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CERVICALGIA - Nella visione psicosomatica

CERVICALE: Segmento della colonna, composto dalle prime sette vertebre


(numerate da C1 a C7) a partire dall'alto. La prima - chiamata anche Atlante (come il
Titano che reggeva sulle spalle tutto il pianeta) - e la seconda sostengono il capo sia
da fermo che in movimento. Nel linguaggio comune si intende con questo termine la
zona posteriore del collo. "Soffrire di cervicale" e equivale al termine scientifico
"cervicalgia".
CERVICALGIA: Dolore localizzato nella parte posteriore del collo e della nuca,
accompagnato da difficolt di movimento, rigidit muscolare e disturbi della
sensibilit di braccia e/o mani (per esempio formicolii). Spesso il dolore si irradia al
capo, producendo cefalea frontale o posteriore, a volte nausea e difficolt digestive.
Pu essere causata da stress psichici e /o artrosi, colpi di frusta e cattive posture.
CHE COSA VUOL DIRE: Troppa razionalit associata a un rigido senso del dovere
(vissuto come impegno mentale).
Ecco le due tematiche principali di chi soffre di "cervicale", persona di solito
socialmente inserita ed affidabile sul lavoro e nelle amicizie, ma che per mantenere
questi aspetti paga un duro prezzo nella vita personale. Non a caso la prima vertebra,
che sostiene la testa, prende il nome di Atlante, il Titano mitologico condannato a
sostenere su di s l'intero peso del mondo. In effetti, la cervicalgia si presenta in chi,
spesso inconsapevolmente, tenta un controllo mentale esasperato sui vari aspetti
della realt: le proprie emozioni e istinti, di cui sente la vitalit ma che, in fondo,
non conosce e che quindi teme; il proprio corpo, che osserva dall'alto della mente e
che trascura, ritenendolo secondario; le relazioni, che impronta su un piano di
rassicurante razionalit, anche se ben mascherata da una empatia di facciata, la
spiritualit, che impregna di significati logici e filosofici. Al controllo si affianca un
senso di responsabilit e spesso un'inopportuna tendenza all'altruismo. Ci si occupa
degli altri per non occuparsi di s, per difendere narcisisticamente la propria
immagine idealizzata di "persona sensata e intelligente", oppure per gestire le azioni
altrui, cos da non perdere il controllo della situazione. L'atteggiamento iperrazionale (detto "mentalizzazione") esprime e risolve aspetti di vario tipo, che si
mettono a tacere nel tentativo di non "perdere la testa". Ci perlopi inconscio;
sviluppato come "modo di essere al mondo" fin dall'infanzia e soprattutto dalla
pubert, fa s che la persona non riesca mai davvero a rilassarsi, a "mollare la presa

mentale", anche quando lo desidera fortemente. Tutto quanto avviene imbrigliato


da una qualche forma di ragionamento, la testa sempre un po' presente ad
inquinare le sensazioni pure. Ecco perch la cervicalgia insorge con forza non solo
quando c' un sovraccarico di attivit mentale ( i muscoli per sostenerla si tendono),
ma anche quando la vita porta emozioni troppo forti per il filtro mentale. Il dolore
espressione, da un lato, della grande fatica a mantenere questo precario equilibrio,
dall'altro, della necessit di un cambiamento nella propria "postura esistenziale". A
volte la cervicalgia con evidenza dovuta a cattive posizioni mantenute a lungo, per
esempio stando per ore tutti i giorni davanti al computer. Anche in questi casi,
sebbene la causa sia posturale, l'atteggiamento di vita riflette una predilezione per le
attivit mentali e scarso o nullo uso del corpo. Quando dovuta ad artrosi, la rigidit
di tale approccio alle cose si sta prolungando da cos tanto tempo da aver intaccato la
struttura ossea.
Chi pi a rischio:
-Studenti universitari completamente dediti allo studio, con ridotta o assente
attivit ludico-sportiva, sentimentale e sessuale.
-Persone emotive per natura, ma molto controllate, che faticano ad esprimere le
proprie emozioni, a commuoversi e piangere. Spesso la cervicalgia insorge prima o
dopo un forte coinvolgimento: per esempio, prima di un incontro romantico o dopo
aver fatto l'amore.
-Persone che, in genere, temono i cambiamenti.
-Persone che soffrono di insonnia e di disturbi d'ansia, in particolare panico,
claustrofobia e ipocondria.
-Persone che fanno fatica a dire di no, che si sobbarcano il lavoro degli altri, che si
caricano di troppi impegni e responsabilit di tipo mentale.
-Persone che inseguono, con estremo rigore interiore, alti ideali di perfezione
morale, umana o professionale, e che vedono la felicit, sempre proiettata nel
futuro, legata al raggiungimento di un risultato. non appena lo raggiungono, devono
porsi subito nuovi obiettivi, e cos via, senza tregua.
Suggerimenti: Senza la riduzione del carico di impegni o un atteggiamento pi
consono alla propria natura, nessun intervento sar realmente efficace.

-Come prima cosa, allentare la morsa del senso del dovere e di responsabilit,
lasciando cadere gli impegni che non sono davvero necessari. Nel frattempo,
concentratevi sull'acquisire la capacit (che vi costa in genere fatica) di dire no. Ora
potete occuparvi del corpo, con almeno una seduta alla settimana di
fiosiokinesiterapia orientata alla rieducazione posturale (ottima la riflessologia
abbinata alle post tecniche idonee per la cervicalgia - la mia specialit si chiama,
appunto Riflessologia Plantare Integrata).
-Per riacquisire la capacit di uscire dai soliti schemi mentali e abitudinari, rendetevi
disponibili a cambiare l'ordine con cui di solito fate le cose, a lasciar spazio agli
imprevisti, senza programmare nel dettaglio la giornata.
-Sono indicati i rimedi fitoterapici, per esempio il pino montano: 30-50 gocce di
macerato glicerico, 2 volte al d, per cicli di 2 mesi, ripetibili.
-E' utile anche un'integrazione di vitamine del gruppo B, acido folico e vitamina E,
spesso presenti in uno stesso prodotto. D sollievo ai nervi compressi, riducendo
cos formicolii e dolore.
Tratto da "Dizionario di Psicosomatica - Istituto Riza di Medicina Psicosomatica Raffaele Morelli, Pietro Fornari, Vittorio Caprioglio, Daniela Marafante, Piero
Parietti
Immagine: www.vertebral.it

3 commenti:
1. Si pu preparare una creama utilizzando i fiori di Bach sbloccanti: Water Violet,
Rock Water e il fiore californiano Arnica
Rispondi[1]
2. La cervicale (o artrosi cervicale) indice di un rapporto rigido tra collo e testa e
rivela che emozioni e razionalit non dialogano
Il valore simbolico del tratto cervicale sta nel suo essere un vero e proprio
"crocevia" tra il capo e il resto del corpo. All'interno del collo, in pochissimo
spazio, collaborano vertebre, muscoli, articolazioni e nervi. Il loro compito di
veicolare tutte le sollecitazioni e le informazioni che il corpo e la testa si
scambiano a vicenda. Cos, spesso, i disturbi che riguardano quest'area (in primo

luogo la cervicale) sono legati a un equilibrio che viene a mancare.


Una contrattura fastidiosa, la sensazione che il collo sia legato e pesante... Ecco le
prime avvisaglie di uno dei disagi pi comuni: la cervicale. Giorno dopo giorno
facciamo l'abitudine a queste sensazioni sgradevoli fino a quando un dolore
acuto, bruciante e l'irrigidimento muscolare ci bloccano costringendoci a fare i
conti con un problema che va oltre la cattiva postura occasionale. E mette in
gioco un assetto ben pi importante: quello della nostra mente e della nostra
vita, che potrebbe aver preso una "cattiva piega".
Il collo: crocevia e punto di passaggio
Il collo un punto del corpo che condensa diversi significati simbolici: un
importante crocevia e punto di passaggio. Attraverso il collo e le colonna
vertebrale ci che nasce nel cervello si prepara a tradursi in azione, movimento.
Questo implica la capacit di orientarci nello spazio nelle direzioni di base. Il
collo ci conduce anche verso il mondo dell'alto e del basso, verso la dimensione
aerea, del pensiero, della razionalit ma anche verso il basso e la dimensione
terrena-corporea delle emozioni.
Se il collo rigido e dritto son dolori... alla cervicale!
Dolore e capogiri accompagnano spesso una delle deformazioni che possono
colpire il tratto cervicale: l'irrigidimento delle vertebre. Gradualmente le curva
fisiologica del tratto cervicale scompare lasciando il collo "diritto" ossia rigido e
senza elasticit. Ma che senso ha una simile malformazione? Il collo perde la sua
flessibilit ma anche la sua funzione di raccordo. Tra testa e collo si struttura un
rapporto rigido, quasi fossero divenuti distanti uno dall'altra, due cose separate:
cos corpo e testa non dialogano pi, lasciando la parte emotiva sacrificata
rispetto a quella del pensiero.
Se la testa pesante apre le porte alla cervicale
Nella fase acuta, il disturbo alla cervicale spesso costringe a uno stato di dolorosa
immobilit. I movimenti pi semplici diventano dolorosi e impossibili, cos ci
ritroviamo nell'incapacit di guardarci attorno, con lo sguardo fisso di fronte a
noi. Da un punto di vista simbolico la cervicale mostra un individuo unidirezionato, come se avesse un paraocchi, incapace di flessibilit, di cogliere ci
che accade intorno e di vivere a pieno ogni stimolo.

Saperne di pi: e tu che "tipo" di collo sei?


Sono diverse le tipologie di deformazione che il tratto cervicale pu subire,
ciascuna di esse ha un preciso significato simbolico.
- Collo paradosso: la colonna inverte la sua concavit e si irrigidisce: qualcosa
funziona alla rovescia in questi individui, che spesso si ritrovano a dover fare
l'esatto opposto di quel che vorrebbero fare. Questo tipo di collo rivela una
eccessiva elasticit, quella richiesta per diventare ci che non siamo.
- Senza collo: le vertebre riducono lo spazio che le separa, la colonna si accorcia.
La solidit la parola chiave di questa deformazione e dei soggetti che la
sviluppano. Il peso da portare sulle spalle notevole e richiede concretezza e
resistenza.
- Collo in avanti: le vertebre tendono a scivolare sul petto, la testa in avanti
rispetto al corpo. Orientati al futuro in una corsa frenetica, questi soggetti
sembrano dire "avanti tutta" senza riuscire a fermarsi o a cambiare direzione
quando serve.
www.riza.it
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