Sei sulla pagina 1di 3

La scena europea agli inizi del 900 era carica di tensioni per quattro motivi:

● La Francia manteneva intatto il desiderio di rivalsa sulla Germania, dalla quale era
stata sconfitta nella guerra del 1870-1871
● Austria e Russia si fronteggiano nell’area Balcanica. La Russia mirava alla
conquista dello stretto dei Dardanelli per garantirsi uno sbocco sul mediterraneo,
mentre l’Austria aspirava a un ulteriore rafforzamento della sua presenza nella
penisola Balcanica.
● La Weltpolitik della Germania che si opponeva al Regno Unito come potenza
globale, inaspriva le relazioni tra le due. Altra ragione era il varo di una flotta da
guerra imponente che minacciava il dominio britannico sugli oceani.
● Nazionalismo

Nel 1905, Francia e Germania giunsero quasi allo scontro per il Marocco, Berlino si pose a
difesa dell’indipendenza Marocchina e per dirimere la questione fu necessaria una
conferenza internazionale che garantì gli interessi economici di tutte le potenze europee
favorendo la Francia.
Nel 1911 la Francia occupò Fez, Guglielmo II minacciò di intervenire, ma fallì a causa della
forte determinazione britannica.
Lo stato Africano fu riconosciuto come protettorato della Francia, in cambio della cessione di
una parte del Congo alla Germania.

La situazione Balcanica era più problematica, L’Austria si andò a scontrare con gli interessi
della Serbia, la quale era sostenuta opportunisticamente dalla Russia.
Aspirazioni contrastanti ebbero come risultato lo scoppio di due guerre Balcaniche tra il 1912
e il 1913.
La prima vide la vittoria di Serbia, Bulgaria,Grecia e Montenegro, che si coalizzarono
contro l'impero Ottomano, il quale perse tutti i territori che ancora controllava.
La seconda scoppiò a causa di disaccordi tra Serbia e Bulgaria che si contendevano il
territorio Macedone.
Lo scontro si concluse a svantaggio dei Bulgari.
Il 28 giugno 1914, Francesco Ferdinando erede al trono Austro-Ungarico, venne ucciso da
un nazionalista Serbo a Sarajevo, la causa era che sia l’Austria che la Serbia volevano
avere il controllo della Bosnia Erzegovina.
L’Austria che attribuiva alla Serbia la responsabilità dell’attentato le inviò un Ultimatum
formulato in modo tale che fosse inaccettabile.
La risposta della Serbia venne giudicata insoddisfacente e quindi l’Austria le dichiarò guerra.

Con la Serbia si schierarono Russia, Francia, Regno Unito e Giappone e successivamente


Italia e Usa, mentre con l’Austria si schierarono Germania e Turchia.

Il 2 agosto 1914 l’Italia di Salandra dichiarò la propria neutralità, in quanto fu Vienna a


dichiarare guerra alla Serbia, essendo quindi la triplice Alleanza un patto difensivo, il
governo non si sentiva obbligato a intervenire.
Parecchi esponenti della politica erano convinti che fosse meglio commerciare con tutte le
potenze e semmai trattare per capire da quale eventuale alleanza militare fosse possibile
ricavare i vantaggi maggiori.
Ben presto nel paese prese vita un acceso dibattito tra chi condivideva la scelta della
neutralità e chi voleva invece che il paese prendesse parte al conflitto.
Dei neutralisti facevano parte:
● I cattolici, i quali seguivano l’insegnamento pacifista della Chiesa e non accettavano
la violenza come mezzo di soluzione delle controversie internazionali
● I socialisti riformisti
● Giolitti e i liberali Giolittiani, i quali erano convinti che si potesse ottenere molto
dalla guerra anche senza combattere (Ad esempio il Trentino in cambio della
neutralità)

Del fronte degli interventisti, facevano parte invece:


● I liberali conservatori
● I nazionalisti
● Gli Irredentisti.
● Ampie parti della sinistra, tra cui i sindacalisti rivoluzionari e i socialisti
rivoluzionari
Il 26 aprile 1915 l’Italia firma il Patto di Londra con cui si impegnava a prendere parte al
conflitto contro gli imperi centrali in cambio delle terre irredente e della Dalmazia.
Il 24 maggio 1915, Vittorio Emanuele III annunciò l’entrata in guerra a fianco della Triplice
Intesa.
La Germania prevedeva una guerra Lampo con cui conquistare la Francia in 8 settimane.
I tedeschi pensavano di vincere velocemente grazie a una brillante manovra strategica la
quale prevedeva che i Russi avrebbero impiegato molto tempo a mobilitare il loro esercito
verso le linee del fronte.
All’inizio di Settembre, l’esercito Tedesco venne fermato sul fiume Marna, costringendolo a
ritirarsi verso Nord.
E anche l’attacco verso Prussia e Galizia fallì e vennero sconfitti.
In ottobre i Tedeschi vengono nuovamente bloccati a Ypres e quindi verso la fine del 1914 il
conflitto si trasforma in una lunga guerra di posizione, combattuta nelle trincee.

Poiché appariva impossibile arrivare alla vittoria via terra, Regno Unito e Germania
cercarono la strada del successo sul mare.
Gli inglesi sfruttarono il loro predominio istituendo un blocco navale che impediva a
Germania e Austria di ricevere rifornimenti.
Berlino rispose attuando un contro blocco con la guerra sottomarina, che causò gravi perdite
alla flotta mercantile britannica.
Le proteste degli Stati Uniti costrinsero Berlino a ridurre la guerra sottomarina la quale fu
rinviata nel 1917.
Nell’Est la guerra fu soprattutto di movimento.
I tedeschi e gli Austriaci penetrarono nel territorio russo con alleata la Bulgaria.
La guerra ebbe fine quando la rivoluzione scosse la Russia, determinò la caduta dello zar,
dopo pochi mesi la Russia di Lenin abbandona la lotta e firmarono l’armistizio il 25 dicembre
1917.
L’arretramento russo , privò la Serbia del suo maggior alleato, la quale venne poi invasa e
sconfitta.
Nel 1916 gli Austriaci tentarono di cogliere di sorpresa gli Italiani in Trentino, ma fu fermata a
venezia e respinta, e poco dopo l’Italia conquistò Gorizia.
Le truppe erano guidate da Luigi Cadorna, il quale era impreparato ad affrontare i problemi
della guerra di posizione, e la sua posizione divenne indifendibile quando nell’autunno del
1917 gli austriaci sfondarono a Caporetto.
Gli ordini contraddittori degli stati maggiori Italiani, aggravarono la situazione.
La ritirata di Caporetto fu un massacro.
Le redini della situazione furono affidate al generale Armando Diaz.
Il 1917 portò alla guerra due eventi particolari.
● Crollo della Russia zarista, che permise a Germania e Austria-Ungheria di
concentrare il loro potere sul fronte occidentale
● Ingresso in guerra degli Stati Uniti, che volse il conflitto a vantaggio di Francia e
Regno Unito.
Nella battaglia di Amiens i tedeschi sono costretti a indietreggiare e a novembre del 1918 si
arresero.
A ottobre del 1918 gli Italiani sconfiggono gli Austriaci a Vittorio Veneto dove si firmò
l’armistizio a Villa Giusti.
Il 3 novembre l’Austria-Ungheria si arrende e a Vienna viene proclamata la repubblica.

Nel gennaio 1919 a Parigi ha inizio la conferenza di pace, con l’obiettivo di conciliare le
ambizioni delle potenze vincitrici.
Si giunse così alla stipula di cinque trattati, che in alcuni casi crearono i presupposti per
nuove tensioni internazionali.
Un trattato fu quello di Versailles firmato il 28 giugno 1919 imponendo dure condizioni alla
Germania, che deve restituire Alsazia e Lorena alla Francia, un paese alla Danimarca,
Posnania alla Polonia e i sudeti alla cecoslovacchia.
L’Austria firmò il trattato di Saint-Germain e l’Ungheria il trattato del Trianon.
che riconoscevano la fine dell’Impero Austro-Ungarico e la nascita di Cecoslovacchia e
Jugoslavia.
La Bulgaria firmò il trattato di Neuilly il quale ridusse il territorio, mentre con il trattato di
Sevres l’impero Ottomano deve cedere i suoi possedimenti in Medio Oriente a Francia e
Regno Unito.
La Dalmazia e Fiume vanno a Jugoslavia, provocando in Italia proteste contro la vittoria
mutilata.

Potrebbero piacerti anche