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il termine "cultura" nella sua accezione più generale definisce quei costumi,
atteggiamenti, convenzioni che fanno sì che un gruppo più o meno ristretto si
identifichi come "diverso" dagli altri.
Ciò che è implicito in un contesto culturale non coincide mai con ciò che è
implicito in un altro contesto culturale.
Questa differenza tra le culture è la distanza tra loro, ed è questo divario che il
traduttore cerca di colmare per rendere ogni cultura più accessibile all'altra. Tali
incomprensioni apparirebbero se un inglese e un giapponese cercassero di
comunicare tra loro, parlando ciascuno la propria lingua;
ll traduttore deve sempre tenere conto di questo fatto. Il suo compito è quello di
mediare la cultura tra la cultura di invio e quella di ricezione.
Il traduttore deve capire qual è il contenuto complessivo del testo, ad es. qual è il
contenuto esplicito e qual è il contenuto implicito. Conoscendo le differenze tra le
due culture.
Il traduttore deve saper quale potrebbe essere il residuo comunicativo di una
traduzione in pura lingua e quindi attuare una strategia traduttiva complessiva che
considera questo residuo e le modalità con cui viene trasmesso lettore della cultura
ricevente.
Vista la differenza culturale, si ricorre a due strategie per trasmettere gli elementi
culturali o l’addomesticamento oppure lo straniamento
Nel primo caso, il punto positivo è produrre un testo liscio e scorrevole ma il punto
negativo è il rischio di annullare l'identità del testo originale, privando così i
destinatari del testo tradotto di nuovi elementi che potrebbero in qualche modo
arricchirli a livello personale.
Esistono i realia geografici, che possono essere parole che denotano elementi della
geografia fisica (pampa), della meteorologia (tornado), della biologia (kiwi). I
realia etnografici possono riguardare la vita quotidiana(spaghetti), il lavoro (trade
unions) نقابة المهنيين, l’arte (murales) الرسم على الجدرانla religione (Santa Claus), la
moda (vasco), misure e monete (mile). I realia politici e sociali contengono: entità
amministrative territoriali (county), organismi e istituzioni (secretary of State), vita
sociale e militare (marines).
Ogni elemento Realia ha diverse opzioni:
1. trascrizione (o traslitterazione se la parola originaria è di alfabeto diverso da
quello della cultura ricevente) carattere per carattere;
2. trascrizione secondo le regole di pronuncia della cultura ricevente (per esempio
il francese cachemire dall’hindi Kašmir);
3. creazione di un neologismo o calco nella cultura ricevente (per esempio
«grattacielo» per l’americano skyscraper);
4. creazione di un traducente appropriante nella cultura ricevente (per esempio
«ciarda» per l’ungherese csárdás);
5. uso di un altro vocabolo della cultura emittente spacciato per forma originaria
dell’elemento di realia (per esempio l’inglese latte col significato di «cappuccino»
oppure l’italiano football col significato di «soccer»); 6. esplicitazione del
contenuto (per esempio «violinista ambulante proveniente dalle regioni ungheresi»
per l’ungherese cigány);
7. sostituzione con un omologo locale del fenomeno della cultura emittente («art
nouveau» come resa francese di Jugendstil)
8. sostituzione con un omologo generico/internazionale del fenomeno della cultura
emittente («vino rosso» come resa di Beaujolais; «organizzazione criminale» come
resa di ’ndrangheta);
9. aggiunta di un aggettivo per aiutare a individuare l’origine dell’elemento di
realia («la pampa argentina») (Vlahov e Florin 1986:96).
10. traduzione contestuale. In questo caso non si tiene conto del significato di una
parola, ma del significato globale della frase nel testo in questione, e si trova una
soluzione che serve, se non proprio a tradurre, a non far cadere il discorso (per
esempio, la frase «Questo farmaco lo passa la mutua?», tradotta in un contesto
statunitense, potrebbe diventare «Questo farmaco è molto costoso?»).
Scegliere la strategia adatta per tradurre un elemento culturale dipende da:
1- il tipo di testo
i traduttori tendono a preferire la traslitterazione per trasmettere l’elemento
esotico, che nella fiction è spesso fondamentale, anche nella non fiction la
traslitterazione è preferibile per la sua chiarezza e non confondibilità. Nel testo
divulgativo, dove un tempo prevaleva la traduzione adattata e appropriante,
ultimamente si preferisce la traslitterazione con nota.
2. Altro aspetto da prendere in considerazione è quanto sia importante l’elemento
di realia in quel contesto, perché spesso l’esotico è voluto, perciò occorre
preservarlo in qualche modo.
La scelta di conservare questi elementi cultrali consente un ampliamento della
visione culturale.
La traduzione dei nomi propri r dei termini istituzionali e culturali
I nomi propri:-
Quando si tratta di un nome storico, tale nome viene tradotto come per es. Giulio
Cesare, Riccardo Cuor di Leone.
Mentre se si tratta del nome di una persona singola si ricorre spesso alla
traslitterazione per conservare il nome com’è come il nome di Jasmin non viene
tradotto in Gelsomino e Aladin.
I nomi degli autori classici sono di solito naturalizzati come Aristotele.
In letteratura se il nome del personaggio ha un certo significato o una connotazione
particolare viene tradotto come per es. Biancaneve (Snow white) e Cappuccetto
rosso () الشربتلي
Quando si tratta di oggetti, a volte il nome di una Marca, si applica per tutta la
categoria del prodotto come Hoover per dire aspirapolvere.
I nomi di ditte, istituzioni private, scuole, università, ospedali, ecc. Non vengono
tradotti, ma si può usare il calco o la traslitterazione come banque Misr per dire بنك
مصر
I nomi dei giornali o riviste vengono traslitterati
I nomi dei llibri non tradotti vengono trascritti con la traduzione fra parentesi come
Tra i Due Palazzi.
I nomi di quadri dovrebbero avere essere trascritti oltre che tradotti per permettere
al lettore di cercare ulteriori informazioni.
I nomi dei termini istituzionali antiquati devono essere trascritti a meno che non
esistono degli equivalenti accettati come حكمدارil capo di polizia