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2) Codice aletico (potere), è il codice della verità, della realtà, della plausibilità. E’ il
principio della realtà/plausibilità/verosimiglianza. Separa il reale dal probabile e dal
possibile.
3) Codice deontico (dovere), è il codice invisibile della società, del dovere; sono i
regolamenti, le leggi, le regole civili: è tutto un codice deontico, prescrittivo o
proscrittivo (di costringere o vietare). La pubblicità si impegna per non utilizzare il
codice deontico, facendo sentire il cliente libero e non oppresso. Il deontico è quindi
il codice più oppressivo e odiato, seppur onnipresente.
E’ molto frequente in tutti i linguaggi trovare dei cocktail di codici modali, disposti in
ordine gerarchico, ma comunque presenti.
Embodded simulation: il cervello vede gli oggetti in base alla funzione incarnata che
essi ricoprono.
Metalessi: gioco semiotico che crea un cortocircuito tra realtà e nzione (per esempio:
io credo di essere nella realtà ma mi trovo nella nzione ecc.). Generalmente la
metalessi signi ca solo messaggio meta-linguistico, ed è diventata famosa grazie ai
“trompe d’oeil” (illusione ottica), dipinti per esempio che confondessero realtà con
nzione.
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Esistono due tipi di metalessi:
1) Ascendente, esempio: nella “Rosa purpurea del Cairo”, una scena è ambientata in
un cinema e sullo schermo i personaggi escono dallo schermo parlando poi agli
spettatori in sala. Pensavamo di essere nella nzione, e invece si entra nella realtà.
2) Discendente, esempio: Zolà scrive un romanzo che descrive una strada, edi ci,
persone e supermercati di Parigi realmente esistenti (rivolto a persone che
realmente la abitano), e in questo contesto costruisce la storia di due personaggi
ttizzi. Pensavamo di essere nella realtà, invece si sta entrando nella nzione.
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