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Nel 1903 in Serbia il popolo si ribella e il re Alessandro viene spodestato (viene costretto a lasciare
il trono). I politici che prendono il potere non appoggiano più l’impero austroungarico e si
avvicinano politicamente alla Russia. Nel 1908 l’ Impero austroungarico annette la Bosnia-
Erzegovina e questo provoca malumore in Serbia. La Francia occupa il Marocco e questo crea
ostilità con la Germania. Quando l’Italia conquista la Libia, la Grecia, la Serbia, la Bulgaria e il
Montenegro attaccano gli Ottomani che sono sconfitti e perdono i possedimenti in Europa (è la
prima guerra balcanica). L’Austria-Ungheria e l’Italia si accordano per creare lo Stato dell’Albania e
impedire alla Serbia l’ accesso al mare. Questo fa aumentare i problemi tra Austriaci e Serbi.
L’ATTENTATO DI SARAJEVO E LA GUERRA TRA AUSTRIA E SERBIA
Quando la Germania ordina al Belgio di lasciar passare le sue truppe nel territorio e lo invade ,
l’Inghilterra, , dichiara guerra alla Germania perchè deve garantire l’indipendenza del Belgio
Invece ad occidente, i tedeschi arrivano fino a 40 Km da Parigi e nella Regione della Marna si
scontrano con Francesi e Inglesi che attaccano e i tedeschi sono obbligati a ritirarsi.
cioè lunghi fossi dove i soldati si nascondono e vivono per combattere. La guerra di trincea dura
quasi 3 anni e causerà la morte di migliaia di uomini.
Lezione 10/1/22
Cap 3
Al momento dello scoppio della Prima guerra, l’Italia è alleata con Germania e Austria tramite la Triplice
Alleanza che è fatta perché l’Italia è nemica della Francia a causa delle colonie francesi nel Mediterraneo .
Ma l’Italia non partecipa alla prima fase della guerra perché la Triplice alleanza è di tipo Difensivo cioè
prevede che l’Italia faccia guerra con i suoi alleati solo se gli alleati (Austria) sono attaccati.
Invece è l’Austria che dichiara guerra e l’Italia si dichiara neutrale, cioè non partecipa, anche se il generale
Cadorna invece sollecita il re a far entrare in guerra, ma non convince il re Vittorio Emanuele III e capo del
governo Salandra, che rimangono neutrali.
Però l’Italia ha una questione aperta anche con l’Austria, sua alleata, perché l’Italia vuole le due regioni di
Trieste e Trento.
Negli anni 11-12 l’Italia conquista la Libia e la Francia il Marocco e la inimicizia con la Francia finisce; l’Italia
fa un accordo tacito con la Francia di non ostacolarsi , quindi i rapporti cambiano poichè rimane l’ostilità
con l’Austria che non intende cedere Trieste e Trento( terre irredente Trieste, non redente, non liberate) .
Quando scoppia la guerra, inizia in Italia un vivace dibattito sulla partecipazione (a fianco della Francia,
Russia e Inghilterra) tra:
1. Tra i neutralisti ci sono: Giolitti con i liberali ritiene che l’Italia non deve partecipare perché la guerra di
posizione sarà lunga e logorante e che l’Italia non e’ pronta ad affrontare tale tipo di conflitto; inoltre
all’Italia conviene trarre beneficio dalla neutralità per convincere l’Austria a cedere Trento e Trieste;
la Chiesa, che ritiene che non si debba entrare in guerra sia per una questione morale ( c’è stato il massacro
da parte dei tedeschi su Belgio); sia perché non si può fare la guerra all’Austria- Ungheria che è cattolica;
i Socialisti riformisti: I socialisti sono quelli che vogliono le riforme politiche per garantire i diritti ai
lavoratori, e si dividono in: rivoluzionari, che vogliono realizzare le riforme con la rivoluzione; e riformisti
che invece vogliono le riforme senza rivoluzione. Il partito socialista riformista è neutralista perché pensa
che la guerra è vantaggiosa solo per i capitalisti , i capi ( che aumentano la produzione di armi) mentre i
lavoratori devono partecipare alla guerra senza vantaggio. “Non aderire nè sabotare” è il loro motto
Gli interventisti sono: i Democratici come Cesare Battisti , Salvemini Gaetano, perchè l’Italia deve
impadronirsi di Trento e Trieste liberandole dal dominio austriaco attraverso la guerra.
I Socialisti rivoluzionari : vogliono l’intervento perché la guerra è in grado di indebolire i governi attuali e
facilita la rivoluzione proletaria. Tra questi c’ è Benito Mussolini, giovane direttore del quotidiano “Il Popolo
d’Italia” che incita alla guerra. Poi il Partito socialista viene a scoprire che Mussolini fa finanziare il suo
giornale dai capitalisti (che si oppongono alla rivoluzione proletaria), e viene espulso dal partito socialista.
Viene mandato al fronte , poi viene ferito e infine lascia la zona di Guerra.
I Nazionalisti : partito fondato da Corradini Enrico; che è a favore dell’intervento in Libia; ha una forte idea
di nazione , ma le nazione devono lottare tra esse perchè ognuna vuole prevalere; inoltre pensa che la
guerra è naturale, è contrario alla democrazia e al parlamentarismo. Questo nazionalismo prevede che a
comandare sia solo un’elite ( piccolo gruppo) di persone, si differenzia da quello di Mazzini che è
europeista e a favore della democrazia.
Di questo partito fanno parte diversi intellettuali come D’annunzio che pensa che la guerra è il modo per
portare all’affermazione dell’individualità e dell’Italia.
Mentre in Parlamento c’è dibattito fra intervento e non, nel frattempo la popolazione inizia tante
manifestazioni a favore dell’intervento. Si pensa che la massa popolare possa avere voce nella decisione
sulla guerra e a Genova, a maggio, ad una manifestazione sono invitati Vittorio Emanuele e Salandra. Ma
tra marzo e aprile Sonnino ( ministro esteri) inizia a muoversi: e si incontra 1.con Austria- Ungheria per
valutare se è disposta a cedere le terre di Trento e Trieste, capisce che l’Austria non vuole; 2. Si incontra poi
con la Francia e firma:
il Patto di Londra (26 aprile 1915) che prevede che l’Italia entri in guerra dopo un mese per aiutare Francia-
Inghilterra- Russia; si accordano che nel caso di vittoria, l’ Italia otterrà: Trento e Trieste, l’Alto- Adige,
Istria , Dalmazia e una parte delle colonie tedesche in Africa.
Il ministro firma il patto, ma lo sa solo il re e Salandra, il parlamento non sa e non ratifica nulla perché non
viene convocato.