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SACERDOZI E SODALITATES.
Rapporto esistente a Roma tra vita pubblica e religiosa.
Il rapporto tra divinità e città a Roma è complesso, sfaccettato e si conosce in maniera
frammentaria. Il meccanismo da un lato si riconosceva, come avviene nelle religione
monoteistica, che gli dei siano più grandi degli uomini, eterni, immortali, creatori
dell’universo, tuttavia questo loro status non li rendeva autonomi dalla città. È comunque
la città che riconosce un valore a certe divinità inserendole nel pantheon locale o
eliminandole. (alcuni sacerdoti avevano la funzione di espellere o inserire culti religiosi).
Sulla grandezza degli dei abbiamo le prime due fonti. Il meccanismo di reciprocità.
Fonte 1 e 2 officia azioni benevolenti che devono essere fatte in maniera volenterosa.
I primi doveri sono verso gli dei, poi verso la patria e poi verso la famiglia.
I romani si sceglievano le loro divinità.
Le antichità umane vengono prima delle divinità divine perché la città viene prima delle
leggi che le compongono (Varrone).
Di questo modo di pensare, sono dimostrazione anche i sacerdoti, quelli che vengono
chiamati sacerdos, non sono dei sacerdoti per come li riteniamo noi, tutti coloro che sono
definiti sacerdos, potevano anche ricoprire delle magistrature. I pontefici, compresi quello
massimo, erano quasi sempre stati anche dei magistrati eletti dal popolo. Per essere
sacerdoti si veniva cooptati e si rimaneva a vita (fino al 105 al 104 quando i pontefici
iniziano ad essere per un periodo ad essere votati dai comizi tributi, scelti da quelli che
facevamo parte da quel gruppo già esistente. La carriera sacerdotale non entra in
contrapposizione con la carriera politica (Es. Augusto fu anche pontefice massimo). Le
azioni che questi sacerdoti romani compiono sono sempre collegate alla vita politica della
città e al benessere del senato e di tutti gli altri organi istituzionali.
La religione è strettamente legata alla vita politica.
Nelle funzioni solenni il celebrante era lo stesso console o altro magistrato quando si fa
una cerimonia pubblica e si vede su alcune rappresentazioni artistiche una persona che sta
facendo sacrifici, quello non è mai il sacerdote, ma il magistrato, il sacerdote, semmai, è
colui che spiega al magistrato quello che deve fare.
L’organizzazione vera e propria dei sacerdoti non esisteva vera e propria nell’età
repubblicana. Solo nell’età augustea si definiscono in maniera chiara i 4 sacerdozi
fondamentali riconosciuti dallo stato e che in qualche mondo sono organizzati
sistematicamente.
2) AUGURES
Inizialmente 3, poi in età 16. Gli auguri prendono gli auspicia. Auspicium
osservazioni di segni, di caratter eivini, che sono osservabili a livbello naturale e che
inficano l’atteggiamento della dibvontà nei confronti i un rito o di un attpo politico
importante per la comuutà. Ausicium deriva dalla parola edes e specio.
L’auspicio è solitamente quel gesto e il risyltato che deriva dall’osservazione degli
uccelli in due maniere. Cosa fa un augure nel momento in cui bisogna compiee un
gesto istituzionale: l’augure deve innanzitutto definire, dopo essere andato in un
luogo, normalmente l’auguraculum, in cui si esplica a funzione dell’augure, (quello
piu importante è quello sull’arce nella zona del campidoglio, sopra al foro romano),
l’augure delimitava il templum (parol DERIVATA DAL verbo τεμνο,) templum
auspicale lo spazion delimitto dall’augure in occasioni di cerimonie che
ricgiedono la presa degli auspicia. Sulla terra si chiama templum il luogo
delimitato, ritagliato con determinate formule al fine di trarvi presagi o prendere
auspici. All’interno dello spazion che fìviene delimitato dall’augure avverranno
degli eventi che saranno portatori di messaggi degli dei. Ci sono due tipi di uccelli.
Gli Alites si valuta il volo, l DIREZIONE DEL VOLO, gli Alites sono uccelli
molto importanti e rari, la cui presenza da normalmente nascita ad eventi
particolari. Gli Oscines sono uccelli che danno indicazione della volontà divina non
attraverso il volo, ma attraverso il suono. Gli oscines sono i corvi, cornacchie, uccelli
molto più comuni. Gli auguri stabiliscono. Altra modalità ed eveni che possono
essere tenuti in considerazione sono i segni celesti.
Auspicium ex tripudiis Quando i romani andavan o in guerra si portavano delle
ceste piene di polli, quando l’augure voleva prendere gli auspici, si apriva questa
cesta e si buttavano per terra delle briciole di pane, a quel punto bisognava vedere
cosa avveniva nella reazione dei polli. Sei polli non uscivano era considerati un
segno fausto, era considerato fausto quando mangiavano il pane, ancora di più
uando usciva del pane dal becco.