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Le tappe dello sviluppo psicomotorio sono legate ad un accrescimento dei muscoli e delle ossa, e
legati alla maturazione di strutture neurologiche.
NB il cammino carponi (gattonamento) 8\9 mesi ⟶ non fa parte delle tappe fondamentali dello
sviluppo psicomotorio. Ci sono dei bambini che non gattonano neanche, si metto in piedi e
camminano
3 mesi: controllo del capo ⟶ si attivano aree cerebrali come i gangli della base e il cervelletto.
Bimbi con lesioni ai gangli della base hanno spesso problematiche motorie, cognitive e dello
sviluppo del linguaggio; mentre il cervelletto ha un’azione di coordinamento dei movimenti, la
corteccia temporo-parieto-occipitale dove troviamo aree di integrazione delle funzioni visive e di
coordinazione.
A tre mesi quindi il bambino deve:
- Controllo del capo , deve sparire oscillazione che invece è presente nel neonato
- Afferrare oggetti con contatto, grazie alla presa pinza a rastrello, deve quindi sparire il
reaching
- Focalizzare
4-6 mesi: presa a rastrello
6-8 mesi: pinza inferiore
Dopo i 9 mesi: pinza matura o pinza superiore
12-14 mesi: deambulazione ⟶ avviene tutta rigida, come un robot [stessa deambulazione dei
bambini con atassia]
- Guardia medio-alta (braccia alzate di lato),
- gambe larghe per mantenere l’equilibrio,
- appoggia tutta pianta del piede, e non tacco-punta
La vista importante perché 1. se non vedo vado a sbattere, ma 2.perché è connessa alla struttura
cerebrale dei gangli della base e del cervelletto; infatti negli ipovedenti c’è un ritardo dello sviluppo
psicomotorio.
Il percorso della maturazione della deambulazione autonoma è lento, avviene nei primi anni di
vita. I bambini assumeranno una deambulazione simile a quella adulta solo verso i 5 anni (tacco-
punta e oscillazione delle braccia).
Riflessi :
● Sospensione laterale, deve formare una specie di U, quindi tronco allineato e capo verso l’alto e
gamba flesso verso l’alto
● Riflesso del paracadute anteriore (RPA), si prende il bambino dalle anche e si proietta in avanti,
la risposta che ci si aspetta è gambe e braccia tese in avanti⟶ fondamentale per
raggiungimento della stazione eretta e della deambulazione
La maggior parte dei bambini raggiunge il riflesso del paracadute anteriore completo entro il primo
anno di vita e più o meno la comparsa di questo riflesso precede di 3\4 mesi la comparsa della
deambulazione.
Chi ha avuto il RPA molto precoce, ha camminato precocemente.
15-20% dei bambini mantengo un RPA incompleto.
Risonanza magnetica
Bambini con lesioni minime della sostanza bianca. Quei puntini sono leucomalacia periventricolare
(?), dove abbiamo necrosi della sostanza bianca. Quando abbiamo lesioni minime della s.b.,
abbiamo bambini che possono aver avuto un po’ sofferenza alla nascita ma funzionano bene sia il
profilo motorio che cognitivo.
Lesione più diffusa, ma comunque lieve, della sostanza bianca, in questo caso avremo un quadro di
ipertonia che evolve verso ritardo dello sviluppo psicomotorio. Ipotonia porta a problemi di
suzione e di funzioni visive.
In caso di lesione severa, abbiamo sempre un ritardo delle funzioni cognitive, problematiche
motorie e dello sviluppo del linguaggio.
Lesione dei gangli della base, in casi di lesione lievi, lo sviluppo può essere buono, quindi solo con
un leggero ritardo del linguaggio; mentre in casi severi \ moderati abbiamo spesso un’evoluzione
verso la paralisi cerebrale infantile (PCI). (coreateotide, tetraparesi)
Queste ultime due condizioni sono dei campanelli d’allarme perché il bambino oltre a risentire di
problematiche motorie e cognitive e dello sviluppo del linguaggio.
Un bimbo di 4 mesi che ha ancora il riflesso dello schermidore ha un danno cerebrale. Le reazioni di
difesa laterale non ci sono, il pedalamento c’è ma è povero. Se andiamo a valutare la sospensione
laterale, possiamo notare come il bambino si inclina al contrario:
Il pattern più patologico di tutti è il movimento crampiforme sincrono ( dice anche il nome in inglese
ma non capisco)
In questo caso gli arti si contraggono e si rilasciano in maniera sincronizzata. Qui non c’è ovviamente il
movimento fluido e di contorsione di cui parlavamo in precedenza.
Quando vediamo questo atteggiamento di iper estensione degli arti ci troviamo di fronte ad un
bambino con alto rischio di paralisi cerebrale infantile.
N.B:Quando vediamo nel bambino piccolo una ripetizione di movimenti è sempre un campanello
d’allarme.
Se quindi mettiamo insieme un esame neurologico con una motilità spontanea avremo la possibilità di
aumentare la diagnosi di paralisi cerebrale infantile. Abbiamo degli strumenti di valutazione
neurologica nei primi anni di vita ( del neonato e del lattante) che ci permettono di identificare quei
bambini a rischio di problematiche e di poter iniziare il prima possibile un percorso.
2) Nel secondo video fa vedere un bambino di tre mesi che ha avuto un asfissia alla nascita e di
conseguenza l’esame neurologico mostra che c’è qualcosa che non va;nulla di gravissimo ma
indica comunque che il bambino va seguito. Non ha avuto problematiche neurologiche gravi (
PCI) ma crescendo ha avuto delle problematiche motorie ( disprassia, goffaggine motoria e
ritardo di linguaggio).
3) Nell’ultimo video che fa vedere mostra una bimba prematura di 12 mesi: La bambina ha un
angolo popliteo molto alto, la manovra di sospensione laterale non è perfetta, non pedala.
D’altra parte si può notare che i riflessi li ha. Questa bambina è nata prematura e ha dei piccoli
ritardi dello sviluppo psicomotorio( questo è assolutamente normale, sopratutto nella prima
fase dello sviluppo considerando il fatto che è prematura).
A CHE COSA è DOVUTA? Ad una lesione non progressiva del cervello del bambino.
N.B —> non progressiva significa che non peggiora nel tempo. ( contrariamente a malattie
neuromuscolari come la SLA che sono malattie di tipo progressivo che tendono a peggiorare con il
tempo).
Qualche anno dopo ( nel 2005) Bax si rende conto che la PCI non è solo un problema di postura e di
movimento e che interessa anche altre aree. Quindi definirà la Paralisi cerebrale infantile come un:
“Disordine dello sviluppo del movimento e della postura che causa limitazioni nelle attività, attribuite
ad un disturbo non-progressivo del cervello in via di sviluppo. I disordini motori sono spesso
accompagnati da disturbi sensitivi (vista, udito), cognitivi, della comunicazione, percettivi (capacità di
interpretare informazioni sensoriali e cognitive), del comportamento e convulsivi ( Bax 2005).
Questo ci spiega che la componente principale e di impatto è quella motoria ma abbiamo anche tutta
una serie di problematiche associate.
CAUSE:
ATASSICHE: L’atassia è una lesione a livello del cervelletto che impedisce l’esecuzione dei movimenti
portando ad oscillazione e tremori.
DISCINETICHE: In questo caso abbiamo spesso un interessamento del gangli della base che hanno un
ruolo importante nella controllo della coordinazione dei movimenti.
DAL PUNTO DI VISTA FUNZIONALE ABBIAMO UN’ALTRA CLASSIFICAZIONE CHE DESCRIVE 5 LIVELLI:
EMIPLEGIA:
L’emiplegia è la forma più frequente di PCI ( 33%/35% dei casi di PCI).
Si ha la compromissione di un emisoma e il deficit motorio può prevalere all’arto superiore o a quello
inferiore.
É legata a malformazioni cerebrali o a lesioni cerebrali specifici ( ex infarto dell’arteria cerebrale media :
tipica lesione del bambino con emiplegia).
A seconda di quando è avvenuto il danno potremmo avere un outcome diverso: le forme che si
presentano nei primi mesi di gravidanza sono legati a malformazioni cerebrali e queste situazioni
portano purtroppo a gravi ritardi cognitivi e motori.
Le forme connotati: sono dovute a prematurità in cui i bambini vanno abbastanza bene dal punto di
vista cognitivo e spesso il deficit motorio interessa l’arto inferiore.
Infine le lesioni peri e post natali sono dovute alla lesione dell’arteria cerebrale media con un
interessamento dell’arto superiore.
Tutti i bambini con emiplegia camminano quindi la prognosi è BUONA. Possiamo comunque avere dei
quadri di deformità del piede , scoliosi, epilessia ( nel 20% dei casi). I bambini deambulano in maniera
autonoma.
Il prof fa vedere in classe un video per mostrare un bambino con PCI ( emiplegia). Il bambino non ha
forza per svitare il tappo di una bottiglia o di prendere con tutta la mano destra dei chiodini ( li prende
ma con la prensione a rastrello e non a pinza superiore come dovrebbe).
Facendo caso invece all’arto inferiore possiamo notare che ha un atteggiamento in ex rotazione del
piede e una particolare inclinazione del trono. Possiamo notare anche il piede equino ( questo si nota
nel bambino prematuro) ed è legato alla spasticità a carico dell’arto inferiore. Notiamo anche
l’atteggiamento in flessione dell’arto superiore con gomito flesso e mano chiusa a pugno.
Per quanto riguarda la PARTE COGNITIVA, i bambini con emiplegia sono quelli che meno risentono della
problematica intellettiva. Chiaramente se ho una grossa estensione della lesione a livello cerebrale e
epilessia purtroppo anche la problematica cognitiva nel bambino emiplegico è presente. Parliamo
comunque di un disturbo dell’apprendimento scolastico.
Solitamente se ho una lesione a sinistra avrò problemi nel parlare o comunque nel linguaggio. Se ho
invece una lesione a destra avrò probabilmente un problema nei task e nelle performance motorie. Nel
bambino, sia se ho una lesione a sinistra e sia se ho una lesione a destra avrò sempre salvaguardato la
funzione verbale che è la “ funzione nobile”.
Se ho una lesione a sx, la parte dx del cervello va a compensare e quindi la funzione verbale sarà
compensata a scapito della performance. Se ho una lesione a dx, l’emisfero di sx continuerà comunque
a svolgere le tue attività. Tutto questo è dovuto ad un discorso di “ maturazione cerebrale” : l’emisfero
sx si sviluppa e specializza prima.
Nell’emiplegia a prescindere dalla sede della lesione avremo le FUNZIONI VERBALI che saranno
mantenute e le FUNZIONI DI PERFORMANCE che sono più basse.
COMPLICANZE:
Deformità dell’anca
Deformità del ginocchio
Deformità del piede
Equinismo
Disturbi dell’ apprendimento