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, tuttavia, malgrado i rilievi di Joseph Joachim, Eduard Marxsen, Clara Schumann e Eduard Hanslick,

Soltanto lo Scherzo rimane quasi inalterato, mentre l’ultimo movimento è quello soggetto alla più ampia
rielaborazione, adesso conta 322 battute rispetto alle originarie 518.

Il brano si articola in quattro movimenti; lo Scherzo, aggiunto come secondo tempo ai classici tre, conferisce
alla composizione una dimensione quasi sinfonica.

I movimento: Allegro con brio


La melodia iniziale con andamento innodico è introdotta dal pianoforte e subito dopo dal violoncello.
L’impulso ritmico si diluisce in una serie di accordi che guidano verso il secondo tema, meno scorrevole ma
più espressivo; i due temi si alternano e s’intrecciano, rielaborati in diverse articolazioni dinamiche. La
chiusura del movimento vede il ritorno del motivo iniziale, nuovamente rielaborato.

II movimento: Scherzo. Allegro molto – Trio: Meno Allegro


Lo Scherzo è caratterizzato da un tema brioso, esuberante, contrastato dall’episodio centrale del Trio, un
motivo pacato e cullante che richiama atmosfere bucoliche. Dopo la ripresa energica dello Scherzo, la
conclusione del secondo movimento è rapida e quasi silenziosa.

III movimento: Adagio
Un’aria meditativa pervade questo movimento; al fraseggio morbido del pianoforte si alternano gli archi,
avvicinandosi e richiamandosi in una sorta di responsorio antifonale. Il violoncello suona una leziosa
melodia sulla quale staccano brevemente il pianoforte e poi il violino. L’Adagio termina con gli accordi del
pianoforte, così com’era iniziato.

IV movimento: Allegro
Il finale si ricollega ai toni epici e agitati del primo movimento. Qui Brahms ricorre alla potenza del
pianoforte per generare un’espansione sinfonica; ripetuti passaggi sincopati portano verso un secondo
tema, scorrevole e deciso, elaborato e poi intrecciato col primo nella turbolenta coda conclusiva.

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