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II.

LE PRIME FORMAZIONI STATALI


1. CITTÀ E REGNI DELLA MESOPOTAMIA

Mesopotamia: “(terra) tra i due fiumi”, Tigri – nasce in Turchia, nel Tauro armeno – ed Eufrate – nasce in
Turchia dall’affluenza di due fiumi. Nell’antichità questi due fiumi erano separati fino al Golfo Persico, ma
con l’abbassamento dell’acqua si sono uniti nello Shatt-al-Arab, tratto di fiume che sfocia nel Golfo Persico.
La Mesopotamia è una pianura alluvionale: il suo fondo è coperto dei depositi trasformati dai fiumi con le
piene. Per questo motivo è fertile. Eppure non era adatta alle coltivazioni: quasi sempre il clima è molto
arido. Nell’inverno, invece, le precipitazioni sono violente; con la primavera, lo scioglimento delle nevi sui
monti d’Armenia provoca le inondazioni e lo straripamento dei fiumi.

La scrittura

Nasce gradualmente la scrittura:


- Gettoni di conto: contrassegni di argilla con su pittogrammi per indicare quantità e contenuti dei
magazzini.
- Tavolette di argilla: da fine IV millennio a.C.
- Scrittura cuneiforme: ideogrammi, ovvero segni che per convenzione indicavano suoni e concetti.
Nel 2700 a.C. è un sistema stabile.

I Sumeri furono i primi, ma la scrittura fu inventata indipendentemente anche dagli Egizi nel III millennio
a.C., dai Cinesi nel 1300 a.C., in Centroamerica nel 600 a.C., e da questi poli si è diffusa in tutto il mondo in
più millenni. Tre sistemi diversi:
- Sistema ideografico: figure rappresentano parole. Molto semplice, ma richiede numerosissimi segni.
Il cinese moderno è così.
- Sistema sillabico: ciascun segno indica una sillaba. In genere 60/90 segni. Il giapponese moderno è
così.
- Sistema alfabetico: ciascun segno indica un suono. Di per sé difficile, ma economica.

Si parla di scrittura con il sistema cuneiforme, perché prima erano più che altro dei disegni, mentre ora i
segni servono a comunicare sì i concetti, ma anche i suoni. C’è un certo livello di astrazione: i segni
cuneiformi acquisirono il valore fonetico: ogni segno corrispondeva ad una sillaba.
- Esempio: “bocca” = “ka”. Il segno per “bocca” cominciò ad essere usato in altre parole per indicare
il suono “ka”.
La scrittura cuneiforme si diffuse in tutto il Vicino Oriente e fu usata per oltre 2000 anni.

Inizialmente la scrittura veniva usata per i magazzini, cioè in ambito di contabilità, di amministrazione. Nel
tempo anche per vari atti, iscrizioni celebrative, vocabolari. Queste tavolette venivano custodite in archivi:
sono stati ritrovati mucchi di tavolette con liste di divinità e sovrani, trattati tra città, rituali religiosi.
Importante così diventa la figura dello scriba.

Sumer e Akkad (2500-2100 a.C.)

Mesopotamia, IV-III millennio a.C.: due popoli integrati.


- “Paese di Sumer” a sud (ai tempi sul Golfo Persico).
- “Paese di Akkad” nel centro della Mesopotamia (Akkad, capitale, fondata nel 2350 a.C.).

Non si sa da dove provenissero i Sumeri, “abitanti della terra coltivata”: la loro lingua non aiuta, è unica.
Invece gli Accadi sono probabilmente giunti da nord, gruppo nomade attratto dalla fertilità della regione, con
lingua semitica.

Organizzazione: città-stato autonome, ciascuna con il suo sovrano, portavoce della divinità della città. Il re
era il proprietario di terre che ufficialmente appartenevano alla divinità: potere garantito dalla sacralità.
Metà III millennio a.C.: una dozzina di città-stato:
- Sumer: Ur, Uruk, Lagash, Nippur, Umma;
- Akkad: Kish.
Tavolette di argilla ci raccontano di imprese militari e civili (palazzi, templi, canali) dei sovrani, di conflitti
tra città, di alleanze. Con la città e la scrittura, nasce in un certo senso anche la concezione di storia, di far
memoria di un passato, di una coscienza sul tempo.
C’è una grande fioritura artistica: palazzi, templi (ziqqurat) tombe monumentali…
Importante il ruolo del commercio, anche esterno (abbiamo detto dei giacimenti di metallo).

2500 a.C.: costruzione di palazzi accanto ai templi. Vuol dire che a quel periodo risale la distinzione tra le
funzioni politiche e religiose. Il re aveva potere militare e civile: garantiva l’ordine sociale e legiferava.

Religione: molte divinità con miti correlati. Divinità antropomorfe, padroni del destino dell’uomo,
responsabili dell’andamento naturale del mondo. An (il cielo, il creatore dell’universo), Enlil (aria), Enki
(terra e acque dolci), Inanna (amore e guerra), che diventerà Ishtar per i babilonesi. Le ziqqurat erano i
templi degli dèi, con scale per salire; solo il sacerdote poteva accedervi.
Non erano ingenui: gli dèi sono nati in un tempo mitico originario, sono fuori dal tempo. I miti teologici
spiegano i fenomeni naturali cui assistiamo. Non descrivono l’origine, ma l’andamento del mondo. Il fato
governa questo mondo, e da cosa è caratterizzato? Dalla predicibilità: il fato si manifesta nella regolarità
delle cose naturali.

Si formarono delle città in Siria e nella Mesopotamia settentrionale, sulle strada commerciali che portavano
alle città di Sumer e Akkad il legno dal Libano e dalla Siria e l’argento e il rame dall’Anatolia sud-orientale.
Ebla (Siria), Mari (sull’Eufrate), Assur (sul Tigri).
- Archivi di Ebla: tavolette in cuneiforme del 2350 a.C. che ci fanno ricostruire aspetti sociali e
politici del periodo. Lingua semitica, simile all’accadico. Scopriamo che l’economia era basata sul
commercio e sulla pastorizia, che il tempio non possedeva terre e che il re condivideva il potere con
un consiglio degli anziani. Tavolette rinvenute da scavi italiani.
L’archivio nell’antichità è stato distrutto da un incendio, che però ha cotto l’argilla delle tavolette,
che così si sono conservate.
Tra le grandi città nacque una rete di vie commerciali, si divisero le zone d’influenza.

2300 a.C.: Sargon I, re di Akkad, unisce la Mesopotamia e crea l’impero di Akkad. La leggenda narra di un
Sargon di umili origini, poi funzionario del re, e poi re di Kish. Fonda Akkad e con la forza militare
conquistò la Mesopotamia meridionale. Conquistò anche il regno dell’Elam a est, e poi la Siria a nord.
Il nipote Naram-Sin (al potere dal 2254 al 2218 a.C.) conquistò Ebla e Susa, definito “re delle quattro regioni
del mondo”: Monti Zagros, Golfo Persico, Libano, Mar Mediterraneo.
Per i Sumeri il re era rappresentante del dio; invece Naram-Sin si fece divinizzare, dio di Akkad. Per
l’impero di Akkad il governo era delle singole autonome città, dei re locali, ma ci furono le stesse unità di
misura, gli stessi metodi di calcolo: grande aumento del commercio sulla lunga distanza.

Ur (2112-2204 a.C.)

Il regno di Akkad durò poco per le lotte di successioni, durò circa 2 secoli. Dopo un periodo di autonomia
delle città-stato, ci fu l’impero di Ur, nella Mesopotamia meridionale e a est fino ai monti Zagros.
- Ur-Nammu, fondatore dell’impero di Ur, fortificò le mura, ampliò il palazzo, costruì molti templi,
innalzò le ziqqurat.
- Shulgi, figlio di Ur-Nammu, sapeva leggere e scrivere. Riforma amministrativa, con divisione
dell’impero in province e la tassazione differenziata. Calendario unico; codice di leggi, principio di
quello che sarà Hammurabi.

L’impero di Ur si disgregò per le mire di indipendenza dei governatori locali e per la pressione degli
Amorrei, popolazioni nomadi della Mesopotamia. Non una vera e propria invasione, ma una continua e lenta
infiltrazione da ovest. Popolazioni tribali, che vivono di pastorizia, in opposizione alla città.

2004 a.C.: Elamiti, da est, assalirono e distrussero Ur. Da questo momento non si parla più di Sumeri.
2. HAMMURABI E LA SUPREMAZIA DI BABILONIA

Un sovrano amorreo, Hammurabi, re di Babilonia, riunì la Mesopotamia meridionale. Regnò dal 1792 al
1750 a.C.. Babilonia, che fino a quel momento era una città-stato come le altre, diventò importantissima.
Hammurabi approfittò delle divisioni tra le città, strinse alleanze. Usò anche la forza: nel 1757 fu rasa al
suolo Mari. L’impero babilonese durò circa 2 secoli.

- Agricoltura: canali di irrigazione rinnovati e migliorati; nuovo sistema di semina; cereali e palme da
dattero. Niente moneta: baratto con piastre d’oro o argento.
- Amministrazione dello Stato consolidata.
- Potere del sovrano più forte di quello del tempio.
- Il re affidava ai suoi funzionari alcune terre in cambio delle loro prestazioni. Nel tempo si parla di
proprietà privata, affitto; però questi funzionari di fatto sono una classe di lavoratori liberi, perché
vengono pagati a seconda del loro lavoro. Contemporaneamente c’erano gli schiavi.
- Grande disparità sociale: periodiche cancellazioni dei debiti per mantenere l’equilibrio.
- Il sovrano non è divinizzato, ma è garante della giustizia a nome della divinità.

Codice di Hammurabi: 280 sentenze riguardanti singoli casi. Quindi non è un sistema legislativo teorico. Si
tratta di casistica, di esempi. C’è coscienza di cosa significhi governare: cercare nella giustizia il benessere
del popolo. Molti casi riguardano la protezione dei più deboli. Da un lato questa giustizia caritatevole,
dall’altro una forte durezza, rappresentata dalla legge del taglione.

- Matematica: tabella di calcolo, sistema sessagesimale, teorema di Pitagora, avvicinamento al


concetto di π.
- Astronomia: prime mappi stellari, studio dell’anno lunare e solare, stagioni.
- Medicina: siccome per motivi religiosi non potevano dissezionare i cadaveri, a livello anatomico
erano arretrati; però operazioni chirurgiche a testa e occhi sono testimoniate; c’è la ricerca dei
sintomi.

- Religione: divinità amorree. Grande diffusione del culto del dio di Babilonia, Marduk.
- La lingua è una tipologia di accadico. Nacquero dizionari sumero/accadico. Gilgamesh, Enûma Eliš.

3. L’EGITTO DEI FARAONI

Il fiume Nilo nasce dal lago Vittoria (in Uganda, il Nilo bianco) e dalle montagne etiopi (il Nilo azzurro),
scorre per 6853 km, e sfocia nel Mediterraneo con un delta. La terra attorno al fiume è fertile, poco lontano
dal fiume è tutto deserto. Parleremo della civiltà che si è sviluppata nella valle del Nilo.
Le piene del Nilo regolavano la vita in Egitto: col caldo si sciolgono i ghiacci dei monti a sud; si alzano le
acque scure e fangose per il terriccio. Al ritrarsi del fiume (novembre), sulla terra rimaneva il nero limo:
Egitto significa “terra nera”, in opposizione alla “terra rossa” del deserto.
- Grano, orzo, lino; da qui poi pane e birra.
- Fichi, datteri.
- Lenticchie, fagioli e cipolle.
- Bovini, suini, asino (per il trasporto).
- Cavalli dal XVIII sec. a.C..
- Caccia e pesca.
- Papiro: corde, sandali, stuoie, ceste, imbarcazioni leggere. Ma soprattutto, il papiro veniva usato per
la scrittura.
Il Nilo è senz’altro molto fertile, ma aveva i suoi rischi: con eccessive piene o con secche i raccolti potevano
venire interamente a mancare. Su questo fu molto importante, nel XX sec. a.C., la costruzione di quattro
dighe sul Nilo.
Risorse naturali: pietre pregiate, metalli (oro e rame). Non avevano però il legname, che quindi veniva
importante.
Commerci: il legno di cedro dal Libano, l’avorio dalla Nubia, i lapislazzuli dall’Afghanistan, le spezie e la
mirra dallo Yemen, l’ossidiana dall’Armenia. Enorme rete di commerci. Cultura influenzata dal Medio
Oriente.
Fino alla prima cateratta (Assuan), il Nilo è navigabile e l’ambiente verdeggiante. Poi cambia, diventa più
arido.

- Nella regione egizia si formarono città con mura e divinità protettrici. Non città-stato, ma due regni:
Basso Egitto (zona del delta) e Alto Egitto (verso sud).
- 3000 a.C. circa: Menes, primo menzionato come faraone, unifica i due regni in un unico regno.
Fondò come capitale Menfi, nella parte meridionale del Delta, costruì una diga per bonificare il
territorio attorno alla città. Prima dinastia faraonica: le dinastie sono il metodo di suddivisione della
storia egiziana.

Lingua camitica-semitica (Africa-Medio Oriente).


Scrittura: quattro diversi sistemi di scrittura:
- Geroglifico: misto di ideogrammi e segni fonetici. Alcuni segni sono “determinativi”, cioè indicano
l’ambito di cui fa parte una parola (ad esempio: esseri umani, azioni, idee astratte).
- Ieratico: legato ai sacerdoti, deriva dal sistema geroglifico. Sistema semplificato, più veloce.
- Demotico: ancora più semplice (dal 700 a.C.), quasi stenografico.
- Copto: con l’età cristiana, lingua egizia in alfabeto greco (più qualche altro simbolo del demotico).

Antico Egitto: 3000 anni, 31 dinastie; Antico Regno, Medio Regno, Nuovo Regno.

3000 a.C.: unificazione di Alto e Basso Egitto, non sappiamo molto altro.

- 2700-2200 a.C.: Antico Regno, dinastie III-VI, capitale Menfi.


Il faraone non era rappresentante del dio, ma era un dio egli stesso: divinizzato. Questa visione del
faraone porta ad una sua forte e totale autorità. Le piramidi, monumenti funerari dei faraoni, sono
segno di questa autorità.

- 2200 a.C.: crisi politica, Primo interregno.


Indebolimento del potere del faraone, rafforzamento dei potenti locali. Divisione del regno: a nord
Menfi, a sud Tebe.

- 2000 a.C.: regno unificato con la XI e XII dinastia. Medio Regno (2000-1750), capitale Tebe.
Espansione territoriale a sud: conquista della Nubia. Rafforzamento delle difese: a est vs. i nomadi
del Sinai; a sud per proteggere le vie commerciali con la Somalia (da cui arrivavano oro, avorio,
mirra, schiavi). Commerci con Somalia, Medio Oriente, Creta, Cipro.

- 1750-1550 a.C.: Secondo interregno.


Arrivo di gente amorrea nel Basso Egitto. I capi amorrei, Hyksos, s’impadronirono di città egiziane
nel Basso Egitto. Capitale: Avari. In Nubia si formò l’autonomo regno di Kush.
Tebe cominciò una campagna di riconquista, vissuta come liberazione dagli invasori, che culminò
con la conquista di Avari e la cacciata degli amorrei.

- 1550-1150 a.C.: riunificazione di Alto e Basso Regno. Nuovo Regno.

- XVIII dinastia: Ahmose fortifica in difesa dalla Palestina e dalla Nubia.


- Thutmosi I: riconquista della Nubia. Ambizione: fino all’Eufrate, ma non riesce. Poi alla morte del
figlio Thutmosi II ci fu un rarissimo caso di faraone donna: Hatsheput, matrigna di Thutmosi III, che
una volta in trono fece cancellare statue e nomi dei monumenti (damnatio memoriae).
- Thutmosi III (XV secolo): massima estensione del regno/impero egizio (1479-1425), verso il Medio
Oriente.
- Amenofi IV (XIV secolo): rivoluzione religiosa. Da politeismo a monoteismo, Aton, disco solare. Il
faraone cambia nome in Ekhnaton (“gradito ad Aton”), la capitale diventa Akhetaton (“lo splendore
di Aton”, oggi Tell el-Amarna). Provvedimento che mirava a limitare il potere dei sacerdoti di
Ammone/Amon-Ra, e voleva “usare” così la religione per consolidare il proprio potere.
Alla morte di Amenofi IV, il figlio (o fratello) Tutankhaton (“immagine vivente di Aton”) torna al
politeismo, perché i contrasti interni erano eccessivi e la popolazione in pochi anni non aveva
cambiato le proprie credenze. Cambiò il nome in Tutankhamon.
Nella rivoluzione religiosa di Amenofi IV c’era il tentativo di instradare la religione. Nella religione
egizia c’è un aspetto morale: la giustizia deve guidare la vita, così da poter ottenere un premio
nell’aldilà.

- XIX dinastia: spostano la capitale a Tanis per poter controllare meglio la situazione in Medio Oriente
con gli Hittiti.
- 1279 a.C.: battaglia di Qadesh vs. Hittiti. Entrambe le popolazioni dicono di aver vinto. Di fatto la
situazione di “pareggio” ha sancito una stabilità tra le due potenze.
- 1290-1224 a.C.: regno di Ramesse II: arte e architettura egizia al massimo dello splendore. Grandi
statue e monumenti, con enormi statue del sovrano.

- Con il XII secolo, l’impero egizio subì la pressione di cosiddetti “Popoli del Mare”. Nel 1190 a.C.,
in seguito ad un pesante attacco, Ramesse III ritira le truppe egizie dalla Palestina.

- Rivedremo l’Egitto non più indipendente, ma parte dell’impero assiro, poi persiano, poi macedone, e
infine Roma.

 Con tutte queste dominazioni, qualche sporadica invasione (Hyksos, palestinesi), sorprende che l’identità
culturale dell’Egitto sia rimasta sempre la stessa. Quasi potremmo non accorgerci di queste invasioni.
 Quasi 3000 anni di impero più o meno continuato. Come è possibile? Come hanno fatto a mantenere il
governo per 3000 anni? Sicuramente rispetto ai mesopotamici sono più isolati, e per questo hanno subìto
meno invasioni. Si sono posti il problema dello Stato: la rivoluzione religiosa di Amenofi IV va letta in
questa ottica.
L’estensione dello Stato era un rischio: alcune zone erano molto lontane dal centro dello Stato. Invece
l’esigenza è di unificare. Un esempio è proprio Menes, che veniva raffigurato con elementi di Alto e
Basso Egitto. Si cerca un’unificazione politica con la suddivisione in regioni, governate da persone che
riferivano direttamente al faraone. Altro spunto: statue del faraone regnante in giro per il regno. Il
faraone ha un potere molto stabile, perché è divinizzato. Nascono così una unificazione politica e
religiosa senza precedenti.

4. SOCIETÀ E CULTURA DELL’ANTICO EGITTO

Ogni città aveva la sua divinità protettiva. Con l’unificazione del Paese, si cercò di bilanciare i diversi dèi, e
così si formò un sistema politeistico con a capo Ammone, dio di Tebe, assimilato al dio del sole, Ra: Amon-
Ra, protettore della dinasta regnante per tutta la storia egizia, escluso Amenofi IV.

Medio Regno: Osiride, legato al ciclo della vegetazione, e Iside sua sorella, Seth il fratello cattivo, Horo
figlio di Osiride e Iside. Il faraone è l’incarnazione di Horo, mentre Osiride regna nell’aldilà. Spesso gli dèi
venivano raffigurati come uomini/animali (lista a p.44).

La società è una società rigida, con una piramide sociale che possiamo ricostruire grazie alle pitture in
sarcofaghi.
- Faraone: è dio in terra, per cui c’è una teocrazia (il potere del re è vicario al potere della divinità). Il
faraone era il sacerdote supremo, tutto era di sua proprietà. Siccome i faraoni erano considerati
divini, l’arte funeraria ad essi legata è incredibile: imbalsamazione, piramidi, culto del faraone.
- Visir: primo ministro (in un secondo momento ce ne sarà uno per il nord e uno per il sud). Insieme
agli altri ministri sta appena sotto il faraone.
- Funzionari di gradi diversi: gli scribi avevano una certa importanza sociale, erano molto importanti e
avevano un tenore di vita da faraone. I sacerdoti erano legati a religione, medicina, astronomia, le
tecniche. Il più importante era il sacerdote di Ammone.
- Infine la massa di artigiani e contadini. Gli artigiani erano dipendenti diretti dello Stato. I contadini
vivevano alla stregua degli schiavi, una vita durissima tra i campi e le costruzioni in città.

5. PRIME CIVILTÀ DELL’INDIA E DELLA CINA

2500-1500 a.C.: si sviluppò la civiltà dell’Indo nell’attuale Pakistan. Due città importanti: Harappa a nord,
Mohenjo-Daro a sud. Città sviluppate attorno ad una cittadella, rialzata e protetta da mura. Coltivazione di
frumento, orzo, cotone. C’era un certo commercio con i Sumeri prima e i Babilonesi poi nel Golfo Persico.

Dal 1500 a.C. in questa valle si stabilirono gli Arii (da arya, che significa “uomo nobile” nell’antico
indiano), che poi nel 1000 a.C. si spostarono nella valle del Gange. Economia basata su allevamento e
agricoltura, senza città, ma con villaggi. Vivevano divisi in tribù con a capo un rajah con poteri giudiziari e
militari, sostenuto da due assemblee (nobiliare e popolare); brahmani, sacerdoti, col potere religioso. La
società degli Arii era divisa in caste: classi sociali fossilizzate, uno appartiene alla casta in cui è nato, e non
c’è possibilità di uscirne. Sacerdoti, guerrieri, artigiani, servi, e infine i paria, ovvero gli “intoccabili”, più
umili.
La religione era politeistica, racchiusa nei libri dei Veda, trasmessi oralmente prima di essere trascritti nel I
millennio a.C.. Da questa religione (in cui si veneravano Mitra e Varuna tra gli altri) deriverà l’induismo.

Tra XVII e XI secolo a.C. si sviluppò nella valle del Fiume Giallo, Huang He, la civiltà cinese, sotto la
dinastia Shang. Agricoltori e contadini. Fu spostata più volte la capitale per evitare le inondazioni del fiume
o gli attacchi nemici. Popolo contraddistinto dalla forza militare. Nel 1027 a.C. si chiude la dinastia Shang,
invasa da tribù guerriere provenienti da nord-ovest, che diedero inizio alla dinastia Zhou.

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