(Versuch uber den Roman), fino ad Hegel con la sua teoria del romanzo
Dei grandi generi letterari solo il romanzo è più giovane della scrittura e
esprimono le seguenti richieste al romanzo:
del libro ed esso soltanto è organicamente adatto alle nuove forme della
1. il romanzo non deve essere "poetico" nel senso in cui lo sono gli altri
percezione muta, cioè alla lettura. Ma, soprattutto, il romanzo non ha un
generi letterari;
canone come gli altri generi letterari: storicamente validi sono soltanto
2. il protagonista del romanzo non deve essere "eroico", esso deve unire in
singoli esemplari di romanzi, ma non un canone di genere in quanto tale.
sé aspetti positivi e negativi, alti e bassi, comici e seri;
3. il protagonista deve essere mostrato non come compiuto e immutabile,
(pag. 183)
ma come diveniente, mutante, educato dalla vita;
Il romanzo convive male con gli altri generi letterari. Il romanzo parodia
4. il romanzo deve divenire per l'opera moderna ciò che l'epopea era per il
gli altri generi (proprio in quanto generi), smaschera la convenzionalità
mondo antico (idea di Blanckenburg e poi di Hegel).
delle loro forme e del loro linguaggio, soppianta alcuni generi e ne
introduce altri nella propria struttura, reinterpretandoli e riqualificandoli.
(pag. 189)
Tre peculiarità di fondo differenziano in via di principio il romanzo da
(pag. 184)
tutti gli altri generi letterari:
Nell'epoca dell'ascesa creativa del romanzo, la letteratura è inondata di
1. nel romanzo convivono codici e registri linguistici diversi; la pluralità
parodie e di travestimenti di tutti i generi letterari nobili, parodie che
linguistica determina una pluralità stilistica;
preannunziano, accompagnano e abbozzano il romanzo.
2. le coordinate temporali del personaggio letterario del romanzo mutano
radicalmente;
3. il personaggio nel romanzo viene costruito in una zona di massimo fondatore, antenato, ecc. sono categorie non puramente temporali, ma
contatto col presente nella sua incompiutezza (età contemporanea). assiologico-temporali che si realizzano (pag. 194) sia nei riguardi degli
Tutte queste tre peculiarità del romanzo sono organicamente legate tra uomini che di tutte le cose e gli eventi del mondo epico: in questo passato
loro, e tutte sono determinate da un momento preciso di rottura nella tutto è bene, e tutto ciò che è sostanzialmente buono è in questo passato.
storia dell'umanità europea: la sua uscita da una condizione La memoria e non la conoscenza è la forza creativa fondamentale della
semipatriarcale socialmente isolata e chiusa e il passaggio a nuovi legami e letteratura antica. L'esperienza, la conoscenza e la pratica (il futuro)
rapporti internazionali e interlinguistici. Per l'umanità europea si aprì, e determinano il romanzo.
diventò un fattore determinante della sua vita e del suo pensiero, la Un confine assoluto delimita il passato epico da tutti i tempi successivi, e
molteplicità delle lingue, delle culture e dei tempi. prima di tutto dal tempo in cui si trovano il cantore e i suoi ascoltatori.
Distruggere questo confine significa distruggere la forma dell'epopea
(pag. 190) come genere letterario. Ma proprio perché è separato da tutti i tempi
La nuova coscienza culturale vive in un mondo attivamente plurilinguistico. successivi, il passato epico è assoluto e perfetto. esso è chiuso come un
Il mondo è diventato tale una volta per sempre e irreversibilmente. Le cerchio e in esso tutto è terminato e compiuto interamente. nel mondo
varie lingue nazionali, e i dialetti, i gerghi sociali e professionali, la lingua epico non c'è posto per alcuna incompiutezza, apertura alla problematicità.
letteraria, le lingue dei generi letterari all'interno della lingua letteraria,
tutto ciò si è messo in movimento ed è entrato in un processo di azione (pag. 196)
attiva e di illuminazione reciproca. I tre aspetti costitutivi dell'epopea in maggiore o minore misura sono
intrinseci anche agli altri generi letterari alti dell'antichità e del
(pag. 191) medioevo. Alla base di tutti questi generi letterari alti c'è la stessa
Le altre due peculiarità si chiariscono nel modo migliore mediante un valutazione dei tempi, la stessa funzione della tradizione, un'analoga
confronto del romanzo con l'epopea. distanza gerarchica. Per nessun genere letterario alto la realtà
Dal punto di vista del nostro problema, l'epopea è caratterizzata da tre contemporanea come tale è oggetto ammissibile di raffigurazione.
aspetti costitutivi:
1. oggetto dell'epopea è il passato epico nazionale, il "passato assoluto"; (pag. 200)
2. fonte dell'epopea è la tradizione nazionale (e non l'esperienza nazionale La realtà contemporanea, il basso presente fluente e transeunte è stato
e la libera invenzione che ne deriva); oggetto di raffigurazione solo nei generi letterari bassi. Ma prima di tutto
3. il mondo epico è separato dal presente, cioè dal tempo del cantore (del essa era oggetto principale di raffigurazione nella sfera vastissima e
poeta) e dei suoi ascoltatori, da una distanza epica assoluta. amplissima della creazione comica popolare.
Il mondo dell'epopea è il passato eroico nazionale, il mondo degli inizi, il
mondo dei padri e dei primogenitori, il mondo dei "primi" e dei "migliori". (pag. 202)
In lontananza l'oggetto non può essere comico; perché diventi tale è
(pag. 193) necessario avvicinarlo; tutta la creazione comica lavora in una zona di
Il passato assoluto è una specifica categoria assiologica (cioè relativa alla massimo avvicinamento. Il riso ha la forza straordinaria di avvicinare
gerarchia dei valori). Per la concezione epica del mondo, inizio, primo, l'oggetto; esso introduce l'oggetto in una zona di brusco contatto, dove si
può familiarmente toccarlo da tutte le parti, capovolgerlo, dubitarne, Ma nell'epopea l'interesse per il seguito e per la conclusione non esistono
smembrarlo, denudarlo, sottoporlo a esperimento. Il riso distrugge la perché tutto è noto sin dall'inizio, nell'intreccio complessivo.
paura e il rispetto di fronte all'oggetto, fa del mondo l'oggetto di un
contatto familiare e così ne prepara l'analisi assolutamente libera. La (pag. 212)
familiarizzazione comica del mondo è una tappa estremamente importante Il romanzo invece specula sulla categoria dell'ignoranza. Sorgono varie
nel divenire della libera creazione scientifico-conoscitiva e artistico- forme e metodi di uso dell'eccedenza dell'autore (della superiorità di
realistica dell'umanità europea. conoscenza dell'autore, che sa e vede ciò che né i personaggi né i lettori
ancora non sanno e non vedono).
(pag. 209) Le peculiarità del rapporto tra personaggio e lettore sono diverse nelle
Il presente è per principio non compiuto: con tutto il suo essere esige una diverse varietà di romanzo. Il romanzo può essere privo di problematicità:
continuazione e va al futuro, e quanto più attivamente e coscientemente si per es. il romanzo d'avventura o d'appendice. In esso non c'è
va avanti in questo futuro, tanto più sensibile e sostanziale è la sua problematicità né filosofica né politico-sociale né psicologica; attraverso
incompiutezza. Perciò quando il presente diventa il centro nessuna di queste sfere, quindi, può esserci un contatto con la vita
dell'orientamento umano nel tempo e nel mondo, il tempo e il mondo contemporanea e nostra. L'assenza di distanza e la zona di contatto sono
perdono la loro compiutezza sia nel complesso sia in ogni loro parte. Muta usate qui in modo diverso: invece della nostra noiosa vita ci propongono un
radicalmente il modello temporale del mondo in cui una prima parola (un surrogato di una vita interessante, dei personaggi in cui identificarsi
inizio ideale) non c'è e l'ultima parola non è ancora detta. (possibilità che non esiste nei generi letterari distanziati). Simili romanzi
possono quasi diventare un sostituto della propria vita.
(pag. 210)
Nella struttura dell'immagine artistica ciò porta a mutamenti radicali. (pag. 213)
L'immagine acquista una specifica attualità. Essa riceve un rapporto - in Al nuovo orientamento temporale e alla zona di contatto è legato un altro
una forma e in una misura variabili - con l'evento di vita che continua fenomeno di estrema importanza nella storia del romanzo: i suoi rapporti
anche ora, del quale anche noi - autore e lettori - siamo sostanzialmente con le realtà extraletterarie, cioè con la vita e l'ideologia..
partecipi. Si crea così una zona radicalmente nuova di costruzione delle
figure del romanzo, zona di contatto estremamente ravvicinato (pag. 214)
dell'oggetto di raffigurazione col presente e con la sua incompiutezza. Il mutamento dall'epos al romanzo si manifesta in modo profondo nel
rifacimento dell'immagine dell'uomo nella letteratura.
(pag. 211) L'uomo dei generi letterari alti e distanziati è l'uomo del passato assoluto
L'assenza di compiutezza interna porta a un rafforzamento delle esigenze e dell'immagine in lontananza. come tale, egli è del tutto compiuto e
di una compiutezza esterna e formale, soprattutto dell'intreccio. Il poema concluso. Compiuto ad un alto livello eroico, ma dal principio alla fine
epico può quasi cominciare e finire dove vuole (l'Iliade è un ritaglio del assolutamente uguale a se stesso. Egli è tutto esteriorizzato. Tra la sua
ciclo troiano; la sua fine, con la sepoltura di Ettore, non potrebbe mai vera essenza e la parvenza esteriore non c'è la minima divergenza. Tutte
essere la fine di un romanzo). le sue potenzialità sono realizzate fino in fondo nella sua posizione sociale,
in tutto il suo destino, persino nel suo aspetto. Il punto di vista con cui egli
guarda se stesso coincide interamente con quello da cui lo guardano gli
altri, la società, il cantore, gli ascoltatori. In lui non c'è nulla di nascosto
da indovinare o da smascherare. (pag. 215) Gli uomini sono delimitati e
individualizzati da varie situazioni e da vari destini, ma non da varie
"verità".

(pag. 217)
Uno dei principali temi interni del romanzo è quello dell'inadeguatezza del
personaggio al suo destino. L'uomo o è più grande del suo destino o è più
piccolo delle sue potenzialità umane.

(pag. 218)
La realtà romanzesca è una delle possibili realtà, non è necessaria, è
casuale, reca in sé altre possibilità. Il personaggio del romanzo non è
esauribile, eccede sempre la storia narrata.
Inoltre compare una discordanza tra l'uomo interno e l'uomo esterno, tra
l'uomo, in se stesso e l'uomo, agli occhi degli altri.
Infine, l'uomo acquista nel romanzo uno spirito di iniziativa (cambia le sue
idee, il suo linguaggio, le sue azioni) che muta il carattere della sua
immagine.

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