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Dei cinque sensi l’occhio è l’unico che svolge una funzione sociologica. (George Simmel)
Noi ci muoviamo in un mondo fatto da immagini, viviamo in base alle immagini che ci
vediamo, per questo sarà reale quello che le immagini ci mostrano.
Nel passaggio di una societá moderna a una societá post moderna si passa di un codigo
forte come il linguaggio verbale o scritto, il quale no da margine di interpretazione; a un
codice debole come il linguaggio visivo, il quale è totalmente soggettivo
Il passaggio dell’immagine e inoltre il passaggio di una qualcosa di più emotivo, come un
foto-stimolo.
Era dell’idolo: Le immagini sono fatte per essere guardate, queste immagini proteggono gli
uomini con la loro presenza.
Era dell’arte: Entra in scena l’uomo come attore, l'artista osserva la realtà e la riproduce.
Era del visivo: Le immagini non hanno più aderenza con la realtá, diventano simboli.
-1923: Niepce fa la prima immagine, ma non è considerato come l'inventore della fotografia.
-1927: Niepce si reca alla Royal Society of London per ottenere un brevetto per la sua
invenzione.
-1933: Niepce e Daguerre hanno lavorato insieme, ma alla morte di Niepce, Daguerre
scopre la sensibilità dello ioduro d'argento alla luce.
-1938: Nasce il Dagherrotipo. Compte utilizza per la prima volta il termine Sociologia.
-1939: Talbot rende pubbliche il meccanismo negativo-positivo.
Nasce la sociologia e si fa la prima foto ad una persona.
-1942: Primo reportage fotografico.
-1951: Nascita del collodio che permette la riproducibilità.
-1968: Fotografia utilizzata per i reportage sociali.
-1973: Nasce il metodo all'albumina e alla gelatina
-1988: Nasce la Kodak N.1
A partire dalla Prima Guerra Mondiale, fino al 1960, la fotografia fu completamente ignorata
dall'ambiente accademico della sociologia.
Gli motivi principale per cui la sociologia e la fotografia sono allontanate ci sono:
- Paura che le immagini potessero minacciare lo statuto scientifico e teorico della sociologia.
- Imposizione di un nuovo modo di pensare alla sociologia.
- Ambizione dell’immagine per diventare un arte.
- Alto costo della riproduzione fotografica.
- Fotografia e dipinto
La fotografia non è più che la luce che l’oggetto cinematografico emana fissata su una
pellicola. La fotografia è un'immagine indice, perché riproduce ciò che esiste nella realtà e
porta con sé il suo referente, il dipinto invece è un'immagine icono, perché il suo referente
può essere frutto dell’immaginazione di chi dipinge.
La fotografia è il risultato di un processo soggettivo, è questo spiega il valore magico che gli
veniva attribuito da Roland Barthes e Walter Benjamin, la fotografia garantisce che chi ha
scattato la foto si trovava in un determinato momento e in un determinato luogo.
- Vedere o guardare
L’ immagine porta a trattare la differenza tra l'atto di guardare, che è un atto di osservazione
e l’atto di vedere, che è un atto di conoscenza.
Del momento in cui l’occhio ha guardato, al momento in cui il cervello ha visto, l'immagine si
cristallizza e il processo del pensiero trasforma l’immagine in un simbolo verbale.
Percepire visivamente è pensare visivamente. La differenza fra ciò che percepiamo con gli
occhi e l'immagine con cui la confrontiamo è equale a la differenza tra un oggetto e il
simbolo che lo ripresentano.
Per esempio un negozio che vende tabacchi e la T che costituisce la insegna.
- Denotativo e connotativo
Questa differenza conduce quindi a una distinzione di due tipi di di significato per le
immagini:
- Significato denotativo: Il contenuto della foto, ciò che è visibile.
- Significato connotativo: Le sensazione o idee che richiama nello spettatore.
Secondo Roland Barthes, la polisemia delle immagini viene fortemente ridotta solo quando il
messaggio è traumatico.
- Tipi di codici
- Riferibile agli oggetti rappresentati: È quello che denota il messaggio visivo, degli oggetti e
persone della immagine.
- Riferibile agli scopi della rappresentazione: I significati che l’autore o chi osserva le
attribuisce al’immagine.
5. Criteri metodologici
- Criteri metodologici
Noi ci muoviamo in un mondo fatto di immagini, viviamo in base a quello che vediamo, per
questo per noi sarà reale quello che le immagini ci mostrano.
A seguito di questa prima suddivisione la sociologia visuale è stata suddivisa in altre due
aree:
- Sociologia con l’immagine: Ricerca sul campo, foto-stimolo e produzione soggettiva.
- Sociologia sull'immagine: Interpretazione e spiegazione.
- La ricerca visuale sul campo permette al ricercatore di osservare direttamente sul campo
le persone o le situazioni che sono oggetto di una ricerca, il ricercatore si limita a osservare
a fotografare. L’ utilizzo della macchina fotografica si distingue da quello del
foto-giornalismo, perché il fotografo documentarista rappresenta il suo punto di vista.
Per esempio: Harper in collaborazione con Faccioli ha fatto un ricerca chiamata “The Italian
Way”, riguardante come gli italiani sono influenzati dalla loro cultura locale, regionale e
nazionale nella trasformazione e nel consumo del cibo.
Con la sociologia sulle immagini si vanno a studiare ciò che le persone fanno con le
immagini e quello che le immagini vogliono rappresentare per le persone.
Le collezioni di famiglia sono il modo in cui gli individui costruiscono e strutturano il proprio
mondo e lo mostrano agli altri.
Nello studio viene evidenziata la relazione tra l'acquisto di una macchina fotografica e la
nascita di un bambino.
9. Il Flaneur
Il Flaneur è una figura letteraria protagonista di una serie di poesie dell’Ottocento. Questo
termine deriva dalla parola francese flanerie, che significa bighellonare, quindi si tratta di un
personaggio ozioso che si aggira per la città, il perfetto perdigiorno. In italiano è stata trovata
una certa corrispondenza il termine flanerie e il modo di dire “fare flanella”, che significa
trascorrere il tempo oziando.
Il Flaneur e una persona sola che vaga per la città, osservando la folla in maniera critica, un
incrocio tra un vagabondo e un bohème, vaga come in un labirinto all'interno del quale
trovare piacere perdersi.
Questa è una persona abbastanza ibrida imparentata con la figura dell’antropologo o del
sociologo.
Edgar Allan Poe ha scritto un romanzo nel quale il personaggio principale è un Flaneur
seduto in un caffè di Parigi che decide di seguire una persona anziana che cammina nella
folla.
Questi due personaggi sono simili ma allo stesso tempo diversi.