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COMUNICAZIONE

VISIVA
Lezione 1
24/02/2022

Esame finale: lavoro di gruppo su uno degli argomenti sviluppanti del corso: branding, exhibition, ad, social media,
fotografia.

Max 5 partecipanti. Consegna del documento scritto 8 gg prima della data dell’esame. Presentazione orale del
lavoro, domande individuali.
Es. rebranding, campagna di pubblicità, presentazione di una mostra…

I progetti verranno presentati in anteprima il 30 marzo e il 1° aprile. Successivamente il progetto finito verrà
presentato all’esame.

(immagine terra)
Blue Marble (biglia blu) – Apollo 17 – 1972

Viene chiamata così per questo gioco di sfumature.


Ebbe un grande impatto questa immagine perché le persone presero coscienza di quanto fu grande la nostra “casa
comune”  riflessioni di tipo utopistico per il bene comune  tocca la sfera delle persone a livello intimo e sociale
ma anche culturale.

-Dal 2008 in poi il mondo cambiò secondo 4 trend:

 Urbanizzazione: collegato al progressivo abbandono della vita rurale e alla concentrazione delle famiglie
nelle città  viviamo in un mondo urbanizzato.
 Il ringiovanimento del pianeta: una popolazione sempre più giovane.
 Interconnessione: accesso a internet sempre più alto
 Surriscaldamento

(immagine)
Ako Hoshide – 2012

Fotografa la terra attraverso un selfie, molto diverso dalla foto della “biglia blu”

-Tutto questo per dire che l’immagine è diventata prevalente nella vita delle persone, pervasiva, è la particella di
scambio nell’interazione tra le persone.
Prima le interazioni erano più dirette, attraverso la parola, adesso buona parte delle interazioni sono veicolate da
immagini che definiscono la nostra identità e la tipologia dell’interazione che abbiamo con gli altri.
-Siamo in un periodo storico determinato da una sovrabbondanza di immagini

(immagine istallazione artistica)

LA SOCIETÀ IPER-MODERNA
-Questo nuovo ordine appare segnato basicamente da tre fattori:

 L’immaterialità e la trasmissibilità delle immagini


 La loro diffusione e accessibilità
 Il loro contributo decisivo all’enciclopedizzazione del sapere e della conoscenza.

-La società ipermoderna si distingue per l’eccesso, la flessibilità

(slide)

IMMAGINE, ALCUNE DEFINIZIONI

1. L’immagine è la forma esteriore di un oggetto, che viene percepita attraverso il senso della vista o si riflette, così
com’è o con qualche alterazione, in uno specchio o nell’acqua, oppure rimane impressa in una lastra o pellicola o
carta fotografica.

(slide)

COSA VOGLIONO LE IMMAGINI DA NOI?

-Funzione narrativa: siamo nell’ambito del visual story-telling. Nell’atto di raccontare si attivano dei modelli legati al
bisogno che ha l’uomo di trovare risposte ai quesiti.

(immagine pittura rupestre)


Necessità di ricorrere alle immagini per condividere un senso di comunità e comunicare con altri uomini.

(immagine del tuffatore)


Immagine impressa su una tomba greca a Paestum. Simboleggia il passaggio tra il mondo dei vivi e il mondo dei
morti. Con poche linee racconta una storia e una visione della morte come un passaggio ludico e gioioso.

(immagine cappella)
Cappella degli Scrovegli a Padova – Giotto. Le pareti sono diventate un immenso spazio visivo nel quale narrare una
storia. Raccontare le storie attraverso le immagini aveva un significato importante per l’alfabetizzazione e la coesione
sociale.

(immagine Persepolis)
Il fumetto ha una grammatica del visivo molto specifica legata a codici.

(vetrina Hermes)
La marca sviluppa un racconto visivo attraverso il packaging, le vetrine, la campagna pubblicitaria… spesso a livello di
branding quando si crea una campagna si parte dall’analisi delle componenti visive che andranno a differenziare la
comunicazione del brand: si ragiona sui colori, linguaggio, forme  dimensione visiva è quella che più di tutti
distingue una marca dalle altre. È l’equivalente di una persona, così come una persona si racconta lo fa anche il
brand.

-Funzione politica: usare l’estetica per “non vedere”, neutralizzare la realtà.

(immagine palazzi)
Fotografo Wolf.
Fotografa questi grattacieli creando un’estetica che vuole neutralizzare un’esperienza di vita in contesti di questo
genere. Vivendo all’interno di uno di questi palazzi non è tutto così bello in realtà.

(immagine quadro Monet)


Uno dei primi quadri impressionisti. Il pittore include nel dipinto le strutture del porto industriale che avevano un
impatto negativo sulla salute della popolazione. Attraverso questo quadro legittima una certa condizione, un certo
contesto che fa parte di quel paesaggio quotidiano  sono anch’essi oggetti di uno sguardo artistico e estetico.

-Funzione esortativa: dalla denuncia, alla protesta, al social activism

(immagine onda)
Call to action: un invito all’azione di fare qualcosa. Tutta la storia dei murales ci porta in quella dimensione.

Immagine polisemica = si presta a molte letture diverse. È importante togliere tutti gli elementi di disturbo in modo
che l’intenzionalità dell’autore sia quella che veramente lui vuole trasmettere.

-Funzione didattica: creare delle astrazioni per comprendere meglio.

Immagine del corpo umano

-Funzione magica: suscitare emozioni per favorire il coinvolgimento e la memoria. Quando un’immagine ci muove
qualcosa difficilmente ce lo dimentichiamo.

-Funzione iconica: la sovrapposizione di significati da origine al simbolo e al mito.

Es. stemma del cavallino Ferrari, Che Guevara

-Funzione informativa: fornirci elementi per orientarci nel mondo.

Es. mappa della metropolitana, segnali stradali…

-Funzione rituale: entrare in contatto con la sfera del divino


-Funzione estetica: l’arte per esprimere idee, concetti, se stessi, la propria visione del mondo. È anche una funzione
di tipo esortativo (come prima), ludica o didattica MA se si pensa alla storia dell’arte si trova un’immensità di
immagini per rappresentare la realtà sia esterna che interna (raccontare un modo di vedere).

Es. quadro l’urlo o Mondrian

-Funzione ludica: mondi virtuali per allenarci a vivere il reale. immagini di sintesi per farci fare qualcosa che non
faremo mai nel reale.
-Funzione introspettiva: esplorare il proprio sé.
Es. selfie allo specchio

BARTHES
-Di fronte a un’immagine si attiva la nostra enciclopedia = conoscenza di tipo linguistico e culturale/sociale.
-C’è un momento in cui però succede qualcosa che sfugge all’analisi razionale, è qualcosa di personale. Magari è
un’immagine che tocca un’emozione profonda  punctum = transazione non pianificata, un’emozione non
decodificata a priori legata ad ognuno di noi.
-Noi possiamo agire sullo studium: studiare il pubblico, studiare il messaggio con gli strumenti che abbiamo (insight,
google analytics, canali social)

Lezione 2
25/02/2022

(slide progetto finale)

Concetti per favorire l’analisi e la creatività


ENCICLOPEDIA

-Enciclopedia: non è un semplice codice, ma è l’insieme condiviso delle conoscenze di una cultura, di una
sottocultura, di un gruppo.

-Ha un formato “multimediale”.

-Un concetto è composto non solo da elementi e descrizioni linguistiche, ma anche e soprattutto da immagini,
esperienze sensoriali, ricordi, ecc.

-Attinge a un processo interpretativo  grazie al nostro bagaglio di conoscenze interpretiamo i messaggi e le


immagini che ci vengono proposte.
Gli elementi dell’enciclopedia sono collegati fra di loro in una rete (natura rizomatica dell’enciclopedia) e di
definiscono reciprocamente. In un sistema a enciclopedia (rizomatico) l’interpretazione avviene attraverso una serie
successiva (o parallela) di collegamenti).

Es. (immagini del cane)

-L’enciclopedia è alla base dell’interpretazione dei testi. Senza di essa non potremmo associare significanti e
significati
(manca slide)

-Attenzione però: se non facciamo un buon lavoro all’interno della creazione al destinatario risulterà difficile capire
 dobbiamo riflettere sul lettore/fruitore al quale quel testo è indirizzato.

-Umberto Eco chiama lettore modello l’insieme delle competenze e delle conoscenze enciclopediche richieste a un
lettore (o in genere fruitore) per interpretare un testo.

Es. (immagine della pubblicità con la Gioconda)


DENOTAZIONE E CONNOTAZIONE

-Ogni parola ha un significato preciso che indica l’oggetto a cui si riferisce. Questa capacità è fissata in modo
inequivocabile dal codice della lingua. È il significato denotativo, così chiamato perché denota (cioè indica) qualcosa.
(manca slide)

Es. (immagine del leone)

-Il testo è una macchina costruita, anche se inconsapevolmente. Non esiste un testo “ingenuo”.

L’analisi non dev’essere una descrizione, ma deve individuare le caratteristiche di un testo e spiegare perché da esse
emergono determinati significati.

-Le connotazioni non riguardano le nostre personali esperienze.


Le connotazioni vengono dalla nostra cultura, dal suo sistema di significati e associazioni condivise.
Bisogna evitare che le nostre analisi facciano dire a un testo tutto e il contrario di tutto.

Dobbiamo concentrarci sulle coerenze interne del testo, su quei significati che vengono confermati da più livelli, da
più meccanismi.

La scienza delle immagini


-Iconologia = studia le immagini nei diversi media, e in particolare il legame tra il linguaggio e rappresentazione visiva

-Cultura visuale = che indagano la percezione e la rappresentazione visiva, concentrandosi sulla costruzione sociale
della sfera del visibile e sulla costruzione della sfera del sociale.
-Media studies = precisamente, il campo emergente della cosiddetta “estetica dei media” che mira a collegare tra
loro gli aspetti tecnici, sociali e artistici dei media.

ICONOLOGIA
-è un ambito di studio molto antico, risale almeno al Rinascimento e alla Iconologia di Cesare Ripa, e forse ancor
prima alle Immagines di Filostrato.
-Si tratta di un ambito di studi che si pone la questione della natura delle immagini tra filosofia, letteratura, musica e
arti visive.
-Comprende l’intera gamma delle immagini non artistiche, comprese quelle scientifiche. Riconosce l’esistenza di
immagini verbali e acustiche.
-Si occupa dell’analisi storica dei significati di determinate immagini, e ele condizioni che consentono loro di
acquisire uan valenza storica.

-La disciplina ha incorporato temi quali:

 Il rapporto tra immagini e linguaggio


 Lo statuto delle immagini mentali, della fantasia e della memoria.
 Lo statuto teologico e politico delle immagini in fenomeni queli l’iconoclastia e l’iconofobia
 Le influenze reciproche tra virtuale e reale, tra immaginario e immagini materiali.

CULTURA VISUALE
-È un ambito piuttosto recente.
È la conseguenza di una serie di innovazioni tecnologiche di registrazione ottica, come la fotografia, la televisione e il
cinema.
-L’antropologia visiva e gli studi di cultura materiale di massa hanno dato contributi importanti, così come una
varietà di movimenti artistici che hanno messo in discussione la centralità della pittura e della scultura nei canoni
della storia dell’arte.
Es. pop art: irrompe sullo scenario visivo spezzando tutti i paradigmi della storia dell’arte come si conosceva.

-Le incursioni artistiche della cultura popolare, le installazioni, i nuovi media, contribuiscono a espandere il perimetro
della storia dell’arte.
-La disciplina mira a indagare la specificità della sfera ottica rispetto alla modalità tattile e a quella acustica, le
dinamiche del vedere e dell’essere visti dagli altri.

Es: manifesto della pop art (immagine)


Mette in evidenza le caratteristiche di questa nuova società dei consumi  è condensata l’essenza della post-
modernità:

 Narcisismo
 Stile di vita fondato sulla massificazione
 Culto del corpo e degli oggetti
 Assenza di relazioni interpersonali
 Ognuno chiuso in un proprio mondo
 Incomunicabilità (solo farsi ammirare)
 Assenza di felicità.

MEDIA STUDIES
-Settore piuttosto giovane.
-Le sue origini si trovano negli scritti di Marshall McLuhan p stato il primo a considerare i media oltre la
rappresentazione, come estensione dell’uomo. Per lui dalla pelle, al vestiario, al sistema ferroviario, sono tanti gli
elementi che costituiscono il campo della comunicazione.

-I mass media assumono un ruolo preponderante, in particolare quelli radiotelevisivi.


-Ma McLuhan era anche interessato a quelli che oggi chiamiamo i social media, come il telegrafo, il telefono…
-Anche l’arte è importante in quanto luogo privilegiato dalla sperimentazione e del gioco, per esplorare gli effetti dei
media sul sistema sensoriale.

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-Quattro concetti fondamentali della scienza delle immagini

1. Pictorial turn: se guardiamo alla storia dell’umanità, nel rapporto tra parola e immagini ci sono stati momenti
in cui l’immagine torna in modo prevalente  c’è una tensione maggiore all’immagine che diventa centrale
nella codifica della realtà.

Es. il momento in cui si è scoperta la prospettiva, riuscire a fare le foto con il cellulare…

Parte dal presupposto che tutto ciò che è legato al testo rappresenti una cultura più alta (élite) mentre tutto
ciò che è legato all’immagine rappresenta una cultura più bassa (analfabetismo, masse), ed è per questo che
ogni volta che ci si ritrova davanti a un pictorial turn c’è diffidenza perché si pensa all’immagine come
subdola.

2. Imagine-picture:
Picture = è qualcosa di concreto, si può apprendere, regalare…
Image = idea che resta nella mente delle persone anche senza una determinata picture.

Le picture definiscono l’image (di una persona, di un’azienda…)


3. Meta-picture: un media è annidato dentro un altro. Non è soltanto un gioco a incastri ma il più delle volte a
creare questi accostamenti andiamo ad attivare una serie di collegamenti ipertestuali del mondo di
riferimento di questi vari media  guardiamo a quest’immagine come qualcosa di più denso di significato
rispetto al solo aspetto denotativo, attiviamo la nostra enciclopedia di conoscenze.
4. Bio-picture: creare immagini di un essere vivente (animale) in modo artificiale.
Questo sviluppo pone dei quesiti anche etici

Lezione 3
3/3/2022

Guardare la registrazione nelle mail.

Lezione 4
4/3/2022

Percezione visiva
ASPETTI FILOSOFICI E PSICOLOGICI
-La comunicazione avviene tramite la percezione, ovvero la capacità di conoscere il mondo attraverso i sensi e di
mantenere con esso dei contatti.

-Il ruolo dell’esperienza e della memoria: esempio dei due quadri di Cezanne in montagna. Nel momento in cui si
parla di montagna noi andiamo ad attingere a tutto un bagaglio che noi abbiamo dentro creato dalle nostre
esperienze.
Anche nella seconda immagine possiamo riconoscere la montagna perché abbiamo tutta una serie di ricordi che ci
permettono di riconoscere le caratteristiche principali.

-Il ruolo del contesto:

-Il ruolo dei modelli:

-L’opportunità della decontestualizzazione: il Guerrilla Marketing si basa proprio sul cambio di contesto.
-Le leggi della configurazione o dell’organizzazione percettiva
L’immagine è percepita come un insieme organizzato di segni che risulta comprensibile solo se letto nella sua
globalità e non come una serie di elementi isolati e a sé stanti.
Il totale è più della somma delle parti.

-Il principio fondamentale della semplicità: la nostra mente tende a percepire la realtà nelle forme più semplici.
Ordine, regolarità, simmetria sono funzionali alla nostra mente per comprendere meglio il caotico mondo esterno.
L’ambiguità, se è lieve tende ad essere semplificata, eliminata o amplificata. D’altra parte, sembra esistere un
qualche principio di ordine nel mondo: la simmetria degli esseri viventi, il ritmo delle stagioni.

LE LEGGI DELLA PERCEZIONE VISIVA (per gli esempi guardare le slide)


-Secondo i teorici della Gestalt il nostro sistema percettivo riunisce i vari elementi di un’immagine in gruppi unitari
per individuarne meglio la configurazione e comprenderla:

1. Legge della vicinanza = gli elementi del campo percettivo sono raggruppati in funzione della prossimità o
distanza reciproca. A parità di condizioni tendono ad essere vissuti come costituenti una unità, elementi
vicini piuttosto che lontani.
2. Legge dell’uguaglianza (o della somiglianza) = elementi uguali o simili vengono percepiti insieme, come
appartenenti alla medesima configurazione. A parità di condizioni tendono a unificarsi tra di loro elementi
che possiedono un qualche tipo di somiglianza (forma, colore, dimensione, proporzione, direzione).
3. Legge della forma chiusa = la nostra mente tende a percepire la continuità delle forme interrotte o
parzialmente sovrapposte ogni volta che ciò appare logico.
Le strutture tendono a formare unità chiuse, dai contorni continui e senza interruzioni improvvise,
eventualmente completando in via amodale ciò che manca.
4. Legge del destino comune = le parti vengono raggruppate, nel senso (manca)
5. Legge della continuità della forma = la nostra mente tende a percepire la continuità di forme interrotte o
parzialmente sovrapposte ogni volta che ciò appare logico.
6. Principio della pregnanza della forma = tutti gli oggetti esterni, anche quelli ambigui o asimmetrici, tendono a
strutturarsi percettivamente in forme più armoniose, complete, simmetriche.

ARTICOLAZIONE FIGURA SFONDO

-Qualsiasi atto percettivo si struttura sempre in una figura emergente, dotata di un contorno, che si staglia su di uno
sfondo determinato.

-Dipende da:
1. Grandezza relativa (manca)
2. Rapporti topologici: una zona chiusa e circondata da altre aree tenderà ad essere percepita come figura.

3. Tipo di margine: una zona con i margini convessi (tondi) tende a emergere come figura (e viceversa).

4. Orientamento (manca)
5. Semplicità: la forma più semplice o pregnante tende a prevalere come figura.
6. Simmetria: le forme simmetriche (più pregnanti) sono percepite come figura rispetto al fondo.
7. Posizione: la parte inferiore tende ad apparire come figura.

PERCEZIONE DELLA PROFONDITÀ


PERCEZIONE DEL MOVIMENTO
REALTÀ E ILLUSIONE
Lezione 5
10/3/2022

Il colore
NOZIONI SCIENTIFICHE
Il colore si trova nel nostro cervello e non nelle cose che
guardiamo.
I colori dipendono da una categorizzazione culturale che
è cambiata nel corso del tempo.
Es. i Greci non avevano un termine per definire il colore
blu.

Dopo il bianco e il nero il terzo colore che c’è in tutte le


civiltà è il rosso, colore del sangue associato alla vita.
L’occhio dell’uomo reagisce alla luce non sempre allo stesso modo.

Nel momento in cui l’occhio fissa a lungo un determinato colore immediatamente crea nel cervello un colore più
debole = la vita postuma rispetto al colore, il colore che stavamo guardando in precedenza.

COLORI COMPLEMENTARI

Ad ogni colore primario corrisponde sul lato opposto un colore secondario (ottenuto dalla combinazione degli altri
due primari) che non contiene il primo.

Attraverso l’accostamento dei colori complementari


si cerca spesso di creare dinamicità  molto spesso
usati nella grafica.

MESCOLANZE
-Sono additive le mescolanze che usano luci colorate, se aggiungo alla luce di un faretto verde quella di un faretto
rosso ottengo una luce gialla. Si somma luce con luce.
-Sono sottrattive le mescolanze in cui si sottrae luce, quelle in cui uso colori solidi come le tempere. In questo caso
giallo e blu danno un tipo di verde più scuro.
-Sono partitive infine le mescolanze che giustappongono i colori facendo sì che la miscela sia un prodotto della
percezione.
Es. la girandola

LE VARIANTI DEL COLORE


-I principali attributi del colore sono:

1. La lunghezza d’onda, che determina la tinta.


2. La saturazione, che determina il tono.
3. La luminosità legata alla luminanza.

1. La caratteristica di un colore di apparire diverso da un altro si chiama tinta. Equivale al colore pieno e a una
determinata lunghezza d’onda.
2. Legata alla quantità di tinta percepita
3. Ogni superficie ha una riflettanza, ovvero la quantità di luce che riflette e che può essere misurata con un
fotometro. Oggetti sonn la
LA SCALA PANTONE
-Serie di tinte che possono costantemente variare.
-Costituisce uno strumento per attribuire a un determinato oggetto un colore definito e riconoscibile in quanto tale
ovunque, codice univoco per l’attribuzione del colore  semplifica molto il colore.
-Sono la risultante dell’addizione di 4 colori diversi.

I COLORI WEB SAFE


-Colori per riconoscere i colori online. Colori ottimizzati per l’utilizzo digital.
-Hanno un codice diverso da quelli dei pantoni.

COLORI RAL
-Codice colori che riguardano i colori utilizzati per le pareti e gli allestimenti.

LA STAMPA IN QUADRICROMIA
-Immagina scomposta per scoprire 4 pellicole.

Successivamente il figlio viene stampato nei vari


colori in diversi tamburi (che corrispondono ai 4
colori).

COME SONO FATTI I COLORI


IL COLORE NELLA STORIA

Per i greci non era così importante la tonalità ma più la


luminosità.

Le Blon (1667-1741) realizza


delle stampe a colori partendo
da 3 matrici di rame incise,
una per ogni colore primitivo
(rosso, giallo e blu).

-Itten (1888-1967) nel 1919 arriva al Bauhaus. Si interessa a quello che accade all’interno del cerchio, nella relazione
tra i colori. Colui che ha iniziato le leggi che vediamo adesso.

RELAZIONE TRA I COLORI


-Armonia: schema a due, tre o quattro colori.
-Contrasto:

 Colori puri
 Chiaro e scuro
 Freddo e caldo
 Complementari
 Simultaneità
 Qualità
 Quantità

Non sono due aspetti contrapposti.

I colori sulla stessa linea ai lati opposti risultano armonici. Ma si possono


fare anche composizioni a 3 o 4.
TIPI DI CONTRASTO INDICATI DA ITTEN (esempi nelle slide)
-Di colori puri

Es. le vetrate delle chiese (vitrò).


La cartina della metro.

-Di chiari e scuri

-Di caldo e freddo


-Di colori complementari

-Di simultaneità

-Di qualità
-Di quantità

ALTRI TIPI DI CONTRASTO


-Di cromaticità

-Di coppia
I SIGNIFICATI DEI COLORI (esempi nelle slide)

-Nella nostra società attuale il colore non solo una sensazione o un attributo delle cose. Il colore è spesso un’idea o
un’aspettativa.
-Certe tinte diventano tutt’uno con gli oggetti che lo indossano.

(manca slide sui colori)

Lezione 6
11/03/2022

Font
(manca)

-Due leggi che determinano i font:

 Legibility: quando un font si legge


 Readability: prende in considerazione il font per quanto si legge all’interno del paragrafo.

-Utilizzare font con lettere dalle forme convenzionali: dobbiamo fare attenzione perché può essere divertente ma poi
magari non risponde a una funzione ergonomica per il lettore, non è facile da identificare.
-Utilizzare font con una buona spaziatura: talvolta le lettere troppe appiccicate creano una massa compatta e risulta
difficile la leggibilità di ogni singola lettera.
-Utilizzare font i cui caratteri abbiano un alto rapporto tra l’occhio e il corpo totale.

Font Serif: con grazie


Font Sans Serif: senza grazie
CONTRASTO = la differenza di spessore tra linee spesse e le linee sottili.

Quelli con contrasto più alto vengono percepiti come più cl

cassici e più eleganti  usati nel mondo del lusso.

KERNING O CRENATURA

Alcune lettere ci appaiono più distanti, quindi si


interviene a livello grafico e si va a intervenire per fare
avvicinare le lettere in modo tale da creare un insieme
più armonico.

PARAGRAFI
-è più leggibile un testo diviso in paragrafi.

ALLINEAMENTO
COSA RENDE IL FONT ADEGUATO?
-Sicuramente l’aspetto estetico, il modo in cui il font è disegnato.

LA STORIA DEI FONT TIPOGRAFICI

-I font graziati vecchio stile furono sviluppati in pieno Rinascimento, andando a sostituire i caratteri gotici in uso.
Caratteristiche:

 Le grazie sono collegate al corpo della lettera con delle curve


 (manca)

Trasmettono un’idea di classicità ispirati all’arte greco/romana.


Sono per esempio il garamond, il palatino e il Bembo.

-I font graziati “di transizione” vennero sciluppati fra il ‘500 e il ‘600, alla ricerca di forme nuove.
Caratteristiche:

 Bracket meno pronunciati


 Contrasto elevato
 Asse quasi verticale
 Lettere minuscole basse e larghe.

Particolarmente adatti per testi lunghi e dimensioni piccole, tipicamente libri o quotidiani.
Sono per esempio: Times, Baskerville, Caslon

-Font moderni sono stati sciluppati a partire dal 1700 e hanno un fonte senso geometrico
Caratteristiche:

 Non ci sono bracket, le grazie sono piatte


 Forte contrasto
 Asse verticale
 Le minuscole possono essere relativamente basse

I font moderni rendono bene sia in dimensioni piccole che medio-grandi. Richiedono una buona qualità di stampa
altrimenti i tratti fini scompaiono.

Sono per esempio: Bodoni, Century o Caledonia

-Font egizi furono sviluppati per attirare l’attenzione (inizi del mercato pubblicitario).
Caratteristiche:

 Grazie prominenti, bracket piccoli e simmetrici


 Basso o nullo

I font egizi sono particolarmente utili per i titoli, o altro materiale che debba risaltare a prima vista. Possono anche
essere

Sono per esempio: Bookman, Courier o Clarendon


-I font bastoni (sans serif) sono stati sviluppati a partire dal XX secolo. Disegno prettamente geometrico, poche
concessioni ed abbellimenti.
Caratteristiche:

 Mancano le grazie
 Il contrasto e molto basso o assente (spessore uniforme)
 L’asse e indefinito
 (manca)

(manca)

Sono per esempio: Helvetica, Futura, Lucida, Gotham, Akzidenz, Univers

-Font decorativi (manca)

-I font dingbats (manca)

Nella maggior parte dei casi, un font appartiene a una famiglia. I font della stessa famiglia hanno lo stesso stile
grafico, ma presentano varianti:

 Normale
 Italic
 Bold
 Bold italic

TIPS PER IL PROGETTO


IL LETTERING COME IMMAGINE

(Mancano slide con esempi di artisti)

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