Sei sulla pagina 1di 20

BREVE STORIA DEL CAUCASO Piccola nota sulle definizioni storico-geografiche: Caucasia: insieme dei territori compresi tra

a il Mar Nero e il Mar Caspio.

Definizioni che riflettono un punto di vista russocentico: Ciscaucasia : Caucaso settentrionale Transcaucasia: Caucaso meridionale / Subcaucasia

Profilo geografico Confini naturali, rappresentati da due catene montuose, racchiudono la regione caucasica: 1. Grande Caucaso, a nord. Catena costituita da una serie di dorsali parallele. La cima pi alta il monte Elbrus. Segna il confine geografico tra Europa e Asia. La via pi adoperata per attraversare la catena stata per milleni il Darjal (dal persiano Dar-e Alan). Lattraversamento stato reso agevole solo agli inizi del XIX secolo grazie alla costruzione della Strada Militare Georgiana voluta dai Russi. Piccolo Caucaso, a sud. Il monte Ararat la vetta pi alta. Tra le due catene montuose si estende un territorio attraversato da grandi fiumi e per conformazione adatto allinsediamento umano. La regione occidentale, affacciata sul Mar Nero la pi fertile. Popoli e lingue La complessit etnolinguistica di questa regione gi attestata da Erodoto, Strabone e dai geografi arabi cos come la variet di usi e costumi. Tutto questo legato alla part icolarit geografica della regione che ha favorito lisolamento delle varie comunit. Le lingue parlate in Caucasia sono suddivise in tre grandi famiglie: 1. Caucasica secondo i linguisti questi popoli possono essere considerati indigeni e farebbero parte dello stesso sostrato preindeuropeo dei Baschi. Unulteriore suddivisione classifica queste lingue in meridionali, nordoccidentali (Circassi, Adighi) e nordorientali ( Ceceni e Ingusci) Indoeuropea Uralo-altaica

2.

2. 3.

A nordovest: Lingua caucasica occidentale e nordorientale, turco (presso i Karaai), lingu iranica (Osseti). Caucaso meridionale: Georgiani, che parlano lingue del gruppo caucasico; Armeni (lingua indeuropea); Azeri, turcofoni. Sono presenti anche altre comunit di lingua iranica (Curdi). Con la dissoluzione dellURSS diminuita la presenza russa. Religioni Il Caucaso settentrionale prevalentemente sunnita, esclusi Russi e Osseti che abbracciano il credo della Chiesa ortodossa.

Nel Caucaso meridionale prevale il Cristianesimo. La religione un fondamentale fattore identitario, specialmente in Armenia (chiesa Apostolica). Gli Azeri sono musulmani, prevalentemente sciiti. IL CAUCASO NELLANTICHIT CAP 2 Territori a Nord Secondo le fonti assire e greche una delle prime popolazioni che abit queste terre furono i Cimmeri. Tra lVIII e il VII sec questi penetrarono in Subcaucasia e in Anatolia. Successivamente arrivarono gli Sciti, i Sarmati e infine gli Alani (nomadi di lingua persiana) nel I sec. a.C La continua penetrazione non ha permesso agli abitanti indigeni di insediarsi stabilmente nelle regioni pedemontane e di espandersi verso le terre pi fertili. Meoti tra VII sec a. C e III sec d. C questo insieme di popolazioni affini si stabil nei territori compresi tra il Mar dAzov e le pendici del Caucaso settentrionale. Oltre che essere dediti allagricoltura, possedevano una forte lite militarizzata, spesso occupata in opere di conquista. Subcaucasia La regione risent notevolmente della vicinanza delle civilt del Vicino Oriente antico. Aveva rapporti stabili sia con la Mesopotamia, che con lAnatolia. HURRITI Tra III e II secolo occuperanno la regione compresa tra la Mesopotamia superiore e la riva occidentale dellEufrate. La loro origine incerta, ma secondo alcune ipotesi avanzate dai linguisti proverebbero dal Caucaso nordorientale. INDEOUROPERI HITTITI dalla met del III secolo. Difficolt nel comprendere i fenomeni etnoculturali a causa della mancanza di fonti scritte. Le prime testimonianze sono le tavolette hittite (qui compare le denominazione Hayasa riferita ad un territorio. Potrebbe essere ricondotto al nome Haik con cui gli Armeni definivano loro stessi). Le prime attestazioni relativamente attendibili sono quelle degli Assiri, che si insediarono a sudovest dopo il crollo del regno hittita (1190 a.C). tra le popolazioni conosciute spicca il nome dei Daini che resistettero a lungo agli Assiri prima di divenire loro vassalli. Contemporanei a loro (XII sec a.C) furono alcune popolazioni proto georgiane che crearono una confederazione tribale, la Kolkha (Colchide dei Greci). La regione si svilupp grazie allestrazione e al commercio del ferro. Regno urartreo dal X sec confederazioni tribali probabilmente di popolazioni hurrite si unirono in questo regno che occupava i territori della successiva Armenia. Riuscirono pi volte a contrastare gli Assiri e superarono i violenti attacchi dei Cimmeri. Non furono per in grado di resistere allavanzata degli Sciti e dei Medi. Probabilmente fu circa in questo periodo che giunsero nella regione gli Armeni indeuropei i quali lentamente cominciarono a fondersi con le popolazioni locali. Le popolazioni della regione sub caucasica si sono trovate per molti secoli sotto l influenza di due potenti mondi: da una parte quello greco, dallaltra quello iranico. Soprattutto questultimo ha esercitato un influsso notevole nella regione, eccetto per la Colchide, regione pi esposta allinflusso greco soprattutto grazie alla fondazione di colonie greche. (nota: mito greco del Vello doro secondo cui Giasone a gli Argonauti raggiunsero la Colchide e parallelo tra Prometeo e Amirani, della mitologia caucasica) I Medi (VII sec) e i Persiani furono i primi a stabilire il controllo sulla Subcaucasia in un momento fondamentale per i popoli della regione. Risale a questo periodo la prima attestazione della presenza armena, mentre altre popolazioni dellAnatolia settentrionale diedero vita al popolo georgiano. Per quanto riguarda gli Albani, essi vengono citati per la prima volta negli scritti di Arriano per aver preso parte alla battaglia di Gaugamela. La sconfitta inflitta a Dario da Alessandro permise la diffusione della cultura greca nella Subcaucasia. Le due culture divennero un elemento

presente nella regione; della cultura iranica si imitarono abiti e usi della nobilt e si appresero le tecniche militari mentre si coniavano monete con iscrizioni greche e si costruivano palazzi ed altri edifici di stile ellenico. Importante fu lapertura della Subcaucasia al commercio e la conseguente circolazione monetaria. Le rotte commerciali con lIndia passavano attraverso la piana dellArarat e i porti sulla c osta del Mar Nero. Sorsero quindi citt e centri importanti lungo questa via come Artassata e Phasis. Presumibilmente, alla morte di Alessandro, i sovrani armeni e georgiani divennero vassalli della dinastia seleucide, ma sfruttarono lavanzata romana a spese dei Seleucidi per divenire indipendenti. Anche gli Albani, nel I sec, riuscirono a sganciarsi dallinflusso macedone e in seguito a un processo lento di unificazione costituirono il loro regno. Il Caucaso meridionale, dal I sec a.C, suscit linter esse dei Romani i quali non sottomisero mai la regione ma diedero vita a intensi rapporti con il regno dArmenia. In questo periodo lArmenia, unificata dalla dinastia artasside nel II sec a.C, conobbe un forte sviluppo politico e, sotto il regno di Tigrane il Grande, la massima espansione territoriale. Grazie allindebolimento del regno partico Tigrane riusc ad espandere i propri territori ma fu poi costretto a cedere quelli conquistati a occidente a Roma. Limpero partico (nato intorno al 247 a.C ) si rivel un grande nemico per i Romani. Lo scontro tra le due potenze coinvolse anche la Subcaucasia i cui regni si ritrovarono per lungo tempo succubi di una o dellaltra potenza. Questi regni intrecciavano continuamente alleanze con uno o laltro: Ib eri (Georgiani) e Armeni erano filo romani mentre gli Albani erano di norma alleati dei Parti. La presenza romana nella regione caucasica aveva come scopo principale quello di smorzare linfluenza dei Parti, soprattutto in Armenia, e non tanto di conquistare nuove regioni. Inoltre Roma puntava a evitare le invasioni dei nomadi provenienti dalle steppe a nord o a indirizzarle verso il regno nemico. Per questo motivo lalleanza con gli Iberi, che controllavano il principale valico caucasico, era fondamentale. 63 d.C pace di Rhandea, in seguito al declino della dinastia artasside, fece giungere ad un compromesso Romani e Parti: presenza di un re appartenente ad un ramo cadetto della dinastia arsacide, ma trasformazione della regione in protettorato romano. Successivamente diminu linfluenza romana mentre aument quella iranica quando anche lAlbania el Iberia si trovarono ad essere governate da un membro della dinastia arsacide. Linfluenza iranica stata particolarmente forte soprattutto in Armenia al punto che per molti anni larmeno stata considerato una lingua iranica. In questepoca si defin nella Subcaucasia una precisa struttura sociale, sul modello di quella iranica dove le citt avevano un ruolo limitato. Lo stesso sovrano preferiva risiedere nelle riserve di caccia o negli accampamenti. Questa societ aveva una struttura clanico-tribale e i regni caucasici erano uniti in una sorta di federazioni di principi dinastici, presiedute da un sovrano. Linflusso iranico sulla regione si avvert anche sulla religione dove and a integrarsi con antichi culti locali. Questa influenza fu avvertita in particolar modo in Armenia e Albania, molto meno in Georgia. CAUCASO DEL NORD Parziale integrazione degli elementi nomadi di origine iranica con le popolazioni sedentarie indigene, come per esempio i Meoti i quali accorparono aspetti culturali e militari sarmati e anche delle trib centrali e orientali del Caucaso. Alcune trib nomadi furono sconfitte da nuovi clan e quindi costrette alla sedentarizzazione nelle regioni montane e pedemontane. Questo processo ha interessato soprattutto la regione centrale, dove in seguito si sono insediate popolazioni iranofone i cui discendenti sono i moderni Osseti. Di estrema importanza fu anche linflusso esercitato dalla presenza greca. La colonizzazione fu avviata nel corso del VI sec a.C e le colonie greche furono concentrate soprattutto nel Bosforo Cimmerio, sul mar Nero. Dal 480 tali colonie si unirono in un regno, che esercit unincredibile influenza su molte delle popolazioni del Caucaso settentrionale. A giovarne furono soprattutto i Sindi che riuscirono a creare unentit politica sufficientemente forte nel V sec.

La storia delle popolazioni del Caucaso settentrionale perlopi oscura. Bisogner aspettare linizio dellera cristiana perch inizino a comparire descrizioni abbastanza dettagliate in autori quali Strabone e Plinio il Vecchio. In epoca romana le popolazioni del Caucaso settentrionale intervenirono nelle guerre tra Parti e Romani facendosi cos coinvolgere nelle dinamiche politiche del Vicino Oriente. IL MEDIOEVO CAUCASICO CAP 3 Nel 224 in Persia la dinastia Arsacide viene detronizzata dai Sasanidi; questa nuova situazione scatena successivamente una forte reazione dei popoli della subcaucasia contro il dominio iranico. I Sasanidi, considerandosi i continuatori della dinastia achemenide, consideravano parte integrante del loro regno i territori sub caucasici e per il loro controllo furono costantemente in lotta con Roma (pace di Nibisi solo alla fine del III secolo). Conversione al Cristianesimo Sotto il doppio influsso di greci e siriaci la regione, dallinizio del IV secolo, si convert al Cristianesimo. I primi a fa rlo furono gli Armeni, probabilmente nel 314 anche se la tradizione anticipa la conversione al 301. Nota: Tale scelta pu essere considerata a posteriori come: 1. la volont di contrapporsi ad un Oriente prima iranico, poi arabo e musulmano; 2. la reazione alla crescente autorit culturale e politica dei Sasanidi, i quali elevarono lo zoroastrismo a propria religione di stato, rendendola tendente allesclusivismo e allespansionismo. I Sasanidi lessero lavvicinamento al Cristianesimo in chiave politica e la questione religiosa divenne un elemento fondamentale della rivalit tra Impero romano (poi bizantino) e quello sasanide. Il caso dellArmenia Tra il 384 e il 389 lArmenia fu divisa tra lImpero romano, che abol il potere regale, e quello sasanide. La parte persiana se inizialmente era riuscita a mantenere sul trono il re arsacide, successivamente divenne una provincia dellimpero sasanide, di norma amministrata da un governatore di origine armena. Linvenzione di un alfabeto nazionale agli inizi del V secolo contribu alla fioritura culturale. Inoltre lautonomia culturale e religiosa si dimostr fondamentale dopo la soppressione del regno, quando i Sasanidi imposero la religione mazdeista. Questo provoc una serie di ribellioni che contribuirono alla formazione di una identit nazionale strettamente collegata al cristianesimo. Nonostante questo linflusso iranico rest forte per secoli. Il caso della Georgia Unevoluzione simile a quella armena interess anche la Georgia che sub la divisione tra i due grandi imperi. Il regno di Iberia, alla fine del IV secolo, cominci ad avvertire linflusso prepotente dei Sasanidi ma si ribell alleandosi con Armeni e Bizantini. importante sottolineare che in questo periodo non esistevano ancore le differenze teologiche che nei secoli successivi mutarono i rapporti tra questi paesi. I Sasanidi riuscirono a sopprimere il regno di Iberia nel 580 grazie anche al consenso della nobilt locale. Venne per ristabilita dai Bizantini, che scacciarono i Persiani grazie allaiuto dei Khazari. Il caso dellAlbania Era organizzata religiosamente intorno al proprio Kathoghikos e, dal V secolo, si dot di un proprio alfabeto. Tuttavia non certa lesistenza di una propria letteratura autonoma. Se dal punto di vista religioso e culturale lAlbania subiva linflusso armeno, dal punto di vista politico entr nellorbita iranica per il controllo strategico sulla fascia costiera del Caspio. Nel V secolo lAlbania si un allArmenia nella lotta contro i Sasanidi in seguito allimposizione del mazdeismo. Successivamente il regno si pieg completamente allautorit iranica e fu imposta una casata di origine iranica a governare la regione.

Il rapporto con Costantinopoli e la questione teologica Le controversie religiose dellepoca cominciarono a influire notevolmente nel discorso politico, allontanando i popoli cristiani della Subcaucasia da Costantinopoli. La chiesa armena, seguita da quella albana, rigett le posizioni cristologiche del Concilio di Calcedonia e profess il monofismonominale. La chiesa georgiana invece rimase legata a quella di Costantinopoli. Nonostante le controversie teologiche, la religione divenne lelemento in cui si riconoscevano i tre popoli della Subcaucasia, uniti contro il comune nemico. (Parallelo con lEuropa medievale: potere regale debole, nobilt numerosa e stratificata, limitato sviluppo delle citt, identit nella fede cristiana, grande creativit culturale, religiosa e artistica). Il caso del Caucaso settentrionale La regione vide la penetrazione di popolazioni di lingua uralo-altaica che permise solo una parziale diffusione del cristianesimo. I primi giunti in questi territori furono, nel 370, gli Unni. Nel V secolo gli Alani crearono una formazione politica relativamente stabile in cui convivevano con popolazioni indigene. Anche il Caucaso settentrionale divenne oggetto di disputa per limpero bizantino e quello sasanide tanto che la parte occidentale sub la sovranit bizantina mentre nella parte orientale i Sasanidi, tra VI e VII secolo, insediarono coloni iranici e costruirono la fortezza di Derbent per frenare le incursioni dei nomadi del Nord. Inoltre il quadro notevolmente mutato in seguito allarrivo delle popolazioni turche, che intervennero nelle lotte contro persiani e bizantini. Tra queste popolazioni spiccano soprattutto i Khazari, che crearono un potente khanato nella regione compresa tra il Caucaso settentrionale e il Mar Caspio a met del VII secolo. I khazari divennero molto potenti e grazie alle fonti armene e georgiane sappiamo che compirono numerose incursioni in subcaucasia. Limportanza di questa popolazione sta anche nel fatto che per secoli riuscirono a tamponare lespansione araba e musulmana verso nord. Dal punto di vista religioso i popoli del Caucaso settentrionale rimasero legati ai culti politeisti. La conquista araba La contesa tra Bizantini e Persian termin nella seconda met del VII secolo con la conquista araba. La Subcaucasia venne conquistata e la provincia venne denominata Arminiya. Resistettero i Khazari al nord le cui frange pi nobili della popolazione si convertirono allebraismo, rispondendo quindi alla volont di essere indipendenti sia rispetto il Califfato che allimpero bizantino cristiano. NOTA: Il Caucaso rappresenta il limite settentrionale dellespansione araba oltre cui non avanzarono. Mentre Armeni e Georgiani riuscirono a conservare la propria unit religiosa, gli Albani subirono un processo di islamizzazione. La causa maggiore di questo processo stata individuata nellassenza di una forte identit etnica e culturale. In Armenia Intorno al 660 venne completata la sottomissione dellArmenia, che pu essere spiegata sia con la forza militare degli arabi, sia con lavversione per la prepotenza politica e religiosa dei Bizantini i quali volevano imporre la formulazione cristologica di Calcedonia alla chiesa armena. La dominazione araba contribu a rendere pi unita lArmenia e favor anche la ripresa economica e culturale (es sviluppo architettonico). La situazione mut nel corso dellVIII secolo quando il popolo armeno, a cui si unirono Georgiani e Albani, cominciarono a muovere attacchi di ribellione contro gli arabi, che avevano reso pi rigido il sistema fiscale e il controllo religioso. La repressione port alla decimazione della nobilt armena, al cui interno il ruolo dominante venne assunto dalla famiglia dei Bagratidi. Di questa famiglia faceva parte Ashot I, il quale divenne re dArmenia nell884 con il riconoscimento degli Arabi e dei Bizantini. In Georgia

Mentre la citt di Tiblisi divenne la sede di un emirato arabo, le zone montagnose riuscirono a mantenersi in una certa misura autonome. Anche i Georgiani si ribellarono al potere arabo subendo, soprattutto nel corso dellVIII secolo, dure sconfitte. Tuttavia nalla Kartli un ramo della famiglia dei Bagrationi riusc a rafforzare il proprio potere anche grazie allappoggio del califfo concesso per limitare la crescente autonomia dellemirato. La conquista araba caus lindebolimento dellelemento cristia no nella regione e favor la formazione di una ricca rete urbana che increment la partecipazione di questi regni nel commercio tra Europa e Asia.

Apogeo e declino della Caucasia cristiana Armenia Con epoca bagratide si definisce il periodo successivo alla liberazione del mondo arabo in Armenia e in Georgia. In Armenia questo periodo, dal punto di vista politico, fu caratterizzato da una sostanziale fragilit causata soprattutto dalla nobilt che contrastava il re, considerato un primus inter pares. Inoltre era pericolosa la presenza araba, che aveva costituito una serie di emirati, e limpero bizantino che considerava lArmenia un territorio da recuperare. La fragilit crebbe quando i Bagratidi decisero di frammentare il paese in piccoli regni affidati a rami cadetti della famiglia. Questi regni ebbero vita breve perch una grande parte di essi venne conquistata da Bisanzio. Lavanzata bizantina venne per fermata dai Selgiuchidi che li sconfissero nel 1071 nella battaglia d Manzicerta. Tuttavia lArmenia bagratide conobbe dal punto di vista economico, culturale e artistico un periodo favorevole. Leconomia fu favorita dallaccrescimento delle citt, molte delle quali divennero centri importanti per il commerci internazionale tra Europa e Asia. Dal punto di vista culturale e artistico questofu un grande periodo di splendore soprattutto perlarchitettura, larte sacra, la letteratura e la miniatura. Tale periodo considerato il culmine della cultura armena a causa della successiva crisi politica che non sostenne un ulteriore sviluppo. Albania Tra il X e XI secolo lAlbania sub larresto della definizione politica, culturale ed etnico (che non si era mai potuto realizzare completamente), a causa dellaffermarsi di n uovi principati musulmani, tra cui si ricorda quello degli Shaddadidi di Ganja, nella parte orientale della Subcaucasia. DallXI secolo il patriarcato albano venne armenizzato. Georgia Inizialmente vassalli dei Bizantini e degli Arabi, i Bagratidi riuscirono a riunificare il regno georgiano-orientale di Kartli con quello georgiano-occidentale di Abkhazia nel 1008. Il paese prese la denominazione di Sakartvelo, vale a dire paese dei Kartveli. La Georgia riunita riusc a resistere alle pressioni dei Bizantini prima e dei Selgiuchidi poi. La ragione del successo si pu spiegare con laccortezza dei sovrani che seppero limitare il potere delle casate principesche evitando cos lindebolimento che aveva causato la fragilit dellArmenia. I Selgiuchidi Questi turchi islamizzati cominciarono a penetrare nel Caucaso intorno al 1020, contribuendo a soffocare i piccoli regni armeni e sconfiggendo nella battaglia di Manzicerta i Bizantini. Conseguenze derivanti dalla penetrazione selgiuchide: enormi danni allagricoltura della regione con gravi conseguenze sulleconomia, islamizzazione della parte orientale della Subcaucasia in seguito al loro insediamento; turchizzazione linguistica nellarea da loro occupata; accentuarsi del processo di emigrazione degli Armeni, i quali avevano perso lindipendenza politica e avevano subito linsediamento delle popolazioni nomadi. Gli emigranti si insediarono nellAlta Mesopotamia e in Cilicia. La maggior parte dei territori armeni divenne possedimento georgiano.

LArmenia venne conquistata dai Mongoli dopo il 1220: prospettive di rinascita politica vennero subito messe a tacere. Una nuova invasione, guidata a pi riprese da Tamerlano (la prima nel 1386), e le successive dei altre popolazioni turche quali i Kara Koyunlu e gli Ak Koyunlu, piegarono definitivamente lArmenia. Questi ultimi infatti annientarono la nobilt della subcaucasia e la popolazione sottomessa ai signori musulmani visse in condizione di sudditi discriminati e soggiogati. I territori dellodierno Azerbaigian, tra XI e XIII secolo acquistarono notevole importanza nello scenario politico e culturale islamico. A differenza dellArmenia, la Georgia continu a rafforzarsi e divenne il caposaldo della Caucasia cristiana. Il popolo georgiano, sotto il regno di David il Ricostruttore, riusc a soffocare la presenza selgiuchide e a impadronirsi di territori strappati allArmenia e allAlbania. Nel 1122 venne riconquistata Tiblisi e resa la capitale del nuovo vasto regno. Lepoca doro della Georgia termin con larrivo dei Mongoli, i quali la devastarono e sottomisero. Il loro arrivo indebol il paese perch favorirono le forze separatiste interne al paese e, dopo essersi convertiti allIslam, iniziarono a perseguitare i cristiani. In seguito alle invasioni di Tamerlano il regno di Georgia torn a dividersi in piccoli staterelli guidati dagli esponenti della famiglia bagratide. Il Caucaso settentrionale nei secoli X-XV A partire dal X secolo in khanato khazaro cominci a indebolirsi notevolmente, ma fu nel 965 che Svjatoslav, sovrano del primo stato russo, pose fine al loro regno. Di questo fatto ne approfittarono in particolar modo gli Alani, i quali costituirono una compagine statale prevalentemente cristiana che acquist notevole rilevanza politica tra X e XI secolo. In questo stesso periodo nacque il principato di Tmutarakan nel Caucaso nordoccidentale che acquist un ruolo rilevante per due ragioni: 1. fungeva da collegamento con la Russia e Bisanzio; 2. contribu alla diffusione del cristianesimo nella regione. A met dellXI secolo la trib turca dei Kipchaki pose fine al loro regno. Il consolidamento politico e culturale del Caucaso settentrionale venne interrotto violentemente dalla conquista e devastazione mongola. Essi fecero la loro comparsa in questa regione nel 1223 e nonostante la lunga resistenza dei popoli caucasici, i Mongoli riuscirono a sottrarre le regioni pi fertili spingendoli sulle montagne. Gli Alani persero lantica potenza, ma una piccola parte che riusc a sopravvivere si rif ugi nelle valli pi interne del Caucaso centrosettentrionale. Da questi discendono gli attuali Osseti. Una parte dei territori liberati dagli Alani venne occupata dai Circassi, diventati noti in seguito con il nome Cabardini. La pax mongolica ebbe alcune ricadute notevoli soprattutto a causa dellinsediamento di colone genovesi sulle coste orientali del Mar Nero. I genovesi commerciavano soprattutto in schiavi, venduti nel Vicino Europa e nel Mediterraneo. Molti di questi erano di origine caucasica e soprattutto circassa. La presenza genovese cominci a diminuire quando cominci a crescere linflunza ottomana allinterno del Mar Nero. NELLA MORSA DEGLI IMPERI CAP 4 Tra Ottomani e Persiani Nel XVI secolo il Caucaso (sia Subcaucasia che Caucaso settent rionale), fu loggetto conteso tra due grandi imperi musulmani: quello turco ottomano e quello persiano safavide. La Mesopotamia e il Caucaso divennero il luogo di scontro tra le due potenze e frequenti furono i passaggi di mano dei piccoli territori conquistati. 1555 trattato di pace di Amasia: Impero ottomano: Georgia occidentale e gran parte dellArmenia Impero safavide: parte orientale della Subcaucasia. In seguito alla riapertura degli scontri venne firmata una seconda pace nel 1590, nettamente favorevole agli Ottomani che guadagnarono quasi tutta la regione.

Shah Abbas il Grande, qualche anno pi tardi, riusc a conquistare i territori perduti e successivamente ordin una grande deportazione di Armeni e Georgiani i quali costituirono la fiorente comunit di Nuova Giulfa alle porte di Esfahan. La guerra tra le due potenze continu fino al 1639, data in cui venne stipulata una nuova trattativa di pace, simile nelle condizioni a quella di Amasia del 1555. I continui scontri tra Safavidi e Ottomani piegarono lArmenia in cui crebbe per linsediamento di etnie musulmane, specialmente nomadi. Resistettero due distretti montuosi, Siunikh e Artsakh, la cui popolazione era prevalentemente. NellArmenia orientale controllata dai Persiani resistette anche il Kathoghikos. A differenzaa dellArmenia la Georgia sub danni minori, grazie soprattutto alla posizione pi r iparata. Tuttavia sub le incursioni dei montanari provenienti dal Caucaso settentrionale e in questi secoli si accentu il processo di frantumazione in piccoli regni. I Georgiani tentarono a pi riprese di organizzare la resistenza, senza mai riuscirci. Cos come avevano fatto gli Armeni, cercarono di ottenere laiuto dellEuropa cristiana contro i musulmani. I tentativi armeni e georgiani non ebbero mai esiti positivi sia perch ormai era sbiadita lidea di crociata, sia perch lintervento europeo nel Caucaso risultava difficile e costoso. Nel corso del XVII secolo la Georgia attravers uno dei periodi pi bui della sua storia: invasioni musulmane, instabilit nobiliare e linsicurezza politica determinarono una crisi demografica ed economica. La parte orientale della Subcaucasia, nonostante fosse ormai islamizzata e turcofona, ruot nel corso di tutto il conflitto nellorbita persiana e dopo una prima resistenza, si convert alla corrente sciita. La regione era suddivisa in gruppi differenziati su base etnica ( Turchi, Curdi, Turcomanni, Armeni..) e socioeconomica (vita urbana vita nomade). Nel Caucaso settentrionale la popolazione pi numerosa era quella dei Circassi. Tra questi, si rafforzarono in questo periodo i Cabardini nella parte pi orientale della regione. Una parte di questi era cristiana, una minoranza islamica e una terza era rimasta fedele alla religione tradizionale. La loro struttura sociale era caratterizzata una nobilt numerosa e stratificata, nonch da un sistema di fortezze difensive. In seguito al tentativo di unificare la regione nordoccidentale, nella seconda met del XVI secolo si crearono due distinte formazioni, la Grande e la Piccola Cabarda. Gli Osseti mantennero una struttura feudale simile a quella cabardina e credenze religiose ricche di elementi cristiani. In questo periodo continuarono la parziale migrazione in Georgia. Nel Daghestan, subito dopo linvasione mongola, si formarono stru tture politiche abbastanza evolute sviluppate intorno ai capi tribali, noti come Shamkal. Si ricorda lo shamkalato dei Cumucchi, di origine turca, perch era lo stato pi organizzato della Caucasia settentrionale in cui grande importanza aveva lislam. Elemento comune delle popolazioni del Caucaso settentrionale era la consuetudine, adat, che conferiva grande importanza allospitalit, al valore militare, allonore individuale e familiare. Leconomia era basata sullagricoltura e lallevamento. Nonostante gli sforzi dei Persiani ( in particolar modo di shah Ismail che riusc a occupare Derbent), la regione rimase sempre sotto linflusso degli Ottomani ed per questo che nel Caucaso settentrionale si diffuso lislam nella variante sunnita. Lespansione della Russia La Russia entr in contatto con il Caucaso dopo aver conquistato il khanato di Kazan e di Astrachan, risolvendo quindi la contesa con i Tatari. Per la Russia il controllo di questa regione risultava fondamentale per potersi inserire nel commercio con lOriente, in particolar modo con la Persia. Per poter penetrare allinterno del paese, i Russi scelsero una politica di cooptazione delle lite locali. Tale politica non pot ai risultati sperati perch le famiglie cooptate invece di diventare i mediatori tra le due parti, cessarono di avere rapporti con i propri connazionali. Inoltre differenti erano le mentalit politica, legate alla diversa struttura politicoideologica dello stato russo rispetto le trib caucasiche.

La penetrazione russa fu fermata dallImpero ottomano e dai Tatari di Crimea che rivendicarono la sovranit sulla Cabarda e soffocarono la presenza filorussa. Si andarono rafforzando i rapporti con la Georgia ortodossa, che gi in passato aveva chiesto aiuto alla Russia per contrastare la minaccia musulmana. Tra la fine del XVII secolo e agli inizi del secolo successivo, i Georgiani, e in seguito anche gli Armeni, mandarono proprie missini per chiedere la protezione russa. Soprattutto gli Armeni ottennero importanti privilegi commerciali e divennero un canale di penetrazione per la Russia. Lelemento religioso risult uno strumento fondamentale in quanto fondato sul desiderio dei popoli caucasici di sbarazzarsi della minaccia musulmana. I sovrani russi, tra cui si ricorda Pietro il Grande, adoperarono questo strumento per tentare di espandersi verso Oriente, in modo tale da permettere al paese di ampliare il proprio commercio. 1722 i Russi sfruttano il periodo di crisi dellimpero safavide e riescono a s ottrargli alcuni territori. Tuttavia loperazione infastid limpero ottomano e i Russi, per evitare lo scontro, cedettero larea trans caucasica occidentale (abbandonando Armeni e Georgiani) in cambio del riconoscimento dei territori conquistati. Negli anni seguenti i territori caspici vennero abbandonati. LA CONQUISTA ZARISTA CAP 5 La prima fase della conquista zarista In seguito al ritiro dellesercito russo dai territori della subcaucasia, i Russi fortificarono laloro presenza nel Caucaso settentrionale, costruendo una linea di fortezze dal Mar Nero al litorale del Caspio. Vennero creati nuovi insediamenti di Cosacchi e fu intrapresa unopera di predicazione missionaria che riusc a riportare al cristianesimo gli Osseti. La maggior parte della popolazione venne islamizzata per opera delle scuole sufi, in particolar modo dai Nakhshbandi. La fede islamica divenne un importante elemento di coesione per i montanari caucasici, uniti contro i Russi invasori. Lislamizzazione rendeva legittimava ancora di pi le pratiche di razzie che venivano chiamate ghazawat ( dallarabo = razzie) e non jihad. 1774 trattato di Kck Kainarci tra Ottomani e Russi. I primi sono costretti a rinunciare al khanato di Crimea, alla Cabardia, e altri territori. La conquista del Caucaso settentrionale si rivela molto ardua e lunga per i Russi. Gli scontri sono spiegabili attraverso alcuni fattori, per esempio la presenza dei Russi costituiva sia una minaccia che una fonte di bottino per i montanari. UURMA: condottiero di origine cecena che guido la prima grande sollevazione dei montanari, uniti nonostante le divisioni tribali contro la Russia. Liniziale successo fu possibile anche grazie allaiuto dellImpero ottomano. Nel 1791 viene catturato e muore tre anni dopo in Russia. Co Caterina II la Russia torn ad interessarsi alla Transcaucasia (denominazione data dai Russi), e quindi al caso georgianoe armeno. 1783 il re georgiano Eracle II firma il trattato di Georgievsk, con cui riconobbe il suo paese come protettorato russo. NOTA: i popoli cristiani sono rimasti delusi vedendo le proprie aspirazioni infrante: i loro interessi non coincidevano con quelli della Russia. Il disimpegno russo fu causato soprattutto dalla rivolta dei montanari nel Caucaso settentrionale, che costrinse a ritirare le truppe dalla Transcaucasia. In Georgia, prima abbandonata dai Russi e in seguito devastata dai Persiani, il prestigio scem notevolmente. Negli anni seguenti la Russia intervenne nuovamente, ma alla morte di Caterina II il suo successore richiam lesercito. Lannessione della Transcaucasia La Georgia Il successore di Eracle II, Giorgio XII, temendo una nuova invasione persiana chiese ai Russi di esercitare piena autorit sul paese mantenendo per egli e i suoi successori sul trono. Tuttavia nel 1800 limperatore Paolo I procedette allannessione della Georgia. Morto Giorgio XII si proclam reggente suo figlio David mentre un suo fratello, Aleksandre Batonishvili, entr al servizio della Persia. Lannessione della Georgia orientale venne proclama solo nel 1801 dal successore di Paolo I, Alessandro I.

La penetrazione russa in Transcaucasia dur circa trentanni e particolarmente confusi furono gli anni compresi tra il 1804 e il 1813, nei quali la Russia port avanti una politica aggressiva. Inoltre le autorit russe peggiorarono la situazione dimostrandosi inadatti a comprendere la realt locale. La netta supremazia militare permise ai Russi di vincere contro Impero ottomano, Persiani e popolazioni locali nonostante una parte dellesercito fosse occupato in Europa e nella stessa Russia dopo linvasione na poleonica. Nel 1830 la Transcaucasia era ormai in mano russa in seguito alle ripetute sconfitte di persiani e Ottomani, costretti dai trattati di pace a cedere parti consistenti dei territori da loro controllati. I Georgiani non accettarono positivamente il dominio russo soprattutto quando nel 1811 il patriarca venne destituito e sostituito da un esarca russo posto a capo della Chiesa georgiana che perse quindi la sua antica autocefalia. I primi decenni del dominio russo furono caratterizzati da violente repressioni del popolo insorto. Diverso fu il caso dellArmenia, che accett con maggior favore linserimento nella compagine russa. Inoltre llite armena si inser rapidamente nel contesto russo acquisendo un ruolo importante. La sottomissione dei montanari del Caucaso settentrionale I montanari del Caucaso settentrionale rappresentarono per i Russi lostacolo maggiore al pieno controllo;anche se formalmente la regione risultava allinterno dellimpero, la resistenza delle popolazioni caucasiche mise a dura prova lesercito russo. Motivi di contrasto importanti furono: 1. riduzione dei pascoli invernali delle popolazioni locali a causa degli insediamenti cosacchi sui fiumi Terek e Kuban; 2. costruzione di nuove fortezze forte minaccia La grande guerra caucasica inizi nel 1818 quando Ca bardini e Ceceni si ribellarono, seguiti poi da altre popolazioni. Le popolazioni del Caucaso settentrionale, spesso rivali tra loro, erano accomunate da uno speciale diritto consuetudinario, ladat, fondato sulla vendetta di sangue, lospitalit, il rispe tto per gli anziani, etc. un altro elemento unificante per queste trib fu la fede nellIslam soprattutto nel Caucaso centrale e orientale. La guerra caucasica riprese nel 1829 ma il pi famoso condottiero dei montanari, limam amil, assunse il ruolo di comandante nel 1834. Questi proveniva da una popolazione numerosa del Daghestan, gli Avari, e tent di creare uno stato di montanari caucasici proponendo la struttura pan tribale delle confraternite islamiche. Le etnie del Daghestan e i Ceceni lo appoggiarono, mentre maggiore resistenza fecero le regioni occidentali del Caucaso ,specialmente i Cabardini. I Russi tentarono di piegare i montanari distruggendo i villaggi, incendiando campi e boschi, ma la resistenza venne piegata solo dopo la fine della guerra di Crimea dal nuovo governatore del Caucaso, Barjatinskij. Il periodo pi duro per i Russi fu durante la guerra di Crimea, a nel 1859 i Russi catturarono limam amil, il quale venne ricevuto a corte con tutti gli onori e confinato in una cittadina di provincia. Termin la resistenza della parte nordorientale del Caucaso, ma continu quella della parte nordoccidentale, le terre dei Circassi. Per sottometterli la Russia intraprese una politica molto dura e fece insediare nella regione i Cosacchi. A questo evento segu lemigrazione di massa dei Circassi nei territori dellImpero ottomano che avvenne in terribili condizioni tanto che una grandissima parte delle centinaia di migliaia di persone che partirono trov la morte durante il viaggio. La guerra caucasica pu considerarsi conclusa nel 1864, quando la regione era interessata da piccoli fenomeni di guerriglia. Cambi notevolmente il quadro demografico della regione; specialmente nel Caucaso nordoccidentale fu possibile linsediamento dei Russi. Le guerre russo-turche e la Questione armena Continu il conflitto tra Russi e impero ottomano che vide soprattutto la vittoria dei primi sui secondi con la conseguente occupazione di una vasta parte dellAnatolia. Tuttavia questi territori, in cui si er ano insediati soprattutto Armeni, furono abbandonati in seguito al trattato di Parigi. Lespansionismo russo in Anatolia coincideva con gli

interessi degli Armeni, la cui situazione stava peggiorando notevolmente anche a causa dei nuovi insediamenti di musulmani di origine balcanica o caucasica. 1878 Congresso di Berlino il cui articolo 61 internazionalizz quella che comincia ad essere chiamata la Questione armena. Inoltre si impose i Russi la ritirata dai territori occupati. Molti Armeni dAnatolia s eguirono i Russi nella loro ritirata e si insediarono in diverse regioni della Transcaucasia. LA DOMINAZIONE RUSSA CAP 6 Una colonia russa? La valutazione dellimpatto della conquista russa sulla regione transcaucasica sottolinea i numerosi aspetti p ositivi soprattutto per quanto riguarda il piano della sicurezza, lo sviluppo economico e quello culturale dopo secoli di forzato inserimento nel contesto islamico. Differente il caso dei montanari musulmani del Caucaso settentrionale. Gi intorno alla met del XIX secolo tra la nobilt armena e georgiana si costitu una intelligencija moderna e influenzata dalla cultura europea e russa. La conquista russa venne accolta in maniera prevalentemente positiva anche dagli Osseti (prevalentemente cristiani). Il ruolo di questi ultimi fu particolarmente rilevante nellesercito e nella burocrazia zarista. Anche per la Russia la conquista del Caucaso fu un evento di grande rilevanza in quanto si poneva come avanguardia del mondo europeo in contrasto con lAsia considerata arretrata e quindi da civilizzare. Loccupazione del Caucaso, avvenuta in piena epoca romantica, diede ai Russi un piccoli e suggestivo Oriente domestico (numerosi riferimenti anche in autori quali Puskin, Tolstoj, Lermontov). Al tempo stesso la Russia sperava che il suo dominio sulla regione fosse economicamente produttivo e soprattutto nella prima fase il governo zarista assunse un atteggiamento tendenzialmente coloniale. La regione veniva considerata un buono sbocco per la nascente industria russa e fonte di materie prime. Lamministrazione del Caucaso I primi decenni di dominazione russa furono caratterizzati da una cattiva amministrazione e gestione politica legata principalmente alla complessa realt locale e allincapacit dei funzionari di coglierne le particolarit. Nei primi decenni due furono le tendenze principali: 1. centralista, che cercava di imporre nel minor tempo possibile le leggi dellImpero russo; 2. regionalista, che preferiva mantenere almeno parzialmente le leggi locali. Questultima tendenza venne portata avanti da numerosi governatori del Caucaso, tra cui si ricorda Aleksej Ermolov in Georgia. Tuttavia il regionalismo di Ermolov non riguard i musulmani, le cui guide vennero fatte sostituire e i khanati furono trasformati in provincie. Questo suscit il malcontento tra i musulmani ma solo i montanari del Caucaso settentrionale si opposero violentemente. Una svolta importante si ebbe in seguito alla ripresa dei conflitti con limpero ottomano e persiano, lascesa dello zar Nicola I la ribellione dei montanari e la rivolta decabrista del 1825. Con il nuovo governatore Ivan Paskevi si impose la tendenza centralista e un risultato rilevante fu linsediamento di colonie tratte dalle diverse regioni della Russia e costituite in particolare da comunit di settari. In seguito a una cospirazione organizzata dai nomi migliori dellaristocrazia georgiana nel 1832, i l successore di Paskevi decise di attenuare la politica centralista ma un nuovo ribaltamento della situazione fu causato dallamministrazione del governatore successivo. Un sostanziale miglioramento della situazione si ebbe grazie a Michail Voroncov a cui Nicola I affid il compito di sedare le rivolte guidate da amil e consolidare la conquista. Ricevette anche il titolo di namestnik, traducibile con vicer. Voroncov fu uno dei pi abili funzionari dellimpero e grazie al suo operato riusc a legare al trono russo le lite locali e restitu diritti e privilegi alle popolazioni musulmane. Il suo operato si rivel positivo soprattutto in Transcaucasia, dove riusc ad attenuare il carattere coloniale della politica precedente e favor la rinascita culturale ed economica.

Tra le sue riforme si ricorda soprattutto la divisione in quattro regioni della Transcaucasia: Kutaisi, Tblisi, Shemakhi e Derbent. Operata nel 1846, aveva lo scopo di creare una stabile unit amministrativa per evitare il predominio numerico delle varie nazionalit nei singoli distretti. Diverso fu il caso del Caucaso settentrionale che rimase perlopi una regione isolata fino alla Prima guerra mondiale. Le popolazioni locali vennero poco integrate nella vita locale anche a causa della quasi totale assenza di insediamenti russi tra le montagne del Caucaso settentrionale. Limpero e le nazionalit caucasiche In seguito alla morte di Alessandro II, cambi notevolmente la politica russa nei confronti della gestione della regione transcaucasica. Il suo successore, Alessandro III, diede inizio a una politica non solo autoritaria, ma anche russificatrice per sedare le sempre pi crescente minaccia rivoluzionaria. Dal 1862 al 1882 la regione fu governata dal vicer Michail, fratello di Alessandro II ma in seguito al cambiamento apportato da Alessandro III il vicereame torn ad essere un governatorato generale. probabile che questa nuova politica zarista fosse stata incentivata anche dallaccresciuta sensazione che allinterno dellimpero russo i Russi non costituivano pi la maggioranza della popolazione. La relativa libert di cui aveva potuto godere la regione soprattutto da Voroncov in poi diminu notevolmente. La politica autoritaria e russificatrice si abbatt in particolar modo su Armeni e Georgiani, con particolare attenzione per la sfera culturale per cui aveva tanto operato lintelligencija moderna. Negli anni novanta in Georgia si form un movimento politico di tipo socialista, il terzo gruppo, che assunse un chiaro orientamento rivoluzionario. In Azerbaigian, intorno alla met del XIX secolo, cominci a formarsi unintelligencija moderna, portatrice di istanze di rinnovamento culturale e politico. Queste correnti incontrarono il favore delle autorit russe nonostante fossero influenzate dal radicalismo russo in quanto si voleva limitare linfluenza islamica e diffondere la lingua russa. Questa nuova politica russa riusc a risvegliare nella popolazione turca dellAzerbaigian una coscienza etnica che acceler lo sviluppo di un nazionalismo antirusso. Sviluppo economico e conflitti sociali Dal punto di vista economico la regione conobbe un notevole sviluppo a partire dalla seconda met del XIX secolo quando, in seguito alla liberazione dei contadini nel 1861, molti coloni russi e ucraini si insediarono alle falde del Caucaso settentrionale. Lagricoltura conobbe un notevole incremento e la regione divenne una delle principali produttrici di cereali dellImpero. Nei territori montuosi si praticava lallevamento del bestiame. In Transcaucasia la rivoluzione agraria non apport molti benefici ai contadini riscattati, i quali poterono riscattare solo poche terre mentre la maggior parte rimase nelle mani dei vecchi proprietari. Inoltre si perse luso comune dei pascoli e cess la ridistribuzione delle terre su base comunitaria. Lintroduzione delleconomia capitalista nel Caucaso inizio dopo il 1860 circa. La costruzione di una fitta rete stradale e ferroviaria favor lafflusso di capitali russi e stranieri e apr nuovi mercati ai prodotti agricoli e m inerali locali. Importante per lo sviluppo economico della regione fu lindustria estrattiva di Baku, sul Mar Caspio. Nello sviluppo economico ed industriale della Transcaucasia ebbero un ruolo fondamentale gli Armeni, ma il loro predominio economico e politico inizi a suscitare il risentimento di Georgiani e Azeri e fu alla base del successivo deterioramento dei rapporti. La rivoluzione del 1905 In Transcaucasia lo sviluppo industriale determin la nascita di una numerosa classe operaia, concentrata soprattutto nelle citt di Baku, Tblisi e Batumi e costituita da operai di varia origine etnica (Russi, Georgiani, Armeni, Turchi, Persiani, etc).

Gi dalla fine del XIX secolo la classe operaia cominci a dar vita alle prime agitazioni contro le condizioni durissime in cui era costretta a lavorare. Tale attivit di protesta raggiunsero il culmine nei primi anni del Novecento: 1902, a Bitumi sciopero organizzato in cui compare anche la figura di Stalin 1902, provincia georgiana di Guria inizia una rivolta contadina che nel 1905 assunse una vera dimensione rivoluzionaria. 1903 sciopero generale che paralizz i maggiori centri industriali (Baku, Tblisi e Batumi) 1905, a Guria i contadini, influenzati dai Menscevichi, crearono una repubblica dotata di una propria amministrazione, scuole e tribunali. Le agitazioni operaie erano state spesso guidate e politicizzate dai comitati locali del Partito socialdemocratico russo. Alle attivit di protesta della classe operaia si aggiunse anche la spinta nazionalista che aggrav notevolmente i rapporti con limpero russo. Nel 1903 limpero decise di confiscare le propriet della Chiesa armena e tale azione caus una forte reazione del popolo armeno che si pose, per la prima volta dalla conquista zarista, in aperto contrasto con lImpero grazie allazione dei suoi partiti nazionali. In Transcaucasia le attivit rivoluzionarie ebbero il loro culmine a Baku nel 1904, mentre lanno successivo quando in Russia scoppi la rivoluzione, la Transcauasia si trovava i un momento di tregua soprattutto a causa di un conflitto scoppiato tra Armeni e Turchi dellAzerbaigian. Nel 1905 scoppi la guerra armeno-tatara, causata dal sempre maggior contrasto economico tra le due popolazioni. I Turchi dellAzerbaigian avevano cominciato a conoscere una modernizzazione politica, economica e culturale soltanto alla fine del XIX secolo e si erano posti in sfortunata competizione economica con gli Armeni. Questo conflitto indebol notevolmente il movimento rivoluzionario nella Transcaucasia e a partire dalla seconda met del 1905 il movimento rivoluzionario perse il carattere di insurrezione armata a favore di una politica di cooperazione con il governo e gli industriali. Il governo russo, per riconquistare la fedelt della regione in rivolta, decise di ripristinare la carica di vicer e la affid ad un discendente di Michail Voroncov, il quale seppe gestire la situazione appoggiando gli elementi potenzialmente filogovernativi e contrastando quelli rivoluzionari. La sua politica, unita al decreto di Nicola II con cui si prometteva linstaurazione di un regime costituzionale e parlamentare influenz la situazione politica e facilit il vicer che pot appoggiarsi alle lite delle tre maggiori popolazioni (borghesia armena, nobilt georgiana e ceto superiore degli Azeri). Queste ultime avanzarono delle richieste specifiche allImpero: 1. Georgiani introduzione degli zemstvo, creazione di ununiversit a Tblisi, emancipazione della loro chiesa, luso del georgiano nei tribunali e nelle scuole, concessione delle libert politiche fondamentali e di misure a favore di operai e contadini. LImpero respinse le richieste di carattere politico sociale e religioso. 2. Azeri abolizione delle misure discriminatorie contro di loro in quanto musulmani. 3. Armeni revoca delle leggi restrittive ai danni delle scuole e della Chiesa. Furono gli unici a vedere soddisfatte le proprie richieste: restituzione delle propriet della Chiesa, riapertura delle scuole controllate dalla Chiesa. Nel 1905 a Baku si afferm un movimento operaio di tipo europeo che ottenne importanti risultati. Inoltre, sempre nello stesso anno, venne creato a Baku un Soviet a somiglianza di quello di Pietroburgo. Lautocoscienza delle tre nazionalit trans caucasiche si venne notevolmente rafforzando e ognuna di esse si organizz attorno a un partito dominante. Tuttavia lImpero russo condusse una politica di repressione che mise fine alle attivit rivoluzionare della regione. I popoli del Caucaso settentrionale avvertirono meno gli eventi rivoluzionari proprio a causa della limitata industrializzazione dellarea. Intermezzo

Alla formazione del primo parlamento russo, la Duma, parteciparono anche le popolazioni caucasiche, ma la percentuale dei loro rappresentanti rimase sempre molto bassa. LImpero russo riprese il conflitto con lImpero ottomano e prezioso fu il sostegno degli Armeni. Il governo russo decise allora di abolire le misure repressive e, nel 1912, riapr la pratica della Questione armena. La conseguenza fu un compromesso che prevedeva nei territori anatolici abitati dagli Armeni la creazione di due province poste sotto la direzione di ispettori europei. I Georgiani rimasero profondamente insoddisfatti dal trattamento del governo russo riservato loro. Questa insoddisfazione si manifest nel forte sostegno politico al Partito socialdemocratico menscevico. Gli Azeri vissero in questi anni un momento di crescita economica e culturale con la formazione di unintelligencija moderna che seppe ben coniugare il progresso con la tradizione islamica. TRA GUERRA E RIVOLUZIONE CAP 7 La prima guerra mondiale e il genocidio degli Armeni La Russia, scoppiata la Prima guerra mondiale, si ritrov nuovamente a combattere contro lImpero ottomano. Le popolazioni della Transcaucasia reagirono in modo differente alla guerra: 1. Tutti i partiti armeni, eccetto quello socialdemocratico, risultarono favorevoli alla guerra; 2. I Georgiani erano poco favorevoli siccome non avevano nulla da guadagnare dalla guerra; 3. Gli Azeri, in seguito ai tentativi russi di migliorare i rapporti con loro (soprattutto per motivi economici: importanza di Baku come centro di estrazione del petrolio), si mantennero fedeli al governo e il partito principale, il Musavat, sostenne lo sforzo bellico. 4. Montanari del Caucaso settentrionale rimasero sostanzialmente fedeli. 1914-1915 primo attacco da parte degli Ottomani e loro sconfitta. 1915 contrattacco dei Russi e occupazione di buona parte dei territori anatolici. Aprile 1915 genocidio degli Armeni condotto dallImpero ottomano in modo tale da poter occupare i territori e l assicurare il dominio turco anche in prospettiva dellunificazione con i Turchi dellAzerbaigian. La rivoluzione e il Caucaso del Nord Durante la rivoluzione del 1917 la partecipazione del Caucaso fu assai limitata. Tuttavia si avvertirono gli effetti nella sfera sociale poich la maggior parte delle popolazioni locali sfrutt loccasione per tentare di s ottrarsi alla dominazione russa. Nel Caucaso settentrionale i popoli fondarono nel 1917 il Congresso dei montanari che sanc la nascita dellAlleanza dei montanari uniti del Caucaso settentrionale e del Daghestan. Nello stesso anno venne proclamata la Repubblica dellUnione dei montanari e in seguito alla rivoluzione di Ottobre, rifiutato il potere comunista, tentarono di dar vita ad unentit statale che potesse superare la frammentazione etnica tradizionale. Uno dei protagonisti di questo tentativo fu Nazmuddin Gocinskij, il quale si proclam imam del Caucaso settentrionale. Il regime comunista non poteva ammettere lesistenza di una repubblica musulmana indipendente e dopo aver occupato la regione crearono la Repubblica socialista sovietica autonoma dei montanari. Il conflitto tra russi comunisti e i montanari fu inevitabile. Termin nel 1921 con la cattura di Gocinskij. Georgia, Armenia, Azerbaigian: uneffimera indipendenza Dopo la caduta della monarchia, linfluenza politica sulla Transcaucasia dim inu notevolmente nonostante la creazione del Comitato speciale della Transcaucasia che riuniva Russi ed esponenti della popolazione con una limitata presenza dei musulmani. Tuttavia il potere reale era gestito da dei consigli di soldati e lavoratori, in particolar modo da quelli di Baku (in cui collaboravano menscevichi, bolscevichi, social rivoluzionari, aderenti del Dashnaktsuthiun armeno e Musavat azero), e di Tblisi (vicino ai menscevichi). Aprile 1917 congresso dei popoli musulmani del Caucaso a Baku in cui venne richiesta la nascita di una nuova Russia su base democratica e federale.

La citt di Baku rappresentava uneccezione nel paese musulmano:qui i bolscevichi erano in maggioranza e il Soviet era costituito da soldati e operai russi e dalla parte pi radicale della comunit armena. Nel 1918 iniziarono gli scontri con gli Azeri che furono sconfitti pi volte. NB la vita politica della regione si snodava sia su base partitica sia secondo linee etnico - religiose. Georgiani, Armeni e Azeri tentarono di trovare un accordo per riempire il vuoto di potere causato dal collasso del potere zarista creando nel 1917 un Commissariato trans caucasico. Un anno dopo venne costituita una legislatura, il sejm (Dieta), di cui facevano parte i rappresentanti dellAssemblea costituente eletti nella Transcaucasia. La situazione si aggrav notevolmente in seguito al trattato di Brest-Litovsk con cui la Russia cedette allImpero ottomano i territori conquistati dopo la guerra russo-turca del 1878 (Kars, Ardhan, Batumi). Nel 1918 il sejm vot lindipendenza della Transcaucasia, non accettata in particolare da menscevichi, cadetti e social rivoluzionari. La Repubblica di Transcaucasia resistette un solo mese, ma alla fine del 1918 le tre repubbliche di Georgia, Armenia e Azerbaigian si dichiararono indipendenti. Baku divenne la capitale della repubblica di Azerbaigian dopo la sconfitta del Soviet e la conquista della citt da parte degli Azeri, sostenuti dagli Ottomani. La Georgia, una volta tornata indipendente, fu inizialmente una sorta di protettorato tedesco. La Germania riusc ad ottenere il riconoscimento dellindipendenza georgiana dall Impero ottomano. LArmenia era delle tre repubbliche la pi precaria. Il paese era nel caos e colpito dal tifo e dal colera. Inoltre il paese fu costretto a fronteggiare i Turchi, guidati da Mustafa Kemal. Nel 1920 lArmenia fu invasa dallesercito ottomano e costretta a firmare la pace di Aleksandropol con cui persei territori del Kars e di Ardahan. Erevan divenne la capitale, politicamente dominata dal partito Dsnaktsuthiun. LAzerbaigian fino al 1918 ebbe come capitale Ganja, mentre Baku si trovava in mano ai bolscevichi. Successivamente, visse un periodo di occupazione britannica fino allagosto del 1919 e in seguito un periodo di indipendenza completa fino allingresso dellArmata Rossa nel 1920. Ebbe il sostegno dellImpero ottomano, che invi truppe e lo aiut a organizzare un proprio esercito. Anche gli Inglesi volevano controllare il paese in quanto ricco di petrolio e in posizione strategica e vi mandarono un proprio contingente militare. Un impegno notevole fu dedicato alla creazione di unidentit culturale nazionale, alla creazione di ununiversit a Baku e alla formazione di un esercito. Loccupazione inglese termin nel 1919 e lasci il paese praticamente indifeso. La riconquista sovietica L Unione Sovietica fu fortemente facilitata nel riassorbimento delle tre rep ubbliche dalla fragilit dei loro stati e dalle reciproche ostilit. Tale manovra era sostenuta dai vertici comunisti in prospettiva dellesportazione della rivoluzione in Turchia e Iran. La prima delle repubbliche ad essere riassorbita fu lAzerbaigian, l a cui resistenza fu molto limitata (il grosso dellesercito era occupato a fronteggiare gli Armeni). La sovietizzazione del paese incominci con larresto dei principali capi della resistenza e dei Musavatisti di Ganja. Alla fine del 1920 perse lindipendenza lArmenia, ma larrivo dei sovietici fu visto positivamente dalla maggioranza della popolazione, stremata dalle continue guerre. Tuttavia la nuova dirigenza sovietica divenne presto invisa. Diverso fu il caso della Georgia, la pi stabile delle tre repubbliche, che era riuscita a farsi riconoscere dallIntesa. Tuttavia questi non intervennero quando il paese venne invaso dallArmata Rossa. IL PERIODO SOVIETICO CAP 8 A partire dal 1921 lintero Caucaso faceva parte dellUnione Sovietica. Dopo linstaurazione del potere il governo russo procedette allestirpazione degli oppositori politici. La sua politica aggressiva cont pochissimi aderenti locali e avvenne per mezzo di una conquista militare. Questo nuovo regime venne combattuto strenuamente dai montanari del Caucaso settentrionale, soprattutto in Cecenia e nel Daghestan. Nella Transcaucasia il regime sovietico procedette con la liquidazione delllite locale non comunista e davanti alla crescente tendenza nazionalista decise di unire la Georgia, lArmenia e lAzerbaigian. La politica delle nazionalit

Un aspetto innovativo del regime sovietico fu la politica delle nazionalit volta ad assicurare pari diritti politici e culturali a tutte le etnie non russe. Con questa nuova politica il regima sperava di sedare una volta per tutte gli antagonismi nazionali. Con tale politica venne affermato il diritto allautodeterminazione, basato sulluguaglianza dei popoli allinterno dellunione federale. A causa dellinsufficienza di quadri russi comunisti, il regime sovietico fu costretto a ricorrere a delle minoranze nazionali, in particolar modo gli Ebrei, e agli esponenti di popolazioni caucasiche. Soprattutto Armeni e Georgiani furono ampiamente rappresentati allinterno del partito e dello stato. Punto centrale della politica delle nazionalit fu il collegamento tra territorio e nazione tanto che il governo sovietico diede un riconoscimento culturale e amministrativo collegato al territorio a moltissime etnie. Altra caratteristica fu il radicamento, operazione che mirava ad accrescere la percentuale di rappresentanti delle etnie locali allinterno degli apparati partitici e di governo. Questa politica serviva anche da propaganda verso lesterno, dove si sperava di esportare la rivoluzione. Tuttavia lo spazio di manovra di queste entit autonome era fortemente limitato dalle direttive di Mosca. 1921 creazione della Repubblica autonoma del Daghestan e la Repubblica della Montagna (soppressa nel 1924). La strutturazione del Caucaso settentrionale stata valutata diversamente. Secondo alcuni sarebbe la coerente realizzazione della politica delle nazionalit, secondo altri rispecchia la volont del regime sovietico di frammentare le popolazioni perlopi musulmane e ostili. Questa seconda tesi supportata dal fatto che le popolazioni circasse sono state divise in tre diverse regioni, quelle turche in due. NB la creazione di unentit autonoma ha rafforzato una coscienza etnica micro -nazionale che riuscita ad integrare la fede islamica con lappartenenza clanica. Successivamente il regime modific ancora la struttura amministrativa del Caucaso settentrionale. Differente fu il caso della parte meridionale del Caucaso in cui predominavano tre popolazioni dallidentit nazionale marcata. Nel marzo 1922il regime decise di unire Georgia, Armenia e Azerbaigian nella Repubblica federale socialista sovietica della Transcaucasia. Questa Repubblica divenne il massimo strumento di controllo e di governo della regione. Anche nella Transcaucasia la politica delle nazionalit venne applicata in modo disomogeneo. Economia e cultura negli anni venti Linserimento nel sistema sovietico fu relativamente poco traumatico nella prima fase e coincise con lavvento della NEP, la politica economica relativamente tollerante nei confronti della propriet e delliniziativa privata introdotta da Lenin. La collettivizzazione delle terre venne imposta solo alcuni anni dopo. Linteresse maggiore del regime era quello di incrementare la produzione industriale anche per dar vita a una pi numerosa classe operaia, principale supporto sociale del potere comunista. La situazione mut drasticamente solo alla fine degli anni venti. Nel Caucaso del nord il regime combatt duramente le confraternite religiose islamiche, causando la rivolta della popolazione e quindi ostacolando lo sviluppo economico. Lattenzione del regime era comunque concentrata sullAzerbaigian e procedette alla nazionalizzazione delle sue miniere e industrie e, soprattutto sui suoi pozzi petroliferi. Inoltre lAzerbaigian era considerato la porta verso cui avvicinarsi allOriente. Non a caso a Baku, nel 1920, si tenne il primo congresso dei Popoli dOriente, fiacco tentativo di esportare la rivoluzione verso lAsia. Anche qui vennero duramente colpite le strutture religiose islamiche, ma questo non suscit una reazione simile a quella dei musulmani del Daghestan e della Cecenia. Al tempo stesso il paese visse un momento di rinascita culturale e lazeri divenne un autonomo strumento culturale. Il suo alfabeto utilizzo i caratteri latini, sostituiti poi con quelli cirillici. La sovietizzazione incontr molti problemi in Georgia dove i menscevichi e la maggior parte dellintelligencija non avevano accettato il regime sovietico. Linsoddisfazione dei Georgiani si rivel nel 1924 in una rivolta che venne duramente repressa. Tuttavia negli anni seguenti il paese visse un periodo di stabilizzazione politica e di sviluppo economico. Il regime concentr molte energie nello sviluppo culturale del paese, ma incontr la resistenza dellintelligencija non comunista. Passi avanti si ebbero nel campo della scolarizzazione di massa e nella creazione di istituti culturali nazionali. In Armenia il regime sovietico si concentr soprattutto sulleliminazione degli elementi ottomani e sulla riarmenizzazione etnica del territorio. In pochissimi anni lArmenia divenne una delle regioni pi istruite e industrializzate di tutta lURSS.

NB: la sovietizzazione della regione venne portata avanti soprattutto da elementi provenienti dalla diaspora e quindi poco legati alle particolarit regionali. I contadini furono coloro che avvertirono maggiori disagi e quindi iniziarono un processo di inurbamento soprattutto nella capitale Erevan. Il terrore La situazione mut allinizio del 1928 quando venne varato il Primo piano quinquennale i cui obiettivi erano la collettivizzazione delle terre e lindustrializzazione forzata dellintero paese. Lintensa propaganda portata avanti dal regime non port ai risultati sperati e il governo dovette affrontare la rivolta dei contadini. La repressione caratterizz il biennio 1929-1930. Dopo una parziale tregua ripresero nel 1931 la collettivizzazione e la repressione. Nel Caucaso settentrionale, alla decisione di intraprendere una collettivizzazione totale segu la rivolta dei montanari che furono duramente repressi. Rimase fino alla Seconda guerra mondiale in uno stato di guerriglia, aggravata dalle dure carestie provocate deliberatamente dalle criminali politiche sovietiche di collettivizzazione. Anche l Armenia, la Georgia e l Azerbaigian vissero tragici periodi di crisi causati dalla violenta opera di dekulakizzazione con esecuzioni e deportazioni che a loro volta provocarono una grave moria del bestiame, la riduzione delle aree coltivate e una grave carestia. Nel corso del Secondo piano quinquennale i contadini furono costretti a entrare nelle imprese agricole statali per mezzo di uninsostenibile tassazione che colpiva chiunque non volesse aderire. Alla vigilia della Seconda guerra mondiale la collettivizzazione riguardava il 90 % dei contadini. Gli anni Trenta videro un incredibile sviluppo industriale che interess di pi la Transcaucasia. Linasprimento della politica sovietica riguard anche la sfera culturale e si scagli contro tutti gli artisti accusati di nazionalismo. La repressione colp anche le istituzioni religiose. Una nuova ondata di violenza interess il Caucaso in seguito allo scioglimento della Federazione trans caucasica (1936) e la rinascita delle tre repubbliche, da subito coinvolte in una feroce repressione che riguard in primo luogo le lite politiche e culturali. Le purghe del biennio 1937-38 riuscirono a eliminare la vecchia guarda comunista e a sostituirla con funzionari fedeli a Stalin. La Seconda guerra mondiale e la deportazione dei popoli Durante la Seconda guerra mondiale la Germania di rivel particolarmente interessata a impadronirsi dei pozzi di petrolio presenti in Azerbaigian. Tuttavia la penetrazione tedesca interess solo la parte nordoccidentale del Caucaso, che venne occupata dalle forze tedesche nella seconda met del 1942. Il Caucaso, in questo periodo, rappresent per lUR SS il maggior centro produttivo non solo per la presenza dei pozzi petroliferi, ma anche per limportante crescita produttiva nellagricoltura e nellindustria. I Tedeschi vennero spesso sostenuti dalle stesse popolazioni caucasiche (specialmente quelle del C. settentrionale), le quali volevano sbarazzarsi del controllo di un regime odiato e sentito come criminale. Quando lArmata rossa riusc a riconquistare il territorio perduto, ebbe inizio una reazione durissima nei confronti delle popolazioni caucasiche. Circa un milione di persone fu deportato in Siberia e Asia Centrale. Successivamente lo stesso trattamento riguard Ceceni, Ingusci, Balcari e altre popolazioni nelle cui regioni venne abolita la repubblica con la conseguente perdita dellautonomia. La deportazione non interess le etnie del Daghestan e gli Osseti. Fra le popolazioni trans caucasiche si colpirono solo le minoranze musulmane, considerati delle possibili spie della Turchia. Il secondo dopoguerra Negli anni successivi alla fine del secondo conflitto mondiale i territori del C. settentrionale apparivano semispopolati e le autorit sovietiche insediarono al loro posto numerosi Slavi per ricostruire le industrie e le infrastrutture distrutte e per modificare ulteriormente la composizione etnica. I paesi della Transcaucasia invece furono ricompensati con rilevanti concessioni: 1. Armenia creazione nel 1943 dellAccademia delle Scienze; 1945 elezione del nuovo khatholighos 2. Georgia nel 1943 la Chiesa riottenne lautocefalia.

Tuttavia i primi anni del dopoguerra furono avvertiti come durissimi in tutta la Transcaucasia a causa della penuria dei beni di consumo, allinsufficienza di alloggi, alla crisi della produzione industriale, etc. fu possibile ritornare alla situazione danteguerra solo dopo il 1950. In Armenia unulteriore elemento di crisi fu la presenza di circa 100.000 Armeni della diaspora, richiamati dal regime nella Repubblica armena. Il loro inserimento risult difficilissimo e una parte consistente fu deportata in Siberia. La situazione miglior in seguito alla morte di Stalin (1953) e alla rimozione dei suoi fedeli luogotenenti Beria e Baghirov. Oltre ad una discreta rinascita economica, si assistette ad un certo allentamento della repressione antinazionale e antireligiosa. Anche le popolazioni del C. settentrionale poterono godere di un certo miglioramento soprattutto dopo il XX convegno del PCSU del 1956 in cui Chruscev riabilit le popolazioni illegalmente represse. Linserimento di color che erano sopravvissuti alle deportazioni fu difficilissimo, ma linsorgere dei risentimenti venne evitato dal ferreo controllo sovietico. Inoltre vennero anche ristabilite la Repubblica autonoma di Cecenia-Inguscetia e le regioni autonome di Balcari, Karacai e Calmucchi. Nei decenni successivi il Caucaso visse un periodo di relativa tranquillit e rinascita economica e culturale. Il dato essenziale della sua economia era sicuramente linterdipendenza con lUnione sovietica:importazione di cereali, materie prime, energia ed esportazione di petrolio e prodotti tipici dei climi meridionali. La situazione economica cominci a deteriorarsi a partire dagli anni settanta a causa dellinc remento demografico e della diminuzione degli investimenti del centro. Soprattutto il primo fenomeno innesc lemigrazione verso altre regioni sovietiche. Il risveglio dei nazionalismi e la fine dellURSS Nei decenni poststaliniani si assistette alla crescente affermazione del sentimento nazionale. Questo avvenne in primo luogo tra i popoli che godevano di una con solidit identit storica e culturale. Armeni 1965 manifestazione per celebrare il 50 anniversario del genocidio; Nascita del Partito nazionale unificato, movimento politico di opposizione. Venne represso molto presto. Georgia Formazione di un nazionalismo eterodosso, che si impegn per riconfermare il georgiano come lingua di stato, cosa che avvenne. Le tendenze nazionaliste riuscirono a trovare uno sbocco significativo sia verso linterno che verso lesterno solo con la perestrojca, inaugurata da Gorbacev nel 1985. La Georgia ottenne lindipendenza nel 1991 con enorme difficolt e in seguito alle dure repressioni dei manifestanti. Ancora pi gravi per lURSS furono le rivendicazione armene. 1988 rivendicazione degli abitanti armeni dellAlto Karabakh (regione autonoma), di esseri uniti alla Repubblica armena. Queste rivendicazioni assunsero un carattere di massa grazie alla mancata risposta da parte delle autorit e dellassenza di una vera repressione. Baku respinse la richiesta della regione e nel 1988 inizi un pogrom antiarmeno nella citt di Sumgait. Successivamente gli Armeni abbandonarono la regione mentr e dallArmenia si spost la popolazione azera. Negli anni successiva lArmenia condusse unopera di desovietizzazione dellintero paese e nel 1990 venne letto presidente del parlamento armeno Ter Petrosian, il leder del Comitato Karabakh. In Azerbaigian la perestrojca non trov una risposta politica immediata, ma si vennero creando piano piano delle associazioni private con lo scopo iniziale di sostenere i rifugiati dellAlto Karabakh o provenienti dallArmenia. Nel 1988 si costitu il Fronte popolare dellAzerbagian che aveva come scopi principali la democratizzazione della societ, la fine della totale dipendenza politica ed economica da Mosca e un miglior sfruttamento delle risorse del paese. IL CAUCASO POST-SOVIETICO - CAP 9 La partita del Caucaso Dopo il crollo del sistema sovietico il Caucaso si venuto a trovare in una situazione di grande incertezza, dovuta soprattutto ai contrastanti interessi esterni ed interni. Contrariamente a quanto si pu pensare, linfluenza esercitata

da Mosca non scemata in seguito alla caduta del controllo sovietico nel Caucaso. Inoltre il Caucaso settentrionale fa ancora parte della Russia e labbandono di una di queste regioni potrebbe scatenare la secessione di altri soggetti federali. Il ruolo della Turchia e dellIran stato molto limitato e ha portato entrambi ad adottare una politica prudente. Un altro fattore particolarmente importante stata la penetrazione statunitense, volta a ridurre la dipendenza petrolifera dalla regione del Golfo e a ridurre, o addirittura eliminare, il ruolo tradizionale della Russia nel controllo delle fonti energetiche. In questi decenni post-sovietici il Caucaso si ritrovato al centro della contrapposizione tra un asse verticale, rappresentato da Russia e Armenia, ed uno orizzontale, che collega Azerbaigian, Georgia e Turchia agli Stati Uniti. Il Caucaso settentrionale e la tragedia cecena Le popolazioni del Caucaso settentrionale, a differenza di quelle della Transcaucasia, sono rimaste inserite allinterno della Federazione russa con lo status di repubbliche o regioni autonome. Lequilibrio di questa area era minato dai conflitti latenti di carattere religioso ed etnico, aggravati dalla deportazione di una larga parte dei suoi abitanti e dalla successiva integrazione di coloro che erano riusciti a sopravvivere. 1. Il primo conflitto interesso il distretto di Prigorodnyj, formalmente parte dell Ossetia, ma prevalentemente abitato da Ingusci. Gli scontri si intensificarono nel 1990-91 ed esplosero nel 1992. Lintervento della Russia le forn il pretesto di riprendere il controllo militare sul territorio. Il loro atteggiamento si rivel completamente favorevole agli Osseti, prevalentemente cristiani-ortodossi. Differente il caso delle repubbliche autonome di Karaaj-Circassia e Cabarda-Balcaria in cui insorsero contrasti tra le popolazioni caucasiche e turche, entrambe di religione musulmana. La situazione venne aggravata anche dalla presenza dei Cosacchi, adoperati dalla Russia come strumento di pressione sulle popolazioni. Il problema maggiore per la Russia nel C. settentrionale rappresentato dalla Cecenia, che trov un leader particolarmente carismatico nella persona di Dochar Dudaev, ex generale sovietico che riusc a prendere il potere e a indire un referendum nel quale venne sancita lindipendenza della Cecenia -Inguscetia. Le altre repubbliche e regioni autonome non ascoltarono lappello di dudaev a seguire il loro esempio e nel 1992 lInguscetia si separ dalla Cecenia e ader al nuovo trattato feder ale russo. Anche il Daghestan non sostenne mai la Cecenia, ma rimase fedele alla Russia. Qui, inoltre, rimasta ben salda unlite di origine sovietica non ostile alla Russia. Dopo aver stabilito un blocco economico, la Russia decise di attaccare la Cecenia nel 1994, ma la guerra si rivel un fallimento. Infatti, nonostante fossero riusciti ad occupare la parte pianeggiante del paese, la resistenza si concentr sulle montagne e produsse numerose azioni terroristiche. Nel 1996 venne firmato un accordo tra Lebed, il plenipotenziario russo, e Maschadov, principale capo della resistenza dopo luccisione di Dudaev. Secondo questo accordo la decisione sullo status della Cecenia sarebbe stato stabilito cinque anni dopo. Le trattative furono molto complicate e la situazione precipit nel 1999 quando la Russia venne colpita da una serie di clamorosi attentati terroristici attribuiti ai terroristi ceceni senza per presentare prove convincenti. La Russia intervenne una seconda volta sotto limpulso di Putin. La cit t venne invasa, i guerriglieri spostatisi nel Daghestan vennero espulsi e fu occupata la zona pianeggiante. In seguito una parte consistente della popolazione, stremata dalla situazione insostenibile, accett il ritorno della sovranit russa. Sulle montagne invece rimasero i guerriglieri irriducibili, rinforzati da volontari islamici di diversa origine. La politica di Mosca rimase sempre quella di eliminare i terroristi mediante una durissima repressione, resa legale con linserimento della resistenza cecena nella categoria terrorismo internazionale e con lavvicinamento della Russia agli Stati Uniti in seguito all11 settembre. Negli ultimi anni Mosca riuscita a cecenizzare il conflitto, riuscendo a eliminare tutti i leader della resistenza. Ora la resistenza militare non pi appoggiata dalla maggioranza della popolazione e il movimento separatista si indebolito molto, tuttavia la regione ancora molto instabile.

2.

3.

Georgia In seguito alla proclamazione dellindipendenza (1918), il potere venne preso Zviad Gamsakhurdia, sostenitore di un nazionalismo radicale e intollerante nei confronti delle altre etnie presenti nel paese. Queste ostilit spinsero Osseti e Abkhazi a rendersi de facto indipendenti, ma solo dopo una serie di episodi violenti concentrati nel biennio 1992-93.

Potrebbero piacerti anche