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N.B.

Per motivi di comodità, i nomi e i termini cinesi sono stati trascritti con il sistema di
trascrizione Pinyin, a differenza del sistema Wade-Giles utilizzato nel testo originale.

CAPITOLO DUE

LA CULTURA DEL VASELLAME DIPINTO


Nell’ambito della cultura neolitica dell’Asia Orientale, apparvero, verso il 2000 a.C., due varianti
tipiche della Cina del nord.
La prima è la cultura del vasellame rosso o dipinto, nota anche come cultura di Yangshao, dal nome
della località dello Henan in cui sono stati ritrovati maggiori reperti.
Questa cultura è caratterizzata da grandi vasi rossi, rigonfi e decorati con disegni geometrici in nero.

LA CULTURA DEL VASELLAME NERO

La seconda variante culturale cinese si sviluppò nella Grande Pianura, è caratterizzata dal vasellame
nero e lucido, ed è chiamata cultura di Longshan.

GLI SHANG

La cultura del bronzo degli Shang, sviluppatasi attorno ad Anyang dal 1400 al 1100 a.C., fu un
crocevia di molteplici tendenze culturali, infatti si riscontrano resti di entrambe le culture del
vasellame dipinto e nero.

LE ANTICHE TRADIZIONI CINESI

L’antica società cinese era di tipo patriarcale, tribale o di clan.


La successione del trono avveniva di solito tra fratelli più che da padre in figlio.
In una società fondata sui clan, anche le credenze religiose seguivano questa scia, tant’è che il culto
degli antenati, che si mantenne anche nelle epoche successive, risale proprio a questo periodo.
Fin dall’inizio i Cinesi ebbero un forte senso di unità politica, infatti si consideravano come l’unico
paese civile, circondato dai “quattro barbari”.
Essi chiamarono il loro paese il “Regno del Centro”, che continua ad essere il nome attuale della
Cina.
GLI EROI DELLA CULTURA

Secondo la tradizione mitologica cinese, all’inizio vi era un creatore, Pangu, a cui seguirono tre
serie di fratelli, dodici Sovrani Celesti, undici Sovrani Terrestri e nove Sovrani Umani.
Questi tre gruppi furono chiamati i Tre Huang, a cui seguirono i Cinque Di, di cui facevano parte
l’Imperatore Giallo (Huang Di) e i sovrani modello, Yao e Shun.
Questi mitici sovrani furono i progenitori della cultura cinese, e avrebbero inventato l’agricoltura,
l’allevamento, il calendario, la medicina, la scrittura etc.
Infine Shun cedette il trono a Yu il Grande, che inventò i canali e il drenaggio dei fiumi, sottomise
tribù barbariche e fondò la dinastia Xia.

LE DINASTIE XIA, SHANG E ZHOU

Yu il Grande è considerato il fondatore della dinastia Xia, che regnò dal 2205 al 1766 a.C.
L’ultimo sovrano Xia fu così depravato che il popolo si ribellò sotto la guida di un certo Tang, che
fu il fondatore della dinastia Shang.
L’ultimo sovrano Shang fu anch’egli un tiranno corrotto, e il re Wu di Zhou si ribellò e rovesciò gli
Shang nel 1027 a.C.
Il re Wu fu aiutato dal fratello, il duca di Zhou, che però non si impadronì del trono e divenne il
consolidatore della nuova dinastia Zhou.
Per molto tempo lo scetticismo moderno ha rigettato la dinastia Shang nel mito e nella leggenda, ma
negli anni ottanta del secolo scorso furono rinvenute le cosiddette “ossa di drago”, che recavano
iscrizioni a carattere medico, nei pressi di Anyang.
Successivi scavi archeologici effettuati in quella zona portarono al ritrovamento di una grande
quantità di ossa su cui erano riportati tutti i nomi dei sovrani Shang ricordati dalla tradizione,
attestando così la storicità almeno della tarda dinastia Shang.

I BRONZI

I più importanti ritrovamenti di Anyang sono costituiti, oltre alle iscrizioni, da oggetti di bronzo
come armi e vasi usati per le cerimonie e i sacrifici religiosi, decorati con disegni elaborati.

OSSI ORACOLARI, DIVINAZIONE E SACRIFICI

Sui bronzi Shang sono state trovate varie iscrizioni, ma le più significative sono state rinvenute su
ossi animali, specialmente carapaci di tartaruga e scapole bovine.
Essi venivano usati a scopo divinatorio, e per questo sono chiamati “ossi oracolari” mentre la
pratica di divinazione usata è detta scapulomanzia.
Gli sciamani esponevano gli ossi al fuoco, e in base alle crepe che si formavano, essi ne
interpretavano il significato, e trascrivevano la risposta del dio sull’osso stesso.
Le richieste potevano essere di di qualsiasi tipo: sul raccolto, sulle battute di caccia, sulle guerre,
sulle malattie etc. Una delle divinità era chiamata Shangdi (Il Sovrano Supremo).
L’economia Shang era prevalentemente agricola, e siccome il bronzo era troppo costoso, gli
strumenti agricoli erano fatti in pietra o in legno.
Le punte delle frecce erano in osso, e venivano innestate su canne di bambù.
Anche la giada era molto rinomata, e piccole conchiglie venivano usate come una specie di moneta
primitiva.

I PRIMI ZHOU

I popoli Zhou, che sconfissero gli Shang, provenivano dalla valle del Wei, a ovest del Fiume Giallo.
Inizialmente, prima di affrontare gli Shang, stabilirono la loro capitale a Hao, non lontano dalla
moderna città di Xi’An.
Dopo che essi sottomisero gli Shang nel 1027 a.C., la successione del trono avvenne tra padre e
figlio e non tra fratelli.
Venne anche continuata la produzione dei vasi di bronzo, che adesso recavano iscrizioni molto più
lunghe, e i disegni decorativi divennero più rozzi e stilizzati.
La principale divinità Zhou, identificata con Shangdi, era il Cielo (Tian), e i nuovi sovrani si
definirono “Figli del Cielo”, giustificando la conquista sugli Shang con la pretesa di aver ricevuto il
“Mandato del Cielo”, e di essere i mediatori tra l’uomo e la natura.

Il nuovo regno si estendeva sulla maggior parte della Grande Pianura, e poiché era troppo vasto da
governare dal centro, i sovrani delegarono l’autorità sui territori orientali a un gran numero di
vassalli, legati a loro da vincoli di parentela.

La società Zhou seguiva una gerarchia semplice: sotto il signore ereditario vi era l’aristocrazia
guerriera, seguita dai contadini e dagli schiavi.
Secondo il sistema del “campo pozzo”, otto famiglie contadine vivevano in ogni appezzamento di
terreno, coltivandolo insieme e donando i frutti al signore.

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