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DIZIONARIO ENGIGLOPEDICO
DELLA TEOLOGIA
DIZIONARIO ENCICLOPEDICO
DELLA TEOLOGIA
,
DELI. ABBATE
VOLUME VI.
MILANO
PRESSO CARLO TURATI TIPOGRAFO-LIBRAIO
Corso Francesco, n. 621
E25
Av
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TACODRUGITI o TASCODRUGITI. V.
cup a far raccolta dobie1.ioni contro la
storia sacra vuol fosse impossibite che gli MoNTANIsTI.
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TALHUD. Voceebraica che val dottri
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cagione che gli Ebrei ne usino pochis pi in publico fuorch scortato da guar
simo; nondimeno, essendo stato composto die e soldati armati; e spinse Pempiet
ne secoli vicini al tempo di Cristo e scritto
nel linguaggio altora tuttavia partato nella
Giudea, Ligliort, dotto inglese, esercitatis
simo nellPidioma ebraico, ne trasse di mol
te osservazioni che ponno servire alPin
e che i Giudei caraiti tengono in sommo sono incredibiti e perci falsi, e che vi
dispregio. , per dirta col dottor Pri tutta ragion di credere avergli it clero im
deaux, it Corano degli Ebrei; quivi attin putato bestemmie per vendicarsi di lui.
gono essi tutto tor sapere, credenza e re Hist. eccles., sec. XIi, pari. n, c. 5, S o.
Nol avvisiamo ci sia ogni ragione di cre
ligione. Come Puno zeppo dimposture
da Maometto spacciata per cose venute dal der Popposto. l." Egli pi ovvio it cre
cieto, cos nelPaltro si contengono mitle dere che un setiario ignorante e fanatico,
sciocchezze a cui assegnano gli Ebrei uno ebro de suoi felici successi, sia divenuto
empio ed insensato, che giudicar senza
rigine sovrumana.
lllaimonide, dolto giudeo spagnuoto del prova che it clero tutto della citt di
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suoi abitanti sono i pi in opposizione col detto it Pretegianni, senza che si sapesse
cristianesimo; P avversione alla vita se
dentaria, alla fatica, alPagricoltura, Pamor
del saccheggiare, la crudelt, le libidini
contro natura son vizii antichi quanUessi.
Se non che G. C., commandando di pre
dicar PI-lvangelio alle nazioni tutte quante,
non eccettu questa; e se difcitissima fosse dato ad altri kan o principi tartari
impresa it condurta ad abbracciar quella che aveano abbracciato it cristianesimo,
dottrina, it fatto chiari pi duna volta che giacch se ne fa ricordo alla met ancora
non impossibite.
Facendo la storia del nestorianismo, ab
biamo osservato come i partigiani di quel
Peresia, posti al bando dagli imperatori
di Costantinopoli nel secoto V, si ritiras
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mori Pa. 1226, non fu mai cristiano, non bert di professare e predicare la propria
si sa tampoco se avesse religione; ma si
ha per cosa certa che Zagatai, uno de suoi
gliuoli che tenne it regno di Samarcanda,
professava it cristianesimo. La. i241 e i
susseguenti uno sciame di Tartari gitttossi
a desolar PUngheria, la Potonia e la Rus
sia e penetr n nella Slesia. Il che in
dusse papa Innocenzo IV a mandare nel
m45 missionarii in Tartaria per procac
ciar dammansare la ferocia di que popo
li; e scelse a tal opera domenicani e fran
cescani. Lo storico che trascriviamo vuole
che i primi, per difetto di prudenza, sor
tissero cattivo esito, i secondi fosser me
La. 1256, to stesso llIangu-kan mand lui un arcivescovado nella citt di Cam
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nella Chiesa pi santi che salirono in fama ed erudizione. Avea egli piena cognizione
per numero e splendor di prodigii. Tali dalPantichit pagana. Le molte opere da
furono s. Gregorio di Neocesarea nel prin lui composte andarono pressoch tutte per
cipio del secoto lll , s. Leone di Catania dute: non ci rimane che un Discorso con
che comparve nelPVIlI, i ss. Francesco tro i pagani, (adversus Grwcos), scritto
di Paola, Francesco Saverio, ec.
pertinacia vale it far toro vedere che i getio di Taziano o degli encratili e con
mezzi onde impugnano i miracoli servon altri nomi ancora, fu posta nel novero de
pure agli increduli per combattere la ve vangeli apocri. Non si accagiona per
rit di quelli di G. C. V. MIRACoLI.
Pautore daver in essa citato e trascritto
TAVOLA DELLA LEGGE. V. Lecca.
falsi evangelii; onde piacque agli ortodos
TAZIANO. Scrittore ecclesiastico del Il si del pari che agli eretici. Teodoreto, che
secoto, dorigine assiro e nato in Mesopo ne avea trovato pi di dugento esemplari
tamia. Ebbe a maestro s. Giustino, alla cui nella sua diocesi, li tolse di mano ai fe
scuola apprese in Roma per parecchi anni deli e vi sostitu i quattro evangelii, per
la dottrina di Cristo. Morto quel santo mar ch Taziano vi avea soppresso tutti i te
tire, torn in patria e , privo della sua sti comprovanti che it Figliuoto di Dio
guida, adott una parte degli errori de nato di Davide secondo la carne. Fu cre
valentiniani, degli altri gnostici e de mar dutolunga pezza che quesPopera non sus
cioniti. accusato da padri della Chiesa sistesse pi; quella inserta nella Biblio
d avere insegnato, come lllarcione, es
servi due principii di tutte le cose, Puno
sommamente buono, Paltro, ch creator
del mondo, cagione di tutti i mali. Que
sto diceva essere stato autore del vecchio
Testamento, it nuovo esser lavoro del Dio
buono. Condannava Puso del matrimonio
della carne e del vino, perocch aveali
per produzioni del principio malvagio. As
seriva, come i doceti, avere it Figliuol di
Dio assunto solamente le apparenze della
carne; negava la futura risurrezione e
che Adamo fosse salvo. Voleva si facesse
aspro governo del corpo e si passasse la
vita in perfetta continenza. Questa rigida
morale sedusse non pochi: i suoi disce
poli ebbero it nome di encratili o conti
nenti, idroparasti o acquariani perch so
lamente acqua offerivano ne santi miste
ri; lazianisti dal tor capo, apostolici,
apolattici, ec. V. tutte queste voci.
Tutti gli antichi consentono in dire Ta
ziano fornito di assai ingegno, etoquenza
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Mos ed Omero, e prova colla storia pro enim ex una face multi ignes accendun
fana che it primo precedette di lunga et tur, nec lamen prima: facis, ob plnres
it secondo. Chi ravvisar pu a cotali tratti accensas faces, lux imminuilunsic Ver
la tosoa degli orientali e de gnostici? bum cx Patris potentia prodiens genilo
2. Taziano, prosegue it Bruchero, in rem Verbi expertem non fecil. Nam et
segn it sistema delle emanazioni, val dire ego loquor, et vos audilis, nec propter
esser la materia e gli spiriti usciti da Dio transmissionem scrmonis ego qui alto
per emanazione e non per creazione; dom quor sermone vacuus o , sed, vocem
meam proferens, lnateriam in vobis inor
ma favorito degli orientali.
Si ha la prova del contrario nella profes nalam ornare instiluo. Et quemadmo
sion di fede fatta dalPautore, dicendo egli dum Verbum in principio genilnm vi
daver creduto ai libri barbari per la chia cissim mundum nostrum genuil, cum
rezza colla quale spiegano Porigine del ipsum sibi matcriam prodnxisset, sic ego
Puniverso: or gli scrittori sacri non in quoque, ad imilationem Verbi regene
segnano altrimenti le emanazioni, bens la ratus et verilatis illustratus cognilio
creazione; v. questa v. Pi, alPart. Gno ne, lnalcriw mihi cognalw confusionem
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che Giove.
A n di screditare ogni specie di reli
gione e di nozione della Divinit, gli in
creduli ne accusano quali imitatori delle
ridicolaggini de pagani. Dicono che sup
porre in Dio intelletto, cognizioni, vo
tont, disegni. attribuirgli la sapienza, la
causa n principio, giacch egli stesso dio credettero soggetto alle leggi del de
principio e causa degli esseri tutti, che stino e circoscritto nelle sue operazioni
non pu adunque esser circoscritto in ve dai difetti irretormabiti della materia. Han
runo de suoi attributi, perocch nessuno quindi attribuito a Dio soltanto una poten
ha conni senza una causa. Egli perci za limitatissima e no l credettero n li
eterno, immenso, innito, sommamente bero n independente; it qual errore ne
beato e perfetto in tutti i sensi e rispetti, trasse seco altri senza ne. V. CREAzioNE.
2." Nessun tosofo riconobbe espressa
esente da bisogni e debolezze, molto pi
da vizii e passioni. Duomo, per contrario, mente in Dio la prescienza o cognizione
ente creato, dipendente, che non ha nulla de futuri contingenti: non compreser tam
di suo, giacch ogni cosa ha ricevuto da poco chella potesse concitiarsi colla li
Dio, non possiede che qualit e facolt bert delle creature. Per la medesima ra
imperfettissime , perch fu in arbitrio di gione gli ebber negata la previdenza;
Dio il dargliele in quel grado che a lui lungi dal pensare che lddio soccupi a
piacque. Manifesto impertanto esser Dio governare it mondo, giudicarono che non
non pure un ente in innito superiore al si sia neppur preso la briga di fartto qual .
Puomo, ma duna natura altres da quella Giusta it pensar toro, questa doppia cura
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Appo i pagani non ci ebbero mai altri
catechismi clie le favole o i miti; presso
gli adoratori del vero lddio la storia san
ta, o scritta o tramandata a viva voce, fu
la lezione elementare di tutte le genera
zioni che voller darvi orecchio. Far dun
que non potea in verun modo che cades
sero nella teantropia de pagani quando
non avesser voluto deliberatamente acce
carsi.
ll dir che fanno i nostri avversarii es
sere it popoto presso gli Ebrei e i cristia
ni tuttavia rozzo e stupido qual presso gli
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sit la tinta delPindole di lui; Iddio gli fuvvi mai n pot esservi sulla terra re
parr buono o cattivo, giusto o ingiusto, ligion vera fuor della rivelata; che, senza
sapiente o capriccioso, secondo che sar rivelazione, nessun uomo avrebbe avuto
egli stesso allegro o melanconico, felice di Dio una vera e giusta idea; che, ove
od infelice, assennato o fanatico; la pre chiudansi gli occhi a questa luce, ciascun
tesa sua religione dee perci ben presto popoto, ciascun particolare formerassi in
tralignare in fanatismo e superstizione. fallibitmente della Divinit una nozione
2. ll teismo non pu a men di guastarsi; conforme al suo proprio carattere, a suoi
quinci provennero le pazze sette onde s costumi, alle passioni sue. Verit la que
infettato it genere umano. La religione dA sta confermata pur troppo dalla esperien
bramo era it puro teismo e fu corrotta da za; a riserva de patriarchi e degli Ebrei
Mos; Socrate fu teista, Platone suo di tor discendenti, le nazioni tutte della terra
scepoto mischi alle idee delmaestro quel furono politeiste edidolatre, e attribuirono
le degli Egizii e de Caldei, e i nuovi pla a toro dei i vizii delPumanitt. Ad anti
tonici furono veri fanatici. Da non pochi venire un tal traviamento, crasi lddio ma
fu G. C. tenuto qual semplice teista, mai nifestato a nostri genitori, avea tor fatto
dottori cristiani aggiunsero alla sua dot conoscere quel che , che avea fatto, che
trina le superstizioni giudaiche e it pla richiedeva da essi, it culto che prestar gli
tonismo. Maometto, combattendo it poli doveano. Se queste nozioni si cancellaro
teismo degli Arabi, volle ricondurti al tei no appo le pi delle antiche popolazioni,
smo dAbramo e dlsmaele; e Pistamismo non colpa di Dio, s degli uomini, i quali
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stare alla religione stabitita dalle leggi. sogni del corpo ed esercitare le facolt
un abuso di termini confondere it teismo
col politeismo. Abuso ancor maggiore chia
mar teismo la religione di G. (L, divin
maestro che, inviateci dal cieto per inse
gnare it culto di Dio in ispirito e verit,
formato a caso; alcuni avvisano la materia che sono di Cristo hanno crocissa la
esser omogenea, altri la vogliono etero loro carne co vizii e colle concupisecn
genea; in fatto di leggi, usanze, costumi ze. Gal. v, 24. Tal sorte aspettar si do
da questi si condanna ci che da quelli si veano, in mezzo a un mondo trascinato
approva. Il tiele, la malignit, la violen dalto sfrenato amor de piaceri, i discepoli
za, Podio che traspira datoro scritti dan dun Dio crocisso. Ma come non ascol
prova in toro di non molta toleranza: al lare un maestro che conferm le sue istru
torch arrivano a tanto di demenza da dire zioni col proprio esempio, ctie promisea
doversi a qualunque costo bandire dalPu discepoli dociti it sussidio della sua gra
niverso la funesta nozione di Dio ne fan zia e accertolli d un guiderdone eterno?
capire che cosa avremmo a temer da toro Con si fatti incoraggiamenti un Dio ha di
se fossero numerosi al segno di poterci ritto desiger dalPuomo virtudi che sem
dar legge.
brin vincere le forze delPumanit. Che in
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patamente disposti; falso, giacch it caso verit de fatti. llla falso che contendesse
unicamente li ebbe presentati.
Due rei sostenuti nel carcere, Pun dei
quali almeno era un tempiero apostata ,
furono i primi delatori, sperando d otte
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u Sesto: se tanti furono i testimoni che Vienna che quanto prima dovea convo
deposero contro i tempieri, vebbe anco carsi. Qual conseguenza viene da tale d
non pochi testimoni stranieri in favor del fesa? Non altra se non che que settanta
iI
Pordine. n Abbiam gi notato che proba quattro templari erano innocenti, giacch
bitmente Pordine non era dapertuttto al
P egual maniera corrotto; ma le attesta
pevoli. Qual pi alla prova pu darsi, non verbale riferisce chegli confess formal
che dinnocenza, donoref n Non questa mente it primo articoto delle accuse, cio
altrimenti una prova; ch fur veduti pi it rtnegamento di G. C. interrogato di bel
d una volta rei a tutta evidenza convinti nuovo a Parigi i120 dicembre i500 e al
persistere in negare tor delitti no alla cuni giorni appresso, ritratt quella con
morte: una tale caparbiet non dee far fessione e accus i commissarii di falsi
maraviglia in persone empie ed incredule
dichiarate.
u Nono: settantaquattro tempieri non
accusati tentarono pigliar la difesa del
Vordine e non furono ascoltati. n Faisit
ria de tcmpieri, citata altrove dalPapo mi non poteano aver motivo di sorta; non
togista, riferisce che gli anzidetti difensori era intenzion del papa che si usasse su
delPordine furono uditi daeommissarii perchieria, nelle sue bolle di commissio
la prima volta it sabbato 14 marzo 15l0 ne raccommanda egli Pequit e Posser
e deputarono quattro di toro che partas vanza delle forme; n tampoco era inten
sero a nome di tutti. N solamente ven zione del re, eonciossiach consult egli it
nero ascoltati ma presentarono eziandio clero di Parigi, le universit, i partamenti
ricorsi e memoriali in iscritto, e si com e si condusse con tutte le possibiti precau
pitarono esattamente processi verbali di zioni: vedremo comegli non avesse duo
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neit processo. Queicommissarii furono tre dinato su tal particolare; non si oppose
cardinali, Parcivescovo di Sens, parecchi egli punto alla bolla colla quale it papa
vescovi e dottori, alla presenza de quali riservava a s it disporne. Quinci it Du
it gran maestro, it fratelto del Delno puys e it Baluzio deducono con ragione che
dAlvernia e gli altri due confessarono di gli storici che apposero a quel re Paver
bei nuovo i delitti onderano accusati; it tentato dappropriarsi i beni delempieri
perch, it i8 marzo i514, furono condan sono calunniatori. AlPultimo, Pautore stes
nati a perpetuo carcere. Fu rizzato un so costretto confessare che que beni fu
palco dinanzi alPatrio di Nostra Donna, ac ron dati ai cavalieri di Rodi, oggi cava
ciocch facessero tor confession publica, lieri di ltlalta,i quali aveano la medesima
e quiviidue primi la rittrattarono. Sapu destinazione de tempieri.
u lgnoro, prosegue egli, che vantaggio
tosi ci immantinenti dal re , raccolse it
suo consiglio, che condannolli ad essere ne venisse al papa... Non mi venne fatto
arsi vivi, e la sentenza venne eseguita la mai di sapere che cosa gli toccasse di quel
to spoglio. n La verit che non gli tocc
sera medesima.
in quella congiuntura, Fitippo it belto nulla e che nessuno scrittore degno di fede
non poteva operare per vendetta od al gli mosse accusa su questo punto. Le spese
tra passione: P ordine de templari era de processi tatti in cinque e sei anni in
stato soppresso e distrutto nel concitio diverse parti del regno contro i templari
generale di Vienna due anni prima; it re furono senza dubio immense; n potea av
TE
TE
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quella sanguinosa tragedia per appagare 7, a, ritevasi che Abramo eressc altari at
Pavarizia e it risentimento suo, Hist. eccl., Signore; to stesso avea fatto No alPuscir
sec. XIV, part. n, c. 5,8 lo, non reca delParca dopo it dituvio, vm, 2o: ci non
punto maraviglia; sibbene che un tosofo,
it quale dovea mostrarsi superiore ai pre
gindizii volgari, non abbia fatto altro che
trascrivere autori avversi e darsi per di
scepoto de protestanti. Ammise cgli stesso
che i tempieri viveano fastosamente come
sogliono i doviziosi e in mezzo alle sfre
nate lascivie consuete ai mititari; che Fi
lippo ebbe motivo di credere gli mancas
sero di fedelt e fomentassero sedizion
fra it popoto: non bastava questo ad au
torizzare quel regnante a chiedere e pro
cacciare fosse spento quelPordine, senza
che ci entrassero ragioni di vendetta e da
varizia ?
Egitto.
Nel c. iv del Genesi detto che Caino re di migliori, cosa gi fatta da altri dotti
primogenito dAdamo fabric una citt; prima di noi. Mm. (le Pacad. des in
poco dopo il dituvio partasi di Babittonia script., t. LXX, in i2..
Per prima prova reca egli in mezzo un
e dArach, dAchad, di Chalana, di Ninive
come di citt gi esistenti o non molto passo del Levitico, xxvi, 27 et seqq., nel
appresso fondate, x, 4o , u. Vi erano quale Iddio dice agli tsraeliti: Chc :8....
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tempii. Oltrech, una minaccia la questa come dii le anime degli eroi, culto che non
di cosa che sarebbe avvenuta in processo antichissimo, e a rappresentarte con sta
di tempo, non un rimprovero di quel che tue che bisognava sottrarre agli insulti det
gi facevasi altora. Dicesi ivi stesso: Ri Paria. Mm. de Vacad. des lnscript.
Abbiam veduto sotto la v. TABERNACoLo
durr in soliludine le vostre cilt; ne
segue egli forse che gli Ebrei nei deserto come it profeta Amos rinfacciasse agli
Ebrei daver fatto nel deserto un taber
abitassero delle citt.
Per seconda prova dice che nel Deute nacoto ossia una tenda a Motoc dio degli
ronomio, xxxiiv, e, si fa menzione di Beth Ammoniti e de Moabiti; ma it tabernacoto
Peor o Beth-Phogor, la casa o it tempio consecrato al culto del vero Dio era gi
di Phogor. - Ma quando Giacobbe chiam costrutto. Non ci son prove che que due
Bethel o casa di Dio ii luogo dove avea popoli avessero altora tende simiti o tem
consecrato una pietra trattavasi egli dun pii per pratiearvi toro idolatria. La pre
tempio? Vero che nel i de Re, v, 2, varicazione degli lsraeliti poteva perci
pariasi del tempio di Dagone; ma erano consistere nelto aver fabricato per Motoc
altora trascorsi gi oltre quattrocenPanni
dalla costruzione dei tabernacoto. Nel me
desimo libro, i, 7 et e, it tabernacoto, che
ra un semplice padiglione,'e chiamato esso
pure la casa o it tempio del Signore.
La terza prova Passer1,ione degli scrit
tori profani che gli Egizii sieno stati i primi
TE
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loro piacesse e non in un tempio destinato colla Scrittura. Questa maniera donorartto
al culto dei tor numi. Lo Spencero stesso torn accetta a Dio perch anatoga alla
fu costretto ad ammettere che moltissime vita errante e pastoreccia che menavasl
delle leggi cerimoniali di Mos avean per da que santi uomini. Ma se tal maniera
iscopo d interdire agli Ebrei le pratiche fosse stata la migliore e la pi conforme
usate appo i popoli adoratori degli idoli.
Nel mentre andava con tanta ditigenza in
vestigando neLibri Santi i luoghi che
sembrano favorire it suo sistema, ragion
volea che non intralasciasse quelli che gli
coloso e riprendevole? Cos vuote to Spen xxm, I et scqq., etc. Mm. de Vacad. Cre
cero; ed una delle ragioni che adduce derem noi che lddio volesse approvare
per provare che lddio non avea permesso una si fatta superstizione altorch com
gliene fosse eretto uno se non per indul mand ad Abramo di sacriticargli it tiglio
genza verso gli Ebrei, popoto tutto sensi. Isacco sur un monte e quando favell agli
La turba demoderni increduli gli le plau lsraeliti dalla vetta del Sinai? No certa
so e disse con lui che Puso di erger tem mente. Scelse lddio que luoghi di prefe
pi viene da uno stolto errore e aiuta ad renza perch non si potea vedere come in
alimentartto. u Gli uomini, dice un dei campagna aperta ci che vi accadeva. Ma
sta, hanno sbandito la Divinit din tra Mos proibi espressamente una tal prati
toro, ritegandola in un santuario: la vista ca agli lsraeliti, Levil.,xxvi, 5o, e ordin
della medesima circoscritta dalle pareti toro disttruggessero tutte quelle alture de
dun tempio, oltre it quale essa non esi gli idolatri, Num. xxxmi, 52; Deut. xn,
ste. lnsensati! distruggete cotesti recinti 2, etc. E quando in appresso gli Ebrei si
che impiccioliscono le vostre idee; allar fecer rei di quelPabnso ne furono biasi
gate lddio, vedeteto per tutto ovegli , mati dagli scrittori sacri. nn Reg. m, e, a,
ovvero dite che non . n Un altro vuole xn, 51, etc.
che it culto semplice che si presti a Dio
La pertanto cosa probabitissima che
iu faccia al cieto, sulPalto dun colle, riu una delle ragioni per le quali volle lddio si
scirebbe pi solenne che non entro un costruisse it tabernacoto fosse di convince
tempio, dove la possanza e grandezza sua re quel popoto non esser necessario anda
sembran chiuse fra quattro cotonne. Veg re in sulle montagne per avvicinarsi a Dio,
giamo quanta solidit si trovi in colali su e lui stesso degnarsi di venir vicino al suo
blimi pensieri.
popoto, rendendo la propria presenza sen
1." Cosa al sommo strana sarebbe che sibite nel tempio portatite eretto a suo
i popoli barbari i quali praticavano it cul onore. Onde quel che si piglia per sor
to divino sulle montagne o nelle pianure, gente derrore erane appunto un preser
al cospetto del cieto, avessero dato prova vativo. Falso adunque che gli uomini, fa
di pi senno che le nazioni incivitite, e bricando templi, abbian cacciato dal mez
che Pumana generazione si fosse mostrata zo di toro la Divinit; perocch, al con
fornita di pi sapere e tosoa nella sua trario, furon davviso fosse quelto un mez
infanzia che nelPet matura. Cotoro che zo dhvvicinarsete.
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TE
TE
quanti?
Pi: s. Paoto," 001'. vi, le, dice afe
deli che sono it tempio di Dio, ed applica
ronne, Paitare de profumi, le mense de toro quel che del tabernacoto e del tempio
pani di proposizione, Paltare su cui bru
ciavasi la carne delle vittime, nalmente
it candeliere doro, oggetti tutti che ram
mentavano agli Ebrei i miracoli e beneti
cii con che lddio avea favorito i padri to
ro; e le cerimonie del culto tendeano alto
stesso scopo: non poteva it popoto aver
gli adoratori del vero lddio. Mos, dopo pigliano a gridare contro ci che it com
fatto it tabernacoto, prosegue a dire agli
lsraeliti: Conosci..... e ripensa in cuor
tuo che il Signore medesimo egli Dio
lass in cielo e quaggi in terra, e non
ve n ha alcun altro. Deul. iv, 59. E Sa
tomone, terminato chebbe P edizio del
tempio, volse a Dio tra Paltre queste pa
role: E egli credibile che Dio abili vera
quanto meno quesla casa edicala da mc! messo si edicassero templi. Altra opi
m Reg. vni, 27. Noi sappiam benissimo nione delto Spencero questa. Quando si
che, non ostante si fatte lezioni, gli Ebrei, fosse ristretto a dire che lddio ha voluto
dalisi alPidolatria, pensarono soventi vol gli si ergessero templi a tin di provedere
te come i pagani e ne furon ripresi da ai bisogni degli uomini in generale, risve
Isaia, Lxvii, t, ma non ne consguita altri gliare e mantenere in toro sentimenti di
menti che tali false idee venisser toro sug religione ed anco rendere a medesimi pi
gerite dalP usare del tempio. Posciach gli agevole it suo culto, saremmo del suo pa
Ebrei, ignoranti non men depagani, abu rere. Ma che i tempii sien toro necessarii
savano egualmente del culto prestato a sol per la rozzezza e ignoranza toro in
Dio sulle montagne e di quelto tributato materia del vero culto, e sia quelto un ca
gli nel tempio, quale,domandiamo,di que priccio derivato dagli idolatri, non am
sti due culti tornava meglio eleggere?
melteremo giammai, perch cosa manife
s." lddio in Ezechiele cd altrove rim stamente falsa.
provera agli Ebrei schiavi in Babittonia le
Non ignoriamo che lddio non ha me
TE
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sciach lddio quegli che cre Puomo con dee contenere, gliene addita it modelto
questo bisogno, s addiceva alla sapienza sul monte e gli commauda di conformarsi
e bont sua it provedervi dun modo con ad esso, ibid., ix, 4o. questa una mera
sentaneo alle diverse condizioni in cui tro permissione? Gli un commando for
vossi it genere umano. Ecco perch degni) male, ove pur non voglia dirsi quel rac
egli prescrivere pei patriarchi un culto do conto esser tutta invenzione di iltos. Sa
mestico e non sso a verun luogo; per gli iomone nella preghiera che volse a Dio
tsraeliti un culto nazionale e uniforme; nella dedicazione del tempio cosi sespri
pei cristiani, meglio istruiti, un culto uni me: 1l Signore disse a Davidde mio pa
versale e a popoli tutti commune. La , dre: Quando tu pensasti in cuor tuo di
senza dubio, una condeseeuiieuza per par edicare una. casa, al mio nome, ben fa.
gi che presso le nazioni ridotte a coltura il mio cuore saran ssi su questo luogo
oche i primi ne fabricasserc per toro com in ogni tempo, ix, s. Abbiam qui non una
modit pria davere mediante la spcrien permissioue,ma unapprovuzion manifesta
za conosciuto i comniodi della vita. A far se altra inni. Quando Satomone dice al Si
puntelto a un sogno cos incredibite , ci gnore: E egli adunque credibile che Dio
vorrebber prove dimostrative , e non ce abili veracemenle sopra la terra? gli
nha lampoeo di apparenti.
chiaro esser questa Pespressione dun sen
2." lfidea di fabricar lempii, di1-Degli, timento dammirazione, non una negazione
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in ridicoto i pagani che avvisavansi rin onde suol tributarsi ai re ed ai grandi della
chiudere la divina maest nel recinto dun terra. llcommun senso impertanto fu quel
edizio, quasi volessero sottrarta alle ln
giurie dellalmosfera o far credere chessa
non fosse dapertutto- Abbiamo gi rispo
sto che le pazze idee paganesche non han
uo a far nulla colla credenza degli Ebrei,
e che quindi la censura mossa ai primi
non pu ricader sui secondi. Se P error
de pagani fosse stato una conseguenza 1le
cessaria delPerezione de templi, lddio non
avrebbe commandato mai n permesso di
fabricarglienc uno. Daltro lato, se un tal
uso fosse prevenuto dalla ignoranza e roz
zezza degli uomini, gli Sciti, o Tartari che non vorrebbe ornamenti netempii
doggidi, avrebber dovuto avere maggior
copia di templi che veruna altra nazione.
Lo stesso dicasi de Germani e degli altri
popoli erranti.
6. Allegasi dalto Spencero un passo di
s. Gio. Crisostomo, nel quale it santo dice
avere lddio accordato un tempio agli Israe
come lui?
Amore ostinato di sistema trae questo pell it tempio, come gli Ebrei, la casa
critico a volgere in prova della sua opi di Dio. il luogo santo; dice Poro e gli al
nione la sontuosit del tabernacoto e del tri doni venir santicati dal tempio nel
tempio. A delta sua, era un abuso, n pu quale sono oferti, Mattth. xxiu, i7; non
imaginarsi altra ragione che it chiedesse condannava adunque la ricchezza di quel
dalPuso in fuori degli altri popoli e della Pedizio.
rozzezza degli Ebrei. E cosi la sentono i
s." Il divin maestro trov opportuna co
protestanti tutti, daccordo in questo co sa daccogliere gli stessi onori che rende
tosoti miscredenti: it che ne rimane ad vansi alle persone di pi ordine. Altorch
esaminare.
lllaria sorella di Lazaro versgli sul capo
V. Se la. magnicenza de templi sia un prezioso unguento, vebbe trasuoi di
un abuso. Sol Pirreligioso pu pensar di scepoli chi biasim quella profusione, di
tal guisa. Alla v. (Indro, abbiamo osser cendo meglio sarebbe stato it dispensare
vato che Puomo generalmente vuol essere it prezzo di quelPessenza a poveretti; ma
preso per la via de sensi , disposizione G. C. ne to sgrid, tod Patito di Maria ed
commune ai dotti e agli ignoranti, ai po afferm aver essa fatto unopera buona.
poli colti ed a selvaggi. Non si giugner Malth. xxvi, 7; Io. xu, 5. La impru
mai ad inspirare ul popoto un alto con denza it ripetere la poco ponderata cen
cetto della maest divina, ovei non vegga sura de discepoli del Salvatore, it biasimar
-; prestare omaggio a Dio con quella pompa quelliche usan di toro ricchezze in ador
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Itisp. Un fatto cessa desser verisimite leno conosciute nelle tenebre te tue mara
ove sia contradetto dalPautorit di pi viglie? dice Davide al Signore, ps. Lxxxvu,
scrittori ben informati e tra quali non pot l5. - s. Lignoranza: Gli uomini ama
aver luogo collusione. Gli Ebrei non aspet
tarono gi Pesito della guerra persiana per
metter mano ai lavori, e Giuliano non ne
avea fatta toro semplice promessa,giacch
avea incaricato Aiipio di badare a quelPim
presa, e it miracoto, come fu notato da Li
banio, avvenne prima che si sapesse la
morte di Giuliano. Non spetta a noi it giu
dicare in quali casi debba o no iddio iar
.',. Per la venuta dalcuno: Prope est ut ton le angosce, pi acuti i cordogli, pi
veniat tempus eius; cosi in Isaia. xiv, l.
4." Per la congiuntura ossia it momento
favorevole di fare alcuna cosa. Fino che
abbiam tempo, facciamo dei benea tutti.
Gai. vi, lo. - s." Guadagnar tempo, iu
Daniele, u, a, chieder ditazione, ma in
le it momento del suo castigo. 1. LApo del giovedi, venerdi e sabbato della setti
stoto chiama i tempi de seeoti andati que mana santa,-it quale suol cantarsi la vigitia
che precedettero la venuta di G. C.,Til. i, 2, di questi tre giorni sulla sera.
i quali son detti altresi da lui tempi di
TENEBRE IN MORTE Di G. C. V. Ec
cLIsse.
rizu.
vocaboto. l." A quella guisa che la luce tenlare nei libri del vecchio Testamento;
suole spesso indicare prosperit, le tene ma vuoi dire che egli mette tor virt alla
bre servono ad esprimere avversit ed ai
izione. Esth. vm, lo, xi, 8. - 2. Si
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merazione degli scolastici che credettero tro di essa tornare a maggior vantaggio e
potersi fare unopera moralmente buona merito della virt. Volle rassecurare le
senza la grazia, con un semplice concorso anime timide e scrupotose, che si credon
di Dio che d it movimento e Pazione alle ree perch tentate e si smarriscono dico
creature. n Anche questa sentenza non raggio nel cammino della virt,emostrare
veggiamo in che differenzisi dalle due pre con che armi si faccia fronte al tentatore,
cedenti; giacch non fu mai opinione de colP orazione cio, col digiuno, col medi
gli scolastici che un azione moralmente tare la parola di Dio. Egli (G. C.) dovette,
buona, fatta in tal modo, possa giovare dice s. Paoto, essere tolalmente simile ai
fratelli, afnch pontece divenisse mi
alla salute.
5. u Ce nha di quelli che hanno as sericordioso e fedele presso Dio, afnch
serito la necessit della grazia, vuoi per espiassc i peccati del popolo. Imperoceh
vincere le tentazioni tutte quante, vuoi dalVaver egli patila ed essere slato len
per evitare it peccato, vuoi per fare it lato egli pu altresi porger soccorso a
bene. , La lealt voleva si aggiugnesse coloro che sono tenlati... Non abbiam
esser questa la sentenza pi commune e noi un pontece it quale non possa aver
pressoch universale tra teotogi cattolici. compassione delle nostre inferinila, ma
Chiaro impertantto tutte queste opi similmente tenlato in tutto, tolto il pec
nioni risolversi in due, cio Pultima, che cato. Aecostiamoci adunque con ducia
quasi generale, e Paltra, adottata da al al trono di grazia, afn di ottenere mi
cuni scolastici, i quali credettero poter
Puomo colle sole sue forze naturali e con
certo aiuto di Dio, che riguardano sicco
me naturale, schivare alcune lievi tenta
zioni, osservare alcuni precetti faciti della
legge naturale, far qualche opere moral
mente buone ma che non ponno contri
lezze delPumanit, soggettarsi alle ingiurie, it soto che ne abbia partato, non fa
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tim le sue leggi. N tampoco siam noi ci delto Spencero sulla teocrazia degli
davviso che lddio in questo abbia avuto
riguardo alPuso degli altri popoli i quali
tenevano tor dei siccome re e adoravano
quai numi i proprii re trapassati: nessuno
di cotesti pretesi iddii era stato legistatore
della nazione che tributavagli omaggi n
avea fatto per essa quel che lddio a pro
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to, pot perci approvare la negativa dei S i5, dimostr come it pelagianesimo di
vescovo: l." perch era ingiusta cosa it Teodoro mopsuesteno sia manifesto, spe
fartto mallevadore deitPazione dun altro; cialmente nelPopera che dett contro un
2. perch i cristiani avrebber potuto ri certo Aram od Aramus, e che sotto un
manere scandalizati veggendoto rifar un tal nome, che signica siro, volesse in
tempio distrutto non per colpa sua, e dicar s. Girolamo, per aver questo padre
perch i nemici del cristianesimo ne avreb passato it pi di sua vita nella Palestina
ber menato trionfo. Una circostanza di pi e scritto tre diatogi contro Pelagio. Inol
o di meno basta a mutare onninamente la
natura dun fatto. A torto perci it Bayie
e la ciurma de miscredenti fecero tanto
scalpore su questo per far vedere a che
eccessi giugner soglia to zeto di religione
e per provare che i cristiani furono non
di rado gente sediziosa, degna di castigo,
e che i padri della Chiesa diedero talvol
ta di cattive lezioni di morale. Gli que
era stato condiscepoto ed amico di s. Gio. terale. Su ci ebbe di molte todi dal illo
Crisostomo e avea come lui abbracciata semio, Hist. eccles., sec. V, part. u, c. 5,
la vita monastica. Venutagli a uggia alcun S 5 e s, it quale d altretanto biasimo ai
tempo appresso, ripigli la cura degli af padri della Chiesa che si comportarono
fari del secoto e divis di accasarsi. il Cri diversamente. V. LLEGoRIA. Ma se della
sostomo, afitto di tale volubitit, gli scris bont dun metodo dee farsi giudizio dal
se due lettere commoventissime a lin di Pesito, quelto di Teodoro e degli imitatori
ricondurtto alla vita primiera. Son esse in suoi non fu sempre felice, perocch non
titolate Ad Theodorum lapsum e trovansi gli tolse di cadere in errori. Diede una
in principio del primo tomo delle opere del spiegazione del Cantico decantici al tutto
santo dottore. Non riuscirono infruttuose; profana, la quale scandaliz non poco i
ch Teodoro, arrendendosi alle calde ed suoi contemporanei; e interpretando i pro
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feti, torse it senso di parecchi testi che n geto, colui che avr bestemmiato contro
daltora erano stati applicati a G. C. e fa il gliuolo delfuolno otterr perdono;
voreggi P incredulit degli Ebrei. Tra i os, di pi, aggiugnere che avea rinegato
moderni fu mossa la stessa accusa al Gro
zio , e i sociniani in generale pur troppo
se la meritarono. ll dottor Lardner, che
diede una lista piuttosto lunga delle opere
di Teodoro mopsuesteno, ne riferisce un
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brano cavato dal costui Commenlario sul che, giusta i cronotogisti, tenne la sede ro
vangelo di s. Giovanni, brano non punto
favorevole alla divinit di G. C.: onde i
nesttoriani ammettevano questo domma sol
tanto in un senso al tutto improprio. V.NE
srom/misuo.
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sante verit.
apostoli insino a toro e spiegata dagli apo di Maometto: it perch i difensori del cri
stoli toro antecessori. Perch poi la pi stianesimo furono obligati entrare in tutte
parte di que santi uomini erau commen
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mandarti scontti.
Onde tratterebbesi l." di Dio in s stesso secoli Xl e Xll. Consisteva esso l. nel ri
e de suoi attributi, sia assoluti, sia rela
dri della Chiesa e volge in beffa it rispet vivere Pa. uon, tenuto it primo che
to che per essi noi abbiamo. insomma, abbia dato un sistema compiuto di teoto
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sainis pres, I, nni, c. 2o. Se questo fatto con arte in uno stite splendidoe seducente,
avesse duop0 di prova, potretitiesi confer
martto colPesempio di s. Gio. damasceno, it
quale compose un trattato di togica a n di
scaltrire i teotogi a discernere i soitsmi de
gli eretici e colPopinione del Barbeiracio, tro presumerst non aver fatto nulla pi
it qual fa s. Agostino padre della scolastica. che accozzar frasi. Se it lavoro impor
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ser questo uno stato facite da comprendere i protestanti riutano ogni altra prova, ci
e volersi averne fatto sperienza per for troviamo avere di che appagarti.
l.i G. C. dice nel Vangeto doversi con
marsene una giusta idea. Aggiugnesi non
doversi esso n cercare n desiderare n tinuamente pregare n stancarsene mai ,
compiacervisi, ch s fatta disposizione Luc. xvm, l. QuesPammonimento confer
condurrebbe a superbia e getterebbe nel m egli col proprio esempio, leggendosi
che passava le intere notti in orazione ,
Pitlusione.
Noi non dubitiam punto che lddio, per vi , l2. Quando dimor quaranta giorni e
rieompensare la virt e it fervore d cer quaranta notti nel deserto, presumiamo
te anime, la fedelt nel servirtto e la co impiegasse quel tempo principalmente nel
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notte antecedente alla sua passione, si ranno spiegazioni e sutterfugi per torcere
ritrasse, giusta suo costume, nelPorto e
sul monte degli ulivi, ricominciovvi insino
a tre volte la sua preghiera, sgrid gli
apostoli perch non potessero vegliar pur
un ora a pregare con lui. Matth. xxvi,
44; Luc. xxn, es. S. Paoto ripete ai fe
deli le lezioni del divin maestro, li esorta
a pregar dogni tempo, a moltiplicar toro
orazioni e dimande,a vegliare ed orare se
gnatamente con lo spirilo, Iiph. vi, 48, a
pregar senza intermissione, i Thess. v, t 7;
Rom. xn, H; ad aggiugnere atiPorazioni
le veglie e i ringraziamenti, Coloss. iv, a;
a, pregar giorno e notte, I Tim. v, s. E
quanto imponeva altrui praticava egli stes
so,i Thess. m, lo. N daltro modo favella
s. Pietro, l ep. iv, 7.
2. Quanto al modo di pregare, G. C.
ne insegna cercar la solitudine; a fartto ri
traevasi egli ne luoghi deserti,l.uc. v, lo,
andavasene sui monti, vi, ia,ix, 26; pre
xiv, i8.
4-" AlPorazione, secondo le Sacre Carte,
debbe andar compagno it digiuno; avver
timento del santo vecchio Tobia, xu, 8.
NelPEvangellio todasi Anna profetessa che
non usciva mai dal tempio e sesercitava
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na. Hist. christ., sec. ILS 55; Hist. eccles., cio che le tendenze della carne ci trasci
sec. Il, part. n, c. i, S i2. Tutte queste nano al peccato, e cita in tal proposito pi
imaginazioni abbiam confutato agli art.
ANAGoRETi, AsCETI, MoNACo, lltoaririe1ziouu,
PLAToNIsIIo, ec. Ridicoto assai it supporre
che it commun decristiani del ll e lll se
coto fossero dotti e toso imbevuti de
principii di Platone,dAmmonio e di Fittone,
e seguito abbian quelli a preferenza della
Scrittura: non rimaneva pi al Mosemio
che dire, come alcuni increduli, che G. C.
medesimo e it Battista suo precursore erano
preoccupati degli stessi errori e non avean
fatto altro che imitar gli esseni e i tera
peuti. Correndo it lll secoto vuoi che Ori
gene adottasse Popinione di quetoso
e la tenesse come la chiave di tutte le
verit rivelate e vi indagasse le ragioni
dogni dottrina; che imagiuasse, come Pla
tone, esser le anime state prodotte e aver
prevaricato prima dessere unite acorpi;
tale congiunzione essere stata per esse un
castigo; per farte ritornare e unirte a Dio,
volersi staccarte dalla carne e dalle incli
c. 2, S 15.
Nel secoto IV, stando alPopiniou sua ,
i fittoso eclettici o nuovi ptatonici della
scuola alessandrina coltivarono la teotogia
mistica sotto la denominazione di scienze
seerele. Un fanatico impostore, che prese
it nome di s. Dionigi areopagita, la ri
dusse in sistema e ne prescrisse le rego
le. Deptora qui it nostro critico nuovamen
te gli errori, le superstizioni, gli abusi che
questa pretesa scienza introdusse nel cri
stianesimo. Hist. eccl. , sec. IV, part. u,
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dAfrica, nelle Gallie e in Inghitterra. Ci per anco stati sedotti dalle itlusorio attrat
dire che nel secoto tX i latini non erano splendida luce della riforma, e ognun sa
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sec. I, part. i, c. 2, S i0, dice non trovar quel periodo e quanto rituttassero ad udir
nulla sia nella narrazion di Fittone sia nella
vita de terapeuti che vaglia indurtto a repu
tarti un ramo degli esseni,e poter eglino es
sere una setta particolare di Ebrei i pocon
driaci ed entusiasti. E probabite che non
abbia raffrontato ci che dice Fittone nel arti mecaniche e mestieri che facevasi
suo primo libro De vila contemplativa dagli esseni della Giudea, come attestano
con quanto scrisse nelPaltra sua opera che Fittone e Giuseppe; e it primo aggiugne
ha per titoto: Omnia probus liber; se che gli esseni, in generale, disdegnavauo
no, ci avrebbe visto come Pautore distin la tosoa, la togica, la sica e la meta
gua chiaramente gli esseni in due branche, sica, soltanto di Dio si occupavano e del
Puna di esseni pratici, Paltra desseni con Porigine di tutte le cose: ora la trovavan
templativi, chiamati terapeuti.
essi in Mos meglio che in qualsiasi altro
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tatori della terra, Gen. vi, ii; - 4. un
paese o una contrada in particolare, p. e.
Bettemme terra di Giuda; s. leggesi nel
PEsodo che le cavallette in Egitto divora
vano la terra, e si vuol dire i frulti,i pro
dotti di essa; o. it sepolcro, Iob x, 22;
- 7." la terra de viventi vale tatora la
Giudea, tal altra la sede o mansione de
beati; s. tutto la terra indica alcune vol
te la sola Giudea, come Luc. n, I, o it ro
mano impero unicamente, Act. xi, 28. Per
non aver posto mente a tali diverse signi
canze, i censori della Scrittura uscirono
spesso contro pi testi in obiezioni degne
di riso.
TERRA PROMESSA o SANTA. La Pa
lestina. Questo paese mut sovente di no
me, e Pestensione di esso vari in diversi
tempi secondo le rivoluzioni che vi ac
caddero. Venne da prima appellato terra.
o paese di Canaan per avervi posto toro
stanza i discendenti di quel nipote di No;
terra promessa o di promiasione, perch
lddio promise ad Abramo di darta alla di
scendenza di lui; terra dIsraele quando
fu posseduta dagli lsraeliti gliuoli di Gia
cobbe; terra sanla, perch Dio soto iu essa
adoravasi. Quando gli lsraeliti, dopo tor
nati dalla cattivit di Babittonia, presero it
nome di Giudei, Giudea fu chiamato it tor
paese. E sembra che it nome di Palestina
sia stato dato da Romani a questa contrada
per esser meno montuosa della Siria, di
cui reputavasi far parte. A buon dritto
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soso, sterite in ispecie nelle circostanze di fa degli orti : ma ella terra di nwntI
Gerusalemme; le son tavole i rivi di latte e di piani ed aspetla dal cielo Ie piogge;
c miele promessi agli Ebrei. Oltre ci nol e ilSignore Dio tuo la visila sempre, egli
possedettero essi mai per intero, secondo occhi di lui sono a lei rivolti dal prin
i conni assegnaligli ne libri di Mos. Un cipio dellanno sino alla ne. Se adun
famoso miscredente inglese contrapone al
racconto degli autori sacri quelto di Stra
bone, it qual dice, Geogr., l. xvi, nulla
trovarsi in quella regione che ad eccitar
valga Pambizione o Pinvidia, regione tutta
a sassi e dirupi, arida tutta quanta e sgra
devole; testimonianza che, secondo- lui,
dee prevalere a che che ne dicono gli
scrittori ebrei. Si aggiugne quella di s. Gi
to, nella. quale getlato che il seme, si ut decutiam supercilium Iudworam. Ep.
conducono acque ad inafarta, come si ad Dardanum.
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era sotto Giosu ed i giudici; e altora di na come la Giudea gemesse a quel tempo
fatto non estendevasi se non se da Dan no oppressa da tiranni; eran questi, a non
a Bersabea: eranvi per al di t del Gior dubitarne, i tetrarchi: non maravigliare
dano le trib di Ruben e di Gad e la met che in tul condizione la reputasse poco de
della trib di Manasse, n altora stavan ri gna deccitare ambiziose voglie.
cinte intorno dagli Arabi o Saraceni. Non
s." -l-utPaltro che frequenti furono le
essendo intento suo dimpugnare la verit carestie rammentate dalla Scrittura; di
della storia,non pretende it santo di negare cinque sole si ha notizia: la prima accad
che Davide e Satomone portassero tor con de sotto Abramo; la seconda cento sedici
quiste insino alPEufrate,oltre it mar morto anni dappoi, a tempi d Isacco; la terza
ed al torrente delPEgitto. La citt di Pal passati anni novantasei, nella vecchiaia di
mira, fabricala da Satomone a poca distan Giacobbe; la quarta pi di venticinque
za dalPEufrate, nera un documento tuttor anni appresso, sotto i giudici, della quale si
vivo. Il perch quando dice che non fu data fa ricordo nel libro di Rut; la quinta nal
agli Ebrei quelPestension di paese intende mente regnando Davide, scorso uno spazio
che questo non fu toro concesso alla prima di circa cento anni. Riducousi a cinque an
e che non to tennero lunga pezza, peroc ni di penuria in un decorso di oltre otto
ch it possesso dur sessanPanni soli; e cento anni. In qual paese del mondo non
cagione delPesserne eglino stati sposses se ne pali davantaggio in si lungo inter
sati fu Pidolatria toro e de tor re.
valto di tempo?
4. ll punto capitale sta nel sapere se la
o. A n di rispondere alPobiezion de
Giudea fosse buono o cattivo paese. Odasi gli increduli, in tor fatto presente non do
come ne parti it citato s. Girolamo nel suo versi giudicare delPantica fecondit della
Commenlario sopra Isaia, lib. n, c. e: Palestina dalto stato di steritezza e deso
Nihil terra repromissionis pinguius, si lazione in cui trovasi attualmente. Non pu
non monlana quwque atque deserla, sed un paese esser convenientemente coltivato
omnem illius latiludinem consideres a ove gli abitanti non fruiscano di libert, non
riva Egypti usque ad umen magnum sieno protetti da mite e savio governo e
Euphratem contra orienlem; et ad se sicuri di non venir privati del frutto di
plentrionalem plagam usque ad Tau tor fatiche: i popoli della Palestina non
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regioni it dar-m, specie di miglio onde si a confronto Pun clima colPaltro. La ferti
fa pane, rende almeno it cento per uno; lit delPEgltto passa ogni segno altorch
onde allorch, Gsn. xxvii, 1-1, si narra che Pinondamento del Nito succede intino al
isaccomiet it centtnpto, probabite avesse punto necessario; la coltivazione altora ri
seminato del durre. u Descripl. de VA ducesi a smovere un po it fango o limo
raiL, c. se, art. 4.
n
formato dal ume a n di gcttarvi le se
li Pags, che termin i suoi viaggi nel menti, e it popoto se ne sta lnoperoso ed
i778, dice che, dpo aver visitato quasi indolente: ma a qual pericoto trovasi espo
tutti i climtdelPuniverso, non rinvenne sta Plntera nazione se avvenga che per
postura pi favorevole di quella del sud qualche. anni consecutivi (e non cosa ra
della Siria, ch proprio la stessa della Pa ra) it Nitto o straripi soverchiamente o non
testina. Nella Siria, per detto suo, si trova
no i prodotti de climi caldi e quelli de
climi freddi; it frumento, Porzo, it cotone,
la vite, i chi, i gelsi, it pomo e gli altri
alberi dEuropa vi allignano communemen
te al par del giuggiole, del co dAdamo,
de melaranci, delimoni e delle canne di
zucchero. Vi si scontrano pure le produ
zioni communi ai due climi proprie de
giardini. Uindustria degli abitanti ha ren
dnto fertite it terreno delle montagne e
ne ha fatto un giardino se altro mai de
lizioso. Voyagc aulour du monde, t. l. peri a porti in serbo, e turba perno i son
Gli abitanti sono principalmente i Drusi e
iilfaroniti, i quali hanno scosso it giogo
de Turchi: non quindi maraviglia che
gli Ebrei abbian fatto anticamente to stes
so, perocch appo i Drusi si ravvisano ria. Nellialto Egitto it caldo nella state
tuttavia gli antichi costumie le usanze di intolerabite.
cui favellano le Scritture.
- La Palestina non va soggetta a questi in
it barone di Tott, che costeggi la Pa commodi; abonda di parecchi prodotti on
lestina quasi al tempo stesso, dice che to de PEgitto difetta onninamente. Una prova
spazio tra it mare e Gerusalemme un della diierenza di que climi la statura
paese piano di circa sei leghe di larghezza vantaggiosa de lliaroniti, a fronte dequali
domandano perch mai lddio non desse al primere a Parigi nel lo e lo4a in lol.
suo popoto le ricche ed ubertose contrade Aspro ed oscuro in generale to stite di
delPEgitto anzi che la Palestina. A volerne Tertulliano, ed duopo esserci avvezzo
conoscere la ragione, non si ha che a porre per giugnere a capirtto; ei s fatto, per dir
Baucina. Vol. VI.
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cos, un linguaggio suo particolare: onde m. Ingenio vero nonne lam gravi ac ve
in calce alle opere fu posto un dizionario hementi excelluil ut aibi nihil pene ad
delle parole che trovansi presso di lui so expugnandum proposuerilquod non aut
lamente o da lui prese in un signicato acuminc irruperil aut pondere eliseril?
insolito. Ne fa sapere egli stesso come lam porro orationts suw laudes quia ex
fosse nato e cresciuto nel paganesimo, e aequi valeat? quw lanla nescio qua ra
contessa i difetti e i vizii a cui era an tionum necessilate conserla est utad con
dato soggetto prima di convertirsi. De semum sui quoa suadere non potucrit
pamiL, c. 4 e i2. ltta abbracci la religion impellat; cuius quot pene verba tot sen
cristiana con piena cognizione di causa; tentilz sunt, quot sensus tot victoriw.
e, a render ragione delPessersi mutato, Sciunt hoc lllarciones, Apelles, Praxeie,
compose it suo Apologetica in difesa del Hermogenes, Iudwi, gentiles, gnostici
cristianesimo contro i rimproveri e le bu ceterique,quorum ille blasphemias mul
giarde accuse de pagani, e to indirizz tis ac magnis voluminum morum moli
ai magistrati di Cartagine e ai governatori bua velut quibusdam futminibus evertit.
delle provincie: present in appresso una Et lamen hic quoque, post hwc omnia,
memoria a Scapula governatore di quella hic , nquam , Tertuliianus, catholici
citt sulto stesso argomento. Trovasi Por dogmalis, idest universalis ac cctasta:
ditura e, per cosi dire, to sbozzo primo dei, parum tenax ac disertiur mut
di questi due scritti in quelto intitolato Adl to quam felicior , mulala deinoeps sen
nationes. LApologetica e it trattato della tentia, fccil ad extrcmum quod de eu
Prescrizione contro gli eretici son le beatus confessor [Iilarius quodam loco
principali e le pi reputate fra le sue scribil: Scquenti, inqail, errori detruxit
opererne abbiam tenuto discorso al ri scriptis prnhabitibus auctoritalem.
speltivo articoto.
ll perch Pertulliano ebbe acerbi cen
Uomo dindole naturalmente aspra ed sori tra i padri della Chiesa e tra gli autori
austera,si lasci sedurre sul u di sua vita moderni, presso i cattolici non meno che
dalle massime di severa morale e dalPe presso gli eretici e i miscredenti: lascian
sterior virtuoso che atiettavasi da mon do stare gli errori della setta da lui ab
tanisti; ne adott i sogni e gli errori: tri
sto esempio delle stranezze in cui pu dare vissimi in fatto si di domma che di mora
un grande ingegno quando non vuol pi le. Ma, se ci permesso dire it parer no
a sua guida le istruzioni della Chiesa e stro , ne sembra che spesso sia stato
troppo safda nel proprio sapere. Gli giudicato con eccessiva severit e non si
scritti da tui dettati dopo la sua caduta sia posto cura bastante a crre it vero
non sono eguali in autorit ai precedenti, senso del particolare linguaggio ch egli
e si riconoscono al fare eccessivamente se savea creato. Vero che non si pu scol
vero che in essi campeggia: ci non toglie partto su tutti i punti; ma non pochi as
pen a questo padre un seggio distinto fra sennati e moderati scrittori riuscirono a
testimonii della tradizione circatutti i dom dissipare in parte le accuse addossategli,
mi che non han relazione co suoi errori. e noi vorremmo essere di questo numero.
Di nessuno scrittore ecclesiastico fu Perch savr a pigliare in torto senso
detto tanto male e tanto bene come di lui, espressioni suscettive di signiticazione al
e si pot fartto senza offendere assoluta tutto ortodossa, segnatamente altorch uu
mente it giusto e it vero. S. Cipriano, che autore siasi altrove e non una volta sola
visse non guari dopo di lui,ne faceva tal pi chiaramente spiegato?
conto da chiamartto suo maestro. Nel se
l. Si appone a Tertulliano daver in
coto V Vincenzo di Lcrins nel suo Com segnato che Dio, gli angeli e Panime uma
mormorio ne fa it pi grande etogio. Sic ne sieno esseri corporei. it passo pi ga
ul Origenes apud Grwcus, ecco le sue gliardo che si obietta tolto dal suo libro
parole, ila Tertullianus apud Latinoa no Contro Prassea, it qual volea non essere
strorum omnium facile princeps iudi in Dio che una sola persona, cio it Pa
candus est. Quid enim hoc viro doctius, dre; questi aver preso carne e patito per
quid in divinis atquc humanis rebus noi, ed essere stato appellata Ges Cri
exercilatius I Nempe omnem philoso sto; onde fu autore delPeresia de patri
phiam et cunclas philosophorum seclas, passiani. V. questa v. Perci diceva it di
auctores, adsertoresque seclarum, amne vin Verbo nella Scrittura signicar pura
sque eorum dlsciplinas, omnem [listo mente la parola di Dio, non essere n so
riarum ac studiorum vurielatem mira stanza n persona punto pi che la parola
quodam mentis cupuuitale complessi/fa umana, la quale un mero suono ossia una
TE
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63
nihil faclum est?.... Vacua ci inanis res dunque impossibite abbia creduto lddio
est sermo Dci qui Filius dictus est, qui
ipse Deus cognominatus est: Et sermo
erat apud Deum, et Deus erat sermo?....
Quis enim negabil Deum corpus esse, et
si Deus spirilus est. Spirttus enim cor
TE
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64
suo partito.
:
ll nostro solenne critico ignorava di
certo-che sotto gli Antonini e Marco Au
relio, immediatamente dopo la nascita di
Tertulliano, it tatto da questo asserito era
gi noto e innegabite. Teneasi per cosa in
dubitata essere avvenuto sotto M. Aurelio
it prodigio della legion fulminante, com
posta principalmente di soldati cristiani;
prodigio da tcrtulliano affermato per cer
to. V. Laeluu PULIINANTE. Attesta egli che
nessun di toro ebbe mai parte nella sedi
zione avvenuta sotto Albino, Nigro e Cas
sio, ibid., s5; Ad Scap., c. u; non te
meva quindi dessere smentito. verisi
mite che que soldati avesser prestato giu
ramento senza essere stati obligati altecon
suete cerimonie; e non avean commesso
verun atto didolatria, perocch sotto i suc
cessivi imperatori non pochi preferirono
morir martiri al tarsi rei di tale prevari
cazione.
licenza.
TE
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AlPart. Eucunsrm fu da noi fatto vedere pudendum est. Et mortuus est Dei Fi
come Tertulliano abbia chiarissimamente
insegnata la presenza reale di G. C. in quel
sacramento, e che i protestanti male in
terpretano it senso de passi di questo pa
dre che sembran provare Popposto.
t1. Da alcuni increduli fugli apposto
aver ragionato stoltamente nel suo libro
De carne Christi, c. u, ove contro Mar
cione, che negava credere aver it Figliuol
di Dio preso vera carne e realmente pa
tito, argomenta di questo tenore: Crucif
xus est Dei Filius: non pudet, quia
pudendum est. Et mortuus est Dei Fi
tius : prorsus credibile est,quia ineptum
est. Et seputtus resurrexil: certum est,
quia impossibile est. Non si pu, dicono i
nostri censori, sragionar pi stranamente.
Per giudicarne sensatamente, non biso
gnava sopprimere ci che sta prima. Chiede
Tertulliano a Marcione: Tu hwc erube
scenda ilti facis quw redemil, et in
digna quw, nisi dilexisset , non rede
tia. Quwnam hwc stutla sunt? Corwersio trattavasi adunque de doveri della socie
hominis ad cultu-m veri Dei? reiectio t, ma della moda, delle costumanze, de
erroris? disciplina iustitiw, pudiciliw , gli usi inditierenti. Tertulliano si difende
patienliw , misericordia: , innocentiw? col riversare ei pure le beffe sulla mag
Omnia hwc quidem stulla non sunt. gior parte di cotali usanze: la quella una
Quwre ergo de quibus dimeril.... Quid satira pungente se altra mai, piena di spi
indignius Deo, quid mogis erubeseen rito e dun sale alquanto caustico. Nessuno
dam, nasci an mori? carnem gestare an quasi de nostri toso ci che non abbia
crucem ? circumcidi an suf/gi? educari fatto altretanto sopra i costumi ed usi no
an sepeliri? in prwsepe-deponi au in stri; e quando la censura parve ingegnosa
monumento recondi? Sapienlior eris si giov a rallegrare, e ne fu tor saputo gra
nee ista credideris. Sed non eris sapiens, do. Rispetto ai doveri della societ civi
nisi stultus in swculo fueris, Dei stulla le, Tertulliano attesta nellH-tpologetico che
credendo.... Falso ergo slatuil inter nos adempivansi questi da cristiani con tutta
scire Pauluslantum lesum crucixum... esattezza, e sdava i tor nemici a menoma
Parce unica, spei totius orbis: quid de mente appnntarti in questa materia.
struis neeessarium dedecus dei? Quod
Nel cap. 51 aveva citato le parole di
cumque Dea indignum est, mihi expe s. Paoto, it quale commando di pregare pei
66
TE
TE
ma non si discorre ivi altrimenti della ne abbiam fatto vedere esser possibite che i
del mondo, bens duna rivoluzione spa
ventosa che antivedeasi e che avvenne
di fatto nel principiare del secoto V per
Pirruzione de barbari nelPimpero. Gi in
sin dal lll, per le continue guerre civiti,
le frequenti uccisioni degli imperatori, le
discordie de grandi , P indisciplinatezza
della mitizia, si prevedeva che i barbari,
pronti sempre a gittarsi sulPimpero e mi
naccianti d ogni lato, sarebber venuti a
capo di rovesciartto; temevansi le sciagure
che avrebber di necessit tenuto dietro a
questa catastrofe; e que tristi presenti
menti sortirono pur troppo it toro effetto.
Non a torto quindi e Tertulliano ed altri
padri tennero un simit linguaggio; e ma
lamente si appon toro avere annunziata la
e in caldeo; fatto indubitato. Non cono delto stato in cui si trovano. Non fanno
scevano la propria istoria fuor ch per le voti; soltanto seguono una norma di vita
opere di Giuseppe, Fittone e Giusto di Ti prescritta toro da proprii direttori spiri
beriade, tutte dettate in greco. Forse che tuali, norma acconcia a promovere e man
i nostri dotti da poi che appreser Pebreo tenere in essi la divozione e la morige
convertirono pi Giudei che non i padri ratezza.
deprimi secoli? Due grandi vantaggi avean
La maggior parte degli ordini religiosi
questi: la memoria de fatti freschisstma e ebbero terzo ordine. Conciossiach tutti
i doni miracotosi che sussistevano tuttavia avesser cominciato col fervore e con una
nella Chiesa; vantaggi che non avvisiamo vita esemplare, a non pochi laici, edicati
trovino un compenso in una profonda co dalle toro virt, nacque vaghezza dimi
gnizione delPebraico idioma.
tarti e aggregarsi in tal qual guisa al toro
Non vero che Tertulliano non avesse consorzio. I pi conosciuti e famosi sono
notizia delle emanazioni; giacch nel suo i frati e le suore del terzordine di s. Fran
libro Contro Prassea, c. e, distingue la cesco. Quando parte de religiosi di quel
generazione del Figliuoto di Dio dalle ema Pordine ebber, ne secoli XItt e XIV, fatto
nazioni devalentiniani e ne addita la dif scissura da proprii fratelli sotto cotore di
lerenza. Negli art. EMANAzIoNE e Pmromsno voler darsi a una pi stretta osservanza
TE
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67
della regola del tor fondatore, si ribella parecchiando la tempesta che scoppi ad
rono a qualunque podest, negarono obe essi in sul capo di l a pochi anni.
dienza perno alla santa sede e caddero
I protestanti, fatti ciechi datP odio con
in errori e disordini: furono chiamati fra tro la chiesa romana, credettero in questa
ticelli. I terziarii laici che seran messi predizion delPApostoto ravvisare la ca
sotto tor guida fecer lega con essi e pro duta del romano impero , la dominazione
ruppero a medesimi eccessi; venner de de papi eretta sulle rovine di esso, Pan
nominati begardi o beghini. Fu forza pro ticristianesimo o Pidolatria cattolica fon
ceder contro gli uni e gli altri e distrug data su prestigii o falsi miracoli operati
gerti. V. BEGARDi, FRATlCE-LLI.
per Pintercessione e le reliquie desan
TESSALONICESI. Stando alla commune ti, ec., ec. Questa fantasia, sbucata da
opinione,alla quale nessuna opposizion so qualche teste fanatiche, trov, anco fra
lida si pu fare, le due lettere di s. Paoto a dotti, chi Papprovasse: it Beausobre non
que di Tessatonica sono le prime da lui in vergogn di aderirvi, non troppo palese
diritte a fedeli che avea convertiti. Si pon mente per, nelle sue Remarquel sur la
gono sotto gli anni se e sa delPera volga n pilre aux Thessaloniciens, c. n, il a.
re, i quali sembra PApostoto aver vissuti
A ritevarne la stoltezza, e basta notare
continuatamente a Corinto. Hanno esse per per t." che la caduta delllmperio romano
iscopo di confermare que novelli cristiani avvenne in occidente sol quattrocento an
nella fede, nella pratica delle opere buo ni dopo it se delPera nostra; 2. che, se
ne, nella pazienza fra le persecuzioni alle condo s. Paoto, il 5, dovea ad esa pre
quali trovavansi esposti. Nella seconda, cedere una ribellione (anca-roiaia, disces
c. n, si leggon pi cose relative alla se sio), e cosi Pintende it Beausobre stesso;
conda venuta di G. C.: in essa PApostolo ma essa caduta fu efetto non duna ribel
parta dun uomo del peccato,dun gliuo lione, bens delPinondazione de barbari.
lo di perdizione, il quale si oppone e si 5. il forte delPautorit de papi e it tor
nalza sopra tutto quello che dicesi Dio poter temporale ebbe principio solamente
e si adora, lalmente che aeder egli nel molti secoli dopo un tale rivolgimento di
tempio di Dio, spacciandosi per Dio; in cose. 4. S. Paoto dice a Tessatonicesi,
di prosegue: Egli gi lavora il mistero il c: Voi sapete che sia quello che lo rat
diniquil...,e sar, manifeslato quel tiene, afnch sia. manifeslato a suo tem
niquo, cui il Signore Ges uccider col po. Quando io era tutlavia presso di voi
ato della sua bocca e annichiler con vi diceva lali cose. Strana carit sarebbe
lo splendore di sua venula. Questo capo
diede a fare non poco a commentatori, e
ciascuno Pintese conformemente a proprii
pregiudizii. Molti credettero ravvisarvi
Panticristo, che dee venire alla ne del
mondo.
-
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TE
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time sue intenzioni: ma era piuttosto un prima non fosse slala manchevole, non
vaticinio di quel che dovea toro accadere si cercherebbe luogo ad una seconda.
e che Dio avea stabitito a rispetto di essi
Dssi egli forse iuferire da queste pa
che non una libera ed arbitraria disposi role che Pantico testamento fosse unal
zione di quel sanPuomo. Alle estreme pa leanza difettosa, imperfetta,agli Ebrei pre
role dette da Giuseppe, Mos, Giosu, Da giudizievole, un agelto anzi che un bene
vidde non pu darsi it nome di testamento cio? Un si fatto errore sostennero Simon
mago co suoi discepoli, e i marcioniti ci
fuor. che in un senso molto improprio.
Icorrispondenti vocaboli berilh in ebrai manichei, e dopo di essi i moderni miscre
co e diaLfixn in greco, valgono in generale denti. A confutare tor sosmi, fummo co
disposizione, instiluzione, tratlato, or stretti leitante volte far osservare che
dinan-iento, patto o atleanza, come anco buono, cattivo, bene, male, perfetto, im
dichiarazione dultima votont: onde i tra perfetto, ec., son vocaboli puramente re
duttori latini voltarono communemente lativi e veri sol per confronto. Lantica
que due termini con quelto di teslamen alleanza era , non ha dubfo, per ogni ri
to, quantunque indichino piuttosto alla let guardo meno perfetta e vantaggiosa della
tera immlleanza, un trattato solenne col nuova, e inquesto senso era difettosa; ma
quale lddio manifesta agli uomini i suoi tale difetto addicevasi al genio, atPindote,
voleri, le condizioni sotto le quali fa toro alle abitudini degli Ebrei, alla situazione
promesse e vuole concedere i suoi favori. e condizioii di cose in cui si trovavano.
Sotto la v. ALLEANzA fu per noi osser E detto di s. Paoto medesimo, Rom. nni, a.
vato come lddio siasi pi volte degnato chela rivelazione ad essi stata fatta era non
stringere di simiti trattati con gli uomini; picciol favore; ix, 4, che lddio avea toro
fece egli alleanza con Adamo, con No at largito it titoto di tigliuoli adottivi, la gto
Puscir dalParca, con Abramo: a tali atti ria, Palteanza, leggi, ordinamenti, promes
solenni per non dassi it nome di testa se; xi, es, che sono tuttavia cari a Dio
mento; questo riserbato alle due allean per cagione de padri toro, ec. lddio non
ze fatte dappoi, a quella cio stipulata con fa cosa per s men che retta; le sue am
gli Ebrei pel ministerio di Mos e alPaltra munizioni, le sue leggi, le impromesse sue,
conchiusa per la mediazione di G. C. colle i suoi castighi eziandio son sempre favori,
nazioni tutte quante della terra. La prima ma non li debbfegli conceder sempre agli
appellata alleanza antica o antico te uomini nella stessa misura; spesse ate
slamento; nuova alleanza o teslamento son essi incapaci di riceverti e trarne frut
to; con sapienza ei li dispensa, e la ri
nuovo la seconda.
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serva che vi appone non deroga per nulla sulla che bene e male son vocaboli pura
alla sua bont.
mente relativi, e che nelle opere del Crea
Daltro lato gli Ebrei caddero nelPec tore bene o male assoluto non si d. Con
cesso contrario, sostenendo che non po tra Cels., l. Iv, n. 7o. il secondo che i
teva lddio dare agli uomini una legge pi bisogni delPuomo, i quali si considerano
santa, un culto pi puro, una pi perfetta siccome mali, sono per lui fonte d indu
religione di quella che prescritto aveva a stria e di sapere e, per dir cosi, la mi
tor padri. Aveva egli forse lddio esaurito sura del suo intelletto; riessione da lul
in pro toro i tesori tutti quanti di sna po confermata con un testo delPEcclesiastico,
tenza e bont? V. Glunlusno.
xxxix, 2i, 2o. 1bid., n. 76. ll terzo prin
Il Beausobre, Hist. da manicln, l. l, cipio, che concerne le istruzioni, le leggi
c. 5 e 4, dopo riierite per sommi capi le it culto prescritto agli Israeliti, che a
obiezioni che moveansi da manichei con quella guisa che un accorto agricoltore
tro Fantico Testamento. vuoi che i padri ditfferenzia la coltura secondo it variar de
'70
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TE
quantunque la legge morale sia antica a." perch era opportuno che i premii del
quanto it mondo, fu forza che lddio la fa Paltra vita fosser proposti sotto una spe
cesse scrivere nel decatogo e munissela e, cic di veto, per rtserbare al Messia la cu
siccome legistatore,del sigitto di sua autori ra di pi chiaramente spiegarti; 4. per
t; che la storia sacra, nel riferire le colpe ch, essendo le leggi cerimoniali un peso
de patriarchi,non li riprova altrtmeuti,ec. gravissimo, era giusto Paffezionarvi gli
Origene, dal canto suo, conviene esser la Ebrei colPesca de beni temporali; s." per
legge morale scritta nel cuore di tutti gli ch, facendo lddio le funzioni di legistator
uomini, giusta Pespressione di s. Paoto , temporale, addicevasi alla sua sapienza
Bom- u, lo; nondimeno lddio averne dato imitare it procedere degli altri legistatori.
i precetti per iscritto a Mos. Contra, Cela, De leg. Hebr. riluat., I. i, c. s.
l. i, c. 4. Cosi rispondeva a Celso, it quale
Queste ragioni non parrchbero nitri
opponea nuova non essere la morale de menti denitive e senza replica a un in
cristiani e degli Ebrei e da tutti i fittoso creduto e ad un manicheo. ll perchaggiu
gne it Beausobre avere i giusti delPantica
conosciuta.
Circa le leggi di Mos, dice che parec legge sperato di certo una ricompensa
chie di esse, per verit, non poteano ai eterna di toro virt, e ne reca in prova
farsi agli altri popoli, ma cherano neces itl- detto di s. Paoto, Hebr. xi.
sarie agli Ebrei nel caso in cui si trova
Senza discendereatanti particolari, Ori
vano, e che, senza si fatte leggi, la repu gene si rtstrigne a sostenere che i beni
blica toro non avrebbe potuto durare , temporali promessi per Pantica legge non
l. vu, n. se. Asserisce e prova che, me eran di fatto che un ombra, una 1lgura,
diante esse leggi, Mos costitu una repu una scorza, sotto cui bisogna di necessit
blica pi saviamente governata che non intendere i beni spirituali ed eterni fattici
quelle fondate da toso, quella ben anco sperare da G. C. ll che dimostra egli i . per
imaginata da Platone; che questi n un ch parecchie delle promesse di lttos non
soto seguace ebbe di sue leggi, laddove
Mos si trasse dietro un popoto intero,
l. v, n. 42. Aggiugne che varii precetti
di Mos, intesi materialmente alla maniera
degli Ebrei, ponno parere assurdi e che
Ezechielto it dichiara, dicendo da parte di
Dio comegli avesse dato toro de precetti
non buoni, xx, 25, ma che quella legi
stazione, ben intesa che sia, santa, giu
TE
TE
7t
vezzi, sacricassero a falsi numi. Rispetto umano, ove non sia , secondo to sciocco
alla circoncisione, se vero chessa venis sistema de fanatici, la produzione degli
pote iis in Egypto assueti..., hwc sibi of nendo avere lui fatto alPuomo un comman
ferri permisil Deus ut eorum ad plures damento che non lard guart ad essere
deos colendos inordinate proclives ani
dezza di Dio.
e." Asserivano i manichei non iscon
trarsi neprofeti ebrei nessun vaticinio che
tur. Aveva egli gi confutato gli Ebrei, i riguardi propriamente e direttamente G. C.;
quali voteano che i cristiani dovesser sot la sua qualit di Figliuoto di Dio essere
toporsi alla circoncisione, e opposto toro la a sufcienza dimostrata da suoi miracoli
lettera formale de Libri Santi, che ad essa e dalla testimonianza formale del Padre
i soli discendenti dAbramo obligavano. suo: e, giusta it metodo degli Ebrei, tor
Qua. idcirco interim absque ullius al ceano ad altro it senso delle profezie. il
legoriw adieclione discussimus, nequa, Beausobre non si occup a confutar le co
al solet, his qui sunt ex circumcisione storo spiegazioni e si content di dire che
obstrependi adeersum verilatem reside i padri, colla toro smania di tutto volgere
ad allegorie, favorivano immensamente le
ret occasio.
Mostr adunque Origene maggior pru pretensioni de manichei.
denza del Beausobre, it quale ardi scrive
Ma, avendo egli citato Pestratto delPo
re, nulla di vergognoso essere nel corpo pera d0rigene che ha per titoto Philo
72
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catia, pot avvedersi come quel padre so si ricorra quando la lettera nulla presenta
stenga it senso letterale di assai profezie dassurdo, impossibite, indegno di Dio. Se
che risguardano direttamente G. C. e delle condariamente, vuole si sponga alla prima
quali gli Ebrei sadoperavano a dar false al pi semplici la lettera della Scrittura,
che n come a dire la corteccia , c ri
spiegazioni.
lnanzi censurare con tanta acerbit it serbisi la cognizione del senso pi pro
soverchio amor d0rigene perle allegorie, fondo ai meglio intendenti; e fondast su
sarebbe stato almen necessario esaminar Pautorit e P esempio delPApostoto. Per
le ragioni chegli adduce in prova della ne terzo, esige che qualunque spiegazione al
cessit di aver frequente ricorso al senso legorica torni a editicazion de costumi.
gurato. E tali ragioni sono: l. Pesempio Poste queste tre cautele, niente ci ha da
degli autori del nuovo Testamento; 2. Pa riprendere nel metodo d0rigene.
Ma it Beausobre mirava a condannartio
ver usato di tal metodo tutti gli antichi
sapienti e i toso; 5. Pavere Iddio vo a qualunque patto: to accusa dignoranza
luto lasciare a G. C. it pensiero di spie e presunzione per aver detto non trovarsi
gare che che trovavasi di nascosto e mi in natura i due animali appellati grypse
sterioso nella legge; 4. perch non sola tragelaphos. Quanto pu inferirsene che
mente nelPantico Testamento ma nel nuo di colesti animali non si avesse contezza a
vo eziandio avvi precetti ed espressioni tempi d0rigene, e che it Bochart, it quale
che non si ponno pigliare letteralmente ti conobbe, era pi valente naturalista di
senza dare in madornali assurdi; s." per lui. La scoperta delPAmerica, i viaggi al
ch , attenendosi di troppo al signicato nord, alle terre australi, alle indie, alla
grammaticale, gli Ebrei svolgono le conse Cina ci procacciarono la cognizione din
guenze di qualunque profezia, e gli eretici niti oggetti de quali gli antichi non po
vi trovano di che far puntelto a tutti i teano avere nessuna idea: ma non move
toro errori.Nessuna di queste ragioni pare egli giustamente a sdegno it vedere scrit
a noi assolutamente falsa od assurda.
tori moderni tassar dignoranti gli antichi
A ci si obietta l. che la licenza delto perch han su questi it vantaggio desser
allegorizare rende ancor pi agevole agli venuti al mondo quindici o diciotto secoli
Ebrei ed agli eretici it pervertire it senso pi tardi? Se i marcioniti e i manichei ,
delle Scritture. - Dlasi per ora; che ne se dice it Beausobre, avessero avuto a fare
gue egli? Che bisogna tener saviamente una co nostri dotti moderni, le eresie toro non
via di mezzo: ma chi la sser, se la Chie sarebbero ite tanPoltre, e Mos e i pro
sa su tal proposito non ha podest di sor feti avrebber trovato pi valenti difenso
la, come vuoisi da protestanti? 2." Che ri. Presunzionc e non altro la questa.
gli scrittori del nuovo Testamento avean
diritto di dare spiegazioni allegoriche, pe
rocch erano inspirati da Dio, it che non
accadeva de padri. - ll punto sta in sape
re se i padri avesser bisogno duna inspi
TE
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73
virt pi sublimi.
:!
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TE
TE
TE
TE
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viso fosse nota a Tertulliano; congettura rimente un cumuto di pietre in forma dal
anzi che s. Paoto ne citasse qualche pa tare per attestato che intendono mante
rola, ma il sospetto suo ha lieve fonda nere Puntt di religione e di culto colle
mento. Questo libro rimase lunga pezza trib poste alPoccidente. Ios. xxn, lo.
Tract. v.
76
TE
TE
chiamasi Ordinazione: ci dicono essi che rata opinione piacque toro adottare.
i pastori da tor preposti al regime della
E fu pertanto sempre mestieri duna
Chiesa furono messi dalto Spirito Santo; scorta, duna guarentigia, duna regola a
che G. C. stesso quegli che diede alla n di cogliere con certezza it vero senso
sua chiesa pastori e dottori, come apo di colai libri; n altra ve nebbe mai dalla
stoli e vangelisti, a n di serbare Punit testimonianza, dal magistero, dalla tradi
della fede; che fu da lui mandato to Spi zion de pastori. Come gli apostoli conse
rito Santo in perpetuo, ec. Il perchpa gnarono a pastori del primo secoto i pro
stori eletti dagli apostoli hanno essi pure prii scritti e it senso nel quale si denno
ricevuto to Spirito Santo per adempiere intendere, que pastori trasmisero e Puna
come si conviene it ministero a medesimi cosa e Paltra a que del terzo, e cosi via
imposto.
via no a noi. Gli un assurdo consen
Arrogi che, se fosse stato necessario, a tire per necessit a ricevere mediante tale
n di mantenere Punit della fede, cheltestimonianza la cognizione degli scritti
a pastori si conferisse to Spirito Santo autentici degli apostoli e negar di ricevere
colla medesima pienezza che agli aposto per la medesima via it senso che tor dee
li, G. C. non avrebbe per fermo lasciato darsi. Se i pastori della Chiesa si meritan
di fartto; perocch alla n ne non ebbe fede altorch attestano i tali e tali scritti
egli gi fondata la sua chiesa perch fosse esser veramente degli apostoli, perch
non guari dopo sgurata dalP errore, n non se la meritan pi quando dichiarano
rec la verit sulla terra per lasciarta to
sto spegnere da umani divisamenti; pro
mise per contrario ad essa chiesa Passi
stenza sua insino alla consummazione de
secoli.
N pi si vantaggerebbe dicendo avere
gli apostoli commessa alto scritto la dot
trina di Cristo, ne libri toro doversi ella
TE
TE
77
putazione fosse stata vera. Deut. xix, lo. prove in contrario. N punto meglio fon
Delitto gli questo, ognun vede, contra data Popinione di cotoro che avvisarono
rio alla legge naturale.
La falsa testimonianza venne dalle leg
<5 i, t. Vii.
dotte le versioni che ne abbiamo, e a quelle marono dabolire it giudaismo: i Libri San
fonti bisogna ricorrere per vedere se sieno ti per andarono salvi da costoro attenta
0 no fedeli. 2." Per la Scrittura stessa ori ti; ch un secoto prima erano stati tra
ginale, a ditfferenza delle chiose o spiega dotti in greco e deposti nella biblioteca
zioni fattene in qualsiasi lingua.
dAlessandria.
ll testo originale di tutti i libri del vec
Il maggior pericoto che corsero fu nella
chio Testamento compresi nel canone o cattivit di Babittonia: onde da alcuni Ebrei
catatogo degli Ebrei P ebraico; ma la male informati si volle fossero periti del
chiesa cristiana accoglie altresi come ca tutto. Lautore del quarto libro di Esdra,
nonici parecchi libri desso antico Testa opera apocrifa e favotosa, dice, c. xiv, ii 2
mento che si credono scritti in greco o
dequali Poriginale ebraico pi non sus
siste; come sono i libri della Sapienza,
delPEcclesiastico, di Tobia, di Giuditta ,
de Maccabei, parte del c. ui di Daniele
vero.
Troviamo in s. treneo, Adv. hwr., l. ni,
Quanto ai libri del Testamento nuovo, c. 2i, n. a, che essendo state guaste (61.0!
sono essi dettati originariamente in greco:
comech sia fuor di dubio che s. Matteo gno dArtaserse, inspir ad Esdra di ri
scrivesse it suo vangeto in ebraico, questo staurare, (avazraaiwaaz) i libri-de profeti
non Pabbiamo pi in essa lingua. Fu da e restituire al popoto la legge di Mos. Cletaluni creduto che it vangeto di s. Marco mente dhtlessandria sembra su questo
e la lettera di s. Paoto ai Romani fossero punto non aver fatto che trascrivere s. Ire
in origine latinamente scritti; ma ci ha neo: dicegli, Strom., I. i, che Esdra, tor
Beaoisn. Vol. VI.
10
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nato in patria, ristabiti it popoto, fe la re- a che fonte abbia egli attinto ci che dice
TE
tiq. iud., l. xi, c. s, vi si trovavan tutta
via al suo tempo. Questi Ebrei della Ba
bittonia e della Media continuarono a se
guir la propria religione e legge, manten
nero corrispondenza con que della Giu
TE
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TESTUARll. V. CAnAlTl.
edizione del testo greco del nuovo Testa
TETllADITl. Nome dato a parecchie set
mento con tutte le varianti, che somma te eretiche pel rispetto che affettavano al
vano, per suo detto, a trenta migliaia. Fu numero quattro, in greco r-rpa.
creduto alla prima che da quel punto it
Cos erano appeitati i sabbatarii dal ce
senso del testo sarebbe divenuto incerto lebrar che facevano la pasqua it di quat
n si sarebbe saputo omai pi a qual le tordicesimo della luna di marzo e digiu
zione attenersi. ll fatto ne ha convinti che nare it mercoledi, quarto giorno della set
quelPenorme quantit di varianti minu timana; i manichei ed altri che ammet
ziose non gitt dubio tampoco sur un sol tevano in Dio quattro persone in vece di
passo dimportanza. Noi siam gi fatti ac tre; per ultimo, i settatori di Pietro it Ful
corti come la bisogna vada alla medesima tone perch aggiugnevano al trisagio al
guisa circa le varianti del testo ebraico. cune parole colle quali facean credere non
Ci ha degli abbagli, non dubio, ne una sola delle Persone della ss. Trinit ,
manoscritti e quindi nelle edizioni ad essi ma la intera Divinit aver patito per noi.
conformi, far non potendo che libri si an V. Pnmmssnm, TRisAGio, ec.
tichi e di cui si moltiplicaron tanto le co
TETRAGBAMMATON. V. IBHovAB.
pie nelle varie parti del mondo ne andas
TETBAODION. Inno composto di
sero al tutto esenti; non sono per in gran quattro parti che cantasi da greci nel
dissimo numero n di molto ritievo e non sabbato.
toccano la sostanza delle cose. Trattasi di
TETRAPLI. V. EsAPLI.
qualche data, dalcuni nomi proprii di
TEURGIA. Arte di procacciarsi cogni
persone o di citt alterati o mutati, dal zioni sopranaturali ed operare prodigii col
cune congiunzioni aggiunte o soppresse, soccorso degli spiriti o genii, chiamati dei
di pronomi posti Pun per Paltro, di po dagli etnici e demonii da padri della
che mende grammaticali vere od apparen Chiesa.
Venne quesParte imaginaria investigata
ti, dalcuna diversit di pronunzia o dor
sempree praticata da buon numero di lo
tograa, ec., ec.
Simiglianti difetti slncontrano in qua so, ma ne furono in particolar modo in
lunque libro, ed facite emendarti col fatuati que del lll e IV secoto che pre
confronto de manoscritti e delle antiche sero it nome di eclettici o nuovi platoni
versioni. Se ci lecito dire liberamente it ci, come Porrio, Giuliano, Giamblico,
parer nostro, la pi parte degli errori che lllassimo, ec. Davausi costoro a credere
si creduto notare nel testo ebreo sono che, mediante certe formole dinvocazio
imaginarii. Traduttori, commentatori, cri ne e certe pratiche, si potesse giugnere a
tici, totogi han supposto errori come han trattar famitiarmente con gli spiriti, averti
creato ebraismi per non aver compreso i presti a proprii cenni, conoscere ed ope
diversi signicati dun vocaboto o la va rare colPaita toro cose superiori alle forze
ria pronunzia di esso, inventato regole ca della natura.
pricciose di grammatica, creduto che la lin
in sostanza non era altro che la magia:
gua ebraica fosse rimasa inalterabite perldue specie per ne distinguevano queto
pi di due mita anni, non ostante le di- so: la nera cio e maleca, che chiama
verse migrazioni degli Ebrei e le relazioni vano goetin e gli effetti della quale ascri
che ebbero co varii popoli. lnanzi pre- vevanio ai genii o demonii malvagi; e la
star fede a un tale miracoto si dovea re- beneca, da toro appellata teurgia, val
carne le prove. V. EBRAlsMo e Popera Ei- dire operazione divina, colla quale sin
mena primiiifs des langues, dissert. vi. vocavanoi genii buoni. Tale, e it dicem
Pargomentodel tor favellare e cui sogliono dolatria. V. PAGANEsIMo. it cieco volgo attri
premettere al discorso.
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a spiriti sparsi dapertutto i fenomeni ope
rati da Dio, soto autore e reggittore deitPu
TE
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indicare, far conoscere con un segno qua
lunque. Cotoro i quali affermarono essere
i leraphim uniuvenzione degli Egizii e
gure del dio Serapide, adorato in Egitto,
non possono recarne prova nessuna: La
bauo, che viveva nella Caldea, non era
per fermo itto a cercare i suoi teraphim
mordii del mondo degn prescrivere itcul serpente di bronzo fatto per ordine di Mo
to esteriore che gli sarebbe accetto. V. s. Per ultimo, it Jurien, it quale senten
zi che i teraphim di Labano fossero gli
CIIIIoNIE.
2. lddio stesso fu quegli che prescrisse
le cerimonie cristiane pel ministero di
G. C. , degli apostoli, della Chiesa, alla
quale G. C. promise it suo spirito, Paita e
Passistenza sua: ed essa Chiesa, ben lungi
dalPaver pensato mai ad imitare i pagani,
intese, per contrario, a stornare e guaren
tire i suoi gliuoli dagli abusi e dalle su
perstizioni paganesche. Un sacerdote per
ci nelle sue funzioni non pretende altri
menti commandare a Dio, bens obedirgli:
niente vlintramette del suo, si conforma
esattamente a quanto gli prescritto da
parte di Dio, ed convinto esser tale Por
dine di Dio da tutte le prove dimostranti
menti di morale e di virt. Non corre punto tiara iu segno della sua dignit. un alto
pi di somiglianza tra i riti e la teurgia di berretto avente alPintorno tre corone do
quella ve nabbia tra Pidolatria e it culto ro, sulla sommit un picciol gtobo con la
del Dio vero. Ben ponno it falso giudizio, croce, e atiPestremit posteriore due tenie
la malignit, Pempiet volgerti in deriso: simiti a quelle che pendono dalla mitra epi
non si pu egli far to stesso delle consue scopale. La tiara fu prima ricinta da una
tudini, delle formole e cerimonie pi ri sola corona; Bonifacio VIII ne aggiunse
spettabiti della vita civite? Lo scherzo e unaltra, una terza Benedetto XIi. Chiama
la satira non sono ragioni; piaceranno agli si anche triregno.
TIMORE. Dice it Salmista,ps. xvui, lo,
sciocchi, ma fan compassione a chi ha
it timor di Dio esser cosa santa,ps. cx, lo,
senno.
TERAPHIM. Voce ebraica che nelle principio di sapienza. Nel salmo cxvm ,
versioni scritturali vien tradotta per ido il, iao, prega it Signore a traggergli it
li, slatue, sculture, ma di cui diicite cuore colla tema desuoi giudizii. Lo stes
conoscere la vera signicazione gramma so ripete it Savio ne Proverbii, i, 7; ix,
ticale. Da quel che ne dice to Spencero, lo, etc. Torna in acconcio osservare come
De legib. Hebrwor. rilual. , l. nn , dis nel vecchio Testamento it timore di Dio
sert. 7, c. 5, poco possiamo imparare. i signichi una riverente sommessione a
rabbini, che pretendono fossero statue par Dio; mancando gli Ebrei di vocaboto adat
lanti e predicenti Pavvenire e insegnaro to ad esprimere ci che noi appelliamo
no it come ci accadesse, non si meritano rispetto. S. Paoto, u Cor. vn, I, esorta i
la pi picciola fede; non tutti gli idoli fedeli a condurre a ne la propria santi
consultati dai pagani per conoscer Pavve cazione nel timore di Dio.
nire perci favellavano: in ebreo, come in
it medesimo apostoto per ne insegna
altre lingue, {partare signica spesse volte che to spirito del cristianesimo non ,
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cotoro i quali gridarono pi alto contro lui raffreddata Pantica carit. Se Pammont
it timore, in generale siensi adoperati a zione era indiritta a Timoteo (it che in
tutP uomo per lnspirarceto, dipingendoci certo), questi ne fece suo pro certamente,
perpetuamente lddio qual padrone assai essendoci prove chegli sofferse it mar
pi tremendo che degno damore.
tirio. Titlemont, t. ll; Vies des pres et
Vantaggiosa, a non dubitarne, la tema dea martyrs, t. l.
per iscuotere peccatori sconoscenti e iu
TIMOTIANI. Cosi furon detti nel seco
durati, perocch lddio adopera di frequen to V que che parteggiavano per Timoteo
tele minacce ad atterrirti; dordinario per Eluro patriarca dbtlessandria, it quale in
i motivi di gratitudine e di ducia son pi uno scritto indirizzato aIPimperator Leone
atti a far impressione sulla maggior parte avea sostenuto Perrore degli eutichiaui o
degli uomini, i quali peccano piu per cf monolisili.
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chi perch perseveravano in confessare sarii? in quelli da noi allegati non vi pot
esser concertamento o collusione di sorta;
perocch quali di toro scrissero in Africa,
toch mutitati a quel modo, continuarono quali in Costantinopoli, quali altrove; n
a favellare chiaro e sciolto al pari di pri veruno pot giugnere a tanto dimpudenza
ma e si ritirarono a Costantinopoli, dove da addurre un tatto favotoso o malcerto
Pimperador Zenone e tutta la sua corte siccome publico e noto alPintera citt di
furono testimoni di quel prodigio. Di esso Costantinopoli e, siam per dire, a tutto
fan fede Vittore vescovo di Vita, nella sua Pimpero. Lautore della summentovata dis
Storia della persecuzione de Vandali, sertazione esamin partitamente ciascuna
l. v; Pimperator Giustiniano, terzo suc delle autorit da s riferite, e fece crc
cessor di Zenone, nel suo Codice, I. i, dere non ci essere argomento di critica
c. 27; Enea di Gaza nel diatogo intitolato che valga a scemarne it peso; esser tutte
Teofrasto; Procopio nella Storia della uniformi intorno la sostanza del fatto, quan
guerra vandalica, l. i, c. 8; it conte ltlar tunque variino alcun poco nelle circostan
cellino e Vittore vescovo di Tunona nelle ze; it modo semplice e positivo onde ses
toro cronache. Quattro di questi si dicono primono quegli scrittori non lasciar du
testimonii oculari e attestano quanto han bio di sorta sulla schiettezza toro e sul
veduto; le testimonianze toro son ripor Patienzione posta in esaminare it fatto in
tate in una dissertazione uscita su que discorso.
2." Quattro di questi testimoni, partico
sPargomento a Parigi nel i7eo.
A malgrado della ripugnanza de prote larmente Pimpcrator Giustiniano, aler
stanti a prestar fede a miracoli operati mano essersi eglino accertati delPavveni
nella chiesa cattolica, PAbadie, it Dodvel mento co tor medesimi occhi,avendo fatto
to, it traduttor del Mosemio e due altri in aprir la bocca a que martirizzati e veduto
glesi da questi citati hanno it presente sic tor la lingua strappata insino alla radice.
come incoutrastabite. Fu esso per impu Onde non si pu in questo caso sospettare
gnato da alcuni increduli dlnghitterra. Di che quella barbara operazione sia stata
questi taluni posero in dubio Pautentiei mal eseguita e che rimanesse toro ancor
t della testimonianza di chi to riferisce, parte delPorgano della parola.
e dissero che verisimitmente non fu strap
5. I due esempi tratti dalle Memorie
pata per intero la lingua a quepretesi delfacademia delle scienze e qualche al
iconfessori ma ne rimase toro tanto che ha tro che potrebbe recarsi non tolgono che
stasse a poter favellare. Addussero due it fatto chesaminiamo fosse sopranatura
esempi tratti dalle Memorie delVacade le. Fu vericato che in bocca a cotoro che
mio delle scienze di Parigi, dove fatta partavan senza lingua rimaneva almauco
menzione di due persone che quantunque una picciola porzione di questa o s era
prive di lingua non lasciarono tuttavia di formato unescrescenza che ne facea le ve
partare. Altri asserirono che it domma ci; e si dichiara come it favellar toro non
Jlegato dagli ariani non era di tale impor fosse distinto e libero al par di quelto di
tania che lddio avesse a confermartto per chi ha lingua, esol dopo lunghi sforzi fosse
via di miracoli, e che, a sapere it vero, ad essi riuscito di poter articolare de suo
bastava consultar la Scrittura. Obiezioni ni. i martiri tipaseni, alPopposto, inconta
frivole, le quali ci non ostante parvero al nente dopo sradicata tor crudelmente la
Mosemio di tal nerbo da iuferirne esser lingua proseguirono a partar come prima.
arduo it decidere se quel fatto sia stato Queste circostanze costituiscono it fatto a
naturale ovver prodigioso. Hist. eccles., chiare note miracotoso, n verun natura
la divinit di G. C. Sei autori contempo
ranei riferiscono che que confessori, tut
sec. V, part. n, c. s,
4, nota (h).
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ragioni debba o no lddio operar miraco
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dizio senza fondamento-Non ci ha prova, adempisse ci che era stato detto delPa
ragione, prodigio che possa sopra eretici gnelto pasquale, Exod. xn: Non rompa
feroci e brutali quali erano i Vandali. Dap rete nessuno delle sue ossa.
poich abbiamo udito i toso de nostri
ll terzo senso dassi altorch si applica
giorni dichiarar formalmente che la vista una profezia a quel che non ne n Pog
dun miracoto punto non li convertirebbe getto immediato n it tipo, ma, al quale si
e che pi che de toro occhi si tiderebber adatta cosi bene come se fosse stato fatto
del proprio giudizimuon vha eccesso din
credulitt che pi ne debba recar stupore. coscrivere it rimprovero che lddio fu agli
TIPO. Segno, simboto, gura, rappre Ebrei che Ponorano sol colle labra a que
sentazione duna cosa. Nella Scrittura st del suo tempo; ma G. C. to volge a cotoro
gnica tatora imagine, idoto, taP altra un cui favellava, perch ipocriti al pari de
Il
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della Chiesa daver abusato delP esempio te la lingua caldea. Dagli Ebrei e da cri
mento nuovo. Dc grat. Christi salvaL, alle nozze desse Tobia; nel qual viaggio
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4. Nel c. xn, il i2, to stesso angeto dice di sorta. Una s fatta toleranza, gli chia
al vecchio Tobia: Quando tu facevi ora ro, pu essere pi o meno estesa, giusta
zione con lagrime e sepelivi i morti...
io presenlai al Signore la tua orazione.
Ecco un eresia, a detta de protestanti;
a G. C. soto, dicon essi, appartenendo it
presentare le nostre preghiere a Dio. Alla
nunzia che it tempio del Signore, consunto verne qualcuna o non averne punto, la
cato: ma a quel tempo it tempio di Ge nostri e che verr da noi pi inanzi con
rusalemme non era ancora stato arso da fulata.
Caldei; it fatto avvenne qualche anni dopo
2. Tra le diverse communioni cristia
morto Tobia. - Ci vero ove stiasi a ne chiamasi toleranza ecclesiastica , reli
calcoli communi, ma noto che la crono giosa o teologica it professare che fa una
togia di quetempi non assolutamente setta di credere che i membri dunaltra
senza errori, che gli argomenti appoggiati ponno salvarsi senza rinunziare alla pro
a tal sorta di calcoli non sono dimostra pria credenza, che si pu senza pericoto
tivi, e che i cronotogisti ben di rado van atiratellarsi con toro e ammetterti alla me
avvenimento futuro.
Non senza ragione n gratuitamente it
Tridentino ebbe inserto tra libri canonici
la storia di Tobia. Venne questa citata sic
come Scrittura sacra da s. Policarpo, che
fu tra padri apostolici, da s. treneo, da
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di dette religioni.
5. Ove un sovrano trovi nel suo im
testa delle leggi tutte: nessuno traiasci pero una religione antica la quale gli paia
di fartto.
ie esostituirne di pi sagge.
4." Altorch inun regno siano in vigore
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carte? Non gli sar permesso it ritornar massima ch forza ammettano i nostri
le cose nel pristino stato? No, rispondon stessi avversarii, dicendo che ogni per
tutti ad una voce i nostri avversarii: se
la parola di chi regna non sacra, se in
violabiti non sono le leggi e gli editti, nes
sun cittadino pu mai esser sicuro della
propria condizione.
Una ben strana giurisprudenza la que
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podest secolare. Altro punir P errore, cipi ponno per polilica far leggi coattive
altro punir la professione e Pinsegnamen
to di esso: nch un uomo tiene in s
stesso i proprii errori non fa danno a per
sona; quando li produce al di fuori, altora
interessano la societ, ed egli colpevole
e degno di castigo a misura de tristi ef
gione. Per to che vedrem quanto primai te, disser toro apertamente la religione non
nostri ragionatori costretti a ritrattarsi e esser affare da entrarci essi.
4. La persecuzione in fatto di religio
contradire a s stessi.
5. Gli uomini, dice it Barbeiracio, non ne non itlumina punto le menti, altro non
sono uniti in societ per professare una re fa che ribellarte; isettarii crescono in
ligione, sibbene a n di procacciarsi it ben ostinazione e aderiscono alla religion pro
essere temporale; it soto scopo questo fessata in proporzione di quanto per essa
della podest civite, la quale non entra sopportano: la violenza desta compassione
perci in quel che religione n ha diritto verso i perseguitati ed odio contro chi
di vincolarta e lasciar dee a ciascheduno perseguita; non ad altro riesce fuor che
la libert di credere e professare quel che a produrre conversioni bugiarde, a molti
plicare i mentitori e gli ipocriti.
in materia di religione gli appar vero.
Risp. Diasi tutto questo per vero. Se
Risp. Fu da noi dimostrato non poter
gli uomini essere uniti in societ ove non un branco di sediziosi e malfattori sosti
abbiano qualche religione, e determinata, nino in tor ribellione e vieppi imperver
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plizio nulla giova a colui che n colpito, diti, perch perseguitarci? Cos favella
giova a incuter timore a chi fosse tentato
di seguir Pesempio di lui: in generale pe
r falso che la forza non produca affatto
conversioni sincere; la storia ne porge
mitle prove del contrario.
i1." Non importa, replican gli avversa
questi stessi mezzi vengono del pari postilvitegiata che le false; perocch una re
in opera per condurti atPerrore: bisogne
rebbe sopprimer le leggi, perch ve n'eb
be spesso di quelle che, invece di giovare
alla societ, le nocquero non poco; abolir
la pena di morte perch serve a toglier
dal mondo degli innocenti egualmente che
de colpevoli: bisognerebbe insomma di
struggere ogni sociale istituzione di cui
una; rfugis.
inutitmente ci si obielterebbe essere gli
stati protestanti, pel mutamento di reti
gioue,,vennti a maggior lloridezza di pri
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Falso, nalmente, che i dritti
scienza erronea sieno i medesimi
ti della retta: questa massima,
cemente sostenuta dal Bayle e
della co
che quel
pertina
adottata
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senz altro dal Barbeiracio , S 55, tende resta e didolatria la chiesa romana, eran
niente meno che a giusticare tutti i fa forse eglino stessi in errore; che Dio non
natici che commisero delitti sotto prete avea toro impartito n autorit n infalli
sto desservi dalla coscienza obligati; noi bitit per sentenziare dispoticamente in
Pabbiam confutata altrove. V. CosCIENzA e tante controversie, ec., ec. Forse avrebber
toro inspirato la toleranza, una maggior
Liaaivra m CosCIENzA.
6. Uintoleranza, dice Barbeiracio, non riserbatezza; P Europa non sarebbe stata
la diversit della religione, la causa per tutto funestata da rumori, da sedizio
delle turbolenze; la libert di coscienza,
anzi che moltiplicare le sette, impedisce
le nuove divisioni; nei paesi ov stabi
lita la toleranza non si veggon gi pi sette
che altrove.
Risp. Abbiamo la prova del contrario
nelPesempio delPlnghitterra e delP0lan
da: non ci ha paese del mondo ove sien
gue: i varii partiti,stanchi di scannarsi fra me forza ci sieno delitti, perch tra gli
toro, sacquetarono nalmente e consenti uomini ci ha inniti pazzi e malvagi; non
rono a sopportarsi Pun Paltro per non es ne consguita tuttavia che si convenga per
ser potuti riuscire a sterminarsi.
donare a tutti. lddio da queste due specie
7." Almeno tutte le sette cristiane do di mali sa trarre it bene; non lascer per
vrebber tolerarsi; perocch tutte profes di darne agli autori it meritato castigo.
Da ci pure inferiamo avere lddio sta
sau di credere alla Scrittura come a pa
rola di Dio. Dispulandto esse tra toro in bitito un tribunale e un giudice in materia
torno a parecchi punti di dottrina, v di fede da lui rivestiti dautoritt e infalli
ragion di presumere che sien questi stati bitit per condannar Peresie, a quella gui
rivelati dun modo oscuro e che Puno o sa che ha stabitito una podest civite con
Paltro partito possa esser del pari nelPer suprema autorit per punire i delitti. Que
rore. lddio, per certo, non volle che in sto giudice e tribunale , per dichiarazio
tali quistioni fosser le sentenze uniformi, ne di Dio, la Chiesa. indarno sarebber le
non essendosi spiegato pi chiaro. Per leggi, se ogni cittadino avesse diritto din
detto di s. Paoto, gli forza ci sieno ere terpretarte e applicarte a seconda depro
sie: se un male inevitabite, perch non prii interessi; indarno pure lddio avrebbe
sopportartto? Oltreci, i pregiudizii e le dato una rivelazione scritta onon scritta,
passioni sinsinuan per tutto: onde temer sea ciascun privato fosse libero intenderta
si dee sempre di perseguitare la verit ed e spiegarta come gli aggrada.
Falso che lddio non abbia voluto Puni
operar per falso zeto. lddio non ha stabi
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sibite autorit alla quale si debba piegar
la fronte in materia di religione; che uni
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ricorso al magistero della Chiesa ed alla it volerta inspirare colla violenza, ec. Non
tradizione per ispiegare la sacra Scrittura. furon essi per consentanei a quanto in
1o. Altro , dicono, escludere da una segnavano; perch imptorarono it braccio
societ chi tiene questa o quella opinione, secolare contro gli eretici. fecer plauso
altro it perseguitartto per astringerio ad alle leggi degli imperadori che ii puni
abbandonaria o per impedirgli che la pro vano, trovarono ben fatto si usasser mezzi
fessi. Se toierar non si debbono in una coattivi per ritornare gli sviali nel seno.
societ gli errori fondamentali, bisogna della Chiesa.
pur anche compassionare cotoro che li so
Risp. Caiunnia ancor questa. i padri
stengono e non trattar Perror toro come hanno costantemente insegnato quel che
fosse delitto. Barb., S al e 22.
sinsegna da noi tuttavia, non doversi per
Iisp. Bisogna compassionarii senza du seguitare, inacerbire, inquietar gli eretici
bio altorquando stian quieti e rispettino aittorch son tranquitli n turban la publica
le podest stabitite da Dio e non turbino quiete; doversi ammaestrarii con dolcezza
Paitrui tranquitlit. Ma gli forse questo e carit e procacciar di rimetterti sul buon
it contegno in cui si presentarono i pre sentiero colla persuasione soltanto. Que
tesi riformatori? Dipinsero eglino la re sta stessa ragione induceva i padri a la
ligion cattolica come unabominanda ido mentare,la persecuzione che da pagani
latria, la Chiesa quasi fosse la meretrice di moveasi a cristiani, tanto pi iniqua per
Babittonia, i pastori di essa quai lupi ra esser questi i sudditi pi obedienti ditutto
paci; esortarono i popoli a perseguitarti Pimpero e pi solleciti a rispettar Pordine
col ferro e col fuoco, a ribellarsi contro publico. ltfa aggiunsero, e noi pur conioro,le podest che tentassero sostenerii,ec.,ec. che nel caso che gli eretici movan turbe
Cotesti atti furiosi stan tuttora registrati e sedizioni e si gittino a violenze, debbon
neioro scritti,e ii appresero aproprii pro esser frenati dal braccio secolare; se no
seiiti, e questi, dovunque venne tor fatto, la societ andrebbe tutta in iscompigiio.
ne seguirono Pimpulso. V. CaLvitusno, Lu Perci commendarono gli imperatori che
rstmusno, ec. Poierarti era un porsi nella promulgarono leggi punitive contro gli
necessit dapostatare, cosa confessata da ariani e i donatisti , perch que settarti
non pochi de toro scrittori medesimi.
ricorrevano alla violenza per far adottare
Pi indulgenza meriterebbero idiscen i proprii errori. Ne cittno, se basta tor
denti ,toro se non fossero pi animati Panimo, i nostri avversarii un padre soto
dal medesimo spirito: ma essi ci dichia della Chiesa it quale abbia approvato, con
rano ampiamente che non saranno mai per sigliato o dimandato si usasse la forza con
softrirci; gli quanto dirci che ci stermi tro gli eretici che non porgesser motivo
nerebbero se navesser facolt. Il Bayle dinquietudine al governo, o una legge
rinfacciava ioro una si fatta frenesia ne sola fatta dagli imperadori ad istanza del
gli anni lese e i690; n la punto ces clero contro miscredenti di si fatta indole.
sata. Parecchi de tor catechismi ribocca lnn dai il secoto prescrivevasi da s. ire
no di calunnie a carico nostro. alto scopo neo questa regola contro gli eretici. Eos
di trasfondere sin dalla culla neitPanima (haareticos) quidem, ecco le sue parole,
de tor tigiiuoli Podio che han giurato alla qui sunt miliores eorum et humaniorcs
chiesa romana; veggasi particolarmente it avertes et confundes, ut non blasphement
calechismo dl--.idelberga, che fu tradotto suum condilorem et factorem et nutri
in tutte le lingue dEuropa e corre fra le torem et Dominum....: feroces autem et
mani della maggior parte de calvinisti. horribiles et irrationabiles c/ugabis a
N punto pi di moderazione si scontra le tonge, ne amplius sustineas verbosi
neiibri deior pi recenti scrittori; vi lates eorum. Adv. hwr., l. n, c. 5i, n. l.
troviam ripetute le accuse confutate fa
Il Le Clerc nelle sue osservazioni sulle
due secoli: come potrebbe non esserne opere di s. Agostino tent di provare che
ad essi?
l l." Da padri della Chiesa fu disappro
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ceano per zeto della religione di Zoroastro. e degli auguri, disciplina da lui riferita si
Pi ale i Persiani corsero PAsia minore no a tempi di Numa. Nella sua orazione
e la Grecia bruciando i templi e facendo
in pezzi le statue degli dei per to stesso
motivo: i Greci lasciaron sussistere quelle
rovine per mantener vivo neproprii di
scendenti to sdegno contro quebarbari;
Alessandro se ne ricord in perseguitare i
magi. Gli Antiochi tentarono distruggere la
religion gudaica per meglio riuscire a far
toro sudditi gli Ebrei, ed noto quanto
sangue altor si versasse.
Non meno ardente fu to zeto di religione
appo i Greci. Caronda nelle sue leggi pone
tra i pi gravi misfatti to sprezzo degli altri messi a morte per avere spregiati gli
auspizii e gli augurii; n la vittoria riportata
condo le leggi, alle divinit; in una citt pli dlside e di Serapide, divinit egizia
ben governata non doversi tolerare che
nessuno bestemii contro gli dei. Inanzi ve
nire ammessi alla classe de cittadini, a
giovaniateniesi era ingiunto di promettere
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gione?
Le prove de fatti per noi asseriti si
ponno rinvenire in parecchie opere mo
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n verso gli ariani n verso i donatisti n toro a rispondere che ci non avvenne
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protestanti argomento veruuo it quale chia
ad ammettere di buon grado la Scrittura, trovato insieme cogli altri apostoli quando
Cristo apparve toro la prima volta dopo ri
sorto,Tomaso non volle prestar fede alPat
lestazione di quelli edisse non avrebbe cre
duto se non quando avesse veduto e tocco
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nianza conservataci da Eusebio, Hist. ec
cles., l. iu, c. 1 , e confermata dalla tra
dizione del Ill e IV secoto, giusta la quale
it corpo di lui riposava nella citttdEdessa
in Mesopotamia. E noto come, a tempi
d0rigene, i Parti possedessero la Persia
e i vicini paesi conterminanti alP Indie;
dal che sinferi che s. Tomaso avesse fon
dato PEvangelio in tutte quelle contrade.
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pour, e quivi trovarsi it suo sepolcro. Tal minci ad insegnare lnno alla morte di
credenza per non sembra aver fondamen lui, sia riuscito a compier tanti lavori e su
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e venne ucciso nel u70, sotto it regno dio che nulla pi, soggetto a frequenti im
dEnrico Il dnghitterra. Comech questo peti dira, ne quali non sapea pi padro
santo non contisi fra gli scrittori ecclesia ueggiarsi di s, dimenticava le pi sacre
stici, reputiam ci non ostante rdevi it obligazioni n altra legge conosceva pi che
confutar le calunnie oggidi suscitate cou
tro la sua memoria,le quali vengono a ri
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404
ispezione sulle leggi civiti dlnghitterra e mo udire quelPempio fatto, giur e pro
che al re soto spettava it farte ad arbitrio
suo. Lasciando dentrare nella sostanza di
un tal diritto, ci contentiam d osservare
essere stoltezza it dar giudizio duna que
stione del secoto XIi coi principii del XV
odel XVill e non con quelli universal
mente a quel tempo ammessi e seguiti, e
pretendere che it Becquet si credesse in che gliela imponesse it papa, come data
obligo di soggettarsi alle capricciose vo
glie dEnrico il anzi che al giudizio del steso al sepolcro dei santo, pianse, ne im
sommo pontece e delPintera Chiesa. Che ptor la protezione ed alla intercessione
it diritto del secoto XIi non fosse assurdo di lui si tenne debitore duna vittoria che
quanto si spaccia, ne son prova it godersi riport a quel tempo sul re di Scozia. ll
tuttora dalParcivescovo di Cantorbery, a traduttor del Mosemio non cred ben fatto
malgrado della pretesa riforma,la maggior it riferir questa circostanza. Anche gli as
parte de privitegi reciamati da s. Tomaso sassini, divenuti segno alla publica ese
e it sussistere per anco in Inghitterra Pim orazione, si ravvidero e morirono peni
munit de cherici sotto it nome di bene tenti.
l tesori accumulati pel corso di quattro
zio di chericheria.
i1." In tutte le ambasciate e trattative secoli al sepolcro di s. Tomaso furon messi
chebber luogo a tal proposito in Francia a ruba dagli emissarit d Enrico Vlll e le
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taiiere di s. Tomaso di Vitlanova ebbero zione alla gtoria; la quale dalla votont
a fondatore in Bretagna nel i680 it p. An di Dio unicamente preceduta. Alcuni to
geto Le Proust, agostiniano riformato; e misti nondimeno avvisano causa della ri
la fondazione venne confermata con let provazion negativa essere it peccato du
tere patenti Panno appresso. Fanno voti
semplici, seguon la regola di s. Agostino
e si occupano non sol della cura de ma
iatt ma delP istruzione altres della gio
abbracciate da una povera, che mette toro c in lui tutta la sua discendenza; onde
in dito un annelto dicendo: u Bicordivi, tutto Puman genere divenne una massa
cara sorella, che diventate la serva de di perdizione. Avrebbe lddio potuto sen
poveri. n noto come s. Tomaso di Vit za veruna ingiustizia abbandonario tutto
lanova, arcivescovo di Valenza in lspagna, quanto, come fe degli angeli prevarica
pia ne impartisce.
mo ed agli angeli scaduti dal toro stato , assoluto e antecedente di targirgli la gra
zia efcace, e che la prescienza del pec
ma fu colpa toro se ne venner privati.
5." Anche nelto stato dinnocenza biso cato ha del pari a suo fondamento un de
gna ammettere in Dio decreti assoluti, ef creto di permissione col quale lddio ha
caci e antecedenti a qualunque libera de fermato di non concedergli cotesta mede
terminazione delle votont create, essen sima grazia necessaria a schivare it pec
do questi soli decreti it fondamento della cato.
prescienza di Dio. il perch, in questo
o. lddio vede, ne suoi decreti, chi per
stato, la predestinazione alla gtoria eterna severer nel bene e chi , per contrario, ni
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r nel male: perci accorda a primi la glo; pria ipotesi; parecchie ve nha che non si
ria eterna per guiderdone, gli altri condan
Egli forza convenire inanzi tratto non della grazia efcace per colpa loro. Oltre
contenersi in questo sistema verun er to sconcio dammettere una colpa nelto
rore n essere stato mai colpito da cen stato d innocenza, tal colpa o era grave
sura: iaonde al tutto lecito it sostenertto ovver leggiera: nel primo caso per essa
ed piuttosto commune nelle scuole teo and perduta P innocenza prima di cade
togiche. Cotoro i quali it voller confondere re; nel secondo non meritava un castigo
con quelto di Giansenio troppo male sap si tremendo qual la privazione della gra
posero o vollero far gabbo altrui. l tomi zia efcace a perseverar necessaria.
sti affermano esser G. C. morto per la sal
4. Non si comprende di qual modo un
vezza degli uomini tutti, e perci a tutti decreto antecedente e assoluto di ripro
darsi da lui grazie interne; resister Puo vazion negativa concitiar si possa col de
mo bene spesso a tali grazie, comech creto antecedente ed assoluto di saivar gli
gli conferiscano un vero potere di fare it uomini tutti e redimerti per opera di G. C.
bene; altorquando fa it male, non gli acca Tali due decreti paiono contradirsi. Lo
der ci per difetto di grazia ma per la re stesso dicasi della predestinazione assoluta
sistenza da lui fattavi; la grazia efcace dun piccol numero di anime dopo la pre
non imporgli veruna necessit doperare, varicazione dAdamo e in onta alla ge
perocch s fatta necessit sarebbe colla neral redenzione nel mentre che lddio la
Quando si obietta a tomisti che la tor colt ha faccia duna grave malattia. Sup
grazia pretesa sufciente tale soltanto di porre che Puomo con si fatta grazia abbia
nome, poich con essa Puomo non opera un poter reale, prossimo, pieno di fare
mai it bene, rispondono avvenir ci per it bene, e che tuttavia uol far mai senza
colpa di lui non della grazia, conciossiach Paiuto duna grazia efcace, gli ammet
gli conferisca essa tutto it poter necessario tere un potere senza prova di sorta e per
per operare; lddio nella grazia sufciente pretta necessit di sistema.
o." Un decreto di permissione col quale
oiIerirgli una grazia eicace, e se lddio
questa non gli impartisce, ci essere a lddio ha risoluto di non conceder la gra
motivo delPobice postovi da lui colla sua zia partare inintelligibite. Permettere
resistenza. Dottrina di s. Tomaso, in a, vale semplicemente non impedire: non
dist. 2a, qu. l, art. 4, l. nni, Contra gent., quindi un decreto positivo; Pintendertto
altrimenti gli un supporre che Dio vo
c. i68.
Non asseriscono tuttavia i tomisti it tor glia positivamente it peccato.
ch non poche tor ne oppongono cotoro versia che dura gi da pi secoli e che
probabitmente durer ancor buona pezza:
cui esso non garba.
l. Secondo Popinion toro, difcit opra nulla ce ne cale; vorremmo soltanto che,
sarebbe rinvenire in s. Tomaso tutte le trattandosi di sistemi arbitrarii su d un
parti onde i tomisti compongono la pro mistero incomprensibite qual si quelto
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della predestinazione, non si ponesse tan za, non a cagione della tonsura. Orig. ec
to fuoco e si facesse di meno delle parole cles., t. ll, l. vi, c. 4, s lo. .
aspre e delle temerarie accuse; un teotogo
ll Bingham avrebbe dovuto badare
volger a miglior pro it suo tempo e Pin l. che portar una tonsura non aver la
gegno e la fatica usandone a difender le testa rasa per intero n assolutamente
verit di nostra fede contro cotoro che le calva, sola maniera disapprovata da s. Gi
rolamo. 2." Questo padre vuole che i che
combattono.
TONSURA. Corona chericale che si fa rici sien distinti dai barbari, da soldati e
agli ecclesiastici nella parte posteriore del da laici leziosi nella capigliatura e nel ve
capo, radendoue i capelli in forma circo stire; disciplina da cui i protestanti si son
lare. ll vescovo, cui spetta it far questa dispensati. 5." Attesta che i ministri degli
cerimonia, taglia colle forbici un po di altari non indossavano nelle funzioni toro
capelli a colui che si presenta per essere i medesimi abiti che nella vita commune,
ammesso alto stato ecclesiastico; e que ma avean ornamenti particolari; altra ri
sti intanto recita le parole del salmo xv , spettabite costumanza ripudiata da prote
il s: Dominus pars hwredilatis mew et stanti. 4." La voce coronati diciam noi al
calicis mei; tu es qui restilues hwredi
latem meam mihi. Quindi it vescovo iu
dossa la cotta al tonsurato, pregando ld
dio a rivestirtto delPuomo nuovo. La ton
sura non un ordine, sibbene una prepa
razione agli ordini; uniniziativa al che
ricato, conferisce al soggetto la capacit
di possedere un benetizio semplice e to
assoggetta alle leggi risguardanti gli eccle
siastici.
Difcite assunto sarebbe indicare Pori
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form., c. 4, esige che it tonsurando abbia cattivil, quasi torrente al sofo delVau
ricevuto it sacramento della Cresima, sia stra, dicono gli Ebrei reduci dalla servit
istrutto delle principali verit della fede babittonese. lntendcano essi probabitmente
cristiana, sappia leggere e scrivere e dia
argomento di credere scegliersi da lui
quelto stato nella risoluzion ferma di ser
vire in esso fedelmente lddio. Parecchi
concitii posteriori condannarono la teme
rit de parenti che tan tonsurare i pro
prii gliuoli per la cupdigla unicamente
di alcun benetizio ecclesiastico,senza scan
dagliare se abbian vocazione e le doti ne
cessarie per adempiere i doveri delto stato
a cui vengono iniziati, tatora anche per
nella valle in cui scorre esso torrente. La bri Santi: i pi fermi li tennero quai vi
Scrittura d questo nome anco al Nitto e gliacchi e apposer toro la vergognosa ap
alPEufrate, tuttoch sien umi. Couciossia pellazione di traditori.
ch i torrenti della Palestina sien soggetti
Da questa sciagura unaltra ben presto
a spesso gonarsi, questo vocaboto serve ne nacque: non pochi vescovi della Nu
lalvolta a indicare abondanza, come nel midia ricusarono qualunque communica
salmo xxxv, torrente di delizie, in Isaia, zione con gPimputati di quella colpa; non
xxx, torrente di solfa; e perch altora son voller riconoscere per vescovo di Carta
cagione di disastri, pigliansi per simboto gine Cecitiano, sotto cotore che Felice ve
di sciagure, afizione, persecuzione. Tor scovo dAptonga, un de consacratori di
rentes Belial , cio torrenti di gente iui Cecitiano, era del numero de traditori;
qua, troviamo nel n de Re, c. xxu, il, e, accusa che non venne provata mai. Capo
dove Davide inalza a Dio un cantico di di questo partito era Donato vescovo delle
ringraziamento per avertto liberato da tutti Case Nere; donde ll nome di donatistia
tutti quegli scismatici. ll concitio dArtes,
i suoi nemici.
detto del Messia nel salmo cix che nel tenuto nel 514 per ordine di Costantino
suo viaggio ber al torrente; per questo a n di esaminare quella bisogna, senten
atzer la tesla: le quali parole sembrano zi che tutti cotoro che si trovassero ve
alludere al commando fatto da Dio a Ge ramente rei daver consegnato ai perse
deone, Iudic. vu, a, che non conducesse in cutori libri o vasi sacri sarebber degra
battaglia se non se quelli tra suoi soldati dati e deposti quatora fosser convinti per
i quali, vicino dun ruscelto, seran con atti publici, e non denunziati semplice
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Se la testimonianza diasi a viva voce che ruiu1 sACRA, ec. Conciossiach per sia que
trasmettasi da padri a tigliuoli e da que sto it punto capitale per cui dierenziansi
sti a tor discendenti, dicesi tradizione i cattolici dalle sette eterodosse c in par
orale; scrilla, se trovisi registrata nella ticolare da protestanti, importa it ripetere
storia o in altro libro: questa, general le principali tra esse prove, mostrarne it
mente partando, la pi sicura; ma non nesso e le conseguenze, aggiugnerne altre
noi. ll perch diciamo esser la tradizione ste in iscritto: le une congiunte colPaltre
la parola di Dio non scritta, averta gli apo
stoli ricevuta dalla bocca di Cristo e tras
messala di viva voce a proprii discepoli o
successori, esser quindi giunta a noi pel
magistero de pastori, i primi dequali fu
rono dagli apostoli ammaestrati; in altri
termini esser ella it magistero costante e
perpetuo della Chiesa universale,conosciu
to per la voce uniforme depastori, da essa
denominati padri, per le denizioni de
concitii, per le pratiche del culto publico,
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vano a voce; it punto sta a provare che sto. Ci son sette apostoli de quali non si
abbian raccommandato alto scritto tutte hanno scritti n prova che ne abbian la
senza eccezione le verit che predicarono. sciato: eppur fondarono chiese le quali
S. Paoto dichiara che la bisogna non co sussistettero dopo di essi e conservarono
si: impossibite che PApostoto abbia com tor fede lunga pezza inanzi potessero ave
preso in quattordici lettere quanto ebbe re la Scrittura nella propria lingua. Sul
insegnato pei corso di trentatr anni.
nire del il secoto s. Ireneo attestava esserci
2.- Prova. lddio conserv per to spazio appo i barbari chiese che non avean per
di duemita quattrocento anni la religione anco Scrittura, ma conservavano la dot
de patriarchi colla tradizion sola e per trina della salute scritta netor cuori dalto
mitle cinquecento quella degli Ebrei me Spirito Santo e custodivano getosamente
diante la tradizione non meno che la Scrit Pantica tradizione. Contra hwres., l. ni,
tura: perch avrebbegli mutato proce c. 4, n. 2. Nessuna versione fu fatta da
dere rispetto alla religion cristiana? Mos, gli apostoli n al tempo toro; la vantata
stando per morire, dice al suo popoto, antichit. della versione siriaca unas
Deut. xxxn, 7: Ricordati de giorni an serzion gratuita de protestanti.
tichi; rammenla ad una ad una le et;
Per commodo del proprio sistema, sup
interroga il padre tuo, e te ne dar no
vella; i tuoi avi, e le! diranno; non gi: Scrittura tradotta insin dal tempo degli
Leggi i miei libri, consulta la storia delle
prime et del mondo da me scritta e che a te
lascio. Dovevan gli Ebrei fartto indubitata
mente; ma senza it sussidio dellatradizione
de padri toro non sarebbero giunti a pie
namente intender que libri. Mos non era
stato pago di scrivere i prodigi da Dio ope
rati a pro del suo popoto, ne avea stabititi
monumenti, riti eommemorativi a,richia
rono da noi udile e intese , e a noi te niente serviva. Ci ebbe nazioni cristiane
narrarono i padri nostri... Le quali cose nella cui favella non furono mai voltate
commando egli (Dio) a padri che facesse le Scritture. E noto oltreci come poco
ro sapere a loro gliuoli, affinch la se coltivate fosser le lettere presso it pi de
guente generazione te sappia. E i gliuoli popoli al tempo onde discorriamo.
Vero dirsi da Teodoreto, Therapeut,
che nasceranno e verranno alla luce le
racconteranno a proprii gliuoli, afn I. v, che al suo tempo i libri degli Ebrei
ch questi in Diopongano la loro speran eran tradotti nelle lingue deltomani, de
zae non si scordino delle opere di Dio e gli Egizii, de Persiani, degli indiani , de
custodiscono i suoi commandamenti. A gli Armeni, degli Sciti e de Sarmati, bre
qual pro cotesti ammaestramenti de pa vemente in tutti gli idiomi che partavansi
dri se bastava it leggere i Libri Santi? altora dalle diverse nazioni. Se questo
inanzi it ritorno dalla cattivit non veg passo di Teodoreto impacciasse i prote
giamo istituite presso gli Ebrei publiche stanti, chiederebbero come abbia potuto
letture, ed eran gi a quelPepoca trascorsi egli aver tal notizia; un fatto arrischiato di
mitle anni dalla morte di Mos. N questo rebbero esser questo e certamente esagge
legistatore n alcun de profeti ebbe in rato; la Scrittura non contar traduzioni n
giunto agli Ebrei che apprendessero a in lingua punica partata a Malta e sulle co
ste dAfrica, n neliantico spaguuoto n in
leggere.
non colla lettura de Libri Santi. La fede ebraici tradotti nelle varie lingue mento
dalPudilo, scriveva s. Paoto a Romani, vate da Teodoreto; non si prover per
x, 17, Vudilo poi per la parola di Cri mai che savesse la traduzione di tutti, e
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chei tor discepoli avrebbero scritto; po
stamento nuovo. ,0ltreci facevano altora tean quindi lasciar toro tal cura cosi co
quasi quattrocento anni che era stato pre me quella dammaestrare i fedeli: or ci
dicato it cristianesimo; it secoto IV era che essi discepoli posero in iscritto non
stato tempo di cognizioni, di fatiche apo pi commesso alla sola memoria degli uo
stoliche, di scritti dogni maniera, lavoro mini, quantunque non sia nella Scrittura
de padri della Chiesa, laddove i tre pri sacra.
mi erano corsi tra patimenti e persecu
4. Prova. Se fosse stato volere di G. C.e
degli apostoli che la cristiana dottrina ve
zioni.
Ad onta di questi fatti, i nostri avver nisse sparsa e conservata mediante la sola
sarii asseriscono con tutta seriet che G. C. Scrittura, non sarebbe stato mestieri in
e gli apostoli non si sarebber comportati stituire una succession di pastori e dot
assennatamente se avesser commesso i tori a n di renderne perenne P insegna
dommi della fede alla labite e malsicura mento: gli apostoli sarebbersi acconten
memoria degli uomini, alPincertezza degli tati a porre in mano a fedeli la Scrittura e
avvenimenti, alle continue vicissitudini raccommandar toro la Ieggessero assidua
de secoli, e non raccommandato alto scrit mente. Ma essi fecer tutto alPopposto. Per
to tali divine verit sotto gli occhi degli detto di s. Paoto, Eph. iv, xn, L5, G. C.
uomini. Mosemio, Hist. ehrist., part. n, fu che altri costilu apostoli, altri pra
sez. m, c. 5, S 5. Cotesti temerarii critici feti, altri evangelisti, altripastori e dot
non savveggon punto come in realt ap tori, per lo perfezionamento de santi ,
pongan difetto di senno a G. C. e agli apo pel lavorio del ministero, per la edif
stoli. Perocch, nalmente, son fatti po cazione del corpo di Cristo, no a lanfo
sitivi, a distruggere i quali ci vuol altro che ci riuniamo tutti per Vunil della.
che presunzioni, non avere G. C. nulla fedee della cognizione del Figliuolo di
scritto n ingiunto agli apostoli di scrive Dio. Dichiara PApostoto nessuno dover
re; sette di questi nessuno scritto aver la predicare senza missione, Rom. x, n5. E
sciato; gli altri sol di qualche libro della questa si ha forse dal popoto? Non gi ,
Scrittura aver dato la versione; it pi sibbene dalto Spirito Santo, che ha posto
delle traduzioni esser lavoro di lunga po i vescovi a governo della chiesa di Dio ,
steriore ad essi, fatto man mano che crebbe Aci. xx, es. E la missione vien conferita
it numero delle chiese nelle diverse con mediante Pimposizion delle mani,i Timnv,
trade del mondo. La cosa singolare che 14; e un pastore, ricevuta che Pabbia, pu
cavitlatori i quali voglion tutto si provi darta ad altri, v, 22. Non a semplici fe
da noi per via di scritti inventino si di leg deli, ma a un pastore raccommanda PApo
gieri i fatti che ponno servir di puntelto stoto it leggere la Scrittura santa per es
al toro sistema. Gli un voler darta ad ser questa utile a, insegnare, a, redar
intendere troppo impudentemente Passe guire, a correggere, a formare alla giu
rire come fanno che i dommi della fede, stizia; afnch perfetto sia Duomo di
predicati publicalnente e ogni di insegnati Dio o it sacro ministro. n Tim. Iu, 16.
al commun de fedeli insin dalPinfanzia , Non dice chessa giova a tutti i fedeli per
esposti agli occhi delPuniversale merc le apprendere la propria religione. S. Pietro
pratiche del culto, ripetuti e inculcati colle li avverte, al contrario , che non a tutti
preghiere della liturgia, sieno afdati alla saddice Pinterpretarta , che gli ignoranti
malsiciira memoria degli uomini. l no e i poco stabiti la stravolgono per toro
stri costumi ed usi, i diritti nostri, i no perdizione, n ep. i, 20, m, l6. Ma dai pro
stri pi importanti doveri son raccomman testanti, meglio per certo itluminati dagli
dati alto stesso deposito, n avvene altro apostoli, pretendesi che ciascun fedele sia
pi incorruttibite. Fu egli dunque difetto tenuto leggere la Scrittura santa per ap
di sapienza in Dio Paver trascurato di far prendervi quanto dee credere e che tut
commettere alto scritto prima di Mos i ti son capaci iPintendertai
dommi da s insegnati a primi uomini
Lungi dal convenire che i pastori e dot
ventiquattro secoli avanti? assolutamen tori si travagliarono al perfezionamento
te necessario saper leggere per esser ca de santi ed al vantaggio della fede, sosten
pace di far atti di fede e conseguir Peterna gono esser eglino quelli che la guastarono
salute?
Si videro idioti, donne, schiavi operai
TR
verit che rimarrebbe sempre con essi,
Io. xiiv, IB; ma, se diam retta a prote
stanti, non attenne la parola. Aveva ezian
dio fatto promessa di concedere if fedeli
it dono de miracoli, Maro. xvi, i7; e i
nostri avversarii convengono averta egli
attenula aimanco ne tre primi secoli della
Chiesa: la prima promessa, che non era
men necessaria, rimase senza effetto; la
sola grazia da G. C. fatta alla sua chiesa
fu di conservar le Scritture intatte fra
le mani di depositarii sommamente so
spetti.
Ma,ove stata non fosse Passistenza delto
Spirito Santo,a che pot essa giovare que
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14
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tezza cosi de fatti che della dottrina. "Con di giudicar da noi stessi se un domma sia
fessione notevole. E aggiugne, in secondo
luogo, avere i padri potuto saper con cer
tezza qual fossero i libri consegnati alle
chiese dagli apostoli e dagli uomini apo
stolici intin da principio per esservi stata
TR
TR
Santi, per farne toro la spiegazione e porgerne it senso vero. Se non che questa
verit per altre ragioni posta in sodo.
1." Neprimi secoli della (iiiesa pochi
avean pratica di lettere, e Pignoranza si fe
ancor pi generale dopo Pinondamento de
popoli barbari. inanzi sinventassc la stam
pa, una Bibbia era libro costosissimo e ben
radi ne giravano gli esemplari. Gli chia
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venuto ciascuna testi a s favorevoli, non quando non scritta che quando alto
assurdit a cui con essi non si sia fatto scritto raccommandata. ll perch questa
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pute; perci non avete voi punto pi alluda alla superbia de farisei; maegli
prottato con due regole che noi con una condanna ancor pi palesemente quella
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degli eretici, i quali credono avanzare in tar la Scrittura per conoscere la vera fe
perspicacia e in sapere la chiesa univer
sale da cui han fatto scisma.
S. Clemente papa nella sua prima let
tera a que di Corinto li sgrida per le dis
cordie che ardon fra toro e per la poca
riverenza in che tengono it clero. Pon toro
sotfocchio, n. 42, esser gli apostoli que
che, guidati dalto spirito di Dio, hanno
stabitito i vescovi e i ministri inferiori e
regolatone le funzioni, tra le quali trovasi
certamente quella dinsegnure. Li esorta,
n. 57, a star sommessi a sacerdoti, a
guardarsi dalla superbia e dalParroganza.
Non avvisava quel santo pontece che un
laico, con la Bibbia in mano, avesse au
H4
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colPesempio delle chiese fondate pressoi chiese. Soto in mancanza delle Scritture
barbari, che non aveano per anco Scrit
tura sacra,ma sattenevano religiosamente
alla tradizione. In una lettera riferita da
Eusebio, l. v, c. 2o, palesa Pattenzione con
che ascoltava le istruzioni di s. Policarpo,
annuntialam omnibus dem per succes si fatte verit. Non questo per it con
siones-episcoporum pervenienlem usque
ad nos, iudicanles oonfundimus eos qui
quoquomodo prmterquam quod oportet
colligunt.... IIuc ordinationc et succes
TR
tradizione non pur Pautenticit e Plntegrit
della Scrittura. ma it signicato eziaudio e
le spiegazioni di essa; e ne cc. 52 e se ri
manda gli eretici alla tradizione delle chie
se apostoliche; sostiene che quelle che si
vengon formando quotidianamente non son
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bus nostris dictum est nos dicimus.... didi vobis. Item: ila doceo et ila tradidi
dum nomen contrahimus... Deciet ma servare alla maniera onde furono dagli an
dies si Ecclesial: mysteria cilro scriptum
tradila pergam recensere.
Quod si
gloricandi modum veluti scriptis non
tradilum reiiciunt, proferont nobis et
dei professionem et cwtcrorum quw
commemorovimus prwlationem e Scripturis... Sane contra id quod dicunt glo
rere strano Pudire it santo dottore dir che, Fepistola a Tessatonicesi, Ilaque, fra
rigettando la tradizione non scritta, sire tres, slate et tenete tradiliones, etc., ses
ca pregiudizio alto stesso Vangeto. Ma egli prime di questo tenore: Hinc cst per
da por mente che la tradizione inanzi spicuum quod non omnia tradiderunt
tratto la pi fedele interprete delPEvan per epistolom, sed multo eliom sine
gelio e poscia la sola Inallevadrice del. scriptis; et ea. sunt quoque de digno.
Paulenticit di esso, e quindi che it riget Quomobrem Ecclesiw quoque tradilio
TR
TR
M8
miss., I. m, c. 6. Nos, dice altrove, idest sacram pro ipsa sua. altiludine non uno
cathotica des, veniens de doctrina apo eodemque sensu universi accipiunl, sed
stolorum, pianlala in nobis, per scriem eiusdem eloquia aliler atque atiler alius
successionis acccpto, sana ad posteros atque atius interprelati"; ul penequal
TR
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sensionem quoque ilidemz si, in ipsa ve una langa serie di santi dottori deprimi e
tuslatei omnium vel certe pene omnium pi orenti secoli del cristianesimo e de
sacerdotum pariler et magistrorum de tempi ne quali i nostri avversarii confes
niliones sententiasque sectemur. Com sono fosse pura la nostra fede, che statui
scono in modo chiaro e decisivo Pautorit
monit., c. 1-5.
Nel concitiaboto volgarmente chiamato sacra della tradizione. Ove avessero anti
it latrocinio efesino, Dioscoro, capo delPe veduto Perrore de protestanti su questa
resia eutichiana, invoc a favor della sua materia, non avrebber potuto combatterta
causa Pautorit de santi padri. Tutto it con pi nerbo. - La Luzerne, ivi. miH
a.- Prova. l padri affermarono costan
concitio e i vescovi cattolici al par degli
altri riconobbero tale autorit,dissero ana temente non esser permesso a veruno it
tema a chiunque volesse fare innovazio discostarsi dalla tradizione o dalPinsegna
ne e dichiararono di conservare la fede mento publico e costante della Chiesa:
de santi padri. Era pertanto massima uni dunque n it fecero n potean fartto senza
versalmente confessata cosi dagli eretici suscitar contra s to sdegno de fedeli e
come dai cattolici esser la tradizione una sopratutto de proprii colleghi. A udire i
nostri avversarii, sembra che i padri della
regola di fede.
S. Leone riconosce e pone in sodo con Chiesa sieno stati maestri isolati e senza
molta etoquenza P autorit de ss. padri, relazione di sorta, che potessero imagi
dagli eretici soli contradetta. Ut pielas nare , scrivere , insegnare impunemente
tua, cos egli nella sua lettera cui a Pro quanto toro andava a grado, ovver furbi
terio vescovo dAlessandria, c. 2 e 5, ut che contradicessero ne tor libri ci che
pielas tua cum venerabilium patrum in publico predicavano. Eccesso gli que
prwdicationibus nos concordare cogno sto di preoccupazione e malignit.
u- Eran essi quasi tutti pastori, mae
scat aliquanlas eorum sententias huic
credidi subiiciendas esse sermoni; qui stri duna numerosa greggia: i primi fa.
bus si digneris attendere recensilis, non vellavano ad adunanze di fedeli che avea
aliud nos prwdicare reperies quam quod no avuto per istruttori gli apostoli stessi;
sancti patres nostri toto orbe docuerunt, itor successori eran circondati da un clero
nec quemquam ab illis. nisi solos im e da uomini provetti che avean daiP in
pios hwreticos. discrepare Plebem au fanzia apparato la dottrina cristiana e pa
lem et clerum omnemquc fraternilatem recchi de quali leggeano indubitatamentc
420
TR
TR
1. Abuso di termini chtamar fatto
posilivo, prova posiliva it preteso siten
rita a suo luogo Pantichit, ci starem qui Chiesa, pi libera e frequente divenne la
paghi di riessioni generali.
communicazione tra le diverse societ cri
TR
TR
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gli apostoli insino a noi; ei trapass da un nel piano tuttavia di tor religione, steso
secoto alPaltro senza che le sue acque sin
torbidassero; e se qualche insensati ten
tarono porvi obice, o li trascin nel suo
corso o to svolse per iscorrere altrove.
e.- Prova. l nostri avversarii avrebber
voluto far credere esseritrispelto perlatra
sino di seguire la dottrina depadri greci correre alla tradizione per cogliere it vero
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che gli vengon di continuo uditi. Aprendo no. Aitart. Fama, analizzando la fede dun
TR
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cattolico idiota o bambino, abbiam fatto ve di quella degli apostoli, della lnspiraztone
dere comabbia egli motivo saldissimo di de Libri Santi, fuor che per via della ra
credere alla chiesa cattolica.
gione: ad essa dunque pur spetta it gin
12. Prova. La serie degli errori pro dicare se vera sia o falsa la dottrina da
dotti dal metodo de protestanti to chia essi libri insegnata: non punto pi ar
risce falso; per esso non pur sorsero le dua impresa it dar questo giudizio che il
tante sette in cui son divisi, ma si va in vedere se divina oppure umana sia tor
via dritta al deismo e alla incredulit. E missione, se i detti libri sieno o no inspi
vaglia it vero, a ne di scemar credito alla rati. Il perch i deisti ebbero impugnato
tradizione, i protestanti si gittarono a ca la Scrittura sacra in generale con gli stessi
lunniare it peggio che tor venne fatto i argomenti fatti da protestanti contro al
padri della Chiesa, ne impugnarono la ca cuni libri che espunsero dal canone.
pacit, it sapere, la buona fede. Pure i
Alla voce Ennons abbiam fatto vedere
pi antichi depadri eran discepoli imme quanti ne sieno scaturiti Pun dalPaltro su
diati degli apostoli: come avere in alto ciascuna delle controversie dibattute trai
concetto maestri che formarono allievi di protestanti e noi: e tutti vennero dalla
tal fatta e se li elessero a successori? pertinacia in rigettar la tradizione. Da poi
Laonde i protestanti partarono degli uni che i protestanti ebber posto per princi
a un dipresso come degli altri. Se gli apo pio doversi da noi quelto soltanto credere
stoli stessi, dicono, andaron soggetti ad che troviamo espressamente e formalmen
errori e debolezze, che maraviglia ne po te rivelato nella Scrittura, e alla ragione
tessero avere i tor pi zelanti discepoli? spettare it determinarne it vero senso, l
Barbeyrae, Tratte de la morale des p sociniani tosto ne trassero questa itlazio
res, c. a, S so; Chitlingworth, La reli ne: - Dunque non dobbiam tenere per
4 24
TR
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cattiva versione, fatta su quella de Set detto toro, xv, le , e vi ho destinati che
andiate e facciate frutto, e il frutto vostro
tanta.
Altra scaturigine derrori furono certe
tradizioni ricevute a voce dagli apostoli,
come la credenza che G. C. sia vissuto ol
tre agli anni quaranta, it suo futuro regno
di mitle anni, it tempo della celebrazion
della pasqua, ec.
Affezionati comerano alla tosoa pla
tonica, tentavano di concitiarne i dommi
sincerit non altro che una maliziosa apostoli apparivan pi colpevoli agli oc
ipocrisia che si convien smascherare.
1. Questo ritratto de padri del ll se
coto ben diverso da quelto delineatoci
dal Beausobre col porre in giusta luce Pin
telligenza, Pabitit, la savia critica onde
procedettero essi padri a n di sceverare
dagli apocri i libri autentici della Scrit
tura sacra. V. pi sopra la s.- prova. Non
pose mente it Le Clero che, vitipendendo
le qualit e it carattere personale di que
sti testimonii, veniva a tor nerbo alla cer
tezza del giudizio toro sul canone de Libri
Santi. Ma it miscredente non ha quasi mai
altra guida che P interesse del momento.
TR
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425
teo, n ep. m, 1n, I 7: Attienti a quello che tre i quoranPanni , e appoggiava questa
hai apparato e a quello che ti slato af/i sua opinione sul Vangeto, Io. viII, 57; i
dato, sapendo da chi tu abbi imparato, mitlenarti iondavan la toro su PApocalisse,
e che dalla fanciullezza apprendesti le e i quartodecimani potean valersi del del
sacre lettere, le quali possono istruirti to di G. G., Luc. xxn, lo: Di quesla pa
a salute, mediante la fede che in Cri squa non ne manger pi /ino a lanto
sto Ges. Tutla la Scriltura divinamen civetla sia adempila nel regno di Dio.
le inspirala utile a insegnare, a re Ei Pav'ea mangiata it di quattordicesimo
darguire, a correggere, a formare alla della luna di marzo. Quando un protestan
giustizia, afnch perfetto sia Vuomo di te ci viene a dire: Or date fede alle tra
Dio, disposto ad ogni opera buona. Ma dizioni, un deista pu dir egualmente: Or
non si bada che Timoteo, nato in Licao datevi della Scrittura, della quale si
nia da padre gentite, allevato da madre e fatto sostegno a quanti dar si ponno errori.
da avola ebree, non avea potuto leggere la
7. Se i padri del Il secoto erano in
Scrittura se non se nella versione de Set generale ignoranti, creduli, cattivi ragio
tanta: pur ci bastava, secondo s. Paoto, natort, incapaci dintendere e interpretar
per procacciargli la scienza della salute , la Scrittura, ben malamente vennero in
per mettertto in grado dinsegnare, per iar spirati gli apostoli a scegiier uomini tali
di lui un pastore perfetto: e come ci non per tor successori: non ce navea forse
era pi bastevole ai padri del Il secoto? di meglio atti alPuopo? Ben altra idea
Altro mistero
altorch s. Girolamo saccinse a dare una di propagare una dottrina che gi sandava
nuova version latina condotta sulPebraico.
s.i Almeno i padri greci del li e del lll
secoto intendeano it testo greco del nuovo
Testamento, ed a presumere che di que
sto iacesser lettura pi che delPantico.
Come mai tal lettura non li ebbe scaltriti
su gli errori che attingeano nellatraduzion
fatta dai Settanta? Da parecchi protestanti
fu detto che, quando ci rimanesse non pi
che Pevangelio di s. Matteo, basterebbe
esso a fondamento di nostra fede: la ben
maraviglia che Pintero nuovo Testamento
non sia valso a preservar da ogni errore
i discepoli degli apostoli e tor successori.
6." Se stiamo a protestanti, s. Paoto ha
pel magistero della Chiesa. S. Ireneo fu it apostoli; prova della necessit iPaitenerci
soto a credere che G. C. fosse vissuto ol
Bsaelen. Vol. VI.
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qualche dottore, per antico che sia. Instil. quella che sentenzi tra le diverse inter
pretazioni quali fosser le vere, quali le
hist. christ., c. 5, S i7.
Avea egli it nostro critico fatta ries false. Studiansi di far gabbo dicendo dat
sione inanz scrivere? l. S egli intende tenersi alla Scrittura: la Scrittura, tornia
dir puramente che tra primitivi cristiani mo a dire, e Pinterprelazione di essa non
vebbe de privati che tennero delle opi son tutPuno.
nioni giudaiche o paganesche non opposte
s. Il Mosemio stesso, confutando it sl
a verun domma del cristianesimomon con stema erroneo dun autor moderno sul mi
trasterem punto: nulla ne cale di sapere stero della ss. Trinit, gli oppone il si
come la pensasse ciascun individuo con lenzio delVantichil. Dissert. in hist.
vertito dagli apostoli o dator successori. eccles., t. Il. Se la testimonianza degli an
Se vuole che tali opinioni indifferenti sie tichi non fa autorit, tanto meno it tor si
no state diffuse a segno di formar tradi lenzio. Ci ha di pi: questo critico, nel
zione ira dottori cristiani, neghiamo asso confutare Popera del Tolando intitolata
Nazarenus, condanna in generale la mala
lutamente it supposto.
2." Quando questo fosse vero e gli apo fede di cotoro i quali, a n di liberarsi del
stoli non si fosser applicati a confutar tali la testimonianza de padri, cominciano col
errori, ne sarebbero essi risponsabiti, a Pimputar toro errori, infedelt, ignoran
lor dovrebbesi darne colpa. Onde gli in za, ec.; dice che, seguendo un s fatto me
creduli ascrissero agli apostoli stessi gli todo, nulla pi rimane di certo nella"sto
errori tutti di cui it Mosemio vuol fare ag ria, ed appunto quelto da lui adottato in
gravio a primitivi cristiani, e pretesero tutte le sue opere. Vindiciw anliquw
trovarti negli scritti del Testamento nuo christianorum disciplinn}, elc., sez. i,
vo. Aflermarono la prossima ne del mon c. 5, S s.
do essere insegnata da G. C. Matth. xxiv,
4. Non si pu perdonare alto stesso cri
54, da s. Paoto I Thess. iv, l4, da s. Pie tico Pimpugnare che fa su di semplici pro
tro u ep. ui, o et seqqu- la venuta e it babitit quel che leggiam negli antichi in
regno delPanticristo predetti n Thess. n, torno alPinnocenza e itlibata vita de pri
s, i 10. u, I8; it regno mitlenario pro mitivi cristiani: la cosa confessata da
messo, Apoc. xx, 6 et seqq. , n Petr. ui, non pochi autori pagani, e it Le Clero la
15. Del fuoco puricante, part s. Pao pone tra le cause che concorsero alPallar
to, l Cor. Ini, H5, e s. Pietro," ep. iu, 7, gamento del cristianesimo nel secoto II.
1o. La distinzione tra i buoni e i cattivi Il Mosemio dice che, prestandovi fede, ci
angeli chiaramente insegnata ne libri esponiamo alle beffe demiscredenti. Egli
tanto dellhmtico che del nuovo Testamen si che fa segno la nostra religione a sar
to; delle tendenze degli angeli cattivi si fe casmi de nemici di essa, tentando mostra
giudizio per quel che se ne dice nel libro re che inn dalPorigine la fu un caos der
di Tobia, iv, 6, vi, a, etc. Si fa menzione rori derivati dagli Ebrei e da pagani.
TR
Cl si svela qui apertissimamente la scal
trezza delPeresia.
TR
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quelto che noi crediamo? Bossuet, Bpon stoli in poi la forma della nostra: i va
se un mmcire de Leibnilz touclumt rii concitii tenuti ne diversi secoli sol
le concile de Trenta; Espril de Leib
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-1 28
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dubli, verran di leggiert sedotfi dagli ere
tici. Catech. v.
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pio. 1 protestanti oggidi reputan toro a Che it Basnagio e suoi pari dian taccia di
colpa un si fatto zeto attento e preveg semipelagianesimo a Vincenzo di Lrins
gente; dicono che i padri eran uomini in non ci fa maraviglia; non trover questi
quieti, sospettosi, getosi, accattabrighe, mai appo toro perdono delPavere con sin
presti sempre a lassar deretieo chiunque golare chiarezza,nerbo e sagacia dimostra
dissentisse da toro. Tanto meglio, possiamo ta Pautorit della tradizione: ben reca stu
risponder toro: ci fa viepi certa la tradi pore e non lieve che teotogi i quali si van
zione, non avendo potuto insorger nessun tan cattolici rincalzino cotale accusa e non
ne scorgano le conseguenze. ll tin qui det
errore impunemente.
Quindi pure consguita non aver gli ere to ne par basti a chiarire come i nostri
tici potuto mai citar dottori i quali pen avversarii, impugnando la tradizione, non
sasser comessi senza che eccitasser ru abbian tampoco compreso it vero stato
more e venissero notati. Laver ciascun de della questione.
TRADUCIANI. Cosi da petagiani veni
dottori cattolici potuto cadere in inganno
non fa nulla alla questione; che non vi vano per beffa denominati i cattolici per
sien caduti ne accerta it non esser eglino [asserire che questi iaceano che it peccato
stati disapprovati e censurati. Qual tra"originale trapassa e si communica dapa
gliene oppose P autorit sul punto della avviene: posciach un domma aperta
predestinazione, rispose da prima che que mente rivelato per via della Scrittura e
santi uomini non avean avuto bisogno di della tradizione, la stoltezza Pesaminare
trattar quella questione, laddove a lui era se possa egli o no da noi esser compreso;
stato forza Pentrarvi per confutare i pe gli un supporre che lddio non valga a
lagiani, De priedest. sanctmx, c. 14, n. 27. tare pi di quelto a che giugne it nostro
Ma, ponderata meglio la cosa, diuostr concetto, e che la nostra mente, cosi circo
avere i padri antichi a suilicienza soste
nuto la predestinazion gratuita, insegnan
do gratuita essere qualunque grazia di Dio.
De dono perselz, c. 19 e 2o, n. 48-51. Da
ci stesso riteviamo di qual predestinazio
ne si trattasse. Per to che s. Agostino era
l 30
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s. Luca, c ix, che it Salvatore condusse i
suoi tre discepoli Pietro, Giacomo e Gio
vanni sur un alto monte, dove orando, it
volto di lui divenne raggiante al par del
sole e le vestimenta bianchissime; che ap
TR
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tora solennizzata da per tutto, non gi che tre primi secoli non sera mai creduto di
fosse da lui istituita,come da taluno venne dover por mano alle tombe de martiri,
creduto, V. Vies dea pres et dea mart., trarne le ossa, coltocarte nelle chiese o su
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gli altari; che un si fatto abuso soltanto ticolare dalcuni toro fittoso: ci ristrin
verso it cadere del IV secoto venne intro
dotto, per opera segnatamente degli aria
ni. Tal ridicola fantasia fu da noi confu
tata alla v. Sauro; e agli art. MARTIRI e Ite
LIQIJIB abbiam fatto vedere essere it culto
toro,antico quanto it cristianesimo e insin
da principio di questo una specie di pro
da protestanti, e maggior fu it bene che tori passino dal corpo dun uomo in quelto
non it male che ne provenne. Tanti e tan dun animale. Ne adduce in prova la te
ti peccatori furon tratti a compunzione per stimonianza dun anonimo in I-ozio, che
aver visitato i sepolcri desanti; Iddio ha accusa Origene daver credutoPanilna del
quivi sovente premiato la fede di chi vac Salvatore fosse quella dAdamo; e la te
correva, alleviandone i mali; it furore stimonianza anche di s. Girolamo, ep. xciv
stesso de barbari rispett pi volte que ad Avilum.
gli asiti della divozione. Che che se ne
Rispetto al primotestimonio,la uniui
dica, gli bene che i gliuoli della Chiesa postura del Beausobrc: Panonimo mento
conservino questi oggetti di consolazione vato da Fozio, Cod. cxvn, era un apotogi
e ducia, de quali i nemici di essa si sono sta, non gi un accusator d Origene, e
aveva assunto a purgartto da quindici capi
votontariamente privati.
TRASMIGRAZIONE DELLE ANIME. Mol daccusa, it quarto de quali era daver as
ti degli antichi tittoso, come Empedocle, serito che Panime d alcuni passino dopo
Pitagora e Platone, aveano imaginato che morte nel corpo delle bestie, e it sesto
le anime, dopo morte, passassero dal cor che Panima di G. C. fosse quella dAda
po onde uscivano in un altro a tin di pu mo. Che quelPautore sia o no riuscito a
riticarvisi, inanzi giugnere alto stato di giusticar Origene non fa nulla al caso,
beatitudine. Alcuni avvisavano un tale soltanto ne risulta che gli antichi nemici
passaggio avvenire soltanto da un corpo di questo padre non intralasciarono ca
umano in un altro della medesima specie, lunnia per denigrartto.
S. Girolamo non accusa altrimenti Ori
altri asserivano che certe anime entras
sero nel corpo di qualche bruto ovvero in gene daver afermato che Panima de pec
quel duna pianta. Questo trapassamento catori in generale pu passare nel corpo
appellavasi da Greci metempsicosi e me de bruti, si bene d aver detto che alla
tensomatosi. Gli questo anche al pre ne del mondo un angeto, un anima, un
sente un de principali articoli della cre demonio pu tramutarsi in bruto e deside
rarlo in mezzo alla violenza de tormenti
denza degli Indiani.
Nessuna vaghezza ci muove ad indagar e delle amme che it divorano. Trattasi
Porigine di questo sogno n it come sia perci qui dun dannato e non dun altro
esso venuto in mente a tosofi; le con
getture degli eruditi su questo punto non
si accordano: ma ci troviamo obligati a far
vedere un tale errore non aver suo fon
damento su verun principio certo n su
verun domma della fede cristiana; esser
no adottato e che sia pi ragionevole che delle cose tutte non esser dommi, ma du
non it sentimento della chiesa cattolica bii e congetture arrischiate per non tacer
intorno al purgatorio o la puricazion nulla. Il Beausobrc conviene che i detti
delle anime dopo la morte. chiaro per passi addotti da s. Girolamo non si rin
ch alcuni protestanti abbian creduto ben vengono pi in Origene: su che fonda
mento adunque osa egli asserire esser cosa
fatto Passerire tutti questi paradossi.
, Poco eziandio ne cale it sapere se fra cerla e fuor dogni dubio che questo pa
gli Ebrei fosse da farisei creduta la tras dre ha ammessa la trasmigrazione delle
anime?
Ben certo it contrario, n pu perdo
narsi al Beausobrc davertto taciuto. in ot
TR
TR
433
to o dieci luoghi, infatti, delle sue opere per porre in sodo Pimmortalit deIPanima.
Finalmente cita Calcidio: ma noto dit del principio su cui fondasi it domma
chera costui un fittosofo eclettico del se del purgatorio nel mentre che i suoi pari
coto IV, infatuato del sistema di Platone, dettaron de libri per dimostrare essere uu
e it quale diede assai pi prova dattacca tal principio falso e contrario alla Scrit
mento al paganesimo che alla religione tura. Per non mostrarsi per infedele alla
cristiana: non degno perci desser posto propria setta, sostiene che it purgatorio
tra toso cristiani di gran merito ed ec de toso, it qual consisteva nella trasmi
celsa virt che, a detta del Bcausobre, eb grazion delle anime, la vince alPintinitto
bero insegnato it domma della trasmigra su quelto della chiesa romana e dal lato
zione. Abbiam gi qui tre o quattro infe della ragione e per Pantichit e per la piu
delt le quali non fanno onore alPaccusa ralit de suffragi, ch migliore per ogni
rispetto e non poteva produrre gli stessi
tor de padri.
2. A palliarne la turpitudine, vuole it abusi.
Beausobre che i principii su cui fondavasi
A tutti questi assurdi noi cominciamo
bopinione della metempsicosi non fosser a rispondere che in materia di dottrine ri
gran fatto irragionevoli; trasse ella Pori velate la ragione non ci ha a far nulla, non
gin sua dalPipotesi della preesistenza del speltando ad essa it giudicare se vere sie
le anime, come fu provato da monsignor no oppur false: tuttoci che chiaramen
te rivelato certamente vero, tutto quel
Uezio.
Che PUezio Pabbia detto verissimo , che in opposizion colla rivelazione per
neghiamo per che Pabbia provato e sdia necessit falso; it volerne giudicare con
tuo it suo copiatore a mostrarci la meno altro metodo gli stabitire it deismo. V.
ma connessione tra questi due errori; i pa Esami. Ora, it purgatorio cattolico inse
dri della Chiesa non ve ne scrsero mai. gnato nella Scrittura, Pabbiam dimostra a
Quando infatti fosse vero che Panima sia suo luogo, e la trasmigrazion delPanime
esistita prima del corpo, ne conseguitereb vi contradetta. Leggiamo in s. Luca, xvi,
434
Tll
TR
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435
han tor fondamento sulla Scrittura e sulla Anatome concilii tridentini; dal Basna
tradizione, sul sentimento de padri, sulle
decisioni de precedenti concitii, sulla co
stante e universale credenza della Chie
sa. Gli ordinamenti disciplinari eccitarono
da prima qualche riclami, poi vennero per
436
TR
TR
TR
duopo sentire non pure i luterani, ma gli
anabattisti eziandio, i zuingliani, i melan
toniani, i calvinisti, e via discorrendo,
lasciati gli anglicani, la cui religione non
era per anco srta. Che cosa si sarebbe
potuto denire in mezzo a quella turba di
cavitlatori che non riuscirono mai a inten
dersi n accordarsi quando si furon rac
colti insieme per confrontare tor dottrina?
it Tridentino nonne fond una nuova; soto
ebbe attestato ci che gi credeasi nella
Chiesa cattolica inanzi quelPepoca; e que
TR
437
perch non sieno stati n chiamati n dori, sia dalla confessione di fra Paoto e
del suo commentatore, che i vescovi di
ascoltati nei concitio?
Francia e Spagna opinarono sovente suille
s." Lopinare non era libero in quel con
citio, dove it papa dominava da despota
per mezzo desuoiilegati, c gli Italiani, ligi
al papa, soggiogavano gli altri: i vescovi
eran di solito ridotti a dire it proprio av
viso con un placet.Fu quelto, a partar giu
sto, un concitio del papa, non unadunan
za della Chiesa. Le dispute vi giunsero
spesse iiate alPindecenza e alla violenza;
era unaccozzaglia di gente nella quale non
cera verso a intendersi Pun Paltro.
Risp. La contradizione tra queste due
accuse si palesa da s: se tatora ci ebbe
troppo fuoco nelle controversie, ne con
protestanti eziandio; ondech male tor guidati erano nulla pi che meschini sco
saddice il farne aggravio a que del con lastici, ignoranti di Scrittura, di tradizione,
citio di Trento. Ma che, nelle congrega di morale cristiana.
438
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TR
va ii quale non sia appoggiato a chiari e per la moltitudine stessa degli errori de
precisi testi di Scrittura: tatora ne furono protestanti e per la temerit onde adotta
citati non pi duno o due, perch decisivi vano le sentenze men probabiti di alcuni
e irrefragabiti; non imitandosi Puso de troppo arditi teotogi. Fu pertanto sentita
protestanti di affastellar testi nulla prova la necessit dimpor ne ad esse dispute
no e spesso totalmente estranei alla que con una formale decisione. Alto stesso mo
stione. Il non avere per it concitio ad do si era fatto in tutti i precedenti con
essi dato it senso falso ed erroneo che vi citii, da quel di Nicea insino al orentino,
applicano iprotestantifa dire a questi ches chera Pultimo. Furon dunque essi i pro
so part in contrario alle Sacre Pagine. Al testanti la cagione de tanti decreti ed ana
torch queste si taciono intorno a un dom temi che ardiscono rinfacciare alla sinodo
ma o ad una consuetudine costantemente tridentina.
Questa non fece altrimenti parola degli
osservata nella Chiesa, o non si esprimono
con sufciente chiarezza, it concitio sen altri articoli di fede da noi creduti sia in
tenzi doversi cosi Puno che Paltra con forza de testi chiari e formali della Scrit
servare in virt della tradizione, cio del tura, sia perch deniti ne concitii ante
magistero perpetuo e generale di quella cedenti: a che proposito si sarebbe trat
santa communione. Alla v. Tu1mzione fu tato dei punti di dottrina altora non con
per noi dimostrato non potersi ci fare dal troversi? Ridicola querela si questa al
tra guisa, e un tal metodo aver suo fon par di quella de sociniani e de deisti, l
TR
quali se la pigliano col concitio niceno per
TR
439
recezione del concitio tridentino, e uno ponticie intorno le ultime contese sulla
scritto di Leibnilz di cui iarem parola fra grazia se cotoro che le suscitarono fossero
poco. Non possiam capire in che senso stati sinceramente sottomessi a decreti del
dommi gi creduti si possan dir nuovi ed Tridentino; ma noto come ne abbian tal
ignoti.
volta partato con non pi rispetto che i
7. [pi dedecreti di quel concitio sono protestanti, come sui passi scritturali e su
oscuri ed ambigui, suscettivi di sensi di que di s. Agostino i quali sembran favo
versi: tale oscurit pare anzi soventi vol rirti adottato abbiano it senso e le spie
te studiata per esimersi dal condannare gazioni de protestanti, e come accusinci di
certe opinioni deteotogi. Il quale sconcio semipelagianesimo a quel modo che ipro
fu si bene avvertito che it papa institui testanti ne accagionan it Tridentino. Assai
una congregazione di cardinali e dottori fuor di ragione perci si van gtoriando
per interpretare le denizioni del Tri questi ultimi di quel fermento di prote
dentino. Per tal guisa, anzi che termi stantismo che it concitio non riusc ad
nar le controversie, i suol decreti ne han estirpare; ove Pavesse potuto prevedere,
fatte nascere altre nuove, e, per supplire Pavrebbe anticipatamente proscritto.
alla insufcienza di quelli, i papi furono
u. Parecchi di s fatti decreti, concepiti
costretti a metter fuori parecchie bolle a in termini studiatissimi e che, presi alla
n di decidere ci che non era per anco lettera, son giudiziosi anzi che no, han
deciso, segnatamente sulle materia della tuttaltro senso nella pratica; tali sono
grazia, ec.
quelli risguardanti it purgatorio, Pinvoca
Risp. Se it concitio avesse condannate zione de santi, it culto delle imagini e
tutte le opinionidubie e disputabitl,e ver delle reliquie: i teotogi Ii piglian per av
rebbe ancor pi aspramente tacciato di se ventura nel senso del concitio, ma it po
vero. Che necessit vera egli dicondannar poto, in seguendoli, si abbandona manife
opinioni che non toccan la sostanza del dom stamente alP idolatria.
ma e i cui difensori professan di credere
Bisp. Troppo disdoro gli it ripetere
che che trovasi chiaramente denito? Esi una calunnia le cento volte confutata. l
gere che un concitio abbia a far cessare catechismi destinati ad ammaestrare it po
ogni controversia sarebbe volere da esso poto corron tra le mani di tutti; ci mo
un miracoto non operato dalla Scrittura strino i nostri avversarii in essi qualcosa
do obiettiam toro Pinsuicienza della Scrit zione o divozion falsa; e i vescovi it fan
tura a termlnar le contese in materia di
fede. Ma e corre grandissimo divario dal
le dispute che regnan fra toro rispetto a
diversi sensi della Scrittura e quelle che
si agitano fra teotogi cattolici sui punti di
dottrina non deniti. Questi non li fan dis
crepare intorno alla fede, non son cagione
di scismi tra toro, non di tenersi Pun PaI
tro quali eretici degni danatema: chiun
TR
4 40
abusi nch tor piace: non domandiam zioni di fede non ci ha paese cattolico in
cui si tenga lecito insegnare it contrario,
toro di pi.
o. Per quel che concerne la disciplina,
i legati del papa sopposero alla riforma
di molti abusi; que medesimi che furono
condannati continuarono come prima, e
non pochi durano tuttavia.
Ilisp. Egli da por mente che in ma di esso concitio, S27. Osserva eglgS ii,
teria di disciplina non era facite to sten
dere ordinamenti i quali potesser conci
liarsi colle leggi de varii principi e col
gius canonico seguito appo le diverse na
ritti di cui it sommo pontece godeva da vasi dalconcitio; e cos fece nelPordinan
tempo immemorabite. Sotto la v. PAPA ab za di Btois, promulgata Pa. i579. Altor
biam dimostrato come si fatti diritti non ch Padunanza del clero tenuta quelPanno
fossero n abusivi n pregiudizievoli al stesso a lllelun replic Pistanza, venne ri
ben generale della Chiesa al segno che sposto dal re che, rispetto alla riforma che
vuolsi da protestanti. Agevoie impresa volean trar dal concitio, non la reputava
levar la voce contro gli abusi: la difcolt cosa tanto necessaria quanto dicevasi,es
sta nel vedere se it rimedio che vi sin
tende porre non ne far nascere altri. Le
umane cupidigie, sole cagioni di tutti i
disordini, sanno spesso volgere a proprio
La stoltezza it sostenere daitPun canto sti Pa. tu. nel quale dichiar comlesll
che la Chiesa non ha verun dritto di far
sa,i protestanti fecer vista di porsi sotto non era considerato per tale in quel requella della potenza de principi; ma qua gno. noto che in quei tempo it goverlunque volta tor parve di troppo molesta no, smarrite al tutto le forze e ridott0
le si ribellarono. A sentir toro, non regna a tutto temere per parte degli USoPopi fra essi abuso di sorta: ma qual pi ti, era costretto ad usar toro di molti ri
re e far scisma qualunque volta un predi alla testa Enrico iV. Poteva ella effettuarsl
cante trovi it segreto di raccorsi intorno la riunion toro alla chiesa cattolica senza
TB
reiterate istanze del clero perch si ac
cettassero eziandio gli ordinamenti disci
plinari non altro provano se non che de
siderava la riforma di tutti gli abusi.
Tit
l 44
Cosi volea che fosse it Leibnilz in una Aser , Beniamino, Efraim e lllanasse. La
memoria da lni dettata sui mezzi atti a Palestina per fu scompartita soltanto fra
riunire i cattolici co protestanti: sarebbe dodici trib, non essendo nella partizione
stata sua intenzione che per preliminare stata compresa quella di Levi, siccome de
si riguardasse quel concitio siccome non dicata al servizio della religione; ma Mos
avvenuto. Il Bossuet confut la detta me avea proveduto alla sussistenza di essa,
moria col solito suo nerbo, ponendo inanzi assegnando alle diverse famiglie de leviti
TR
TR
442
sonalit.
Gli questo, fuor di dubio, tale mistero
mentale della fede cristiana: ma questa esso viene dato, e nondimeno verun ere
TB
tico neg mai essere it Padre una perso
na, un ente susdstente e intelligente. Ol
TR
443
venga da invotontaria omissione e non da damento su tutti i testi da noi citati in pro
infedelt premeditata, n prova it vedersi va della divinit del Flgliuoto di Dio e
in parecchi di essi aggiunto it il 7." in mar delto Spirito Santo. V; queste due voci.
gine di man propria dewamanuense. ln S. Paoto fa questo saluto ai fedeli, u
secondo luogo, avendo Vapostoto gi fatta Cor. xm, s: La grazia del Signor no
menzione nel il 8." delPacqua, del sangue stro G. C. e la caril di Dio- e la par
e delto spirito che rendono testimonianza tecipazione detlo Spirilo Santo sia con
a G. G., non verisimite che ripetcsse im tutti voi. S. Pietro, l ep. i, l, favella agli
mediatamente dopo nelPs. to stesso con eletti secondo la previsione di Dio Par
cetto. Ifordine e la chiarezza del discorso dre, alla santicazione della Spirilo, a
esigonoassolutamente che it 7." sia fra i due ubbidire a G. C. per essei aspersi col
coltocato. Per ultimo, cotoro che asseri sangue di lui. Operazioni son queste che
scono essere it 7. versetto un doppio, for soltanto a persone o ad esseri sussistenti
za sostengano che le parole delPs.", su si ponno attribuire.
la terra, sono esse pure state aggiunte al
Le spiegazioni forzate che i sociniani so
testo, pe1-ch rispondenti a quelle del ver glion dare a tutti questi passi e le sotti
Mll
TR
TR
gliezze onde cercan torccrti ad altro senso rono i sociniani da poi che Pehbrro im
TR
TR
445
tratto ci forza rimetterci a quella degli si dovea far uso; che i dottori cristiani
uomini?
tenean su questa materia differenti senten
La cosa dotorosa che i protestanti ab ze. Mosemio, Hist. ecctes., sec. IV, part. n,
biano aperto la porta al socinianismo, i c. s, S o; Hist. christ., sec. Ilt, S 51.
Temerarie asserzioni son queste pure.
cui principii guidano a si spaventevoli
conseguenze. E noto che Lutero e Calvino insin dal tempo degli apostoli la tede de
partarono della Trinit in guisa ben poco cristiani,come fu iuotato da s. Ilario, era
riverente; e, per sciagura, i tor seguaci prescritta dalle parole di G. C. che servono
tengono di frequente quas.i to stesso lin di forma delBattesimo, nelle quali si-nomi
nano it Padre, it Figliuoto, to Spirito San
guaggio.
Dicono che it vocaboto trinil non to; ogni fedele sapeva che Puno non era
nella Scrittura; che it primo ad usartto fu Paltro, che ciascuno de tre Dio e pur
Teoto antiocheno; che la chiesa cristia non sono tre dei: e noi al presente non
446
TR
TR
lui asserito che le tre Persone son tre enti Punit d origine della seconda e della
sussistenti, realmente distinti, e non gi terza Persona; it terzo Punit dazione
tre azioni o tre denominazioni. Origenian., tra tutte tre; it quarto Pesistenza intima
c. 2, q. l, n. 4. - 2.i E falso che i cri o la circumincessione. Non dssi dunque
stiani dEgittto sieno stati nelPopinioiie attri rolnper la serie del raziociuio de padri
buita toro da questo critico; ei non ce ne per procurarsi la compiacenza iYaccusarti
ha dato nessuna prova. Confutando la fal derrore. Alla v. EIIANAzioNE abbiam chia
sa sentenza dun autor moderno, ammette rita la falsit delPaltre accuse mosse dal
in Dio una sola sostanza assoluta e tre Beausobre ai santi padri su questo stesso
sostanze relative: non questo Pordinario argomento.
linguaggio degli ortodossi; avrebbe egli
Parecchi censori affettarono d apporre
trovato ben fatto che it suo avversario to a padri nel voler spiegare questo mistero
tassasse deretico? Altre ingiustizie senza Puso di paragoni che, presi alla lettera, in
ne furon commesse rispetto ad Origene. segnano errori. llla quesanti maestri eb
ll Beausobre nella sua Storia del ma ber cura davvertire come nessuna compa
nicheismo, l. nni, c. s, S 2, dice che i pa razione tratta da cose create risponder po
dri, per confutare gli ariani, i quali accu tesse alla sublimit di questo mistero n
savano i cattolici dammelter tre dei, as porgerne una chiara idea: it pigliarti alla
serirono l. la natura divina essere una lettera gli dunque un andar contro Pin
nelle tre Persone come una la natura lenzion toro. ll llosemio cit a questo pro
umana in tre uomini, la quale unit una posito s. llario, s. Agostino, s. Ciritto dA
mera astrazione, ununit di specie o so lessandria, s. Gio. damasceno, Cosmo in
miglianza, non una vera unit; 2." si falla dicopleule; se ne potrebbe aggiugnere al
unit esser nondimeno perfetta, perch it tri. Nola al Cudvorzio. Nel che i padri
Padre soto senza principio, laddove gli altro non fecero che imitar gli apostoli.
altri due traggon toro origine dal Padre e S. Giovanni paragona lddio Figliuoto alla
ricevono da lui la communicazione di tutti parola e alla luce; s. Paoto it chiama to
gli attributi della natura divina. E adduce splendor della gtoria e la gura della so
in prova di questo falto it Petavio, De stanza del Padre, ec. Comparazioni le qua
Trinit., l. iv, c. 9, 10 e la, e it Cudvor li non ponno per certo porgerci unidea
zio, Syst. inlellect., c. 4, S 2a.
chiara della natura del Fgliuoto di Dio.
Se cotesti critici protestanti fossero stati
Altri nalmente restarono scandalizati
di buona lede , avrebber confessato quel dalle seguenti parole di s. Agostino, De
che venne dimostrato dal Petavio, ibid., Trinit., l. v, c. a: Non audemus dicere
c. la e segg., cio che gli stessi padri da imam essentiam, tres subslantias , sed
lui citati si spiegarono poscia pi corret unam essentiam vel subslantiam , tres
tamente ed ammisero nella natura divina autem personali, quemadmodum multi
Punit numerica, la singolaril e la per Latini isla traclantes et digni auctori
fetta semplicit; 2. che di essa unit re late dixerutit, cum atium modum aptio
carono altre due ragioni essenziali, val rem non invenireni quo enuntiarent
dire la singolaril dazione e la circumin verbis quod sine verbis inteltigebant. Re
cessione ossia esistenza intima delle tre vera enim cum Pater non sil Filius,et
Persone, Puna nelPaltra, giusta it detto di Filius non sil Pater, etSpirilus Sanctus
G. C. 1o. x, 57, 58: Se non fa le opere ille qui etiam donum Dei vocatur neo
del Padre, non mi credete. Ma se le fo, Pater sil nec Fitius, tres utiqae sunt.
quando non vogliate credere a me, cre Ideoque pluraliler dictum est: Ego et
dete alle opere: onde conosciute e cre Pater unum sumus. Non enim dixil,
diate che il Padre in me, e io netPadre. unum est, quod sabelliani dicuut, sed
Siccome gli ariani puri asserivano essere unum sumus. Tamen cum quwrilur quid
it Figliuoto di Dio una creatura,non con tres, magna prorsus inopia humanvtm
fessavano chegli partecipi a tutti gli at laborat eluquiam. Dictum est lamcn
tributi della Divinit, segnatamente alPe tres personw, non ut illud diceretur,
ternit del Padre. Bisognava perci sta scd ne laceretur. Gli increduli ne infe
bitire contro essi che it Figliuoto e loSpi rirono che, stando al santo dottore, quan
rito Santo partecipano cosi realmente a to si dice della Trinit non signica nulla.
tutti gli attributi della natura divina come
Che nulla signichi di chiaro, no l ne
tre uomini alle propriet tulle della na gbiam punto; esprime per qualcosa du
tura umana: ci facevano per prima cosa snuro, come i vocaboli luce, colore, spec
i padri, ma non questo, per cosi dire, chio, prospettiva, ec., in bocca a un nato
che it primo grado delPunit; it secondo cieco, al quale non si la colpa Fusarti. Se,
TR
tavellando della ss. Trinit, vogliasi far
concetto della natura e Persona divina co
me si la duna natura e persona umana ,
non si mancher iPinferirne come gli in
creduli che una sola natura numerica in
tre Persone distinte la una contradizio
ne: si ragioner per altro malamente, co
me un cieco dalla nascita it quale, para
gonando la sensazion della vista con quella
del tatto, asserisse che una supercie pia
na, qual si uno specchio e una prospet
TR
4 47
tiva, non vale a produrre una sensazione Santo nulla pi che nomi, operazioni, mo
di profondit. V. Misreao.
di di considerare la Divinit; a tali false
Tra tutti gli articoli di nostra lede nes spiegazioni determini scritturali fu neces
suno venne cos tosto impugnato o cotanto sario contraporne di pi vere. Presso gli
ostinatamente e da tanti settarii siccome autori profani persona val sovente aspet
quelto della Trinit , Pabbiam gi osser to, gura, apparenza esteriore: ma noi
vato. Le diverse maniere onde ci fu fatto, abbiam mostrato come s. Paoto dato abbia
Pabuso di tutte le voci scritturali e del a quelle voci un signicato totalmente di
linguaggio commune, i sosmi da essi ac verso, cui i padri e iteotogi luronoobli
cumulati obligarono i teotogi si antichi che gati dadoltare. V. Psasona.
moderni a dare spiegazioni, a fermare it
5." Dicono che it Figliuoto di Dio trae
signicato dogni parola, a determinar le sua origine dal Padre per via di genera
espressioni dalle quali non lecito scostar zione, voce consacrata nelle Scritture,
si. il Beausobre medesimo, comech tut nel c. vnni, il 55, degli Atti apostolici e in
Paltro che giusto verso di essi, contessa tutti i testi ne quali it Figliuol di Dio
non avere i padri potuto lar di meno delto appellato Unigenilo. Questa generazione,
spiegare in che senso G. C. sia Figliuolo aggiungono, o nascita non una creazio
Scrittura ne insegna, qual verit capitale, t della quale detto unigenilo e colla
esservi un Dio soto. Egli fu uopo espri
mersi di questa guisa contro i pagani, i
marcioniti e i manichei, i triteisti e tutti
cotoro che accusarono i cattolici siccome
adoratori di tre dei. Fu dimostrato toro
4 48
TR
Tli
veder ne padri anteriori al niceno passi or, Pamore un atto della votont e dee
non ortodossi. V. Bolto, Defens. dei m avere un termine reale quanto Patto dellacenw, sez. m, c. 5, th. 2. AlPart. Verbo mente; e questo termine to Spirito San
si mostrer perch, prima del mentovato to, it qual procede quindi dalPamorescam
concitio, i padri ebber favellato moltissimo
della seconda generazione del Verbo, e i
posteriori ad esso insistito principalmente
sulla prima.
rarsi dal Padre it Figliuoto suo con un concorrendolli le- tre Persone egualmente;
atto della mente o per via di cognizione; non cosi le operazioni ad intra, per es
to Spirito Santo -proceder dal Padre e-dal ser queste relative.
Figliuoto mediante Pamore delPuno per Altorch noi facciam- distinzione tra la
Paltre. ossia merc dun atto della voton prima, laseconda e la terza persona, non
TR
TR
449
superiore, nia soto che s intende cosi da anticipatamente la divinit detto " Spirito
noi la loro origine. E niente di pi inte Santo, correndo la stessa ragione. I ma-
sero i padri quando ammisero tra esse una cedouiani non poteano opporre a questa
subordinazione e dissero esser it Padre se non se le stesse obiezioni allegate da
maggiore del Figtiuoto o ad esso superio gli ariani contro la prtmarperci i padri,
re, come fu dimostrato dal Butto, sez. iv, per confutarMacedonio, ebber costante
c. l e e. Usarono eziandio- le espressioni mente ricorso alla dottrina dal niceuo con
di 5. Paoto, it qualdice che lddio Figlluoto tro Ario professata.
sar soggetto al Padre Cor. xv, 2a, che
it Le Clerc, sociniano mascheratombiei
si fece obediente, Phitipp. 11,8 ec. Se vo ta equivoci esser tutti i termini usati dai
gliasi da ci dedurre che i padri andassero padri per dimostrare tor credenza circa
errati, forza accusar derrore anche PA la Trinitii, tali da iesprimereerrori net
letterale e commune signicato; quindi
postoto.
19
i 50
TR
TR
velate;gli eretici bens ebbero questa smania inn dal tempo degli apostoli. Non pri
ma furono questi usciti di vita che sorser
ragionatori, i quali, armati di tosoche
sottigliezze,st diedero a pervertire it senso
delle Scritture. I dottori della Chiesa, in
caricati dagli apostoli medesimi di conser
vare intatto it sacro deposito della dot
trina di G. C., furon quindi costretti ad op
porre spiegazioni vere a false interpreta
zioni, espressioni chiare e precise a termini
equivoci o subdoli , saldi raziocinii a cap
ziosi argomenti. La demenza it porre a
carico toro le dispute, gli errori,gli scismi,
le pazzie degli eretici, cui non cessarono
mai di deptorare e combattere. Se nesecoli
bassi gli scolastici si occuparono di que
stioni inutiti e di mera curiosit,non imi
TR
TR
l54
che la Divinit avea patito: onde i legati proposito; poich it clero dlnghitterra,as
del papa, ai quali i monaci di Scizia seran
vlti, reputarono cotal maniera di partare
siccome novit pericotosa. Sitrasferirono
i monaci a Roma per consultare to stesso
part. n, c. 5, S l2.
452
TR
Tlt
la tradizione, son costretti ricorrervi per lennit delPanno son consecrate alPonore
sostenere gli articoli pi sostanziali della e al culto della ss. Trinit. Nondimeno it
fede cristiana. Vengano essi a dirci ancora concitio dArtes tenuto Pa. i260 istitu la
che la Scrittura chiara su tutti i punti festa in discorso per la sua provincia. Si cre
necessarii alla salute,che it vero senso di de che papa Giovanni XXIl sia stato quegli
essa aperto alPintelligenza depi idio che la fece adottare nella chiesa di Roma
ti, che non fa mestieri daltra regola per correndo it secoto XIV e che la ss alla pri
sapere quelto che dobbiam credere. Nulla ma domenica dopo la Pentecoste: it qual
val meglio a porre in chiaro la falsit di uso per non venne seguito da per tutto;
coteste massime fondamentali della ri stantech nel i405 it cardinal Pietro dAit
forma che un tal caos di controversie ed ly instistette presso Benedetto Xlll,ricono
errori ognor rinascenti da oltre diciassette sciuto altora in Francia per papa legitimo,
secoli circa it vero senso della forma del perch la facesse osservare , e Gersone
Battesimo prescritta da G. C., quindi sul dice che al suo tempo tale istituzione era
affatto nuova.
mistero della ss. Trinit.
Egli a notare come, correndo it se
TRINITA. Festa che suol celebrarsi
nella chiesa romana la prima domenica coto Xl e iseguenti, PEuropa fosse inte
dopo la Pentecoste in onor del mistero stata da pi sette eretiche le quali inse
gnavano errori sul mistero delta ss. Tri
della ss. Trinit.
A partar propriamente, it culto decri nit. l manichei, mascherati sotto diversi
stiani sta tutto quanto nelPadorazione dun nomi, no l riconoscevan punto o Violen
soto lddio in tre Persone, Padre, Figliuoto deano in affatto torta guisa: Roscelino era
e Spirito Santo. Non pur tutte le feste de triteista; n punto pi ortodossi erano
misteri a questo scopo si riferiscono, con Abelardo e Gitberto porrettano: la maggior
ciossiach le opere tutte della creazione, parte delle sette tanatiche srte nel seco
della redenzione e della santicazione de to XIV nulla avean di fermo in toro opi
gli uomini sien communi alle tre Persone nioni. Non parr quindi strano che in que
divine, ma le feste eziandio degli angeli sciagurati tempi, dai vescovi e da altri uo
e de santi sono istituite unicamente per mini santi siasi veduta la necessit di con
onorare in essi i doni e le operazioni della fermare i popoli nella fede della ss. Tria
divina grazia e render gtoria a Dio che li de: perch un tal bisogno non fu sentito
fece santi e beati su in cieto. Eil santi egualmente dapertuttto, vebbe chi temette
catore e isanticati, dice P Apostoto, pericoto nelPistituirne la festa: essa per
Hebr. n, 11,(son) tutti da una cosa. Con non fu mai cosi necessaria come dopo sr
venientissima cosa nondimeno si fu to isti to it socinianismo. Abbiam veduto altrove
tuire una festa e lnfofciatura particola che motivi simiglianti occasionarono Pi
re nella quale si raccolsero tutti i passi stituzione della solennit del ss. Sacra
scritturali e gli estratti de padri che pi mento. V. Baitlet, Hist. des fiites mobiles;
adatti fossero a raffermare la fede della Thomassin, Tratte des fctes, I. n , c. i8.
Chiesa circa questo mistero e a porre i l greci celebran Pofficiatura della ss. Tri
ministri della religione in grado dammae nitit lunedi susseguente alla solennit
strare con solidit i fedeli su questo es della Pentecoste: da che tempo ci venga
da tor praticato non si sa.
senziale articoto del cristianesimo.
TRINITA. Confraternita o divoto con
Avvegnach non sia questa, per dire it
vero, instituzioneantica, non si merita per sorzio instituito in Roma da s. Fitippo Neri
minor venerazione. Verso Pa. 920 Stefano Pa. 1548 per aver cura de pellegrini che
vescovo di Liegi fe compitare un ofcio da ogni parte del mondo vengono a visi
della Trinit, it quale sintrodusse poco a tar it sepolcro de santi Pietro e Paoto.
poco in varie chiese : se ne diceva la messa Avvi a tale scopo un ospizio o casa ove
ne giorni feriali non aventi ofciatura pro son ricevuti e altoggiati per tre di non
pria, e in qualche luoghi ne fu istituita una solamente i pellegrini ma anche i poveri
festa. Alessandro ll, che mori nel i075 , convalescenti, usciti troppo presto dagli
neg d approvartn; Alessandro llt sul spedali. Sorse da prima questo istituto
nire del secoto XIl dichiar egli pure nella chiesa del ss. Salvatore in campo,
comessa non fosse riconosciuta dalla ro eran quindici persone senza pi che ogni
mana chiesa. Potone, monaco di Prum ne prima domenica radunavansi in quella
combatt Puso, altri Pebber disapprovata chiesa per praticare gli esercizii di piet
anche nel secoto XlIl. Temeano non que prescritti da s. Fitippo Neri e udirne le
sta festa facesse dimenticare Posservazio esortazioni. Nel l5ca Paoto IV diede a
ne da noi test fatta, cio che tutte le so quella divota unione la chiesa di s. Bene
TR
detto, la quale fu da confratelli denomi
nata della ss. Trinit. in appresso venne
eretto a lato di detta chiesa un vastissimo
spedale per altoggiarvi i pellegrini e i
convalescenti. Questinstituto venne in alta
TR
453
stri.
TRINITA CBEATA.- Cosi venne chia
mata la santa famiglia, composta di s. Giu
seppe, della ss. Vergine e del fanciulto
TR
TIl
454
tin iPammaestrare gli uomini, nulla pi fatto pi di prima. Altri vogliono essere
avessero insegnato che gli antichi toso, it secondo Pidea o Parchetipo del mondo;
che le istruzioni toro non fosser nuove, e , dicono , it Logos , produzione eterna
quindi che la verit fosse conosciuta nel della mente divina; it terzo it mondoI
paganesimo non meno che nella religion da Platone appeltato it Figliuoto unica
cristiana, onde non era punto necessario it di Dio, povoysvg: e questi lavorano sulto
rinunziare alP una per abbracciar Pattra. stesso fondamento de primi.
n30 si
VrEcLmlci. Ma non si accordavan tra
Non cintratteniamo a porre in chiaro
toro, e la dottrina da essi- professata non le assurdit e le incongruenze dei siste
pi quella di Platone: chi intende la ma di Platone , avendoto fatto altrove;
trinit dun modo, chi delPaltre. Questo cercheremo soltanto come vi si possa sco
fatto confessato anche dal Cudvorzio , prire una trinit che abbia alcuna somi
t. I, c. 4. ll perch, a n di dar aria dor glianza con quella da noi creduta.
todossa alla trinit platonica , s attenne
Noi ci veggiamo primamente tre cose
quella de cristiani.
Per sapere a che attenersi, gli uopo
inanzi tratto rammentarsi Pestratto per
noi dato della dottrina di Platone alPar
tic. Pmrorusno: poscia esaminare se una
ww
primo Ente): gli dunque mestieri che io qui per son divise le opinioni. Da non
te ne parti per via denimmi, a n che se pochi platonici e padri della Chiesa vuolsi
questa lettera venisse mai alle mani dal avere it nostro tosofo imaginato le idee
cuno, nulla ne possa capire. Ecco la ve eterne delle cose siccome esseri da s sus
rit. Tutte le cose stanno intorno al re del sistenti e dalla mente divina distinti. ll
tutto, e tutto per lui, ed egli la ca Mosemio dice esser questa unassurdit
gione di tutto che belto: le seconde di cui era incapace un tanto genio qual
stanno attorno al secondo, e le terze al era Platone; tali idee essere enti pura
terzo. Sforzasi Pumana mente di compren mente metasici e intellettuali, le espres
dere come ci avvenga, considerando le sioni del tittosofo tigurate e melaforiche.
cose a s note, ma indarno; ch nulla ci Syst. intellect. de Cudworth, c. 4, S es,
TR
TB
455
n. a. Vero che Platone per Logos non tiene essa Il mezzo tra la sostanza indivi
pare aver inteso Pidea archetipa del mon
ci che si vede colla mente. N pure ha fatte, e tutte tre un Dio soto; queste due
detto che le idee sieno ipostasi, sostanze, temerarie asserzioni vennero dal Mosemio
enti reali, distinti dalla mente divina; gli sodamente confutate, c. 4 , S se. Se Pto
questo un sogno messogli a carico da tino compose di tal maniera la sua trini
cristiana.
A n di stabitire una somiglianza opi
unico, ma unica produzione. Non it Lo parente tra Panima del mondoe to Spi
gos, ma it mondo da lui detto ente ani rito Santo, ci si fa osservare che l padri
mato, imagine di Dio intelligente, se della Chiesa tennero questo divino Spirito
siccome Panima del mondo e gli attribuira
condo lddio, Dio generato.
Ben altrimenti favella s. Giovanni del no le medesime funzioni che i platonioi ad
Logos o Verbo divino. Nel principio, cosi essa anima imaginaria. Ma e si vuote por
egli, era il Verbo, e il Verbo era appres mente che nessuno de padri anteriori al
so Dio, e il Verbo era Dio... Per mezzo concitio niceno part di tal maniera; che
di lui furon fatte le cose tutte... In lui quelli che venner dopo esso concitio, nel
era la vila, e la. vila era la luce degli quale era stata formata la fede cristiana ri
uominim. Vi fu un uomo mandato da|spettto al mistero della ss. Trinit, non
Dio che nomavasi Giovanni. Questi ven correan pi pericoto dintaccartto usando
ne qual testimone a n di render testi quel linguaggio; volean correggere quel
monianza alla luce... Venne nella sua de platonici e non conformarvisi; to pi
propria casa, e i suoi nol ricevettero... gliarono dalla Scritturae non altrove,come
E il Verbo si fatto carne e abil tra vedrem fra poco.
di noi; e abbiamo veduto la sua gloria,
Se quel cumuto dassurdi che fu messo
gloria come delP Unigenlo del Padre, insieme da Platone merita it nome di si
pieno di grazia e di veril. Bisogna aver stema, basta confrontartto colla dottrina
le traveggole agli occhi per trovare una cristiana sulla Trinit per andar convinti
si fatta dottrina e linguaggio in Platone. della nessuna anatogia che passa tra Puno
5. Probabitmente non ci si vorr dare c Paltro, e come a padri, istruiti di questo
per seconda persona della trinit platonica mistero dalla Scrittura sacra, non potesse
la materia informe, che Platone sembra mai venir vaghezza di nulla pigliare da
confondere colla necessit, quantunque da quel buio fittosofo, che cercava a tentoni la
lui questa si personichi e dicasi parteci verit, mancando della necessaria face per
parla materia dun modoinesplicabite alla ritrovarta. Lesempio suo sgonar dovreb
natura divina ed intelligente. Sar ella per be la superbia degli increduli, i quali si
avventura it mondo composto di corpo e vantano di conoscere la natura divina e
danima? Non ostante i pomposi nomictie Porigine delle cose senza aver bisogno di
gli d, Platone confessa esser desso da Dio rivelazione.
creato nel tempo o in un col tempo, tal
Eppur Platone avea prottato delle me
che Peternit in verun senso gli si addice. ditazioni di Talete, dAnassagora, di Pita
4. Giusta la pi parte de platonici, Pa gora, di Parmenide,di Timeo, ec. Mal pago
nima del mondo la terza persona. Ma delle costoro ipotesi, si prov a foggiarne
Platone dice formalmente avere lddio fatta egli unaltra,ma con tal modestia e riserbo
quesfanima non dopo ma si prima del che gli tornano ad onore. D egli princi
corpo; sia colla sua nascila, sia colla sua pio al suo Timeo confessando la necessit
forza aver essa preceduto it corpo: non dunassistenza sovrumana a n di spiegare
aggiugne che sia stata fatta ab eterno; anzi Porigine delle cose,e si fa ad imptorarta:
dichiara Peternit non convenir per nes avverte i suoi uditori che non {aspettino
sun modo a un ente croato. Secondo lui, da lui cose certe, ma congetture solamente,
TR
4 56
TR
probabiti quanto quelle degli altri fittoso; sto- tratto di luce sgombra tutte le tenebre.
savio cominciamento che avrebbe dovuto lddio non ebbe uopo n di meditazione n
tor gi i platonici dal troppo presumere. di deliberazione n di modelto: la crea
Che poteva egli idear di meglio di quelto zion della materia e quella degli spiriti fu
che ha detto? Non ammettendo, al par degli operata merc una sola parola. Giusta it
antichi,la creazione, gli era forza supporre Vangeto, questa parola onnipossente, que
o Peternit del mondo o Paternit della sto Verbo un essere che sussiste, una
materia e una mente eterna ordinatrice di persona coeterna e consostanziale al Pa
questa. Non consentivagll Paltissimo suo dre, era appresso Dio ed era Dio. Lo
ingegno di credere che un tale ordina Spirito Santo unaltra persona che non
mento fosse avvenuto per caso ovvero per solamente d anima e vita a tutta la na
necessit; onde ne giudic autore Iddio. tura, ma alla quale la Scrittura attribuisce
Non potendo per imaginarsi P operar tutte le operazioni della grazia. Dalla pa
di Dio altramente da quelto dun uomo,
suppose che lddio,inanzi operare, avesse
nella mente sua tracciato it disegno e it
modelto del suo lavoro e a questo si fosse
conformata nelPeseguirtto, che un tal mo
delto fosse stato sempre presente altamen
te deipartece e contenesse in idea tulle
le parti o la disposizion tutta quanta del
TR
TR
457
458
TR
TR
rit stessa.
TR
TR
459
la stessa dottrina, it sVHSO str-so, it me Asseriscc egli come le eresie tutte quante
desimo mistero che nella Scrittura; ba sien lavoro de fittoso, e it vien provando
stava por toro sotto gli occhi espressioni partitamente : non vuole cristianesimo
460
TR
TR
TR
malutino a mezzanotte, mangian di grasso
la sola domenica, ec.
Non bisogna confondere co trinitarii i
padri della Mercede o della Redenzion de
Tlt
464
462
TR
TR
forte, Dio immortale, C. C. nostro re, che imaginavasi la Divinit come un tutto di
hai patito per noi, abbi di noi piet; n gli cui ciascuna persona era parte soltanto.
altri che si ritenesse Pantica formola, ag Ebbe nondimeno settatori, chiamati da
sec. V, part. n, c. s, S i8
TR
nella Scrittura non venne tor fatto di tro
varne, e vane riescono le tor congetture.
in tutti i mesi la neomenia veniva annun
ziata col suono delle trombe, ma in quella
di settembre quel segnale davasi con mag
TR
463
l
I
I
selvaggi isolati e tontani da ogni commu quando entr in Egilto, senso manifesta
nicazione con gli altri popoli; onde non da mente richiesto dal seguito del discorso.
altri le presero ma sorsero fra essi per Dai che risulta che Giacobbee la sua po
naturale istinto. Ma nessuna cosa era pi sterit ebbero osservate le neomenie due
4 64
TR
TR
suono delle trombe; onde forza che ci grandezza e maest. G. C., Mattth. v, 54,
proibisce di giurare pel cieto perch it
trono di Dio.
Esser coltocato sur un seggio elevato in
TR
fatto voce generica che signica puramen
TU
465
te luogo su cui si sale. Narra Eusebio, a dar esempio di carit su questo propo
Hist. eccles., l. vn, c. 5o, che una delle
accuse mosse a Paoto samosateno nel con
citio dAntiochia, Pa. 270, fu dessersi fatto
costruire un trono ovver tribunale assai
elevato, da lui appellato axnpuroigcomei
TU
UB
f 58
"W
mfnorari
h; al
UB
UM
467
credere chesso dapertutto, perch non to, e ci non vuol dir altro se non che
ci ha pi regola quando la natura delle vennero splendidamente trattati alla sua
cose sia distrutta, n ci ha pi nulla di mensa.
determinato qualunque volta si ricorre a
Nel libro de Proverbii, xi, alt, scontrasi
miracoli distruttivi della ragione.
questo detto, che chi ubriaca altrui sar
Se questo critico fosse stato men tenero ubriacato, cio a dire: Puomo liberale sar
desuoi pregiudizii, avrebbe capito che la con liberalit ricompensato. Avvene un
regola e misura di nostra fede la rive altro nel Deuteronomio, xxix, lo, che Puo
lazione, e che non spetta a noi it recare mo ubriaco distrugger quelto che ha se
l 68
UM
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tri, Federico I, la. uon. Questo istituto questa morale e che Pumitt appunto si
gltt salde radici e si allarg in quel secoto fu quella che inspir toro it coraggio di
stesso, nel mitanese principalmente; creb tutti consecrarsi al bene spirituale e tem
be in tanta ricchezza che contava da 9o porale de proprii fratelli, avendo a mente
monasteri per i7o religiosi al pi. Face it detto del Salvatore: Chi vuol esser il
vano gli umitiati vita al sommo ritassata prima sar Vultimo di tutti e il servi
e tanto scandatosa che porsero giusti mo tore di tutti. E chi si umilia sar esal
tivi a papa Pio V di abolirti.
lato. Marc. lx, 54, Matth. xxm, l2. E che
Avendone s. Cartto Borromeo arcivesco sia cosi, troviamo che Paver ci praticato,
vo di Mitano tentata la riforma, quattro anzi che avvitirti, ebbe tor concitiato la
di essi cospirarono contro di lui ed uno venerazione di tutti i secoli. Non cos per
gli trasse unarchibugiala mentre stava fa fermo adopera un tosofo, it quale tiene s
cendo orazione nel suo palazzo. Il santo da troppo e fa troppo poco conto de pro
prelato, andatone itleso , domand grazia prii simiti per abbassarsi a render toro ser
pe rei a papa Pio V; ma questi, giusta vigto.
che fece it Verbo incarnato, ossia delle a commune vantaggio della societ, sono
sue umitiazioni. Annichil s stesso, presa. un deposito di cui dobbiam render ragione
la forma di servo... Umili s stesso , e che ne impone delle obligazioni: non
fatto ubbidienle sino alla morte, e mor dobbiam perci trarne materia di super
te di croce. Per la qual cosa Dio pur Pa bire. Virt cadevoli e imperfette quali
salt e gli don un nome sopra qualun sono le nostre , cui possiamo perdere
que nome : onde nel nome di Ges si pie quando che sia, debbono ancor meno in
ghi ogni ginocchio in cielo, in terra e spirarci vanit. Lumitt la custode delle
nelVinferno; e ogni lingua confessi ahe virt, siccome quella che ne inspira la
il Signore G. C. nella. gloria di Dio vigitanza e la difdenza di noi medesimi,
Padre. Cos s. Paoto, Philipp. n, 7-. it ne ritrae dalPesporci temerariamente al
Figliuol di Dio perci, facendosi uomo , pericoto di peccare , conciossiach agli
nulla ha perduto di sua grandezzaiiiente umiti abbia lddio promesso la grazia sua,
pi degno della maest divina, dicono Iac. iv, o. Onde PEvangelio non si sta con
ipadri, che operar la salute delle sue tento puramente a prescriverci P umitt
creature: si volea questo eccesso di umi ma ce ne addita i motivi, gli effetti, it
liazione nel Verbo incarnato per guarir guiderdone, il modelto in G. C.
Puomo dalPeccesso della superbia inspi
Vebbe chi disse che Fnmitt ci ammorza
ratagli da una falsa tosoa e per conso nel cuore la gratitudine e ci fa discono
lare la pi gran parte del genere umano scere in noi i doni di Dio e si oppone alla
UM
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G. C.
4 69
col ne desser veduti da loro; altrimem cliliorem viam quam ut, ubi nefarii er
ti non ne sarete rimunerali dal Padre roris subintroducilur fraudulentia, ibi
nostro che ne cieli. E al c. v, il 16, in divinorum verborum prwlendatur au
vece, Cosi risplenda, dice, la vostra luce ctorilas.
ll santo padre continua di questo teno
dinanzi agli uomini afnch veggano le
vostre opere e glorichino il vostro Pa re: His noa vere divinis monilis insttruf
dre che ne cieli. S. Paoto esorta dal cti, ubi primum non aine intima. cordis
Pun lato i fedeli ad andar in traccia delle nostri amariludine accepimus librum
umitiazioni e a gioirne; dalPaltro esce in quemdam gallico idiomale olim impres
queste parole, Rom. n, 1o: Gloria e ono sum et in plures tomos distributum sub
re e pace a chiunque opera il bene, al lilulo: Le noveau Testament en franeais,
Giudea prima, poi al Greco. Come tutto avec des rexions morales sur chaque
verset, etc., Paris, 1699; aliler vero.
ci si concitia?
Con tutta facitit e con gli esempli che Abreg de la morale de PEvangite , des
abbiamo addotto di G. C. e delPApostoto. Actes des aptres, des epitres de s. Paul,
Non si denno far le opere buone colla des epitres canoniques et de PApocalypse,
mira desser veduti dagli uomini, cercan ou Penses chrtiennes sur le texte de ees
done la stima e gli etogi siccome guider Livres Sacrs, etc., Paris, 1695-94, la
doue, ma uopo farte al cospetto toro meisi alias a nobis damnatum ac reve
senza punto arrossire quando necessario ra catholicis verilatibus pravarum do
per dar toro buon esempio e indurti a ctrinarum mendacio multifariam perrender gtoriaa Dio. Al tutto diversi sono miscentem, adhuc lamen lamquam ab
i due detti motivi; vizioso P uno, P altro omni errore immunem a pluribus ha
degno di tode. Non dssi mai paventare beri, christidelium manibus passim
Pumitiazione che gli uomini corrotti annet obtrudi ac, nonnullorufn nova semper
tono sovente alla pratica della virt, vuol lenlantium consilio et opera, studiosa
UN
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l'70
natis, tum eliam nove adiuventis erro derc la dottrina di Giansenio sotto la ma
ribusmlane con/dimus, benedicenle Do schera della piet.
mino, fare ul omnes landem aperta: iam
Infatti it vescovo dlpri avea insegnato
manifestwque verilati cedere compet non resistersi giammai alla grazia inte
lantur.
riore; inoltre tassata di semipelagianesimo
Riferisce quindi cento una proposizioni e deresia la contraria sentenza. ll Que
estratte dal libro di Quesnelto e le con snelto insegna egli pure esser la grazia
danna lamquam falsas, captiosas, male so operazione delPonnipotenza di Dio, a cui
nantes, piarum aurium o/fensivas, scan niente resister pu: rassomiglia Pazion
dalosas, perniciosas, lemerarias, Eccle della grazia a quella con cui lddio ebbe
siw et eius praxi iniuriosas, neque in creato it mondo, operato it mistero della
Ecclesiam salum sed etiam in polestales incarnazione e risuscitato G. C. (prop. 1o
swculi contumeliosas, sediliosas, im e seg.). Dal che inferisce venir unanima
pias, blasphemas, suspeclas de hwresi ac infallibitmente salvata quatora lddio sal
hwresim ipsam sapienles, nec non hw var la voglia (prop. 1l! e seg.). Donde
relicis et hwresibus ac cliam schismati consguita 1. che quandella non va sal
favcntes, erroneas , hwresi proximas , va, Dio che non vuole; conseguenza
pluries damnalas ac demum eliam hw ch in diritta opposizione col detto di
UN
s. Paoto: Dio vuole che tutti gli uomini
si salvino. 2. Che se un uomo pecca,
ci accade perch gli vien meno la gra
zia, altro errore proscritto nella Scrittura
e in s. Agostino. V. Gnazla. 5." Che per
UN
474
care, che assolutamente evitar non pu tire Penergia di questo testo che annichita
senza Paiuto della grazia, sar tuttavia it suo sistema. Nella n ai Corintii, v, 14,
La caril di Cristo, dice PApostoto, ci
condannato.
QuesPempiadottrina venne da noi confu stringe..- considerando noi questo, che se
tata alPart. GRAzIA, dove abbiam dimostra una morto per tutti, adunque tutti
to coi passi pi formali della Scrittura e di sono morti. noto con che gagliardia
s. Agostino ch,e lddio d a tutti gli uomini s. Agostino abbia fatto valere queste pa
senza eccezione le grazie attuali di cui ab role a provare contro de pelagiani Puni
bisognano per ischivarc it male ed ope versalit della morte di G. C. per tutti gli
rare it bene; che nessun uomo ne fu mai uomini. ll nostro steale commentatore pe
sto che a quelto ne largisca lddio. Chi si perata la vita di noi tutti, ben compren
472
UN
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apostoto?
e seg.); e intende per la carit Pamor di Cos avean pur fatto i preti e i monaci
Dio. Pur gli certo che quando s. Paoto spostati che divennero ugonotti.
part a un di presso nella stessa guisa
La condanna di Quesnelto, al par di
trattavasi delP amor del prossimo, e quan quella delvescovo dlpri,non incontr con
do ripet la medesima cosa, intese spes tradizione di sorta nella maggior parte
so per caril ogni affetto buono e tode della cattolica chiesa. Tutti i teotogi non
vole del cuore. V. Canna. Ma la age accecati da passione riconobbero tosto la
vol cosa con equivoci it trarre in errore falsit ed empiet della dottrina censurata
i semplici. insegna che chi si astien dal colla bolla Unigenilus e la perfetta somi
peccato puramente per timore ha gi pec glianza di essa dottrina con quella gi pro
cato in cuor suo (prop. 60 e seg.); dottrina scritta da Innocenzo X nel m5s. Ma in
condannata dal concitio di Trento negli Francia, dove gli animi ribollivano e
scritti di Lutero e di Calvino. Scorgesi in Perrore sera assai propagato, la detta
oltre come it sistema di Quesnelto e de bolla eccit non poche turbolenze. Vesco
suoi aderenti sia di tutti it pi acconcio a vi, corpi ecclesiastici, scuole teotogiche
spegnere la carit in tutti icuori e ad ag appellarono dalla sentenza ponticia al fu
ghiacciarti colla tema. Non altri che i giu turo concitio, che si avea certezza non sa
sti riconosce egli per membri della Chiesa rebbe convocato. Nessun mezzo venne in
(prop. 7a e seg.). Questo errore, sostenuto tralasciato per giusticare la dannata dot
dai donatisti, venne formalmente confutate trina, insino a falsi miracoli si ebbe ri
da s. Agostino, i cui argomenti abbiam ri corso a n di canonizzarta. Un tale epi
petuto alPart. CHIEsA.
demico fanatismo dur insino adi nostri;
Pretende che la lettura della Scrittura per buona fortuna se ne calmarono al
sacra sia necessaria a tutti i fedeli e non quanto gli accessi: avvi per tuttavia de
debba inibirsi a persona; al qual pro gli spiriti caparbii che perdiano nelPade
posito rinova le querele de protestanti rire, in tutto o in parte, alla dottrina del
(prop. 80 e seg.). Era un astuzia per in Quesnelto e tenere it costui libro qual
vogliare del suo libro; cos si contennero capolavoro di sana teotogia c divozione.
tutti gli eretici, e Tertulliano ne faceva
Ci sarebbe da fare un volume se savesse
gi lamento insin dal secoto lll. Ma fu a riferire quanto fu detto per creare odio
ron veduti dogni tempo i frutti che pro e disprezzo contro la bolla Unigenilus.
venir possono da si fatta lettura sopra
l." Si e detto e replicato le centinaia
menti cupide di opinioni nuove, segnata di volte che le proposizioni condannate in
mente quandessa sia preparata da tradut Giansenio e Quesnelto son la pretta dot
tori e commentatori infedeli come it Que trina di s. Agostino. Ci stesso affermarono
snel e suoi pari: gli stessi protestanti fu nel secoto V i predestinaziani, nel IX Go
rono costretti confessare com essa inspirar tesealco e suoi difensori, nel XVI Lutero
soglia alle donne e agli idioti Pindocitit e Calvino; i protestanti doggidi continua
e it fanatismo.
Finalmente it Quesnel grida contro le
censure, le scommuniche, le vessazioni a
cui erano esposti i partigiani della sua
dottrina, contro le abiure , le soscrizioni
UN
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473
Non negheremo noi gi che si possan na de gesuiti, aperti nemici degli agosti
trovare in s. Agostino e in altri padri pro
posizioni che, a primo aspetto e staccate
dal testo, sembran esser tutPune con quel
le di Lutero, Calvino, Baio, Giansenio e
zione Unigenitua condannate le cento una str come la dottrina di quei vescovo fosse
proposizioni di Quesnelto soltanto com perfettamente conforme a quella di Calvi
plessivamente o, come dicesi, in globo, no, e a quella di s. Agostino formalmente
non insegna ai fedeli nessuna verit n contraria. Noi abbiamo daltra parte fattopu quindi servir di norma alla tor fede. vedere la dottrina del Quesnelto esser tut
Ma i quesnellisti non avean avuto punto Puna con quella di Giansenios-oiideloon
22
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l'74
scorgesi nella tor divozione una gran dose rit non praticano che it digiuno del ve
di superstizione e di fanatismo, ctfessa fa nerdi. Tengono piccole scuole. Dopo due
vorisce Fentusiasmo demistici, e che non anni di prova si legano, temporaneamente
a torto si d toro it nome di rigoristi. soltanto, coi consueti tre voti e pi con uno
Mette in ridicoto le penitenzedvsolitarii dunione. Portano tor abito particolare.
di Porto-Reale, i quali, a parer suo, quanto
UNIONE (LA PICCOLA) o 1L PlCCOLO
appaiongrandi nelle toro opere tanto pi SAINT-CHAUMONT. Altra fondazione fatla
spregevoli si mostrano nella condotta; e ne dal prete Le Vachet mentovato nellarti
deduce che i pi di toro non aveano it cer coto precedente e dalle madamigelle La
velto troppo sano. A proposito de pretesi moignon e lllallet nel i679. Lo scopo di
miracoli che presero a difendere, v ha essa di ricoverar le fanciulle che dalle
tutta ragion di credere, a della sua, che provincie vengono a Parigi per porsi al
reputasser le pie-frodi siccome lecite per Paltrui servigio e di addestrarte agli uf
nit di tutti i tempi e iuoghn commune seriscono darsi da Dio grazie agli uomini
a chi crede ed alPincreduto; questo suole tutti perch possan giugnere a salvamen
aggiustar fede, senza esame di sorta , a to. Cosi pensano attualmente tutti gli ar
qualunque fatto torni in suo favore. l que miniani, e appellano i toro avversarii par
tor modo, Pinfedelt nelle citazioni,ec. son nati grazie irresistibiti, mediante le Qua"
vizii che per nessun modo si posson con
citiare colla vera divozione.
lia. icoi da Le Vachet prete di Romane colare; in virt del quale riscatto "Ulm"
UN
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475
tirsi da Dio a tutti quanti grazie capaci di stiani venir sussidiato dalla grazia. S. Ago
condurti a salvezza,ove fedelmente ad esse stino, De grat. Christi, c. 5i, n. 55. Ci
corrispondano. Sotto la v. Asnmmu ab
biam veduto come i decreti di Dordrecht
fosser ricevuti senza opposizione dai cal
vinisti di Francia in una sinodo nazionale
raccoltasi in Charenton nel 1655.
Perch era questa orribite e nauseante
dottrina, e perch it recar denizioni in
materia di fede fa contro apertamente alla
massima fondamentale della riforma, che
altra regola di fede non diasi dalla Scrit
tura in fuori, ebbevi tosto , in Francia
stessa, teotogi calvinisti che scossero it
non abbia ammesso giammai Pidea duna semio in una sua nota. Egli confessa ol
grazia interiore e prevegnente, che con treci la dottrina di Calvino intorno la pre
siste in una sopranatural luce diffusa nella
mente e in un movimentooimpulso della
votont, e sostenesse un tale impulso es
ser distruttivo del libero arbitrio, it che
sostiensi pure dagli . attuali arminiani.
2. La seconda proposizione delPAmy
raut, colPalermar che nessuno pu parte
cipare alla salvezza ed a benezli di G. C.
se in lui non creda, conferma Paccusa del
i 7o
UN
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li tutP altro che veri cristiani; giacch, S. Paoto nella sua lettera ai Romani non
invece di ritrar to sguardo de fedeli dai
decreti arcani di Dio, li hanno esposti
sotto un orrendo aspetto, tale da far ge
lare dalto spavento i pi audaci. 2. E stol
tezza it supporre che i decreti occulti di
Dio possano venire a conitto co disegni
di misericordia manifestatici per G. C.; or
questi sono apertamente destinati a con
solarci e incoraggirci su questa terra.
5." Non in nostra mano it riguardare
alle promesse dei Vangeto senza badar
punto alle minacce di esso e a quel che
disse lll Paoto su la prerlcstinazione e la
riprovazione. 4. La ignoranza o mala
fede it supporre non darsi via di mezzo
tra it sistema pelagiano degli arminiani
dAmyraut, ec., e Porribite dottrina di Cai
vino. Noi diciamo essercene una, la senten
UN
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re diverse e dieder segno duna capacit che la trib di Giuda .unse Davide per suo
e di un sapere pi che ordinarii; e se re signica puramente chella Pebbe scelto
e riconosciuto per tale. Qui ungis ragea
ne potrebbero additare in ogni secoto.
ad pwnilentiam, dice Hicclesiastico fa
UNIVERSO. V. Mouno.
UNTI. Se vogliasi dar fede alla cronaca vellando a Elia profeta, val dire: tu che
478
UN
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ca e che di esse non si parta n nel nuovo
Testamento n negli autori de primi tre
secoli della Chiesa. Se valesse la prima
ragione, si dovrebbe tralasciare eziandio
110 imperadore inanzi Giustino ll venne monie: Davide, dopo scorsi parecchi gior
mai unto e consecrato; altri riferiscono ni digiunando e facendo opere di peniten
questa cerimonia ai tempi di Teodosio it za, lavossi nel bagno e si sparse di odori
giovine. Gli imperatori di Germania la per trasferirsi al tempio del Signore,
preser da que doriente, e, secondo alcuni u Heg. xn, 2o. Lo stesso fece Giuditta, do
scrittori, Pipino fu it primo re di Francia vendo venire al cospetto di Otoferne. An
che ricevesse P unzione. Parimenti, non che ne conviti usavasi de profumi; era
gi la cerimonia della consecrazione un contrasegno d onore ai convitali to
che conferisca ai re la podest o che im sparger toro it capo di fragranti essenze.
ponga ai sudditi Pobligazione dobedire; Malth. xxvi, 7; Pecm, H5, etc. Tali essen
serve ella soltantoa renderne pi rispet ze appellate sono nelle Sacre Pagine Po
tabite la persona e rammentar toro come lio o Punguento delluzllegrezza; espres
da Dio debbon riconoscere it potere onde sione che, nel senso gurato, vale Pabon
danza ditutti i doni. Ps.xLIv, e; Is. Lxns.
son rivestiti.
NelPunzione che la Scrittura dice aver
I protestanti tolsero via tutte le unzioni
si dal Battesimo che dagli altri sacramenti G. C. ricevuto da Dio son riunite tutte le
sotto cotore che sieno una cerimonia ebrai- i precedenti signicazioni, esprimendosi con
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quel vocaboto it carattere di re, sacerdote, iine, e, non che gli uomini tutti, i demo
profeta, la pienezza de doni delto Spirito nii ancora andarne salvi. Vuolsi che questa
Santo, la destinazione al pi augusto di setta fosse. un ramo di quella de begardi,
tutti iministeri. Aci. iv, 27, x, 58. S. Pao che avean fatto romore alcun tempo prima.
lo, Ilebr. i, o, applicaa lui queste parole ll Mosemio, che ne discorre, Hist. eccles.,
del salmo xLIv: Il tuo trono, o Dio, per sec. XV, part. u, c. s, S 4, sa grado a
tutti t secoli; io scettro del tuo regno cotesti pretesi intelligenti perch abbiano
scettro di equil... Per questo ti anse, o insegnato l.cI che non si possa conseguire
Dio, il tuo Dio dhmguento di letizia la vita eterna se non pe meriti di G. C. e.
sopra ti tuoi consorti. ll che signica non che le sole opere buone non bastino per
solamente aver G. C. ricevuto i doni del salvarsi; 2.i che G. C. unicamente, noni
Santo Spirito in maggior copia che gli al sacerdoti abbiano la podest dassolver
tri uomini, ma posseder lui tutti gli altri peccati; 5." che le penitenze e le morti
huti della Divinit, ai quali gli uomini non licazioni votontarie non sien punto richie
possono aver parte che in affatto impro ste per ottener la salute delPanima. E tro
pria signicazione. Vero dirsi dalPApo va assai strano che Pietro dAitly vescovo
sioto delle genti esser noi divenuti con di Cambrai abbia condannato s fatte pro
sorti di Cristo, Hebr. ni,: H, e da s. Pie posizioni come eretiche.
tro dover noi un di partecipare alla na
Ma it Mosemio, protestante , giusta to
tura divina, u ep. i, 4; ma nessun con stite de suoi colleghi, ci fa gabbo con de
fronto dar si pu tra cotesta partecipazione gli equivoci. N Pietro dAllly n veruu
che avviene mediante la grazia e quella dottore cattolico insegn mai che le buone
che saddice al Figliuol di Dio rispetto alla opere sole e indipendentemente da meriti
sua natura. inutitmente quindi i sociuiani di G. C. sien bastevoti per condurci a sal
tentarono ragionare sui detti testi per can vamento. Da tutti fu sempre insegnato ,
sare la prova che ne emerge avantaggio contro i pelagiani, che nessunopera buo
della Divinit di G. C.
na pu esser meritoria in ordine alla eter
UOMINI-BUONI o BUON UOMINI. Re na salvezza ove non sia fatta col sussidio
ligiosi istituiti nel tu5o in Inghitterra dal della grazia, e che la grazia frutto de
principe Edmondo: professavano la re meriti di G. C.; in secondo luogo che la
gola di s. Agostino e vestivano abito cite podest di assolvere i peccati la pode
essere stato it regno del Padre, it Vangeto che i padri abbiano accagiouato di somi
cluel dei Figliuoto, una nuova legge dover glianti massime i gnostici. A vergogna de
essere Popera e it regno delto Spirito San protestanti, coial perniciosa dottrina tut
0, sotto it quale agli uomini sar dato go tavia sostenuta da una delle sette uscite
fiere della libert. Asserivano la risurre dal tor seno. Mosemio, sec. XVII, sez. n,
zioae essersi compiuta nella persona di part. n, c. e, S 25.
480
UO
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fragite e transitorio al pari di un tiom, che
part. n, c. a, S 22.
UOMINICOLI. Nome dato anticamente grandezza di lui: sente egli cotesta mise
dagli apollinaristi agli ortodossi, accusan ria, la conosce, spera che sia per nire
doli quali adoratori dun uomo perch as e che una vita migliore abbia a succedere
serivano esser G. C. uomo-Dio, laddove alla presente; egli it soto tra tutti gli es
que settarii pretendeano non avere it di seri che sia avvisato del suo destino av
vin Verbo assunto un corpo e un anima venire. Era questa la consolazione del san
somiglianti ai nostri. V. APoLLINARIsTI.
to Giobbe, che aspettava it di suo estre
UOMO. Natura umana. A tosoti s ap mo come it lavoratore la mercede della
partiene it descriverci P uomo qual pu giornaliera fatica, xiv, 6.
W
conoscersi da s mediante Pintimo senso
Privi di- questa cognizionei titosoti an
e la riessione: dover del teotogo con tichi vitipesero Puomo; n i moderni mis
siderartto secondo le idee che-ce ne porge credenti nebbero un pi favorevol con
la rivelazione; la quale it rappresenta non cetto: confessar non vogliono n che Puo
pur-come it pi perfetto tra gli esseri do mo sia creato ad imagin di Dio n che gli
tati di anima ma ben anco siccome re della
natura, a pro del quale furono fatte le cose
tutte quante.
Tratto chebbe Dio dal nulla it cieto, gli
astri, la terra, le piante e gli animali,
Facciam, disse, Vuomo a nostra imagi
ne e simiglianza, ed es presiede apesci
del mare e a volatili del cielo, ec. E
formato un uomo e una donna, benedisse
toro, dicendo: Crescele e moltiplicate, e
riempile la terra e assoggellalela , ec.
pagna. Gli uccelli delVaria e i pesci del bolmente Pimpero che lddio esercita su
gli esseri tutti quanti. Il riguardar ches
mare, ec. Ps. vinn.
Si dir per avventura nelle Sacre Pa sa fa continuamente alPavvenire, Pesten
gine partarsi spesse ale delPuomo in tut sione di sue speranze, P alto sentimento
Paltra guisa, it Salmista medesimo dir al l immortalit onde non pu spogliarsi, so
trove che Puomo un pugno di polvere, n o i segni pei quali Iddio Pavverte co
UO
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imagine di Dio.
484
nuova bellezza. Per Pincarnazione del Fi pur quindi gli ha interdetto di cot ali
mentarsi di carni danimali e di pesci.
slanzialmente unita alla Divinit; Puomo Anzi it non esserci nessuna parte del gto
gliuoto di Dio, Pumana natura venne so
redento divenuto per favore tiglio di Dio, bo in cui non possa P uomo rinvenire al
meglio che nol fosse in virt della crea cuna specie di cibo prova essere stato
iione. Osservate, dice s. Giovanni, qual voler di Dio che in qualunque parte di
caril ha dato il Padre a noi, che siamo esso Puomo avesse a porre stanza. Pro
chiamati esiamo gliuoli di Dio... Sap ducendo animali voraci che non ponno vi
piamo che, quanifegli apparir, sarem vere di vegetabiti, fu sua intenzione fuor
simiti a lui; perch lo vedremo qual di dubio che avessero a sostentarsi della
egli . E chiunque ha quesla speranza carne delPaltre specie.
in lui si sanlica, comegli pure san
Essendo poi Puomo un ente libero, su
seeltivo di voglie arbitrarie e bisogni fat
to. l ep. nni, l et aeq.
Laonde i padri della Chiesa fecero a gara tizii, pu, oltre it necessario, procacciarsi
in esaltare la nuova dignit a cui lddio ha it superuo, abusare eziandio de bene
sollevato Puomo mediante Pincarnazione zii della natura. Un tale abuso, da Dio
e in suscitare perci in esso un nobite or preveduto, non gli tolse di provedere in
80glio. Agnosce, o christiane, dice s. Leo copia a tutti i bisogni reali. DalP averci
ne, dignilatem luam; el, divinw consors lddio largito oltre ci che ci era di ne
feclus nalurm, noli invelerem vilitalem cessit non ne siegue gi che questo non
degeneri conversalione redire. Memento siaci destinato. La liberalit di Dio a pro
cuius capilis et cuius corporis sia mem delPuomo, eccessiva se vogliasi, non ra
bruln. Beminiscere quia, erulus de po gione per porre in dubio la sua sapienza
lestate tenebrarum, transtalus cs in Dei e bont. Egli ha bastantemente proveduto
lumen et regnum. Per Baptismatis sa alPordine; Pabuso, ove accada, alP uomo
vis de te aclibus eugare et diaboli le in balia delPuomo gli animali tutti dome
iterum subiiccre sei-vilali; quia pretium stici e selvaggi, gli uccelli delP aria e i
tuum aanguis est Christi; quia in veri pesci del mare. Ps. vm.
tale le iudicabil qui in misericordia le
Sotto la v. Amuan abbiam risposto al
redemit. Serm. l de natia. Dom.
Pobiezion degli increduli tratta dalPesser
siach Pus0 che questi ne fa spesse ale credeva esserci n Dio n previdenza,
BERGIER. Vol. VI.
25
482
U0
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tent dimostrare Puomo appena nato esser ca e mula su tutte coteste domande si
it pi debole, stupido e sventurato tra ritevanti la tosoa, non ci ha per uoi
tutti gli animali, e dipinse con mano mae pi savio partito che attenerci alla rivela
stra it quadro delle nostre miserie. llla zione.
URIM E THUIWMIM. V. OIIAcoLo.
che se ne pu dedurre? Quattro grandi
USI ECCLESIASTICI 0 RELIGIOSI. V.
verit che quel valente naturalista non
seppe inferirne. l. Che Puomo non de Ossenvanza.
USSITI. Settaiori di Giovanni iiusedi
stinato a viver soto, ma in societ: ha bi
sogno di tutto imparare, ma cotoro che Girolamo da Praga, eretici entrambi, arsi
Phan messo al mondo son dispostiaistruir vivi nel i415, al tempo del concitio di Co
to di tutto: soto, debolissimo, colPaita stanza. ll primo, addottrinato dai libri di
per de suoi simiti si fa padrone della na Wielefo, insegnava la Chiesa esser lacon
tura: comincia la vita co patimenti, ma gregazione degiustl e de predestinati,
la compassione che desta negli altri gliene dalla quale sono esclusi i reprobieipec
procaccia i soccorsi. Abbiam qui tre vin catori. Da ci inferiva che un papa vizioso
mo presso i bruti.
2." Ne segue che Puomo non opera per mortale scadono da qualunque podest.
soto istinto, come i bruti, ma per ragione,
riessione, esperienza: questa cognizio
ne e Pindustria sua possono di coutinuo
aumentare , quelle de bruti rimangono
presso a poco al punto in cui erano al tor
5. Che Puomo dotato di libert; e sime si fatte. Eretto che siasi giudice della
per ci stesso pu egli abusare delle pro vita de proprii superiori spirituali e tem
prie facolt e volgerte a sua rovina e porali, ove questa gli sembri cattiva, non
disastro. Ei va soggetto a passioni; ma, es
sendo signor di s stesso, sta in mano sua
it frenarte, e prova altora le dolcezze della
virt, vantaggio che goder non concesso
agli animali.
4." Ne vien di conseguenza che la feli
cit nostra non altrimenti su questa terra
e che noi sperar dobbiamo unaltra vita.
Onde quella da Plinio appellata supersti
zione, it pensier del sepolcro e la brama
desistere ancora oltre di esso, che quel
tosofo ragguarda come una pazzia pro
pria soto della natura umana, sono appun
Ecco di qual modo la tosoa sragion facolt di separare un giusto dalla com
munion della Chiesa, e Passoluzion toro
esser puramente dichiarativa; doversl
consultare la Scrittura e attenersi ad 8552
senza pi per sapere che che abbiamo a
credere o rigettare. Venne poscia a soste
nere la necessit della communione sotto
amendue le specie. Tutta la riferita dot
nuto Puomo'1 fu egli sempre? fu prodotto trina venne ripetuta dai protestanti.
Scommuuicato dalParcivescovo di Ifra
nel tempo? si cambi e si cambier an
cora? cotesti gran genti son costretti con ga e dal papa , Giovanni tius appello n
fessare di non ne saper nulla, non esser concitio di Costanza altora sedente. Il i
dato alPuomo it conoscer la propria ori di Boemia volle chei vi si presentasse pi|.
gine, penetrare nelPessenza delle cose e dar conto di sua dottrina, e ottenne pi
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483
competenti.
e." Dicono isuoi apotogisti it concitio
costanziese, con decreto formale e col suo
procedere,aver denito che non corre obli
go di serbar fede agli eretici. Allegazion fal
sa la questa, non ritrovandosi negli atti
del concitio un cotale decreto; e se alcuno
ne fu addotto, la ulnvenzione del tem
po ovver posteriore. Qual ragione avreb
be potuto indurre it concitio a fare un tal
decreto, essendo dimostrato non avere es
so violata la publica fede rispetto a Gio
vanni llus? ll concitio si ristrinse a giu
dicar la dottrina, a degradare un eretico
pertinace, a consegnartto alla giustizia se
colare: per to che non ha altrimenti var
zio de tor capi e prese le armi (eran da sediziosa e contraria alla publica tranquit
quarantamita), corsero la Boemia e le pro lit, e quindi da non tolerarsi da nessun
vincie vicine, mettendo ogni cosa a ferro sovrano: importava e alPimperatore e al
e fuoco: sedici anni di guerra non inter re di Boemia it castigarne Pautore.
rotta ci vollero per sotttometterti.
4. Si va ridicendo che la strage me
lfattiche riferimmo son cavati tnttidalla nata dagli ussiti fu una rappresaglia della
storia del concitio di Costanza scritta dal crudelt de padri di Costanza. Calunnia
ministro Lenfant, apotogista dichiarato di questa pure. Non tosse anche PHus stato
Giovanni Hus.
giustiziato, i discepoli suoi non si sarebber
lprotestanti, a cui fecero eco gli in rimasti dalPopere crudeli; le depredazioni
creduli, sostengono l. aver Pimperatore e le violenze le avean gi cominciate inan
eit concitio violato itsalvocondotto; it qual zi la condanna del tor maestroJanatico au
salvocondotto, riferito testualmente dal dace, turbolento, orgoglioso de tanti suoi
Lenfant, portava che FHus avrebbe potuto proseliti e incorreggibite. Se fosse riuscito
andarsene a Costanza sicuro senza essere a tornare in Boemia, sarebbesi rimesso a
arrestato n maltrattato lungo it cammino. predicare con pi fuoco che mai, avrebbe
Polevaciaccadergli per vendetta,per aver continuato a sommuovere i popoli e in
lui fatto rivocare iprivitegi accordati agli coraggiatitiallaladronaia: questo temevasi
Alemanni nelPuniversit di Praga. Di nul dalPimperatore. ll furor degli ussiti non al
laltro pi afdavato Pimperatore. Gli tro se non una prova del fanatismo a che
assurdo it credere che quel salvocondotto erano stati spintidalle massime del proprio
avesse a sottrarre PHus dalla condanna maestro. I capi degli anabattisti non erano
del concitio, al quale aveva appellato ei gi stati giustiziati altorch questi, grossi
medesimo e da cui it re di Boemia volea al par degli ussiti, rinovarono in Alema
fosse giudicato, e pretender che Pimpe gna, nel secoto appresso, le stesse atrocit.
ratore non avesse diritto di punirtto delle
Ma i nemici della chiesa cattolica non
sedizioni da lui suscitate. it re di Boemia si fan carico n della verit de fatti n
I10u lenne quella punizione per un atten delle circostanze n della certezza de do
lato contro la propria autorit.
Giovanni Hus aveva abusato del salvo
condotto concessogli predicando e cele
hrando messa tra via e in Costanza: non
addusse it salvocondotto per titoto di esi
mersi dalla sentenza de magistrati, n
I
l
484
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La questa Pidea che volle darcene it scer punto Pautortt della chiesa cattolica,
lltosemio, Hist. eccles., sec. XV, part. n, dovea, stando al modo di pensare daltora,
c. 2,55 e segg. Fortunatamente egliesce in esser dichiarato eretico. Resta a vedere
parecchie confessioni che bastano a disin se la chiesa cattolica, per poter mandare
ganno de lettori. l." Confessa che Gio. ttus, assolto un eretico, dovesse mutar credenza.
Pa. i/loe, tent di sottrarre Puniversit di
Concede pur anche it Mosemio, ibid.,
Praga alla giurisdizione di Gregorio Xll, c. 5, S 5, che gli ussiti di Boemia si ri
it qual disegno gli irrit contro it clero: bellarono alPimperator Sigismondo, dive
con che dritto imprendeva egli ci? 2." Con nuto tor sovrano, e presero le armi per
cede che quel dottore, tenendo ostinata ch si volea che si sottomettessero ai de
mente pei realistnperseguit in guisa acca creti del concitio di Costanza. Quantunqnc
nita i nominali,che moltissimi erano nel ammettessero che gli eretici meritavano
vanni XXIII; 6. che it suo zeto fu per tresi che si predicasse la parola di Dio
avventura troppo ardente e spesso scom
pagnato dalla prudenza. Dopo tutte queste
dichiarazioni it Mosemio non ebbe dilli
colt a chiamar questo sedizioso fanatico
gnato gli errori di Viclefo, gi dalla Chiesa Puna mano e una spada nelPaltra a n di
prescritti, e si fossero confutate tutte le
sue ragioni ed obiezioni. Aveva egli im
pertanto anticipatamente proferita la sen
tenza di sua condanna.
Come mai Papotogista di Gio. Hus pu esser per difcit cosa it decidere qual de
volere che questi sia stato vittima delPo
dio de nominali e degli Alemanni contro
di lui, che la condanna del medesimo nem
men Papparenza abbia avuto della giusti
zia e debba dirsi una violazione della pu
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485
abominevoli fosser le massime da tor pro in forza del mutuo. Per capitale lntendesi
fessate; che voleano si adoperasse it fer una somma di denaro od altre cose con
ro e it fuoco contro i nemici di G. C. , suntibiti che son materia dei mutuo. Sotto
cio contro i tor nemici; che da si fatta nome di lucro del mutuo viene non pur
gente non altro aspettar si poteano che it denaro ma tutto che pu esser prezzato
a denaro, derrate, mercanzie, la\0ri0, ec.,
atti barbari e ingiusti.
La. 1455 i padri del concitio di Basitea in breve, qualunque peso o legame impo
vennero a capo di riconcitiar colla Chiesa sto al mutuatario. Est... usura quid
i calistini, accordando toro Puso della taz quid prwler sortem et caput illud quod
za o coppa nella communione; ma i tabo datum est accipilur, sive pecunia sil,
riti durarono intrattabiti. Altora soltanto sive quidvis aliud quod emi aut (estima
cominciarono a esaminare la propria re ri possil pecunia; sic enim apud Eze
ligione e a darte, dice it Mosemio, unaria chielem scriptum est: Uuram et super
ragionevole; ed era pur tempo, dopo sedi abundantiam non acceperit; et Dominus
ci anni che si andava versando sangue. i apud Lucam: lllutunm date, nihii inde
taboriti riiormati son tutPuno co fratelli sperantes. Cos it catechismo romano, in
boemi, detti anche picardi o piuttosto sepl. Decal. priva, tit. Usura quid sil.*
Vuolsi consultare it Dizionario di giu
begardi, i quali si coitegarono con Lutero
risprudenza, chi ami avere unidea delle
al tempo della riforma.
Di qui venne la protezione che i prote diverse specie d usura praticate presso i
stanti degnarono accordare agli ussiti: furo popoli antichi, per poter cogliere it vero
no questii precursori equindi i discepoli senso de canoni della Chiesa, che Pebbero
di Lutero; successione per che non ci sem condannata di concerto colle leggi impe
bra gran fatto onoriiica ai iuterani. l." Dai riali.
fatti per toro ammessi risulta essere stati
Non imprenderemo a denire la famosa
gli ussiti guidati non da zeto di religione, controversia, tuttavia agitata fra teotogi,
sibbene da cieco furore, giacch sol dopo se Pusura legale ossia Pinteresse che trae
sedici o diciotto anni da che era morto si dal mutuo mercantite sia iegitimo op
Gio. Bus cominciarono a stendere un pia pure un ingiustizia che induca sempre
no di religione. 2. it Mosemio non ne fa Pobligo di restituire. Conciossiach abbia
sapere in che consistesse cotesta pretesa essa relazione al diritto naturale ed alla
religion ragionevole che si assorcll si di politica del pari che alla teotogia morale,
leggieri alla protestante. Una religion ra e non sia possibite sceverar gli argomenti
gionevole, opera di fanatici mentecatti e fu pro o contro dagli altri, lasciamo a cui
riosi, un prodigio affatto nuovo. 5." Egli spetta cotai parte to schiarire cotesia im
chiaro che Lutero aveva attinto agli scritti
di Viclefo e di Gio. Hus non pur le dot
trine da s predicate, ma le massime san
guinarie eziandio che troviam nelle sue
opere e che furon causa si rinovassero in
Germania dagli anabattisti parte delle san
guinose scene date gi dagli ussiti nella
Boemia.
USURA. interesse o utite che si trae
dal denaro dato in prestito ossia dal mutuo.
ii Due sorta si noverano dinteresse, it
compensatorio e it lucrative. Il primo
quelio che si percepisce a risarcimento
della perdita provegnente dal prestito, a
compenso delPutite che it prestatore avreb
be cavato dal proprio denaro 0 da altra
cosa qualunque data in presto ove na
vesse serbato Puso per s. Linteresse lu
crativo quel che si esige come ricom
pensa, come prezzo del mutuo; e questo
quelto che, secondo i concitii e i dottori
della Chiesa, appellasi propriamente usu
4 86
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vi, se. Fate del bene e date ad imprestilo, e son tutti congiuntamente gliuoll di Dio,
senza nulla sperare. Gli questo indu pu egli un cristiano avvisarsi che la giu
bitatamente un precetto di carit a favor
di chi trovasi nel bisogno e piglia in pre
sto per provedervi; ma non pi it caso
del negoziante che pigliaa mutuo una som
ma per cavarne protto. Ove si voglia in
tendere altrimenti, si durer fatica a con
citiare le riferite parole con quelle che se
guono, 7} es: Date, e vi sar dato; colla
parabola de talenti, Matth. xxv, 27 ,
Luc. xix, 25; nalmente colla legge del
Deuteronomio, xxm, lo: Non imprcste
ci che Mos conceduto aveva a causa ceplum est, plus sibi reddi oelilquam es!
della durezza del cuore. a Nostro Signo
re, dice Bossuet, mette per fondamento
che, ove la giustizia nostra non avanzi
quella degli scribi e de farisei, noi non
entreremo altrimenti nel regno de cieli
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rus otiosam, sed ad fortunas suas am so etiam mutuo, contractus alias iustos,
quorum vel tilulorum velcontractltum
frequenlandi. Absil enim a christiano ferri debent, et eos parilerqui itlas fovenl
rum animis ut per usuras aut similes ac tuenlur aut illis ansaln seu occasio
alieuas iniurias orerc passe lucrosa nem prmbere videntir; neque ignoramus
fommercio existiment; cum contra ecc quanla sapientia et gravilate defensio
iPSO oraculo divino discamus quod Iu nem vcritatis susceperint thcologi ni
stitia elevat gentem, miseros aulem facit timi illis regionibus ubi controvcrsiw
i 88
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test in parte riferita. Ora neiPindicato S lddio avea privati della propriet di tutti
si condanna espressamente e come contra i beni che possedeano per trasferirta nel
rio al diritto naturale qualunque interesse suo popoto, o, con s. Tomaso e buon nu
del mutuo, eccessivo o moderato che sia, mero dinterpreti, che Pusura rispetto agli
anche trattandosi de ricchi e negozianti. stranieri non fu mai permessa agli Ebrei
Il 17 settembre non, Pio VII, interro ma sol tolerata come un mal minore, alla
gato dai vicarii generali di Poitiers sul guisa stessa che it divorzio, per cagione
mutuo mercantite a frutto, diede la me della durezza del cuore.
desima riposta per mezzo del card. Pac
u A qualunque spiegazione ne piaccia at
ca, rimeltendoii alla detta circolare di Be tenerci,manifesta cosa proibirsi mai sem
nedetto XIV ed alla famosa opera delto pre Pusura. S inteuzion del Vangeto di
stesso pontece De synodo diwcesana, ag vietare si speri prestito per prestifo,quan
giugnendo come in questa u si rinvengano to pi che si abbia a sperare qualcosa al
tutti i principii coi quali denire con si di t di quel che siasi prestato! S pur
curezza tutti i casi della natura di quelli mira delPEvangelio di porre i cristia
ni al di sopra de peccatori che ricevono
da toro proposti. n
Termineremo con queste parole del gi quanto han dato a mutuo, quanto pi di
citato Bossuetuc Da cotoro solamente che metterti al di sopra di cotoro che preten
ebbero in dispregio la tradizione eidecreti dono oltre it mutuol... Dire che nelPad
della Chiesa venne combattuta questa dot dotto testo la proibizion deiPusura inten
trina. Bucero, chio sappia, fu it primo a der si debba qual consiglio, non qual pre
scrivere non esser P usura proibita dalla cetto o almeno come un precetto che a
legge nuova; a lui tenne dietro Calvino. circoscriver si abbia a certi casi, esempi
poi Saimasio: it Dumoulin, che si confor grazia a quelto delPelemosina, la natura
m al costoro avviso, fu iodubitatamente e perfezione della legge evangelica noi
"eretico e mischi tante cose ne suoi scritti consentono; conciossiach non sia massi
da non poter essere tenuto per uomo di ma di essa it ridurre a semplice consiglio
I
l
gran peso in fatto di teotogia. Che se fra ci che nella legge mosaico fu precetto:
teologi che accolgono con gli altri questa e se quel che obligatorio in qualunque
dottrina siccome denita dalla Chiesa av caso in essa legge, com a non dubitame
Pusura da fratelto a fratelto, non oblig
tura eguale. Ci mal fatto. Per conoscere telli, ed anco al di t, allargando, giusta
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24
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di chi piglia a imprestito, raro it caso gettare it preteso titoto della legge civite.
in cui it capitale non corra alcun rischio; Basti per tutti s. Tomaso: Leges humano:
le costituzioni stesse di rendita perpetua dimiltunt aliqua pescala impimila pro
non ne vanno immuni: e questa ragione pter condiliones hominum imperfecto
per avventura, chiarita dalPesperienza, rum... et ideo usuras i812 humana, con
quella che riconciti i teotogi con questo cessil, non quasi wstimans eas esse secun
dum iustiliam, 22 , quwst. 7a, art. i,
contratto.
5." In materia di giustizia, ci voglion ad 5. E di concordia co teotogi pensavano
di gagliarde ragioni per condannare nel su questa materia i pi reputati giure
foro della coscienza una consuetudine consulti antichi. *
dalle leggi civiti permessa o tolerata. Avve
Queste considerazioni ci paiono di tal
gnach si reputin queste stabitite pel bene peso da non dover condannare assolula
generale della societ, non si tratta pi di mente e senza riserva it mutuo mercan
decidere una questione sui soli principii tite: e basta questo soto esempio a chiarir
del gius naturale di ciascun privato, far la futitit defittosoti che asserirono la leg
non potendo che un tal gius non venga in ge naturale, it natural dritto esser chiari,
pi casi circoscritto dal vantaggio gene evidenti, sensibiti a qualunque degli uo
rale della societ. Dappoich it legistator mini che usar voglia della sua ragione.
civite ha la podest di mettere imposte Chiederanno per avventura onde sia che
sui beni de particolari, non si scorge per it Vangeto non ha deciso formalmente la
ch debbaglisi negar quella di determinare questione. Perch, rispondiamo, P autor
it vator degli interessi del denaro dato a del Vangeto sapea benissimo che to stato,
prestito al par di quelto di qualunque al gli interessi, i diritti della civit societ
tra mercanzia. Il perch, seal presente it non potean rimaner sempre nella condi
legistatore statuisse che, per mantenere zione in cui trovavansi al suo tempo e
it commercio nazionale, it denaro prestato presso la nazione a cui favellava. Egli per
in commercio dee fruttare interesse, chi ci ha lasciato precetti di carit che ci
ardirebbe levarsi contro tal legge e dichia potessero servire di guida in ogni tempoe
rarta ingiustafNiente giova impertanto ra luogo e che supplissero al lume naturale
gionar meramente sulla giustizia commu anco rispetto alle pi complicate ed oscu
tativa o sul diritto de privati astrattamen re questioni di giustizia.
te considerati fuor della civite societ.
Su di quelle in discorso non altro par
* E assioma del gius civite , non tutto tito ne pare si convenga prendere fuor
ci ch permesso esser anche lecito. At quelto del dubio e delP incertezza: non
cuni teotogi avvisano si possa concitiar osiam consigliare a veruno it mutuo ad in
la legge civite permettente Pinteresse del teresse, conciossiach sia esso disappro
mutuo con la legge di Dio la qual proi vato da dottissimi autori; ma ove a taluno
bisce esso interesse cosi generalmente co fosse accaduto di praticartto e cavarne lu
me it codice civite to fa lecito. Porgendo cro, non ardiremmo gi obligarttoa resti
si fatta permissione qual titoto estrinseco tuzione, per timore di commettere verso
al mutuo, pretendono che Pinteresse che di lui uningiustizia.
se ne trae percepiscasi in virt della leg
Non bisogna dimenticarsi che da que
ge civite, vi legis, non del mutuo, non medesimi decreti dei concitii da cui fu
vi mutui; donde inferiscono che un tale condannata Pusura de laici venne ancor
interesse cessi, pel soto intervenir deJla pi severamente interdetta agli ecclesia
legge, dappartenere alla natura delPusu
ra, cui riguardano siccome in opposizione
alla legge naturale e divina.
Rispetto a cotesto sistema facciamo os
servare essere esso stato rigettato dai pi
celebri partigiani del mutuo ad interesse.
Nullum est dubium, dice Salmasio, si
conslaret usuras esse illicilas iure divi
no, quin magistratus non possil eas li
VA
gate al disinteresse ed alla carit e che,
alPatto di dedicarsi alservigio della Chiesa,
dichiarano di elegger per propria eredit
it Signore.
VA
494
tratto impurit legale toccando un cada impiegati al primo di tali usi. Avvis egli
che una tal cura verso Pesteriore fosse un
simboto convenientissimo della purezza
delPanima con che gli Ebrei praticar do
veano it divin culto.
VAL-DBS-CHOUX. Priorato posto nella
nel sangue della vittima, ne faceva sette diocesi di Langres a quattro leghe da Ch
volte aspersione verso la porta del taberna titton-sur-Seine, in una spaventosa solitu
coto; inne si struggeva Panimale per in dine. un capo dordine, poco conside
tero col fuoco, nel quale dal gran sacerdote rabite per, di benedettini, che vestono
gittavasi legno di cedro, issopo e cocco a cocoiia bianca. Credesi probabitmente sia
due tinte. Raccolte poscia le ceneri della stato fondato sul nire del XIi secoto da
giovenca , venivan recate in un luogo un Guido, religioso della certosa di Lugny.
VAL-DES-COLiERS-Abbazia nella dio
mondo fuori del campo, dove serbavansi
a n che gli Israeliii potessero mischiar cesi di Langres, vicino a Chaumont nel
ne alPacqua che serviva alla mentovata Bassigny e anticamente capo dordine du
puricazione legale. Soto it gran sacer na congregazione di canonici regolari sot
dote poteva offerire quel sacrizio; ma to la regola di s. Agostino. Verso Pa. i2i2,
a qualunque degli israeliti, purch mon Guglielmo, Riccardo e alcuni altri dottori
do iosse, era concesso far Paspersione del di Parigi, disingannati del mondo, si ri
Pacqua mescolata con essa cenere sopra trassero in questa solitudine colla permis
sione del vescovo diocesano, e furon tosto
chi avea mestieri di quella espiazione.
Male informati erano que censori delle seguiti da buon numero di scolari della
cerimonie giudaiche che asserirono essere stessa universit, donde a quelPistituto
stata questa derivata dagli Egiziani. Sap venne la denominazione di Valle degli
piamo da Erodoto, l. n, c. 41 , e da Por scolari. E crebbe esso si rapidamente che,
rio, De abstin, l. x, c. 27, che gli Egi stando alla cronica dAlberico, in men di
zii immolavano bovi rossi, ma onorava venPanni si eressero da sedici case. Il
no le vacche siccome sacre ad Iside; ci prior generale di essa congregazione ot
vien confermato dal profeta Osea, x, l; , tenue da papa Paoto lll la dignit dabbate
it qual narra che i vitelli doro iualzati per s e pe suoi successori. Dalla 1655
da Geroboamo e adorati dal popoto di Sa questo istituto venne unito alla congre
maria eran giovenche. Le cerimonie pra gazione de canonici regolari di s. Ge
ticate dagli Egizii ne tor sacrizii, stando novefa. Le prime costituzioni di questo
ad Erodoto, ibid., c. 58 e 59, non aveauo monastero, istruttive non meno che edi
a far nulla con quelle degli Ebrei test ri canti, furono stampate per opera de be
ferite. Manetone, in Giuseppe, Contra Ap nedettini Martenne eDurand. V. Voyages
pian, l. i, accusa gli Ebrei che usassero lilteraires, t. I, part. i.
VALDESI. Setta deretici che men gran
alPopposto degli Egizii nelto sceglier le
vittime, e Tacito, Hist., i. v, c. 4, osserva rumore in Francia ne secoli Xii e Xlll.
in generale i riti giudaici esser contrarii a Non haccene altra per avventura la cui
quelli di ogni altra nazione. E quando non origine sia stata soggetto di pi quistioni e
avessimo queste autorit, basterebbe quel che abbia prto argomento a piu opposti
1192
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sacrata. Pietro Poliedorf, altro che scrisse corpo e del sangue di G. C., sulla remis
VA
sion de peccati, sul matrimonio e gli al
tri sacramenti. Gli chiaro chera di fatto
impugnar la fede della romana chiesa Pin
segnare che un sacerdote ricco e vizioso
non consacrasse it corpo e it sangue di
Cristo, non rimettesse mediante Passolu
zione i peccati, i sacramenti validamente
VA
493
avversario, S l8, la relazione dun inqui degli eretici chiamar persecuzione i ten
sitore, della quale slguora la data, e due tativi pi moderati posti in opera a tin
altri documenti iYautenticit piuttosto du
bia; da essa per non gli riusc di trarre
che conseguenze forzate e per nulla com
provanti. Per ultimo, ei confonde i valdesi
con gli albigesi, i quali di fatto non ammet
tevano n la presenza reale n la transt
stanziuzione: ma it Bossuet fe vedere Pe
norme differenza che era tra it sentire di
queste due sette nelPorigin toro; it per
distruirti.
dare. Quali che si fossero le ragioni del nella Chiesa n proporre nuovi articoli di
Paver dimenticato cotali settarii, it fatto fede a cristiani, si solamente riformare it
regime ecclesiastico, ricondurre it clero e
certo.
494
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4 95
496
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de pastori cattolici. Il perch nel i8so vi tutPaltro che da zeto di religione furon
spedirono deputatt,i quali conferirono con condotti a fartto. Lavvocato Gurin fu ac
Bucero ed Ecolampadio: dal racconto cusato davarizia e daver tentato appro
stesso degli storici protestanti ritevasi che priarsi parte de beni conscati; e it pre
la credenza de valdesi era altor diversa sidente d0ppede daver proceduto per
da quella decalvinisti. Il Basnagio non os vendetta contro varii privati. Il fatto sta
mover contesa circa questo punto. Ma, sei che it vitlaggio d0ppede, da cui pigliava
anni appresso, Favel ministro di Ginevra it nome, venne distrutto n pi n meno
venne a capo di far toro abbracciare ll degli altri, e dieci o dodici famiglie cat
calvinismo. La confession di fede che pre toliche di llierindol furono avvolte nella
sentarono al re verso it H0 era lavoro strage generale: ne sarebbero di certo
de ministri ugonotti che aveano accolti state preservate, se la religione ci fosse
presso di s. Negavano in essa la presen punto entrata in quella carniiicina.
za reale e la transostanziazione, it culto
Il nostro storico tosofo volle a tal pf0
della croce e de santi, it pregare pei mor posito farci credere che it motivo della
ti, Passoluzion sacramentale; altri sacra sentenza pronunziata dal partamento di
menti non ammetteano fuor che it Batte Provenza contro i valdesi fu la tor con
simo e la Cena, ec. Non eran pi quelle fession di fede del 1540 e Pintenzione di
le opinioni de tor padri.
punire eretici ostinati. Ma non si dovea
VA
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497
dimenticare la tor ribellione del nssse ranza e una cieca avversione al clero cat
Pamnistia ad essi accordata dal re: unam
nistia suppone ben altro che semplici er
rori. E perch quella grazia recava per
condizione che i valdesi abiurassero la to
ro dottrina, ei dice che non si abiura una
religione succhiata in un col latte e a cui si
sacricano i beni tutti di questo mondo.
Ma quegli eretici non avean altrimenti suc
chiata col latte la retigion calvintsttca, da
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i per commune avviso de dotti che Va poetico delle favole non era acconcio a
lentino non fu it primo autore di cotesto spiegare un sistema di teotogia e sei po
mostruoso sistema, chesso era stato gi tea servire a gabbare it popoto e trartto al
inanzi insegnato da altri gnostici e chegli politeismo, come fecero i bramini e ipoe.
Chi si ostinasse a credere it contrario,
Pavea soltanto ordinato a modo suo.
S. treneo, che visse poco dopo quelPe non troverebbe tuttavia nella geneatogia
resiarca e avea conversato con parecchi degli eoni n esattezza u ragionevolezza.
discepoli di lui, si occup a confutar quella Quale stranezza maggiore del chiamai Dio
dottrina nel suo libro contro le eresie, fa o it primo essere it vuotoo la profondil
cendo vedere esser la medesima un tessuto e dargli per abitacoto la pienezza, idee
di sogni, assurdit, contradizioni ed errori che son tra toro in opposizione? Sia pure
grossolani, insomma un vero politeismo. E che cliiamisi it prima Padre ed abbia
nondimeno ebbevi nel secoto andato de avuto a compagna Pinlelligenza; ma che
critici che tentarono rimettere in onore la questa intelligenza sia al tempo medesimo
memoria di Valentino e suoi pari, e fecero it silenzio, goffo errore. lddio, mente o
ogni possa a n di trovar ragionevolezza
e criterio in un caos di sogni, riguardati
dai padri della Chiesa come aberramenti
di teste uscite di senno. il Beausobrc par
ticolarmente, nella sua Storia del mani
cheismo, l. m, c. 7, S e, e c. mS o e segg.,
tent Pimpresa, sostenendo non essere poi
it sistema di Valentino tanto ridicoto quan
to a prima faccia appare; essere un me
todo mistico ed allegorico di spiegar gli
attributi e le operazioni di Dio; averti
quelPerelico personicali giusta, Pusanza
de toso di quel tempo; ridursi alle stes
se stessissime idee di Pitagora e Platone,
i quali le avean derivate per avventura
da Caldei. Vuole che i padri non abbian
suo parere, n ci far mestieri di lungo Malth. xx. Si fatte arbitrarie e forzate al
esame per dimostrartto.
l." lndarno si vorrebbero pigliar gli
eoni di Valentino per idee metasiche ed
astratte degli attributi e delle operazioni
della Divinit: dal modo ondei partavane,
dalle azioni e caratteri che toro attribuiva
appar chiaro com egli li desse per enti
realmente sussistenti; it nome stesso deo
ne, che signica essere vivente, intelligen
te e immortale, n la prova: in che senso
pu esso darsi a qualit astratte? Ove si
cccettuino i bramini indiani e i mitotogi
greci, nessuno spinse mai tanPoltre tali
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questi essere stato commessa a discepoli
dati: se gli ammaestramenti doveano star
segreti, ei faceva male a propalarti. Per
nuovo trattodimpostura vantavasi daver
li cavati da un libro scritto da s. Mattia ed
esserne stato indettato da un Teodoto di
scepoto di s. Paoto, personaggio niente pi
reale del preteso libro di s. Mattia. G. C.
non avea avuto mai, come i toso, due
dottrine, Puna pel popoto, Paltra per di
scepoli prudenti, ma sera occupato prin
cipalmente ad ammacstrare it popoto rozzo
e avea ordinato aproprii apostoli di pre
dicar Plivangelio agli uomini tutti quanti,
Mare. xvi, i8, di dire sopra i tetti, cio in
publico, quel chegli avea detto toro al
Porecchio, Matth. x, 27, e ringraziava it
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499
per Popera da s fatta che tent di farsi se n morire in realt perch sottite e
riconoscere per unico Dio: nel che riusc dimpassibite corpo rivestito.
riguardo agli Ebrei mandando tor de proLaonde i valentiniani non ammetteano
feti,i quali fecero ad essi credere non dar- n la generazione eterna del Verbo n la
si altro Dio che it creatore del cieto edella
terra. Gli altri spiriti, coltocati negli astri
c nelle varie partideiPuniverso, seguirono
Pesempio suo e si fecero adorar dai pagani.
200
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re gli uomini alPimpero degli eoni, nelto tor setta, i diversi errori da ciascuna adot
aver dato toro ammaestramenti ed esem tati. Quanto egli ne riferisce vien confer
pli di virt e additato it vero mezzo di mato da Clemente alessandrino, Tertullia
arrivare alPeterna felicit. ltla se credean no, Origene, s. Epifania, e dagli estratti per
veramente esser G. C. P inviato di Dio , questi datici di non poche opere de va
doveano mostrarsi pi riverenti e dociti lentiniani; it perch non pu it racconto
alla parola di lui. Siccome la formazione suo essere sospetto.
della carne delPuomo attribuivano non a
Nel secondo libro.c. t,comincia col di
Dio ma al fabricator del mondo, riguar mostrare che, essendo lddio PEnte primo
davanta qual sostanza essenzialmente cat o PEnte eterno, necessariamente it Dio
tiva n ammettevano chella avesse un soto; che la sua essenza, potenza, cogni
giorno a risorgere.
zione e gli altri attributi non han potuto
Abbiam gi notato che Valentino non esser da che che sia circoscritti; ch as
fu Pautor primo di tutti questierrori; ven surda cosa it crederte chiuse nel pleuro
nero essi, o prima o dopo di lui, insegnati ma e trgli la conoscenza di ci che era
da altri entusiasti, i quali li aggiustarono oltre quelto; che non ci ha maggior ra
ciascuno secondo it proprio capriccio Di gione di ammettere due, tre o trenta eoni
cesi fosser suoi discepoli Totomeo, Secon che mitle; che la costor geneatogia involge
do, Eracleone, Marco, Colarbasio, Bardesa contradizioni non poche. Soltanto da que
ne, ec.: di ciascuno di questi abbiam fatto sto si fa aperto come s. treneo abbia otti
parola sotto i nomi delle sette onde furono mamente saputo cogliere le conseguenze
fondatori. Gli oti, i doceti , i severiani, delPidea dEnte necessario , esistente da
gli apostolici, gli adamiti, i cainiti, i se s, conseguenze cui nessun antico eretico
tiani, ec., furono tanti rami usciti dal me o tosofo seppe mai vedere e che scalza
desimo tronco; non si pu cionondimeno no dalle fondamenta i tor sistemi quanti
segnar precisamente n Pepoca di toro sono. Le dette conseguenze furono del
origine n le contrade ove dommatizza pari svolte da Tertulliano nel suo libro
vano, n in che differissero le toro opi Contro Ermogene. ll Beausobre, per
ispirito di contradizione, tent giusti
uioni.
S. treneo li ebbe confutati tutti quanti, care due o tre articoli della geneatogia de
dimostrando contro demedesimi Pnnit di gli eoni, ma non si volle provare ac0n
Dio, unico creatore e reggitore della ma futar le conttradizioni mostratevi da s. fre
teria e del mondo, la stoltezza della ge neo, n impugn it principio fondamen
neatogia degli eoni , la nullit delle pre tale posto dal santo dottore , dal quale
tese tradizioni secrete contrarie alla tra risulta che se ci ebbero eoni o esseri sus
dizion publica e costante delle chiese ton sistenti da Dio distinti, le son creature e
date dagli apostoli, la generazione eterna non gi esseri necessarii ed eterni, e che
del Verbo e la sua incarnazione, la reden in mano dlddio per conseguente stette it
zione del mondo per G. C. operata, ec., ec. circoscriverne come a lui piacque la scien
Non sarebbe necessario it ripeter gli ar za, potenza e natura.
gomenti dal santo vescovo addotti, se i
Nel c. a." s. treneo fa vedere che lddio,
protestanti si fosser mostrati pi equi. Ma, onnipossente com, non ebbe uopo n di
perciocch parecchi di toro sostengono cooperatori n di strumento n di materia
avere i padri in questa controversia spes preesistente per fare it mondo, che tutto
so tortamente ragionato e mal clto it sen ha fatto mediante it suo Verbo o la sola
so delPespressioni de toro avversarii o sua votont: Dixil, et facto sunt, e per
sguratene a belto studio le opinioni a tin tal maniera cre gli spiriti e i corpi, gli
di renderte pi odiose e pi facitmente angeli, gli uomini e gli animali, initium
confutarte, prezzo delropera it giusti creatiotiis donons, espressione notevole.
care que santi dottori. I nostri avversarii La stessa cosa ripete al c. 9 e lo. Tale
se la pigliano principalmente con s. treneo, si fu, dice, la credenza del genere umano,
perch le massime da lui stabitite han pari fondata sulla tradizione del nostro primo
nerbo a danno degli eretici moderni che padre; e tale tuttavia quella della Chiesa,
degli antichi. A chiarire Pingiustizia di tor ammaestrata dagli apostoli. Fa stupore co
censura baster una succinta analisi del me i nostri avversarii mai non abbian de
Popera del santo contro le eresie.
gnato osservare quanto cotesta sublime
il santo dottore spone nel libro primo metasica degli antichi padri della Chiesa
quel che i valentiniani dicevano degli eoni vinca di lunga mano quella de tosoti tut
e della tor geneatogia, i testi scritturali ti: donde la derivarono essi mai fuor che
onde abusavano, le varie ramicazioni di dalle Sacre Pagine? E poi si vuole che
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allusioni con cui questieretici voleauo trar riessioni e de raziocinii di lui. A che
toro eoni e favole da alcuni passi scrittu giovato avrebbe citar la Scrittura sola ad
rali, e mostra la ridicolaggine del tor me eretici che travolgevano it senso dogni
todo di argomentare sul vator numerico testo e che, per poterta intendere a pro
delle lettere alfabetiche, come fu fatto in prio talento, arrogavansi cognizioni supe
appresso dagli Ebrei cabalisti. Nei capi 27 riori a quelle di qualunque dottor della
e 2a dice doversi indagare la verit nelle Chlesa,n degli stessi apostoli? Come man
parti pi chiare della Scrittura e non gi darti confusi fuor che dimostrando sapien
nelle parabole, alle quali pu darsi quella tissimo e inconcusso it piano seguito da
spiegazione che aggrada. E non fu dunque G. C. a n di render perpetuo nella pro
tanto appassionato s. Ireneo quanto pre pria chiesa Pinsegnamento della sua .dot
tendesi per le spiegazioni allegoriche e trina? Un tal piano da diciotto secoli
mistiche della Scrittura: se tatora se ne tuttora it medesimo e varr sempre egual
giov, it fece per trarne alcuna moralit, mente a confutar gli eretici di qualsisia
non per convalidare dedommi.
setta.
Nei c. e e seg. s. Ireneo fa vedere co
Nel terzo libro it santo dottore si fa a
confutare it sutterfugio de valentiniani, i lme ne nostri quattro evangelii, soli au
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Dentici, e negli altri scritti degli apostoli essere affogato in un mare di accessorii.
si contiene una dottrina del tutto opposta Sia pure. Ma si potea egli fare altramente,
a quella de valentiniani, e vi sinsegna a avendo a scrivere contro cinque o sei sette
conoscere un Dio soto che crea ogni cosa eretiche le quali solnella sostanza del siste
merc del suo Verbo; un soto G. C. Fi ma saccordavano ma negli accessorii dis
gliuoto unigenito di Dio, vero Dio e vero ferenziavansi alPinnito? Il santo dottore
uomo, nato da Maria Vergine; un soto in tutta la sua opera non perde mai di
Spirito Santo, Dio e Signore come it Pa mira Passunto che inteudea provare, Pu
dre e it Figliuoto. Fa vedere come la stes nitt di Dio, cio. la sua potenza creatri
sa fede e dottrina sia stata insegnata da ce, la sua previdenza generale sempre
profeti delPantico Testamento; dal che in saggia e beneca nella dispensazione de
ferisce esser eglino stati mandati ed in lumi della rivelazione, nelPopera della re
spirati da quel medesimo lddio che mand denzione e della salute degli uomini. Tor
poscia it suo unico Figliuoto a n distruir neranno essi per avventura al consueto
ci, e non gi da uno spirito avverso a Dio, tor sotterfugio, dicendo non avere questo
come osavan dire i valentiniani. Confuta padre ben compreso le opinioni de va
di tratto in tratto le obiezioni desuoi av lentiniani. Ma ne accerta egli stesso da
versarii e le false interpretazioni da essi vere avuto pi duna disputa con toro ,
date alle profezie.
I. n, c. i7, o. Que settarii eran dunque
Nel libro quarto continua a dimostrare presenti per ispiegarsi e contradirgli, caso
trovarsi una perfetta conformit tra Pan che avesse apposto toro falsamente alcun
tico Testamento e it nuovo; donde risulta errore: Tertulliano. Clemente alessandri
che un medesimo lddio autor delPuno no, s. Epifanio attribuiscon toro le stesse
e delPaltre: concitia tra toro varii luoghi opinioni che s. Ireneo. Questi scriveva
che gli eretici volean fossero in opposi nelle Gallie, Tertulliano in Africa, Cle
zione: confuta le accuse che moreano ai mente in Egitto quasi nel tempo stesso:
santi uomini della legge vecchia, accuse forse che sindettarono per ingannare o
ancora al presente dagli increduli ripetu sitlusero tutti del pari sulto stesso sub
te. Mette per suo precipuo fondamento it ietto? Clemente avea letto i libri di Va
procedere di G. C.: it divin Salvatore chia lentino; perocch li cita e riferisce un
m costantemente suo Padre it Creatore lungo frammento di Teodoto , un de di
e to fe conoscere agli uomini come it soto scepoli di lui. Origene diede parecchi
lddio, per quel medesimo che fu adorato estratti del commentario d Eracleone sul
da patriarchi e chebbe inspirato i pro vangeto di s. Giovanni. Grabe, Spicil.
feti, e dichiar i toro oracoli aver avuto hwret., sez. n. Sarebbe stato impossibite
compimento nella sua persona. Lungi dal a s. lreneo entrare in si minuto ragguaglio
distruggere la legge e i profeti, venuto delle varie opinioni de gnostici ove non
per mostrarne la verit ed ha confermato avesse veduto i toro scritti.
la legge morale del decatogo in tutti i suoi
Pur tutto ci non vale a far capacii no
punti. Tuttoch questa discussione sia stri avversarii. u Non so indurmi a cre
lunga anzi che no, s. Ireneo non ebbe in dere, dice it Beausobre, che Valentino sia
essa ricorso mai a spiegazioni mistiche, o stato cos pazzo da supporre che passio
allegoriche o meramente arbitrarie, sic ni, le quali son pure modicazioni duna
come eran quelle de valentiniani; it senso sostanza, fosser vere sostanze.... Non mi
letterale e naturale del sacro testo fa egli persuader giammai che toso e dotti
suo unico fondamento.
tittoso abbian pensato d un modo si as
ll quinto libro una continuazione del surdo e contradittorio. iHist. du manie/n,
precedente, proseguendovisi a provare l. v, c. I, S u. Poteva it nostro critico
per via di testi del nuovo Testamento i creder tuttoci che piacevagli e chiamar
I
l
varii articoli di nostra fede dagli eretici toso valenti una turba di mentecatti.
impugnati e contradetti.
A detta sua,gli eretici furonoincapaci din
Dopo questa rapida analisi, non abbiam segnare assurdit: ma nessun padre della
pi timore di chiedere ai critici se gli ar Chiesa fu capace dafbbiarne toro, a mal
gomenti da s. Ireneo messi in campo con grado della publica notoriet, per difetto
tro i valentiniani sieno frivoli, inesatti e sia dintelligenza, sia di buona fede. Que
senza solidit; se quegli eretici fossero in sto fanatismo del Beausobre ritrae non
grado di distruggerti; se cotoro i quali si poco da quelto de valentiniani.
credono oggidi avanzar in sapere i padri
ll Iliosemio, pi moderato, si ristrinse
sien capaci di fornirne di migliori. Diran a dire che gli antichi dottori, indotti in
senza dubio quel picciol numero di verit errore dalla variet de nomi, divisero di
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lentiniani e gli altri gnostici sien riusciti votosa la storia da essi scrittane. Ove ci
a far de proseliti insegnando s solenni fosse stato alcuna prova o testimonianza
stoltezze. Ce l dicono s. Ireneo e Tertul contraria, alcun mezzo dimpugnare it rac
liano: col dipingere cio i pastori della conto dei vangelisti , que seltarii non
Chiesa come uomini ignoranti e di mente avrebbero mancato di giovarsene per Pin
debole, incapaci iPinteudere la vera dot teresse di tor sistema. Non avendoto fatto,
trina;col vantar le cognizioni eminenti de gli forza che dire gli avvenimenti publi
maetri dai quali pretendeano dessere cati dagli apostoli fossero incontrastabit
stati istruiti; colPatIettar sulle prime un far mente conosciuti. E se son veri, la divi
misterioso a n di eccitare la curiosit; nit del cristianesimo rimane provata.
promettendo spiegarsi quindi pi chia
2. Ne segue ancora che Pautenticit de
ro, facendo sperare aproprii proseliti che nostri quattro evangelii era universalmen
inviolabite. Citavan cos a caso alcun testo autori di cui portano it nome. Attesta
scritturale, che volgeano a torto senso, ec. s. Ireneo comei valentiniani ammettes
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testanti. l primi, in virt de lumi supe
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Gualberto ed approvata da papa Alessan
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dro il Pa. i070. Pigli essa it nome da son minuzie, cose indifferenti che non alte
una valle amenissima della Toscana, nella
diocesi di Fiesole, a una mezza giornata
di cammino da Firenze. S. Gio. Gualberto,
monaco delPabbazia di s. Miniato, si ri
trasse in quella solitudine con alcuni ere
miti, vi fond un monastero sotto la re
gola di s. Benedetto in tutta la primiera
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Fu detto toro le cento volte che it pri
vato parere di due o tre padri della Chiesa
ci depunti di dottrina tenuti oggidi nella casa cantus sono ogni fatta di strumenti
chiesa cattolica siccome articoli di fede i musicali. 5. S. Paoto chiama vaso it no
quali trovansi in opposizione al quasi una stro corpo, n Cor. lv, 7; iv, 4. - 4." Gia
nime sentire de padri. Ma nessuno de cobbe, per dire che i suoi due gliuoli
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lanlia. Gen. xLIx, s. - s." Nel salmo vn,
il H, vasa mortis son dette frecce mor
tali. o." Vale persona onde Dio si giova
quasi di strumento per compiere ci che
ha divisato: onde vas eleclionis detto
da Dio s. Paoto , Acl. ix, n5, ossia stru
mento da s scelto per portare it suo no
me alle genti, ec. E it nominato apostoto
vasi di misericordia, di gtoria appella
cotoro che lddio degna chiamare alla fede,
e vasi dira, dgnominin que che lascia
nella infedelt.
VEDOVA. Fin daprimordii della Chiesa
fu costume che fanciulle cristiane si obli
gassero con solenne promessa a serbare
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davast solamente nelPatto del pronunziare publico vantaggio, per la tranquitlit eit
i voti e che la cerimonia si faceva dal ve buon ordine della societ; la vendetta, al
scovo.
Popposto, viene esercitata da chi non ha
Uet in cui le zitelle erano ammesse autorit nessuna, puramente per appagare
a pigliare it veto fu varia ne diversi se it proprio privato risentimento, senza ve
coli. Verso Pa. ueo s. Ugone abbate di runa mira al ben generale. E vuolsi ezian
Cluny , raccommandando a suol succes dio distinguere la vendetta dalla difesa
sori Pabbazia di lllartigny da s fondata personale: questa ha per iscopo di pre
per religiose, li esorta a non riceverne nes servarci dal male che ci si vuol cagionare
suna prima delPet di venPanni. Dugentto da un nemico; quella si propone di ren
anni dappoi, sotto Fitippo it lungo, si cita dergli male pel male che ne ha fatto. llia
una carta del 1517 , dalla quale appare se la pena da lui soferta non vale n ad
che si desse talvolta it veto a giovinette alleviare n a riparar quella da noi pro
di soli otto anni, senza per la benedizio vaia, qual motivo legitimo abbiam noi di
ne solenne, dalla quale si reputava fosser procurargliela?
per sempre vincolate alla vita religiosa.
Fu insegnato nella vecchia Eziciclope
Anche al presente la sola cerimonia della dia esser la vendetta alto naturale; esser
vestizione e del veto bianco che si d alle lecito it respingere una vera ingiuria e
novizie non porta verun legame, la sola cos guarentirsi dagli insulti, it conservare
professione od emlssion solenne de voti i proprii dritti,it rintuzzar le oflese quando
essendo quella che obliga per tutta la le leggi non vi pongon riparo; doversi dir
vita.
quindi la vendetta una specie di giustizia.
VELO DEL TEMPIO. Era nel tempio di _ Questa falsa e scandatosa morale ha
Gerusalemme un veto di stoffa preziosa suo fondamento unicamente sur un abuso
sospeso a due cotonne che separava it di vocaboli. Cosa naturale la veudetta,se
santuario o sancla sanclorum, o\e sta sintenda venirci ella inspirata dalla natu
va Parca delPalleanza, dal rimanente del ral ripugnanza che noi abbiamo al patire;
recinto appellato it santo; onde era posto ma direbbe falso chi la volesse un dritto,
tra Parca e Ialtare detimiami o delPin una legge naturale. Chi ne ha conferito un
censo. Questo veto squarciossi da sommo tal diritto oimposta si fatta legge? lecito
ad imo alP atto della morte di Cristo , respingere uningiuria, guarentirci da un
Matth. xxvu, 51 : circostanza notevole , insulto, vale a dire preservarcene eantive
secondo i padri della Chiesa, i quali di nirti quando per noi si possa; ma usar rap
cono avere lddio con ci dimostrato come presaglia dopo averti sofferti un mezzo di
it tempio di Gerusalemme non fosse ormai trarcene addosso di nuovi, non servendo
pi it santuario in cui gli piacesse abitare ci che ad inasprire sempre pi it nemico.
e come quelredizio sarebbe di lia poco Forse che i vendicativi son fatti segno me
distrutto, e al culto a lui n altora prestato no agevolmente che gli uomini miti e mo
succederebbe un culto pi puro ed a suoi derati alPodio, alle ingiurie, agli oltraggi?
occhi acceltevole, come aveva annunzia
to G.C. alla Samaritana. Io. iv, 2l. S. Gio.
Crisost. , hom. de cwmet. et Cruce, n. 2;
s. Leone, serm. n et vinn de pass. Dom.
Nelle chiese cristiane diverse specie di
veli furono in uso. Veto dicevasi it tapeto
onde coprivasi Paltare fuor del tempo della
celebrazione de santi misteri e quelto che
sovraponevasi alle reliquie de santi. Tra
it coro e la navata stava disteso un veto
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vertita in spetonca di ladri. Io. u. H. Gli
increduli, risoluti di tutte censurare le
azioni del Salvatore, domandano con che
sar senza coipa, van prese a rigore, ch na, benedizione al gliuolo di Davide!
non era pi quella una vendetta, sibbene lndarno gli increduli adoperarono a dis
un castigo; non si dovea dalPomicida in gurare tutte queste circostanze per ispar
votontario trasgredir la legge vietantegli gervi ridicoto.
it lasciar la citt di rifugio inanzi la morte
VENIALE (esCono). V. PRccno.
del sommo sacerdote.
VENUTA. V. Avvsniusuro.
,
VERACITA DI DIO. Attributo in virttl
VENDITDRI NEL TEMPIO. Narrasi nel
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pu cader errore n pu egli da necessit cit di Dio n si faccia del male perch ne
veruna o passione essere indotto a ingan
nar le sue creature.
E questa perfezion divina it fondamento
su cui stanno la certezza di nostra fede ,
la solidit di nostra speranza, Pumlle obe
dienza nostra: per to che siam tenuti cre
dere sulla parola di Dio le cose altres che
non comprendiam punto. Una dottrina da
lui insegnutaci non pu esser falsa; non
pu egli venir meno ad una sua promes
sa; unazione da lui commaudataci non pu in noi potesse sorgere it menomo dubio
esser peccato. Il perch la fede, conside sulla infallibite veracit di Dio, niente
rata in tutta la sua estensione, contiene pi creder potremmo di fede divina, te
la credenza di tutto che egli ci ha rive mendo sempre non Dio ci apprendesse un
iato, la ducia in quanto ci ha promesso, errore per alcuna mira a noi ignota. Anzi
Pobedienza a qualunque cosa ci da lui saremmo tentati a difdare pur anco del
ordinata. La. questa la fede giustifi lume naturale e della ragione da lui im
cante, dalPApostoto si altamente commen partitici, e un assoluto pirronismo sareb
be la vera tosoa.
data.
Per la medesima ragione non pu lddio
Come intender si debbano i testi scrit
permettere che gli inviati da luiperistruir turali in cui detto che Dio induce in er
ci cadano essi o facciano cader noi in er rore, acceca, seduce, fuorvia i peccatori,
rore; perocch egli altora sarebbe che ne veggasi agli art. ABBANDoNo, ACCECAMENTD ,
trae in inganno e ci tende un laccio ine Causs, lunun1i1auro, ec.
vitabite. Quegli che vien di lass so
VERBO DIVINO. Espressione consacra
pra tutti, dice it Salvatore... Chiun ta nella Scrittura santa e fra teotogi a si
que ha aderilo a ci clfegli attesla, de gnicare la Sapienza eterna, it Figliuoto
pone che Dio verace. Io. nn, 5l. Chi di Dio, la seconda Persona della ss. '1ri
crede in me crede non in me ma in co nit, eguale e consostanziale al Padre.
lui che mi ha mandato, xn, 44. Credete
E si conviene osservare che in tutte le
in Dio, credete anche in me, xiv, 1. Ove lingue i vocaboli designanti la parola han
Iddio rivestito abbia un uomo di tutti i no estesissima signicanza: cosi in greco
caratteri di missione dalPalto, dobbiamo 1670g, discorso, in latino rea dal gr. psi,
dar fede alla parola di lui come a quella io parto, nelle lingue orientali emer e de
di Dio stesso. V. MIssioNE.
ber, la parola, son termini atfatto generi
Si move accusa a qualche teotogi sco ci, esprimenti non pur la voce articolata,
lastici davere insegnato potere lddio men ma eziandio la favella o parola interiore,
tire e trarre in errore; ma furono intese le operazioni della mente, it pensiero, la
tortamente le toro espressioni, avendo ragione, la votont, la riessione, un dise
essi detto che potrebbe lddio dir menzo gno, un affare, unazione, ec., perch tutte
gna e ingannare ove il volesse, ma che vo queste cose vengono esternate col sussi
lere no l pu per esser la stessa sapienza dio della parola e nulla si fa tra gli uo
e santit. La una di quelle false sotti mini senza it pensare e it favellare. Non
gliezze di togica a cui gli scolastici si la potendosi da noi concepire n esprimere
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to od un termine di tal cognizione, un Es presso Dio. Per mezzo di lui furon fatte
sere eguale a s medesimo, al par di s le cose tulle; e senza di lui nulla fu fallo
sussistente e intinito , conciossiach non di tuttoci che slato fatto; in lui era
possa un atto necessario, continuo e coe la, vila, e la vila era la luce degli uo
terno alla Divinit assomigliarsi a un alto I mini: e la luce splende tra le tenebre ,
transitorimcircoscritto e sterite come sono e le tenebre non Phanno ammessa... Que
i nostri. Perci nella Scrittura quesPobiet gli era la luce vera che illumina ogni
to della cognizione di Dio Padre chiamasi
it suo Verbo, la Sapienza sua, il suo
Figliuolo, Vimagine della sua soslanza,
lo splendor della sua gtoria, ec. Gli scrit
tori sacri gli attribuiscono le operazioni
della Divinit, ne favellano come duna
persona distinta dal Padre, to chiaman Dio
al par del Padre, ec.; e Patto della mente
divina merc it quale lddio produce it
suo Verbo detto da teotogi generazione,
parola nelle Sacre Pagine ad esprimere
esso atto destinata, Prov. vm, 26; Hebr.
i, 5, etc.
Non ci dee punto far stupore che un
mistero di tanto superiore alPumana in
spiegare per verun paragone sia stato da esempio notabite della sfrontatezza onde
s gran numero deretici combattuto. I ce gli eretici si piglian giuoco della Scrittura
rintiani e gli ebioniti mentre vivea ancora sacra. Ecco la sua parafrasi: Al principio
Papostoto s. Giovanni, poscia i gnostici della predicazione di Gio. Battista era. il
partiti in varie sette, indi Carpocrate, Ba Verbo o la parola, cio G. C. destinato ad
sitide, Menandro, Prassea, Noeto,sabellio, annunziare agli uomini la parola e i vo
Paoto samosateno, che tutti lasciarono di Ieri di Dio. Questo Verbo era in Dio,
scepoli, per ultimo gli ariani etor discen non era per anche conosciuto che da Dio,
denti P ebbero impugnato in differenti ed era Dio per le divine qualit di cui
andava dotato. Le cose tutte che risguar
guise.
Ne secoli XVII e XVIII i sociniani e dauo it mondo spirituale furon fatte per
toro aderenti fecero ogni possa per di lui, e nulla di ci che concerne tal nuo
struggere colesto domma essenziale e fon va creazione senza di lui fu fatto. In lui
damentale del cristianesimo. Quantunque era la vila e la luce sopranaturale degli
negli art. FIGLIUoLo m Dio e Tamrra siansi uomini, egli n Punico autore; ma quesla
da noi trattate gi pareccchie questioni luce splende nelle tenebre, pochi la cer
che al presente si riferiscono, non possiam cano e procaccian di conoscerta. Il Verbo
dispensarci dalPesaminar di bel nuovo fu carne; quantunque sia chiamato Dio
quanto e nella Scrittura e nelle opere de e Figliuolo di Dio, fu nondimeno sotto
padri detto del divin Verbo e la maniera posto alle debolezze delP umanit, alle
onde gli eretici de nostri tempi han tra umitiazioni, ai patimenti, alla morte.
A chi mai che letto avesse le cento vol
vestita questa dottrina.
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geto, ma s del principio delPuniverso; cazione di Giovanni Battista Ges era stato
n della origine del mondo spirituale, ma riconosciuto per Messia e Salvatore dai
della creazion prima. Levangelista usa la pastori di Bettemme, a cui Faveano come
stessa parola di Mos nel descriver la tale annunziata gli angeli; dai magi che
creazione: Nel principio cre lddio, ec. ran venuti adorartto; da Simeone e dalla
Cos Pebbe inteso s. Paoto, Hebr. l, lo, proletessa Anna; c Zaccaria ed Elisabetta
che addirizza al Figliuol di Dio questo pa gli avean prestato i toro omaggi mentera
role del salmo ci: Tn, Signore, in prin per anco nel seno di Maria.
cipio gettasti i fondamenti della ter
4. Il Verbo era Dio. Agli scrittori in
ro; e opere delle mani tue sono i cieli. spirati, non a novelli dottori, dobbiamo at
E Coloss. i, le, dice che per G. C. sono teuerci per sapere in che senso PAposto
slate fatte tutte le cose ne cieli e in terra, to dice abitare in G. C. tutta la pienezza
le visibili e le invisibili...., tutto per lui della Divinit, Coloss. n, o; chegli to
e o riesso di lui fu creato.
splendore della gtoria e P imagine della
Contermasi ci col notissimo testo del sostanza di Dio, Hebr. 1.. 5; che lddio ha
libro de Proverbii, vini, 22 et seqq.. dove commandato agli angeli dadorartto , i) e;
la sapienza dice secondo it testo ebreo: che sopra tutte le cose benedetto Dio ne
Il Signore mi ebbe con seco nel comin secoli, Rom. ix, 5; che it Verbo di Dio,
eiamento delle opere sue, da principio, Apoc. xix, la, ch it Dio vero e la vita
prima che alcuna cosa creasse. DalVe eterna, l lo. v, e2. Nessun di questi titoli
lernit ebbi io principato ab antico, pri ponno aflarsi a una creatura per adorna
ma che fosse fatla la terra. Non erano che sia di sopreccellenti prerogative. Note
ancora gli abissi, ed io era gi conce ci sono tulle le sottititil grammaticali, i
pila, non iscaturivano ancora i fonti traspouimenti, it punteggiar capriccioso
delle acque; non posavano ancora imon onde i sociniani sogliono alterare it senso
ti sulla grauilante lor mole; prima del di tutti questi passi: ma chi di toro la
le colline era io partorila... Quandegli balia sul testo de Libri Santi? Credereb
dava ordine ai cieli io era presente, bersi eglino di leggertto meglio che i di
quando con cerla legge e ne loro conni scepoli degli apostoli?
Pacque....; quantfei getlava i fondamen falto, pigliar si debbono del mondo spiri
ti dello terra. con lui era io disponendo luale, composto degli adoratori del vero
tutte le cose, cd era ogni di mio ditetto Dio. La stoltezza il dire che il Verbo ero
lo scherzare dinanzi a lui continuamen
te, lo scherzare netfuniverso, e mia de
lizia lo slare cdgliuoli degli uomini.
Giusta i Libri Santi, it Verbo la divina
sapienza; onde si vede qui chiaramente
espressa da Satomone la sua origine eterna. di Dio. Abbiamo oltrect or ora dimo
Banana. Vol. VI.
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strato trattarsi qui della creazion prima to, ma operer tutto quello clfio voglio
delPuniverso.
e felicemente adempier quelle cose per
o." Il Verbo si fatto carne o si fatto le quali Vho mandala.
uomo. Ben s avvide Soclno che questo
I sociniani non mancheranno di dire
senso non concitiavasi colla sua opinione; ebraismi esser questi, metafore, espressio
onde tradusse. ll Verbo fu carne, cio ni ardite, famigliari agli orientali: ma gli
soggetto alle umitiazioni , alle infermit , scrittori del nuovo Testamento norravean
ai patimenti delPumanit. llla primiera uopo di servirsi di pretesi trastati per in
mente s. Paoto Pintende daltra guisa, segnarci gli articoli fondamentali di nostra
Rom. i, 5, dicendo che G. C. Figliuoto di fede; era it caso di partar con chiarezza
Dio fu fatto del seme di Davide secondo e semplicit; it commun de fedeli non
la carne. Per secondo, in alcuni testi del obligato ad avere tanta sagacit quanta ne
vecchio Testamento la carne signica, hanno l sociniant per raggiugnere it senso
vero, le infermit umane, la fragitit della del favellar orientale.
vita, ma in nessun luogo del nuovo ha un
ll. Il nome di Dio non in senso impro
tal signicato, indicando piuttosto le uma prio ed abusivo dato al divin Verbo
ne debolezze in senso morale, le viziose ma a tutto rigore e propriet di termi
inclinazioni, le sregolate tendenze della ne. Questa verit rimane gi saldamente
natura. Ma a queste it Verbo incarnato non provata sia dai testi scritturali test al
soggiacque altrimenti, essendo stato simi legati, sia da quelli che raccogliemmo nel
le in tutto a noi, giusta it detto delPApo Part. FIGLIUoLo ni Dio; se non chela per
stoto, toltone it peccato, Hebr. iv, in. In tinacia de nostri avversarii ne obliga a
terzo luogo, Pevangelista aggiugne imme moltiplicare le prove.
diatamente: E abbiam veduto la sua glo
In primo luogo non agevol cosa it ca
ria, gloria quasi delPUnigenito del Pa pire in che senso i sociniani appellino
dre; questa gtoria non istava per certo G. C. Dio e Figliuoto di Dio. Egli Dio,
nelle umitiazioni e ne pattmenti.
dicon essi, perch regna nel cieto, ma,
Noi teniam dietro esattamente alla re stando a s. Gio., era gi Dio prima di crea
gola prescrittaci danostri avversarii,quel rc it mondo, inanzi che esistessero it cieto
la di spiegar la Scrittura colla Scrittura: e la terra. Un ente che non sia Dio per ori
Da tutte queste osservazioni emerge che non ammettono essi la creazione. Giusta
nel testo di s. Giovanni it Verbo non una la toro dottrina, Ges, Verbo divino,
mera denominazione od un titolo donore, Figliuoto di Dio per avergli Dio largila
n un incarico dato da Dio a G. C., ma si unanima pi perfetta di quanti sono spi
una persona sussistente, chera con Dio riti a Dio inferiori e formatone it corpo
Padre , che operava seco nel creare it nel sen di Maria senza intervento duo
monrto,clie esisteva quindi prima del mon mo. Ma anche Adamo chiamato glio di
do e da tutta Peternit. Questa dottrina Dio, Luc. iu, se, perch lddio ebbe for
di s. Giovanni e di s. Paoto non punto mato it corpo di questo primo uomo colle
nuova; perocch Pautore del libro della proprie mani e datagli unanima fatta ad
Sapienza dice al par di toro che cotesta imagine e somiglianza sua. Eppure G. C.
divina sapienza splendore di luce eter appell s stesso Figliuolo unico di Dio,
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lddio: ma come pu egli starvi ancora se ralmeute la pienezza tutta della Divinit;
ne uscito per via demanazione? A to Rom. ix, 5, che e sopra tutte le cose be
so che imaginavano eotal guisa di na
scere degli spiriti non cadde mai in mente
che, uscendo dal seno di Dio, vi fossero
tuttavia entro rimasi. Per quanto faccia
ternit di Dio, Gen. xxii, a5; ps. Lxxxvii, e; il nome mio. Ad altri non dar la mia
Is. x1., 28, etc; trattandosi del passato gtoria. Il Savio dichiara it nome di Dio
non esprime giammai una durata circo essere iucomiuunicabite, Sap. xiv, a1. Con
scritta. V. la Sinapsi difcrilici su questo citiiuo i sociniaui se d tor Panimo, tutti
passo. 2." La potenza creatrice, ossia la questi testi nel toro sistema.
potenza doperar col soto volere, giusta le
Per quarto,stando alPopiniou toro, biso
parole di s. Giovanni, tutte le cose per lai gnerchbe interire aver G. C. tratto inevita
sono slate fatte, e secondo Pespression del bitmente in errore gli Ebrei e fatto quanto
Salmista: Ei disse e il tutto fu creato, si dovea per impedire che credessero in lui.
it carattere essenziale e denitivo della noto in quanto orrore avesser eglino it
Divinit. 5." Iimmensit: leggiamo in politeismo dopo ritornati dalla cattivit
s. Gio. , m, 15: Nessuno ascese in cielo babittonese e dopo le persecuzioni patite
fuori che colui che disceso dal ciclo, il per parte de re di Siria, i quali volean co
Figliuol delP uomo, che sla nel ciclo. stringerli a farsi pagani. Arrogarsi it no
Egli era quindi tulPinsieme nel cieto e me di Dio fra toro in senso abusivo senza
sulla terra. 4." Il dominio supremo di tutte far vedere che tale appellazione non di
quante le cose: dice egli medesimo, Io.xvi, struggeva Punit di Dio era un voler pas
ni: Tutto quel che ha il Padre mio; sare per falso profeta e per bestemiato
xvu, 1, a, lo: Padre,... glorica il tuo re. Onde gli Ebrei per ben tre volte ten
l"igliuolo,-... siccome hai dala a lui po tarono iapidare it Salvatore perch face
test sopra tutti gli uomini... Tutte le vasi uguale a Dio e Dio pur anco: fu
cose mie sono tue, e te tue mie. S. Paoto questa la cagione per la quale venne dal
ne accerta che lddio it Figliuolo costilu sinedrio condannato a morte. Matth. xxiv,
erede di tutte quante le cose , il quale 65-66; e Padiiucon pure al presente per
tutte le sostenla con la possente parola negar di credere iu G. C. V. La. confe
sua, Hebr; i, a, a; che Dio le cose tutte renza del giudeo Orobio con Limbor
ha soggettate ai piedi di lui, u, 8; che per chic, it Chizzoak Emmonac delP ebreo
lui e per opera di lui sono tutte le cose; Isacco, ec.
In quinto luogo, giusta to stesso siste
onde G. C. dice uelPApocalisse, xu, la:
Io sono Palfa e Vomega, il primo e Pal ma, G. C. e gli apostoli rischiarono dicon
timo, il principio e il ne. lddio mede fermare i pagani nel toro errore. Era un de
simo, a n di porgere agli uomini unidea gli articoli della credenza pagana chc certi
di sua grandezza e sovrana maest, disse dei avesser frequenti ale vestito uma
egli mai nulla di pi espressivo in tutte na forma e fossero scesi ad abitar fra gli
uomini; le quali visite od apparizioni di
le Sacre Carte?
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Non piaccia a Dio che da noi si ammetta
viali per imparare agli uomini la verit, quel testo altorch gli ariani non cessa
li avrebbero spinti in un caos d errori.
Non avrebber fatto altro che dare una nuo
va forma al politeismo, che apprendere a
tor proseliti ad adorar tre dei invece di tutta
la turba degli dei paganeschi. inutitmente
direbbesi non essere tor colpa se le pa
role toro furono prese in torto senso: quel
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cesser mai desser uomo, non mai pure,
come tale, cesser desser sottomesso al
Padre suo.
Riguardo al testo di s. Marco, xiu, se,
ove it Salvatore dice che it giorno e Pora
del nale giudizio non son noti al Figliuo
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supremo e un altro inferiore. falso che Noi diciam toro: 0 la divinit del Verbo
ne nostri libri le espressioni Figliuolo di
Dio,Figliuolo delVAltissimo signichino
solamente Cristo o Messia perch vi si scon
trano accoppiate a tutti gli attributi della
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a creare it mondo. E fu necessario perci
altora esaminar pi da presso tutti itesti
scritturali in cui si parta del divin Verbo,
e far vedere comessi provino non pur una
generazione temporale anteriore alla crea
zione del mondo ma una generazione eter
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tori in altri luoghi delle opere toro hanno dri non sieno stati del medesimo avviso
chiaramente professata la coeternit, coe per non averne eglino detto nulla nelle
gualit e consostanzialit del Figliuoto col lettere morali ed edicanti che scrissero
a fedeli?
simo stite scrivendo a que di Fitlppi, e ad ron fatte per lui.-Il Figliuolo di Dio
esso si conform la chiesa di Smirne ne il primogenilo di tutte le creature. Se
gli atti del martirio di lui. S. Ignazio per male adoperarono i padri a non fermare
ci fu it soto a professare P eternit del in quella controversia la generazione eter
Verbo; it Butto dimostr esser questo un na del Verbo, converr ci apporre a col
tratto da lui lanciato contro i cerintiani. pa eziandio a s. Giovanni, it quale, scri
E perch sospetterem noi che gli altri pa vendo it suo evangelio per confutar Ce
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letto divino; che non cominci ad avere come furono dappw Si pot dire che, in
unesistenza propria fuor quando usci dal quel nuovo stato, it Verbo era interiore sub
seno del Padre a n di creare it mondo. ordinato, sottomesso al Padre suo , che
telligibite gli questo, se it Verbo era un soto, ec.; e to prova col testo da noi ci
ente sussistente nel seno del Padre suo. tato de Proverbii e colle parole di s. Gio. :
VE
Egli era appresso Dio ed era Dio. De
fercs. d. mc, sez. m, c. 1o, S a e segg.
E certo oltreci che Tertulliano si for
m uno stite e un metodo tutto suo pro
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prio, chei piglia spessissime volte i voca Kplou; che in tanti di que testi un tal
boli in senso assai diverso dal commune; vocaboto ci vien rappresentato siccome un
onde ne viene la tanta sua oscurit. Ma essere sussistente ed operante, come per
quando un autore siasi pi ate spiegato sona, angeto , messo che eseguisce i vo
in modo ortodosso e consentaneo alle Sa leri di Dio: nessun bisogno quindi che n
cre Lettere, la ingiustizia it pigliare in Fittone n s. Giovanni andassero in traccia
mal senso espressioni inesatte sfuggitegli
nel cator del disputare in argomento oscu
rissimo. Con tal metodo si proverebbe che
Tertulliano si contradice ad ogni pagina
delle sue opere, che non solamente it
poggiarono alcuni increduli per asserire it quindi della sua innita possanza, di tutto
principio del vangeto di s. Giovanni essere ci che pu fare e che far pel corso de
stato dettato da un tosofo platonico. Se secoli, o piuttosto ch it termine di essa
valesse la pena di confutar seriamente una cognizione. Unidea si sublime non pot
si fatta inezia, diremmo che, giusta to per fermo cader nella mente di verun lito
stesso vangeto, G. C. elesse a suoi apo
stoli semplici pescatori della Galitea; che,
secondo gli Atti apostolici, iv, l5, gli Ebrei
savvidero come Pietro e Giovanni fosser
uomini senza studio n lettere; che gli
apostoli , itluminati dalto Spirito Santo, non
avean punto pi bisogno delle istruzioni
di Platone che di quelle de tittoso cinesi.
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gasi su veruna salda prova e venga con
tradetto da fatti certi: reputiamo tuttavia
opportuno it raccorre in breve quanto ab
biam detto.
l." Tra tutti i padri imputati di plato
nismo antico o nuovo, s. Clemente ed Ori
gene sono i soli che abbian di certo stu
diata tosoa nella scuola alessandrina;
ed probabitissimo che nessun degli altri
Webbe mai posto piede n pigliato con
tezza di ci che vi sinsegnava. Questi pa
dri citan Platone, senza mai far motto de
gli Alessandrini n delle opinioni toro; si
lenzio da far maraviglia se avessero par
teggiato per queste. Le scuole tosoche
dtlene furono frequentate da cristiani
insino al secoto V, e in esse avean fatto
toro studii i ss. Basitio e Gregorio di Na
zianzo, Pimperator Giuliano, ec. A udire i
nostri critici, e pare che Alessandria sia
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che non era: Pythagoras quidem, Sacra
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perch questi vedranno Dio, dice it divin mento di G. C., questa la pi utite dis
posizione a faticare per la salute altrui,
sta purezza del cuore sta nelPesser esente n sembra che mal si apponessero i fe
maestro nelPEvangelio, Matth. v, s. Que
nunziano per sempre e si staccano dagli degnato toro concedertto quando si senti
oggetti capaci di eccitarti.
l nostri avversarii, per caparbiet, so
tr credere non esserci merito veruno in rocch siete stati comperali a caro prez
procurare dessere nel corpo mortale quel zo. Gloricale e porlate Dio nel vostro
corpo. Intorno poi alle cose delle quali
che saremo dopo la risurrezione?
5." Altorch G. C. ebbe dichiarato it ma m avete scrilto: buona cosa per Vuo
trimonio essere indissolubite, Se lale la mo il non toccar donna... Bramo che
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vita, come si pretende dai protestanti;
Ptpostoto ne adduce tre altre ragioni: la
prima Pessere i nostri corpi tempio delto
Spirito Santo; la seconda it non pensarsi
nelto stato di verginit e di continenza che
a piacere a Dio e ad esser santo di corpo
e di spirito; la terza Paversi in esso stato
dia, perch io sia, fedele. Credo adunque motivo de presenti travagli, cio a ca
che ci sia un bene, attesa la urgente gione delle persecuzioni a cui i cristiani
necessil, perch buona cosa per Puo sarebbero quanto prima stati esposti. ln
mo slarsene cosi.m Se una vergine pren terpretazion falsa. Dicendo PApostoto che
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sarii se noi affermassimo che gli uomini grande stima la continenza e la vergini
virtuosi che ci ebbe tra protestanti fu t: s. Clemente romano, per attestato de
rono tali sol per far onore alla propria ss. Girolamo ed Epifanio, era del mede
setta e sventare le accuse de cattolici? simo avviso. La cosa alquanto malage
e." Se cotesti ragionatori, che indovi vole a credersi che tutti cotesti padri fos
nano i motivi e le intenzioni pi occulte sero allievi della scuola atessandrina: fon
degli uomini,avesser ragionato alcun poco, darono essi la toro dottrina sulle Sacre
avrebber detto che i cristiani compresero Pagine unicamente. Il perch conchiudia
it vantaggio della verginit, della conti mo francamente pretto sogno esser P i
nenza, delle morticazioni, perch credea potesi accarezzata dal Mosemio e da Bru
no, come crediam noi anco al presente , chero.
il ripetiamo, la stoltezza it credere che
essere stata Pumana natura guasta dal pec
cato del nostro primo padre e portar noi i primi cristiani attignessero a una fonte
in noi medesimi un fomite continuo di infetta derrori un sentimento apertamen
peccato; e in ci consentirebbero alla dot te fondato sulla Scrittura; e quando pur
trina di s. Paoto. Ma tor parve pi belto si sostenesse chegllno Pavesser malamen
it ricorrere al pazzo sistema della pree te intesa, it che non , non ne seguireb
sistenza delle anime e supporre che i cri be ancora che sieno andati cercartto al
stianicredessero, come alcuni eretici, aver trove.
le anime prevaricato in una vita antece
A voler sapere se la pratica della ver
dente, prima che fossero congiunte a cor ginit, della continenza e della vita ascetica
VE
fosse un bene od un mate nella Chiesa, bi
sogna conoscere it tenor di vita che mena
vasi da chi vi si era dedicato. Essa ci viene
descritta dal Fleury colla scorta de docu
menti della storia ecclesiastica. u Nessun
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di G. C. Ci si conferma da parecchie
pre che male e sconcerto abbia potuto re espressioni di Tertulliano, che le vergini
care nel cristianesimo un si fatto preteso appella spose del Signore, consacrala al
eccesso. u Tale fn, cos egli, Porigine de secoto futuro e che han posto un sugelto
voti, delle morticazioni cenobitiche, del alla propria carne, ec. 2." Quando s. Ci
celibato ecclesiastico, delle inutiti peni priano dice tornar meglio per esse it pren
tenze e delPaltre superstizioni che gua der marito, intende prima di professare
starono la bellezza e semplicit delcri verginit e non dopo, come vuolsi da pro
stianesimo. n Ma se le vergini e gli asceli testanti; dottrina questa pure dellktpo
non fecero che seguire alla lettera gli am stoto, da noi pi sopra veduta.
Che tate sia it senso dimostrasi dalla di
maestramenti, i consigli, gli esempi di
G. C. e degli apostoli, come fu da noi mo sciplina introdotta poco dopo s. Cipriano.
strato alla v. Ascirri , ne segue natural Il concitio ancirano , tenuto P a. 5i5,
mente che it cristianesimo cotanto belto cari. xix, dichiara che le vergini le quali
e semplice inventato dal protestanti non violassero la professione di verginit sa
pi che it cadavere o to scheletro di rano sottomesso, come le bigame, a uno o
quelto fondato da G. C. e dagli apostoli; due anni di scommunica. Quelto di Va
e altora non i primi cristiani, si bene i lenza nel Delnato, del 574, vuole che a
protestanti son quelli che male si appose quelle che si fosser votate a Dio e poscia
ro. Il pregiudizio, pel manco, sta in favor passate a nozze si differisca la penitenza
de primi,siccome quelli cheran pi pres nch abbiano pienamente sodisfatto a
BERGIER. Vol. VI.
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trimonio ed permesso alle giovani it dire esser lui quegli che addita agli uo
legarsene inanzi Pet prescritta dagli an mini it cammino della salute, che insegna
tichi canoni.
toro le verit che han bisogno di sapere,
Egli ancora pi certo che le vedove che d toro la vita delPanima e ii conduce
le quali abbracciavano to stato di conti alla vita eterna.
nenza vi si obligavano con voto. S. Paoto
Ove si parti degli uomini la verit de
it dice chiaro: Ricusa, cosi egli a Timo signa tatora la fedelt nelPosservar la leg
teo, la vedove pi giovani; imperocch, ge di Dio, gli atti di sincera virt, digiu
divenute insolenti contro di Cristo, vo stizia sopratutto, di carit, di misericor
gliono merilarsi e hanno la dannazio dia, ec. Chi opera. secondo la veril,
ne perch han rendula vana la prima. detto in s. Giovanni, m, ai, {accosla atla
VE
nolino che conservasi in s. Pietro di Ro
ma. Quel pannolino credesi da taluno
fosse it sudario onde venne coperta la
faccia di G. C. nel sepolcro e del quale
latta menzione in s. Gio, xx. 7; da altri,
senza per prova di sorta, it fazzoletto con
cui una santa donna di Gerusalemme asciu
go it viso al Salvatore intanto che saliva
it Calvario colla croce sulle spalle. Tale
popolare credenza venne per avventura
dalPuso de pittori di rappresentare la ve
ronica sostenuta per mano dun angeto
ovver duua femiua.
Che che ne sia, it primo documento nel
VE
234
fatta.
s." Ne libri di Mos discorresi dintinite
VERSCHOIIISTI. V. Ansulsrl.
ad(lursene pi ragioni.
ogni sua cura ed forza sia riuscito alla
t." Uidioma ebraico, it pi antico di prova meglio di tanPaltri.Ma it santo avea
cui sabbiau documenti, povero in con
civititi, istruiti, esercitati nelle scienze e n ingegno n sapere eguale al suo: e non
nelle arti, come abbiamo notato a suo luo savvis davere raggiunta la perfezione,
go. Frequentissimi perci ricorrono iu fece per quanto far si potea nel suo se
esso i trastati, n riesce sempre agevole coto. I critici protestanti che affettarono di
it conoscere se una espressione sia sem censurartto e vitipendere le sue fatiche non
plice ovvero enffatica, se in senso lette eran dotti abastanza da poterte valutare e
rale ovver gurato intender la si debba. tentarono da sconoscenti dissimular gli
2-" Quando si prese a tradurre i libri oblighi che gli aveano: la version sua
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non ve nha tanti per quanti fu preteso lato it veleno de proprii errori, essa fe
da certi semidotti. V. ELLENIsTICA.
uso a buon dritto della propria Podest
N it greco n Pebreo o siro qual parta ad impedire cotale abuso e altontanare
vasi nella Giudea al tempo degli apostoli ogni pericoto di seduzione.
eran puri; ne toro scritti parecchie voci
Alcuni protestanti, tuttoch ad essa al
greche non hanno P identico signicato tamente avversi, furono costretti appro
che appo gli scrittori profani. E bisogna vare it suo procedere. Convennero che la
va esprimere idee non mai corse alla lettura del Cantico di Satomone, di varii
mente degli uomini prima di G. C., impa capitoli dEzechielto, di parecchi brani di
rar toro una dottrina e delle verit iniino storia troppo schietti secondo i nostri co
altora ignote: gli apostoli giovar non po stulni, delle lettere di s. Paoto ove dis
teansi daltre parole fuor di quelle adope corre della predestinazione e della gra
rate nel commun favellare.
zia potea riuscir pericotosa a non po
Dovrem noi conchiudere da queste con chi; e a convincersene, basta aprir le ver
siderazioni che it testo della Scrittura sia sioni francesi date fuori in principio da
inintelligibite e che sperar non se ne pos protestanti. Dopo srta in Inghitterra la
sa per verun conto una buona versione? pretesa riforma, fu forza,per alcun tempo
Ci accaderebbe per fermo se nessun al tor di mano al popoto le traduzioni della
tro sussidio avessimo, da esso testo in Scrittura in lingua volgare a cagion delle
fuori. Ma, trattandosi di dommi, gli Ebrei contese e del fanatismo da tal lettura pro
avean conservato it senso de tor libri dotti, iiume, Storia della casa di Tador,
per via della tradizione. La chiesa cri t. ll. E non quella la sola contrada dEu
stiana trovasi anche in condizione pi fa ropa in cui sia accaduto un tal fenomeno.
vorevole. Gli apostoli istruirono i fedeli ll Mosemio compose una dissertazione per
tanto a viva voce che in iscritto; non pur far vedere gli eccessi in cui diedero tra
de discepoli e una scuola ebber formato dottori e commentatori protestanti senza
ma numerose societ le quali non si ri numero sotto cotore di spiegar la Scrit
masero giammai dal leggere i toro scritti tura. Synlagma dissert. ad anctiores di
e che in materia di credenza o di morale sciptinas pertinenliitm. Altri misero in
furon sempre daccordo sul senso da dar beffa i bibliumani, i quali con una bib
si a questi: un tal senso , fermato dalla bia alla lnano pretendeano provar tutti i
credenza uniforme di esse chiese spesso sogni tor caduti in mente; alcuni, per ul
Puna dalPaltra tontanissime , dal publico timo, confessarono che la libert concessa
magistero in esse dominante, dalla testi agli idioti di leggere it sacro testo in tor
monianza de padri che nerano i pastori, lingua era stato uno de principali lacci
tatora dalle denizioni de concitii , dalle tesi da riformatori per trarre it popoto
pratiche del culto ad esso relative, ha tut nel proprio partito. Lelt. di R. Steelc a
Valtra certezza che non sia quella fondata papa Clemente XI. QuesPastuzia avea
meramente sulPopinion de grammatici e gi appuntata Tertulliano negli eretici del
decritici, alla qualei protestanti reputan secoto lll. Dc prmscript., c. i5
ben fatto acquietarsi.
Non ostante questi fatti, tutte le sette
Alla Chiesa pertanto spetta it guarentir protestanti periidiano costantemente in
ci la fedelt duna versione che ci mette sostenere esser la Scrittura Punica regola
fra mano e interdire if suoi gli la let di nostra fede; a ciascun fedele correr
tura di quelle che ne potrebber guastare obligo di leggerta a n desser sodamente
la fede. Ad essa pure saddice it giudicare istrutto della cristiana dottrina; ingiusti
dei casi in cui permetter dee ovvero vie zia e crudelt esser quella della chiesa
tare a semplici fedeli Puso delle versioni cattolica di non permettere a tutti indis
in lingua volgare. Ella non proibi giam tintamente it leggerla Bibbia tradotta in
mai a chi sa di latino it leggere la Vol lingua volgare. Vediamo quanto senno ci
gata o version latina usitata in tutto Poc sia in questa pretensione.
cidente, ma condann le versioni fatte in
l. Stando ai tor principio, spetta ad
detta lingua da scrittori senza fede o giu essi it provarci con testi chiari e formali
stamente sospetti deterodossia. Non tro della Scrittura questo preteso dovere im
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hanno it senso che da tor si pretende e la potrebbe sulPoriginale, cui punto non
Intende. Ancor meno pu andar convinte
non pochi fan prova in contrario.
s. Agli art. Scnlrruaa sACRA e Tium di crne it vero senso, ad onta de ricla
nolu: abbiam fatto vedere che la lettura de mi delPaltre communioni protestanti che
Libri Santi non altrimenti it mezzo onde to splegau diversamente. l fratelli Wallem
si giovarono gli apostoli e tor successori bourg recano da venti o trenta esempi di
per fondare it cristianesimo. Ci ebber chie passi o diversamente scritti nel testo, o
se londate e che sussistettero lunga pezza tradotti diversamente, o manifestamente
inanzi che potessero avere alcuna parte alterati nelle tante versioni fattene da
della Scrittura voltata in tor lingua, inau protestanti in lingue volgari. Uu cristiano
zi ancora che fosser publicati tutti gli del popoto non preferisce Puna alPaltra
scritti del Testamento nuovo; o ci furono se non perch cos vuolsi nella setta a cui
varie nazioni cristiane le quali non si pu appartiene. egli forse questo un fonda
provare abbiano avuto alcuna version vol mento di fede ben saldo?
Ci si risponde gravemente che queste
gare di essi libri. Sulto scorcio del lise
coto, s. Ireneo attestava esservi appo i communioni s accordano tutte su gli ar
barbariparecchie chiese le quali non avea ticoli fondamentali. Primieramenle ci
no per anco avuto Scrittura, ma pure con falso; perocch da sociniani, per confes
servavano fedelmente la cristiana dottrina siou de protestanti, ne vengou negati pa
e custodivano con ditigenza la tradizione recchi: eppure i tor principii e metodi
dagli apostoli ricevuta: al secoto tlt Ter sono gli stessi. in secondo luogo, un sem
tulliano non volea tampoco si ammettes plice privato non capace di discernere
ser gli eretici a provar la propria dottrina e sapere se un articoto sia o no fonda
col sussidio della Scrittura. Prima del se mentale. Per terzo, ogni verit rivelata da
coto V non troviam vestigio di versioni Dio fondamentale in questo senso che
della Bibbia, neppur del nuovo Testamen non lecito dubitarne o negarta ogniqual
to, nelle lingue punica o africana , spa volta sufcientemeute si conosca la rive
gnuola, cella, itlirica, scitica o tartara, ec. lazione. Ci si dir forse non esser tale per
Nondimeno noi siam certi per positive te ch se ne quistiona? in tal caso sarebbe
stimonianze che nel secoto tV le dette Postinaziou degli eretici quella che sen
nazioni aveano chiese. Pochi a que tempi teuzia se una verit siaono fondamentale.
4." certo che nel fatto e praticamente
sapeau di lettere, rari e dispendiosi era
noi libri; altro mezzo distruzione i po nessun protestante mette per base di sua
poli non aveano che le lezioni de proprii credenza P autorit sola della Scrittura.
pastori; n perci eran meno affezionati Prima di leggerta, egli fu gi preoccupato
alla tor credenza e di vita men regolata. dalle istruzioni deproprii genitori, dai ca
G. C. avea commandato di predicare it techismi, dai sermoni desuoi pastori, dal
Vangeto alle nazioni tutte quante; s. Pao linguaggio uniforme della communione on
to reputavasi del pari obligato ad istruire d membro, n vede altra versione fuor
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render ragione della nostra speranza cot
la Scriltura sola; l protestanti vi fanno
quesPaggiunta di tor cervelto. A che gio
vato avrebbero prove cavate dalla Scrit
tura contro gentiti che ad essa non cre
dean punto. Di pi acconce ne aveano i
cristiani alPuopo, i caratteri cio sopra
naturali della missione divina di G. C. e
degli apostoli. Ma i protestanti non von
no saperne di missione; senza modestia
n un rispetto al mondo per cotoro che ,
nerano rivestiti, si tennero pi valenti
di toro ed ebber tanta scarsit di buona
coscienza da travestire e sgurare tutta
la dottrina cattolica a n di trovare un
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in nov. Teslamu- iProlegomeni di Wal
ton; Hodius, De textib. Biblion, ec.
In capo al tomo xviu della Storia della
cardo Simon, Hist. cril. da vieux et du stabitisse dei preti per le citt, conforme
nouveau Testarrc; it p. Le Long. , Bi gli avea prescritto.
* Un increduto, autore dunopera inti
blioth. sacr.; Calmet, Diction. de la
Bibl., ec.: appo gli inglesi, Usserio, Po tolata Epistola ai Romani, dice non es
cock, Pearson, I-irideaux, Grabe, Wower, servi stati vescovi nella Chiesa inanzi it
De grwc. et lat. Biblior. inter/m; Iititt, secoto Il.
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23,7
a dire, risponde it Bullet, che costui ius Lini Pouius in hisqure sunl ad Ti
uon avesse letto mai le due lettere di motheum epistolis meminil. Succedil
autem eiAnacletus: post eum tertio loco
duto che questo caro discepoto era dal ab apostolis apostolatum sorlilur Cle
lblpostoto coltocato sul seggio episcopale mms, qui et vidi ipsos apostotos et con
di Efeso: avrebbe letto tra le regole che tulil cum eis et cumadhuc insonantem
gli prescrive it divieto di ricevere accusa prwdicationem apostolorutn et tradilio
contro un prete non convalidata dalla te nem ante oculos haberet non solus.....
stimonianza di due o tre persone; le quali Huic autem Clementi succedil Evari
parole mostrano ad evidenza come un ve stus, et Evaristo Alexander, ac deinceps
scovo non pur fosse it primo per grado ira sextus ab apostolis constitutus estSixtus,
i preti o sacerdoti, conforme si volle da al et ab hoc Telesphorus, qui etiam glo
cuni protestanti, ma avesse autorit e giu riosissime mortyrium fecit; ac deincepa
risdizione su di essi. Erauvi impertanto Hyginus, post Pius, post quem Anicetus.
intin dal primo secoto nella chiesa cristia Cum autem successissct Anicelo Soter ,
nunc duodecimo loco episcopatum ab
na vescovi costituiti dagli apostoli.
Questa verit ci attestata dai pi an apostoiis habet Eleutherius. Hoc ordi
tichi scrittori ecclesiastici. S. Ireneo, com natione et successione ea quw est ab apo
battendo gli eretici colla tradizione, prova stolis in Ecclcsia tradilio et verilatis
essa tradizione per via della successione prwconatio pervenil usquc ad nos. Ada.
de vescovi dagli apostoli insino al suo
tempo continuata. Tradilionem apostolo
rum, in toto munda manifeslalam, in
omni ecclesiaodest respicere omnibus
qui vera vclint videro: et habemus enu
merare eos qui ab apostolis instiluti
sunt episcopi in ecclesiis cl successores
eorum usque ad nos, qui nihil lale do
cuerunl neque agnoverunt, quale ab his
deliratur. Etenim si recondila myste
ria scissent apostoli qum searsim et la
hwrt, l. m, c. s.
Testimonianza la questa di tal nerbo
che nulla pi. Era s. Ireneo stato discepolo
di s. Policarpo, che avea avuto a maestro
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I
i
gham. Fu da essi dimostrato colle lettere che sono incaricati di regger la Chiesa
di s. Ignazio, coi canoni apostolici stesi
sul nire del Il secoto, coi padri di quel
secoto stesso e de successivi che iusin
dal tempo degli apostoli furono i vesco
vi distinti dai semplici sacerdoti, insi
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catafrigi una lettera rmata da moltissimi so, Calcedonia, sia nei particolari dA
vescovi. Euseb., Hist., l. v, c. le. S. Ales sia, dAfrica, delle Gallie, di Spagna, di
sandro (Theodoret., t. i, c. 4), s. Atana talia, ec. Abbiam le costituzioni stese da
sio (ep. ad Afros, n. l, s), s. Basitio Teodoto d Orteans , lticolfo di Soissons,
(ep. N), s. Agostino (passim Contra do lncmaro di Reims ne secoli che venner
mltiat. etpelagian, l. m; Contra Crescom, dopo. l vescovi mantennero sempre it di
c. 47, n. s; Contra Iuliarc, c. t, n. u), ritto di far ordinanze e statuti sinodali
s. Leone (ep. lit) e papa Simplicio (Con per la disciplina delle proprie diocesi. ll
cil. Labbe, t. IV) fanno to stesso contro gli concitio tridentino, ultimo fra gli ecume
eretici del tempo toro. l padri dun con nici , e i particolari sinodi tenuti dappoi
citio dAlessandria scriveano a Nestortto formarono de canoni sulla stessa materia,
credesse e insegnasse ci che credeano senza che mai stasi ardito impugnare la
riente e per Poccidente, siccome queche consenso da parte de sacerdoti. Ora, una
sono maestri e guide de popoli. Sul suf potest costantemente esercitata, da che
fragio delPepiscopato fondano P autorit fu fondata la Chiesa, dai soli vescovi e
di toro adunanza i padri del concitio efe senza contradizione , fuor che dal canto
sino. it settimo concitio generale d per degli eretici, altra sorgente aver non pu
prova dillegitimit dei concitiaboto degli che Pistituzione divina.
iconoclasti Pessere stato esso riprovato dal
In conseguenza di questa stessa pode
corpo episcopale. Hard, Concil. , t. VIl. st legistativa, i vescovi furon sempre soli
Papa Vigitio rimprovera Teodoro di Cap in possesso dinterpretare le leggi cano
padocia perch avesse indotto P impera niche a n di giudicare le cause spiri
tore a condannare i tre capiloli contro it tuali e decretar le pene portale da ca
diritto dei vescovi, a quali unicamente noni medesimi : nessun ministro interiore
spettava, per detto suo, it sentenziare su ebbe mai esercitato una tal potest fuor
tali materie. Bona. desiderio nostra... ila che in virt duna missione ricevuta da
animus tuus quielis impatiens dissipa vescovi o per instituzione canonica oper
vil ut illa quw fraterna collatione el delegazione.
Si. dir per avventura essere i sacer
tranquilla episcoporum fueranl reser
vanda iudicio, subilo, contra ecclesia doti concorsi ne concitii insiem cove
sticum morem et contra palernas tro scovi a sancire i decreti dottrinali e di
diliones clmtraque omnem auclorila sciplinari. - llla i primi concitii di soli ve
tem evangelicw apostolicwque doctrinw, scovi furon composti. Si cominci per la
ediclis proposilis, secundum tuum dam prima volta a veder sacerdoti nel conci
narent arbitrium. Concit., t. lll. S. Ber lio assembrato da Demetrio vescovo dA
nardo dichiara, a vescovi appartenere e lessandria per giudicar Origene. PhoL,
non ai sacerdoti it proferire sentenza in Cod. cxvm. Gli atti del concitio di Carta
torno al domma. ColPegual massima scri gine fan menzione di soli vescovi e dia
veva Gregorio lll alPimperatore Leone coni. llard., Cane, t. l. In nessuno de do
isaurico. Ibid. Su questa dottrina non ci cumenti inserti nel codice della chiesa
dAfrica appare che i preti abbian seduto
ha dissenso presso i cattolici.
N meno innegabite nei vescovi it di mai in quelle adunanze. A due di toro sol
ritto di tar canoni disciplinari. Nella mol tanto fu concesso quesPonore nel concitio
titudine degli ordinamenti onde si compo cartaginese delPa. no. perche vi assistea
ne it codice ecclesiastico non avvene pur no quali deputati della santa sede. Gli
uno it quale non sia stato formato ed adot otto primi concitii generali, it secondo di
tato dalPautorit episcopale. E ci consta Siviglia, quelto dt-1tvira, it secondo eterzo
dalla pratica della Chiesa. Abbiamo, nepri di Braga furono sottoscritti da soli vesco
mi secoli, la lettera canonica di s. Gregorio vi, tuttto che vi fosser presenti desacer
taumaturgo; quella di s. Dionisio alessandri doti. Hard., Concit., t. IV. Questi soscri
no indiritta ad altri vescovi perch la fa vendo ne concitii usano termini diversi.
cessero osservare nelle toro diocesi; quella ln un concitio tenuto a Costantinopoli per
di s. Basitio con parecchi altri regolamenti la deposizione dEutiche, i vescovi soscris
delto stesso padre sul matrimonio, sulPor sero di questo tenore: Ego iudicans sub
dinazione e sulP ecclesiastica disciplina. scripsi; i sacerdoti: Snbscripsi in depo
Abbiamo, al secoto IV, i regolamenti di silione Eutichetis. Nel concitio efesinoi
Pietro dtlessandria. Da vescovi furon vescovi dEgitt.o chieggono sian falli uscire
fatti canoni disciplinari sia nei concitii cotoro che non sono insigniti del carattere
ecumenici di Nicea, Costantinopoli, Ete episcopale, allegando per motivo essere
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Or se i sacerdoti fossero stati rivestiti di mente i sacerdoti privi del diritto di suf
giurisdizione e duna giurisdizione sopra fragio, come neconcitii efesino, Iugdu
tutto eguale a quella devescovi o per giu nense e tridentino.
dicare della dottrina o per fare ordina
I padri e gli storici saccordano colla
menti, tutti questi concitii, che risalgono pratica costante de concitii a ragguardare
inno alPorigine della tradizione, avreb in tali sante adunanze it numero e Pau
nullit.
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sione passar non doveva a tor successo- i gltar per norma di sua fede it testimonio
ri, sarebbe stata impossibit cosa che la
dottrina di G. C. si perpetuasse in tutti i
secoli; ella sarebbesi trovata in continuo
rischio di perire a cagione della telneritt
ne dagli apostoli insegnata, posciach nes prenda con autorit, stabitisca preti nelle
sun vescmo pu reputarsi in facolt din citt, ec.; e vuol che nessuno it disprezli.
segnarne una nuova. Aggiugniamo che it Atti son tutti questi chiarissimi di potest,
semplice fedele, guidato da tal magistero, e non punto dai vescovi usurpata, come
VE
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clual sia proprio la materia e la forma cevuta non Pavessero formalmente eglino
244
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Vero che it Bingham, ibid., l. n, c. Io, forza confessare nulla in essa trovarsi
S lt e segg., riferisce pi esempi di ve dodioso e dillegale. Gi tin sotto it re
scovi ed anche di santi uomini che sem
bra fossero soltanto diaconi o semplici laici
altorch vennero inalzati alPepiscopato;
ma se non si pu provare che tutti ab
bian ricevuta P ordinazione sacerdotale
prima desser consecrati vescovi, non si
ha nemmen prova che non sia stata tor
conferita. Abbiam qui dunque una prova
meramente negativa, la quale non pu aver
forza sopra quella di titoli e documenti
positivi. llla ben ne abbiamo di positive
del contrario.
Il concitio di Sardica, nella sua lettera
sinodale, dichiara nulla Pordinazione epi
scopale dun certo lschira perch non era
sacerdote. Teodoreto, Hist. ecclea, I. n,
c. s. S. Alanasio, Apolog. n, parta duna
egual decisione fatta in un concitio ge
rosolimitano. il concitio di Calcedonia re
put come invalidamente ordinato Timo
teo Eluro falso patriarca dhtlessandria;
e papa s. Leone approv la lettera da
vescovi dEgitto a questo proposito indi
ritta a Leone imperatore. Il perch la fa
gli ordini inferiori alPepiscopato. Comech t suole dogni tempo nspirare, mantenne
dagli storici si racconti di pi cardinali la stima in che erano i vescovi, e Pin
usso toro negli affari, anzi che scemare,
tece senza far menzione della toro ordina saccrebbe sotto la prima dinastia de re
zione sacerdotale, non ne segue perci che franchi.
non Pabbiano ricevuta. Confrontandosi
Regnando la seconda, altorch ebbe
Pordinazion de sacerdoti con quella de principio it governo feudale, i vescovi, al
vescovi, scorgest la prima essere un pre par degli altri grandi vassalli della coro
liminare assolutamente necessario alla se na, tennero tor possedimenti a titoto di
conda.
feudo, godendo di tutti i feudali diritti:
Se non pu tassarsi derrore la senten era tra questi Pamministrazione della giu
za contraria, per non avere la Chiesa for stizia ai vassalli dependenti. Carttomagno
malmente denita la quistione, si debbe non trovando difetto in si fatto ordinedi
per to meno reputar siccome temeraria. cose, non vi fece mutamento veruno. Vi
Ma al Bingham e agli altri anglicani im veva egli ancora Pa. 8i5 quando fu te
portava it sostenerta perch, dopo la toro nuto it sesto concitio arelatense nel cui
scissura colla chiesa romana, sembra non canone diciassettesimo si legge doverei
siasi appo toro avuto scrupoto di sollevare vescovi rammentarsi esserioro commessa
semplici laici alPepiscopato.
la cura de popoli e de poveri affinch ne
l nemici del clero levarono spesso le piglino protezione e difesa: ove percio
grida contro tautorit civile onde furono accada tor di vedere i magistrati ei grandi
VE
opprimere gli infelici, li ammoniscano ca
ritatevolmente; che se gliavvisi toro sieno
sprezzati, ne faccian laguanza al re accioc
ch colla suprema autorit ponga freno a
cotoro che non curano le rimostranze de
propri i pastori. DelPegual tenore si espres
sero Panno medesimo un concitio cele
VE
245
atrium). Signica nelle Sacre Pagine l." it mente derivano da si fatta licenza.
cortite duna casa; nel c. xvi di s. Matteo
si narra clie s. Pietro, la notte in che
venne catturato G. C. e tradotto dinanzi
al gran sacerdote, sedeva nel cortite della
costui casa, in atrio: 2. la sala d in
gresso o anticamera dun palazzo, Esth.
vi, s: s." Pentrata dun luogo qualunque,
Ierem. xxu, s, i2; Luc. xi, 2L Di via
246
VI
Vi
confessar G. C. in mezzo a tormenti. Si
tenea quindi per certo altora it corpoeit
sangue del divin Salvatore esser presenti
in questo mistero non in modo passeggero
e in virt delPatto di parteciparvi in com
mune,sibbene duna maniera permanente,
e la particolar recezione fattane in caso
di bisogno esser communione quanto se
fatta fosse in un con gli altri fedeli. Ora
ne mentovati due secoli,cotanto vicini agli
apostoli, era massima altamente professala
di nulla mutare alle usanze e consuetu
dini toro.
Alcuni padri e concitii diedero it nome
di viatico a tre sacramenti che ammini
sttravansi a moribondi per assicurarne la
salute: al Battesimo dato a catecumeni;
alla Penitenza o assoluzione impartila a
cotoro che venivan riconcitiati colla Chie
sa in punto di morte; alPEucaristia am
ministrata a fedeli od ai penitenti che
avesser ricevuta Passoluzione: prevalse
per Puso di riserbare la denominazione
di viatico soltanto a quesPultimo sacra
mento.
VIATORE. Si d questo nome a fedeli
che vivono sulla terra per opposizione a
santi che gi godono Peterna beatitudine.
La vita di questo mondo viene assimi
gliata a un viaggio o pellegrinaggio, it cui
del pi valido conforto che un cristiano za. E pi che lecito a chi fa cammino Pac
procacciare si possa al pnnto del morire.
Ma it costume, nella Chiesa antichissi
mo, di ricevere PEUcaristia per viatico
unaperta condanna di tal toro opinione.
V1
VI
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248
VI
VI
impossibite che it Figliuoto di Dio non
VI
VI
249
confut it Bossuet.
Poco cimporta che Viclefo abbia riget
ogni morale e virt, era un articoto che possiamo lasciar toro senza rincrescimento
dava molestia. ll Basnagio se ne sbrig con la eredit devaldesi, detollardi, devicle
disinvoltura, confessando che it modo on liti, degli ussiti, ec., che furon solleciti di
Puomo colla presenza e col concorso di tro la Chiesa, di sedizioni, e di furori san
Dio to ha gittato in non lieve impaccio. guinarii non ecciter mai Pinvidia d una
ma che tantaltri furono spaventati dalla societ veramente cristiana.
profondit ed oscurit di tal questione;
Per assicurar toro ancor meglio cotesti
tratto manifesto di mala fede. Viclefo si titoli dantichit e nobitt, consentiamo a
prese cos poco pensiero di concitiare la pareggiar la condotta di Viclefo a quella
libert delPuomo col concorso di Dio da di Lutero, essendone palmare la rasso
non riconoscere pi libert in questo che miglianza. l." Fu questi indotto a dom
in quelto. Segli conobbe Poscurit di tal matizzare da una contesa di getosia tra
quistione, come mai savvis di denirta gli agostiniani suoi confratelli e i dome
con un assurdo, dicendo che ci che li nicani a proposito delle indulgenze; Vi
beramente si fa, si fa necessariamente e clefo vi fu trascinato da risentimento con
quindi che liberte necessit son tuwuno? tro i religiosi mendicanti, che gli avean
Il Basnagio pretende che i discepoli di Vi fatto perdere it suo posto, contro it papa
clefo abbian saviamente cansato questo ed i vescovi toro sostenitori. Motivi si Pun
250
VI
VI
i spirazione non ebbero che disordinato cu
pidigie, altra missione che Pimpetuoso tor
naturale, altra regola di fede che la sma
nia di contradire alla romana chiesa.
multt non essere stata la religione n la que corressero gi da venPanni che Gio.
credenza, sibbene to scontento del popoto
oppresso dai signori; fu detto to stesso
della guerra deluterani e di quella degli
anabattisti. Ma it popoto non era malcon
tento n si reputava angariato inanzi che
le massime erronee di Viclefo e di Lutero
VI
tor setta giustiziati per sacctieggi, omici
dii, arsioni , crudelt dogni fatta eserci
tate contro i cattolici.
VI
254
tari, Hist. eccles., sec. XIV, pari. u. c. e, per la confutazione fattane da s. Girolamo.
S 19: ma sappou male; ch it voler di
Disapprovava egli it culto religioso pre
spogliare it clero de suoi beni era tuttal stato ai martiri e alle toro reliquie qual atto
tro che savio divisamenio n poteva mau idolatrieo; ciurmerie o prestigii diabolici
darsi ad eiTettto senza rumori e forse sen appellava i miracoli che operavansi n tor
za spargimento di sangue. Tutti i laici as sepolcri; condannava le veglie ivi solite
soldati dal ctero e traenti da esso la pro celebrarsi, Puso daccendervi ceri e lam
pria sussistenza vi si sarebbero di certo pade it giorno; negava che i santi potes
opposti: ogniqualvolta quel corpo venne sero interceder per noi e che lddio esau
spogliata, it popoto non vi guadagn mai disse le tor preghiere. Gridava contro i
un oboto, e ben sa che pi gli profitta to digiuni, it celibato de cherici, la vita ce
star cogli ecclesiastici che non cosignori nobitica, la povert votontaria, le elemo
laici. Le altre innovazioni non potean tor sine che inviavausi a Gerusalemme; non
nar utiti n salutari; del che siam con voleva si cauiasse Patleluia fuor del tem
vinti dagli effetti che ne vedemmo presso po pasquale.
i protestanti. Inoltre, quando pure fosser
Alcuni vescovi furono accusati dessersi
tali, spetta forse a semplici privati senza lasciati sedurre da questo novatore, quan
veste n autorit Iegitima it riformare la tunque le proprie opinioni sostenesse a fu
Chiesa? I presbiteriani, i puritani, gli in ria soto di grida e di sarcasmi; non par
dependenti ed altre sette sentono come tuttavia abbia avuto a seguaci che pochi
Viclefo intorno la gerarchia ecclesiastica ecclesiastici di vita scorretta, stanchi del
e la podest de principi: ma tanto gitan celibato. Uinondazione de barbari, avve
glicani che i luterani non reputan gi it nuta di quettPepoca nelle Gallie fu cagione
governo toro per savio, utite e caritate daltre sciagure pi potenti ad occupar gli
vole. Unicamente adunque da interesse di animi tutti che non i traviamenti dun set
sistema e da consonanza di principii ven tario. noto oltreci come Vigitanzio si
ne indotto it Basnagio ad assumere con ritirasse nella diocesi di Barceltona e qui
vi fosse investito della cura duua chie
tanto catore it patrocinio de vicleti.
VIGILANZIO. Eretico del IV secoto della sa; dai che si presume che la confutazio
Chiesa, nativo di Saint-Bertrand-de-Com ne de suoi scritti fatta da s. Girolamo Pa
minges, anticamente Lugdimum Conve vesse recato a ravvedersi e arrestatoi
narum, capitale del paese di Comminges. progressi della sua dottrina.
Tal dottrina, abbracciata da protestanti
ln giovinezza progredi alcun poco nelPu
mane lettere, ma non sembra avesse stu ne secoli a noi vicini, le s che riponesser
diato molto addentro nella Scrittura sa Vigitanzto tra i toro eroi; un uomo to di
cra e nella tradizione; ci non ostante cono essi per sapere ed etoquenza distin
acquistossi la stima di Sutpizio Severo e to, un ecclesiastico animato dal todevole
di s. Paolino di Nola. In un viaggio che spirito della riforma, un uom dabbene de
fece in Palestina per visitare i luoghi santi sideroso di sradicare gli abusi, gli errori,
venne da quesP ultimo raccommandato a la falsa divozione da cui Pignorante e cre
s. Girolamo. Sciaguratamente ebbe Pim duta turba lasciavasi sedurre: ma i par
prudenza di mischiarsi nella contesa che tigiani della superstizione, pi forti di lui,
agitavasi altora da s. Girolamo con Gio aver arrestato gli effetti del suo zeto, co
vanni di Gerusalemme e Rufno,i quali stretto lui a tacere. cacciatoto nel no
accusavan quel padre dorigenismo, e di vero degli eretici. DalPattro lato dipinsero
parteggiare per questi. Avendo Vigitanzio s. Girolamo qual dottore impetuoso e fa
qualche tempo dappoi riconosciuto it suo natico, non da altro animato che da tre
falto, it santo vecchio gli perdon e scrisse private, che tratt P avversario suo con
in favor di lui a s. Paolino quandei se ne iscandatose escandescenze, gli contrapose
sole invettive, ne travis le opinioni per
torn nelle Gallie.
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VI
A questa ragione di necessit saggiun
sero motivi di religione: insin dalPorigi
PHist. de Vglise galtic, t. l, l. ui, a. loc; t col suo can. xxxv un tale abuso. ll per
Titlemont, Fleury, Pluquet, ec.
ch un concitio d Auxerre delPa. 578,
VIGlLIA o VEGLIA. Voce del calenda can. iu, proibisce di celebrar le vigitie in
rio ecclesiastico dinotante it giorno che altro luogo fuor delle chiese.
precede alcuna festa. Lorigine di si fatta
ln sul cadere del secoto IV, Peretico Vi
appellazione non malagevole a discoprir gitanzio biasim altamente le vigitie solite
si. Lallargarsi del cristianesimo eccit Po praticarsi ai sepolcri de martiri, perch
dio degli Ebrei e de pagani, i quali fecero non approvava n it culto renduto a que
un punto di tor religione la distruzione di sti n la riverenza in che teneansi le
esso e diedersi a perseguitar cotoro che it toro reliquie; si fatte veglie, a detta sua,
professavauo.
erano occasioni di dissolutezze e di ne
I cristiani furon quindi obligati a nas fandit. S. Girolamo scrisse contro di lui
condere it tor culto, a congregarsi di difendendo tali pratiche e dimostr la san
notte soltanto o in luoghi che non fossero tit delle veglie colPesempio di Davide, it
a notizia de tor nemici. Questa condotta qual levavasi di mezza notte a todar Dio,
stessa diede appiglio a calunniose impu ps. cxvm, ca , colPesempio di Cristo che
tazioni contro i cristiani; venner rinfaccia passava spesso la notte in orazione, Luc. vi,
te toro cotali notturne assembranze come i2, col rimprovero chei fece asuoi apo
scelerati convegni, ed essi chiamati nazion stoli perch n manco unora avesser potuto
tenebrosa, nemica della luce del gior vegliar seco, Matth. xxvi, 4o ; colla condot
no, ec. Minuzio Felice, c. s; Plinio, epist. ta degli apostoli e deprimi fedeli, Act. xn,
ad Traianu- Tertull., Apolog., c. e, ec. la, xvi, es; con gli avvertimenti e gli
VI
VI
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esempi di s. Paoto, n Cor. vii, s, anela. l. lx, c. 4. A questa guisa sogliono ipro
Quanto ai disordini che ne potean deriva testanti travisare i documenti della storia
re,dice it santo non esserci cosa di cui non ecclesiastica.
si abusi,e non doversi per ci abolire Puso
llecano in mezzo, per secondo, it se
duna cosa per s buona.
guente passo di Tertulliano, Ad uxorem,
l protestanti, che tolsero dal cristiane l. n, c. 4: Quis coniugem tuam noclur
simo tuttoci che toro molesto, Pastinen m; convocationibus, si ila oportuerila
za p. e., it digiuno. le vigitie, ec., e adot latere suo adimi libenter ferei? Quis de
tarono la dottrina di Vigitanzio, tentarono nique solemnibus Paschm abnoclantem
di confutar s. Girolamo. ll Barbeiracio securus susiinebii? Ma essi non ignoran
principalmente, Tratte de la morale des punto che Tertulliano partava dun marito
pres, c. n5, S 2t , scrisse su questo ar pagano che avesse sposata una donna cri
gomento con tutto it sussiego e to sprezzo stiana; ora un tal marito non avrebbe po
che i suoi pari sogliono affettare verso i tuto sapere ove nandasse la moglie sua
dottori della Chiesa. Non risponde nulla quando it lasciava per assistere a una vi
sulle parole di Davide; dice da G. C. rac gitia, sia alla Pasqua,sia in altro tempo; era
commandarsila vigitanza delP anima non quindi natural cosa che ne fosse inquieto.
quella del corpo. Non vero; i testi per Egli certo che Tertulliano scrisse isuoi
noi recati e Pesempio del Salvatore dimo
strano raccommandarsi da lui Puna e Pal
tra: tanto dicasi delle lezioni e del modo
onde conteneansi gli apostoli. A dar retta
a lui, s. Paoto predica puramente Passi
52
254
Vi
VI
telle vanno al sermone con pi eleganza nascita e monaco nel famoso convento di
vestite che non di consueto; che, prima Lrins presso Marsiglia; cess di vivere,
dandarvi, parecchi premettono una buo signora di quale et, Pa. 480. Nel 454.
VI
VI
255
tre anni dopo it concitio generale cele sposto da s. Prospero col libro: Besponsio
brato in Efeso, compose uneccellente ope ad obiectiones vincentianas. 5. Che fosse
retta intitolata Traclatus peregrint pro sentenza desemipelagiani che Puomo pu
catholicw dei antiquilate, etc., assai pi colle forze proprie desiderare, cercare,
conosciuta sotto it nome di Commonilo domandar la grazia; e ci trovarsi negli
rium adversus Itwreses; nella quale di stessi termini nel Commonilorio, c. 57,
mostra la regola della vera fede esser la dove Vincenzo mette in ridicoto quelli i
Scrittura Sacra e doversi it senso di que quali asseriscono darsi una grazia perso
sto divin libro determinare e fermare col nale,che pu aversi senza picchiare, senza
la tradizion della Chiesa: perci la vera cercarta n domandarta. 4." Che si appel
dottrina di G. C. trovarsi in ci che fu cre lasse su ci alPantichit come tutti i se
duto, insegnato e professato in tutti i tem
pi, in tutti i luoghi e da tutti i fedeli:
quod ubique, quod semper, quod ab om
nibus; per averne la cognizione, esser da
stare alP autorit, universalit, unifor
mit delPinsegnamento e della credenza:
in omnibus sequamur amiquilatem ,
universilatem, consensionem. La miglior
edizione di questo trattato quella pro
curata dal Baluzio.
Dogni tempo venne riconosciuto it me
ritto di quesPopera, anco da protestanti,
256
VI
VI
VI
VI
257
novit del semipelagianesimo, n men veri tendon s stessi o ipocriti che mirano a
n men saldi sarebbero i principii da lui
stabititi circa la necessit della tradizione.
Lesser Tertulliano caduto in gravi errori
non la che noi teniamo in minor conto it
suo trattato Della prescrizione contro gli
eretici; i suoi principii sono in sostanza
i medesimi che quelli del monaco lirine
se. l protestanti stessi non cessarono di
reputar uomini sommi Lutero e Calvino,
tutttoch, per conlession toro, n Pun n
Paltro siano andati esenti da errori.
5. Non ne fa punto maraviglia che it Ba
snagio muova accusa di semipelagianesi
mo a tutti gli apotogisti del Lirinese; pe
258
VI
V1
ligione e Pobedienza doversi dire virt Pimperfezione delle virt insegnate epra
teotogiche; ma ove pi da presso le si ticate da toso e fatto vedere come le
considerino, scorgesi come a buona ragione pi andassero infette da vanagtoria, nes
i teotogi noverate le abbiano tra le virt suna si riferisse a Dio e quindi merilar
morali. La religione, infatti, ne induce a non potesse uneterna mercede. Ma, che
tutti gli atti, vuoi interiori, vuoi esteriori, che ne dicano certi teotogi, non insegn
che tendono ad onorar Dio , e questo egli mai tutte le azioni degli infedeli es
l
I
Pimmediato suo scopo; it motivo Fone ser peccati, e eizii le virt tutte de
st o la giustizia che avvi nel prestargli loso; proposizione giustamente condan
le nostre adorazioni, gli ossequi ed omag nata dalla Chiesa. ll santo dottore, per
gi nostri. Ci porta essa non solamente a opposto, disse pi volte, consentaneamen
onorar Dio,maa render onore per amor di te alla Scrittura, avere lddio non di rado
lui a tutti quelli ancora chei degn arric inspirate a pagani buone azioni e rime
chire di sue grazie. Simitmente Pobedien ritatele poi con temporali favori. Exod. i,
za ha per immediato obietto qualunque i7, 2o; Ios. n, u, i2; Rulh. i,o; Ezech.
interna od esterna azione ordinataci da xxix, le et seqq.; Esth. xiv, i5, xiu, il;
Dio, e per motivo la giustizia che trovasi Esdr. i, z, vi, se, vii, a7, etc.
nelPesser sottomessi al supremo padrone
Fu osservato da alcuni moralisti mo
da cui abbiam tutto ricevuto e tutto aspet derni le pi eccelse virt esser negative,
tiamo: per ci stesso noi sentiamo esser cio star esse piuttosto nel non far male
giusta cosa Pobedire non pure a Dio ma a persona che nel far del bene a tutti;
a chiunque sia rivestito della podest sua. esser desse anco le pi malagevoli a pra
La carit o Pamor di Dio chiamasi la ticarsi perch si tengon lungi dalPosten
regina delle virt, conciossiach tutte tazione n ci procacciano la sodisfazione
V1
V1
259
sur una base si fragite non altro essere sce Pincredulit degli Ebrei. Nel c. xni
che itlusioni; ma diedero non meno che delto stesso vangelista detto che it dia
260
VI
VI
dere che n G. C., it quale chiam s la Mos, Elia, s. Paoto, parecchi profeti
verit per eccellenza, n gli apostoli han ebber rapimenti ed estasi in cui detto
potuto autorizzare nessun errore per ac che videro Iddio; ci per signica sola
creditato chei fosse; 2. che i padri non
avrebber potuto dare un s fatto senso al
testo senza violentare la lettera e contra
dire a fatti di cui eran testimonii oculari.
Nessun bisogno ebbero adunque di con
dere o conoscere iddio in questa vita. pensare di poco esatto su tal questione.
Ma noi to conosciamo ancor meglio per Tutti questi fatti trovansisodamente pro
quel che ha fatto nelPordine della grazia vati nella Storia della chiesa gatlicana,
VI
VI
261"
A distruggere tutte queste imputazioni Per ultimo, fossanche vero che quel pon
c basta addurre due o tre fatti incontrasta tece aderisse a lnfopinione falsa e Pa
biti. l.i certo che,dal es dicembre 1555 vesse ritrattata unicamente per timore di
al 2 gennaio delta. susseguente, it detto suscitare scandato nella Chiesa, sarebbe a
papa tenne in Avignone un concistoro desiderarsi che gli cresiarchi e i settarii
nel quale protest solennemente u sulla tutti quanti avessero imitato it suo esem
questione del differirsi la visione beatitica pio, ch avrebber risparmiato le scissure
aver s trattato sempre in via di discor e i mali di che furon cagione.
so, non mai con intenzione di nulla de
VISIONE Dl COSTANTINO. V. CosTAN
nire, e gran servigio esser per rendergli rino.
chi gli communicasse autorit favorevoli
VISIONE PROFETICA. Ne Libri Santi
alla sentenza contraria: del resto, ove mai e presso gli scrittori ecclesiastici signi
gli fosse sfuggito alcun che fuor di pro ca una rivelazione vegnente da Dio, nella
posito, esser pronto a disdirsi. n il diap quale non pu aver parte n P imagina
presso, 5 gennaio, dett questa stessa di zione n altra natural causa, accada essa
chiarazione alla presenza di notai; n al alPuomo in sogno od altrimenti. Perci la
tora ave\a per anco ricevuto it decreto conoscenza da Dio impartita a suoi pro
dedottori parigini.
2." Nella costoro adunanza, tenuta a per avere lddio fatto toro veder Pavve
Vincennes al cospetto del re e di varii nire, e con tal nome intitolarono parec
prelati, sul nir del dicembre del 1555 , chi di essi le proprie profezie.
fu decisa ad una voce la credenza catto
Ma non ogni visione profezia. lddio
toiica quale anco di presente da noi se rivel spesse ate a suoi santi cose pas
guita: la qual decisione fu confermata in sate o presenti da essi ignorate, o verit
una seconda adunanza chebbe luogo pres che conoscer non poteano per le vie na
so i maturini in Parigi it 2o dicembre , turali, e command toro azioni che da s
registrata per iscritto e poscia it 2 gen non si sarebber mai indotti a fare. Cosi ld
naio del i554 rmata e suggellata. I dot dio feda un angeto rivelare a s. Giuseppe
tori, dopo aver dichiarato it proprio ri nel sonno la purit di Maria, it concepi
spetto e attaccamento al sommo pontece, meiito di Ges in essa avvenuto per ope
dicono s aver saputo da testimonii fede ra delto Spirito Santo, la vicina reden
degni che quanto it santo padre avea detto zione del mondo da compiersi dal divin
su quella quistione non era stato enunziato Figliuoto; gli command pure con to stesso
assertivamente n in forma d opinione , mezzo di trasferirtto in Egitto colla madre
ma di narrativa puramente. Ne scrissero per sottrartto alla crudeltddrode e di tor
quindi al papa stesso ne medesimi termi narsene poscia nella Giudea. Non sappia
ni, pregandoto a confermare colPautorit:l mo se a s. Paoto, altorch venne rapito al
sua it parer toro, siccome quelto di tutto terzo cieto, sieno stati aperti avvenimenti
it popoto cristiano.
futuri. NelPApocalisse Iddio fe conoscere
s, La dichiarazione data da Giovan a s. Giovanni verit occulte e rivolgimenti
ni XXII it 5 dicembre appresso, quando che sarebbero colPandar del tempo ac
faccrse d esser giunto agli estremi, o caduti.
BlllGnRl. Vol. VI.
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262
V1
VI
Fu creduto da alcuni critici it fatto del gli autori protestanti vengono reputate so
la tentazione di G. C. nel deserto, riferito gni dun fanatico. V. Esm- S. Clemente
da s. Matteo, iv, l, essere avvenuto in vi romano nella sua prima lettera ai Corin
sione durante it sonno anzi che in realt, tii, num. 4a: Sil aliquis detis, dice, sil
e tale essere stato Pintendimento delFe potens in enurranda cognilione, sil sa
vangelista nel dire che Ges fu condotto piens in sermonum diiudicalioneil in
nel deserto dalto spirito per esser tentato operibus purus; lanto enim humilior
dal diavoto. QuesP opinione nondimeno esse debet quo maior esse videtur. Sostie
mal si accorda ial testo delP Evungelio : ne it Dodvelto che nel citato passo per la
e non furon gi sogno n visione it digiu fede sabbia ad intender quella operatrice
nare di Cristo per quaranta giorni, la fa de miracoli,per la cognizione Pintelligen
me che senti, la discesa degli angeli a za de misteri, pel giudiear deiiscorsi
recargli di che cibarsi, ec., ec.
it discernimento degli spiriti, come fu spie
Dicam, cos Urigene, l. i, Contra Cet gato da s. Paoto, 1 Cor.xni,2, doni tutti
sum, num. 4o, multos ad retigionem sopranaturali di cui non voleva che i fe
christianam aceessisse velut invilos: Spi deli inorgoglissero.
u'.
rilu quodam repeiite sive per oisum sive
S. Ignazio scrivendo a que di Fitadela,
per somninm in illoruni animos agente n. 7, sesprime di questo tenore: Testi!
atque iltos immulante ut quod in illam mihi in quo vinctus sum quia a carne
conceperant odium deponerent et pro humana non cognovi. Spirilus autem
illa. mortem appelere slatuerent. Mulla prwdicavil dicens hwe: Sine episcopo ni
eiusmodi novimus, quw si scriberemus, hit faciatis. Nell-nciclica scritta dalla chie.
lameisi illorum oeulati tcstes fuerimus, sa di Smirne a proposito del martirio di
benignam risus materiam prwberemus s. Policarpo narrasi come it santo martire
incredulis, qui nos ex eorum ingeniis avesse in dormendo una visione che lav
quos lalia /tnxisse norunt iudicantes, vert sarebbe arso vivo, ed entrando lui
Iuec etiam o nobis concla esse existi nelto stadio, una voce del cieto gli dicesse:
marent. Testis (amen est Deus, cui m
cana conscientiw 1iostrw patenl, noa di
fezia non fosser communi fracristiani al Ebrei e che to spirito profetico pass ne
tempo degli aposttoli,attestandoceto s. Pao
to, I Cor. xn, a et seqq.,' it quale d regole I. n, c. a2, n. 4, che al suo tempo lddio
circa Puso chei cristiani far debbono di spargeva sui fedeli in copia i doni del
cotali varii doni, prescrive le necessarie
cautele acciocch simiti favori non inspirin
toro superbia n sieno causa di discordia
tra essi, c. xin, xiv. Il puntto sta in sapere
se lddio abbia continuato la stessa assi
stenza alla sua chiesa nesecoli posteriori
e per quanto tempo sia essa durata
il Dodvelto nella sua quarta disserta
zione su s. Cipriano soccup a dimostrare
le rivelazioni profetiche non esser cessate
nel cristianesimo alla morte degli apostoli
ma aver continuato insino atempi di C0
stantino e alla pace da lui data alla Chie
sa, ma dopo quelPepoca non trovarsene
pi traccia per non essere un si fatto aiu
to pi tanto necessario come per addie
tro alla propagazion del Vangeto. Prova
egli Passerzion sua colPesempio di Erma,
Vi
VI
263
aveva egli per dettato it suo Apologetica persone di vita, piet e virt gi note e
inanzi che abbracciasse i costoro errori.
Ora al c. 25 e altrove ei dice che i cristiani
con gli esorcismi costringevano i delnonii
aconfessare, per bocca degli invasati, di
non essere altrimente divinit, sibbene spi
riti maligni, e a rendere per tal modo le
stimonianza alla fede de cristiani. Aggiu
gue che una s fatta specie di rivelazione
non poteva esser puntto sospetta a pagani.
Del resto, it Dodvelto allega con franchezza
Pautore degli Attidel martirio delle sante
Perpelua e Felicila, it quale scrisse nel
Pa. 202 e riferisce le toro visioni profe
liche ed, anzi che favoreggiare i monta
nisti, sembra ragionare contro di essi.
Non guari dappoi Origene, Contra Cela,
l. i, n. 46, attestava come al suo tempo
vedevansi tuttora presso icristiani mani
festi segni de doni delto Spirito Santo ,
perocch fugavauo i demonii, sanavan gli
infermi, predicevano gli eventi futuri per
volere del divin Verbo. Narra egli aver
ne veduti non pochi esempi e chiama ld
assegnati alla carit, ibid. xui, 4, etc. 2." Essendo piuttosto in gran numero i
nere et insttruere dignalur. Et audielis snl0 quando senteuzi essere un tal dono
omnia quando ad vos reducem me Do durato nella chiesa cristiana soltanto tin
264
VI
VI
crede egli che Eusebio abbia ci insinuato, sociniani contro i padri della Chiesa pi
Hist.eccles., l. vu, c. 52. Se, nel narrare antichi. (Finsegnino impertanto gli angli
de talenti e delle virt de santi vescovi cani per qual ragione le stesse regole di
del suo tempo, nulla ci disse quelto sto critica non debbau valere tanto per gli
rico delle rivelazioni toro n de miracoli uni che per gli altri. Gli questo un de
che operarono, un tal sitenzio non fa punti sui quali altri protestanti vengono
prova, ch neppure della maggior parte accagionati di non esser consentanei a s
de fatti da noi addotti de due secoli an in ragionarue.
tecedenti fe egli motto. Falso pariment1:
5." Egli certo che nel secoto IV ed
che i dottori del secoto IV rimanessero anco nel V rimaneanci tuttavia non po
maravigliati di questa pretesa cessazione chi pagarii da convertire nelle Gallie e
delto spirito profetico e ne indagassero le che le virt e i miracoli di s. Martino e
ragioni. Di questa sua asserzione it Dod d altri santi vescovi innitamente gio
velto, DisserL, S 22, non reca in mezzo varono a questo effelto. Gli Angto-Sassoui
veruna prova: ben noi ne addurrcmo del al secoto VI solamente ricevettero la fede
cristiana,e gli altri popoli del settentrio
contrario.
1." Alla v. lllinacoLo abbiam fatto ve ne pi tardi ancora. Con che ragione si pu
dere come siensene operati nella Chiesa supporre che lddio abbia operate si fatte
correndo it IV, it V e i successivi secoli: conversioni per tuwaltri mezzi da quelli
perch non vi dovean esser pi rivela onde si giov ne primordii del cristia
zioni? L un di questi doni viene dalto nesimo? E non men certo che tra co
Spirito Sauto non men delPaltre. G.
che non appose restrizione di sorta
promettere it primo a chi credesse in
Mare. xvi, i7; Io. xiv, 12, neppur ne
C.,
nel
lui,
ap
desimo efetto?
2." Posciach si voglion fatti e testimo
nianze, Teodoreto, Hist. eccles. , l. ui ,
c. 25 e 24, riferisce come la morte del
Pimperator Giuliano fosse stata positiva
mente annunziata da alcuni cristiani pi
giorni prima che se ne potesse saper la
notizia. La rivelazione latta a s. Ambro
gio delle reliquie de santi martiri Ger
vaso e Protaso e i prodigii avvenuti in
quelPoccasione ci sono attestati da s. Ago
stino testimonio di veduta e da altri. Le
predizioni e i miracoli di s. Martino fu
rono scritti da Sulpizio Severo suo disce
poto, che aveane veduto la maggior parte
co proprii occhi. lfelezione de santi ve
scovi di quel medesimo secoto avvenne
spesse ate in virt duna rivelazione ce
leste, e molti tra essi predssero appun
tino it giorno e Pora di tor morte. Ci noto
che i pi audaci tra i protestanti trattarono
da favole, pie frodi, imposture e ciurme
rie gli avvenimenti tutti di questo genere
VI
Vi
265
un altro; che un autore degno di fede it 0nd ella seppe per rivelazione quanto
quale attesta un fatto sopranaturale deb
bessere creduto, in qualunque paese e se
coto vissuto sia.
la voce di lei, sent balzarsi nel seno it tica , pi che conforme alto spirito del
bambino e le disse: Benedetla la fra le cristianesimo, che di richiamarci spesso
dorme, e benedetto il frutto del tuo ven
tre. Fu altora che Maria proruppe in quel
sublime cantico che la Chiesa suol ripe
tere quotidianamente ne vesperi. Dopo
aver dimorato circa tre mesi presso la
cugina, Maria toruossene a Nazaret.
E a notare come nelle due sante donne
si scorgessero in quella congiuntura co
gnizioni e lumichesse aver non poteano
naturalmente. E detto che Lisabetta altora
266
VI
'
VI
In trattando la questione qual sia it
principio della vita ne corpi animati, i
moderni toso non altro ci vennero scio
rinando che futitit e parole da tor mede
simi non punto intese. imbevuti altamente
quai sono di materialismo, non ci fu via
che lasciassero intentata per provare es
VI
VI
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268
VI
VI
VI
VI
269
da G. C. subita per tutti gli uomini esser facean voto agli dei duua vittima despia
quella che distrusse per sempre tal fu zione. Si cercava per tutta la citt o con
nesto errore diffuso dal paganesimo fra trada Puomo pi brutto e destinavasi al
i popoli tutti. G. C., col far cessare ogni sacrizio, traducendoto al luogo ove es
ser dovea fatto morire quale spettacoto al
gnore, sbandi per sempre da gran parte popoto. Postigli in mano un pezzo di ca
cio
e di pasta e deI chi, to battean sette
del mondo it barbaro costume di sacri
car gli uomini; ed anche in questo senso volte con un fascio di verghe composto di
fu egli salvatore duu numero grandissimo certi arbusti e alPultimo bruciavantto in
un fuoco dalberi selvatici, pronunziando
di tali sciagurate vittime.
S. Paoto nella sua lettera agli Ebrei, la seguente formola: u Questa vittima
c. ix, ci ha prte di questo mistero idee espiatrice sia propiziazione per noi. n
gli onori e diritti della Divinit e fe ces e una puricazione (cigno-lita) per la tor
sare ogni ragione di sparger sangue su gli gchiesa. ll confronto di questi due passi
ne sembra dimostrare poter i patimenti
altari.
Daltra parte i sociniani , pigliando la de santi giovarci quali espiazioni, per via
parola di ostia, viltima. sacrizio, reden almeno d intercessione.
VITTORINI. Canonici regolari di s. Vit
zione in senso metaforico, abbalterono tut
ta quanta la teotogia di s. Paoto. Se G. C. tore, it cui capoluogo Pabbazia che porta
si immolato a pro degli uomini in que- questo nome , fondata a Parigi da Lodo
sto senso soltanto che sia morto per con vico IV o it grosso, Pa. u15. Quanto sap
fermare la verit di sua dottrina,dar toro piamo di certo intorno alla sua origine,
Pesempio d una sommession perfetta a dice P autore delle Ricerche intorno a
Dio. insptrar coraggio ai martiri, ec., qual Parigi, che al principiare del secoto Xii
ra-somiglianza ci ha tra Poggetto e imo eravi nel medesimo luogo una capella di
tivi di tal morte e quelli delPimmolazione s. Vittore, ove serbavansi alcune reliquie
delle vittime? Gli ammaestramenti e gli di quel santo martire. Guglielmo di Cham
esempi non sono n un prezzo n un ri peaux arcidiacono di Parigi, maestro del
scatto n un cambio n unespiazione. in famoso Abelardo, vi si ritir con alcuni
questa ipotesi s. Paoto avrebbe partato un suoi discepoli ed amici, vesti Pabito e
Bustin1. Vol. Vl.
54
270
V0
Vi
abbracci la vita di canonico regolare. Ben passi ne quali s. Paoto chiama peccato la
toro casa; onde parecchi di essi furon tale tendenza vizio, gravissimo difetto
chiamati per formare altrove congrega di nostra natura scaduta dalla primtiva in
zioni sul modelto di quella di s. Vittore. nocenza per la colpa dAdamo, ma non
Forni essa alla Chiesa uomini dalto meri peccato propriamente detto o cattiva quali
to: Ugo e Ricardo di S. Vittore, Pietro t libera, imputabite e degna di pena, ch
Lombardo, it poeta Santeuit, ec., apparte tale per nessun modo ce la dipinge Pa
neano a quellistituto. lia. i in ne furono postoto.
QuesP equivoco venne ottimamente
tratti dodici canonici per riformar quelto
di s. Genovefa. it p. Gourdan, un de toro schiarite da s. Agostino. La concupiscenia
canonici, lia dato in sette volumi in fol. la dicegli essersi appellata peccato in altro
storia degli uomini grandi di quel mona senso, perch Pacconsentirvi peccaree
stero. V. Vie dea pres et dea martyrl, t. VI. perch essa in noi destasi malgrado no'
VIZl0. Signica questa parola in ori stro, De perf. iustilia, c. 21, n. 44; e
gine difetto, mancamento, e dicesi cosi nel l. i Contra duas ep. pelag., c. 15,
nel senso sico come nel morale. In questo n. 27, e la concupiscenza chiamarsi pec
esprime una naturale tendenza ad una cato non perch sia peccato in s, ma
bitudine contratta di far ci che vietato perch effetto del peccato, intendasi di
dalla legge di Dio. A quel modo che un quelto dAdamo; e lietract. l. i, c. lll,
certo numero di buone azioni fatte da un n. 2, altorquando PApostoto dice: Quelto
uomo non prova-chei sia nato virtuoso, che non voglio io fo, chiamarlui questa dis
alto stesso modo parecchi mancamenti dal posizione peccato per esser effetto e pena
medesimo commessi non provano esser del peccato. La stessa cosa ripete De con
lui vizioso: Pabitudine quella che costi tinentia, c. 5, n. o; De mzpt. etconculm,
l
l
|
V0
allapostolato,vocalus apostolus, Rom. i, l .
Dichiara che nessuno arrogar si dee Po
nore del ponticato se non siavi chia
mato da Dio come Aronne, Hebr. v, 4,
Per terzo, esprime to stato dun uomo
nelPatto desser chiamato alla fede. Con
siderate la vostra vocazione, dice PApo
stoto, I Cor. l, no, come non molti sa
pienti secondo la carne, non molti po
tenti, non molli nobili, ec. E vu, 2o:
Ognuno resti in quella vocazione in cui
fu chiamato.
Avvi per detesti delto stesso aposto
to in cui la parola vocazione merita vi
si badi particolarmente. Noi sappiamo,
dicegli, Rom. vm, 28, che le cose tulle
tornano a bene per coloro che amano
Dio, per coloro i quali secondo il pro
v0
274
ponimento (di lui) sono slati chiamati gtoria eterna. TutPaltro. l. In quel luogo
santi. Imperocch coloro clregli ha pre si trattava solamente di provare contro i
veduti li ha anche predestinati ad es
ser conformi alfimagine del Figliuol grazia e alla fede puramente gratuita, in
suo. E Rom. lv, s: A chi.... crede in dependente da qualunque merito e buona
disposizione dal canto delPuomo; s. Ago
pulala la fede a giustizia , secondo il stino non ebbe mai contesa co pelagiani
proponimento della grazia di Dio. Al circa la predestinazione alla gtoria eterna:
c. lx, il H , dopo aver partato di Giacob onde se it santo dottore sembra tator con
be e dEsa, osserva come, non essendo fondere coteste due predestinazioni, que
ancor nati e non avendo fallo n bene sto non pu n punto n poco render
n male (afnch fermo stesse il propo oscuro it senso delle parole di s. Paoto.
nimento di Dio che secondo Pelezione), 2.i Gli chiaro che in tutti lpassi recati
non per riguardo alle opere ma a colui PApostoto si proposto unicamente di
che chiam, fu delto (a Rebecca): Il mag provare che la grazia della fede conce
giore sar servo del minore. Al c. mi5, duta vuoi agli Ebrei, vuoi a gentiti, non
Ephes.: Dio ci predestin alVadozione fu altrimenti Il guiderdone di toro opere
de figliuoli per G. C. a gloria sua, se o virt, bens un favore, un dono gratuito
condo il beneplacilo della sua volont, della divina misericordia. A che scopo
e ci vien ripetuto al il u. Finalmente , s. Agostino avrebbe lrto un si fatto sen
n Tim. i, 5: Dio ci ha liberali e ci ho so? 5. Quando s. Paoto e s. Agostino di
chiamati con la vocazione sua sanla non cono che i fedeli son da Dio predestinati
per le opere nostre, ma secondo il suo ad esser conformi alPimagine del Figliuol
proponimento e secondo la grazia la suo, non trattasi gi duna conformit nella
quale a noi slala dala in Cristo Ges gtoria eterna, ma si nella santit e nella
prima che cominciassero i secoli. In tutti virt. Siccome abbiam porlato Pimagi
gli addotti testi it disegno di Dio viene ne dell uom terreno , dice PApostoto ,
l Cor. xv, 4o, portiamo anche Vimagine
espresso colla voce proposilum.
Dal confronto di essi ne pare evidente del celeste. E Il Cor. ni, 18, dopo favellato
avere s. Paoto colta della voce inteso la della cecit degli Ebrei, Noi tutti per,
mira o it disegno che ebbe lddio nel chia soggiunge, a faccia svelala mirando quasi
mare alla fede cotoro che gli piacque non in uno specchio la gloria del Signore ,
desimi testi e cosi spiegolli contro de pe sono stati chiamati secondo il disegno di
lagiani,i quali per proposilum intendeano Dio intende chiaramente di dire che non
272
V0
V0
tarte, chi avesse disposto di s contro la stanti; per 5. esporremo ci che abbia
votont di Dio. Vero non rivelarsi da fatto s. Girolamo per ridurre questa ver
lui a ciascun individuo la condizione che
gli prepara; ci son per de segni pei quali
si pu far prudente giudizio dessere chia
mato a questo piuttosto che a quelto stato.
Una ferma, costante e sperimentata in
clinazione a consecrarvisi, un amor di
chiarato per le pratiche e i doveri da esso
V0
V0
273
grado!
5. Per tutta la lettera di s. Girolamo
a Sunia e Fretela scorgesi tino a che se
gno giunga la riverenza sua per la volgata
latina de Salmi; a malgrado delle molte
mende che vi addita, vuol che si conti
nui a cantarti nelle chiese, per non esser
tali mende ritevanti al punto di richiede
re la riforma dun uso cos vetusto. Nes
suna di esse infatti attacca it domma n
pu trarre it popoto in errore. ll santo
dottore aggiugue le sue correzioni esser
contrario
274
V0
V0
quando son provati daltra parte. V. Eu
seb., Hist. ecclem, l. n, c. s, e le note.
Ecco qua una buona porzione degli
scritti del nuovo Testamento che han po
tuto e dovuto esser noti a Roma innanzi
Pa. a7, epoca del martirio di s. Pietro: e
perch non sarebbero stati tradotti in la
stro critico confessa la verit mentre si stato questo un de mezzi che pi efca
studia negarta.
Pu vedersi ne fratelli Wallembourg ,
De instrum. probandw dei , part. nn,
sez. n e seg., no a che segno da prote
testanti sia stato guasto it domma colPin
fedelt delle versioni.
Trattasi ora di vedere se gli scrittori
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Il. Si risponde alle obiezioni de pro
teslanli. ll Mosemio, Hist. christ., sec. ll,
Se, noia, cita s. Girolamo, it quale nella
sua prefazione sugli evangelii dice aver
trovata una diversit immensa tra le va
rie interprelazioni della Scrittura ed es
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zione sia stata fatta da uno stesso autore a tale coraggiosi da imprendere una com
n ssarne la data precisa: a noi basta pinta versione della Scrittura dal greco
aver dimostrato che in nessun luogo tor
nava pi agevole che in Roma it raccorre sei versioni delP antico Testamento ben
insieme tutti quegli scritti e trastalarii; conosciute, giacch Origene le avea rac
non ci volle pi che leggere it vangeto di colte ne suoi Otlapli; ci tuttavia non
s. Matteo per invogliarsidi voltare in latino scem Paffelto delle chiese greche perla
Pantico Testamento dei settanta interpreti.
l protestanti, torniamo a dire, non si ricor
dan pi di quelto che scrissero della pre
mura avuta da primi predicatori delPE
vangelio di far leggere la sacra Scrittura
a fedeli e sulla necessit delle bibbie in
lingua volgare: ma quando mai stetter
fermi in alcuna toro asserzione?
stanti.
6.- Obiezione. Ponendo mente alle di
verse maniere onde s. Cipriano cita la
Scrittura, si scorge comegli avesse sot
Pocchi differenti versioni e seguitasse or
Puna or Paltra. Osservazione del Basnagio,
Hist. de Vgt., l. lx, c. 1 e a.
liisp. Si vede piuttosto che non ne trascriveva nessuna , che citava la Scrittura
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va che prima di quelPepoca le dette chie tura, nel quale si avvicin quanto pi gli
se non avessero preditezione alcuna per fu possibite ai Settanta e quindi alPanttca
questa versione, chequi una se ne se Volgala. Questultima versione cosi ritoc
guisse, col unaltra? E stollezza, ripetia cata quella che venne poco a poco adot
mo, it credere che le chiese dioccidente, tata da tutte le chiese doccidente e de
libere insino altora a scegliere quella tra nominata per tal motivo la Volgala mo
duzione che tor piacesse, siensi attaccate dernu. V. i Prolegomeni della bibliot.
tutPa un trattto alla Volgata antica di pre sacra di x. Girolamo. Vi furon conser
ferenza a una version nuova, accertata vate le profezie di Baruc , la Sapienza ,
tuttavia siccome migliore delPaltra. Ci PEcclesiastico, i due libri de Maccabei e
non fu veduto mai; ma come Pamore della segnatamente i Salmi quali si trovavano
novit it carattere distintivo delPeresia, nelPantica Volgata. Abbiam veduto essere
la costanza e Pattaccamento alPantichitt stato di quesPavviso to stesso s. Girola
anco nelle cose indifferenti fu sempre it mo, a n di risparmiare ai popoli it dis
segno indubitabite della vera chiesa.
piacere dudir cantare i salmi in diversa
lll. Lavori di s. Girolamo sulla sacra maniera da quella cui era accostumato n
Scriltura. Egli assai pi necessario it dalla fanciullezza; non visi fecero che le
ben distinguerti che it fermarne precisa correzioni assolutamente necessarie.
mente la dala. l." Convinto quel padre
Questo procedere onora per fermo it
delPimperfezione della version greca dei senno de pastori e it disinteresse di s. Gi
Settanta, quindi della Volgata latina con rolamo; esso dimostra come quel santo
dotta su di quella, ne imprese una nuova vecchio, che meritossi a buon dritto, quan
sul testo ebraico, dopo avere studiato in to Origene, it nome dbidamanzio o infa
tensamente quelpidioma e adunati esem ticabite, non lavorasse n per la propria
plari con grave dispendio , come narra fama n per ambizione di deltar legge al
egli stesso. 2." Conciossiach it greco de trui , ed altro scopo non avesse che la
Settanta fosse pi corretto negli Esapli purezza della fede, it perfezionamento
d0rigene che altrove , lawr. egli una della piet, Pediticazion de fedeli e la
nuova version latina de Settanta su esso gtoria della Chiesa. La maniera ben di
greco cosi emendato, Prwfat. in Paralip., versa onde adoperarono tutti lnovatori
al che Pavea esortato s. Agostino. 5." Ad dimostra ad evidenza cheglino erano spin
istanza di papa Damaso, dopo aver col ti da tuttPaltri motivi.
lazionato molli esemplari del nuovo Te
Ci non impedi punto che parecchi cri
stamento per trasceglierne la lezion mi tici moderni non si volgessero a vitipen
gliore, ne fece una nuova traduzione la dere,quanto fu in poter toro,itmerito del
Bsrloinn. Vol VI.
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tot swculorum usu in Ecelesia probala
est, in publicis lectionibus , dispulatto
nibus , prwdicationibus et exposilioni
bus, pro aulhentica habeatur, et nemo
illam reiicere quovis prwtextu audeut
vel prwsulnat.
Falsa al tutto e maliziosa la maniera
onde fu da protestanti travestito it senso
del riferito decreto. Il Mosemio, Hist. ec
cleen, sec. XVI, sez. Ini, parLi, c 1, S 25,
ne discorre cos: u Il romano pontece
appose quanti pot impedimenti alla co
gnizione ed esatta interpretazione de Li
bri Santi, che gli tornavano di tanto pre
giudizio. Fu data licenza ai disputatori di
far le riessioni pi ingiuriose alla digni
t del sacro testo, di porne Pautorit al
disotto di quella del papa e della tradi
zione. Poi, per un decreto del concitio di
Trento, Pantica version latina o Volgata,
tuttochi piena zeppa di grossolani errori,
scritta in istit barbaro e dunoscurit in
pi luoghi impenetrabite, venne dichia
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vano questi con ispregio Pautorit della gli nuovo vigore ed ebbe nuovo in
Volgata, vi opponevano le proprie ragio coraggiamento dal sommi ponteci; basta
ni e torcevano a grado toro it senso de it sapere quanto fece su questa materia
testi: a quesPaudacia intese di por freno Clemente XI per essere sttomacati della
it concitio. Ma cotesti si orgogliosi dottori calunnia de protestanti.
avean pi dritto di condannar la nostra
ll cardinal Bellarmino prov in una dis
versione che non ne avevam noi di sprez scrtazione che, in forza del decreto del
zare le toro? La Volgata contava per s t Tridentino, assolutamente denito non
la riverenza costante di dieci interi se-Itrovarsi nella Volgata nessun errore sia
coli, come nota it concitio; le toro nasce circa la fede che circa la morale; chessa
vano appena altora e ne uschano ogni debbe conservarsi per Puso publico delle
giorno di nuove: a chi spettava it sen chiese e delle scuole come ne secoli pre
tentica si apertamente falso che it suo ginali n che vada scevra di mende. Al
traduttore inglese Pha confutato in nota.
4. Sarebbe stato uopo mostrare in che
Pautenticit dichiarata duna versione val
ga a nascondere al popoto it vero senso
del sacro testo. Se la cosa sta cosi, la
traduzion di Lutero dovette produr que
fatto che it concitio si sia attribuita unau quanto essa merita. Beza ne part con
torit pari a quella de toro maestrii
moderazione; Luigi di Dio, Grozio, Dru
5.Qnei concitio, dicono, conferi col suo sio, Paoto Fagio, ltlitl, Welton, Luigi Ca
decreto pi autorit alla Volgata che non pel, ec., prolessarono di rispettarta; da,
agli originali su cui fu fatta, a n di storre
chi che sia dal leggere questi ultimi. Nuo
va calunnia, contradetta dalle parole stes
se del decreto. Dichiarasi in questo ex
omnibus latinis edilionibusquw circum
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retta, it concitio di Trento avrebbe dovuto del Tridentino, it quale non pur professa
aspettare che ci fosse fatto, prima di di la riverenza in che tiene i Libri Sacri,
chiararta autentica. - Gli come dire che ma ci ordina eziandio iPinterpretarti giu
prima dapprovare un libro bisognerebbe sta la tradizione e non giusta la nostra
attendere che se ne facesse lwrrala. Tra opinione privata.Se questa legge par dura
le mende corrette nella Volgata sotto Si a protestanti, e fu dunque per meglio ac
sto V e Clemente VIl nessuna ve nha che commodarsi che presero per sola, regola
si riferisca o alla fede o ai costumi: onde di fede la Scrittura, ben convinti chessa
non poterono impedire che it concitio sen non li porrebbe mai in impaccio nch
tenziasse quella versione siccome esente fosser padroni dintenderta come toro ta
da errore cosi sulPun punto che suitPai tenta.
tro; e perci elPera autentica o facente
in terzo luogo, per rappresaglia noi ab
autorit. inanzi mettere in mano di nuove biamo apposto pi d una volta ai nostri
versioni a fedeli e darte toro per parola avversarii che seguissero praticamente la
di Dio, i novatori non aspetiarono che stessa nostra regola. affettando disappro
fosser scevre derrori, giacch dal punto varta. Un luterano, un anglicano, un cal
chesse comparvero non si cess mai di vinista, un sociniano non reputato or
venirte emendando. Ma tutto era lecito a todosso nella propria setta se non in quan
novelli inspirati; nessuna cosa innocente to intende la Scrittura nel senso commu
da parte de pastori cattolici.
nemente in essa societ ricevuto; ovegli
s." Fu eziandio proibito dal concitio a professi publicamente dinierprelarta dal
qualunque interprete della Scrittura it tro modo, avuto in conto di falso fratelto,
dare ad essa in materia di fede e di mo di falso dottore, di pastore indegno, ec., e
rale un senso contrario a quel che tiene gli vien detto anaiema; testimonio ne sie
la Chiesa od al sentimento concorde de no it sinodo di Dordrecht, le conferenze
padri. Legge dura, grida it Mosemio; pro tra i luterani e i caivinisti, tra questi ci
cedere ingiusto e tirannico, aggiugne it sociniani.
suo traduttore. Legge giusta, diciam noi
Pi: it concitio di Trento aggiugne spet
al contrario, savia, ragionata, indispensa tare alla Chiesa it giudicare del vero senso
bite nella chiesa cattolica; e it proviamo e della interpretazione delle Scritture;
senz altro.
altra conseguenza necessaria del principio
Primieramente," concitio dichiara inan-Ida s statuito. it Mosemio travisa anche
zi tratto di ricevere colPegual rispetto e questa denizione e dice che la Chiesa
devozione si i libri tutti delPantico e del guarentisce a s soia od al capo suo,
nuovo Testamento , s le tradizioni ri il romano pontece, it diritto di giudi
sguardanti la fede e i costumi venute dalla care del vero senso della Scrittura. Ci
bocca di G. C. o degli apostoli e inno a non pu venir da ignoranza, essendo cosa
noi nella chiesa cattolica conservate. Or, a tutti nota che la congregazione intera
per qual canale ci giunsero elieno coteste de cattolici per la chiesa ha sempre in
tradizioni se non se per Porgano de pa teso non it capo n i membri soli, ma i
dri, che furono dogni tempo l pastori e membri uniti ai toro capo e it pastore
i dottori della Chiesa? Ammessa dunque unito al gregge. i1ia non monta; it tifose
la tradizione, non poteva it concitio far di mio era gi prima sicuro che pi nera e
meno del vietare sinterpretasse la Scrit siolta una calunnia contro di noi , me
tura in un senso contrario alla tradizione glio viene accolta da protestanti.
o al sentimento unanime de padri. Non
Finalmente. per colmo di malignit, egli
si dee dimenticare esser questa regola it afferma che la chiesa romana continu a
distintivo essenziale del caitolicismo dal sostenere pi o meno apertamente i Libri
protestantismo; anzi la legge stabitita dal Sacri non essere fatti pel popoto, sibbene
tolicismo.
in secondo luogo,questa stessa legge era
gi stata portala pi di mitle anni prima
dal sesto concitio ecumenico; non era essa
pertanto un nuovo giogo che simponesse
ai cattolici. Ma riettasi alla bizzarria de
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che in Francia e in qualche altri paesi i gaia. Avvi perci ragion di sperare che,
laici leggono la Scrittura senza che se ne raccogliendo e collazionando tutti questi
faccia riclamc di sorta; ma ci avviene , monumenti, verr fatto di dare in appres
dicegli, a malgrado de partigiani dei papa. so una Bibbia latina compiuta, quale usa
- Ma ci ha egli in Francia od altrove un vasi ne primi quattro secoli della Chiesa.
cattolico it quale non stia pel papa?
QuesPopera vivamente a desiderarsi:
Non si giugnerebbe a capire questo la conformit de tanti mss. scoperti in di
tratto satirico, ove non si sapesse daltra verse contrade dEuropa nir di chiarir
parte che it Mosemio era avverso alla co falsa P opinione de protestanti, i quali
stituzione Unigenilus. Il Quesnelto, ani sostengono che negli antichi tempi non
mato dal medesimo spirito che i prote ci avesse versione generalmente adottata
stanti per diffondere fra it popoto gli er e che alle diverse chiese fosse lasciata fa
rori siemperati nelle sue riessioni morali colt di scegliere quella che meglio pia
sul nuovo Testamento, insegn in esse la ceva.
lettura della iScrittura sacra essere non
VOLONTA, VOLONTARIO. La voce v0
pur vantaggiosa ma necessaria del pari in lont signica ad un tempo la facolt e
ogni tempo, in ogni luogo, a chi che sia; Patto di volere: questo doppio senso fu
Poscurit di quel sacro codice non essere e sar sempre la fonte dinniti sofismi ed
pei laici una ragion di dispensarsi dal leg errori; a voler evitarti, necessario dis
gerta; correre obligo di fartto, segnata tinguere in noi differenti specie di atti.
mente i di festivi; i pastori non avere po
l." Gli atti forzati da violenza esteriore:
test veruna dinierdir la lettura del Te tale sarebbe P omicidio commesso da un
stamento nuovo, giacch la sarebbe come uomo a cui un altro pi gagliardo di lui
una specie di scommunica, ec. Propos. avesse condotto it braccio e fattogli im
79-85. Queste proposizioni furono con mergere it ferro nel petto delP ucciso;
dannate da Clemente XI siccome false. quesPazione, come ognun vede, non pu
Falso, infatti , che la lettura delle ver attribuirsi a colui che pali violenza, sib
sioni della Scrittura sia necessaria in ogni bene albaltro che Pha fatta.
tempo, giacch vi ebbe de tempi vertigi
2." Gli atti meramente spontanei pro
nosi ne quali cotal lettura tornava di peri cedenti da noi ma senza avvedercene, co
coto e di danno a menti avide derrore ed me i moti dun uomo immerso nel sonno
ebre di fanatismo; onde fu essa vietata in o delirante,i quali, anzi che alla votont,
Inghitterra al principiar della riforma , si attribuiscono al mecanismo animale.
come in Francia a certe persone quando
s. Gli atti volonlarii ossia quelli che
sorse it giansenismo. Il Mosemio stesso partono da un principio interiore o da
giustto poi al tutto it censurar che fa mangiare quando siamo stimolati dalla
qui la savia condotta de pastori cattolici. fame, dormire altora che ci sentiamo stan
V. Delle varie edizioni ed emenda chi, fnggire per la paura: questi atti da
zioni della VolgalaNe abbiam tenuto dis noi si fanno perch sappiamo esser mezzi
corso sotto la v.Blam/l LATINA; ma cisiam per liberarci dalto stato molesto in cui ci
male apposti dicendo non rimanere libri troviamo. Credere a una verit, amare it
interi delPantica Volgata o version latina nostro bene in generale sono alti voton
italica, fuor de Salmi, del libro della Sa tarii e non liberi, quindi n di tode me
pienza e delPEcclesiastico, giacch vi sono ritevoli n di ricompensa.
ancora i due libri de lllaccabei. Oltreci
4." Finalmente, gli atti liberiovver quelli
non sapevamo i seguenti fatti. Nel i710 it che facciamo con badare e riettere, per
benedettino Martianay di fuori di questa elezione e con un motivo, con vera po
versione i libri di Giobbe, di Giuditta e dest di resistere ad esso motivo e fare
Pevangelio di s. Matteo; nel 1784 it oppostamente. Se un uomo fosse spinto
p. Bianchini delP Oratorio di s. Fitippo dalla fame o dal brama di mangiare cos
Neri public in Roma quattro esemplari violenta da non vi poter resistere, non
de quattro evangelii; Luca di Bruges, che sarebbe libero di mangiare od astener
mori nel l6l9, attest daver veduto nel sene; opererebbe meno per motivo pon
Pabbazia di Malmdy, diocesi di Liegi, un derato che per machinale impulso; non si
mss. contenente tutte le epistole di s. Pao csiterebbe a dire aver lui ci fatto invo
to; nalmente it p. Buriel gesuita, pochi tontariamente, comech quelPazione pro
anni sono, annunz come avesse scoperto cedesse dalla sua votont. Strano abuso
a Toledo due mss. gotici delPantica Vol
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cott, certamente attiva ed operante per azioni; le quali azioni perci son tutPin
s stessa; edi ci siam convinti dalP in sieme opera di Dio e nostra. Credere che
timo senso, ch la invincibite tra tutte sotto Pimpulso della grazia la nostra vo
le prove. Non essa adunque la facolt tont sia meramente passiva un sup
di ricever daltronde inclinazioni, voleri, porre che Dio disfaccia in noi quel che ha
come si pretende dai materialisti, ma si fatto increandoci,e che la grazia distrugga
la potenza di produrti; Pinterior senti la natura.
Quando nella Scrittura si dice che ld
mento ci fa chiarissimamente distinguere
i casi in cui operiamo da quelli in cui sia dio tiene in sua mano it cuore delP uo
mo puramente passivi.
mo e to volge a suo grado, ch ei to can
Non solamente noi sentiamo che questa gia , che vi mette un disegno o una vo
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dere et vellc Dei est, quia ipse prwparal tivi che passivi? S. Agostino nesuoi li
volunlatem; et utrumquc nosttrum, quia bri De libero arbilrio tratt questa ma
non /il nisi volentibus uobis. Retract., teria da sommo tosofo e teotogo pro
l. i, c. 25, n. 5.
fondo. Quid lam in volunlale quam ipsa
Al modo stesso perci dee intendersi volunlas sita est? L. i, c. i2, n. so. Non
quel che disse PApostoto della concupi aut peccalum csset aut recle faclum quod
scenza, Rom. vn, ts elseqq.: Il volere non /ieret colunlate. Ac per hoc et pwna
io ho dappresso, ma di fare il bene in iniusla esset, et prwmium, si homo vo
teramente non trovo via. Conciossiac/ic luututem non haberet liberam. L. n, c. 4,
non fo il bene che voglio, ma. quel male n. 4. Qui defectus (it peccato), quoniam
che non voglio, quello io fa. Che se io est volunlarius , in nostra est posiius
fo quel che non voglio, non son gi io polcstate...,- si autem nolis , non eril.
che lo fa , ma il peccato che abila in C. 2o , n. 54. Conseguentemente alPidea
che non voglio, non son gi io che lo enim peccat in eo quod nullo modo ca
fa, ec. 5." Che, quando proviamo i moti ceri polest? Peccatur autem. Caveri igi
lur potest. C. i8, n. so. Non nisi calun
lale peccatur. De duab. auimab, c. 10,
n. 14. Si liberum non sil, non est vo
tunlas... Nemiuem viluperalione, sup
pliciove dignum qui aul id vetil quod
iustilia velle non prohibel aut id non
era votontaria.
Il perch fu da noi gi osservato avere C. u, n. 15. Dicere animas et esse ma
ipadri della Chiesa ed anco s. Agostino las et nihil peccare plenum est itemen
appellata votontario soltanto ci ch li tiw; dicere autem peccare sine calun
bero, e inteso per votont la libert; tale late magnum deliramenlum est, et pec
si fu Pusanza degli scrittori sacri,usanza cati reum tenere quemquam quia non
da noi pure seguita nel commun favel fecil quod facerc non potuil, summa,
lare. Infatti pu egli chiamarsi propria iniquilalis est et insaniw. Quamobrem
mente votontario ci che accade in noi, illw animw qiiidquid faciuul, idcst si
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da lui stesso stabitite contro i manichei; modo caveri polest ? Nelle Bilratlazioni,
non potersi attingere isuoi veri sentimenti
che nelle ultime sue opere.
Se cotesti ragionatori si stesser contenti
al dire che negli scritti contro de pela
I. i, c. 9, n. 5, fa osservare davere ag
giunto, n. si : Et Iamen etiam facla. quw
dam improbanlur et corrigenda iudi
chiaramente come in quelli contro i ma ct non potest... Sed hzec omnia homi
nichei , che nel cator della disputa gli num sunt es: illa mortis damnalione
sfuggirono espressioni che sembrano es venienlium; e cita s. Paoto. Ecco nel
sere in opposizione co suoi antichi prin Puomo due vizii, due difetti da condan
cipii,ne converremmo di leggieri. llla sup narsi e da correggersi , Pignoranza col
porre che abbia alPintutto mutato sistema, Pistruirsi, la concupiscenza col resister
che sia caduto da uno in altro eccesso o vi, improbanda, corrigenda. S. Agostino
seniaddarsene, o deliberatamente e senza non dice che questi difetti sieno votonta
farne avvertiti i proprii lettori, la im rii, che sien peccati, mancamenti condan
putazione di troppo oltraggiosa a un pa nabiti e degni di pena; dice P opposto,
dre della Chiesa cotanto rispettabite. Noi aggiugnendo che, quatora Pignoranza e la
Pabbiam gi confutata sotto Particoto Aoo difcolt a fare it bene fossero la natura
srmo (s.), ma non possiam dir di sover primitiva delPuomo , non ci sarebbe ra
chio per distruggerta.
gione di biasimare, si piuttosto di todar
I." Non si giugner mai a farne capaci Dio. Sarebbe egli ci argomento di tode,
che questo padre abbiaobbracciato sulndi ove ci avesse creati con difetti riprensi
sua vita una dottrina che avea condannata biti e degni di castigo?
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Nel libro De duabus animabus, c. lo, S. Paoto, Rom. vm, c, dimanda se la legge
n. u, avea detto non darsi peccato fuor sia un peccato, cio se sia difettosa, vi
ch nella votont, ec. Nelle Rilratlazioni, ziosa o pregiudizievole e cagion del pec
I. i, c. n1, n. a, dice che i pelagiani po cato.
tean farsi forti di quelle parole a negare
4." Si ha gran cura di farci osservare
it peccato originale ne bambini; ma un aver la Chiesa solennemente approvato
tal peccato fu certamente nella votont la dottrina da s. Agostino sostenuta con
dAdamo. S. Paoto chiama la concupi tro i pelagiani. llla se questa dottrina
scenza peccato perch vien dal peccato una palinodia, sessa in opposizione con
ed pena di esso e trovasi nella votont quella dal detto padre stabitita contro i
qualunque volta vi si consente. E ripete manichei, la Chiesa ha dovuto condannar
pure solennemente quesPultima; altrimen
la stessa cosa al n. s.
Nel libro De vera religione, c. H, n. 1 7, ti essa avrebbe lasciato nelle mani de suoi
abbiam letto essere it peccato si fatta gli it pro e it contro, quindi un laccio
mente un mal votontario che , ove non inevitabit derrore. Or, ci si additi la cen
fosse tale, non sarebbe pi peccato , ec. sura da lei pronunziata contro i libri del
Ora, nel i delle Rilratlaziont-. c. ti, n. s, santo dottore ne quali si combattono gli
s. Agostino sostiene che questa denizio errori de manichei. Cotoro che in tutti i
ne giusta l. perch quivi non trattasi secoli fecer Petogio delPoperc di lui non
del peccato che anche la pena dun pec ne eccettuaron nessuna.
cato; a. perch colui che vinto dalla
u. Ben gratuitamente e senza utite di
concupiscenza vi consente per sua voton sorta avrebbe it detto padre abbandona
t, e chi opera per ignoranza opera tut to i suoi antichi principii per confutarei
tavia per votont propria; 5. perch non pelagiani; ci non era punto necessario.
unhassurditt chiamar votontario it pec A che serviva a Pelagio P argomentare
cato originale,posciach venuto dalla vo sulla nozion del peccato in generale data
tont di Adamo. Sia; ma se non assur da s. Agostino, per negare it peccato do
dit, almeno abuso della parola volon rigine? Aveva it santo dottore denito it
lario. Ora, non gi su dun si falto abuso, peccato attuale e personale, quando in
adoperato solamente per chiuder la bocca vece traltavasi dun vizio abituale ed ere
ai pelagiani, dssi giudicare de sentimenti ditario: la denizion delPuno non pu con
di s. Agostino; non basta per prestargli venire alPaltro. La difcolt pertanto reg
un sistema da lui giudicato assurdo, in gevasi tutta sul doppio senso della voce
giusto, distruttivo del cristianesimo e do peccato. Pelagio non vantaggiava d un
gni religione. l principii da lul statuiti passo insistendo sulla nozione del libero
sulla natura del peccato e della libert arbitrio qual se Pideava s. Agostino. in
delPuomo, principii dettati dal commun tendeva questi per esso la podest di eleg
senso e confermati dalla nostra propria gere tra it bene e ll male: Pelagio voleva
coscienza, rimangono egualmente intatti. fosse una tendenza eguale, una specie
Se i pelagiani, i quali riconoscer non dequlibrio della votont tra Puno e Paltro,
voleano ne gliuoli dAdamo un peccato una pari facitit di volgersi a questo o a
dorigine, vi avessero ammesso un vizio quelto indifferentemente; donde inferiva
originale,un difetto sico, morale, non vo che se la grazia imprimeva alla votont
tontario, ma ereditario, un degradamento un movimento verso it bene, si verrebbe
e una depravazione della natura quale ld adistruggere it libero arbitrio. S. Agostino
dio Pavea creata in Adamo, s. Agostino cer sostenne a buon dritto che cotesto pre
tamente non avrebbe tor mosso difcolt teso equitibrio erast trovato nel soto Ada
sulla parola peccato, ed ogni controver mo; che it libero arbitrio inteso in tal gui
sia sarebbe stata nita. Egli certo che sa non davast pi ne discendenti di lui,
nella Scrittura questo vocaboto non signi
ca soltanto un peccato propriamente det
to, ma un vizio, un difetto naturale o ac
cidentale, vuoi sico, vuoi morale. Nel
PEccIesiastico, iu, lo, peccato matria si
gnica le infermit duna madre vecchia
e caduca. Daniele, vm, 12, chiama pecca
tum desolationis it tristo stato di Geru
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la votont, posta come in una bitancia tra it G. C. disse a Giuda: Quello che fai ftto
bene ed it male, vien tratta quando verso presto, lo. xm, 27; non era certamente in
Puno da una grazia irresistibite, quando tenzione n voler del Salvatore di con
vr Paltro da una insuperabite concupi- fermar quel traditore nel suo misfatto.
questo P attivit della votont, che non assolutamente. Mos domanda a Dio per
pretendono gi fare di noi de puri automi, che sostengono tuttavia esser noi responsabiti delle nostre azioni, ec. Una
mente che ha senno non si appaga di contradizioni; distrugger con Puna mano ci
le idee tutte del buon senso , affastellar in Dio veramente ein forza della quale
tico pertinace.
Dio, al par del suo intelletto, un atto sem- volere positivamente tutPuno, ec. Rp.
plicissimo, nondimeno, per soccorrere al au Prum, part. n, c. 95; Entret. de
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mini giungano a salute, altorch vede che quod etiam contra eius t volunlatem.
questi o quelli abusano demezzi a quel Nel libro De eorrept. et grat. , c. 14 ,
ne impartiti, vuol per giustizia che va n. 45: Deo valenti satvum facerc nut
dan reprobi e condannati.
5." Si distingue ancora in Dio una vo
della Chiesa. S. Paoto in certo luogo delle it d effettivamente, mezzi di salute, non
sue lettere dice che lddio vuol salvare eguali e nella medesima quantit ma pi
tutti gli uomini, ed altrove ch egli usa o meno, secondo che gli aggrada, si che
misericordia a chi vuole e chi vuole in arrivar possano a salvamentto ove prot
dura. In un altro luogo domanda: Chi tino di cotali mezzi. La si chiami talvo
tum ad peccutores attinet , quod Deus da noi mentovate non viene mai in con
notuil fecerunt; quantum vero ad omni itto con Paltra, n veruna di esse deroga
potentiam Dei, nullo modo id ef/icere menomamente allonnipotenza di Dio od
vatuerunt. Hoc quippe ipso quod contra alla libert delu0mo.
votunlatem fecerunt eius, de ipsis facta,
Tultavolta che it peccatore resiste alla
est eolunlas eiusm. ut miro et ine/fabili grazia, si fa reo di colpa, incorre la dan
modo non fmt prwtcr eius volunlatem nazione, non fa contro n alla prima n
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delezione, alle grazie efticaci che lddio d
a chi gli aggrada, quantunque ogni uomo
tont non pu aversi miglior prova. llla dan salvi, cc. , to spieg dicendo signi
questa general votont non deroga puntto carsi con ci che Dio vuol salvarne al
alla votont particolare per la quale lddio
vuol concedere la grazia efcace della fe
de a un dato numero duomini mentre la
sciane altri nelPinduramento e nella in
fedelt; in questo senso usa egli miseri
cordia a cui vuole, Rom. ix, m, I8. Que
sta misericordia particolare per non lede
per niente la misericordia generale , in
forza della quale impartisce a tutti de
mezzi di salute coi quali giugner potreb
bero alla grazia della fede se non vi fa
poto. questa la predestinazione alla sto cio, la sua dottrina, i suoi esempi e
grazia.
promesse, e la remission de peccati o la
Nessuno parimenti resiste alle grazie giusticazione; mai non ammisero grazia
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ni; dunque ha dato a tutti forze naturali l. che la grazia pelagiana, cio la cono
che bastino per disporsi alla salute; dun
que egli accorda le grazie o i mezzi di
salute, quali sono la cognizione di G. C.,
della sua legge e dottrina , la remission
de peccati e la giusticazione, a tutti che
vi si dispongano usando in bene del tor
libero arbitrio o almanco non pouendovi
obice.
S. Agostino rigetta a buon dritto la vo
tontgenerale di Dio intesa a questo modo,
perocch escluderebbe la predestinazion
degli eletti insegnata da s. Paoto. Egli so
cazione alla fede ed alla giustiticazione un asserir che Dio non vuole che la
una scelta relazion di Dio gratuita, inde salvezza sia possibite a tutti, chei non
pendente da qualsiasi disposizione e me it padre e benefattore di tutti, che G. C.
rito delP uomo; domma cattolico da noi non ha meritato e ottenuto grazie per tut
tuttavia professato.
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ch altra votont vera e reale in Dio non tradil. et des ss. pres, l. ix, c. 22.
ammettono da quella efcace in fuori o
che si adempie; ma, dicono, la votont morti senza Battesimo nediversi paesi
onde partiamo non si adempie, perocch del mondo sono pel manco it quarto del
moltissimi degli uomini non si salvan pun genere umano, torna ben duro Pescludere
to: pur confessano che in virt di tale dalla misericordia di Dio e dalla general
votont lddio d a tutti gli uomini mezzi redenzione una parte s considerevole della
sufcienti per salvarsi. Ma gli un abu nostra specie, non ostante la generalit
so di termini chiamar votont di segno o de termini onde partano su questo su
soltanto apparente quella che produce due bietto gli scrittori inspirati. Per verit,
grandissimi effetti, it primo di dare a tutti non veggiamo come si adempia rispetto
de mezzi bastevoli per andar salvi, it se a toro la votont di Dio di salvargli uo
condo di salvare di fatto un numero gran mini tutti e Puniversalit della grazia
dissimo di uomini. Ci inoltre non si ac della redenzione: ma non la scorgiamo
corda colla ragione che d s. Paoto di que gran fatto pi chiara riguardo a popoli
sta votont di Dio, cio che G. C. diede barbari e selvaggi che non udirono mai
s stesso per la redenzione di tutti. Ben favellare di G. C. Dobbiam per questo
pi ovvio st it chiamar questa votont far contro alla Scrittura o darte spiega
condizionale, stante che in essa contiensi zioni forzate e smarrirci in sistemi inin
una condizione; ma non per questo men telligibiti? Non questo it soto mistero
vera o meno sincera.
della condotta sopranaturale della provi
Altri, come s. Bonaventura e Scoto, di denza.
cono questa votont esser di fatto vera ,
Il perch la massima parte de moder
reale e di beneplacito, ma aver per iscopo ni teotogi non esitano a sostenere volersi
unicamente i mezzi o le grazie che pre da Dio con votont accidentale, reale, sin
cedono la salute e non la salute stessa; cera e formale, ma condizionata, la salute
e per questa ragione la chiamano votont di tutti quanti gli uomini, senza eccet
antecedente. Non riman pi che a farci tuare i riprovati n i bambini morti senza
comprendere come mai Dio che vuole i Battesimo; G. C. esser morto per tutti,e
mezzi non voglia punto it ne: secondo tutti pi o meno partecipare al benezio
it nostro ordinario modo di concepire, un della redenzione, quantunque non si possa
ente intelligente vuole i mezzi pel ne o assegnare di qual modo e no a che pun
it ne prima de mezzi.
to. Convengono tuttavia che lddio vuole
Sitvio, Estio, Bannez ed altri preten di votont conseguente la salute de soli
dono che la votont in discorso non sia eletti; che riguardo ad essi lddio ha una
propriamente e formalmente in Dio ma votont di preditezione , in conseguenza
soltanto virtualmente ed eminentemente; della quale ha toro largito mezzi pi po
perch lddio, fonte inesauribite di bont tenti e grazie pi efcaci che agli altri.
e misericordia, offre a tutti gli uomini Dottrina questa del Tridentino. it qual
mezzi generali e sufcienti di salute. Noi dice , sess. vi , c. 5: Elsi Christus pro
diciamo che non solamente lddio offre tali omnibus mortuus est , non omnes to
mezzi, ma li d; e perch egli vuol real men mortis eius benecium recipiunt,
mente, propriamente e formalmente tutto cio la salute eterna, e di s. Paoto che,
che fa, non ci ha dubio che vuol darti; 1 Tim. iv, lo, insegna lddio esser salva
e no l vorrebbe, ove non volesse real tore di tutti, principalmente de fedeli.
mente e formalmente it ne pel quale li
Fra gli eterodossi abbiam veduto che
d. Le ciance del Sitvio, ec. non vagliono da pelagiani e semipelagiani ammettevasi
che a gittar tenebre sul linguaggio chia in Dio una votont eguale e indifferente
ro, preciso e al tutto intelligibite della di salvare gli uomini tutti, senza distin
Scrittura.
zione o preditezione di sorta per questi
ll Vasquez ed alcuni altri fanno distin piuttosto che per quelli: it perch riget
zione tra gli adulti e i bambini: preten tavasi da toro qualunque predestinaztone;
dono che lddio voglia realmente e since e cosi sentivano anche i sociniani. l pre
ramente, ma sotto condizione, la salvezza destinaziani diedero nelPeccesso opposto,
degli adulti, e in conseguenza largisca a pretendendo che Dio non volesse realmen
tuttii mezzi di giugnervi; non potersi per te salvare che i predestinati; che G. C.
dir to stesso de bambini morti nel sen fosse morto per essi unicamente; che Dio,
della madre, ai quali non siasi potuto con per decreto antecedente ed assoluto aves
ferire it Battesimo. Il Bossuet sembra aver se destinato gli altri tutti alla dannazione.
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da miscredenti della sua scuola fu impu stessa cosa. lddio vuole sinceramente e
gnata la maniera onde noi concepiamo le positivamente Chn: Puomo faccia it bene ,
Alla replica del Bayle, che lddio pu, questa unequivocazione sulla parola per
senza nuocere alla libert delPuomo, con metlere, equivocazione da cui non bisogna
durtto infallibitmente a salvazione con una
serie di grazie efcaci, rispondiamo po
tertto lddio indubitatamente, ma se it fa
cesse, non vi sarebbe pi differenza tra
ci che noi opereremmo per impulso della
grazia e quel che speriamo per istinto, i
cui effetti non sono altrimenti liberi. Lu
nico segno che abbiam noi per distinguere
la necessit dalla contingenza o dalla li
variabite la seconda. Sdiamo it Bayle e dal temere inganno per parte di Dio, cre
quanti sono toso ad additarci altra dif dette fermamente che, avendogli lddio
dato quel gliuoto con un miracoto, ne fa
ferenza tra questa e quella.
La votont di salvare in Dio, secondo rebbe un secondo per restituirtto alla vita
lui, non sincera. Un re, dicegli, un ma anzi che venir meno alle sue promesse ,.
gistrato, un legistatore non si reputan vo come gliene d tode s. Paoto, Hebr. xi, lo.
lere Posservanza delle leggi ove non fac Tanto dicasi degli altri esempi della vo
biam dimostrato le tante volte la stoltezza suprema delPuomo nella volutt o nel pia
di un tal paragone. Un re, un legistato cere. Non entrerem punto a disputare se
re, ec., sono agenti limitati; onde non sotto questo nome s intendessero da lui i
c sconcio di sorta a esiger da toro che piaceri sensuali anzich la beata tranquil
facciano quanto ponno per riuscire in un lit dunanima virtuosa: la maggior gra
disegno e chiarir la sincera tor votont: zia che gli si possa fare si it credere
ma rispetto a Dio gli questo un assurdo, che non escludesse dalPidea della felicit
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veruna specie di contentezza e di ben es' Puossi egli nel mondo intero addurre un
sere. Non ammettendo egli altra vita da
questa in fuori , non poteva guari adot
tare altro sistema: onde i toso seguaci
delPuna delle dette sentenze non manca
rono giammai dadottar Paltra, essendo fra
toro necessariamente connesse.
G. C., venuto per rivelare agli uomini
la vita futura e Pimmortalit, n Tim. i,
10, insegna toro it sommo bene esser ri
posto nella virt, conciossiach sia questa stato e le antiche sue abitudini?
AlPultimo, falso che lddio ci abbia in
la sola che vale, a fartto degno della bea
titudine eterna. ll perch la vita presente terdetto Puso de piaceri moderati e in
non altro essendo clie una preparazione nocenti: soltanto P eccesso e P abuso ne
cit. Perci G. C. beati chiama cotoro che si trova e perch saremmo sempre espo
han to spirito e it cuore staccato dalle ric
chezze , cotoro che praticano la mansue
tudine, la misericordia, che son mondi di
cuore, che procurano la pace, che soffro
no con pazienza le persecuzioni demal
vagi e le atizioni che lddio ci manda.
in guerra.
VOTI DEL BATTESIMO. Cos chiama
vasi le promesse che suol fare un catecu
meno altorch, prima d esser battezzato
rinunzia a Satanasso e alle pompe ed ope
re di lui. Questo preliminare venne in
giunto rigorosamente agli adulti che ri
nunziavano alPidolatria o al culto dede
monti per abbracciare la religion cristia
na. Nel battezzarsi dun bambino tali pro
messe son fatte a nome di lui dal padrino
mente da toro e di giudicare che un Dio e dalla madrina e riguardano altora Pav
qual si vorrebbe da essi non sarebbe gi venire non it passato.
un ente buono, si bene un insensato e tri
Fra gli eretici degli ultimi secoli vebbe
sto artece.
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mente di crederein G. 6.: c gli uni e gli in Samuele, nel Battista. V. NAMIEATo ,
altri furono condannati dal Tridentino, RECABITI. Abbiamo partato a suo luogo
sess. vn de Bapt., can. 7 e 9.
della tigliu di lette. L obligo per di so
Voto -del Battesimo viene eziandio ap disfare ai voli chiaramente statuito
pellato da teotogi la votont o it desiderio Deut. xxm, al; Iob. xxn, a7; ps. Lxv ,
che hassi di questo sacramento altorch 15; Ecct. v, 5, etc.
Quantunque da protestanti siasi gridato
non pu riceversi di fatto: in tal senso
dicono essere it Battesimo assolutamente non poco contro i voti in generale, i coln
necessario vel in re vel in voto per sal mentatori inglesi della Bibbia di Chais
nelle note sul Levitico e sul Numeri han
varsi.
VOTO. Promessa che si fa a Dio duna no egregiamente spiegato la natura de
cosa reputata a lui accetta, alla quale per voli ivi menzionati e riconosciuta la sau
altro non si obligato: ci intendesida tit e Pobligazione di adempirti.
teotogi col dire che it voto promissio
Da alcuni increduli fu preteso,contutto
ci, un voto condizionale, qual fu quelto
de meliori bono.
Se sia lecita e commendevol cosa it far di Giacobbe, essere indecente; gli , di
voli e se, fatti chesiensi, corra obligo da cono una specie di mercato fatto colla Di
dempirii, da cotoro soltanto pu re\ ocarsi vinit mediante it quale P uomo sembra
in dubio i quali ammetter non vogliono dar a lei impor leggi e prescriver condizio
si opere buone surerogatorte, averci G. C. ni,procedere interessato e mercenario che
dati eonsigli di perfezione ed esservi me lddio non pu in veruna guisa approva
rito nel praticarti. Errore gli questo de re. Erronea sentenza questa. it dirsi da
protestanti, da noi altrove confutata. V. Giacobbe che, ove lddio degnato si fosse
CosstcLI svltucsLlci, Opsaa. Quatora it buon di proteggertto c ricondurtto sano e salvo
senso non bastasse a farne persuasi del e largirgli i suoi favori, ci gli avrebbe
contrario, ne convincerebbe la sacra sto dato la decima di quanto possedeva non
ria. lddio infatti non isdegn-i voli fatti altrimenti un mercato n un segno iPam
gli da patriarchi: egli gradisce it voto c bizionc. ma una promessa di gratitudine;
la promessa che gli fa Giacobbe dofferir Giacobbe prescrive una legge a s stesso e
gli la decima parte di tutti i beni che la non a Dio, legge inoltre alla quale non era
previdenza sua si degnerebbe largirgli. punto obligato. Se non avesse ricevuto da
Gen. xxvm, 22; xxxi, l5. Cos avea gi Dio nessun bene temporale, non gli sareb
fatto Abramo, dando a Melchisedecco la be stato possibite pagargliene la decima:
decima delle spoglie prese sui re da s se Anna madre di Samuele non avesse
debellati, xiv, 2o. Davide fa voto di fa ottenuto da Dio un liglluoto in conseguen
bricare un tempio al Signore, e questi gli za del proprio voto, non si sarebbe tropromette che un lal voto sar compiuto dal vata nel caso di consecrartto ai Signore:
gliuoto di lni, n Beg. vn, l'5; ps. cxxxi, 2. se l compagni di Giona non fossero stati
l principali lsraeliti concorrono alle spese scampati dal naufragio, non avrebber avu
di quelPediiizio, al che si erano obligati to Pobligo di sodisfare al voto fatto nel
forte della burrasca. Posciach todevol
con voto, l Parat. xxix, 6.
Ne libri di Mos parecchie leggi si scon cosa it mostrar gratitudine a Dio, Iodevol
trano sui varii voti che far si potessero e cosa pure it promettergliela.
Essendo piaciuto al Signore di gradire
su Pobligo e it modo di ademplcrti. Leg
giam nel Levitico, xxvn, t, come un uo i voli degli uomini sotto la legge naturale
mo od una donna potesse dedicarsi con c la mosaica, per che ragioni crederem noi
voto al servigio del Signore nel taberna chel pi non ne accetti sotto quella del
coto, un padre consccrarvi alcuno desuoi Vangeto? Rechinte in mezzo i biasimatori
gli o schiavi. Questi ultimi vennero po de voti. Non posson questi riguardarsi
scia denominati natinet, cio offerti a Dio. quali pratiche della legge cerimoniale, con
V. questa v. Ove non avessero sciolto un ciossiachsieno ad essa anteriori e gli apo
tal voto, dovean esser riscaltati mediante stoli stessi ne abbian fatto. posteriormente
un prezzo stabitito dalla legge. Troviam al concitio di Gerusalemme, nel quale era
pure ne Numeri, vi, t, che sia un uomo stato deiinito che le cerimonie giudaiobe
sia una donna poteva far it voto del na pi niente conferivuno alPeterna salvezza,
zareato temporariamente o in perpetuo , Aet. xv, s. Paoto fece ancora it voto del
e che in forza di questo voto erano te nazarcato e it compi in Gerusalemme
nuti a certe astinenze: al v e detto un stessa, ibid. t8; xKi, le. Alla v. CELIBATo
nazareno esser consecrato a Dio, sanctus fu da noi riferito it detto di G. C. a pro
Vi.
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pel regno dewieli; Pabbian essi fatto peri levar cotanto sconciamente la voce con
voto o per ferma e irrevocabite risolu tro de voti in generale, sopratutto contro
zione, e torna alto stesso. Posciach G. C. i voli solennidi religione, rispettato avreb
ha dato consigli di perfezione, ed avvi bero i monasteri n fornite agli increduli
merito nel praticarti, avvenc pure in pro le invettive che vanno alla nausea ripe
metter ci con voto, e tale Pobligazione tendo. Dicono essere un attentato ai dritti
di Dio it privarci della natural libert da
indotta dai voti solenni di religione.
I sostenitori del contrario vollero co lui impartitaci; temerit Pimporci da noi
tali voti fossero sconosciuti nella Chiesa medesimi un obllgo perpetuo senza sa
insino al secoto IV, che s. Basitio sia stato pere se ci baster la forza e la costanza
quegli che li introdusse o almeno che ne dadempirtto; i voti esser di via ordinaria
le menzione pel primo. llla vanno errati; effetto di leggerezza giovenite, di melan
perocch I." s. Paoto, l Tim. v, u et la, conia passeggera, di seduzione o dispoti
favellando delle giovani vedove che cercan smo per parte de genitori, e tenere tor
rimaritarsi,dice chelleno hanno infranta dietro quasi sempre amari pentimenti;
tor prima promessa, primam dem ir anzi che tornar di vantaggio alla societ,
rilam fecerunl. Ci affermiam noi doversi privarta de servigi che le si potrebber
intendere dun voto o duna promessa so prestare da persone dambi i sessi che a
tenne fatta da esse femine di vivere nella quella vece si chiudono fra quattro mura
continenza; cos Pintendono gli interpreti a passar disutitmente la vita. Pazza accusa
cattolici e i protestanti di miglior senno. la questa se mai ve nebbe , e gi ne
Non si pu provare che le fanciulle duna fu per noi mostrata la stoltezza alle v. Ce
certa et non fossero n daltora ammesse mnrro, ltiouaco, ltisLIcioss; ma non dobbia
a far it medesimo; ch s. Ignazio le mette mo stancarci mai di rispondere a rimpro
al paro, epist. ad Smyrn., n. II.
veri di continuo e in variato aspetto ri
2." Al secoto lll, Tertulliano chiama le prodotti. Chi li rimette in campo dovrebbe
vergini spose del Signore, donne conse inanzi tratto provare che Puomo nato
crate al secolo futuro e che han posto un con una libert naturale incircoscritta,che
suggello alla propria corrie, e fa espres questa un bene per lui e quindi che
so ricordo del voto di continenza, De virg. qualsiasi legge un attentato contro que
vet., c. i l. S. Cipriano partando delle ver sto dono della natura. Noi sosteniam per
ginidice, epist. Lxn ad pompon, che sel opposito che una s fatta libert sarebbe
leno, con promessa di fedelt (cx de), si per lui sotto ogni rispetto la maggiore delle
son consacrate a Cristo, debbon perseve sventure. Essendo che la pi parte de no
rarvi col viver pure e caste. Egli consi stri simiti son nati pi al vizio che alla
dera P infedelt d una vergine come un virt inchinevoli, tornerebbe al maggior
adulterio commesso contro di G. C. ; it che utite del clero e della societ ch e fossero
suppone promessao voto per parte toro.
s." ll concitio dAncira, tenuto Pa. 5l5,
prima che fosse vescovo s. Basitio, decide,
can. il), che qualunque violasse la pro
fessione fatta di verginit verrebbe sot
toposta del pari che i bigami a unoo due
anni descommunicazione. Quelto di Va
lenza nel Deltinato, Pa. 574, vuole che si
differisca toro la penitenza insin che ab
rebbe stata giusta cosa Piniger toro una e abbracciar quel genere di vita che gli
pena quatora non fossero state legate da talenta.
nessun voto. Tal disciplina fu confermata
Posciach la religione ha it potere di
dal concitio generale di Calcedonia e da renderci amabiti le leggi imposteci dagli
pi altri tenuti in occidente; era quindi uomini e perch non varr essa a farci
la stessa appo i greci ed appo i latini. Il amar quelle che ci abbiam prescritte noi
perch la pratica de voti monastici si stessi per nostra libera e ponderata ele
mantenne costantemente e si mantiene
tuttora presso i nestoriani, gli eutichiani,
i giacobiti, i maroniti siri e i greci sci
smatici.
Se i pretesi riformatori ne avesser sa
puto un po pi, si sarebbero astenuti dal
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todi gente annoiata di sua libert come Pindissolubitit del matrimonio. Un voto
altra de vincoli contratti; ma non essa temerario pu esser commutato, tatora
dispensato; ad un religioso malcontento
del proprio ordine si d frequentemente5
servato che cotal pretesa lnoltitudine di licenza di passare in un altro. ec. lconiu
persone cui venne ad uggia it toro stato, gati non hanno si fatti vantaggi, perocch
pentite e infelici ne chiostri, un sogno a ci sta contro Pinteresse della societ.
degli increduli.
Un tristo spediente, continua, per fer
Non dee recar maraviglia it vedere scrit mare la nostra incostanza gli quelto di
tori senza religione condannar che che si far servo it corpo, lasciando la libert ai
fa per n di religione; ma ben vha ra desiderii, e metter in contrasto le inclina
gion di stupire alto scontrarsi in tali che zioni nostre co nostri doveri. Ma it voto
si spaccian per cristiani e pur gridano di castit, p. e., non lascia punto pi ti
contro i voti in modo pi scandatoso de beri i desiderii impudichi di quel che it
gli stessi miscredenti. Cos adoper P au matrimonio i desiderii di commetter adul
tore del libro intitolato: Inconvenienti del terio; ed ogni desiderio acconsentito di
celibato de preti, al c. le. Costui non ha cosa vietata dalla legge per s pecca
fatto che compitare le obiezioni tutte de minoso. Qualunque legge vincolante pone
gPincreduliAiggiugnendovi del suo assur in contrasto i nostri doveri colle nostre
dit e contradizioni. Comincia a dire: it tendenze; e, per lasciar libero it corso
consacrare a Dio parte di quelto che ne alla nostra instabitit, sarebbe necessario
appartiene esser cosa giusta e degna di sopprimere quante son leggi e dbligazioni.
tode, ma superua, stantech egli non ne Non neghiam punto che un uomo nato
ha punto bisogno e ci ridonda unica con violenta inclinazione alla lascivia ope.
mente a pro de suoi ministri.
rerebbe da temerario facendo voto di ca
Non arriviamo a capire in che senso stit; ma da ci non si pu trarre con
offerte superue possano esser giuste e seguenza di sorta: non tutti gli uomini si
lodevoli. Ancorch lddio non abbisogni trovano in questo caso; avvene tanti e
di nulla , aver ci non ostante ordinato tanti ai quali la continenza non riesce per
oblazioni nelPantico Testamento, e G. C. nulla difcite.
le command nel Vangeto, Matth. v, a4;
A udir lui,tutti i voti possibiti non val
Luc. xxi, 5 et 4, etc. Tu se il mio Dio, gono a produrre nessuna nuova virt: le
c de miei beni non hai bisogno, diceva regole monastiche non altro ingiungono
gi Davide al Signore, pur nessuno mai che pueritit, ad altro non tendono che
gli fece pi larghe offerte di lui. Lo stesso ad esercitare it dispotismo decapi e a
linguaggio partava Satomone e seguiva stancare inutitmente la pazienza di chi
pur P esempio del padre. Almen gli oto obedisce.
Si crederebbe udir partare un deista,
causti non andavano a protto de sacer
doti, giacch la vittima veniva per intero it qual sostiene quante son leggi positive
consunta dal fuoco; n veggiam punto
pi in che si vantaggiassero de doni di
Davide e Satomone. V. OFFERTA.
Vuole it nostro critico che it nazareato
non imponesse niente di molesto; ma va
errato. Neclimi caldi una lunga capiglia
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a Si pu egli promettere di non aver
mai verun desiderio? A chi ne sente
dice PAposttoto tornar meglio it maritarsi
dovrebbe pentirsi di aver cos abusato tarii, non consentiti non sono peccati, ma
sperimenta della virt. Non a cotoro che
della- propria autorit.
Almen per decenza o per vergogna
avrebbe dovuto Pautore astenersi dal ripe
tere le invettive degPincreduli; dalto scri
vere che it voto d obedienza un rine
gar la ragiom: e diventar bruto o automa.
ll dire che it voto di povert voto it
lusorio , perocch conduce a non man
care di nulla, anch esso sragionare;
conciossiach non veggiamo come stiano
insieme it non mancare di nulla con Pindi
genza. it divin maestro nelto inviare i pro
pri discepoli a predicare it Vangeto proi
bisce toro di portar seco denaro e pro
vigioni , Matt/a. , x, o , e poi domanda:
Quando vi ho mandato, avete voi mai caste caddero nelPincontinenza non per
mancato di nulla? - No, risposero egli
no. Luc. xxn, 55. Ne vien forse di con
seguenza che it commando di Cristo fosse
itlusorio? Alle v. MENDICANTI e Povewra ab
hiam giusticato cotoro che imitano la con
dotta degli apostoli.
Appena ci basta it coraggio di riferire
cosi egli, it far voto di ci che non in permettono i voti bastantemente matura
nostro potere: la Scrittura ne accerta che perch i giovani possano sapere a che si
la continenza un dono di Dio; la da oblighino e di che sian capaci; e it tempo
temerario it giudicare chei ce Pabbia im delle prove e del noviziato di tal lunghez
partita o ce Pimpartir evolertto obligare za da poter conoscere per esperienza gli
a fartto. n Morale scandatosa questa. oblighi, le fatiche, gli inconvenienti delto
Dono di Dio pure qualunque altra vir stato religioso. Considerando le commu-t; ne dedurremo noi che nessuna sia in nit nelle quali si fanno solamente voti
nostra facolt? it Salvatore a suoi disce semplici, non veggiamo uscirne un mag
poli, che gli fecero quesPohiezione relati gior numero di soggetti che dal noviziato
vamente alla povert, rispose chera im de monasteriove si pronunziano voti per
possibite secondo gli uomini, ma possibite petui. Non vero perci che questi sien
a Dio. Mattth. xix, se. Ei ne fa certi che carceri abitate dal pentimento, dal rim
noi otterremo dal Padre suo che che gli pianto, dalla disperazione. in generale,
chiederem con ducia, xvm, 19; xxii, 2o; quanto pi severa ed inviolabite la
onde non ha eccettuato la castit. Non clausura, pi regolari, quiete e felici sono
impertanto temerit it far fondamento su le communit; se vi accadon disordini,
tale promessa; ed assurdo. it credere n sempre cagion prima la frequenza de
sia un voler usare violenza a Dio it pre secolari.
gar con duciae perseveranza. A questa
Non si rina di dire che i voti mona
specie dmportunit che sembra volere stici sottraggono alla societ inniti indi
far forza a Dio, vetiiamo esortati da G. C. vidui che potrebber giovarte. TutP al
stesso, Luc. xi, melo. Altorch s. Paoto Popposto cotali voti le assecurano ser
commandava a tutti i fedeli di mantenersi vigi che non le potrebbero venir prestati
casti,avvisava indubitatamente che it fartto altramente in maniera pi efcace. Non
stesse in tor mano, o che potessero alme sarebbe si facite it trovar molti che vo
no ottenertto da Dio mediante Porazione. lessero dedicarsi al servigio degli spedali,
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alla cura de malati poveri e insanablll , chia. Oltrcch egli certo per la storia che,
degli orfani e de bambini derelitti , alPi dopo la morte di questo sacerdote, gli Ebrei
struzione degli ignoranti e ad altre opere uccisero eziandio altri profeti; non era dun
di carit a cui it clero secolare bastar que Pultimoit cui sangue dovesse ricader
non pu, se non ci fosser tantt delP uno sopra toro. N manco pu trattarsi del pro
e delPaltro sesso che it fanno per voto e feta Zaccaria gliuoto di Barachia, di cui
per motivo di religione. Senza de voli, abbiam le predizioni, giacch in nessun
nessun istituto destinato a sussidio del luogo troviam detto ch egli perisse di
P umanit soffrente avrebbe stabitit e morte violenta. Ancor meno pu inten
dersi del padre di s. Giovanni Battista,
saldezza.
Della valldit o nullit delle dispense, non potendosi in guisa alcuna accertare
della interpretazione o commutazione de che sia gliuoto di Barachia n che sia
stato morto degli Ebrei. Forza dunque
voti spetta a canonisti it trattare.
che s. Matteo abbia volutoindicare it quar
to Zaccaria, gliuoto di Barue, ucciso dai
zelanti nelPassedio di Gerusalemme; dal
che consguita it Vangeto di lui non essere
stato dettato che dopo quelPepoca e com
YON (S.) V.Scuo1.e CRIsTIANE.
mettersi da s. Matteo un anacronismo,sup
ponendo che G. C. abbia additato per tras
corso un avvenimento chc accadde sol tren
Panni dappoi. S. Luca commise it mede
ZACCARIA. Del molti personaggi cosi simo errore, xi, iH.
ln secondo luogo, sarebbe stata ingiu
denominati onde partasi nella Scrittura
quattro son da distlguerst. ll primo un stizia it far ricadere sugli Ebrei contem
sacerdote, gliuoto del pontece Giolada, poranei di G. C. it castigo di tutto it san
fatto Iapidare dal re Gioas per mano del gue innocente versato da tor padri insin
popoto netPatrio del tempio; delitto tanto dal principio del mondo. Tal vendetta sa
pi grave perch quel re andava debitore rebbe stata contraria alla legge del Deu
a Gioiada del trono, n Pural. xxiv, 2o teronomio, xxiv, le: Non saran messia
.Z
Ecco che io mando a voi de profeti e dei monumenti de giusti i: dile: -- Se fos
saggi e degli scribi; e di questi ne uc simo slati u tempi de nostri padri, non
cidercte, ne crocigcrele e ne ugellerelc saremmo slati complici con essi dei san
nette vostre sinagoghe, e ti perseguilerete gue de profeti. -- Cosi provate contro
di cilt in cilt; onde cada sopra di voi voi medesimi che siete gliuoti di coloro
tutto il sangue giusto sparso sopra la che uccisero i profeti. Cotmate pur voi
terra, dal sangue del giusto Abele no la misura de [ladri vostri. Era forse atto
at sangue di Zaccaria, gliuolo di Bu ipocrito o malvagio it fabricare odahbel
rachia, che voi ucctdeste tra it tempio e lire le tombe de profeti?
Per rispondere a tutte queste difcolt
Vollare.
l censori delPEvangelio, ebrei e incre
duli, ragionarono contro it riferito testo, di
cendo non poter G. C. aver designato con
quelle parole it sacerdote Zaccaria messo a
morte per commando di Gioas, conciossia
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ZA
convenire a nessuno degli altri tre. t." ll gue da ci che gli Ebrei abbiano portato la
nome de costor genitori diverso. a." ll pena del sangue sparso da tor padri.
Per terzo, non gi G. C. quegli che
tigliuoto di Gioiada, it padre del Battista e
it tiglio di Baruc non erano profeti, poi ragiona mate; sono gPincreduli che male
ch it Salvatore dice: Gerusalemme, Ge Pintendono. ll delitto degli scribi e defa
rusatemmiache uccidi iprofeti, ec. S. Ste riset non consisteva nel fabricar sepolcri
fano, Act. vn, sa, domanda agli Ebrei: ai profeti, si bene nelto imitare Pincre
Qual de profeti non perseguilarono i dulit, la pertinacia, la tristizia di co
padri vostri? E ucciser coloro che pre toro che li avean messi a morte, e nel
dicevano la venula del Giusto. Or Zac pretender tuttavia che non sarebbero stafi
caria un di quelli che annunziarono nel complici di quelPuccisione ove fosser vis
modo pi chiaro Pavvenimento del Messia. suti a que tempi. ln tatti gli Ebrei, lungi
s." ll tiglio di Gioiada fu ucciso nel tem dal credere in (l. C., cercavantto avida
pio; dove gli Ebrei desser morte al glluoto mente a morte; gi pi tiate avean vo
di Barue non detto; Zaccaria gliuoto luto lapidario; non si rimanevano dal ten
di Barachia fu trucidato fra it tempio e dergli lacci, fargli domande capziose, ec.
Paltare. Per convincersene, a sapere che Ei to rinfaccla toro ne due capitoli stessi
it tempio fu riedicato e condotto a ter che stiamo esaminando. Chiarivauo essi
mine Panno sesto del regno di Dario e che perci col toro procedere come fossero
Zaccaria profetava nelPanno quarto. Ora, ligli e imitatori di cotoro che avean uc
Giuseppe ne fa sapere, Antiq., l. xi, c. 4, ciso i profeti, come ben presto avrebber
che, inanzi accingersi alla fabricazione del colma la misura de tor padri mettendo a
tempio, gli Ebrei eressero un altare a tin morte it Messia e gli apostoli di lui. Ipo
di otierirvi sacrizii; eravi quindi tra crista era pertanto quella toro di eriger
questo altare e it tempio uno spazio nel sepolcri ai profeti a tine di far credere
quale, secondo che narra it Salvatore, ven che avessero ln orrore Passassinio com
ne ucciso Zaccaria, circostanza che pot messo sopra que santi uomini e fossero
vericarsi rispetto a lui soto. 4." E proba incapaci di farsene rei. Se questo senso
bitissimo che la cagione della colera degli pare che impacci nella version latina ,
Ebrei contro quel profeta sia stata la terri di lunga pi chiaro nel testo greco, segna
bite predizione da lui ad essi fatta,c. xi. ll tamente se si rettichi la punteggiatura.
sitenzio degli storici su questo punto non
ln quattordici capitoli compresa la
fa prova di sorta; G. C. non avrebbe as profezia di Zaccaria, principale scopo della
serito it fatto se non fosse stato ben certo. quale Panimare gli Ebrei alla riedica
Per secondo, la predizione del Salva zione del tempio e prometter toro in ap
tore non contiene ingiustizia nessuna. in presso i pi copiosi benezii di Dio. An
vece di leggere in s. Matteo, xxm, 55: nuoziandoli it profeta in termini pomposi
Onde cada sopra di voi tutto il sangue e sotto magnitiei simboli, gli Ebrei ne abu
giusto, pu benissimo leggersi, secondo it sano pigliando it tutto alla lettera e so
testo greco: Si che tutto il sangue giusto stenendo che tutto debba compiersi sotto
verr o non cesser di scorrere insino lit regno del Messia, da essi tuttora aspet
avoi. Cosi pure in s. Luca, xii, 50, dove tato, stante che gliavvenimentinon vi cor
la nostra versione dice: Af/ncha quesla risposero esattamente dopo it ritorno dalla
generazione si domandi conto del san cattivit babittonese. Ma non sar mai per
gue di tutti i profeti, it greco sembra certo che lddio faccia prodigii assurdi a
minori.
Zaccaria padre del Battista autore del
cantico che leggiamo in s. Luca,i, 6o, can
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ti; veggiamo se sien tali da meritare che libri di Viclefo e degli ussiti. non a ma
se ne faccia tanto scalpore.
Quanto al fatto riferito da Teodoreto ,
Hist. eccles., l. v, c. se, di quelPAbdaa
vescovo di Susa in Persia che fe atter
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o del passaggio del Signore; e tale spic gregazioni di santi, rassembravano le chie
gazione ce la porge it testo medesimo , se per essi fondate. ll perch ne avvenne
Exod. xu, 27. Oltreci, la congiuntura in appuntino ci che s. Paoto voleva si evi
cui G. C. pronunzia quelle parole: Questo tasse: tutti si lasciavano trasportare da
ii mio corpo esclude apertamente it ogni vento di dottrina, it caso soto decise
quale alPultimo si seguirebbe. In Germa
senso gurato. V. EUCARIsTIA.
inutitmente Pa. i529 Lutero e Melan nia Lutero avea da prima insegnato de
tone dalPuna banda, Ecolampadio e Zuin creti assoluti di predestinazione e it totale
glio dalPaltra convennero a Marpurgo per annichitamento delPumana libert: Zuin
conferire intorno alle toro opinioni e pro glio professava in lsvizzera la dottrina del
curar 1Pavvicinarsi; non poterono accor tutto opposta; it primo stava pel senso
darsi su nessun punto e si separarono dis letterale delle parole - Questo il mio
conclusi e assai scontenti Pun delPaltro. corpo, it secondo pel senso trastato: Lu
La scissura compiuta tra i due partiti av tero e Melantone avrebber vtinto conser
venne nel i544 e dura tuttavia, e iudar vare alcune cerimonie; Zuiuglio e Calvino
no riuscirono tutti i tentativi fatti da poi negarono tolerarne veruna e le sentenzia
per riconcitiarti.
rono tutte quante per superstiziose. Dopo
Questo spirito di discordia non somi la morte di Lutero, Melantone ed altri
glia gran fatto a quel degli apostoli. Nes temperarono la dottrina di lui circa it li
suno di questi inviati di G. C. stese un bero arbitrio e la predestiuaztone, ammi
simboto particolare di fede n stabit un sero la cooperazione della votont delPuo
culto esteriore diverso da quel degli al mo alla grazia, ben presto si cess din
tri o un piano particolare di governo, n segnare fra luterani i decreti assoluti.
venne a scisma co proprii colleghi: ci Morto Zuinglio, per opposto, Calvino pro
che avea prescritto s. Paoto fu osservato fess essi decreti in modo ancor pi nau
in tutte le chiese apostoliche. Egli ripren seante che tatto non avesse Peresiarca di
de fortemente i Corintii per una lieve con Vittemherga. l zuingliani, che alla prima
tesa insorta fra toro; volea avessero un avean mostrato orrore a colate dottrina ,
cuore e unanima sola. Iddio, dice, non in ultimo Pebbero abbracciata. e domin
Dio dei disordine ma della pace, con essa nelle chiese riiormate della Svizzera
forme io insegno in tutte le chiese de quasi insino a di nostri, perocch queste
santi. i Cor. xiv, 55. Il regno di Dio... adottarono generalmente varii decreti del
giustizia epace e gaudio nello Spirilo sinodo di Dordrecht. Finalmente, insinua
Santo... Attenghiamoci adunque a ci tovisi it socinianismo, rimise in onore it
che giova alla pace. Rom. xiv, i7, lo. pelagianesimo di Zuinglio.
ri... n a lanto che ci riuniamo tutti certezze, contese circa la dottrina non si
per Vunil della fede...., onde non pi aggiravano su articoli fondamentali. Pe
siamo fanciulli vacillanli e porlati qua rocche, primieramente, s. Paoto non le
e t da ogni vento di dottrina. Ephes. iv, distinzione tra gli articoli di fede quando
u et seqq. LApostoto annovera tra P o richiese tra fedeli Punit della fede e
pere della carne le nimicizie, le contese, condann senza eccezione le dispute, le
Pemulazioni, le ire, le invidie, le discor discordie e le sette. Per secondo , i de
die, le sette, Gal. v, 1o, 2o. Dai che dee creti assoluti di predestinazione insegnati
conchiudersi i fondatori delle sette essere da Calvino diciamo essere un error fon
stati tutPaltro che dottori e pastori posti damentale , conseguitnmto apertamente
da Dio, e, pi che to spirito, aver essi da tali decreti che Dio causa diretta
e formale del peccato, che vi spinge po
avuto a guida la carne.
E valga it vero: si faceva tra essi a chi sitivamente gli uomini colla mira di po
potrebbe vincerta sui proprii colleghi, scia mandarti dannati; bcstemia orrenda
metter al disopra le proprie opinioni, farsi se altro mai. lu terzo luogo, i calvinisti
pi grosso partito, prescrivere pi impe non cessarono mai di ripetere la credenza
riosamente che cosa savesse a credere, de cattolici rispetto alPEucaristia essere
praticare o rigettare. Quando non riusci error fondamentale, trascinarti esso alPi
vano a signoreggiare colla persuasione ta dolatria, quelParticoto anche soto essere
cevan tutto ordinare da magistrati. Cos stato giusto motivo di scisma e separa
si contenne particolarmente Zuinglio; e zione dalla romana chiesa. D altra parte
to stesso fece Calvino, mentre Lutero af sostennero costantemente co luterani che,
forzavasi del patrocinio de principi del ammessa la presenza reale, forza am
Pimpero. Sinagoghe di Satana, non con mettere eziandio la transostanziazione e
304
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gistrali unautorit del tutto incompatibite torner mai ad onore di nessuna delle
con Pessenza e it genio della religione. sette che to professano.
JXPPENDIGE '
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ma non sieno stati benedetti; e questa sconvenienti al toro stato. Forza per
benedizione riservata ai vescovi. Vi sono che, non ostante tal divieto, la licenza
inoltre orazioni particolari da recitarsi dal degli ecclesiastici si facesse maggiore;
sacerdote nelP indossare ciascuno di que stantech Pa. 598 it concitio di Narbona
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fu costretto interdir toro it vestire abiti religiosi delPuno e delPaltro sesso, la qual
di cotor rosso, e parecchi concitii poste- serve a indicar Pordine in cui professa
riori statuirono una pena contro i viola- rono. I fondatori degli ordini monastici,
tori di quelle leggi. ln occidente venne che da principio abitarono i deserti, die
ordinato che chi vi contravenisse sarebbe dero a tor religiosi it vestimento che por
chiuso in carcere per un mese in pane ed lavano essi medesimi, che di via ordina
acqua; in oriente, it concitio trullano, ria era quelto de poveri. S. Atanasio,
Pa. 692, can. xxvn , proferi sentenza di partando degli abiti di s. Antonio, dice che
sospensione per una settimana contro chi riducevansi a un citicio di pelle di pe
non portasse Pabito clericale. Sappiamo cora e ad un semplice mantelto. Scrive
altresi da Socrate che Eustazio vescovo s. Girolamo come s. llarione non si cc
di Sebaste nelPArmenia fu deposto per prisse (laltro che dun citizio, dun saio
aver indossato vesti a sacerdote poco di- da contadino e d un mantelto di pelle ,
cevoli. Il Tridentino, confermandosi agli abito commune altora a pastori e monta
antichi canoni, si sufcientemente spie- nari: quelto di s. Gio. Battista era presso
gato su questa materia e dimostr come a poco eguale.
sia necessario it conservare cotesta rispet noto che it citicio era un grossolano
labite disciplina. Giusta Panalisi dei con- lessuto di peto di capra. Anche attual
citii dataci dal p. Richard, t. IV, si con- mente in Egitto e sulle coste dAfrica i
tan no a tredici concitii generali, diciotto giovani dambo i sessi fan senza vesti in
papi, cencinquanta concitii provinciali e sino alla pubert; e it primo abito che
pi di trecento sinodi, cosi di Francia co- indossano consiste in un pezzo quadrato di
me daltrove, che ingiunsero acherici di tela onde si avvolgono la persona e cui
portar veste lunga ovverosia ialare.
cingonsi alle reni con una corda.
E molto probabite che it bianco fosse
S. Benedetto adott pe suoi religiosi
per pi secoli it cotore ordinario delPa- Pabito ordinario degli operai e delle per
bito ecclesiastico: anche attualmente it sone volgari; la veste lunga che metteano
cotore consueto al sommo pontece, e fu sopra era Pabito del coro. S. Francesco
conservato da parecchi canonici regolari . e it pi degli eremiti si ristrinsero pari
e da qualche ordini religiosi. ll cardinal mente al vestito usato a tor tempi dalla
Baronio vuol fosse it brunoe pavonazzo gente di campagna meno agiata, vestito
o violaceo; discussione non necessaria ognor semplice e grossolano. Gli ordini
questa, bastando it sapere che da gran religiosi fondati pi recentemente e nelle
pezza it nero Panico cotore tolerato pel citt ritennero communemente Pabito de
vestire degli ecclesiastici; quanto alla for- gli ecclesiastici del tor tempo, e le reli
ma, debb esso scendere inno alle scar- giose pigliarono quel di lutto delle ve
pe, essendo la sottana ne canoni appel- dove. La differenza che vi si scrse in
inutitmente un dottor della Sorbona in religiosi tener dietro alle nuove mode sur
un trattato impresso ad Amsterdam Fan- te col tempo. Nulla perci eravi di strano
no 1704, col titoto: De re vestiario ho- e capriccioso in origine nel vestir religio
minis sacri, sairgoment di provare nelPabito ecclesiastico esser da badare piuttosto alla semplicit che alla lunghezza e
al cotore; perch, oltre che sotto it nome
di semplicit pu intendersi che che aggrada, le speculazioni nulla provano contro leggi formali e positive. Non pu negarsi che, secondo Pusanza nostra, Pabito
lungo non sia pi decente e dignitoso che
it corto: appo i Romani la toga o veste
lunga indicava le funzioni della vita civite, per opposizione it saio o veste corta
era proprio de soldati.
Un sacerdote che si reca ad onore it
proprio stato non isdegner mai di portar
Pabito che gli si addice; e chi se ne dispensa raro che it faccia per todevol
motivo.
ABITO RELIGIOSO. Veste uniforme de Pabb. Fleury, Maeurs des chrL, n. a4.
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cessaria perch gli stessi abiti servir p0 di deportazione. Sulla negativa ebbero it
tessero indifferentemente a tutti i monaci bando, e fu accordato it ritorno in Boe
del medesimo chiostro. Non deesi perci mia a que soli che, abiurando o davvero
far le maraviglie se dopo quasi mitle e o simulatamente, seran fatti cattolici.
dugento anni siasi introdotta qualche di
Quanto alla costumatezza toro, tieusi
versit nel cotore e nella forma del vestire per certo che non facessero verun conto
tra i monaci che seguono la regola di s. Be n del pudore n del vincoto coniugale.
nedelto, secondo it paese e le varie ri Dal promiscuo commercio ne veniva una
forme avvenute; quanto poi agli ordini prole che gli abbrutiti genitori allevavano
religiosi fondati da cinquecento anni in non come sua ma come individui alla cui
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vero quw vel maiore virtute ornala est i guerrieri ed eccitarti a stidare i pericoli
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colla speranza della immortalit. 0nde che fossero gli organi corporei. Di qual
guisa potean essi levarsi alle sublimi e
Lucano cantava di essi:
difciti speculazioni della natura e delle
qualit delPanima che posero appresso in
. . . . Inde ruendi
In ferrum meus prona viris, animwquc impaccio i tosoti, i pi grandi ingegnLne
capaces bei tempi del sapere? Le cognizioni de
Jtlortis, et ignavum redilurw parcere gli uomini riduceansi tutte a quel che ap
vilw. prender poteano mediante Posservazione
e Pesperienza o per la via detFinsegna
Diceva Celso, Orig. Contra Cels.,l. vinni, mento. Vedeano i tor simiti morire dopo
che a ragione i cristiani avvisavano dover aver vissuto un certo numero d anni; a
cotoro che vivono santamente conseguir ci riducevasi Pesperienza intorno la ne
premio dopo morte,e i malvagi subire eter delruomo, esperienza che non valeva gua
ni supplizii; credenza ad essi commune ri a porger toro Pidea d una vita avve
con tutto it mondo. Questa credenza de nire, nella quale ciascuno avrebbe castigo
popoli, di fatto, si rende manifesta perno o ricompensa secondo che fosse vissuto
nelle toro superstizioni e nelle pi ridi bene omale nella presente. N per scien
cole pratiche. Ad essa accennano le apoteo tico raziocinio perci, di cui non eran
si, i sogni della metempsicosi, Pabisso e punto capaci, n per esperienza cd osser
it tartaro della mitotogia, it giudizio di llli vazione giunsero gli uomini a discoprire
nosse e Radamanto, Pevocazione delPum P immortalit delPanima e uno stato fu
turo. Non rimane quindi pi che un mez
bre, la sciocca paura demorti.
i
i
monstr. vang, c. 2, u non potersicavare dre, passati che sieno per esso i bisogni
AN
m-: sapiente. u Se non ci ha sanzione in
un altra vita, dice egregiamente De la Lu
zerne, Dissert. sur la loi nalurelle, c. 5,
non ci ha virt sulla terra, non ci ha Dio
in cieto. ll trre alla virt i motivi pei
quali operare gli uno sbandirta affatto;
un annichitar Dio it privartto de suoi
attributi. n
Odasi Giangiacomo Rousseau: u Quanto
pi maddentro in me stesso e mi vo in
AN
345
,, Altorch sia rotto it legame tra it corpo ciet,n miglior mezzo darsi a mantenere l
e Panima, io concepisco poter disciorsi Pu
no, Paltra conservarsi. E perch la distru
zione del corpo avrebbe a trar seco quella
delPanima? Per contrario, la tor natura
cotanto diversa faceva che per Punione si
trovassero in uno stato di violenza; e ces
sando quesP unione , rientrano amendue
nel toro stato naturale. La sostanza attiva
346
AN
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forza rispetto alla pratica della virt; it da violente passioni vengan punite dalla
che vien dimostrando con due osserva giustizia divina it miglior rimedio contro
zioni: Puna, che u non quasi possibite di it vizio e it pi gagliardo stimoto alla vir
persuadere agli uomini che vivendo bene t. n Reeherehes sur le mrile de la ver
avranno prosperit sulla terra e vivendo tu, I. l. Con pi energia ancora sesprime
male incontreranno avversa sorte, perche David ume: u Cotoro che si adoperano
Pesperienza sembra stare in contrario; a dtsingannare Puman genere di questa
laltra, che gli ortodossi ponno nutrir que- sorte di pregiudizii (di religione) saranno
sta speranza al pari desadducei, e, aven
do inoltre alla mano it motivo delPeternit,
si troveranno pi in grado di fare operar
la religione sulla morale pratica. n Dice
altrove, Dici. criL, Brutus: u Se alPe
sercizio delle virt non si annettessero i
beni avvenire dalla Scrittura promessi ai
fedeli, s potrebbe rimandare la virt e
Pinnocenza tra le cose sulle quali fu da
Satomone pronunciata quella sentenza :
fare suo sostegno deitacanua fessa, che tra po grossa e insensata perch non abbia
gge la mano di chi vuol valersene. n Con bisogno desser condotta alla pratica delle
fessa che Plutarco dimostr solidamente azioni virtuose, val dire alla societ, dalla
agli epicurei come la dottrina che combat speranza del premio e altontanata dal de
te la previdenza diDio e Pimmortalit det litto pel timor de castighi. Di qui ebbero
Pauima priva Puomo di conforto in questa origine le leggi; ma, perch queste non
vitae to riduce a disperazione in morte. puniscono n guiderdonano le azioni se
Meritan desser notate le seguenti paro grete, e nelle societ meglio ordinate i col
le del Bolingbroke, OEuvres, t. IV: u Lu pevoli potenti e stimati trovano it modo
tite che torna dal mantener la religione, e 'deluderte, fu mestieri imaginare un tri
it pericoto dei trascurarta apparvero chia bunale pi formidabite che quelto non sia
ramente che nulla pi nella durata in de magistrati. Fu supposto che, morendo,
tera del romano governo... Comech stolta noi entriamo in unaltra vita, ec.... Una
fosse la religione stabitita da Numa, it ti tate opinione indubitatamente la pi
more nondimanco del potere supremo, la salda base delle societ; per essa vengono
fede duna providenza regolatrice di tutte gli uomini spinti alla virt e distolti dal
cose produssero i maravigliosi effetti toro mai fare. n
attribuiti da Polibio, Cicerone, Plutarco e
Lautore delle Nouvetles ltberts de
lllachiavelto.... La dimenticanza e to sprez pensar, oppuguatore delPesistenza di Dio
zo della religione furono la cagion prin e di quella delranima, d Pamor proprio
cipale de mali che alisser Roma in ap per fondamento della morale; e contut
presso; it decadimento delto stato and di toci conchiude: u Non gi che questa
pari passo con quelto della religione. n morale non sia, generalmente partando,
li Shaitesbury,che asserisce poter Pa pericotosa; pu essa utitmente predicarsi
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test proporzionata alla gravezza de mali gli indirissero di fatto una iormola di di
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afdati?
n Non fu mai tale la dipendenza della
plina necessaria alPeconomia del suo go gono tutto tor vigore dalPautorit che ii
verno, la successione e perpetuit del suo pronunzia e da quella che li ammette?
il successore di Pietrodee, giusta it detto
ministero.
o Non ha potuto perci la Santit Sua scritturale, confermar nella fede i pro
veder senza estremo dotore che, messi in prii fratelli: e come potr egli ci fare, se
non cale questi principii, la podest civi sopra ciascun articoto che insegni pu
le siasi fatta a regolare, decidere, trasfor essere ad ogni tratto impedito dal riuto
mar in leggi articoli che spettano essen o dal difetto di vericazione per parte del
zialmente a costumi, alla disciplina , ai governo temporale? Da tali disposizioni
dritti, al magistero e alla giurisdizione consguita apertamente che alla Chiesa
della Chiesa. Non ci ha egli ragion di te non sar pi dato di sapere e di credere
mere non s fatta innovazione sia per in fuor quelto che piacer al governo di la
generar difdenze e far credere che la sciar promulgare.
AB
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32l
n Il secondo articoto dichiara che nes irrefragabile con quelle d una potest
che pu errare, e nel paragone far pro
s non impartita.
n Un secondo caso d abuso la con.
o
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trina cristiana, dovr egli it ministro di civescovi e de vescovi; hanno questi per
Dio osservarte di preferenza alla legge dirilto divino la facolt non pur di di
di G. (L? Non fu questa mai Pintenzione rigere ma quella eziandio di denire, or
dinare e giudicare. l poteri de parochi
del governo.
n Sannovera pur tra gli abusi la vio nelle parochie non son gli stessi che quelli
lazione delle regole sancile in Francia de vescovi nelle diocesi. Non si dovevan
dai sacri canoni. Ma coteste regole do perci rappresentare colle stesse espres
vettero emanar dalla Chiesa. Alla Chiesa sioni e negli stessi articoli per non far
sola quindi spetta it sentenziare sulla tor supporre una identit che non esiste.
violazione, siccome la sola cui to spirito
, Perch inoltre non far qui menzione
de diritti del santo padre, capo degli ar
e le disposizioni di esse sien note.
a Si dice per ultimo farsi luogoa Pap civescovi o de vescovi? S intese forse
pello come dabuso per qualunque ten privartto dun diritto generale che essen
tativo tendente a compromettere Ponore zialmente gli spetta?
n Larticoto decimo, con abolire qua
de cittadini, a turbarne la coscienza , o
che degeneri contro di essi in oppressio lunque esenzione od attribuzione della
giurisdizione episcopale sentenzia mani
ne, ingiuria o publico scandato.
n Ma se uno che abbia fatto divorzio, festamente su una materia meramente spi
se un eretico, publieamente conosciuto, rituale. Perocch se i territorii esenti sono
si presenti per ricevere i sacramenti, e oggidi sottoposti alPordinario, ci accade
gli sieno negati, pretender gli sia stata unicamente in virt dunordinanza della
fatta ingiuria, grider alto scandato, pro santa sede, la qual sola conferisce alPordi
durr la sua querela, che sar ammessa nario una giurisdizione che punto non
a tener della legge; e tuttavia it sacer aveva. Onde, in ultima analisi, la pode
dote accusato avr fatto niente pi che it st temporale, avr conferito poteri che
dover suo, conciossiach i, sacramenti am alla sola Chiesa appartengono. Aggiungasi
ministrar mai non si debbano a persone che le esenzioni non son poi cos abusive
notoriamente indegne.
come fu creduto. S. Gregorio stesso le
n inutitmente si addurrebbe a proprio aveva ammesse , e le podest temporali
favore Puso costante degli appelli come ebber mestieri spesse tiate di ricorrervi.
n Per Particoto undecimo si sopprimono
rfabuso. QuesPuso non pi antico dei
regno di Fitippo di Vatois, morto nel i550; tutU gli stabitimenti religiosi, ad eccezione
n fu esso mai costante e uniforme, aven de seminarii ecclesiastici e de capitoli.
do variato secondo i tempi; i partamenti Una tal soppressione fu essa ben ponde
ci aveano it toro particolar vantaggio ad rata? Non pochi di tali istituti tornavano
accreditartto, perch venivano per tal mo duna utitit manifesta; it popoto vi si era
do ad aumentare i tor poteri e attribu affezionato perch ne traeva aiuto nesuoi
zioni: non sempre per ci che si usa bisogni: erano stati fondati dalla divozio
conforme a giustizia. Il perch Luigi XIV ne, e dalla Chiesa solennemente approvati
colPeditto del i695, art. 54-57, attribuiva sulla domanda anco de sovrani; ad essa
ai magistrati secolari non pi che Pesame sola pertanto spettava it sentenziarne la
delle forme, prescrivendo toro rimettes soppressione.
sero la soslanza alsuperiore ecclesiastico.
n Larticoto quattordicesimo ordina agli
Questa restrizione non si trova punto ne arcivescovi di vegliare alla conscrvazion
gli articoli organici, stantech assegnano della fede e delladisciplina nelle diocesi
essi indistintamente al consiglio di stato it de tor suffraganei. Non ci ha dovere pi
giudizio cos della forma come della so indispensabite e pi sacro di questo, ma
stanza.
dovere altresi della santa sede rispetto
n Inoltre i magistrati che sentenziavano alPintera Chiesa. E perch dunque non far
altora su questi casi dabuso eran neces motto di questa sorveglianza generale? La
sariamente cattolici e obligati di affermar dimenticanza, ovvero esclusione?
to sotto la fede del giuramento, laddove
n ll quindicesimo autorizza gli arcive
oggidi possono appartenere a sette sepa scovi a informarsi dericlami e querele
rate dalla cattolica chiesa e avere a dar che si portassero contro la condotta e le
sentenza sopra oggetti che ad essa spet decisioni de vescovi suffraganei. Ma che
tano essenzialmente....
faranno essi i vescovi se i metropolitani
n Larticoto nono vuole che it culto sia non rendan toro giustizia? A chi si vot
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cesi it germe della discordia? ignorasi per rizzati. Non senza dotore vede Sua Santit
avventura che tal dichiarazione venne da moltiplicarsi in tal guisa gli impacci c le
suoi medesimi autori disapprovata? E pu difcolt pei vescovi. L editto del mag
egli it santo padre ammettere ci che i gio i7os esentava formalmente i semina
suoi predecessori pi immediati hanno rii dal prender lettere patenti, e la di
anchessi rigettato? non dovr starsene a chiarazione del lo giugno lese, che pa
quel chessi sentenziarono? Perch tole reva assoggettarveli, venne registrata col
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AB
Alt
conformit alt insegnamento ed a princi
narii che sarebber eretti dai vescovi per pii stabititi per POlanda da un desuoi pre
Pammaestramentodepreti soltanto.- Cosi decessori, non potrebbe vedere fuor che
prescriveva puranco Pordiuanza di Btois, con pena un cotal ordine di cose. Ella ha
alPart. 24., e Peditto di Melun , art. l.
Perch non adottare questi principii? A
chi spetta egli it dar ordine alP ammae
stramento dommatico c morale ed agli
esercizii dun seminario se non al vesco
BA
AT
325
soli stessi prolessan la religione che vien smo. Negavano essi la differenza tra it
legalmente privata del dritto di posse bene e it male e la corruzione delPumana
natura; d0nde inferivano che agli uomini
dere beni stabiti.
i Tali sono le considerazioni che ho non corre obligo nessuno di far forza a s
dovuto far presenti per mezzo vostro al stessi per corregger le proprie malvage in
governo francese. Tutto to maspetto dalla clinazioni e obedire alla legge di Dio; che
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326
BA
BA
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cessivo settembre, Pio VII approv egli critizio della messa pel riposo delPanima
pure la formola e la rese obligatoria per di lui.
tutti i preti francesi dimoranti in Inghit
La seconda, che, altorquando fu propo
terra.
sta la soscrizione della prima formola,
A quelPepoca Blanchard e i suoi ade cio nel loi8, manifesto e publicamente
renti, avversi al concordato del i8oi, im notorio che i vescovi tutti della chiesa
pugnavano con nuovo vigore quelto del cattolica, di questa chiesa sparsa per tutte
l8l7, giusticando per tal guisa con dop le nazioni, trovavansi in communione colla
BI
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329
chiesa di Francia, la qual chiesa era pur tutto cieco od almeno abbagliartto con ec
essa a quel tempo in communione con cessiva luce; gli quanto ministrar cibi
sodi a un bambino in fasce, it cui stomaco
Pio VII.
Or, questi medesimi vescovi della cat vale appena a smaltire it latte men sostan
tolica chiesa, dispersi fra tutti i popoli zioso. Dar principio nelPopera del proseli
della terra son di fatto in communione tismo collhidditare ai pagani di qualunque
collPaltuale chiesa di Francia,che trovasi nazione it nudo testo de nostri Sacri Li
anchessa di presente in communione con bri gli un cominciare it lavoro dove sa
Gregorio XVI , successore legitimo di rebbe a nirsi e voler costruire un edi
Pio VIII e per mezzo di lul di Leone XII zio prima d averne gettato le fonda
menta. Non s itlumina un popoto colPan
e per Leon XII di Pio VII.
Quinci necessariamente consguita dar di fronte contro isuoi pregiudizii, e
l. che tutti cotoro che nel i8lo ricusa mal to sinduce ad abbandonar Ierrore
vano communicare con Pio VII, ricusavan con presentargli la verit ignuda senza
la communione dun pontece dalPintera spiegazione n temperamento di sorta. La
chiesa cattolica riconosciuto Per suo capo Scrittura sacra , non ha dubio, la pri
mitiva sorgente onde deriva la nostra fede
visibite e per vicario di G. C. in terra.
s." Che tutti quelli che ripudiavano la e la base sulla quale posa Peditizio di que
communione della chiesa di Francia ripu sta: ma Plnterpretazione vince talmente
diavano la communione duna chiesa che la capacit d un idiota che sarebbe cosa
Il papa e tutti i vescovi cattolici del mon irragionevole da parte nostra Paspettare
do riconosceano siccome parte della chiesa che la mente preoccupata, esaltata, mal
disposta dun pagano fosse in grado di co
universale.
5. Che tutti quelli i quali attualmente struire, senzaltro sussidio,la propria fede
non vogliono essere in communione colla su di un tal fondamento. Quindi pu gi
chiesa di Francia si separano positiva inferirsi le societ bibliche, ovverosia le
mente e di fatto da una parte della Chiesa compagnie od associazioni che si propon
riconosciuta ortodossa e cattolica non pur gono di operar la conversione degli infe
da Gregorio XVI, ma da tutti ancora in deli mediante la semplice distribuzione
no ad uno i vescovi cattolici del mondo. della Bibbia, non altro essere che uno
Ora, it separarsi da una chiesa qual spediente dindusttria posto in opera dal
quella di Francia , da una chiesa che fa Pavidit di far danaro.
parte della chiesa universale, non egli
Invece di narrare i deboli vantaggi con
far scisma sgraziatamente dalla chiesa fon seguiti da missionarii protestanti sulla le
data da G. C., che una, santa, cattolica, stimonianza de missionarii cattolici che
apostolica? Non un rompere Punit dal meglio sono in grado di conoscere Pin
divin Salvatore dimandato pesuol disce utitit de cotoro sforzi, lascerem che par
poli al Padre it di inanzi che andasse a lino i nostri medesimi fratelli divisi, la
morire?
cui dichiarazione non sar punto sospet
Non altro rimane pertanto ai dissidenti tata di parzialit.
che far ritorno a questa preziosa unit ,
u Le societ bibliche e le associazioni
fuor della quale non v salute. Lor non demissionarii protestanti,diceva nel i855
rimane che professare e dichiarare des la Monthly Bevicw, han cominciato gi
sere in communione con Gregorio XVI , da oltre trenPanni le toro fatiche: hanno
capo visibite della Chiesae vicario di G C. amlnassato e speso rendite principesche,
in terra; che proclamare Pio VIII per hanno agenti in tutte le parti del gtobo.
tutto it suo ponticato essere stato it ca Le isole pi remote de mari del sud.del
po visibite della Chiesa; che dichiarare P0ceano pacico e de mari delrlndia fu
inoltre e professare dessere in commu rono visitate da toro messi. Noi li abbia
nione con tutti cotoro i quali, come mem mo uditi proclamare pi volte non sola
bri della Chiesa, furono in communione mente distrutta P idolatria nelle picciole
con Pio VII e sono attualmente con Gre isole, ma la Tartaria stessa, la Persia e
gorio XVI. V. CLEMENTINI.
Plndia star per cedere agli sforzi demis
BIBLICHE (SOCIETN) Aprire ad un sionarii britannici e adottare la religion
tratto it tesoro delle Sacre Scritture ai della croce....
gentiti prima daverneli disposti con un
I Corrono gi pi di trenPanni che sus
conveniente apparecchio gli un tentar siste la Societ biblica di Londra, la quale
Pobligartto ad affisarti nel sole raggiante a ausitiari che lavorano sotto la sun dire
pien meriggio, con pericoto di renderttoal zione. Moltissime societ protestanti della
BI
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330
line (7ao,o00 franchi), e le raccolte annue ciet biblica, it sig. Arturo Fitippo Perce
val, capellano ordinario del re dlnghit
montano a 25,000 lire stert. (oas,o0o fr.) terra, passava alPepoca medesima in rivi
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CH
334
pellato; e it Dolci-Lama (v. questa voce), si prov ad attirare la folla per via di
suo rappresentante, esercita la propria au spettacoli (V. FEsTA osL1. Eivrs Sneueno ,
torit sacerdotale sopra un quarto forse Fssn DELLA RAGioNI-I) e di novit. Furono
istituite per es. le Sanculottidi, cherano
del genere umano.
il buddismo di molti anni anteriore icinque ultimi giorni del nuovo anno;
alPera nostra: scontrasi it suo nome e consecravasene uno a festeggiar Popinio
quelto de suoi discepoli, i Samanei , ne ne, un aitro a celebrare non so che altre
gli scrittori delPantichit; onde vanno a divinit, ec.: feste sciocche, degne di co
terra le teorie che alP inuenza de ne toro che avean tentato erigere in virt
storiani e de manichei attribuivano una it Saneulottismo.
* CHIESA CATTOLICA FRANCESE. Cosi
parte de dommi componenti quella dot
venne denominato it partito scismatico di
trina.
LIndia, voluttuosa contrada, madre di cui si fece capo Pabb. Chalet , nativo di
tanti e si strani sistemi, sembra essere stata Gannat.
Ordinato sacerdote a Clermont quando
pur quella del sistema di Budda. Dal pae
se d0Ennmttkmk, cio delPlndia, ebbero la diocesi di Moulins non era per anco
iCalmucchi per avventura la tor creden ristabitita, divenne capellano dun reggi
za. Gravi congetture istoriche e la grande mento di carabinieri della guardia reale.
consonanza che trovasi tra le dottrine de Nelle varie dimore di guarnigione che fece
bramini e quelle di Budda confermano a Versaitles e a Meaux, si pot pressen
tire le disposizioni del futuro primate del
quesPasserzione.
Le nostre congetture hanno per fonda la chiesa francese. Predicando nel 1826
mento Palta vetust attribuita alle idee la stazione della quaresima nella catedra
bramaniche degli scrittori indiani e stra le di Meaux, it sig. Try superiore del
nieri, P esister eglino da oltre duemita seminario, richiesto dal vescovo che cosa
anni, cio n dal tempo dAlessandro re pensasse delPoratore, u Non so bene it per
di Macedonia, nalmente Pentusiasmo in ch, rispose, ma quel labro mi par men
spirato in Asia e in Europa dalla sapienza tire in predicar la verit. n Fu detto che it
delP India a segno tale da poter facitmente colpo di fucite del i850 fosse stato sparato
da Chtel. Quel che si sa pi di certo
parteciparvi anche i Mongoli.
La manifesta consonanza tra le due dot chegli, alto scoppiar della insurrezione,
trine appare da un lato nelle idee cosmo si prov a stendere un giornale, e Parigi
goniche che servon toro di base, dalPaltro vide le sue muraglie tapezzate dal pro
ne principali dommi, quali la caduta de spetto sul quale sera fatto disegnare in
gli spiriti e delPuomo, la migrazion delle veste talare e mantelto lungo, dando la
anime, le pene e la gtoriticazione avve mano a un patriota, al quale dirigeva que
nire, per ultimo in non poche pratiche ste parole: i Io son prete, ma tolerante. n
religiose diffuse presso gli Indiani, i Ti E Paltro rispondevagli: a to cercava di
betani e i lllongoli, le quali niente quasi voi. Altora Chtel pens di esibirsi gra
tuilamente ad alcuni capi di commune
tra tor differiscono.
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CH
sce n, che it pazzo prete public come la gli fosse assecurata la sua pensione. Chalet,
domenica e5 gennaio l85l avrebbe inau
gurato una capella, da lui chiamata cat
va avuto ad occuparsi di lui, attor comico santi, conferi toro it presbiterato. E chie
da provincia, che viveva piuttosto me dendo egli si adempisser gli oblighi con
schinamente nelle vicinanze della Scuola tratti a proposito della sua pensione,gli fu
mititare di Parigi, era venuto servire al detto che ci non si farebbe se non dopo
datori della chiesa francese non eran pi antico prete cotituzionale della diocesi
forti in teotogia di quelto fossero nella dAlby, poi medico e curatore di mai di
propria lingua, non ci avea donde prouo piedi, era stato eletto gran maestro della
sticare gran riuscita. Conseguirono, se non compagnia secreta de tempieri, e col fa
altro, to scandato. Luso della lingua vol vore della rivoluzione del i850 contava
gare neiPuffiziatura riducevasi per partelstabitire in Francia it culto giovannita.
de novatori a un ridicoto plagio. Prima di Anzi, sognando gi accettata la sua supre
essi una porzione de costituzionali (v. Co mazia religiosa e mititare,aveadivisoit re
sTITUzioNE CivILE DEL CLERo) seran dichiarati gno in provincie e designato vescovi tem
CH
messa di serbar it secreto sopra misteri
ai quali non venner punto iniziati. Dopo
Pabbracciamento ebbe luogo la famosa con
secrazionc di Chtel. Rappresentisi it let
tore icinque o sei personaggi raccolti in
quel gabinetto tra mezzo agli apparecchi
e strumenti di sica, le strane gure di
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lI
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crizio.
Tutto quelto che
taggi si davere
quanto men freddo
non rimane egli per
it protestante vi van
un culto esteriore al
e nudo che prima; ma
ci men separato dalla
dere in quel rituale se non se una sacri dal i8i7 in poi it calvinista non rigett
lega derisione del suo culto, senza un pi quel che nella religion luterana si tro
compenso di sorta? Perocch, non ostan vava di opposto alla sua, e it luterano dal
te quanto fu detto sul vantaggio che vi canto suo sastenne dal condannare verun
ha davvezzare per tal maniera poco a puntto della dottrina calvinistica. E di qui
poco i protestanti alle cerimonie e pre procede che it luterano riceve la commu
ghiere della chiesa romana, e cos dav nione dalla mano del ministro calvinista,
vicinarveli insensibitmente, la nuova li come it calvinista dal luterano. Ora, gli
turgia dee produrre un effetto assoluta per fermo un nuovo articoto di fede quel
mente oppostto , cio impedir la conver di credere questo prodigio inconcepibite,
sione di que protestanti che, nauseati che lo stesso ministro possa nel medesi
delParidit e nudit del tor culto, sen mo istante distribuire PEucaristia in due
tivansi tratti dalle commoventi pompe maniere differenti e contradiltorie, o che
della romana chiesa, e trovando ora un dipenda dalla fede esplicita di cotor che
simulacro di esse pompe nella chiesa prus ricevono piuttosto che dalla podest di
siana, ne staranno contenti n penseranno colui che amministra it ricevere nel me
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C0
C0
dal somigliare alPantica liturgia e dal mo sto dal governo indirizzata agli stati con
strarci nulla didentico tra it presente ed federali ed ai ministri delle potenze estere.
it passato della chiesa pretesa riformata.
In un primo capitoto, intitolato: Prin
* CHIESA (PICCOLA). V. Anrlconcon cipii decommunisti, la commissione con
giunge it communismo alle massime du
DATARni, BIANCIARDIsMo.
* CHOLERA. Scontrasi questa voce in guaglianza di Bobespierre e Babeuf. Si
due passi delPEcclesiastico ne qualisi rac estraggono poscia parecchie pagine dun0
commanda la sobriet e lalemperanza,che pera di Weitting, ove seorgesi che, levan
sono anche attualmente i migliori preserva dosi contra Pistituzione della propriet e
tivi contro it morbo designato con quel no contra it denaro, come fonti delPegoismo
me. Quam su-f/ciens est homini erudilo nel mondo e de pattmenti delle masse,
vinum exiguuml et in dormiendo non vuole , distrutto Pattual ordine sociale ,
laoorabis ab illo, non senties dolorem; fondare una communit nella quale re
to, xxxii, 22, 25. Noli avidus esse in omni menti fra gli uomini; non saravvi pi
epulalione, et non te effundas super stato n chiesa n possesso individuale n
omnem escam; in multis enim escis erit grado n nazionalit n patria.
inrmilas, et auidilas appropinquubil
Un secondo capitoto inscrivesi: Mezzi
usqne ad choteram. Propter crapulam desecuzione. Nella prima sezione alcuni
multi obierunt; qui aulem abstinens est estratti della corrispondenza che fu se
odiiciet uilam. xxxvn, 52, 54.
questrata presso Weitting espongono quel
* CLEMENTINI. Tra gli anticoncorda che si riferisce alla fondazione delle Asso
tarii vebbe di tali ciechi e fanatici al se ciazioni come mezzi di propagare it com
gno di porre in dubio la legitimit de munismo. Tra le altre cose si vede che
papi posteriori a s. Clemente, al quale fu cercato di porre a protto le compa
pretendeano dunirsi per rientrare nel gnie doperai tedeschi che gi esistevano
P ordine legitimo della successione aposto pel canto e per Pistruzione, ma che i com
lica. Da ci venne toro it nome di preti munisti incontrarono formidabiti avver
- clemer1tini.
sarii nella giovine Alemagna, la cui atti
* COMMUNISMO. Nuova setta, le cui vit, essenzialmente politica, ha per suo
dottrine sembrano riassunte nel Credo scopo la diffusione deprincipii republi
communistico publicato dal sig. Cabet nel cani. Lunga, ostinata fu la totta fra i due
lo, la cui sostanza la seguente:
partiti e tenuta in bitico da reciproche
l." Non ci ha altro Dio che la natura. vittorie e scontte. Davasi it nome di vec
2. Conciossiach tutti i mali proven chia nobilt agli operai estranei a tali
gano dalla ineguaglianza sociale, altro ri discordie; di girondini a cotoro che par
medio da opporvi non ci ha fuor che una teggiavano per la giovine Alemagna, e
generale e assoluta eguaglianza.
di monlanari ai communisti. Questi tro
5." La natura non ha fatto gli uni per varono opposizione anche nelle Associa
esser padroni, ricchi, oziosi, e gli altri per zioni di Grtti, composte esclusivamente
gemere schiavi, poveri e oppressi dalla di Svizzeri, i quali, giusta un rapporto
fatica: tutto per tutti.
fatto da Weitiing, tendono alPunit poli
4." Listituzione della propriet stato tica delP Elvezia. Rispetto alla giovine
it pi funesto di tutti gli errori: per met Alemagna, che mira alla unit politica
ter ne alle sciagure delPumanit, bisogna
ristabitire la communanza de beni. La
qual teoria va a nire, al par di tutte
Paltre inventate in quesPultimi tempi da
una presuntuosa fittosoa, a distruggere
Pidea di Dio, a sostituirvi un assurdo pan
teismo, ad abbattere sin da fondamenti la
morale, a gettar dapertntto la confusione.
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C0
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C0
CO
carit e benevolenza, debbessere in senso sima stabitita dalla riforma e svolta dalla
stretto sovrano e independente. A cotesta tosoa nelle sue pi rimote conseguen
forma disciplinare o, per dir meglio, abo ze. G. C. o it Verbo , it pensiero di Dio
lizione dogni autorit ecclesiastica si d fattosi palese, era venuto a rivelare agli
it nome di forma congregazionatistica o uomini ogni verit, le verit sociali o po
independente.
litiche del pari che le religiose, posciach
nelle parole - Ogni podest da Dio, e in esse soltanto, sta la ragion del potere
geni nella pi goffa superstizione. Ciascuna diando con superbo disprezzo questa mas
famiglia ha it suo feticcio particolare in
dependentemente dal gran feticcio, specie
di dio publico al quale si prestano ogni
anno publici onori. Gli abitanti della Co
sta doro sepeliscono i morti nelle proprie
s. e 4." degli assegni pei ministri della a nessuna deliberazione; perch, aggiun
religione e della legge di residenza; ne
due primi contenevansi i principali arti
coli di questa costituzione che assaliva
la gerarchia ecclesiastica e ne distruggeva
Punit.
il distintivo precipuo tra to scisma co
CO
consentiva bens, ipocritamente, a riguar
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3339
dartto siccome capo visibite della Chiesa; nelle cose meramente spirituali; it dritto
si eccitavano i vescovi a scrivergli, a man
tenersi seco in relazione in materie reli
giose, per segno della communanza e uni
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C0,
C0
o idolatra , senza che ventri menoma i fedeli delle proprie diocesi o parochie,
mente it clero stesso, contro Pesempio di obedirebbero fedelmente alla nazione, alla
tutti isecoli cristiani e di tutte le nazioni legge e al re, osserverebbero a tutto tor
potere la costituzione decretata dalPas
o incivitite o barbare.
Luigi XVI, comech sapesse di qual oc semblea nazionale e accettata da S. M. n
chio riguardata fosse dalla sede apostolica Tutti i sacerdoti che, senza avere pre
la costituzion civite del clero, fu debole stato it giuramento, continuassero Peser
a segno di sancire, it a4 agosto i790, de cizio delle proprie funzioni dovessero es
ser puniti siccome perturbatori della pu
creti che punto non approvava.
Il 5o ottobre, trenta vescovi, deputati blica quiete, citati in giudizio e privati
alPassemblea nazionale, rmarono uno del titoto e de diritti di cittadino. Lui
scritto, che divenne famoso, sotto it titoto gi XVI sanc it se dicembre 1730 anche
dEsposizio1ie di alcuni principii intorno questo decreto. NelPassemblea nazionale,
la costiluzione civile del clero. Riclamava in cui trovavansi 47 vescovi, 55 abbati o
quelto scritto la giurisdizione essenziale canonici e aos curati, circa 7o ecclesia
alla Chiesa, it diritto di ssare la disci stici si sottoscrissero alla costituzion ci
plina, di fare ordinamenti, istituir vescovi vite del clero. Di 15a vescovi francesi
e dar toro una missione; diritto onde i quattro solamente si posero sotto to sten
nuovi decreti la privavano interamente. dardo delto scisma: it card. di Brienne
Lamentava la soppressione di tanti mo arcivescovo di Sens, Talleyrand vescovo
nasteri , que decreti che chiudeano ritiri dAutun, De Jorante vescovo d0rtans e
consacrati alla divozione, che pretendeano De Savines vescovo di Viviers. Avendot
distrugger promesse fatte aDio e adopera titolari fedeli, vescovi e parochi, ricusato
vanst a gittare a terra ripari da mano duo di giurare , vennero eletti altri in tor
mo non inalzati. I vescovi conchiudevano vece.
Ma non bastava essersi fatti eleggere
domandando si ammettesse it concorso
della podest ecclesiastica per legitimare dalle assemblee; bisognava trovar prelati
qualunque mutamento potesse esser fatto; i quali fosser compiacenti a conferire Por
che si avesse ricorso al papa, senza del
quale nessun affar di ritievo si dee trat
tar nella Chiesa; che si approvasse la con
vocazione dun concitio nazionale o di si
C0
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344
van parte per intero. A si fatti assalti i mi; parecchi de tor vescovi autorizza
costituzionali non altro opposero che fu
titi risposte; la principale tra queste
PAecordo de veri principii della Chiesa,
della morale e della ragione sulla eo
stiluzione civile del clero, opera de ve
scavi dipartimenlali, membri deiPas
semblea costiluente; scrittto che da un
breve del lo marzo i792 venne dichiarato
contenere sentenze erronee, scismatiche
ed eretiche, gi da lunga pezza condannate
e confutale.
it s maggio H9! , i prelati autori del
sospetti di ribellione alla legge e male comitato che sinvesti della missione di
BeReia8. Vol. VI.
45
CO
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consecrazione.
l vescovi costituzionali ricevettero in
appresso Pordine al tutto preciso di con
discendere a desiderii del sommo ponte
ce sottoscrivendo la formola seguente:
u lleatissimo padre, io dichiaro senza ve
runa esitanza alla Santit Vostra che, dopo
Pistituzion canonica data dal cardinal le
due partiti. Le istruzioni del legato Ca gato , sono stato costantemente attaccato
prara recavano che non si dovessero am col cuore e colla mente al gran principio
mettere costituzionali se non se con atte delPunit cattolica, e che qualunque cosa
stato di tor sommessione al giudizio del si fosse da me creduta o avesse potuto
papa; ma eglino, sapendosi sostenuti da sfuggirmi in contrario a quel principio
vescovi.
CR
CR
344
week ed altri.
La tosoa di Kaanisberg, nelto inda
gare gli elementi delPumano sapere due
elementi riconobbe di questo ossia dei
Pesperienza che to produce, it soggetto e
CR
CR
345
trovasi posta nelPordine de fenomeni; it tivit Pio si posa da s, che torna quanto
contenuto di essa entra naturalmente, se
condo la teoria di Kant, nella classe delle
noumenes, cio delle cose assolutamente
impossibiti a conoscersi.
Al tutto vana speranza perci nutrirono
toia n it sepolcro.
i postulati positivi di Kant non andrebbero tra cosa che un naturale svituppo, un mo
346
CU
CU
La Herraiz sostenne la sua parte e le
sue pretese rivelazioni dinanzi alPinqui
sizion di Cuenca , la quale nel 1804 con
paese.
** CULTO. Agg. alS Il. Veggasi la con
CU
DA
347
particolare di questa divozione. Laonde la spesse ale delle obiezioni onde i prote
tenerezza innita che G. C. ha per noi e stanti fan contro alfucaristia. Ma i veri
donde ci porge s manifeste prove nella fedeli ben sanno come it culto del sacro
Eucaristia it1 principai motivo della di cuore altro non sia che un modo di ecci
vozione la riparazion delto sprezzo che si tare in noi Pamore verso it Figliuoto di
fa di tale tenerezza to scopo principale Dio; e Papprovazion della Chiesa basta
in essa proposto: it sacro cuore di Ges per cotoro che non altro desiderano che
tutto inammato d amore n Poggettto dessere itluminati. Ci non tolse che al
sensibite; un attaccamento tenero ed ar cune teste riscaldate ne facessero unere
dente per la persona del Salvatore deb sia sotto la denominazione di Cordicoti.
* CUORE (INSTiTUTO DEL SACRO).
besserne it frutto.
Moltissimi santi aveano autorizzato la Congregazione di fresco instituita, che si
divozione al sacro cuore di Ges e dimo dedica principalmente alPeducazion cri
strato comessa tornasse vantaggiosa alla siiana delle zitelle e che produce it pi
salve zza degli uomini prima che una ve gran bene in Francia, in ltaliae in America.
nerabite suora della Visitazione, favorita
Erastato fondato nel i747 sottoto stesso
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DA
,DA
Questi andarono debitori delto splen
DA
lor conoscere dagli ambasciadori del som
mo pontece e a cui imitare eran dispo
DE
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DE
DE
errori manifesti: it perch sotto un certo tien forte contratutti gli assalti del pi
aspetto divent necessaria una restaura dichiarato e pertlnace scetticismo: to sen
zion tosoca. Altora fu che sorsero Ga to, io penso; dunque esisto; ma io pen
liteo in Italia, Bacone in Inghitterra e Des sava altres che nulla ci ha di reale nel
cartes o Cartesio in Francia.
mondo: se io pensava, esisto: ma non vo
Di quesPultimo fu detto recentemente io per avventura errato? se ci , io
che con lui e per lui la tosoa separossi esisto.
dal cristianesimo.
Fu mossa accusa a Cartesio desser ca
Se quesPaecusa fondata sulPaver lui duto necessariamente in una petizion di
posta la ragione per criterio e regola su principio, volendo dare una dimostrazione
prema nelle scienze puramente razionali della propria esistenza. lt Galluppi us del
e naturali, essa, dice it p. Perrone, d in suo belPingegno a difendere colle stesse
falso; nessun tosofo che meriti un tal parole di lui e con quelle del Leibnitz
nome, nessun teotogo vorr farne a Car Pitlustre tosofo francese. Comech Par
tesio una colpa.
gomento di questo non meriti it nome di
Se, al contrario, it biasimo cade sul du dimostrazione, tuttavia rigorosamente
bio, ch it punto da cui parte la sua to concludentc.
soa, risponderemo che quantunque un
A questa guisa appunto, assai secoli
tal dubio sia stato malamente interpretato prima, procedeva contro gli academici
da taluno de suoi nemici e de suoi par quella mente acuta e sovranamente to
tigiani che ne abusarono, certo non es soca di s. Agostino. Esse me, cosi egli,
sere desso stato la base e molto meno idque nosse et amare certissimum est:
Pultima conclusione della sua tosoa; nulla in his verbis aeademicorum argu
DE
DE
354
352
DE
DE
fede dun Dio arbitro supremo di tutte a vergogna Pattribuire la formazion del
cose star perenne fra gli uomini. Essa mondo al caso, ben comprendendo come
non pur vantaggiosa, ma necessaria alla it caso in realt non sia nulla... Lasciando
morale, da lei sancita; alla societ, da lei perci di ricorrere ad esso, menarono gran
DE
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mondo sico, nch volete, soli che si quaggi. E vietato appo toro it pigliar
spengono e soli che saccendono, scosse e parte in qualsiasi modo a guerre, a pro
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EC
EC
poto, s bene in tutti gli scritti, in tutti zioni della libera attivit del medesimo;
i pensamenti, nelle osservazioni tutte de
gli uomini, in tutti i fatti coi quali si ma
nifesta ed esprime la vita delP umanit.
La tosoa impertanto non cosa da far
si; non it genio delPuomo quelto che la
fa: essa si fa da s stessa merc Pattuale
svolgimento del mondo, di cui P uomo Puno e Paltro un modo della libert; ci
parte integrante; si fa quotidianamente , quelto unicamente che d toro un vator
in ogni istante; Pandamento progressivo tosoco. Le umane azioni hanno impor
del genere umano, la storia: ufzio tanza soltanto a proporzione delPaiutare
del tosofo liberarta dalle forme cadu che fanno o delPimpedire to svituppo dei
che sotto le quali ella si mostra e di ac Pumanit, la quale dee progredir sempre,
certare ci che immutabite e necessario in qual senso o verso qual termine che
in mezzo a quel che variabite e contin sia, guidata dalla ragione universale , la
gente. - Ottimamente; ma per fare una qual non pu aberrare, conciossiach non
tal distinzione, per operare s fatta sepa si danno due vie di perfezionamento; non
razione, vuolsi un occhio sicuro, una trattasi che dessere, desistere e di mo
vista esercitata; vuolsi it criterio della versi. Le societ esse pure non sanno
verit, una misura, una regola infallibite: punto pi degli individui dove si vadano;
or dove Pandr ella a pigliare la tosoa nascono esse e periscono , manifestando
eclettica? Non gi in una dottrina umana, nel corso di tor durata una porzione della
perocch nessuna di tali dottrine contiene vita generale e servendo di punto d ap
EC
EC
355
dal sig. Gatien-Arnoult, nella Doctrine tieri a dir ci che si seriamente pensato,
philosophique. il Cousin verr per tal ci forza dichiarare gran parte delle opi
maniera giudicato da un suo pari, e tanto
maggior vigore navr quindi la condanna.
u Dopo essere stato successivamente
discepoto di Conditlac, di Laromiguire,
di Boyer-Collard, degli Scozzesi, di Kant,
di Platone e di Procto, it sig. Cousin, me
ditando su queste variazioni del suo spi
rito, avvis procedessero dalPesser tutti
i sistemi in parte veri c in parte falsi. Da
quel punto in poi proferi, comme narra
egli stesso, la parola ecleltismo.
356
EC
EC
lnfassurdit.
n Siltogismo. La sostanza, secondo la
abbia alcuna afnit colla, verit. Negli Dunque Iddio ha modi necessarii (4).
n lll. Denizione. I modi di Dio sono
altri sensi falso. Laltra conseguenza ,
che al sig. Cousin non venne fatto di ap
plicare it suo principio declettismo, giac
ch egli confessa dinon avere studiato che
una parte della storia della tosoa, e an
che questa per avventura P ebbe tatora
studiata con ispiritto alquanto sistematico.
La terza conseguenza , che it sig. Cou
sin non ha voluto applicare it suo prin
cipio declettismo: it che vien dimostrato
mediante Panalisi del metodo da esso rac
commandato, dalP indicazione delP anda
mento da lui seguito abitualmente e so
pratutto dalla sposizioue del sistema dal
medesimo ultimamente insegnato... Ecco
idee.
n Or l." lddio, come ente innito ed
uno, ha necessariamente Pidea dunit e
dintinito.
n 2." Iddio non ha quesPidea senza sa
pertto; ma ei conosce necessariamente il
proprio modo come conosce s medesimo.
Siccome ente che sa e insiememente sa
YEC
357
EC
n Anche fenomeno ed elfetto son voci
riet; lulP insieme milo, inniloe rap sinonime.
rocch queste tre idee sono i modi di Dio, complesso costituisce Pumanit son feno
come lui necessarii, aventi tutti it mede meni a tenore della denizione, giacch
simo vatore e costituenti insieme ununit ciascun iPessi suppone qual cosa oltre di
indecomponibite. Tale lddio , e questo s, relativamente alPesistenza. Ma i feno
Dio quelto di Platone, quelto itelPorto meni si riferiscono alla sostanza e alla
dossia cristiana, it Dio che calechizza i po causa, che Dio, giusta Passioma e ci
veri di spirito e i pargoletti (t).
universo).
n Lidea del rapporto della variet al
Punit e del nito alPinnito, che un
modo necessario di Dio, anche un modo
necessario del mondo.
EC
EC
358
ntto al nito.
Punitt alla variet e delP innito al nito. nit alla variet. - Il granduomo po
n Tale it mondo, manifestazione ne poto e lui ad un tempo; Pidentit della
cessaria di Dio, del quale rappresenta ne generalit e delPindividualitt in tal misu
cessariamente i modi o le idee (l).
ra che la generalit non soffre P indivi
n Yll. Non accade altrimenti delPuma
mente alle leggi; Pidea del rapporto del sotto la forma della realt , di maniera
Punit alla variet e delP innito al nito. che la generalit non opprima la partico
n Per tal modo Pumanitt ha attraver larit, e questa non dissolva quella, e la
sato due incivitimenti e vede it terzo.
particolarit e la generalit, Pinnito e il
n l. Il primo incivitimento quelto nito si sciolgano in questa vera gran
delPimmobiie Oriente; idea dunit e din dezza umana.
nito.
n Perci tutti gP individui, vuoi gran
n 2." il secondo fu quelto della mobite di, vuoi piccoli, sono necessariamente do
Grecia; idea della variet e di nito.
tati iI tre facolt:
n s." ll terzo Pincivitimento moder
n l. Della ragione, che ha per carat
no; idea del rapporto delPinnito al nito. tere Puniversalit e Passoluto; unit e in
- Per necessaria conseguenza , it primo nito:
di tali incivitimenti si oper ne luoghi che
a." Della sensibitit, avente it carat
rappresentavano essi pure P idea duno tere opposto; variet e nito:
e dinnito; it secondo in quelli che rap
n 5." Della libert, it cui ufzio di
EC
EC
359
cessit:
n l. La spontaneit, che vede Poggetto
intero con una vista totale e sintetica;
unit e innito.
nito.
son Dio.
n l. L uno e tinnito.
n Si fatto it sistema del sig. Consin...
J- n 2. il variato e it nito.
i) 5." La relazione delPuno al variato , A quante obiezioni non d esso appiglio,
delPinnito al nito; e tutte le cognizioni e tali da non potersi guari sostenertto in
o scienze umane non sono che it neces veruna. delle sue partii...
n Un grave male intellettuale cagionato
sario svolgimento di queste idee, elementi
e leggi (l). Perocch la ragione che dicesi dal sig. Cousin fu, non ha dubio, quelto
di Cousin.
360
EC
EC
egli giunto a far non altro che degli atei, nulla stesso delPesistenza; un Dio tut
partando malamente cristiano e parodian
do it caltolicismo. Non pochi de suoi di
scepoli si fecero sansimonisti. I,
Joufroy, un dei primi discepoli di Cou
sin, mori nelto scetticismo; e in un suo
scritto postumo, che fu mutitato per al
tenuare la forza di sue confessioni, narr
egli stesso come avesse smarrita la fede.
A ne di stornar Pimpressione prodotta da
questo scritto, it sig. (Iousin, nella prefa
zione dun suo lavoro sui Pensieri di la
EC
EC
364
avventura si abbia esempio; perocch gli cava il mondo non dat niente, che non
chiaro che un ente nito sotto un rap , ma da s, che Vesistenza assolula.
porto non innito nella sua essenza. Ma Introd. Vhist. de la philos; lezione v.
quando pretendesi che Dio sia invitup
pato nella materia e che questa formi niente per la ragione che non , to trae
parte della essenza di lui, Punione di que
ste due parole sembra, a primo aspetto,
urtar meno. Perci a questo stato riduce
Pautore la divinit. Tengon poscia dietro
espressioni cotanto ardite che it lettore
non crederebbe agli occhi proprii se la
chiarezza e precisione de termini non
rendesse impossibite it prendere abba
glio: Dio triplo, nalmente, cio, lut
la un tempo, Dio, natura e umanil.
La dottrina del Dio-universo balza da que
ste parole dun modo si vivo e spiccato
che anche un fanciulto la scorgerebbe sen
zaltra spiegazione. il primo ente ad un
n Qual mente infatti la quale non sia quello delfuomo; eccesso di cui non si
persuasa di questa verit, che viste nite sarebbe creduto fosse capace. it suo libro,
come le nostre troppo son cortea pene aggiugne it nostro scrittore, in soslanza
trar tutti gli abissi delPinnito? Dai che un inno mistico, uno stancio e un so
consguita che se Dio venisse da noi com spiro delfaniina verso colui che solo pu
preso, innito non sarebbe, quindi non dire a buon drilto: Io son quegli che
Dio. Ma no; Pautore de Frammenti, co sono. S, certo, Spinosa canta colui che ,
me si scorge in tutti i suoi libri, non vuol ma che alla maniera depanteisti; ch,
ci sieno misteri per Pumana ragione: So quando si tratta di Dio, altro non ne co
stiene egli che essa pu abbracciar tutto nosce PEbreo di Amsterdam. Par lnaniie
quanP P innito. Che risulta da ci? sto che soto un tosofo addetto alla stessa
Chegli pareggia it nostro intelletto alla scuola possa venir ditettato e quasi ra
sapienza increata, to divinizza e, senza pito da tal mistico canto. Odansi nalmen
pensarvi per fermo, erge Pesecrando al te le parole pi strane, cred io, che mai
siensi lette. Partando delto Spinosa it no
tare della dea Ragione.
n Ecco ben chiaro in ogni sua parte it stro scrittore dice che Pautore a cui pi
senso di quel lungo periodo. Affermo iran somiglia. quel preteso ateo Vignola au
camente non essere mai stato enunciato tore delllmitazione di G. C. , Fragm. ,
it panteismo in maniera pi esplicita, pi t. it. Onde Puomo venerabite, pio, danima
chiara, pi categorica. A nessun lettore e mente cotanto sublime, commendato da
saziabiie di ripetizioni e gure per dar tratto delH-Ibreo apostata, dun empio da
pi vigorosamente risalto a questa depto due secoli aborrito da ogni popoto ridotto
rabit dottrina. Aggiugniaino, quantunque a civitt! E come rimanersi dal credere
non faccia mestieri, qualche altra prova. che it suo caldissimo panegirista ne ap
362
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n Si dir per avventura chegli ha pi ella cosa chiarissima che tra due dot
volte disapprovato cotesto sistema del Dio trine, Puna delle quali fa contro a tutte
universo. Ma, primamente, dire it pro e le passioni, Paltra le lusinga, tra it teismo
it contro non ritrattarsi, sopratutto al p. e. che ci mette al disopra del capo un
orc h si persiste a dirtto sulto stesso su padrone, un giudice formidabite, e it pan
bietto... Si rittrattato; ma di qual modo? teismo che ci addita un Dio impacciato
chi to crederebbe? Tatora, nel mentre nella materia e, per ci stesso, impotente
stesso pretende disapprovare la sua pro e come stupido, non ella cosa chiaris
fession di fede panteistica, la rinova e sima che, in quesPalternativa, non pochi,
conferma. Eccone un esempio tale da ec o abbandonati alle itlusioni della giovi
citare una viva curiosit. In una delle pre nezza, o poco isttrutti o non guari com
fazioni che stanno in fronte alla terza edi mossi da ci che riguarda Dio e la salute
zione, it tosofo onde discorriamo ribatte dellPanime, lasceranno it sistema che tor
alla prima con fuoco P accusa di pan d molestia per abbracciare con ardore
teismo. Getta egli cosi di passaggiofquelle quelto che scioglie le redini alle toro ten
tristi parole, che it suo Do non il Dio denze e ne fa lecito ogni eccesso , ogni
fonda su quel passo e to confessa di bel deranza data a cotesta dottrina nei libri
nuovo anticamente. Vero che un mezzo delPautore. 0vegli, infatti, avesse abiu
rimorso to costringe a fermarsi dinanzi a rato tal mostruosa opinione, e pare che
queste fatali espressioni: triplo nalmen sarebbe sopravenuta in lui stesso la ma
fe, cio, ad un tempo, Dio, tintura e uma raviglia delto aver potuto abbracciarta e
nil; ma cita tutto quel che precede. Or farsene campione, che avrebbe gemuto in
it dire che Dio tempo, spazio e nume suo cuore al vedere quanto avea avuto la
ro, che nilo e innilo, ec., gli un sciagura di scrivere con quelPintento, che
esprimere ad esuberanza la dottrina del
panteismo. in questa guisa ricade egli
nelPabisso cui pretende d aver sempre
cansato, e vi tratto di bel nuovo da
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363
delPateismo stesso. Lateo si sta contento na religione credutae rispettata dal mondo
a riguardare it delitto siccome cosa indif- tutto?
ferente, e la sua cecit non va pi oltre;
n Proseguiamo, comech a malincuore,
ma Poplnione del panteista, it qual cre
desi una porzione delP essenza eterna ,
rende agli occhi di lui degno di rispetto
ogni atto chei faccia, ne sancisce gli er
rori, ne santiiica tutti gli eccessi , ne di
Noi la conosciamo gi. Non questo un niamo dal qualicare questa presunzione
beffarsi, senza un riguardo al mondo, du e pazzia.
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364
gono ogni vigore, ogni sanzione. E cos e toso (ch io nulla dico di toro qualit
disarmato di qual virt pu esser seme? private), la costoro indole merita essa che
quai vizii vale a frenare? qua disordini a si afdino ciecamente alle tor mani ipi
impedire? Un orribii agelto va desolando preziosi tesori della patria, la futura gran
la Francia, suicidio. Oppongono essi al
cun riparo o preservativo a quesPatto spa
EC
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4G
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dica it titoto di patriarca ecumenico esser ma della creazione, che non ha coscienza
bestemia contro it Vangeto ed i concitii , di s stesso, che s non conosce e perci
e quegli che Passuma creder s unicamente che non esiste ancor tutto intero.
vescovo e privar gli altri tutti di tor di
Lidea esce da s medesima per con
Secondo Hgel, tutto parte da un prin con ci, in quanto sta da lui, la sua es
cipio e ad esso ritorna. Questo principio senziale identit colPidea donde uscito
Pidea; Pidea Dio. Lidea in s Dio pri e alla quale dee far ritorno.
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[Rincarnazione del Verbo in G. C. it
momento in cui Pidentit di Dio e delPu
EG
367
morte non it mezzo della risurrezione totogici da non meritar la menoma fede
delPumanit con Dio; Patto mediante it rispetto ai fatti che fan risalire cinque o
quale Pidea, dopo essersi manifestata nel
nito, torna a s stessa e fa dire alPuomo,
che rientra colla sua votont nel gran
tutto e si smarrisce nelP identit assolu
ta: Non son pi io (ego iam non vivo). gi da scassa anni, 50,000 de quali pel
La giusticazione una identicazione regno del sole e 4,000 per quelto de se
denitiva della mente umana colla mente midei? Anche Diodoro di Sicitia, Poti
divina, che to scopo e la perfezion della fate ed altri storici profani ne accertano
scienza. La scienza impertanto quella altro non riferirsi dagli Egizii che favole;
che salva; per essa soltanto si acquista la e adducono a toro scusa che da principio
vera piet, che consiste nelto astraersi da Panno egiziano constava soltanto d un
s stesso, nelto spogliarsi di s per ritor mese, giusta it corso della luna. Censori
nare alPassoluto, giacch la personalit o no , dotto cronotogista, dice che antica
Pio quelto che da Dio ne separa. L io mente Panno degli Egizii non oltrepas
la radice del peccato, e questo non pu savai due mesi, e it re Pison essere
venir distrutto che mediante Passorbimen stato quelto che portolto a quattro e nal
to delPio nito nelPi0 innito, del feno menteadodici. Che che ne sia di queste di
verse spiegazioni,ia discordanza degli sto
meno nelP idea, delPuomo in Dio.
Per tal maniera la tosoa alemanno . rici profani sulPautichit delPEgitto
ultima espressione della tosoa umana, chiara prova esser la testimonianza toro
ebbe travestito la parola rivelata e paro falsa o pel manco erronea e quindi non po
diato it cristianesimo, e, cosa ben da no tersi a medesimi dar fede di sorta in ma
tarsi, tutti gli sforzi della sua meditazione teria di cronotogia.
Scontti da questo lato, i difensori di
trascendentale andarono a nire niente
pi che in un cattivo commentario dei Manetone seran fatto riparo degli anti
chi monumenti le cui rovine coprono it
domma cristiano.
368
E3
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vece del vocaboto dwrmeneutica adope- uomo it seguente ditemma: 0 non dassi
rasi frequentissimamente quelto d esegesi verit, o la verit it cattolicismo.
o esegetica, come pur dicesi esegela per
Nesuoi primi due volumi, Introduzio
interprele.
sua Introduzione alla teologia cristia- qui deduce it mondo interiore ed esterio
na cattolica, nel quale contenevasi Pln- re, Dio, le sue qualit, la necessit duna
in tutte le tosoe che furono sino ad degli oggetti che to circondano? Non pu
Hermes, tacitamente od apertamente, sup- Pintelletto esitar pure un momento avanti
ER
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B70
ER
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za di Dio, la sua santit e giustizia, libert, de, ia sola ricerca dun principio naturale
e provante era gi opposta alla vera dot
me privato.
Cotali tendenze delPHermes, autore dun
saggio si infruttuoso didifesa della religio
ne, non debbono essere scompagnate dalle
soverchie concessioni da lui fatte non me
giansenisti.
ER
colloc di sua privata autorit e senza al
ER
374
cun intervento del pontece una facolt modo si trov in Germania stabitito e sug
di teotogia cattolica, della quale nomin gellato it servaggio delPinsegnamento cat
tutti i professori,e Pinsegnamento raziona tolico.
lista sostenuto a Munster procacci alPHer
Cionondimeno, sulla denunzia di parec
mes una catedra a Bonn. E perch una tale chi teotogi tedeschi, la santa sede sotto
istituzione potea suscitar inquietudini ne pose gli scritti dellPI-lermes a un esame
cattolici, it re imagin di farta approvare verso la ne del i852, epoca nella quale
dai professori stessi, chiamati perci a dis monsig. Spiegel pass alPaltra vita con la
cutere le relazioni che esister doveano grave responsabitit davere abbandonato
tra la facolt teotogica e la Chiesa: l quali a un re protestante it gregge commesso
ardirono conchiudere l." che le opere pu gli da custodire e difendere. Con decreto
blicale dai professori non verrebbero sog del 2o settembre i855 venner condannate
gettate alla censura delordinario; e." che, le opere delPHermes e interdettane la
quatora ad alcuno dessi fosse mossa ac lettura. Un tal decreto, spedito non a Ber
cusa deresia, si cleggerebbe una com lino ma direttamente a Cotonia dalle le
missione i cui membri sarebbero nomi gazioni ponticie di Monaco, Lucerna e
nati in numero eguale dalParcivescovo e Brusselles, pose in costernazione gli er
dalPaccusato, e Pesame spedito al go mesiani. ll sig. Husgen, che amministrava
verno, it quale pronunzierebbe sentenza la diocesi, per compiacenza a riguardo del
denitiva; che Puniversit era istituto del governo e benevolenza verso i discepoli
governo, giaech a questo e non al papa delPHermes, si ristrinse ad esprimere la
spettava it dritto di dare alla facolt teo speranza che questi si sottometterebbero
togica la podest di conferire gradi acade ove it decreto venisse ad esser promul
mici. Cotesta strana istituzione ricevette gato; impose sitenzio a toro avversarii
una specie dapprovazione canonica sol comech quelli, occupando tuttavia le tor
tanto nel 1824, altorch monsig. Spiegel, catedre, insegnassero i medesimi errori;
e si lagn perch i giornali avesser rife
rita la notizia della condanna. Era ci un
372
ER
ES
governo si prov, it 24 ottobre i675 , sacro testo che sembrino far contro alla
ES
ES
373
re alla pi completa increduiit: Strauss re, gli apostoli per furbi- o per stoitissimi
BlntillR. Vol. VI.
47
374
ES
ES
fra B li uomini tutte le chiese del mondo to delPautore e le altre circostanze sono
dalla origin toro sino al presente siccome i soli mezzi onde determinare it senso
schiave delvignoranza e del fanatismo?
delle parole dun libro qualsiasi. E perch
n e."l\on dssi interpretar la Scrittura a un vocaboto pu tatora avere qualche
quella guisa che nessuno oserebbe inter strana signiiicanza negli scrittori orienta
pretare ardirdun libro profano: ma chi sa li, appo i Greci, appo i Latini, contro
rebbe si sfrontato da osar interpretare gli tutte leggi del buon senso attribuirta agli
storici dAtene e di Roma come si ardi scrittori sacri unicamente perch neces
sce spiegare l racconti si chiari e schietti saria a fare scomparir un miracoto od un
del nuovo Testamento? Altorch si scon mistero, sopra tutto s Pantichit abbia
trano in Tito Livio o in Svetonio fatti pro preso tal vocaboto nel proprio e commune
digiosi, si dice puramente que dotti scrit signicato. Pur cosi si pratica dai nuovi .
tori essersi ingannati nel riferirceli,ma non esegeti, i quali vengono con ci a calpe
star le leggi della sana ermeneutica.
ni per rinvenirvi fatti da essi non sognati
n llla pongansi alquanto in chiaro e con
mai. Conciossiach i libri del nuovo Te fortinsi di prova queste accuse che faccia
stamento sieno autentici, it che negar non mo ai protestanti, ai sociniani e a cotoro
ardiscono i moderni esegeti, debbono es che parteggiauo per la nuova esegesi. Pri
ser presi nel tor proprio e natural senso, mieramente non hanno egli no i protestanti,
n, senza violare ogni legge di discorso , contro Puso del discorso e Pautorit del
si ponno supporre trastati insoliti e strani Pantichit tutta quanta, introdotto un tropo
al punto che da toro si vuole per esclu nelle parole contenenti Pinstituzione del
dere i misteri e imiracoli; ed ove si am Pltucaristin? Ed i sociniani, che, per via di
bri, non ci sarebbe punto di legge tanto trebbero giusticar Puso, distruggono i
chiaro sul quale non si potesse gittar buio, dommi pi solennldel cristianesimo,come
n dottrina si ferma che non si giugnesse la Trinit, la divinit di G. C.,iI merito del
ad alterare.
la satisfazione, creduti mai sempre nella
9 s." it nuovo Testamento, che n da Chiesa, non manomettono forse le leggi
principio stava in man de cristiani e ser- tutte del discorso e non peccano contro il
del senso di quel divino libro forza siasi e le chiese da essi fondate? AlPultimo,i
conservata B lwrpetuala nella Chiesa- Or razionalisti alemanni, che ne pi strepi
bene e fu costantemente creduto G, C. tosi miracoli scorgono niente pi che fatti
essere Dio, aver preso carne e subito la
morte per noi, esser risorto e salito al
cieto per appurecchiarvi a noi un seggio,
avere di fatto operati tuttiiprodigii nar
rati negli evangelii. Tale dunque it senso
legitimo e vero del nuovo Testamento,
", Per isorzi che fi|"-5se10,iul10vi 850- cristiani, e soli i lumi della nuova esege
geti riuscirebbero a corrompertto. Questo
unanime consenso delle primitive chiese
circa i punti dottrinali del nuovo Testa
mento e i fatti sostanziali della religione
una rupe contro cui verranno a rompere palpabite assurdo; perocch con qual fron
tutte le nuove interpretazioni deprote
stanti, de sociniani e de razionalisti.
n Nelle storie in ispecie dettate colto
stite pi semplice non shanno mai a sup-
ES
ES
375
di Voltaire la quale non sia gi stata messa sto, ora un sogno damanuense, pi fre
fuora da quegli ultimi apotogisti degli dei
delP0limpo. Nelto spirito di questo siste
ma, la parte miracotosa della Scrittura
non isveia che frode per parte degli uni
e cecit per parte degli altri; dapertutto
non incontri che accuse dartizio edi doto;
sembra it paganesimo stesso faccia lamen
to, nella sua lingua, avergli P Evangelio
rapito it mondo per via di sorpresa. il ri
sentimento della vecchia societ trapela
tuttavia nelle accuse, e in tutto questo
sistema, adottato dalla scuola inglese non
meno che dagli encictopedisti , sentesi
quasi una reminiscenza classica degli dei
di Roma o dAtene.
Di questo genere (Vassalto non si ebbe
guari esempio in Germania, se vogliasi ec
cettuarne it Lessing, che colle sue Lettere
e colla difesa deFrammenli lfuno sco
nosciuto parve per alcun tempo far pen
dere it suo paese verso le dottrine fora
ES
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376
ES
ES
377
P altro pi che una serie di frammenti mo per concitiare la credenza antica con
o di rapsodie delPepopea eterna; tra que
sti fu llerder sul nir di sua vita. NelPul
rando.
Alto spirito di sistema che al senso let
terale sostituiva Pallegorico accoppiavansi
le abitudini di critica attinte nelto studio
do ogni di una parola dalla Bibbia , non fu Vette. Per costui i primi cinque libri
parean pur meno tranquitli sulPavvenire
di tor credenza. Era tale it costoro acce
camento che sarebbesi detto vivesser q,uie
tamente nelto scetticismo come nella tor
naturale condizione.
378
ES
ES
vo Testamento; lungi per dal commo gimento del caos fatto da Etohim; dalla
versi a tale idea, u Fortunati, sclama dopo
avere lacerato pagina per pagina Pantica
legge, fortunati i nostri maggiori, che, in
esperti ancora nelParte esegetica, credeano
con semplicit e buona fede tutto quanto
insegnavanoi La storia ci perdeva, ma ci
guadagnava la religione. io non ho inven
minciata Popera sua conviene che la con di Bertino,si regge sulla prima. n N Pun
duca a termine. Sol quelto che termi n Paltre degli anzidetti personaggi son
nato bene. n Egli pare che it Wette pi i riformatori della teocrazia, la qual
avesse esaurito it dubio almen rispetto al
scriviamo alla lettera le espressioni, trova marrebbe in tal guisa che la meschina gto
gran povert winvenzione ne primi ca ria dessere stato it fondatore dun dispo
pitoli della Genesi, la quale, inoltre, la tismo privato del concorso del sacerdozio;
voro posteriore al ritorno dalla cattivit. perocch le promesse fatte alla sua casa
Stando al detto teotogo, la storia di Giu nel libro di Samuele ed altrove sarebbero
seppe e de fratelli di lui fu inventata sol invenzione posteriore al fatto, ex eventu.
tanto dopo Satomone da un membro della in questa stessa scuola it libro di Gio
decima trib. Altri riferiscono it Dente su si risolve in una raccolta di frammen
ronomio a tempi di Geremia e ne fanno ti, compitata dopo Pesitio, giusta to spirito
autore lui medesimo. Inoltre it Dio stes della mitotogia deleviti; quelto de Re un
so di Mos va perdendo nelPopinione della poema didascalico; quelto di Ester un
critica tutPinsieme col legistatore. Dopo romanzo, una novella inventata sotto i
aver posto Giacobbe al di sotto dUlisse, Seleucidi. Per ci che riguarda i profeti,
come risparmiar it paragone di Giove con la seconda parte dlsaia, dal c. xL in poi,
ichovab? Era impossibite cosa it ralte per avviso delto stesso Gesenio, sarebbe
uersi. ll professor Vatke, precursore im apocrifo. Secondo Wette, Ezechiele, calato
ES
ES
379
dalla poesia del passato a una prosa vite e calisse, non la sposa immacolata del Cristoi
strisciante, avrebbe perduto it senso de E nondimeno i tor dottori e profeti si re
simboli da lui adoperati; non altro che cano a gtoria daver trovato nulla esserci
letterarie ampliiicazioni sarebbero i suoi di reale e daulentico n nel vecchio Testa
valicinii. Daniele, it pi controverso di mento n nel nuovo, nulPaltro esser Ges
tutti, viene denitivamente cacciato dal medesimo e la storia sua che allegorie pi
Lengerke ai tempi de iliaccabei. Era gran o meno morali! in questa condizione versa
pezza che contendevasi a Satomone it it al presente la chiesa protestante; giacch
bro de Proverbii e dellPEccIesiaste; per e si vuole aggiugnere come la riforma non
compenso gli venne da alcuni attribuito siasi punto levata a sdegno, come gi un
quelto di Giobbe, che quasi tutti riman tempo la cattolica chiesa altorquando ven
dano agli ultimi tempi dellPebraica poesia. ne accusata dessere caduta nelParianest
Questo breve schizzo basta a chiarire mo. La podest temporale voleva proibir
come ciascuno sadoperi da s a distrug Popera; ma sarebbe bisognato interdir
gere nella tradizione la parte che pi da tutte quelle che parzialmente sostenevano
vicino il tocca, senza punto avvedersi co la medesima dottrina e percuoter dostra
me tutte queste rovine tra tor si rispon cismo Kant, Goethe, Lessing, Eichorn,
dano. Anche in mezzo a questa universal Bauer , Iierder , Neander , Schleierma
negazione si gode di reciprocamente con cher, ec., e non si ebbe it coraggio. La
tradirsi. Tal consigliere ecclesiastico it qual teotogia tedesca rispose , per bocca di
nega Fautenticit della Genesi confutaio Neander, che i la discussione dovea esser
da tal altro che nega quella de profeti. Punieo giudice della verit e delPerro
Arrogi che ogni ipotesi si spaccia orgoglio re. n illa, essendo la riforma caduta nel
samente qual verit acquistata mediante fondo di quesPabisso appunto dopo tre se
la scienza Iinch Pipotesi della dimane coli di discussione, gli facite antivedere
gitta a terra romorosamente quella doggi. che cosa attender si debba da un si fatto
Direbbesi che , per arra d imparzialit , giudice. Pi, una risposta tutaltrimenti
ciascun teotogo reputi dover suo, quanto categorica fu fatta dalla venerabite union
da s, gittar nelPabisso un foglio della de fedeli della parochia ove abitava il
dott. Strauss: que fedeli cristiani eles
Scrittura.
I capiscuola che si videro succedersi sero a tor pastore colui stesso che avea
da cinquanPannt in qua in Germania fu test rinegato Ges e it Testamento di lui!
Ecco quai sono gli apostoli del prote
rono i precursori di Strauss, ed era im
possibit cosa che un sistema tante volte stantismo nella Germania.
Ora non ella cosa manifesta, non so
vaticinato alla itne non si mostrasse. Lo
pera intitolata: I mili della vila di Ges lamente pel cattolico ma per qualunque
it riassunto di tutta la teotogia e itto cristiano, per ognun che abbia senso e ra
soa alemanna; libro che d alle radici gione, che i padri del sacrosanto tridenti
del cristianesimo e ne dinega la storia. no concitio eranoi veri conservatori della
La si alta impressione cagionata da esso dottrina di Ges, i veri apostoli del cristia
libro non gi effetto n del suo meto nesimo altorch, P8 aprite i546, davano it
do n delle nuove e inattese scoperte n seguente decreto: Ad coercenda petulan
degli sforzi di critica e detoquenza che tia ingenio, decerriil (sanala synodus) u!
vi campeggiano, sibbene delto aver mo
380
FA
FA
* FAREINlSTl. Nome duna sella gian
nesimo? - Ma anche i tor teotogi rispon senistica formata a Fareins dai preti Bon
der potrebbero con pi verit che non it jour e Furtay,i cui pretesi miracoli ecci
primo fratricida: - Siam noi forse i cu
stodi del cristianesimo? -Che no l siamo sizione fatta dordioe di mousig. di Monta
zet arcivescovo di Lione, vennero altonta
punto P han dimostrato col fatto.
nati da Fareins. ll curato Bonjour torn
FE
Fl
384
48
382
F0
F1
pi tardi.
Nondimeno, in mezzo al uttuare delle
varie opinioni, i dommi delP immortalit
delPanima e del libero arbitrio avean pre
\aluto sempre. Sotto la direzion sovver
siva del moderno materialismo avvenne
per certo un nuovo progresso nella cogni
zione organica delto stromento che serve
di substratum materiale alPintelligenza:
Gait ne fu it primo autore; e it suo sistema
F0
F0
383
oppur nove persone; , per cosi dire, it uno, sassorbono e si confondono; it che
primo alveoto delParnia sociale, it nccioto viene a dire, co sansimonisti: Dio tutto
delPassociazione. Le serie debbono avere ci che .
La votont di Dio manifestasi mediante
da 24 a se gruppi e unirsi in falangi
di i800 persone a un dipresso. La dimora unattrazione universale diifusa nelP uni
384
F0
F0
zione del uido australe al uido boreale. monomania, come accade per degenera
E qui la fantasia di Fourier scioglie libero zione di tutti i metodi quando nel giovar
it voto e vien popolando la nostra terra sene si va oltre i conni, non servendo
di animali maravigliosi; ievansi le facolt essi altora che a traviare la mente.
Fourier non si dichiar mai nemico alla
delPnomo al pi alto segno di tor potere;
la terra it soggiorno delle delizie, e religione; e se it fumoso suo cervelto to
condusse a metter fuori dottrine contrarie
inondata dalla piena della felicit.
u Non ci ha chi non vegga chiaro, dice a quelle insegnate dalla Chiesa, e non si
lllaret, it panteismo di Fourier e le sue tenne men persuaso dessere stato sempre
tendenze materialistictie: nulla perci di cristiano. Avendo alcuni giovani falanste
nuovo presenta it suo sistema. Ci ristringe riani eccitato scandato nel palazzo di citt
remo ad una osservazione sulla base mo in Parigi con discorsi ingiuriosi alla reli
rale di colesta teoria, la legitlmit di tutte gione, Fourier non volle averne la rispon
le passioni e la necessit del toro svituppo. sabitit; quindi scrisse al giornale La pace
Non dare altra legge alla passione che la una lettera nella quale disapprovava al
passione medesima, negar la legge mora tamente le dottrine anticristiane da suoi
le destinata a regolare e dirigere la pas discepoli professate,dichiarando nel tempo
sione, ammetter nel senso pi assoluto la stesso che, per quelto spettava a s, egli
Iegitimit delle passioni tutte gli un di era nato e intendeva morire nel seno della
vinizzare quanti disordini e bassezze pos chiesa cattolica, apostolica, romana. Cotoro
sono metter Puomo al di sotto del bruto. che in quel savio ed onorevole procedi
Sperare e credere che col principio della mento ebber veduta la propria satira cor
legltimit di tutte le passioni si potr giu sero immantinente da Fonrier e gli posero
gnere a satistarte e impor toro i conni tale assedio che ottennero dalla sua debo
che son pur richiesti per Pesistenza det lezza ritirasse quellalettera contenente la
Passociazione gli un disconoscere in disapprovazione delPopera toro. Certo
teramente la natura delPuomo e quella tuttavia chera essa un dettato spontaneo;
della passione, un ingannar s stesso e i donde pu inferirsi esservi nel fatto di
Fourier pi allncinazione che eresia.
proprii lettori. n
Vittore Considerant, autore del Destino
Causa del traviare di Fourier nella ri
cerca della verit P abuso da lui fatto sociale , opera ove studiasi dimostrare
de metodi che savea creati in testa, de it sistema di Fourier, cui tent inoltre di
quali se avesse saputo usare con ragio propagare a voce in parecchie citt di
FB
FB
385
Altora inalzer la mente sua verso it cieto, ria, it suo giudizio, la sua votont, cio
dove riconoscer la mano che it cre e it tutti gli attributi delPintelligenza propria-termine del proprio pellegrinaggio. Chia mente detta. Tutte le facolt son dotate
mando in proprio aiuto Panatogia univer
sale, la qual consiste nel risalire dagli em
blemi a toro tipi, mirer a riprodurre it
gran modelto di cui reca Pimpronta , si
386
GE
GE
ed una che noi intendiamo, concepiamo, do, sia degli sconvolgimenti prodotti dal
sentiamo in noi medesimi altorch pro dituvio. Di maniera che la scienza della
nunziam la parola anima o intelligenza; geotogia, quella che ha fatto maggiori pro
e qui sta tutto to spirito della psicotogia gressi in questi ultimi tempi sta tutta a
di Gall. AlPintelligenza, facolt essenzial pro della religione. u Qui ci si affaccia ,
mente una, sostituisce egli una turba di dice Boube , una considerazione cui
picciole intelligenze o facolt distinte e difcite rimanersi inditffereute. Posciach
isolate... Ma Punit delPintelligenza, Pu un libro scritto a unepoca iu cui le scien
nit delPio un fatto del senso intimo, e ze naturali eran si poco inanzi racchiude
questo vale pi che tutte le tosoe. D nondimeno in poche linee it sommario
Nella Rivisla medica si dimostra non po delle pi notevoli conseguenze a cui non
tere, nel sistema de frenotogisti, esister riusciva possibite it giugnere che dopo gli
Pio in alcuna guisa.
immensi progressi procacciati dal XVIII
ln questo sistema,risolvendosi tutto nel e XlX secoto; posciach si fatte conclu
la costituzion sica, tutto trovandosi sot sioni si trovano in relazione con fatti ad
toposto alP impero fatale delP organizza essa epoca n conosciuti n tampoco so
zione, la cosa evidente non darsi n spettati, e non mai no a tempi nostri, e
vizio n virt: 0nd esso la negazione cui i toso dogni tempo considerarono
dogni legge morale, la negazione del li sempre in modo contradittorio e sotto
bero arbitrio. Vuole Gall non essere it li aspetti sempre erronei; posciach, per
bero arbitrio che un risultamento; perci ultimo, questo libro, di tanto superiore al
to distrugge. Non a maravigliare che la proprio secoto nel rispetto della scienza,
toleranza sia pei frenotogisti it primo pre gli va egualmente inanzi in quelto della
cetto della morale: cotale toleranza pro morale e della tosoa naturale, egli
duce una reciproca indulgenza, la qual di forza ammettere esservi in tal libro alcun
viene la base del sistema di penalit di che superiore atPuomo , e chegli non
cotesti falalisti. Si limitano i frenotogisti vede e non capisce, ma che to stringe ir
a partare delPimpero fatale di certe or resistibitmente. n
ganizzazioni ed a riprodurre tutti i luo
** GEROGLIFICI. I geroglici, ovvero
ghi communi a quali gli avvocati hanno sia la scrittura simbolica di cui gli Egi
abituato i giudici da qualche anni e cui ziani aveano coperti i tor monumenti, era
non si rimangono dalPimptorare a favore no, da secoli, un enimma impenetrabite
di que miserabiti banditi che professano ai pi valenti antiquarii, e P incredulit
e praticano la dottrina delPassassinio; ot del secoto XVlll , la quale sol nelP igno
tima gente che serba tutta la tor compas ranza e nella mala fede seppe trovare ar
sione pei ladri e gli omicidi e non ne sen gomenti a patrocinare la propria causa ,
te ombra perle vittime e per la societ! non avea omesso dinvocare contro la
strare come it sistema defrenotogisti dia menti del regno dei Faraoni pieni di tali
alle fondamenta di questa non meno che iscrizioni misteriose, rimandando Pepoca
della religione.
di tor costruzione a date anteriori alla cro
notogia biblica. Ad asserzioni affatto gra
tuite i difensori de Libri Santi non altro
avean potuto contraporre che la testimo
nianza della tradizione di tutti i popoli;
* GEOLOGIA. L esame de diversi si prova bastante senza dubio a dimostrare
stemi inventati dagli antichi tempi inno la veracit delto storico sacro, ma della
al presente per dar ragione della compo quale i nostri avversarii ngeano di non
sizione di questo universo conduce alle andar paghi, per essere soltanto indiretta.
conclusioni che seguono. La prima, che
Pi fortunati che noni nostri padri noi
in fatto di teorie generali nulla di nuovo possiamo al presente rivolgere contro il
fu inventato dai moderni geotogi; la se tososmo quelParm stesse ondesso era
conda, che quante ipotesi e quanti siste uscito in campo contro it primo de no
mi insorsero contro it racconto della Ge stri scrittori inspirati. Ormai, infatti, la
nesi son caduti, confutandosi gli uni dagli scrittura geroglica, grazie ai lavori e alle
altri; la terza, che i fatti provati, i soli maravigliose scoperte di Champollion il
fuori di discussione , non son per nulla giovine, la non pi un mistero impene
contrarii alla Bibbia, anzi han servito di trabite alla scienza. Questo dotto archeo
nuova dimostrazione della narrazione fat togo, a forza d indagini e investigazioni
taci da Mos sia della creazione del mon inconcepibiti, riusc, colPaiuto della ce
GE
lebre pietra di ltosetta,a comporre qua
si per intcro Palfabeto geroglitico e a
darci la spiegazione delle inscrizioni scol
pite sui monumenti le cui rovine in
gombran tuttora la ridente valle del Ni
GI
387
principali teatri della potenza di Dio e schetti; che gli animali nascessero alcuni
G1
GI
388
Gi
GI
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nit ebrea di detta citt. Una descrizione sospese. Son pochi anni appena che la
della citt e degli stabitimenti dAmborg0, sinagoga di Bertino agit sul serio la qui
stampata nel i856, d Intorno al nuovo stione del celebrar la domenica invece
tempio degli lsraeliti le seguenti notizie. del sabbato, attesoch al commercio ebreo
a Con semplicit quantunque con ele troppo danno veniva dalPozio di due gior
ganza adorno Pinterno del tempio, it ni per settimana.
quale va fornito dorgan0 e di pulpitoUn tosofo rabbino, it dotto Creiznach
Lorganocoltocato al di sopra della porta ha test formato una setta razionalistica
dingresso, it pulpito sorge di contro. La fra quelli della sua religione, e it numero
navata occupata da panche, tra gli or de suoi partigiani, sparso per tutte le
dini delle quali fu lasciato uno spazio li capitali della Germania, s dimproviso
bero da starvi in piedi, e si le panche dichiarato con una moltitudine dadesioni
che to spazio son riservati agli uomini, per iscritto. Sobligan costoro a rinun
perocch le donne soglion porsi nellc tri ziare a tutti i rili, a tutte le cerimonie
bune che sorgono ad ambi lati della nave. giuduico-lalmudichc, a non tener pi
l posti delle panche portano it numero e per atto obligatorio la circonciione n
vengono altogati: vicino al pergamo si pel rapporto religioso n pel rapporto ci
trovan due le di sedie pe forestieri.
vite, e nalmente o credere e confessare
n Iiamministrazione del tempio com essere il messia gi venuto, secondo lo
messa a quattro direttori e a parecchi de credenza della, patria germanica , val
putati che compiono tor funzioni gratui dire giusta le tesi anticristiane della scuola
tamente. Due predicanti sono incaricati fittosotica e protestante di Germania, quan
delPesercizio del culto. Lo stipendio toro tunque non si possa ancor prevedere se
e la mercede de cherici addetti olservi la nuova setta si decider pel Cristo isto
vizio della chiesa. vengono pagati colla rico oppure pel mistico.
cassa del tempio.
Di nuovi seguaci saccrescono ogni gior
n Ogni sabbato e festa israelitica si ce no al giudaismo cosi riformato, e girano
lebra publicamente unofficiatura nel tem dapertutto liste di suoi aderenti in paesi
pio; dalle ore nove alle dieci di mattina forestieri. Tre dottori di alto grido in
vi si recita un sermone in lingua tede Israele mantennero a questo proposito
sca. Le preghiere liturgiche sono alter una corrispondenza che ben presto, vo
nate in ebreo e in tedesco. I cantici , al ce, sar fatta la publica ragione e nella
contrario, che vengono eseguiti da un coro quale saranno indicati i motivi delto sci
ben assortito con accompagnamento dor sma di cui que dottori gittano fra toro it
gano e sopra acconce metodie, si cantan primo fondamento colla mira, dicon essi,
dandar incontro, dal canto toro, alPindif
sempre in lingua tedesca.
n La direzione del tempio pensa a mi ferenza religiosa ond divorata la societ
gliorare ed accrescere it libro de cantici, e doperare un fralettevolc raccoslamen
perocch tra gli attuali toro argomenti non lo co cristiani.
A voler ben comprendere qual possa
sempre avvene di adatti a soggetti de
sermoni, e i pi celebri poeti di Germa essere it punto di contatto religioso tra
390
GI
GK
stesso.
1 pietisti evangelici riconoscono in G. C.
la natura divina, sperano nella sua re
denzione; onde non potrebbero, almeno
tin qui, avere un punto di contatto col
giudaismo dichiarato. Non potendo le dol
trine autolatre ridursi in una religion po
sitiva, in un culto publico, non consento
no, per questo rispetto, una fusione reale
de toso atei coi ligliuoli dAbramo ,
troppo persuasi ancora delP esistenza di
lchova, Dio de tor padri. La scuola tei
stica adunque della tosoa li accerchia
lL
[L
394
assn1o.
La pi parte delPopere di s. Ilario dAr
Ies andarono perdute; quel che ne rimane
fu dato in luce nel I75i da Gio. Salinas
canonico regolare lateranese.
ILARIO (S.) Vescovo di Poitiers, dot
tore della Chiesa, morto Pa. son. Scrisse
principalmente contro Parianesimo e com
pose altres de commentarii sui Salmi e
sul vangeto di s. Matteo. Era chiamato il
392
IL
IL
Di questo numero era Beaufort, autore
d una traduzione con commentarii del
salmo Exsurgal, dove sostiene che Parca
del patto, la manna, le verghe dAronne,
nascoste in un angoto della Giudea, deb
bono un giorno ricomparire quando gli
Ebrei entreranno in grembo alla Chiesa.
* ILLUMINISMO. AlPepoca in cui to
spirito d incredulit erasi propagato in
Germania col concorso di parecchi sovrani
che a proprii sudditi lastricavano it cam
mino del male, it bavaro Weishaupt, nato
nel "4e eda prima professore di diritto
alPuniversitt d lngolstadt, venne iniziato ne principii disorganizzatori degli an
tichi manichei da un mercalante iuttan
dese per nome Kolmer, it quale avea sog
giornato nelPEgitto e sera fatto cacciare
da Illalla. Avea questi avuto per discepoli
it ciartatano Cagliostro ed alcuni de co
era questo un error nuovo, perocch i nella sua originaria e primitiva perfezio
colliridiant attribuivano alla ss. Vergine ne; la prima offesa a cotesta eguaglianza
la Divinit e offerivante sacrizii. Ktolzio venne recata dalla propriet , e P offesa
fa menzione dun certo Borr, it qual pre. prima alla libert dalle societ politiche
tendeva che la ss. Vergine fosse Dio,che o governi; i soli fondamenti della proprie
to Spirito Santo avesse preso carne nel t e de governi son le leggi religiose e
seno di s. Anna, che la b. Vergine, rac-civiti: dunque, per ristabitir P uomo ne
chiusa insieme con G. C. nelPEucaristia, suoi primitivi diritti di eguaglianza e li
dovea quindi essere al par di lui adorata. bert dssi eominciar dal distruggere ogni
Cotesto Borr o Borri fu arso in efgie a religione, ogni societ civite, e nire col
lloma, e gli scritti suoi vennero di fatto Pabolizione dogni propriet. n Se la vera
tosoa avesse trovato accesso appo il
bruciati it 2 gennaio i601.
Vuolsi gli itluminati avignonesi rino Weishaupt, gli avrebbe appreso che i di
vassero eziandio lc opinioni de mitlena ritti e le leggi delPuomo primitivo, ancor
rii: vennero pure accusati dammettere soto sulla terra o padre duna generazio
la communanza delle mogli; ma la clan ne poco numerosa, non furono n dovean
destinit di toro congreghe pot per av essere i diritti o le leggi delPuomo posto
ventura favorire cotesta imputazione sen sulla terra popolata di suoi simiti. Essa
za essere una prova che avesse fonda avrebbe aggiunto che lddio, imponendo
alPuomo di moltiplicarsi su questa terra
mento.
Morto Pernety, la compagnia, che medesima e di coltivarta, gli annunciava
nel i787 contava un centinaio dindivi con questo soto che la sua posterit era
dui,trovossi nel 1804 ridotta a sei o sette.I destinata a vivere un giorno sotto Pim
IL
IM
393
di Weishaupt di di in di vacquistavano
gione.
litassentiausen, sotto it nome dbtiace, e
lllerz sotto quelto di Tiberio,giudicati me
ritevoli dessere ammessi a suoi misteri,
ricevettero it grado Wareopagili da Weis
haupt, it quale, fattosi tor capo sotto it no
me di Sparlaco, diede per tal maniera
Origine alPordine degli illuminati. Cia
scuna classe di quesPordine doveva es
394
IS
KA
riclamo ricevuta. ll perch i matrimonii scaldi istandesi furon quelli che diedero
di chi, senza legitima dispensa, non os la forma poetica a cotali tradizioni odini
servi le formalit prescritte dalla Chiesa che; dal secoto XII al XIV raccoglievan le
sotto pena di nullit , debbono repularsi tracce mezzo cancellate della fede primi
assolutamente nulli rispetto cosi al sacra tiva, alla quale era succeduto it cristia
mento che al naturale contratto.
nesimo, e, toro merc, questo sanguinoso
* INCOMMUNICANTI. V. ANTICoNCoRDA e gigantesco olimpo ci si presenta tutta
TAli, Bi1ncm1msno, CHIEsA (PICCoLA).
via nelle tor lugubri Sagas. La mitotogia
H INDEFETTIBILITADELLA CHIESA. scandinava esibisce le tradizioni delPAsia
L indefettibitit asserita dal Bossuet, it antica svisate ed alterate nel toro pas
quale, facendo distinzione tra la sede e it saggio.
sedente,ammelte per possibite che it papa
insegni momentaneamente Perrore , non
pu per guisa veruna concitiarsi colla dot
trina di tutta quanta la Chiesa. u A Dio
LE
LE
395
migrazione delle anime, ma sono i pi sue idee; trov dentro s stesso la cono
dotti e non formano setta. Venerano i scenza del suo Dio creatore , le nozioni
kayanos con religioso sentimento la mon delPordine e della virt, Pamor del bene,
tagna Ychantang, dalPalto della quale vo
gliono si potrebbe vedere tutto Puniverso.
Quivi recano i tor morti: i corpi de ric
chi vengono bruciati e tor ceneri deposte
in scatole di bambou; que de poveri si
sepeliscono in una caverna. Alcune trib
portano i toro estinti sul monte dliaula
tain, riguardato esso pure siccome sacro.
scoperta Palgebra o la chimica. Luomo chiarore desuoi raggi. Ora, queste regole
LI
LI
396
LI
feminino, trovasi nelle patere de liberi
LI
397
LI
LI
398
ciet con altri nomi designate, secondo la che men quella scena , it ridicoto delle
congreghe della corte de miracoli, ove ce
Iebravasi la messa colla spada alla mano,
nalmente tutta P artiglieria de giornali
grandi e piccoli scaricatasi su coteste anti
caglie del tempio, costrinsero it gran mae
stro Fabre-Palaprat a togliersi via da quel
teatro e ripigliare la sua professione di
medico e curator di piedi. La cosa pi
toro gran maestro, riuniva in s, cos di seria che gli rimase fu la croce pettorale
ceva egli, non pochi sacri diritti. Preten di Gregoire, che, morendo, gliePavea te
dea discendere in via gerarchica dalPapo gata qual pegno dintima amist, non es
stoto ed evangelista s. Giovanni; avea in sendoci stati tra toro che vincoli prove
sua mano gli archivii autentici degli an gnenti dalle cure che it dottore pot pre
tichi tempieri; era it supremo pontece stare alla salute delP austero Gregoire.
del rito giovannitico ed era pronto ad esi Fabre-Palaprat pass poscia alPaltra vita,
bire le malleverie della propria consecra dopo aver veduto la destituzione del culto
zione episcopale ed elezione a gran mae giovannitico e it suo titoto di gran mae
stro delPordine. Due ecclesiastici ebber stro impugnato dalla massima parte degli
mandato da monsig. di Quelen arcivescovo antichi templari.
pomposamente ridicoto. Tenevasi di fatto pellati lunga pezza gli increduli neganti
che Gregoire, stretto in amicizia con Pa ogni rivelazione. Nel i799 sorse in In
LI
LI
399
gbitterra una nuova setta cosi intitolata. e a pi buon diritto se approvate, com-
I fondatori di questa, membri per addie
tro duna chiesa universalistica e poi tri
nitaria, fecero una scissura, della quale
nel 1800 dieder fuori i motivi. Pretendono
essi assimitare in tutto la tor societ a
quella che esisteva sotto gli apostoli. l
gnere a una felicit di cui arra la risur sede e de vescovi; ma quando si tratta
rezione di G. C. I liberi pensatori non di determina! con precisione cotall con
400
L1
voi mettete in mostra it vostro sistema di dovr morire o se si vedr la luce apren
LI
do gli occhi; in ci ognuno si lascia tras
portare dal corso inevitabite delle cose:
ma per riguardo alle ragioni che si pre
sentano per operare o n0,noi sentiamo be
nissimo di doverte bitanciare, perch vo
gliamo operar per elezione. n
Finalmente si consulti la fede del ge
nere umano. a Nelle cose che si fanno da
tutti sentire, che si collegano alla con
dotta ordinaria della vita, che sono la
regola universale delle azioni e dei giu
LI
404
virt , a sagriiicar le passioni al dovere verso la santit di quel Dio che adoro: se
ed a meritare con una condotta senza rim
proveri la publica stima. Secondo la dot
402
LI
LI
stupenda variet degli idiomi conosciuti. te libert gallicane colla dottrina di quel
Stando ai libri di Mos, non per anco venerando consesso. Sancla romana ec
nora smentiti da nessun monumento sia clesia summum et plenum primalunx
storico sia astronomico, ma coi quali anzi et principatum super imiversam eccle
tutti i risultamenti ottenuti dai pi saputi siam catholicam oblinet, quem ab ipso
totogi e da pi profondi geometri con Domino in beato Petro apostolorum
cordano maravigliosamente, noi appren principe sive vertice, cuius romanus
diamo che i Caldei, gli Assiri, gli Arabi, pontifex est successor, cum poteslalis
gli Ebrei ed altri popoli della gran lami pteniludine recepisse veraciler et Immi
glia semetica furono dogni tempo gli abi liler recognoscil. Et sicut pne cwteris
tanti delPAsia occidentale: di che cons tenetur dei verilatcm defcndere, sic el
guita le ricerche e le scoperte tutte quante si quw de da subortw fuerint quwstio
insin qui fatte provare in modo trionfante nes, suo debent iudicio denirilAd quam
che Pincivitimento primitivo non viene potest gravatus quilibet super negotiis
LI
Ll
403
prerogativa tum in generalibus conci della chiesa romana, gli abbiam decretato
iiis tum in al iquibus aliis semper salva. le ben meritate todi e, conformemente
m LITURGIA. La publicazione delle alla sua inchiesta, gli abbiam assai di buon
Istiluzioni lilurgiche del p. Guranger, grado accordato Pindulto dun officio vo
abbate di Soiesmes, ha di fresco preoccu tivo per pi giorni delPanno, a n che
pate le menti intorno alla controversia li esso clero, adoperandosi con zeto alle fa
turgica. A n di trattare cotesta contro tiche volute dalla cura delle anime si tro
versia col debito riserbo e ordinatamente, vasse men di frequente obligato agli of
riferirem prima un breve da S. S. papa cii di certe ferie, che sonoi pi lunghi
Gregorio XVI indintto a monstg. Gousset nel breviario romano. Noi condiamo al
arcivescovo di Reims, quindi farem cono tresi che, merc la divina benedizione,
scere con espedita analisi una lettera sul gli altri vescovi di Francia sieno per se
diritto della liturgia, scritta dal sopradetto guire man mano Pesempio del toro colle
abbate alto stesso arcivescovo.
ga, precipuaruente col ne darrestare co
I ll breve , portante la data del e ago testa pericotosa facitit di mutare i libri
sto 1842, del tenor seguente: u Abbiam liturgici. intanto, pieni della pi grande
stima pel vostro zeto in questa materia ,
volgiamo le nostre suppliche a Dio perch
vi colmi de pi larghi doni di sua grazia
e moltiplichi i frutti di giustizia nella por
tisi in non poche chiese di Francia, cre zione della sua vigna che voi andate inaf
.
sciutone ancor pi it numero dopo la nuo ando de vostri sudori. n
va circoscrizione delle diocesi a tal segno
Dopo ricevuto questo breve, monsignor
riconosciuto to zeto dun prudente e pio
arcivescovo nelle due lettere che ci avete
lndiritte contenenti le vostre doglianze
sul conto de varii libri liturgici introdot
vati nella sua chiesa e ricondotto tutto it giche in favore de dommi procede unica
suo clero alla pratica universale degli usi mente dalla inviolabitit di esse formole.
404
LI
LI
LI
LI
405
possesso che it fatto isolato e individuale? vi partecipano, confessa che quelle hanno
No, la Chiesa non potrebbe riconoscere un
simit diritto in veruna contrada, n mai
la libert, le consuetudini, le derogazioni
chessa ha potuto tolerare od anco san
cire non solamente in Francia ma in qual
siasi altra provincia cattolica non furono
mai n poterono esser da lei considerate
come Pespressione dun diritto inviolabite.
n Qual motivo impertanto induce la
Chiesa a tolerare, a confermare anzi le
eccezioni alle sue regole generali ? Non altro che la commiserazioue verso
406
Ll
mune. Del resto, it Guranger conviene tare che anco le chiese le quali non re
che una certa facitit ch affatto duso del putavano opportuno it mutari brexiiarii e
governo ecclesiastico pu essere accordata i messali onderano in possesso da dugento
nelPapplicazione d un principio assoluto anni, riconoscevansi tuttavia obligate dal
in s stesso: perci le feste proprie de decreto del Tridentino e dalle bolle di
luoghi son guarentite anco dalle rubriche s. Pio V.
ll p. abb. diSolesmes esce altora nella se
della liturgia universale che le suppone e
guente 10.- proposizione: u Le chiese che
le organizza.
Viene la 7.a proposizione del Guranger, hanno adottato i libri romani di s. Pio V
la quale porta che, u avanti it decreto del non sono pi libere a ripigliarei tor libri
concitio tridentino e la bolla di s. Pio V, antichi n ad assumerne di nuovi n pa
la liturgia romana era P unica praticata rimenti han dritto di correggere e modi
nelle chiese doccidente (salvo i riti am ticare i libri romani. n Fonda egli questa
brosiano, mozarabico c greco) e nella chie proposizione. l." sulle bolle da s. Pio V
sa di Francia in particolare n; poi Pa.", emanate per la publicazione del brevia
che u la bolla di s. Pio V, ristringendo rio e del messale; 2. sul sentimento uni
Punit liturgica, fu Pespressione del voto versale decanonisti; 5." sulla natura stes
della Chiesa e che le disposizioni di essa sa del diritto gerarchico; 4d sulla equit.
sono un prodigio di vigore e discrezione; n Se la bisogna andasse altrimenti, it ne
quindi la 9.-, che u le bolle di s. Pio V, propostosi dal concitio di Trento, che
per la publicazione del breviario e del s. Pio V avea voluto conseguire colle sue
messale romano della riforma del Triden bolle , che i concitii di Francia e P adu
tino, furono ricevute per tutto Poccidente nanza del clero tenuta dal 1605 al reoc
e in particolare nella chiesa di Francia. n avean cercato con tanta sollecitudine, co
Infatti la Francia vide in s sola un nu testo ne prezioso, Funit liturgica asso
mero di concitii provinciali pari a quelto luta con Roma, unit indispensabite alle
di tutte Paltre chiese insieme (Roano, 1 5ei; chiese che nel l5ca non aveano da due
Reims, Bourdeaux e Tours, i8os; Bour secoli una liturgia tor propria, non sareb
ges, 1584; Aix, i5ss; Totosa, i8so; Nar besi ottenuto, e vedrebbesi ripullulare it
bona, i8oo),en uno pure vebbe di tali grave sconcio additato da s. Pio X nel la
concitii rappresentanti settantacinque dio mentare che fa di lali nuovi breviarii che
cesi it quale non rendesse testimonianza rompessero la communione delle catto
alla forza invisibite e sacra del vincoto Ii liche preghiere.
Sotto P: l. proposizione, condotta dalle
turgico che congiugne la nostra patria alla
chiesa romana e che era stato test fatto dieci precedenti, it Guranger risponde al
pi stretto dalle nuove costituzioni di primo quesito di monsig. di Reims, cio:
s. Pio V. Lassemblea del clero del 18os - Quale autorit abbia un vescovo parti
al i606 udi pur Parcivescovo dEmbrun colare in materia di liturgia in una dio
dichiarare, in una relazione, come u tor cesi ove la liturgia romana trovisi di pre
nerebbe in acconcio che tra tutte le chiese sente in uso. -La detta u." proposizione
vi fosse uniformit nclla celebrazione del sposta del tenore che segue: a Alle chie
servizio divino e che si riceresse daper se nel secoto XVI esentate, mediante una
tutto Pufficiatura romana. n Il prelato ag prescrizione di eoo anni, dalPobligazione
giunse che si era trovato un tipografo it dadottare it breviario e it messale rifor
quale sesibiva a stampare tutti i libri ne mato da s. Pio V, non corre meno obligo
cessarii, alla sola condizione che fosse pia dosservare la romana liturgia, n di pas
ciuto alPassemblea anticipargli una som sare a un altra liturgia , alP ambrosiana
ma di mitle scudi. Questa proposizione fu p. e. , assai meno poi fabricarsene una
aggradita dai prelati e fu stretto un con nuova. n Appoggia it p. abbate la proposi
tratto fra i prelati e it detto stampatore zion sua l. sulPobligazione che hanno tut
Ps maggio 1606, come pu vedersi negli tele chiese di tendere alPunit liturgica;
atti delPassemblea del 16i2. Vi si legge 2." sul fatto stesso delPesistenza di que
parimente essere stati pregati e incaricati sPunit nelPoccidente e particolarmente
it vescovo di Chartres e gli agenti del in Francia; 5." sul complesso delle leggi
clero di far distribuire alle provincie e ecclesiastiche; 4." sul testo medesimo del
diocesi che ne avrebbero bisogno tutti i le bolle di s. Pio V; s." sui bisogni della
libri alla romana per addietro stampati. La dipendenza gerarchica; 6. sulPinteresse
liturgia romana era dunque dichiarata di stesso della fede cattolica; 7." sui rispetti
fatto e di diritto la liturgia della chiesa di di mera convenienza dovuti alla sede apo
Francia; e qui appunto necessario no stolica. Le chiese in discorso sono asso
LI
LI
407
de libri di s. Pio V.
ll terzo quesito di monsig. di Reims
quesesso: - Come debba comportarsi
un vescovo in una diocesi dove la litur
ger satisia alla seconda dimanda di mon gia romana sia stata abolita dopo la re
signor di Reims: -Quale autorit abbia cezione ivi fatta della bolla di s. Pjo V. un vescovo particolare, trattandosi di li
Il p. Guranger mette per lll. pro
turgia, in una diocesi nella quale la litur
gia romana non sia attualmente in uso. ll p. abbate formola di tal modo la sua
proposizione , fondata sul fatto anzi che
sul gius scritto: u Le chiese non astrette
ai libri di s. Pio V, nel tempo stesso che
rimangono inviolablmente obligate al rito
romano, come pocanzi fu visto, esereitan
nondimeno un certo qual diritto di cor
rezione sui libri tor proprii. NelP eser
cizio di simigliante diritto si procede piut
tosto per via daddizione che di sostituzio
ne; e se tatora accadono alcuni mutamenti a toro uso, e che non avevano questa pre
di ritievo, si fanno essi unicamente nella scrizione in favor toro; it papa riconosce
parte spettante alla diocesi, e non nella che it costume pu in una chiesa legitima
sostanza stessa degli ofciidella chiesa uni re un certo diritto sui libri del servizio di
versale. Uautorit dottrinale essendo it ca vino compatibite colPimprescrittibite obli
rattere della liturgia, giusta Passioma; Le gazione di mantener la forma romana. Ma
gem credendi statuat tex supplicandi, sa quanto durar debbe la prescrizione? Qua
rebbe inescusabit cosa che una chiesa par rantanni, secondo it p. abbate, stante che,
ticolare ripudiasse le formole consecrate ad quando trattasi duna legge ecclesiastica
esprimere i misteri della fede nella litur solennemente promulgata, chiaramente ri
gia universale per surrogame altre sotto conosciuta, publicamente applicata, per
cotore di maggior eleganza o per altra Pabrogazion di questa legge richiesto
causa che sia; e, oltreci, la materia delle it termine di quarananniconsecutivi sen
aggiunte fatte da una chiesa particolare al za reclamo dalla parte del superiore. S
corpo delle preghiere sacre tanto nella ohietter peravventura che le bolle di
parte diocesana che nelle formole d uso s. Pio V son divenute legge generale per
universale debbe attignersi a fonti auto la Chiesa, che le chiese della liturgia la
revoli, approvati, di sorte che non vi si tina son tenute celebrare gli uicii divini
senta punto di novit, darbitrio o di spi e it santo sacrizio nella forma romana,
rito di compagnia. Benedetto XlV nel suo ma che non si pu qualicare per legge
trattato De canonizatione sanclorum bia generale cotale disposizione di s. Pio V,
sima severamente gli autori francesi che it quale indirizzandosi solamente alle tali
sostengono, senza distinzione e in modo as e tali chiese in particolare, obliga quelle
soluto,che la publicazione e la riforma dei che nel l5ca non erano in possesso da
libri liturgici spettino puramente e sem oltre due secoli dun breviario e dun mes
plicemente agli ordinarii; ma riferisce , sale certi, a conformarsi nalmente al nuo
senza punto condannartto , it sentimento vo breviario e messale romani. Aggiugne
che costituisce l:oggetto di questa dodice it p. abbate dessersi avvisato dover espor
sima proposizione del p. Guranger. Del re la sua l5.- proposizione, qual che ne
resto, se Roma si astiene dalPesigere co sia it vatore intrinseco, a n di far ve
me un diritto rigoroso che le operazioni dere da tuttaltro che da cieco entusiasmo
liturgiche praticate nelle chiese partico essere stato guidato nella difesa da s as
lari vengan corroborate dalPautorit apo sunta dediritti della sedia apostolica sulla
stolica, non men vero che it suo suffra liturgia.
gio darebbe al risultamento di queste ope
Ne rimane a far conoscere le tre ultime
razioni una solidit , un inviolabitit e proposizioni del p. Guranger.
Dopo preferito per I4.- proposizione
quindi unautorit chesse non trovereb
bero altrove in grado eguale. ll p. abbate che la soluzione de quesiti relativi al di
vien qui tratto a discorrere delPautorit ritto della liturgia interessa al sommo gra
408
LI
., da-N
-.c
LU
LU
409
tzin, 1. n.
410
LU
LU
state causa ai deboli di vacitlare in co
teste questioni fondamentali,e a moltissi
mi di non abbracciare la confessione au
gustana; come,mutando e rimutando i pro
prii scritti, avesse dato ai ponticii trop
po motivo di ritevare le sue variazioni ed
handonati gli errori del padre, entr nella evangelica, in quesla cilt e vero vescovo
chiesa cattolica. ,
5. Sopra Melantone. Ecco it giudizio
recatone da quelli della sua communione.
l luterani dichiarano in pien sinodo u co
megli avesse tante volte mutato opinione
sul primato del papa,sulla giusticazione
per la sola fede, sulla cena, sul libero ar
bitrio, che tutte le sue incertezze erano
LU
Tali furono i principali autori desolle
vamenti religiosi e politici che desola
rono laChiesa e. it mondo al XVI secoto...
Che mai poteva aspettarsi la religione da
uomini di cotal fatta? chesperare it mon
MA
4M
In c. 6. Matth.
M
MAGNETISMO ANIMALE. Nuova scien
za di cui riputato inventore lllesmer me
dico alemanno. Viene essa riguardata da
MA
MA
4l 2
MA
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443
.- ._- =
52
44 4
MA
MA
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trovasi allistante fornita duna scienza che per altri, lifpersone in tatguisa magno-
.
gli Ovas.
- , V
,
Lebesercltare i1 magnetismo animale
cosi descritto, quasi arte sussidiatrice e
s.ll consultare, sia per s stessi, sia,tite continuamente dalfalto. ll Martin ces
446
MA
in tatto di religione e di morale della zarono nuovi editizii. ln questi ultimi tem
bont di Dio e delPordine essenzial delle pi Pabbate de mechitaristi dimoranti in
cose che ci che torna a pro ditultt sia anco Venezia fu promosso al patriarcato in par
luppo radicale non si per anco operato no fare tor vita nel secoto. Mandanoi pro
presso molti, non maraviglia che tro prii religiosi in qualit di missionarii a (lo
vinsi tuttavia a gran distanza dalto spiri
tuatismo attivo, e che, essendo ancora uo
mini di torrente, non giungano a com
ma in buon numero; ma, avendo tradotto siastici in cura danime fosser dispensati
. L -. ...-_._.._=...-4i
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44 7
vL'_n_ve-"..A_
...
mulgatiin autentica forma, cio sottoscrit datta volont formale dei legistatore su
ti dal cardinal prefetto e dal segretario, e
muniti del consueto sigitto. Per consenti
mento ditutti i teotogi, in questo caso i
decreti della congregazione obligano tutti
quanti i fedeli cristiani. Or, tali sono i de
creti pronunziati sulla materia in discorso.
inanzi provare direttamente che gli ec
di festiviabotiti o trastati, it sig. Verboeven chiare e precise che nulla pi. E nondi
fa un importante osservazione, ed che meno la congregazione in tutte le sue ri
418
ME
ME
della medesima. Ne recheremo una sola,
gione perch essa credeva e crede lut che varr per nostro avviso a trre ogni
tavia che la legge per la parte che risguarda dubio su questa dottrina. La. 1770 furono
gli ecclesiastici in cura danime sussista proposte alla congregazione i due quesiti
ancora.
che seguono:
Che tale sia la dottrina del sommo pon
l. An. parochi dominicis uliisqtte
fece fa prova per ultimo P avere egli, diebus festis, prwsenle cadavere, lenean
nella sua risposta al vescovo di Namur , tur celebrare missam pro defuncto, et
rimesso tutte le messe che pel corso,di lt ad aliam diam possint transferre mis
anni sera omesso, per errore, iPapplicare sampro papato applicandam in casa,etc.
pe fedeli. i giorni di festa aboliti; it che
El qualenus negative.
non avrebbe avuto luogo se non ci fosse
2." An sallcm appficationi misere pro
stata obligazione reale.
populo supplere possinl per alium sa
A buon dritto impertanto conchiude it cerdolem in casa, clc.
Verboeven che, nelle diocesi ove questa
La congregazione rispose sotto it 2o
legge non fosse stata inculcala di nuovo, gennaio i771: Ad primum negative; ad
non correrebbe meno obligo ai curati dos secandum negative.
sonali dwparochi, perocch aggiugne: nella Chiesa, lddio ne operer ancora per
Qaw omnia ncqaaquam ab iis prwstari
cl impleri passant qui gregi s1io non
invigilanl neque assistant, sed mercena
rioruin more deserunl. E perch giudi
cavali doveri personali de parochi, in
giunse toro di rist:dere nella propria pa
rochia. Rispetto alla congregazione, inva
Ml
Ml
449
religione venga assalita, le basta, per di- - fede della cattolica chiesa; che le rivela
fondersi, additare i suoi primi titoli di zioni e i miracoli che si volean far valere
possesso. Che pu egli ancor esigere it non poteano venir da Dio; che it vescovo
miscredente? Desscr lui stesso testimo riprovava e condannava Punionc istituita
nio de miracoli su cui si reggono le basi per la propagazione di si fatte rivelazioni
della fede cristiana: ma se questo diritto e massime. La detta enciclica, colto sve
spetta a un uom soto,spetta a tutti quanti; lar Pimpostura e la stravaganza della nuo
e che diventano in tal caso le leggi gene va setta di montanisti, venne a staccare
rali delPuniverso? l miracoli ne pigliano da Pier Michele non pochi de partigiani
it luogo, ma per ci stesso vengono a per di lui, ed un giudizio del 2o agosto 1842,
dere it tor proprio distintiio e non sono che condann questo visionario a cinque
pi tali.
mondo, ivi si dice, da Mos a G. C. ha la nostra milo, deriva dal primitivo puoi,
vissuto sotto rimpero del timore da G. C.
insino a noi sotto it regno della grazia,
e sta per passare sotto quelto delPamore
nelPOpero della. misericardia. Regno del
padre sotto la Legge; regno del Figliuoto
sotto it Vangeto meglio compreso, nel quale
it Paraclito sar maestro d ogni verit...
in questo terzo periodo it Signore elesse
appien dimostrato.
ci"
hcmi"
u l." La ragion principale su cui fon
dansi i partigiani delPinterpretazion mi
tica delPantico Testamento trovasi gi
nelle idee di Varrone; it qual dice , di
fatto, potersi le et del mondo partire in
tempi oscuri, in mitici c in isttorici. Appo
420
MI
MI
tutti i popoli, oscura in sulle prime ed di parentadi fra gli iddii e i mortali, ma
incerta la storia, poi mitica ed allego si narrano i vizii e le turpitndini celesti,
rica, alPultimo positivamente istorica. E si descrivon guerre fra essi dei, si divi
perch mai, fu dimandato, perch, se que nizza it sole, la luna, le stelle, si ammette
sto fatto esiste dapertutto, non sar avve una turba di semidei, di genii, di dmo
ni, e si onora cottPapoteosi qualunque tro
nuto appo gli Ebrei?
n l testimonii che meglio ponno chia vatore dunarte utite. Se ci additano una
rirci sulla legitimit delP interpretazion cronotogia, questa o quasi nulla o gigan
mitica della Bibbia sono indubitatamente tesca non poco: la tor geograa un am
i primi cristiani, che dapprima erano pa masso di chimere; ci presentan le cose
gani essi pure, e tra i quali trovavansi siccome passate per istrane trasformazioni
uomini dotti e toso. Or questi ignorar e si lasciano andar senza freno e misura
non poteano it principio di Varrone. Co agli stanci tutti della pi pazza fantasia.
noscevano essi la mitotogia degli Egizii , TutPaltrimenti avviene dei racconti bibli
de Greci, de Romani, de Persiani meglio ci. La Bibbia, per opposito, comincia dal
per fermo che non la si conosca da noi al dichiarare che vha un Dio creatore, alla
presente. lnn dalla tor giovinezza, ino cui potenza resister non si pu; ei vuo
velli convertiti aveano potuto farsi fami le, e immantinente le cose tutte han vita.
gliafi con que parti della fantasia religiosa Non troviamo nel divin monumento n Pi
e lunga pezza onoratili; avean potuto stu dea del sognato caos degli altri popoli n
diare e scoprire tutte le sottigliezze din una materia ribelle n un Arimane genio
terpretazione col sussidio delle quali erasi del male. Quivi it sole, la luna, le stelle
cercato sostenere it credito di cotali mo non son dii, ma enti a servigio delPuomo
numenti. Poscia, altorch i novelli con per largirgli la luce e la misura del tem
vertiti presero a tegger nella Bibbia, non po. Le grandi invenzioni sono opera duo
egli verisimite che avrebber immedia mini che rimangono sempre tali. La cro
tamente riconosciuto e distinto i miti se notogia procede per serie naturali e la
stati ve ne fossero? Pur non ebbero scorto geograa non si gitta ridicotosamente ol
nella Bibbia che una pura pura storia. For tre i conni della terra. Non ci veggiam
za impertanto, giusta Popinion compe trasformazione di sorta, niente insomma
tente di cotali antichi giudici, che tra it di ci che ne libri de pi antichi popoli
modo mitico de popoli etnici e it genere profani ci svelano si apertamente le tracce
della imaginazione e del mito. Or, questa
biblico corra una gran differenza.
n 2." Egli pot accadere, no l neghia cognizione del creatore, senza mischianza
mo, che in que primi cristiani, poco ad alcuna di superstizione, cosa notevolissi
dentro nelPalta critica, poco altres capaci ma in documenti cotanto antichi, proce
di applicarta, e daltro lato assuefatti ai der non pu che da una rivelazione divi
miti paganeschi, poca impressione faces na. QuesP asserzione infatti di tanti libri
seroi miti della Bibbia. ltla non egli moderni, che la cognizione del vero Dio
certo che quanta pi dimestichezza si ha alla n ne esce dal mezzo stesso del po
con una cosa, pi presto la si riconosce liteismo, viene contradetta da tutta la sto
anco nelle circostanze dissimiglianti per ria vuoi profana, vuoi sacra. l toso stes
la forma? Se adunque le storie ebraiche si recarono si poco inanzi la conoscenza
son miti, di qual modo a primi cristiani del Dio unico che, alPannunziarsi dai di
venne fatto di scoprirti? e se ci toro non scepoli di G. C. it Dio vero, sostennero
riusci, non questa una prova che cotali contro questi la pluralit degli dei. ltla ,
miti erano per modo tale impercettibiti qual ch essa sia Porigine di cotesta idea
che sol dopo diciotto secoli si giunse ad di Dio nella Bibbia, certo egli trovar
visi essa cotanto sublime , cotanto pura
additarti?
I s." Se applicar vogliasi alla Bibbia it che le idee de toso greci pi itluminati,
principio di Varrone,non vi si rinvengono i quali ammetteano una natura generate,
cotesti tempi oscuri ed incerti che dovet unanima del mondo, le rimangono lunga
tero precedere Papparizione de miti: gli mano al disotto. Vero che cotal cono
annali ebraici non ce la fanno supporre scenza di Dio, tuttoch esatta , non pu
in verun luogo; it perch questi differi dirsi perfetta; ma questa circostanza stes
scono sostanzialmente da quelli di tutti sa dimostra essere stata essa maraviglio
gli altri popoli rispetto alPorigine delle samente adattata alto stato delP uomo in
cose. Daltro lato, le pi vetuste leggende un tempo cosi remoto; cotesta imperfe
delPaltre nazioni han principio col poli zione e it linguaggio gurato ma chiaro
teismo: non solamente discorresi in esse c semplice cotanto della Bibbia fan prova
Ml
non avere n Mos n verun altro dopo
di lui inventato quel libro per attribuirgli
poscia un antichit che realmente non
avrebbe avuto. Questa si notevole cono
scenza di Dio dovette essersi mantenuta
nella sua purezza inn dalla pi remota
antichit o piuttosto presso alcune fami
glie insin dalPorigine delle cose; e Pau
MI
424
tore del primo libro della Bibbia, mir forse ci rispetto alle tradizioni degli al
nelto scrivertto a conttraporre qualcosa di tri popoli? La risposta sta nel dire esser
certo e di fondamentale alle tinzioni e verisimitissimo che le tradizioni bibliche,
a concetti degli altri popoli in tempo meno le quali han fatto eccezione in quanto alla
vetusti. Qual nazione, infatti, ebbe con toro evidente superiorit alle altre Phan
servato un raggio appena dellaltissima fatta pure rispetto al modo onde furono
verit proclamata dal primo libro della trasmesse. La tor picciola estensione ne
Genesi?
Appo quasi tutti ipopoli la mitotogia
si svolse nella notte de tempi , altorch
Pimaginazione non temeva i fatti, e si
spense come prima ebbe cominciamento
la storia. Gli antichi monumenti degli
Ebrei, al contrario, abondan meno di cose
prodigiose negli antichi che ne moderni
tempi. Se to scrittore che raccolse le tra
dizioni de fatti avesse avuto intenzione di
darci un ammasso di dubiose leggende ,
di nzioni, di miti,eoltocati li avrebbe so
pratutto ne tempi antichi; non si sarebbe
posto a rischio di venire smentito, regi
55
MI
NE
422
tica onde vuolsi sieno vestiti cotali fatti; nelle pi ritevanti ogni determinazione
ed innegabite chei razionalisti medesi un effetto necessario: it che stabilisce una
mi non ci avrebber pensato mai, se non
avesser veduto che quesipotesi porgeva
toro uno spediente pi facite che qualun
que altra di disfarsi de misteri e de mi
racoli del cristianesimo che effettivamente
OP
0B
423
424
PA
A questo quesito cosi si risponde nelle opere conobber chi fosse Parte/ice; ma
Conferenze di Bayeux.
dei e rettori del mondo credettero essere
a ll sig. de La ltlennais savvide come o il fuoco o il vento o il mobil aere o
sarebbe costretto ad abbandonare le sue il coro delle stelle o la iilassa delle acque
opinioni e raziocinii intorno al principio o il sole o la luna. Quel re di Babittonia
della certezza quatora avesse confessato che nella ignorante sua semplicit cre
avere it politeismo regnato nel mondo deva la statua di Beto mangiasse la notte
oltre due mita anni , e tutte le nazioni, i cibi che le si ponean dinanzi la sera non
tranne una, essere state infette di quel vedea dunque in essa statua altro che un
Perrore. Non ostante Pevidenza de fatti, simboto materiale della Divinit? Final
egli preferi sostenere che gli antichi po mente non era forse P idolatria, nel con
poli, nel mentre stesso offerivano toro cetto di s. Paoto, un errore altorch scri
adorazioni e sacrizii a una turba di biz veva ai Calati, iv,8: Non conoscendo Dio,
zarre divinit e persino a creature sen eravate servi di quelli i quali realmente
zanima, han per professato sempre it non sono Dio,- o quando, veduto in Atene
domma delPunit di Dio. - lnanzi far ve un tempio sulla cui fronte stavano le pa
dere, cosi egli, di qual modo it genere role: Al Dio ignoto, dicem agli abitanti
umano cadde nelPidotatria, faremo osser di quella citt: Non dobbiamo stimare
vare non esser questa la negazione dun che Vesser divino sia simile alV oro o
cetto e del primo di tutti, quelto che com Parte o datfimenzione delFuomo? Act.
manda dadorare lddio c adorare lui soto... xvn, 29. l quali rimproveri dellbxpostoto
Fu onorato it Creatore nelle sue opere pi irragionevoli sarebbero stati, se la fede
solenni, divenuti tanti simboli della Di delle verit primitive mantenuta si fosse
vinit.... Lidolatria non fu altro mai che appo i popoli tutti mediante una tradi
it culto degli spiriti buoni e cattivi,ede
PA
PA
425
della divinit eit regime del mondo,ipoeti pi o meno delle dottrine panteistiche.
Oggidi quesFantico nemico, dice Maret,
gli necessario.
Se lddio non si manifesta fuor che me
diante Pumana ragione, Pidea di Dio per
opinioni dominanti; 2." i toso, anzi che spesso a s contradicente, a dir breve,
proclamare Punit di Dio, aver quasi clie nita, ne segue che lddio soltanto col nito
sempre favellato it linguaggio del politei si manifesti; la qual manifestazione ne
smo e fatto uso di tutto it tor credito per cessaria, poich esiste. Ma in tal caso it
mantenere Pidolatria ed it culto degli id nito non pi che un aspetto delPin
dii; s. i pi detoso non avere ammesso nito, identico alto innito stesso.
Per questa doppia via la tosoa del
altro Dio che it mondo, e la credenza loro
non essere stata nel fatto che una specie secoto and a nire nel panteismo , che
di panteismo. Un si fatto errore viene a assale it cristianesimo ne suoi dommi ,
Platone e al capo della scuola stoica im nella morale, nel culto, che non iscorge
putato da Cicerone, che ne suoi libri Dc in lui se non se una forma transitoria del
siatura deorum raccolse le varie opinioni Fumanit e vuole nella propria unit as
de toso antichi. Plinio d principio alla sorbirtto.
ll panteismo diviuizza Pumanit: essa
sua storia naturale con queste parole:
liis gravibus cum eos esse credebam li promesse duno splendido avvenire. La
gna, lapides atque ossa," aut in Iiuius questa la vera eresia del secoto XIX.
Una tanta mostruosit non potrebbe
modi rerum habilare maleria. nArl10b-,
riuscire di verun pericoto ove fosse chia
Ade. gent., l. I.
PANTEISRIO (NUOVO). Il panteismo, ramente esposta. Ma la tattica depantei
426
PA
PA
PE
427
-Jn'
i,i
sostanza, una natura come son io, si fatta na barbara terminotogia. E che ella al
somiglianza una pura astrazione, una postutto cotesta umana ragione che ci vien
maniera di eonsiderarcl P un Paltro, ma presentata come la manifestazione e Pul
che non porta identit o unit reale fra tinio svituppo delPEnte Innito? Esiste
di noi. - Ove i panteisti interrogbino qua essa la ragione umana? Aprite i libri de
lunque degli uomini, troveranno in essi fittoso alemannt, e Winsegneranno it mon
questa indestruttibit sentimento della dis do non essere che unapparenza , una it
tinzione degli esseri. La si dica pure unit lusion vana, una forma senza realt obiet
lusione,si alleghimi i progressi della scien tiva; non darsi n individualit n atto
za umana; ma non si giugner mai a di personale, non pi n causa n effetto;
struggere Pimpero di si fatte credenze. tutto ridursi alPio ente, alPidea astratta di
n 2." ll panteismo, ragguardato in s Dio. Ma perch attribuiremmo noi mag
stesso, ripugna manifestamente alla ra gior realt a quesPidea che non alPaltre?
gione. Che egli, infatti, un Dio compo Lo scetticismo universale perci it ri
sto di tutti gli enti che sono nel mondo sultamento inevitabite e la necessaria con
e che non sono essi pure per avventura seguenza di tutte coteste pazze teorie. n
che semplici fenomeni e itlusorie appa
PASSIONISTI o Cuenici DELLA cuoce E
renze? Come si pu imaginare una sostan DELLA PAssioNE nei. SALvAToRE. Furono isti
za unica, immutabite e raccogliente in s tuiti in Italia dal ven. Paoto della Croce,
attributi contradittorii, Pestensione e it che mori nel 1775. Contano al presente
pensiero? Che essa unesistenza vaga e almeno sedici case o riliri, comessi le
indelermiualafdella quale niente si pu chiamano: undici nelto Stato ltomano,due
afermare, che non n ente n modo e in Toscana, una nel regno di Napoli, una
che pur costituisce it mondo spirituale e nel ducato di Lucca ed una nel Belgio. Il
. n 5. Il panteismo non men funesto ch gli Ebrei sol molti secoli dopo di lui
nelle sue conseguenze di quelto sia in s ebber tempio. n E aggiugne questa nota:
e ne suoi principii assurdo. Se esiste u Vedi, caro lettore, se ci sia segnale dim
ununica sostanza, se tutto identico, se postura pi palese di questo. I,
Rispondiamo che se Poppositore avesse
Puomo Dio, non si dan pi tra toro re,
PE
PE
428
it Grozio e Marsham , tuttoch avviatisi te? Cotali forme, di fatto, sono dalPerror
per to stesso cammino, non vi si manten
nero in maniera cosi assoluta, o si occu
PE
PE
429
it punto essenziale, cio la diversit delto averta egli messa fuori per ironiam, in
spirito. La legge delle cerimonie per lui tanto che i lettori maturi per la veril
un corpo senianima. Accorda egli, per
verit, a certi riti una, ragion mistica e
tipica, ma soto per pochi la una tal con
cessione; anzi, se diasi retta a lui, que
sta ragion mistica meramente subordi
nata n costituisce to scopo principale.
Finalmente, ne casi in cui it senso spiri
tuale manifesto , la spiegazione londasi
tuttavia sopra motivi al tutto esteriori. llla
in generale ogni differenza tra gli usi de
pagani e quelli degli Israeliti che tor cor
rispondono in apparenza, agli occhi delto
Spencero, nulla. lddio ha preso le usanze
paganesche quali erano e le diede per pas
satempo a quel popoto rozzo , che altri
menti avrebbe cercato it ditetto suo al
54
430
PE
PE
PE
dottrina e questa non to scaldassc meno
mamente.
Successore al Le Clero fu G. Davide
Michaelis. Ci qui mestieri chiamar ad
esame in guisa affatto particolare it suo
Dirilto mosaico del pari che le sue Os
servazioni per gli letterati. L inusso
del Michaells sorpass quelto del suo pre
decessore: Pesegesi di quesPullimo fu, di
fatto, considerata piuttosto generalmente
siccome quella dun totogo profano che
sol nelle cose di sua spettanza aver do
PE
43|
parte a buon dritto, non ci essendo cose Pautorit temporale. Questo, a udir lul,
pi goffe, pi acche, pi rancide di quel sussiste per grazia del popoto, e per que
le. lllichaelis, possiam dirtto con franchezza, sto titoto ha diritto di commandar tutto
togliendo agli scritti biblici le basi delPau a chi che sia, laddove it diritto divino
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tro un lavoro sciolto da ogni carattere re reperto. Non appena si riebbe egli del
ligioso, avrebbe sot servito a procacciare dispiacere che cagionar gli dovette la con
a quelPesegeta la trista celebrit dun Ar fessione del proprio errore, confessione
duino. Suppongasi parimente che Valke chei non pot pi dlfferire quando Boeck,
avesse giudicato acconcio Pesercitare la Kapp e parecchi altri ebbero scoperta la
propria sagacia non sul Pentateuco, ma frode; non appena sera apparecchiato a
sopra Erodoto, per esempio; it suo libro far dimenticare quelto sbaglio con impor
sarebbe indubitatamente caduto nelPoblio tanti lavori paleograci, che diede in ben
appena uscito dalla mente del suo autore. altro impaccio. Quel che gli era antece
Non pochi di cotoro che negano alla dentemente accaduto per poche righe gli
mente Pautenticit del Pentateuco danno avvenne poi per un libro intero. Qual di
a divedere in altrc occorrenze una mara stanza dal giovine allievo in medicina di
vigliosa incapacit alla critica storica. In Brema Wagenfeld al vetusto Sanconiato
ha, da gran pezza, tratto gi la maschera; teotogo chiude gli occhi a tutto tinch ab
giovasene come d una solida malteveria
ed halla qual pietra di paragone su cui
debbon consentire d esser posti a prova
gli altri monumenti. Scrittori venuti gran
tempo dappoi, quali Nicola di Damasco,
Alessandro Polistore, Artapano, i cui rac
conti maravigliosisono evidentemente una
ripetizione e nulla pi della tradizione
ebrea, e quindi nessun vatore hanno per
s medesimi, sembrano a lui tuttavia di
gran ritievo e tali da fornir armi contro
pi sotto indicate.
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delle gure, it sepolcro dun intendente cit del Pentateuco, riversandola sopra
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leggieri prendere un altro giro che glieli tire profondo. n - u La pi antica poe
farebbe rimpiangere. Nella Storia dellan sia degli Ebrei era epica; celebrava essa
tichil, 2.- edizione, Iena, i8ia, fa la se la creazione e la storia primitiva daitPu
guente osservazione. a Ove si rietta a man genere nelle sue immediate relazio
qual epoca e in che modo ebbero origine ni colla storia nazionale. Ebbe la sua for
questi scritti, se mai si dimentichi quali ma da Mos, che diede egualmente i pri
relazioni credean gli lsraeliti esser tra mi modelli della lirica poesia. Schtosser
s e Jchovab, se si pensa che non parta ammette anchegli P origine mosaica del
van de toro destini fuorch in conformit Pentateuco: origine chegli davviso ne
a tali relazioni, ponno, a dir vero, sorger gar non si possa, almeno rispetto alle parti
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intorno la formazton della terra e la na ragione del negar Pautenticit del Penta
scita delPuomo (Sauconiatone, Zoroasko leuco, ci proveremo ad additare la causa
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.u_w-.s mf-.-
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non hanno tramandato... Vedete bellPidea dun domma una ragione per condan
che danno della sapienza di Dio cotesti nartto. - Nihii innovetur, diceva papa
partigiani della perfettibititt cristiana! s. Stefano al suo celebre avversario. La
Avrebbegli alla prima fatto conoscere ve Chiesa presso noi non fa nuovi articoli di
rit che avrebber poscia mutato natura; fede; si sta paga a denir quelli che ab
un sacritizio da principio accetto a Dio, biam ricevuto da G. C. Noi crediamo in
poi divenuto atto idolatrico. Ne primordii quanto alla fede, pratichiamo in quanto a
dei cristianesimo si sarebbero avuti pa sacramenti quelto e nulla pi che fu cre
recchi mezzi di santicazione in pi sa duto e praticato sempre e dapertutto in
cramenti; pi tardi , tutitoch gli uomini sin dai tempi apostolici.
non fossersi fatti migliori, quelle fonti di
n No, la religione di G.C. non perfetti
santit avrebber dovuto quasi tutte ina bite nel senso in cui Pintendono al pre
ridire. ln tal guisa dispariranno i dommi sente parecchie sette protestanti; e cosi
del divin maestro rivelatici e le tante isti cade a terra siccome riprovata e colpe
tuzioni per esso fondate. Anche la morale vole cotesta facolt di modicare conti
-no etfesse saranno indifferenti,0, a dir pi dellPaltro, purch it matrimonio non sia
consummato, e che in questo caso lecito
alla parte che rimane al secoto passare ad
pria salvezza unicamente alPimputazione altre nozze; dottrina insegnata del pari nel
della giustiziadel Cristo. Non tarder gnari cap. Ex publica alto stesso titoto e nel
giusto, Puomo si trover nella impossibi
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5." Si suol appellare ai nobiti istinti
s della forza materiale che della forza cangiamento. llla it vocaboto verit in
intellettuale, Pumana generazione dee pri
ma crescere, poi declinare , quindi aver
ne; per quel che spetta al senso mora
le, essa non progredisce, anzi pu dirsi
dia addietro.
2." N meglio si avvera per parte della tabitit, improntandole del soggetto della
storia: questa narra it passato, iav venire
dice malamente. DalPaver P umana ge
nerazione dalla origine sua in poi pro
gredito non ne seguirebbe che abbia a
progredir sempre. llla savver egli di
fatto un tale progresso intino al presente?
Lafferma la scuola, che fabrica un pas
sato fantastico, presuppone un lungo pe
riodo dabbrutimento, si coltoca poscia in
mezzo al popoto ebreo, getta un guardo
iurtivo sulla Grecia e pone suo seggio nel
centro della societ cristiana. Se non che,
confutando la sua prima supposizione, po
scia ingrandendo it cerchio in cui strac
chiude , agevol cosa it far vedere non
avere Pumanit seguito dapertutto una
linea ascendente, ma it progresso essersi
circoscritto nc conni delPorizonte cri
stiano c starvi anco al presente.
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sua e questa bella ed urgente ad un tem che fe un breve e poco fortunato speri
po. intorno a lui tutto mosso da un incre meuto d una specie di popolar commu
dibite ardor di sapere. Sinspiri egli della nanza, la propriet fu sempre osservata
sublimit del proprio carattere e della e mantenuta.
a Nelto stato in cui trovasi Puomo at
propria missione: ognun de suoi membri
sfadopri a far fruttare it talento afdato tualmente, dice Pabb. Barran, Esposizio
gli; e altora certe ingiuste accuse cadran ne ragionala de dommi e della morale
no a terra, e nulla mancher alla mitizia del cristianesimo, t. ll, per essere spinto
santa per la conquista del mondo , altor al lavoro, a spiegar la propria industria,
ch ciascuno sar pronto ad incamminar altro motivo gli bisogna che Putite generale
visi cinto della triplice armatura della fe della gran societ di cui facesse parte. On
de, della scienza e della virt. n
de vi si vedrebbe necessariamente avve
* PROPAGAZION DELLA FEDE (OPE nire Puno o Paltro abuso e forse amendue
llA DELLA). In Inghitterra la societ de insieme: oche i capi dispoticamente gra
gli anabattisti ha formato per le sue mis viterebber sui membri per averne it pen
sioni delle associazioni mediante le quali so giornaliero; o che P uomo attivo, la
le classi tutte de cittadini, anco se poveri, borioso snirebbesi in faticare pel trascu
mettendo da parte un soldo la settimana rato e poltrone, membro al par di lui della
per questo scopo, contribuiscono al pro stessa societ, di cui Poziosit sua non gli
gresso del tor culto. Quel che faceasi per torrebbe di raccorre i vantaggi. Lasciando
vantaggio delPerrore si pens a fartto per stare tanPaltri sconci che inevitabitmente
quelto della verit, e it 5 maggio i822 fu conseguiterebbero, che sarebbegli de
fondata a Lione Passociazione pel propa gliuoli? Posciach i genitori non avrebber
gamento della fede. i socii non contras propriet alcuna da preparare e lasciar
sero altrobligo che di recitare un Pater toro, sarebbe forza che itigliuoli non pi
e un Ave pcl buon esito delle missioni, toro appartenessero come prima si potes
aggiugneiidovi Pinvocazione: S. France sero aggregare alla communitt. Forsan
sco Saverio, prega per noi, e di dar per che sarebbero toro strappati dal seno, co
elemosina cinque centesimi ogni settima me usavasi a Sparta, perch fossero-edu
aa. Pio VIl , con rescritto del ts marzo, cati giusta it volere o Pinteresse della re
concedette varie indulgenze ai socii ovun publica. Ove sarebbe in tal caso la famiglia
que [associazione venisse fondata colPau cc suoi doveri e sacri affetti? Saremmotorizzazione delP ordinario, e i vescovi ridotti a non avere, come appo i bruti, che
fecero a gara ad incoraggiare cotesta be madri e bambini, che, separandosi, non
neca e sociale istituzione, la quale una conservebber pi relazione di sorta cogli
crociata pacica contro Pidolatria. Vi sono autori di tor vita. A ci riuscirebbero le
consigli superiori stabititi, uno pel nord teoriede nostri moderni communisti, se
a Parigi, P altro pel mezzodi a Lione , e possibit fosse che si riducessero alla pra
furono formati consigli particolari -nelle tica. V. Cont:omano.
diocesi.
n Si dir per avventura aver noi al
Unistituzione anatoga venne fondata a presente it cristianesimo colla efcace sua
Vienna dAustria nel i829 colto scopo di morale: onde i popoli moderni sarebber
sostenere le missioni dAmerica; la quale meglio adatti a cotesto regime di commu -
istituzione, posta sotto gli auspicii della nanza sociale che non si fossero netempi
famiglia imperiale, prese la denominazio
ne di Associazione leopoldina in memo
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la conoscenza
una coscienza
tutto culto, la
della religione
ltranlz, tosofo della scuola di ifegel (quel uon ha pi nulla che valga ad appagarti,
sol fanno caso in essa delle bellezze poe
tiche, del cotore epico e in generale di
che che vi si scontra di gradevole alla
fantasia. Se nelle chiese de vecchi cre
denti odansi predicatori itlustrare ampia
mente i quadri biblici, unirvi storiche e
geograche lucubrazioni , compier, me
diante pitture apocrife, Pesposizion di
caratteri e di circostanze dalla Scrittura
soltanto accennate; ne templi de cre
denti Illuminati tutto rtducesi consueta
denti in credenti illuminati, in credenti mente a sposizioni morali applicabiti al
moderni e in sttranssiani o miscredenti cuore, e la storia essa pure evvi quasi
assoluti. La prima classe, dicegli, consta sempre esibita sotto la forma esteriore
di persone provette e della massa del po duna semplice allegoria.
poto , che han conservato urforttodossia
Tutti gli sforzi del sermonatore tendono
schietla ed esente da qualunque censura. a ditettar P orecchio colP eleganza della
Costoro credono tuttavia e senza difcolt dizione; invece di combattere c condan
di sorta la Trinil, i miracoli, la sodis nare it vizio, studiasi sottoportto a una
fazione opera/a dalla morte del Sol specie dantopsia psicotogica.
vatore; forsanco credono, almeno cos in
I credenti moderni sono it perfetto con
generale,gli angeli e i demonii, quantun traposto delle due classi precedenti. Ben
que a di nostri questa credenza non si ma vorrebber eglino credere alP antica; ma
nifesti quasi che fra i colpiti da alienazione divien toro impossibite , conciossiach
di mente. Cotoro che serbano cotali cre tor fondamento sia to scetticismo, it du
denze da bimbi conservan puranco gli bio sulla veril, cio sulla realt di
antichi costumi ed usi religiosi. Leggono lor cognizioni. Si smarriscono in certo
ad ore determinate in una Bibbia, can vago desiderio datlargare lor specula
tano deeantici, recitano preghiere la sera zioni teogoniche , di scoprire la poesia
e tengonsi fedeli alle pratiche depii toro della contemplazione; tal che in toro la
antenati. Costoro ti riconosci ne tempii religione del cuore Petisia della mente.
al tor fermo andare e contegno. Sanno a insegnano esser Puomo tenuto adempiere
mentei testi soliti recarsi dal predica i proprii doveri per amor denedesimi,
tore e li borbottan sotto voce come le amare la virt, rispettar la legge che pre
consuete preghiere; chinano il capo al scrive a s stesso (Pautonomia) e rispet
proferirsi del nome di Ges; danno as tar s medesimo come suddito della sua
sai importanza alle funzioniecclesiastiche, propria legge. Del resto, non ha che a
come a battesimi, matrimonit, funerali, e lasciarsi amare dal Dio che si dato ,
nelle chiese da essi frequentate si celebra perocch qualunque sua azion morale sa
tuttavia Pofcto divino e la cena negiornt rebbe o pelagianesimo, cio errore, ov
di lavoro. Vi si fan lunghi sermoni,sicanta vero fariseismo, val dire bassezza.
assai, e due ore a stento bastano alle toro
ltta la pi assoluta antitesi di tutti que
ofciature. il modo sarcastico onde Pau sti sistemi to straussismo, cosi appellato
tore fa la rassegna de toro articoli di fede dalPautor suo per non aver trovato altra
e delle tor pratiche religiose dan chiaro a denominazione valevole a denire Pincre
vedere comegli sia ben tontano dalPap dulit o la noncredenza itlimitata. i co
partenere a vecchi credenti.
stui seguaci son ben tontani dal formare
Necredenti itluminati si comprendono, tra toro mfaggregazione ocommunit re
a sua detta, i razionalisti, i deisti e i tito ligiosa. Vivono isolati, ciascuno nel pro
soti seguaci di Kant. Questi aderiscono prio personale individualismo, e se adot
ancora al cristianesimo, soltanto per co tano alcuna" specie di simboto commu
medesimo che ide di surrogare colPora
zion domenicale quanti vi ha simboli di
fede protestante), porge ne suoi Schizzi
di Kwnigsberg, un quadro analitico della
vita religiosa nella sua citt natale e nel
Paltre citt della Prussia, quadro che, come
caratteristica del protestantismo prussia
no, ne par meriti osservazione.
Giusta it dottore egeliano, dividesi it
protestantismo prussiano in quattro ben
distinte categorie, val dire: in vecchi cre
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cristiana? Non forse cosa al tutto evi
dente, come dimostra assai bene it dot
tore Rosenkranlz, che u dove it deismo
provincie prussiane? n
ze nella precedente vita. Non gi che chiunque, non ha pi autorit per nes
questi increduli propongano si fatte teorie suno, e quella delto stato , come regola
come dommi da credersi; si contentano tor della lede, sarebbe da ognuno avuta a
doccuparsene come di probabitit suf scherno.
cienti alla mente umana ecostituenti parte
* PUSEISMO. Cos vien denominato un
di ci che it gran tosofo Ges o chi al moderno sistema di teotogia anglicana. Noi
tro sotto il nome di lui (giacch noto non annelliamo a questa parola, offensi
come to Strauss sia giunto sino a negare va, dicesi, pepartigiani di quel sistema,
la personalit del Salvatore) ebbe lasciato alcuna idea d accusa o di scherno; soto
intravedere a rozzi uomini del suo tempo miriamo a far conoscere con esattezza e
acciocch venisse meglio conosciuto e pi imparzialit una scuola divenuta famosa.
razionalmente svolto da toso daltra et.
Darcm principio colPesporne in succin
A detta del dottore che stiamo anali to la storia.
E fu circa dieci anni che la stampa in
zando , Kmnisberg, sua citt natale , la
Sionne del grande evangelista Kant, e la glese ebbe ventitato alcuni progetti per la
Prussia intera contengono un gran sciame riforma della chiesa stabitita. Non eran
di kantisti delPaltro sesso, seducenti apo gi deelamazioni volgari sulla splendide:
stoli, che, mediante la poesia, idealizzano za ed opulenza del clero, declamazioni so
ancor pi le dottrine del gran patriarca lite in Inghitterra; erano invece gravi
piani presentati da amici dichiarati ed an
e de suoi discepoli....
Sposto cos it cristianesimo straussiano, co da membri della chiesa anglicana, ad
religione senza communit, senza culto , eltetto di modicarne la costituzione, la
it dottore invita it clero protestante a liturgia, i formolarii. Se non che questo
unirvisi, almeno in parte, invito che noi movimento venne attraversato da un an
reputiam superuo anzi che no; perocch tagonismo it cui oggetto principale era
se, comegli accerta, nessuno, tranne al quelto di retticare certe orazioni o certe
cuni teotogi decrepiti, legge pi n la con dottrine ritassate che da lunga pezza do
fessioneaugustana n le formole dellacon minavano in una parte della communion
cordia; se, come dichiara, Pimmensa mag nazionale. Cos nacque it puseismo. Alto
gioranza de ministri non istruisce pi zeto della scuola nascente dovettero senza
secondo i catechismi ma giusta i proprii dubio aggiugnere stimoto varie circostan
quaderni o gli scritti de nuovi riforma ze, quali la soppressione falta per un atto
tori, qual elemento rimaner pu ancora partamentare di dieci sedie episcopali
al prote-tantismo germanico per conser (protestanti) in Irtanda, Popposizione del
vare it carattere apparente d una setta popoto irtandese alla decima, Pavviso so
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Ienue dato in pien partamento al vescovi chiama1 si potrebbe sua prima epoca. Gli
da tord Grey che disponerenl domui suw. antichi riformatori pizzicavano di latilu
Che che ne sia, la nuova scuola, tuttavia dinarismo o, per dirtto in altra guisa, eran
poco numerosa ocomposia principalmente uomini di tendenze ritassale; i nuovi, al
di studenti delP universit di Oxford, si Popposto, che vogliono essere esatti cos
pose alPopera con ardore. I trattati pei nel domma come nella disciptina,dicono:
tempi presenti (Tracia fori ihe iimcs) Conservate it simboto dhttunasio e tutte
cominciarono a uscire in luce nel i888 e le forme del Battesimo. Nessun accommo
furon ben tosto seguiti da scritti polemici damento colto spirito del secoto. A tempo
pi elaborati, quali destinati a difesa del e opportuno e non opportuno inculcate
Panglicanismo, quali diretti contro di Bo i formolarii, anzi che lasciarti cadere. Non
ma o de dissidenti protestanti. Verso dimenticate gli oblighi che avete contralto
quelPepoca it Brilisch Crilic. rivista tri verso la Chiesa altatto che pel Battesimo
mestrale, divenne Vorgano del partito. In foste rigenerati in Cristo; non vi scordate
altra publicazione it Brilisch Jllagazine, del pari che la voce de vescovi quella
Newman e Pora defunto Froude dettarono
assai cose per sorprendere i lettori pro
testantl.
E sembra nondimeno che questa scuola
non abbia fermato seriamente Pattenzione
del publico che al principio del ioso, al
torch it dott. Hampden, appena nomi
in quel momento stesso (aprite i858), chiesa pura ed apostolica che ha scosso
d'una difesa notevole delle nuove dottri it giogo tenutole lunga pezza sul colto dal
ne contro uno spiriiosissimo anonimo: vescovo di Roma, in opposizione aca
Lettera pastorale indirilla da S. S. il noni de primi generali concitii: i quai
sommo pontece o certi membri delPu canoni, a cui noi richiamiamo lui e i suoi
niversii di Oxford, coluposizione piena aderenti, convincono per scismatici ive
di sale e dironia. Queste varie circostanze scovi forestieri da lni introdotti nella dio
furono indubitatamente cagione si deno cesi dInghitterra (l).
minasse da lui it partito.
Coieste novit, comera da aspettarsi,
Se spettasse a noi deiinire le intenzioni vennero impugnate. DalPun delati, i dis
originali de fondatori della scuola in dis sidenti protestanti gridarono al papismo
corso, diremmo iosse toro scopo di ri mascherato; dalPaltro gli anglicanidenun
tornare in vita Panglicanismo che tenean ziarono certe proposizioni che giudicaro
per ispentto al tutto 01t almeno di scemar
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certe novelle alla mano; ai fanciulli, per vina e non soltanto , come intendesi da
ultimo, racconti famigliari. Non si vede, alcuni teotogi anglicani, unistituzione uti
le, un mezzo.
I luterani, i riformati di Francia ed al
stema regolarmente ordinato: nondimeno tre consimiti sette, son fuori della Chiesa:
vi si riconosce uno scopo uniforme. Que nessuna communione perci aver si debbe
sta letteratura prova manifestamente quan con esse (5). Sinsiste fortemente sulle
to potere esercitino sulto spirito inglese prerogative della Chiesa, sulla obedienza
le nuove dottrine chessa ha per iscopo di dovutale in virt del Baltesimo,sulla pre
propagare.
senza mistica e perpetua di nostro Signore
Se it puseismo, con boria anzi che no, nella Chiesa stessa, sulPinsufcienza della
applic a s tatora it testo: De secla hac Scrittura si:parata dalla tradizione e sulla
notum est nobis quia ubique ei contra necessit di questa, linalmente sulPim
dicilur, pu certamente vantarsi desser portanza desimboli, ll principio di salute
penetrato in tutte le parti delPanglicani merc della fede sola, principio che sem
sUio (l) e in tutte le classi della societ, bra essere stato confermato dalla chiesa
nclle mezzane segnatamente. Conta parti anglicana, vien condannato quale error
pcstitenziale. Circa la giusticazioue,meno
qualche ditfferenza despressione,non si va
(t) Ed anche pi in l. Quantunque it pre lungi dal concitio di Trento.
Si va piuttosto iPaccordo intorno asa
sbiterianismo domini e sia legalmente stabi
lito in lscozia, vi si trova per, da l'70 anni, cramenti e si sarebbe disposto ad ammet
un episcopato di ceppo anglicano, ma sot terne pi di due, non fossaltro in favore
tomesso a canoni particolari, episcopato,
dicesi, favorevolissimo alle dottrine puseisti
che, per la propagazion delle quali dee aprirsi
(9) Mitner, Gladstone, ec. Questi s faito
un collegio a Pertb.
Papotogiia della nuova scuola nel suo scritto:
Se qualche vescovi (protestanti) dtmerica Church principlcs (Dcprineipii della Chie
scrissero contro it nuovo sistema, v"ebbe al sa). Come scrittore ha pi splendidezza che
men uno di que prelati, it dott. Doane, che solidit.
ne pigli le difese. ll vescovo di Calcutta gli
(5) Guglielmo Palmer it giovine (del colle
manifestamente avverso: nondimeno it quar gio della Maddalena a Oxford) percuole da
tier generale del puseismo, in quella parte natema tutte quesie sette e it nome nanco
delPlndia, irovasi nelFisiituto de missionarii di protestante. V. la sua lettera a Golightty,
protestanti di Bihops-college (collegio del ennaio 1842. Ci ha un altro Guglielmo Pal
vescovo). Si accerta it puseismo venirvi dif mer del collegio di Exetcr, autore di diverse
fuso mediante una rivista menite intitolata pere, tra Paltre delihclli contro Viseman.
The Church Herald (PAraldo della Chiesa), La rivista di Dublino, n. 16 e 2l, poscia nel
scritta in bengalese
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peramento al tor rammarico in ci che con che in essa ha Papparenza (4) didolatria.
siderano siccome una misteriosa disposi
zione della previdenza; stimano che it
servizio anglicano-, it cui carattere pent dopo Pasqua: Dcua, qui delium mente:
cf/icis ooluntat, ec. i riformatori non
tenziale e in certo modo dumitt contra unius
poterono astenersi dal porvi mano; quindi gli
sta s gagliardamente con la massa giubi anglicani dicono: -- lddio onnipotente, che
lante degli alleluia del Breviario, al po soto puoi regolare le disordinate votont e gli
stutto, meglio per avventura si confaccia affetti degli uomini peccatori.
(5) Fu teste publicato una traduzione in
alla condizione delPuom peccatore (a).
glese della Catena aurea di s. Tomaso PA
quino sugli evangelii.
(1) E forse della Penitenza; perocch in
(Il) Notisi it vocaboto apparenza. Non a
scuola da grande importanza alla podest d'as duso per gli altri anglicani. Del resto, seb
solvere e raccomanda moliissimo la confes bene i puseisti abbian altamenie biasimaio Pin
sione.
voeazione indiritta ai santi, pure in un de tor
(2) Qualunque caitolico e tocco dalla bella libri fu scoperta una maniera di supplica per
colletta od orazione della quarta domenica ottenere it patrocinio della ss. Vergine.
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Dov in tal caso la santit? In qucstolper non toglie toro di fulminare aquando
ditemma it miglior partito per ianglicano a quando severe condanne. Quel che di
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Roma (per servirci dunespressione a tor punto che siamo; gli forza o dare ad
forse gradita), adesione accettata dalla dietro- o progredire.
maggioranza , secondo noi , de cristiani
d ogni denominazione nelP impero bri
tannico, che un tal. progresso venisse ri
guardato da toro come it presagio delPu
nione alla quale si devotamente aspira
no? Ma no. Sonsi essi per avventura la
sciati itludere dalla lusinga di trascinare
nel- tor sistema i cattolici dlnghitlerra, e
noi abbiam sentito partare di alcune in
sinuazioni a questo ne. Gli certo per
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llla questonon rispondere: sarebbe come l continente, Popinione che it dott. Puscy,
dire che non pochi fra noi vomitan le be Newman ed altri itlustri delP universit
stemie di Voltaire. Gli errori capitali del di Oxford son uomini che sorpassano la
prolestantismo, osiam dirtto, furon abbat toro chiesa e cercano trascinarta nel cam
tuli nella guerra ad essi fatta da pnseisti mino sul quale si son essi spontaneamen
colle armi pigliate in presto dacattolici. te avviati. Queslidea, che par commune
Conchiudiamo. Gli uomini onde favel a moltissimi cattolici, al tutto erronea:
liamo furono e sono ancora ntiti alla Chie i due accennati professori son tontani dal
sa, concorrendo, a modo loro, come certi nutrire di simiti preoccupazioni, e ben
ingegni sublimi fra protestanti di Germa gratuitamente i toro avversarii li rappre
nia contribuiscono in guisa diversa a di sentano quai capi-setta; non ritinano essi
struggerc quelPammasso di calunnie che di protestare contro Fabuso che si fa de
pel corso di tre secoli skiccatast al segno tor nomi, ed oltreci, per chiunque te
di soffocare la verit storica. Costoro dan stimone delPopera divina che si sta com
mano a riparare it danno cagionato da piendo in lnghittcrra, non possibite in
toro antenati alla ripulazione di quanto questo secoto dinditerenza attribuire al
fu bene e sapientemente fatto nelle an Pintluenza sola di alcuni individui prodigii
teriori generazioni. Nel mentre singegna che soto una potenza sovrumana valse ad
no per riprodurre almeno unimagine sco operare. ll Puscy, it Newman, ec... cam
lorala (chc non ponno far meglio) delPan minano colla tor chiesa ma non le vanno
tica bellezza di que tempi stigurati e brut- inanzi; si risttringono a fecondare col pro
tali dalla rabbia de primi riformatori, con prio talento it maraviglioso lavoro di ri
pi zeto e vantaggio ancora invitano a nascimento di cui Oxford attualmente
contemplare gli angusti e immortali san fatto centro.
n Le nuove dottrine di Oxford non han
tuarii della scienza e della sapienza che
piacque a Dio inalzare ne secoli trascor di nuovo che it nome onde sono abbelli
si. Si, dagli Inglesi non cattolici saran co te, e mal si i:sibisce siccome innovazione
nosciuti cd apprezzati i ss. Cesario, Ber un mero restaurainentto che ha per iscopo
nardo, Tomaso ed Alanasio. Noi siamo di render grado grado alla chiesa anglicana
certi che, ove sien nutriti della dottrina le suc dotttrine e tradizioni dimenticate, le
de padri, gli intelletti gelterinno alle tal sue pratiche lasciate nelP abbandono. l
pe e apipisttrelli le omelie anglicane dei partigiani di cotestto rinascimento son di
llidiey e dei Jewell, idoli nn tempo ve maniera avversi a qnalsisia innovazione
nerali. Che aero io pi, o Efrainga fur che sad0prano a tntFuomo nel purgarla
cogli idoli? Os. xiv, o. Lo disse it Bossuct, propria chiesa da quanto i riformatori di
che una nazione di lantto sapere non ri quesP ntlimo secoto v han mano mano
marr lnnga pezza in questo allucina introdotto, a lin di ridonarte it primitivo
sno aspetto Col chiamare in aiuto lhan
mento.
Terminerem quesP articoto recando le gelio e la tradizione, riparano essi le
riessioni dun tale eif buon giudice in brecce del passato, e pu dirsi la chiesa
anglicana, a ciascun passo che progredisce,
materia.
u Le infermit sotto le quali soccom venga spogliandosi del protestantismo. ll
heva la CitiCs. ainglicana erano giunte al perch nn simite restauramento eccitaPira
lor sommo qnnnnii0 dPimproviso un nuoio de llnfiitnni, i quali ingegnansi a rappre
spirito si pales nel sno seno, onde nacque sentre sotto odiosi cotori it clero che mi
speranza negli -anglicani di soltrar la tor lita in questa crociata. Ma. a dispetto di
chiesa alle rovine che nnitnnCCitlvano schiac tor violenze, nn tal mutamento avr suo
ciarta, e ne cattolici la lidncia di veder ellelto nel modo onde si operano tutti i
un di tornare nel sen della chiesa di G. C. morali mutamenti, val dire grado per
fratelli di cui piangono it traviamento. Per grado e in modo per avventura inseni
inceppare quest"opera di rinovellameuto, bitc. La peruasione, Pesempio di tante
i nemici della chiesa anglicana fecero ri virt eoncorrcranno alP opera insieme
corso a un pritno stratagemma, quelto di mcnte, Pinflusso del tempo contribuir a
chiamar dal nome di due o tre personaggi mitigare le preoccupazioni, avvezzamto
un tal movimento rigeneratore,sperando le orecchie ad ascoltar certe verit; e la
palliarne in lal modo Puniversalit c to pretesa riformata chiesa dlnghitterra ri
gliergli it sno vero carattere per ridurtto nover snccessivamente i legami col pas
alle meschino proporzioni duna dottrina sato, proclamando ogni di alcuna delle
individuale. Conseguenza di si fatta tat rltoltrine e pratiche della cattolica reli
liea fu di spargere, in Inghitterra e snl gionc.
PU
BA
455
Q
" QUACHERI FRANCESI. Trovansi de
quacheri ne dintorni di Nimes. Questa
HA
RA
456
poi una famiglia,nalmente un popoto son oltre i suoi conni, n pu pi che dare
costituiti custodi della tradizione; quanto
pi saddensan le tenebre, pi sinalza it
faro luminoso. Se non che isapienti usci
rono del cammino; invece di far ricorso
agli Ebrei, interiogarouo Plgittto: quindi
la nausea delle tradizioni. Quewhieran
addietro.
ll movimento retrogrado ha gi avuto
suo principio; gli adepti si sono stanca
ti; quindi it disinganno e la defezione.
RA
RA
457
perch non dovr indietreggiare chi mal la ragione e la fede rinovino Pantico patto.
siasi avviato? Sdegnasi perch si propone
alla mente una fede cieca; pur non le vien
proposto che una fede ragionevole.
Intanto che la superbia tosoca si va
dibattendo, la ragion publica va oltre nel
I
l
questo bel complesso di fatti far sempre nianza, quindi alP autoril; e da quel
maravigliare colla grandezza delle pittu punto la massima fondamentale del su
re. Profondo it terreno delle tradizioni perbo errore del secoto XVI sarebbe an
cristiane; chi sapr cercare ne'suoi seni, nientata. ltia cotestto pernicioso esame
far spicciarne sorgenti dacqua viva che sappiglia a misteri medesimi, senza in
salzeranno al cieto. Altri faran gustare ci quietarsi che, essendo, in rigor togico, la
che la religione ha damabite, ecciteranno percezion delP oggetto la condizione che
rende possibite Pesame, non pu questo oc
desiderio chella sia vera.
a Una riconcitiazione si sta preparando cuparsi che di oggetti a cui giugner possa
tra tutte le scienze, dice Riambourg. La Pumano intelletto, it che, giusta la sana
tosoa stessa prende parte al movimen ragione, ritrar to dovrebbe dal sottoporre
to: aveva essa mandato di provare la ne i misteri alle sue investigazioni: la su
cessit duna rivelazione; vi si adoper perbia non ragiona di questo modo, non
lunga pezza duna maniera indiretta; ora passa a lato degli oggetti che non vale a
comincia a fartto direttamente, n si fer scrutare, e quindi lino alto spegnersi d0
mer a quel punto. lllan mano ch essa gni intelligenza li rigetta e negane P esi
scandaglier le profondit della coscienza stenza pur anco. A questo inevitabit passo
umana, far non pu che non iscorga Pac divenuto it prolestantismo fittosoco. Non
cordo delPosservazione psicotogica colla potendo comprendere lddio, to rigetta se
rivelazione: sulPesempio di Pascal addi non altro nella sua rivelazione. V. So
ter questa solenne nota di verit: arri PERNATUBALIsMo.
Ne piace recar qui le belle considera
vata a quel punto la ragione umana rag
guarder con altrocchio questi caratteri zioni delPabb. di ltavignan.
u Ci domandiamo con maraviglia come
divini che forman suggelto alla vera tra
dizione. Parr a lei che i miracoli sien sia potuto accadere che, in tutto it corso
458
RA
BA
RA
RA
459
n Sogliono i fittoso troppo general del giusto, alle quali si denno aggiugnere
mente partir Puomo in modo violento. Ove Pamor necessario della beatitudine, it bi
si accettasse Puomo tutto intero qual sogno doperare per uno scopo, per un
nelle sue diverse facolt, ove si accet ne ultimo e compiuto. Qui voi avete it
tasse colla sua vista intellettuale e pura, tondo naturale della nostra intelligenza
colla sua forza sperimentale e sensibite , e quelli che dir si ponno i primi diritti
c0lPintimo e invincibite suo bisogno delle costitutivi della ragione...
verit divine e rivelate, savrebbe altora
n Se non che la ragione si va agitando
Puomo intero, la vera natura delPanima, e cerca e cerca, e procede procede inanzi
le condizioni e i dritti veri della natura. incessantemente. D'improviso la vista sc
Ma questo non si fa; si prende una fa le oscura, le vien manco it vigore, va
colt, una parte, una forza delPuomo, e in citla com uom ebro. invano si va essa di
essa si ripone tutta la ragione, la fittosoa battendo in mezzo a tto buio. Onde av
tutta.
vien ci? Da questo, che, lungi dalla ca
feri quel detto, divenuto poi si famoso: prensibite, Pinnito! - cosa indubltala,
to penso, dunque sono. Per parte mia , conciossiach lddio , come sapete, abita
sembrami che Cartesio avrebbe potuto luce inaccessibite. Ed anche nelPordine
dire del pari: to penso e sono, o to esi delle cose umane trovansi, tontano da noi,
sto e penso; conciossiach abbiasi da noi fuor della nostra veduta, delle forze del
la coscienza egualmente e del pensar no nostro intelletto, i tempi, iluoghi, gli av
stro e del nostro esistere. Due verit son venimenti tutti del passato.
queste simultanee e in pari grado evi
n Ma, per ristringerci alla cognizione di
denti per la ragione; perocch con una Dio soto, per venire alP ultimo carattere
sola e identica percezione dellPanima ci si che da principio additava, dopo le prime
fa nota la nostra esistenza cos come it nozioni tradizionali intorno alla Divinit,
pensier nostro.
.
confessiamoto, n Pidea n P esperienza
divina.
, Oh! voi i quali prelendele che que
sta fede vuol fare schiava, spegnere, cir
lettuale delPuomo e la lorza prima della presa la dignit di questa fede.... credenti
e credenti sinceri, noi abbiam la ragione
al pari di voi, al pari di voi con essa
ne che i sensi ci danno degli obietti este progrediamo, e pi di voi per avventura
riori e sensibiti. Alla prima di dette fa andiamo insino a suoi conni.m Dove voi
colt, alPidea, corrispondono tutte le no varrestate noi andiamo ancor oltre.... do
zioni generali, spirituali, che venir ci pos ve voi vi perdete in vani tentativi noi
sono pel ministero de sensi, quali le siamo al possesso pacico; dove voi bal
nozioni delPessere, del vero, del buono, bettate noi affermiamo, crediamo dove du.
ragione: Pidea, la vista intellettuale e pu
ra del vero, e Pespertenza o la cognizio
1160
RA
RA
bitate, dove languite irrcsoluti e infelici, libitc c divina, ove non andasse congiunta,
noi cantiam trionfo e regni-amo felici. Tale mediante la grazia, a un principio interno
si la fede ; e in questa guisa vien ella di convinzion personale.
RA
RA
46,1
come quella che la mantiene in senno; e la verit per Puomo dun tempo quella
servigio per essa ben grande. La ragione de tempi tutti, sendo essa immutabite al
stessa perci quella che accetta Pauto par di Dio stesso, suo autore e modello...
rit cattolica e -che le si abbraccia stret
n 6." La tosoa, per ultimo,non ottiene
tamente, perch la riconosce chiaramente in presenza della Chiesa il diritto a unin
Banan8. Vol. Vl.
se
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RA
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RA
463
popoli delPAfrica non appartenenti alla dice Wiseman, la scienza di tanto inol
razza caueasea.
464
RA
RA
RA
RA
465
'
dotta questa diversit. AlPazion del clima variet della specie umana.
bisogna aggiugncre quella degli alimenti
e della educazione e daltre cause ignote
che per avventura al presente pi non
operano. DelP avere cotali cause unite in
sieme prodotto la deviazione della razza
nera e delPaltre dalla bianca varrebbe a
prova Pessersi rinvenuto nel centro del
PAfrica cotonie con tutti i lineamenti della
razza caucasea e col soto cotore della la
miglia eliopia. Fu notato come que po
poli tessero alquanto pi inclvititi che non
i toro vicini c prolessassero una religione
la quale,.tutto che guasta nedommi, nella i
morale e nel culto, esser non poteva che
frutto duna rivelazione divina col volger
detempi alterata.
l
Da quesPesempto si potrebbe torse de
vivere.. .
vertimmo pi sopra, non operar esse pi una sola specie duomini essere. stata in
attualmente. Non pretendiamo noi gi che mrigine, la quale essendosi moltiplicata e
466
RA
RA
Bi
RA
467
duto come in tutte le schiatte umane it lineamenti singolari pei quali ne riesce co
cotore e la natura della pelle, ed anche tanto agevole it ravvisarta?
n A quesPobiezione si pu rispondere
de capelli e de peli dipendessero da quel
come segue. Le grandi variet della spe
cie umana non sono opera recente delle
priamente detta, tessuto pi o men bian cause naturali al cui inusso sottoposto
co nella razza caucasea, olivastro nella Puomo, come le variet secondarie che con
sistono nelle malattie della pelle e nella
mongola, nero nelPeliopica. Unatterazion
qualit de capelli. Altorch Pumana spe
particolare di questa reticella o la man
cie fu divisa in gruppi fondamentali e co
canza di tale organo it sintomo dun
minciarono ad esistere le diverse razze ,
tralignamento particolare, che pu scor
Pazion del clima era assai pi potente che
gersi nelPuomo di qualunque razza e del
al presente non sia. Esse razze furon pro
quale occorre di vedere caratteri pi o
dotte in unepoca vicinissima alPultima
men numerosi e distinti in tutti i corpi
catastrofe che sconvolse la supercie del
tessuto reticolare che trovasi sotto P e
pidermide e al disopra della cute pro
Fhomme.
giamo ciascuna di cotali grandi trib della tesa affatto metasica ed aristotelica. Si
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lil
lit
Bi
Ri
469
tutti del vitlaggio. Que della Nuova Ze alPuo1uo: it perch i popoli pastori im
landa to recano dal sacerdote, che con un molavano pi vittime che non gli altri.
ramoscelto gli asperge dacqua la testa. In z." I sacrizii delP antichit non consi
Persia it fanciulto era tenuto impuro per stevano propriamente in oiierte di cibi,
cagione desuoi antenati, e impuro diveni bens nelto spargere it sangue , al quale
va chiunque Pavesse tocco prima chefosse attribuivasi una virt espiatrice; ed da
puricato. Nelle indie it nascere d un notare che dapertulto e dogni tempo fu
gliuoto fa immonda la madre e n la esso versato non solamente per, colpe per
scala e le pareti della casa ove ha ve sonali, ma per una colpa commune, ori
duto la luce.
Ww
ginaria e in un col sangue tramandata.
in questo complesso di tradizioni si uni
Perci e la vera ragione desacrizii
versali, concordi e risalenti alle prime et cruenti fu la credenza alPefcacia espia
del mondo come non ravvisare la rimem toria del sangue, la credenza che Pinno
branza delPoriginaria commun prevarica cente valesse a sodisfare pel reo; e da que
zione? La quale induzione viene altresi sta credenza provenne la sostituzton delle
confermata dalPuso universale de sacri vittime. Or di tali credenze forza cer
zii cruenti. Nei tauroboii di Mitra si sca care it principio tutPaltrove che ne tro
vava una fossa, in fondo alla quale posta vamenti delPumano ingegno.
una persona e sopravi una specie di tavo
lI. Nelle credenze e neculti di quanti
lato a spessi lori, si scannava su questo si conoscon popoli trovasi sostanzialmente
la vittima, si che ne scendeva it sangue Paspettazione dun riparatore.
. m;
su tutto it corpo del penitente in guisa di
La gran prova del fatto della caduta, de
pioggia; colla qual cerimonia rinasceva dotta dalPuniversalit de sacritizii-espia
egli spiritualmente. Cui non noto come torii, serve eziandio, se non altro in modo
idruidi immolassero umane vittime per vago, a chiarire it tatto delPaspettazion
placare gli dei ed anco itrapassati nel se generale del Messia o la credenza d. una
polcro? Tutti i popoli pi colti delPantico espiazione della colpa prima. Noi potrem
mondo ebber versato sangue umanoa iin mo oltreci dimostrare la generalit di tale
di rendersi propizii gli dei. cotali orribiti credenza con testimonianze in gran nu
sacritizii sappiam praticati in Tiro, Sido mero al tutto innegabiti, ma conseguiremo
ne, Cartagine. Roma ne pericoli urgenti to stesso efietto recando P asserzione di
offeriva a proprii numi it sangue d un que dotti che nelle tradizioni generali
Galto. Atene nesuoi pi oridi tempi spar dellPumanIt riconobbero it fatto onde dis
geva ogni anno umano sangue nesacriti corriamo. Daremo, del resto, un rias
zii. Nel secoto XV abbiam trovato in.vi sunto delle tradizioni stesse solamente
gore queste atroci costumanze nelPAmeri per cenni.
,
w
ca. Non meno di 20,000 vittime umane
Ifabb. Mignot, Mm. da Pacad. de:
voleansi anmmlmente da sacerdoti del inscript., t. LXV; Pabb. Faucher , ivi ,
Messico; ch i peccati publici non si po t. LXVI; Faber, Horn: mosaicae; Bru
teano espiar daltra guisa. S fatti sacrizii cker, Hist. cril. de la philos., t. i, I. n,
non sono per anco aboliti nelPlndostan. c. a; Giuseppe ebreo, Hisf. iud., l. xiv,
il Bergier nel suo art. sui sacrizii c. la; Prldeaux , Hist. des Juifa, t. I ,
(v. questa voce) non ne pose in chiaro la part. i, I. a; Boulanger, Rechcrches sur
vera causa. Non vi scorge egli che uno le despot. orient., sez. Io, e Danliq. d
blazione deeibi onde nutrivansi i popoli, voit., t. it, I. 4, c. 5; Maurice, Hist. of
e con ci viene ad escludere Pidea despia Hindoslan ; Voltaire , Addii. Vhiu.
zione. Ma 1." le nazioni pi incivitite dal gnzn; Volney, Les ruines, confessano
Pantico mondo e molte ancora delle bar apertamente che tutto it mondo antico
bare non erano antropofaghe; pure i sa aspettava un liberatore. I Goti dicevano
critizii umani troviamo in uso appo questi che it Figliuoto primogenito di Dio trion
come presso gli altri popoli. 2." Da Abele lerebbe colla morte del gran serpente Ed
insino a No ,i primi patriarchi hanno of da. i libri Likcyky della China annunziano
ferto a Dio animali, senza cibarsene punto. un eroe che dee distruggere copatimenti
5." Non si pu citare nessun popoto dal suoi le colpe tutte. E questo il sapiente
quale non siensi praticati sacrizii di san aspettato da Platone nel suo Alcibiade,e
gue; ond temerit it ristringerne Puso ai del quale Confucio ci porge si bel ritratto
popoli che vivean di caccia. Anzi, per dire e sa dover venire dalla parte doccidente,
it vero, gli animali destinati a sacriiizii annunziato dalle sibitle, secondo Cicero
generalmente pigliavansi fra quelli per ne, De divinal", l. u, e parecchi padri.
istinto e abitudini domestiche pi vicini -l) il Mitra de Persiani, Plloro degli ligi
iisnoien. Voi. VI.
53
470
R1
lll
rato fosse io scopo santo del ior viaggio.
AnnaL, t. XIIV.
IV. l riferiti fatti ponno spiegarsi col
sussidio de monumenti storici. Raccoglia
mo accuratamente i documenti prci
della Bibbia sacra e dalla storia.
l. Mos visse 150 anni dopo it ditu
vio: probabite che Sem passasse sua
vita per lungo tempo in oriente; e Cam
era contemporaneo dhlbramo. Ora, con
No, i gli di lui e i primi tor discenden,
lenta dovea essersi fatta Palterazione del
deposito rivelato.
2." Le relazioni degli Ebrei con tutte le
principali nazioni della terra antica ci obli
gaino ad ammettere una propagazione ge
nerale di tor credenze. Dimostriamo Pe
sistenza delle dette relazioni.
Dalle indagini deitPabb. Sionnet risulla
come gli Ebrei penetrassero nella China
per to meno nel secoto lll e probabit
mente anche n dalPVIil inanzi G. C.
gno i855 della societ letteraria di Londra Daltra parte, oggidi si ammette piuttosto
fu dimostrato come pi di 60 anni prima generalmente it viaggio di Laot-Seu nei
di G. C. corresse per Pitalia una profe P0ccidente, dove pot vedere gli lsraeliti
zia ainnunzianie un re al popoto romano,
Illm. encyclop, agosto i855. DifficiL
mente crederebbesi, dice Heyne, Observ.
in Tibult., a che segno le nazioni tutte
quante fossero aquel tempo occupate delle
profezie. Per attestazion rli Svetonio, Vila
Vespaa, vigeva per tutto oriente antica
e costante opinione, esser volere de fati
che a quel tempo uscissero dalla Giudea
isignori del mondo. La stessa cosa vien
riferita da Tacito, Hist. , i. v. Un mezzo
secoto prima di questi, Virgitio, Eclo
ga iv, avea cantato colui chera it sospi
rato da popoli; i suoi versi, tradotti in
greco, vennero letti, per ordine deitPitu
perator Costantino, al concitio di Nicea,
u, per detto del Lowth, De sacra paesi
Hclna, si conosce altro avvenimento con
temporaneo a cui que versi applicare si
possano. in quelPestremo punto della na
scita del Salvatore, gli occhi delle nazioni
eran vlti tutti sulla Giudea. Nel mentre
che Poccidentc aspettava it gran domi
natore delle regioni deitPaurora, un itnn
peratore delPindie, sgomentato dagli ora
coli, dava ordine a suoi emissarii ducci
dere it fanciulto che era per nascere,
Iiech. orienL, t. X, Iiech. cllrist. di Bu
canano e nel cuor della China, iitnpe
ratore llling-ti, P a. 65 deliera nostra ,
mandava unnmbasciata alla volta d0cci
dente in traccia del saggio che credea tosse
venuto, ma gli inviati si fermarono nel
Finrlia c tornarono con due religiosi di
Fu, anisanlto che it dio da questi vene
R0
SA
474
tutta Pestension delP impero da lui fon Niwojalen sul Bug. Trovansi sparsi nella
dato son fatti storici ben noti. Daniele che Valachia, Moldavia, Bessarabia ed anche
prenunzii disegni di Dio su que popoli a Costantinopoli.
appo toro in riverenza: tutto Poriente
lll"..
ammira la sapienza di lui, maestro di que
S
nln
magi e Caldei che i savii della Grecia,
Vlll!
delPlndia ed anche della China comincia
vano a consultare. Gli Ebrei aveano una
SAN-SIMONISDIO. Setta spentasi in que
sinagoga a Roma, come pure in Atene. Gli sti ultimi anni, dopo aver menato qualche
scrittori latini alludono spesso alle feste romore, e la cui memoria si collega alla
e al proselitismo toro. Sappiam che Cice storia delle pugne sostenute dal cristia
rone peror in difesa di f-lacco, imputato nesimo nel secoto XIX. Deriv essatl no
daver proibito agli Ebrei delPAsia man me suo dal conte Enrico di Saint-Simon,
dassero Pannua toro offerta a Gerusalem it quale spacclavasi per Panalogo di So
me. G. Cesare approv tenesserotoro adu
nanze in tutte le citt della republlca.
Augusto faceva olterire a spese proprie
otocanstl in Gerusalemme, e la moglie sua
472
SA
SA
SA
SA
473
possibite: era dunque intenzion toro non non pure un errore in fatto di religione,
di mutar la vita, icostumi, la mente del
Puomo, sibbene la regola, la fede, le idee
del bene e del male, del belto e del brut
to. Ma questo it lnutamento stesso della
rivelazione e quindi della storia, delP u
cio partir dal fatto d un uomo creato cristiani, bens per una specie didentit
buono, poscia prevaricatore e punito,
rialzato e redento da G. C. La rivelazione
posa sopra basi non solamente religiose,
ma storiche eziandio, laddove la perfet
tihitit tosoca e sansimoniaua non con
ta veruna base n storica n rivelata. Essa
parte, per opposito, dalto slato selvaggio,
anzi dalto slato di natura, nel quale Pu
man genere avrebbe avuto principio e da
cui si sarebbe inalzato mediante le forze sue
proprie; e si vede che se it genere uma
474
SA
SA
donna, e rimproveravano al cristianesimo
avesse soltanto cercato proteggerla e non
franearta, it che nalmente veniva a tare
it sansimonismo, gridandola libera e in
itependenlc.
it posto di Mos. Mutamenti esser questi eeania, e da per tutto ci verr trovata
che accadono a quando a quando nelPu
ci chera stato ad essi rivelato prima di nascose almeno i titoli di nobitt che la
lui; non cess di ricordar toro che it Dio inalzano alla destra delPuomo; ne avver
onde tor partava era it Dio dAbramo, te che la donna trae Porigin sua dalPun
dlsaeco e di Giacobbe; venne a stenderne mo stesso, it che gi la rende a lui egua
la storia autentica: non mut quindi n le; essa non detta sna schiava, ma suo
it domma n la morale. Ges non venne aiuto e aiuto simile a lui; essa crea
punto pi di Mos a distruggere Pantica la sola, con che si esclude e condanna
religione, si bene a farta migliore e per
fetta, ma lasci to stesso Dio n cangi le della donna, quelto desser la sola com
regole sostanziali della morale. Quel che pagna dun sol uomo: questa Portgine
essenzialmente importa in ci gli it non della donna , questi i suoi dirilti giusta
esser lui venuto per tale effetto alPim Pantica legge; e it sansimonismo non in
prevista, senza farsi annunziare, senza , vent nulla di pi nobite ed eccelso. Co
per dir cos, che ne fossero stati anticipa lesta commune origine venne disconosciu
tamente avvertitilltos e it giudaismo. Non la , cotesti diritti calpestati appo tutti i
per altro Mos vero profeta, it giudai popoli idolatri, e cosi va la bisogna do
smo una religione veramente rivelata, se vunque non splend la face del cristiane:
non perch venuto it Cristo, it quale era simo; ma al sansimonismo spettava pln
predetto, atteso, contenuto nella religione che al cristianesimo it darne ragione, e
giudaiea: it giudaisuio e it cristianesimo gliene correva obligo, siccome a quelto che
sono tra toro invariabitmente congiunti. l pretendeva non essere stato n al p1e-I
sansimonisti, al conttrario,vennero cos al
Pimpazzala, senza che nessuno li annun fatto nellulnanit. G. C., it qual venne a
ziasse o vatieinasse, soli e di propria riparare la colpa dorigine, venne anco
autorit. non gi a perfezionare, ma si a torre la donna dalto stato di punizione
a distruggere e mutare da capo a fondo Primieramente, it cristianesimo abol la
it cristianesimo. Non poteano perci dire pluralit delle mogli e it divorzio e quindi
storicamente d esser venuti come Mos term diritti eguali per Puomo e per la
ed it Cristo, come gli apostoli: lasciando donna nel matrimonio. ln secondo luogo,
stare che gli apostoli, G. C. e Mos ope riconobbe la donna independente da quaravan miracoli; nel che per altro da lunque umana autorit nella sua creden
confessare che i sansimonisti non sarro za, nelle regole della coscienza e nel dis
garono mai daver ritratto da quegli in porre liberamente di s, nulla essendo
qualunque unione da lei non consentila.
viali.
I sansimonisti non si fecer carico pari Sotto Pantica legge una specie di ripro
mente della storia e della natura umana vazione accompagnava la donna non con
nella tor famosa questione della donna. giunta in matrimonio: iteristianesimopnal
Accusavan la religione antica siccome zando la verginit al disopra del matri
quella che opprinieva e tenea schiava la monio e iiei-mettendo per tal maniera alla
SA
SA
475
la carne, inalzando it maritaggio alla di colla toro immoralit, nel caso presente
gnit di sacramento, rendendoto cio un fu Pimmoralit stessa de principii quella
segno a cui vanno annesse la grazia, la che altontan gli animi dalla nuova setta.
benevolenza, la benedizione di Dio: e se Non dunque come religione sorti qualche
alla donna impone sia sommessa al ma vantaggio it sansimonismo, ma unicamente
rito, giovasi a spiegar questo precetto del come dottrina o progresso industriale.
pi vivo amore chei conosca e it reca in Se i giovani adepti di esso contentati si
esempio alP uomo, dicendo: Ama la tua fossero di migliorare la condizione depo
compagna a quella guisa che it Cristo am poli predicando it Dio e la morale de cri
la sua chiesa, per la quale diede la pro stiani, it tor magistero sussisterebbe forse
ancora, e noi andremmo tor debitori dim
pria vita.
Tutto quelto che it cristianesimo dice port,anti miglioramenti; ma alPincontro
e fa per la donna tende a un soto scopo, passarono essi da caduta a caduta, da
quelto di sttringerta alPuomo colla pi per eccesso in eccesso, da scissura a scissura,
fetta unione; i consigli del sansimonismo proprio per cagione delle nuove regole
invece tendeano tutti quanti a separarnela che pretesero aggiugnere alla rivelazion
e altontanarnela. [Yonde segue che, se i cristiana.
Grande fu Pitlusione alPistante, quan
consigli e i precetti del cristianesimo fosser
ascoltati, la donna sarebbe felice della fe dto la nuova religione, com essi chiama
licit delPuomo: laddove, se fossero pre vanta, cominci a svolgersi sotto la in
valsi gli insegnamenti della nuova religio- uenza quasi-divina di Bazard ed Enfantin.
ne, non sarebbevi stato pi per la donna Istituita clebbero la gerarchia, passarono
n unione n societ n felicit. In que a istituire le cerimonie che accompagnar
sta ipotesi la maggior sua independenza e dovevano i diversi atti della vita, cio la
separazione renderebbene la condizione communione, it matrimonio, la morte. La
sempre pi contraria a natura. I consigli communione aansimoniana consisteva
de sansimonisti riuscirebbero alP ultimo in certa communicazion di pensieri.
a por ne alle relazioni tra P uomo e la Perci, alla prima communion generale
voli dal canto delPindus,tria e del miglio Bazard, non mostr che la fede fosse viva
ramento materiale de popoli, it concede
476
SA
SA
sa
SA
477
stupida adorazione e di vitl sensuale morale anche in mezzo alle publiche pro
onde eran ciechi gli enfantinisti, invitava
gli uomini e le donne di cuore, mente e
corpo sani a formare un nuovo cristiane
simo, Bazard, scostatosi egli pure da En
fantin, formolava le credenze della nuova
chiesa che intendeva continuare. Rendeva
egli solenne omaggio a quanto avea fatto
it cristianesimo per la legge morale, ma
perveniva alla medesima soluzione di Ro
drigues, giacch avvisava dover ammet
tere it divorzio. Riguardo alla donna, non
la credeva chiamata a nulla rivelare; la
costei missione era puramente di propa
gare e far a,eclamare ci che sarebbe stato
rivelato dalP uomo.
l lavoratori o industriali sansimonia
ni, che ascendeano a circa tre migliaia,
garono verso la societ tutti i tor beni, che legge? Oltreci, unazione fatta contro la
0. Rodrigues ebbe facolt dmmministrare. legge un peccato , una cadula, un er
Essendo questi conosciuto alla Borsa, sin
caric di trattare it prestito, val dire di tont: ma quando si niega la caduta ori
fare alto di culto tondando la potenza del
denaro. Se non che la giustizia, n altora
tranquitla spettatrice delle dottrine edelle
azioni de sausimonisti, sadombr di quel
la sua offerta alPavidit de capitalisti. Il
padre supremo ed 0. Rodriguesvennero
tacciati daver accalappiati gli operai, ten
tres delPabbandono e della volutt. n che gli rimanean fedeli; i quali gridare-no
ancor pi vivamente al padre toro, anda
G0
478
SA
SA
fantin annunzi come una fase di sua vita l la caduta del sansimonismo, spezzando
si fosse compiuta: egli avea partato e
voleva operare,- ma incaricato di chiama
re it prolelario e la donna a novella vita,
stava per consecrare Panniversario della
morte del divin liberatore degli schiavi
col dar principio a una ritirata ed abolire
SA
SA
479
nondimeno ancor vive nel seno de pi che, pullulali nella mente di pochi, dopo
caldi: quella di santicare il lavoro del menato qualche rumore e sedotto qual
popolo, pigllando parte alle fatiche di lui,
e la speranza nelP avvenimento della
Donna-Alessia.
Alcuni de sansimonisti si diedero a
percorrer la Francia, la Savoia, la Ger
mania, it Belgio, Plnghitterra, a n di dare
al popoto Pesempio del lavorio e annun
ziargli Pora del ripristinamentto de lavo
rieri, della liberazion della donna e della
pace universale. Viveano del prodotto
della toro giornata, it che chiamavano ri
cevere it battesimo del salario; soppor
lavano stoicamente le urta e le busse
del popolazzo, con che diceano darsi alla
tor fede it battesimo del martirio; ricor
dazione e meschina parodia di quel chera
avvenuto al tempo della fondazione del
cristianesimo.
Nel mese di gennaio i855 Barrault,
Puomo pi incompleto senza la. donna,
come chiamavato la Cecitia Fournel , si
mise in traccia della Donna-Messia. Di noi, e Dio corona cotoro che faticano.
fuori prima, a Lione, un foglio intitolato:
** SANSONE. Ai critici che dimandano
111855 o Fanno della madre, nel quale se la storia di Sansone non sia per av
dichiar come rinunziasse al titoto di san ventura una lnera allegoria od una rimem
simonista, non volesse Paltro denfantini branza di tradizioni paganesche e da che
sta ed assumesse quelto di Compagno potesse derivare in tal uomo quella sua
della. donna. Convinto che questo Messia straordinaria forza, rispondiamo colle Con
dovea essere in oriente, che si trove ferenze di Bayeux:
u Vi ha regole certe dinterprelazione
rebbe a Costantinopoli e sarebbe di na
zione ebrea,simbarc a Marsiglia. Alcuni che bisogna seguire a rischio desser tratti
agenti turchi, notati desuoi saluti alle qua e t da qualunque vento di dottrina,
fanciulle cVor-iente, tra le quali cercava di diventare it trastulto della propria ima
la donna-libera, Pebbero ben presto fatto ginazione o gabbo de sogni stranieri. La
trasportare da Costantinopoli a Smirne. legge di buon senso e generalmente am
intanto che Barrault e qualche altri messa che le parole pigliar si debbano
Compagni della donna. chiamavanta in nella naturale toro accezione e i racconti
Turchia, in Siria, in Egitto, Cecitia Four alla lettera ogni qualvolta Pautorit o la
nel e Maria Taton davano it Libro degli natura delle cose e le circostanze toro non
alti per organo al sansimontsmo. ln ap oblighino a far ricorso al senso trastato.
presso fu per grazia abbreviata la prigio Or, non ci ha ragione che cinduca a scor
nia dEnfantin, Chevalier e Duveyrier a gere puramente unallegoria nella storia
patto che non simpacciassero pi di ca di Sansone: la un racconto fedele, au
techizar la Francia e andasser lungi ad tentico, ricevuto da contemporanei, tras
esercitare Pinquieta toro attivit. Enfan messo insino a noi merc duua tradizion
tin, le cui idee eransi gi moditicate,pass costante, di fatti per dir vero prodigiosi,
in Egitto meno quale apostoto che qual ma non punto incredibiti. Se la favola
uomo dindustria. Ei ni a perder di vi
480
SC
SC
trovarsi
immediatamente
SC
SC
484
nico, secondo la legge della sua natura, mento. Ora, questi svituppamenti delPas
Punit, e nella quale it subiettivo e Pob soluto, uscente dalla sua immobite unifor
iettivo sono indivisi ed identici: nal mit,Schelling it qualica in diversi modi,
mente una tal cognizione, toccando al pun nominandoli ora divisione delPassolnto o
to supremo, coltocata alP altezza delle modo di differenza (nella sua Esposizione
cose divine, it soto oggetto degno di ot delle vere relazioni della losoa della
frire un ultimo termine ai nostri sforzi e natura con la teoria di Fichle); ora ri
che merita di essere chiamato tosoa. velazione spontanea delPassoluto, ora an
Noi epittogheremo dunque siccome se cora termine delle idee provenienti da
gue i caratteri generali della tosoa di Dio (nella sua opera intitolata: Filosoa
Schelling: quel chessa si propone si it e religione). Questa manifestazione ne d
conoscere, per mezzo delle idee della ra la possibitit di conoscere in un modo as
gione, Pessenza e la forma di tutte le co soluto, e la ragione essa pure, in quanto
se; per essa, essere econoscere sono iden assoluta, Pidentit detPideate e del reale.
tici, dal che it suo titoto: Sistema detri La forma essenziale delPassoluto la co
deniit assolula o Teoria delVidentil; gnizione assoluta, cognizione nella quale
un idealismo trascendentale (Schelling to Pidentit, Punit, passa alto stato di dua
482
Stj
SC
l
l
esterno)
la storia.
SC
SC
483
linuo. Nel trattato sulla libert, Schelling guenti. l . Essa sembra, relativamente alla
distingue Dio come tale in tutta la pu
rezza di questa idea, o Passoluto, dal Dio
esistente o rivelantesi , it quale esce dal
seno del Dio assoluto in virt del prin
cipio delP esistenza, contenuto in esso
(principio della natura in Dio), e giunge
cos alla condizione di una esistenza com
pita, di modo che Dio passa nel mondo
alto stato di personalit: Deus implicilaa
explicilus. Ogni essere prodotto dalla na
tura contiene in s un doppio principio,
cio un principio oscuro ed un principio
luminoso , i quali ad un certo grado si
Poriginalit del suo punto di veduta, per lit, la copula, Passotuto nelPassoluto, it
la profondit del lavoro, per la conse divino nel divino), nalmente ad un abuso
guenza delle parti e per Pimmensa su
di termini vaghi ed indeterminati. 5." La
scettivit delle applicazioni. Essa riuni forma di questo sistema meno scienti
sce ad una sola idea tutti gli esseri della ca in realt che in apparenza. Il suo pro
natura. Lon ci rimove gli ostacoli che
blema era it dedurre, per una dimostra
ransi posti alla conoscenza umana, so zione reale (per costruzione), it nito
stenendo la possibitit per Puomo non dalPinnito e dalPassoluto, it particolare
pi solamente di una rappresentazione dalPuniversale. Ora questo problema non
subiettiva, ma di una cognizione obiettiva e non pu esser sciolto. Schelling ci
e scientica, di una scienza certa e de assicura che, nelPorigine delle cose , un
terminata di Dio e delle cose divine, con nito ed un innito, un reale ed un ideale
questo soto intendimento che to spirito sono coesistiti indivisi; di poi li scioglie
umano e la sostanza delPessere sono pri
a suo talento in virt di questa identit
mitivamenie identici. Questa tosoa ab assoluta chesso pure ha presupposta. il
braccia it circoto intero delle cognizioni medesimo avviene rispetto alla rivelazio
speculative, atteso che scancella la distin
ne spontanea: per un semplice bisogna
zione delle nozioni empiriche e delle no (come fatto moralmente necessario) ri
zioni razionaliJ suoi principii si coltocano sponde egli alla quistione: perch lddio
egualmente in capo a tutte le scienze. Noi si riveli. Tatora ha ricorso alla teoria
vi osserveremo solamente le difcolt se mitica di Platone, relativamente ad una
484
SC
SC
nit, della copula, delPassoluto; d onde dogni societ dover essere it Vangeto e
procedono dunque e la cognizione nita tent istituire una specie di teocrazia.
nel tempo e nelto spazio e le categorie? Questa scuola pass tosto a formar setla,
Tutta la realt della soluzione di Schel per le cure de suoi propagatori, Pebreo
ling consiste nel sostituire, come egli fa, convertito Dacosta, professore in Amster
alla nozione indeterminata e nominale del dam e it medico Cappadoce alla llaye.
Passoluto fantasie e nozioni positive che Adott la profession di fede del sinodo di
ha tolte dalP esperienza. 4. Qual uomo Dordrecht tenuto negli a. i8la-l8 , pro
nalmente pu avere la temeraria preten testando contro quelto del 18IG, it quale
sione di rinchiudere la natura della Di dichiar i ministri non esser tenuti giu
vinit nelPidea delPidentit assoluta? La rare le formole del sinodo dordracense
tosoa della natura non d in verun modo fuor che restrittivamente e in quanto non
la cognizione di Dio , o quel che ne d le credeano contrarie alla coscienza. Que
sembra contrario alla credenza religiosa. sto sinodo, annullando le formole del tota,
Di fatto, primieramente essa identica Dio fe prevalere it sistema dindifferenza se
colla natura e cade per questo rispetto nel guito da non pochi ministri, in soslania
panteismo; in secondo luogo, assoggetta sociniani, a segno che nel i854 non ri
Dio stesso a Condizioni superiori alla na maneva pi a Leida professore che tale
tura divina, poich la suppone obligata non fosse. Si fatta defezione fu indubita
a rivelarsi e fa uscire nel tempo la di tamente quella che, ridestando to zeto de
vinit, siccome P intelligenza darsena protestanti schietti, di occasione ai prodelPessere non intelligente (la natura in gressi de nuovi settarii, persuasi dcsser
Dio, it caos). Dio rende passiva una por pi ortodossi,pi rigidi,pi caivinisti che
zione del suo essere, colla quale era pre it commune de riformati. Due giovani pa
cedentemente attivo; per potertto conce stori Cock e Scholten, a quali poscia fi
pire come un essere personale, conviene accompagnarono altri tre, spiegarono lo
rinchiudere in lui la natura, it negativo. stendardo del puritanismo. E si convito
Dio non solamente un essere , ma an notare infatti che la setta forma due rami
cora una vita. Ora, ogni vita ha it suo de distinti, aventi per capo Puno it Dacosta,
stino ed sottomessa a condizioni di to Scholten Paltro. I partigiani del pritRa
una recettivit puramente passiva e di ammettono la divinit di G. C. e fan m0
uno svituppamento attivo; ed anche in stra di pi regolarit nelle pratiche di re
ci abbiamo condizioni alle quali Dio si ligione; non si separan per dalla Chiesa
assoggettato votontariamente- ln una stabitita , la quale intendono riformare,
parola, it sistema tutto quanto non , a
propriamente partare, che una poesia
delto spirito umano, seducente per la
sua apparente facitit a tutto spiegare
e per la sua maniera di costruire la na
tura; concezione che doveva offrire a
molti ingegni un possente allettamento
per Pesclusione di ogni legge e di ogni
soggezione morale od altra, per un gran
numero di belle idee e di vedute nuo
ve e per una vasta prospettiva offerta
alla speranza di ddatare indenitamente
le nostre cognizioni. Quanto alla manie
ra onde sono esposte queste dottrine,
oltre atPabuso gi osservato di una ter
minotogia oscura ed indecisa , dobbiamo
biaimare particolarmente la mescolanza
di forme mitiche e di espressioni ima
ginose, nelle quali Schelling sembra imi
non distruggere. I scholteniani, alt 0pposto, sonsi dipartiti dalla chiesa domi
nante, da essi riguardata come sgura
e guasta. Il primo atto di separaiione
SE
SE
485
6!
486
SE
SE
pensiero, la coscienza chegli ha del pro- Ma chi eseguir questa parte? Qual sar
prio interior sentimento: chi vi accerta cs- bindividuo it quale, presentandosi a pro
ser chiaro di pien meriggio, se non it vostro prii simiti siccome Porgano del senso com
occhio e la luce? Aspettate voi forse, per mune, it testimone e P interprete delle
ci affermare, daver consultato it mag-credenze generali delP umanit , osi dir
toro: Ecco ci che gli uomini tutti hanno
gior numero?
n Tultoci, si dice, non d certezza as creduto e che voi siete obligati a credere?
soluta: no l nego. Ma voi medesimo, it Sci parta in nome proprio, una ragion
qual credete avere questa certezza, che privata che, atteso it vizio della fattibi
vi tenete certo almeno di non versar nel litt sua, scema forza alla manifestazione
Perrore, qual guarentigia avete, qual cri della ragion generate: se a nome duna
terio della verit? ll testimonio della ra potenza sovrumana, non ha altro a fare
gion generale,che,dite voi, ingannare non che cercar voci a traverso i secoli, non
pu. Che ella insomma cotesta ragion ha bisogno n della maggioranza n della
generale a cui s liberalmente viene da generalit del genere umano. Provi egli
voi concesso it privitegio della infallibiti la sua missione straordinaria con mezzi
t? forse la ragione di tutti, o almanco e fatti straordinarii, ed altora annunzi au
del maggior numero? Consta essa adun torevolmente alla terra quanto ha veduto
que della totalito della maggioranza delle ed inteso.
ragioni particolari. Ma queste son da voi
n Appunto, dicono, ci quel che vuolsi
Vi dimanderemo altora come siate giunto tre diciotto secoli. Avrebbe forse la pro
al cunoscimento di cotesto essere miste videnza mutato vie e spedienti? Non sa
rioso, per qual mezzo straordinario rice rebbe pi la Chiesa depositaria degli ora
\iate i suoi lumi, e sopratutto come pos coli divini e sola infallibite? ll genere
siate esser certo che questa ragione ideate
vi parti e vi faccia da maestra.
, La ragion generale, si dice, manife
stasi merc la testimonianza del genere
umano; rende essa i suoi oracoli per la
parola di tutti gli uomini. il commune
consenso o senso per noi it suggelto della
I Sia. Non si tratta pi che di mostrar suo colla testimonianza umana o, in altro
salda questa testimonianza delPuman ge modo, che la fede cattolica altro non
nere sutte verit pi importanti per Puo che it senso commune nelle cose che ri
mo, sulle verit superiori ai fatti naturali guardano lddio.
tir fondatamentc quel che gli uomini da non sia che unmtorit umana la quale at
pertutto e in tutti i tempi hanno creduto. testa fatti naturali e uniani, siamo appieno
SE
SE
487
dine duomini ndegii uomini tutti, giacch per Paltro? Non ci soccorre ai pensiero
non avremmo tuttavia che cosa umana; che Puomo attuale non pi Puom pri
datemi bens unautorit sovrumana che mitivo, che Panimae la mente sua furono
porti in sstessa it carattere autentico di pervertiti, chei nasce per originaria pec
superiorit e che, per questo motivo, sim ca degradato? E questa intelligenza sca
ponga legittimamente alPuomo siccome ma
rale che sia. Non rimaneva dunque che nel suo libro si leggono testualmente le
divinizzare la ragione delPuomo per po parole che seguono: u La nostra ragione
ter iegitimamente imporre la fede nella la ragione di Dio, la nostra parola non
parola deiPuomo; e pur to spirito di si che la sua stessa. n Essai sur Vindi,
stema non si sgoment duna tale poleosi. t. il. Vi si legge che la ragione la ve
rit conosciuta; che Dio perch tutti gli
uomini attestano chegii . - Dunque la
488
SE
SE
come la privata fa le opinioni! Or non naturali, alla fede in Dio fondata sulla
egli questo un divinizzare la ragione uma parola di Dio, una credenza umana nel
na? Non un dichiararta it fonte del bene, Pumana parola.
I Essa tende a confondere le rivela
del vero, del giusto, di tutto che sacro,
innito, eterno? un coltocarta sul seggio zioni speciali e le tradizioni sacre con una
di Dio stesso? Non possibite, it ripe pretesa rivelazione generale che lddio
tiamo, non possibite che P autore ab avrebbe fatto di s in tutti i tempi, in
bia scorto tutta Pestensione del proprio tutti i luoghi, agli uomini tutti; di sorte
sistema. Egli ha voluto dare agli uomini che questa general rivelazione che si ope
del secoto una tosoa universale o cat ra per via del senso commune, della ra
tolica; e , per difetto duna scienza pro gione di tutti, sarebbe it criterio per giu
fonda di Dio e delPuomo, scienza di cui dicare della rivelazione speciale, la quale
Pimaginazione pi splendida e it pi am sarebbe apprezzata in ragione della sua
mirevole ingegno non valgono a tener conformit col senso commune, dal qule
luogo, ha prta toro una dottrina vana e trarrebbe it valore e la sanzion sua.
n Come dottrina pratica, non si accorda
pericotosa la quale , in verit, non n
essa punto meglio colla morale cristiana.
fittosoca n cattolica.
Tanto lungi la dottrina evangelica dal
n Non , per primo, tosoca.
n Perocch non ha in s principio di dare it commune assentimento per norma
scienza e toglie ogni mezzo iPacquistarne, di condotta che, per opposto, raccomman
perch, interponendo continuamente un da di schivare la via larga, che battuta
testimonio umano tra Pnomo e la verit, dai pi; e afferma che la sapienza del se
gli impedisce di accostartesi. Distrugge coto (che proprio it senso commune e
inoltre la possibitit delPevidenza; poi la ragion generale) follia a petto della
ch la testimonianza generale, che di sapienza eterna,come la sapienza che vien
chiarata it mezzo necessario, Essai, ec. , dalPalto follia agli occhi del mondo; e
vol. ll, per giugnere alla conoscenza della parta della croce , scandato pe Giudei ,
verit, pu indurci a credere ma non pu pazzia nel concetto de gentiti; la dottrina
in nessun caso farci vedere. Ora che la della croce era perci contraria al com
mun senso perch questa le pareva pazzia,
scienza scompagnata dalPevidenza?
nDegrada Pumana intelligenzanfatta per moveva a nausea la ragione de pi, giac
contemplare la verit, accecandola, per ch le riusciva uno scandato!
cosi dire, col ridurta alla testimonianza,
n E cotoro che professarono la fede cri
qual principio unico della certezza.
stiana al cospetto delle nazioni e suggel
n imponendo questa testimonianza sic laronta col proprio sangue, i martiri, che,
come infallibite, siccome autorit supre per molti che sieno, son tuttavia it minor
ma e inappellabite alla quale ciascuno numero tra la turba de pagani, non sa
tenuto sottomettersi senza riserva in tutti rebbero stati dunque che tanti insensati?
n Inne , it divin maestro dimanda a
i casi, sotto pena desser dichiarato pazzo,
ignorante, inetto, Essai, ec. , t. ll , essa proprii discepoli se negli ultimi tempi
attenta alla pi nobite prerogativa delPuo avrebbe trovato ancor lede sulla terra.
mo, alla sua libert, per la quale ha it po Forse che, tinch saran uomini su questa
tere di concedere o negare it proprio as terra , it senso commune pu mancare, e
senso a che che gli si proponga.
venir meno la ragion generale? Non dee
n Per lal maniera la dottrina del senso anzi Pautoritt sua aumentare insieme colle
commune distrugge it mezzo della scienza, generazioni e coi secoli ? Non giugner
rende impossibite P evidenza, avvitisce essa al suo sommo nel nire de tempi Y
Fintelletto, violenta la libert morale"... Eppure, secondo it delto evangelico , la
l dee questa dirsi dottrina fittosoca?
fede si trover altora caduta affatto in
n N parimenti cattolica: perocch basso! La fede cattolica adunque non it
primieramente,come doltrina speculativa, senso commune, o se ella to , verr un
essa tende a sostituire alla sola autorit tempo in cui , avendo pressoch gli uo
veramente infallibite, a quella di Dio vo mini tulti smarrita la fede , non ci sar
gliam dire, lnrautorit umana, quella del pi senso commune; Pautorit sua almeno
senso commune o della ragion generale. non sar pi infallibite, non sar pi it
n Per questa autorit lneramente uma soggetto della verit.
na essa aildimanda una fede dovuta sol
n E a dolcrsi che it celebre autore del
tanto alla parola di Dio, e per tal guisa Saggio suiluli/ferenza in materia di
tende a staccar luomo dal cicto. surro religione, nel mostrarci con tanta ga
gando alla prima di tulle le virt sopra gliardia conie questa indifferenza siasi
i
i
SE
oggimai resa quasi universale nel mondo,
SE
489
si con securt da un uomo dotato iPatto piet si trovava, che non spettava toro it
ingegno, di robusta ragione, dimaginativa far leggi disciplinari a proprio senno, che
ardente, dun uomo di favella energica , a ciascun fedele era libero osservare la se
solenne, spesse volte passionatal... Non rofagia tutto Panno, ove it reputasse con
a stupire che abbiano trascinato una gio veniente, ma che nessuno dovea esser co
vent, semplice, poco esperta, ignara de stretto a far cosa oltre ci chera stato or
dinato ed osservato dagli apostoli.
gli uomini e del mondo. n
Narra Fittone che anco gli esseni eilera
Monsig. Doney, partando della dottrina
del senso commune, dice ch alla suppo peuti praticavano in certi giorni la scrofa
neva pi cose, delle quali alcune sono in gia, aggiugnendo al pane e alPacqua non
certe, altre falseegnatamente che le pro altro che sale e issopo. I digiuni e leastinen
ve tosoche date delPesistenza di Dio, del ze degli orientali, sia antichi, sia moderni,
SU
S0
/l 9 0
eiet. Nel i8le di fuori la sua prima tandoli a esaminare con lui la verit del
opera cos intitolata: Nuove viste di so cristianesimo. La disda fu accettata da
ciet o Saggio sulla formazione deiPin A. Campbelt , it quale sesib di provare
rtole umana. Da principio Owen conten
tavasi di lasciar da un lato le pratiche re
ligiose e affettava partare duna toleranza
universale. Verso it i817 si dichiar aper
tamente contro tutte le religioni, rappre
sentandole come sorgenti di sciagura per
le societ regolate secondo le toro massi
me. Abbandonato dagli uni, respinto da
gli altri, assalito e. perseguitato come em
pio dal clero anglicano,si traferi nel i822
agli Stati-Uniti iPAmerica.
Voltaire nella sua corrispondenza dis
corse spessodun progetto che savea vlto
inmente,queltodi formarea Clves una cov
tonia di toso, i quali si sarebbero ado
perati di concerto al progresso del sa
pere. Il progetto and a vuolo. Sembra
che Roberto Owen volesse incarnartto ne
gli Stati-Uniti, nelP Indiana, raunando al
cune centinaia dindividui, invaghiti del
le opinioni tosoche del secoto XVII,
ammiratori di Voltaire e di Roussean, ze
tantissimi della propagazione delle costoro
S0
S0
494
Owen torn , gli vero , in America , della sua esistenza. Qual sia per cotesto
ma trasferissi al Messico per domandare it scopo non detto dalP0wen.
to, tentato di lare un adepto ma che non scuno in totta con tutti e contro tutti:
era per niente propenso ai sogni, non pot nel sistema proposto, si procaccei- a cia
scuno P assistenza di tutti e a tutti quella
esser del numero.
do, non u buono n cattivo: ei diventa vo mondo morale. Varii scritti oltreci
uscirono sia a spiegazione, sia a difesa dei
medesimi.
L organizzazione attuale della setta
492
S0
S0
za e credulit sua disposta adivenire it
bersaglio degli utopisti e deciartatani (i).
* SOCIETA SECRETE. A voler ior.
marsi un esatto concetto della organizza
pi ditiuso chesia nei tre regni,delWeekly stoli della tosoa, i quai spacciano toro
Dispach, di cui si tirano ogni sabbato oracoli e profeteggiano la rigenerazione
de popoli; questa la rivelaziouein istam
trentamita esemplari.
Lorganizzazione e it propagamento de
socialisti suscitarono delle inquietudini in
Inghitterra. Vedeasi , per gli antecedenti
dellPOWQn, chegli prendeva ad assalire
non pur la chiesa stabitita, ma la rivela
zione in generale. it suo sistema inoltre
iavoriva le idee rivoluzionarie, metteva
ognor pi glianiiui iu termento,produceva
unesaltazone che dava a temere. Una pa
tizione di quattromita abitanti di Birmin
gham, atterriti da questi etietti,venne pre
sentata alla camera dei lrdi dal dott. Phiti
S0
S0
493
Non meno colpevoli sono le massime ma alla supercie delle nature create o
di morale dettate dalla societ de carbo possibiti n giugne a scoprire Pessenza in
nari, tutto che vadasi altamente mitlan tima del sopranaturalefSoltauto la scien
tando di voler da proprii seguaci la pra za della fede, la teotogia, pu disvelarcenc
tica della carit frateiievole e delP altre Pesistenza. Che adunque it sopranatu
virt, e Pastinenza davizii. Essa favori rale, secondo iidea teotogica? 1.-, come
sce quindi apertamente i sensuali piaceri. insegna la tosoa stessa, quei vator so
insegna esser lecito uccidere chi riveli i precccllente che oltrepassa le forze e le
secreti della societ, suscitar ribeiiioni esigenze quai chesse siano di tutte le na
per ispogliare di tor potere i regnanti e ture create o possibiti: inoltre una re
chiunque eommanda, a quali d Piugiu lazione speciale con Dio come autore della
graziaedella gtoria; relazione la qual con
rioso nome di tiranni.
Son questi i dommi e i precetti della siste in una certa unione intima e mara
societ in discorso e daltre a questa con vigliosa con lui quale in s stesso e
formi od anatoghe. Le qualisociet venner non solamente quale possiam conoscertto
fulminate di condanna da Pio VII colla pel soccorso della ragion naturale.
bolla Eccleaiam a Iesu Christo, del l 5 set
n Effetto nale di questa unione con
tembre i821; condanna rinovata da Leo Dio , secondo la fede, sollevare e recare
ne XIlcon altra bolla dei 15 marzo i825, ad altissima perfezione, al disopra della
in cui indicata particolarmente P asso propria natura, le facolt della natura ra
ciazione detta universilaria, per aver gionevole rendendoia beata; unione con
formato suo seggio in parecchie univer summata e perfetta nella visione intuitiva
sit nelle quali la giovent pervertita dopo la vita; unione iniziale, sebben reale
da alcuni maestri iniziati a misteri dint e vera, ne doni della grazia alPuomo quag
quit e addestrati a qualunque ribalderia. gi impartiti.
n
"* SOPBANATURALE.u Non si pu non
ll. Pregiudizii contro il sopranatu
avvedersi che Puomo abbisogna di solu rale. Primo pregiudizio it naturatismo
zioni superiori alla sua natura e alla sua che si professa pei dirilti della ragione
BsRmsn. Vol. Vl.
62
494
S0
S0
ragione delle amare contradizioni ed aber
razioni intintte di cotesta inferma fittoso
a? Era dunque progresso questo? o non
piuttosto Pultimo abisso delPavvitimeuto.
n Come dunque si viene tranquitlamen
te a darci it progresso siccome legge uni
versale ed assoluta? Le parole signican
forse it contrario delle cose? Si, non di
rado, nel secoto presente.
I ll cristianesimo fu un progresso, cer
tamentc, ma quale? Fu it rovesciamento
beato?
Di sorte che, in via togica, altra pro
va non bisognerebbe e delF esistenza di
Dio e dettPunion divina destinate alP uo
mo che it bisogno necessario della beati
50
St)
49-)
vero destino sta nel vedere Dio stesso siderando la condizione che si creano da
faccia a faccia, nelPesser eguale agli an s distinti intelletti rispetto alto stato so
geli,i quali si specchian continuo nel vol pranaturale e rivelato delPuomo. Questa
to di Dio lass in cieto, Luc. xx, 5o, classe dingegni s poco a poco svestita
Matlh. xvm, lo, nel conoscere lddio co delle tendenze della primiera fede ed
me noi siamo da lui conosciuti, I Cor. xni, giunta a tener per esistenti le cose sol
m, di riuscir cosi intimamente a lui cou tanto che cadono sotto de sensi o sem
giunti da esser simiti a lui e con lui In bra rientrare almeno ne naturali ed ar
tal qual guisa immedesimati, veggendoto bitrarii calcoli duna pretesa ragione.
qual , I lo. ni, 2. Equesta la dottrina della
, Troppo spesso si comincia col lasciar
Chiesa, le espressioni son queste degli si andare agli appetiti e ai godimenti della
apostoli, del Salvator medesimo; questo vita presente; si accolgono e seguono gli
quelto che it cristianesimo tutto quanto impulsi della natura: quindi un natura
crede e insegna, quel che una tradizione tismo pratico ne emerge, it qual fa che
di diciotto secoli attesta. Fatto immenso, non si sappia pi levar gli occhi in alto.
concerto unanime degli eroi, de ponteci Tien dietro poscia ii naturalismo specu
lativo. cosa anticipatamente ammessa
e de dottori cristiani......
n Una tal destinazione delP uomo, la che netPuomo nulla pu accadere che non
visione intuitiva di Dio riservata al giu sia naturale ed ovvio a comprendersi da
sto dopo questa vita, sopranaturale. La lui. Assai di Ieggieri e con certo facite
natura giugner non vi potrebbe merc le sprezzo si altontana da s per consueto
proprie forze; egli mestieri di soccorsi qualsiasi credenza a un ordine sopra na
sopranaturali, della grazia: lddio per a tura; si rigetta ogni pensiero duna dis
tutti la ore e promette. Gratla Dei vile pensazione e bont divina che avrebbe
(eterna, dice Papostoto, Rom. vi, alt. Pa insin dalPorigine destinato Puomo a par
rola ripetuta dalla Chiesa ne concitii e tecipare sovrumanamente dellPintnizion
nelle condanne da lei fulminale contro le beatica e rialzatoto dalla propria caduta.
n Nondimanco studii coscienziosi. in
eresie.
n Ma ci che si conveniente alla ra trapresi a di nostri con amor del vero e
gione e si positivamente insegnato dalla spesso senza mira nessuna di giusticar
fede diventa pure una verit storica ove la fede , ci hanno additato nelle antiche
tit
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497
divino. Nel render per it trono a questo e mistcriosa,della legge deredite dobli
re decaduto furongli lasciati intorno utiti
nemici da combattere e trionfare. Luomo
rialzato, possente e libero, dovette con
giugnere i suoi sforzi a quelli dun capo
generoso per dividere con lui i frutti della
vittoria.... ,
V. Del peccato tforigine in partico
lare. u E di fede cattolica , dice it Tri
dentino, avere Adamo colla prevaricazion
sua perduto per s e per noi tutti la san
tit e giustizia ondera stato privitegiato;
e quindi trasmesso a tutto it genere umano
non pur la morte e le pene corporali,ma
il peccato stesso, morte dellPanima, e tal
peccato, cos trasmesso, esser proprio ed
inerente a ciascun uomo nch cancellato
non venga colPapplicazione de meriti di
G. C. i
Al naturalismo che domanda come av
venir possa che un bambino nasca sozzo
di colpa, Poratore risponde:
u Dimostrato certo it fatto della rive
tazione,l com innegabitmente, nulla di
strano che gli insegnamenti della mente
divina vincano i contini del circoscritto
mio intelletto. Forza chinare la fronte,
aprir it cuore e credere....
n Chiuder gli occhi alP esistenza ri
velata e dimostrata del peccato dorigine
e negartto perchignorasi it come, it per
fummo salvati.
n Luomo scaduto per rimaneva egual
mente soggetto ai bisogni e alla forza pri
mitiva del suo natural tine.... Ma in si
fatto stato di decadimento non cera varco
sopra gli abissi a tutta la natura insupe
rabiti, non canale che communicasse colla
sorgente per attignervi le acque vive che
zampitlano tino alla vita eterna... In G. C.,
pel1,lui e con lui si oper una maravi
gliosa riparazione a pro nostro nel sangue
suo in sulla croce. Dal suo cuore, come da
aperta ed inesauribit fonte, scorre, per la
fltlS
Stf
SU
S0
ST
499
rocche ami tulle le cose che esistono e ritti stirutatori del soto inteliettmdalPaltra
non ne udir veruna di quelle che da (e le dolcezze pietistiche del convincimento
furonfalle. - Ilgliuol delPuomo, dice del cuore. Come suole accader sempre
G. C. , venuto salvare ci chera per agli ingegnosi trovatori di strade di mezzo
duto... Non gi volere del Padre vostro
che ne cieli che perisca nessuno di
questi piccoli. Mallh. x. it grande Apo
stoto , ammaestrando it suo Timoteo, or
dinavagli pregasse per tutti gli uomini,
perch volere del Redentor nostro che altri, non form guari tempo scuola di
gli uomini tutti sien salvi e pervengano moderanlismo tosoco-religioso.
alla cognizione della verit i Tim. n.
* STEVENISTI. Cornelio Stevens, am
Quesf la rivelazione, dalla tradizion cat ministratore delle diocesidi Namur in qua
tolica unanimamente attestata. G. C. lit di vicario generale, riconobbe senza
morto per tutti, lddio vuol salvi tutti, difcolt nel i802 la Iegitimit del Con
gridano i concitii e l padri contro ipre cordato e la missione de nuovi vescovi:
destinaziani e i fatalisti di tutte le et.... chiedendosi per agli ecclesiastici soscri
e lddio, centro e iine unico delle ani vessero una formola di sommessione non
me nostre, le chiama e trae a s poten pur al Concordato ma anco alla legge dei
temente. Ma, rispettando la libert ad esse 18 germinale, anno X, cio agli articoli
impartita, opera in toro sol con immensa detti organici (v. questa voce), protest
dolcezza; colla sua grazia si presta, sad egli contro le pene ecclesiastiche minac
atta, per cos dire, alla natura. Nessuno ciate dal nuovo vescovo di Namur a cotoro
sar condannato per ignoranza di ci che che ricusassero obedire. Lasciate ch ebbe
non ha potuto sapere; nel giudizio di Dio le funzioni di vicario apostolico, per essere
quegli soto perir che avr proprio vo entrati in possesso delle respettive sedi
luto perire....
i -nuovi vescovi di Namur e Liegi, conti
, A chi chiedesse ancora come lddio, nu, qual dottore privato, a dirizzar al
largir potendo a un uomo un aiuto pi clero e a fedeli lettere, avvisi e istru
pi gagliardo e vittorioso, per questo no i zioni in cui condannava che che avesse
fa e it fa per quelto, non v ha altra ri anche appena Papparenza di tacita appro
sposta se non questa: che Dio libero vazione della legge germinale.
ne suoi doni, che a tutti d i mezzi suf
Nei i805, alcuni fedeli della diocesi di
iicienti e veri, noti o ignoti, e che it Namur, condotti da tre sacerdoti,avendo
buon uso di tai mezzi dipendendo, col sus fatto vero scisma, Stevens disapprov la
sidio della grazia, dalla libert umana , tor sclsmatica opposizione; e perch con
avrebbe di certo condotta Panima a trion sideravan lui soto come tor capo spiritua
fare. A questo punto forza fermarci e ri le, per essere stato tor vicario, dichiar
cordar le parole di s. Agostino: Noli hoc a sacerdoti chei toglieva ad essi tutte le
quwrere, si non vis errore. n Ravignan, facolt. Quantunque ei condannasse cotali
Confr. sur Uordre surmzt.
scismatici, furon tuttavia chiamati steve
*SOPRANATURALISIHO.lncredulit ri nisti per un abbaglio che in fonte derro
spetto ai fatti che presentano nelPind0le nei giudizii fatti rispetto a Stevens, Po
o nelle conseguenze toro un carattere pro steriormente i tre scismatici presero it
digioso, la quale incredulit, ammettendo nome di non-communicanli.
essi fatti non propriamente come per mez
Stevens tenne per itlecito it giuramento
zo divino manifestati ma sol come storica dato dalla legion donore, siccome quelto
mente e quindi sufcientemente dimostra che conteneva la legge del germinale. Al
ti, ricorre tuttavia al criterio della ragione torch usc it catechismo delPimpero, non
individuale, per fabricarsi un sistema su solamente insegn che i parochi non p0
ci che convenga dedurne. M
H
teano adottartto, ma voleva gli si dichia
Tra questi due campi nemici, governati rassero apertamente contro. in occasione
da Hegei, Feuerbach, Bauer, ltlarbeineke, dei decreto is febraio i8oo sulle ospi
Breischneider ed altri teotogi toso, che taliere, sostenne che le antiche ospita
tutti, aderendo pi o meno alle dottrine liere non potevano in coscienza accet
delto Spinosa, avean pure, pi o meno, tare gli statuti imperiali. Lev pure ga
Kant per toro evangelista. si stabit it pa gllardamente la voce contro i decreti
store Schieiermacher, inalzando it vessit del iale che istituivano Puniversit. Dopo
io dun eclettismo pacicatore, da lui in la bolla di scommunica contro P impera
ventato, ammettendo da una parte i di tore, scriveva non saper comprendere co
500
Si
ST
fondamento sugli evangelii, ne quali tro
vansi registrate la vita e la dottrina del
livino legistatore, avvisossi to Strausf
che, gittata a terra questa base, la nostra
fede avesse a restar senza appoggio, e
concepi quindi it pensiero di ridurta ad
una larva. con questo intento, tassi egli
inanzi tutto a crollare Fautenticit degli
cvangelii, combattendola colla maucania
o inutitit delle testimonianze sia esterne
sia interne che mititano a favore di essa.
Stando a lui, tate autenticit sarebbe slala
riconosciuta non prima del nire del Se
coto ll. Ges sera spacciato pel messia
promesso alla nazione ebrea: alcuni cre
duli discepoli dieder consistenza a que
sPopinione: fu mestieri afforzarla con fal
miracotosi ad esso attribuiti. Su questo
tipogenerale si forminsensiblnienteuna
storia della vita di Ges la quale con suc
ccssive modicazioni pass nei libri ap
pellali poscia Vangeto. llla non ci sono do
cumenti contemporanei; unico canale per
cui posson essere stati trasmessi la tra
dizione orale in unepoca gi troppo ton
tana dalla sua origine perch possameri
tare appena credenza sui fatti chela com
pongono. Son questi pervenuti ad esfa
avvolti in tango straniero. La memoriadet
* STRAUSS (DOTTRINA Dl). Davide fondatore non fu pi che it pio frutto delle
Federico Straussmativodel virtemberghese, fu discepoto di Schelling e mut la eostui scuola con quella degli itluminati, de
quali confesa ei medesimo aver adottato
gli strani errori. Con un passaggio ditticite a spiegarsi, fe tragitto dal misticismo
del sistema.
n Nel complesso della storia evangelifa
discopre to Strauss un gran mito (V- llllc
st voce), un mito fittosoco, la cui so
stanza,
questo nuovo
diciegli,
tipo
Pidea
si riferisce
delFumanit.
che che S1}
nesimo senza Cristo. Strauss, che compha scrittori sacri ci narrano della prima eta
i suoi studii teotogici a Berlino, invoglios- della chiesa cristiana, cio: Pumanital)
si di sorpassare i suoi anteccssori nella Funione del principio umano col princi
carriera del razionalismo, i quali non altro
5.1.
Si
504
capo. Onde avvenne che, senza sapertto , dalPorigine de fatti) lasciarono mai in
riportassero tutti gli attributi di questi travedere it minimo sospetto sntPantenti
dea su colui che Pavea fatta nascere. Cre cit della storia di G. C. Celso, che appone
dendo tesser la storia del fondatore di tor a cristiani, senza addurne prove, daver
religione, fecero quella del genere umano alterati gli evangelii, non viene con ci
considerato nelle sue relazioni con Dio. a riconoscere un testo primitivo od au
n Gli chiaro che la verit evangelica tentico dessi sacri libri? Anche Porrio
scompare sotto una tale interpretazione; non mnove it pi lieve dubio sulPorigine
che le opere sopranaturali di che si al toro. Maggior nerbo ha poi la testimonian
forza rimangono problematiche e imagina za di Giuliano, cresciuto in seno al cristia
rie; che, anche supposta Pesistenza sica, nesimo e promosso al grado di lettore, nf
G. C. fu puro uomo, estraneo alPopera cio del quale leggere al popoto le Scrit
sua e spoglio di tutti i caratteri di man ture. Or questi, non che neghi Pautenti
dato divino pel quale gli si avvengono le cit de Vangeli, ne nomina espressamente
gli autori. Come dar ragione di questo
nostre adorazioni. n
La comparsa di quesPopera eccit at consentimento pienissimo de cristiani coi
tissima indignazione in Germania e in tor accaniti nemici? Pu egli supporsi
Svizzera, indignazione che and no al senzassurdo che o abbian avuto potere
Porrore per la persona di Strauss, come di farti da essi adottare o siensi accor
confessa ei medesimo. Pur quattro edi dati seco per commettere una tale infe
zioni della Storia. della. vila di G. C. re delt? Arrogi che non si pu assegnare il
carono inno agli ultimi conni dEuro tempo in che un falsario abbia potuto
pa insiem col nome delPautore it veleno inventare cotesti evangelii. Non mentre
vivean tuttora gli apostoli, ch questi
delle sue dottrine.
Principio essenziale e fondamentale del avriano svelata Pimpostura e mandato con
libro di Strauss : non avere i vangeli fuso it falsario; non dopo tor morte, per
nessun carattere d autenticit e doversi ch viveano i discepoli immediati degli
perci di necessit far ricorso alP inter apostolie la chiesa era piena di vescovi
pretazion mitica. Svolge egli la sua tesi che avean vissuto con questi ultimi, e n
traendo fuori una lunga serie dobiezioni gli uni n gli altri avrebber certo consen
cento volte messe in campo, e cento volte tito si ammettesser libri inventati a ca
dagli apotogisti del cristianesimo confuta Ipriccio. E col crescer delle chiese e dei
te. it perch gli si pu rispondere sia col fedeli diveniva sempre pi incredibite e
provare che it suo principio falso in s impossibite la supposizione d essi libri ,
stesso, sia col distrugger le prove onde si per la sempre maggiore difcolt della
collusione e complicit.
studia porto in sodo.
Se la storia di Ges lavoro di testi
Dimostrata cosi Porigine apostolica dei
moni di veduta o almeno di persone vi vangeli, cade al tutto it principio su cui
cine ai fatti, la teoria delto Strauss cade tondasi to Strauss. Le obiezioni partico
a terra. Or che opporr egli alla tradizion lari poi ch egli viene adducendo contro
costante, universale, immemorabite, alla essi vangeli tutte si fondano sopra appa
fede publica della societ cristiana , alle renti contradizioni e sul carattere sopra
dichiarazioni non punto equivoche de naturale onde sono improntati. Gli gran
Suoi pi ardenti avversarii, alPimpossibi pezza che si fatte pretese contradizioni
lit d assegnare unepoca in cui questi furono tratte in campo quale argomento
primitivi articoli del cristianesimo abbian insuperabite contro it vatore storico de
potuto essere inventati da un ciurmado racconti del nuovo Testamento: Celso nel
re? Unlntera societ non potea per fer secoto lt, Portrio nel lll le gittarono in
mo ammettere scritti contenenti la regola viso ai cristiani; ne tempi dappoi alcuni
di sua credenza e condotta, scritti da lei deisti inglesi, lliorgan, Chubb ed altri die
avuti in venerazione siccome inspirati e der toro importanza: Lessing ne sponeva
a cui facea ricorso in ogni sua controver una diecina, dette da lui inconcitiabiti e
sia, senza pigliarsi la pena di esaminare tali da meritare Pattenzion de teotogi. Gli
con tutta cura e rigore se fosser lavoro apotogisti della religione a quella vece vi
degli apostoli, da cui soltanto derivar toro ravvisarono una nuova dimostrazione della
potea quel sacro carattere che a mede veracit degli scrittori sacri. Ove gli apo
stoli fossero stati impostori , dicean essi
simi sattribuiva.
Nessun de nemici del cristianesimo ne a proprii avversarii, non avrebbero man
primi secoli (e si che navea di valenti e cato per fermo , dopo concertata tor fa
scaltri ed erano men tontaniche to Strauss vola, di raccorre in un sol libro i fatti e
Brncisn. Vol. VI.
65
502
SU
SU
i punti di dottrina intorno a cui si fossero zionamento. Vi diranno come gli attuali
accoutatt: taver gli apostoli trascurata co sistemi dbrganizzazione derivino da una
testa cautela prova chessi alla verit successione eterna delle medesime specie,
lasciavano la cura di risolvere le difcolt senza puntto iniziale come senza probabtl
che per avventura si sarebber potute op termine ultimo, ovver da una graduale
porre.
.
trasmulazione delle specie, Puue uctPal
Uantipalia per tutto che ha Pimpronta tre. u La creazione, secondo questi nuovi
di sopranaturale fu una delle principali avversarii, un fenomeno di signicato
ragioni che indussero to Strauss a negare puramente teotogico o mitico.... Uuiuauit
it racconto evangelico. Ma, anche rigettato che va successivamente trasformandosi,
it Vangeto, non ha egli nito circa la biso per to che viene spinta verso uno stato
gna de miracoli. (ti rimangono tuttavia it indenitivamente pi perfetto, non al
libro degli Atti e le principali lettere de trimenti una serie rotta di annelli fram
gli apostoli. monumenti delPantichit cri mentarii, sibbene un sguito di evoluzioni
stiana, bastanti senza dubio a porre in senza tine. Ecco la grande scoperta mo
sodo i fatti pi importanti da lui voluti derna, la suprema verit della tosoa, la
son avenir.
Queste dottrine panteistiche, asserito
dai toso della natura, veugouocoofulaie
dalle scoperte siotogiche, le quoll chia
riscono bugiardo e nulto it sitema dei
Lamark, degli Oken , ec. La geotogia ci
somministtra esa pure argomenti che git'
tano a terra le teorie arrisclrialeintornoal
Porigine del mondo e segnatamente quella
che spiega Pesistenza delle specie altua
per via dnno sviluppo o dun tramuta
mento delle specie che furono preceden
temente.
l't.
confutare.
u Se in ben comprendo la geoiogiaiine
La Bibbia, dice de Cauvignyme fa sa
pere esservi stato un tempo nel quale Hitcheock, questa scienza, anzi chc inse
nessuna delle attuali forme organiche erasi gnare Paternit del gtobo , prova a qit"a
per anco mostrata sulla supercie del gto vece, pi direttamente che far non po:
bo; un tempo in cui it mondo era senza trebbe nessunaltra scienza, le diffeienti
P uomo e tuttavia continuava tranquitla rivoluzioni in esso accadute e le viirlf
mente it suo corso. Sappiamo altresi da razze di esseri onde fu abitato avere avu:
essa come un giorno, non ha tanti anni , to un cominciamento e contenere in se
lddio sofasse in sul nulla per trarne certe forze chimiche le quali, pcr0ltePessere e gittasse profusamente la vita rarne immedinlalnente la disttruziont,non
nel mondo materiale. Ci teniam per certo! hanno uopo che iPesser poste in libert
noi cattolici, che crediamo to scrittore della dal volere di colui che le cre. "G60
Genesi inspirato, e cosi per certo da non logy ofMasvachussels. Atta medesima ii
temer puntto che le scoperte scientiche iazione fu condotto Cuvier dalle sue osser
arrivino giammai a chiarire assurda la vazioni sui fenomeni geotogicinmsc. N!
nostra fede.
les rvolulions da globo. m:
Infatti, che che ne si'a della vertln.
Pur vebbe di tali che vi si provarono,
quasi tor dolesse vedere it ditodi Dio in o della fatlacia delle differenti teorie diti
tutte le cose a indelebiti caratteri impron dotti rispetto alP origine delle piu auli:
SU
SU
503
u Le condizioni pi antiche della terra gli occhi? Chi sa quali cavit si ascondano
e delle acque costituiscono adunque, di in seno alla terra e quai creature vive
remo col dott. Buckland, un ordine di cose possauoalbergarvi dotate di sensi a noi
incompatibite con qualsiasi animale o ve ignoti, le quali ricevano dalle correnti ma
getale esistenza; e perci nefenomeni gnetichei servigi che a noi presta la luce
naturali troviamo testimonianze che pon e dalla elettricit sensazioni gagllardo
gono in sodo questo fatto importante, es quanto quelle che vengono a noi trasmes
servi un conne a partir dal quale eb se dai suoni e dagli odori? Su che fonda
ber ilriucipio le forme tutte assunte dal mento oseremmo noi affermare che non
Pesistenza, vuoi negli animali, vuoi ne ponno esistere corpi vivi la cui organizza
zione resisia alP incandescenza solare, che
vcgetabiti.
, A quel modo che negli strati o suoli abbian per elemento it fuoco, ossa e mu
susseguenti la presenza degli avanzi orga scoli formati di terre sse,metalli in fusio
nici ne addita la mente creatrice in tutta la ne a luogo di sangueedumore; o che altri
sua polenza,sapienza ebont che coordina non ne sieno stati creati per le regioni
i progressi della vita nelle diverse fasi da fredde di Saturno, nelle cui vene circo
essa subite sulla supercie del gtobo, al lerebbero uidi che vincono in sottigliez
modo stesso la decienza toro negli stati za gli spiriti per arte chimica pi puri
primitivi- ci fornisce gagllardo argomento cati? a Light of Nature, Lui, c. 1o.
Certamente che ci ignoto, rispondiam
per istabittre esservi nella storia del no
stro pianeta unepoca investigabite a qua noi, in che limiti sia piaciuto al Creatore,
lunque indagine, fuorch a quelle della di circoscrivere P azion sua; certamente
geotogia, e antecedente ad ogni manife altresi pu it pensiero tra gli esseri possi
stazione della vita. n La gologie et la biti supporne di tali la cui natura e le pro
mineralogia dans leurs rapporta avec la priet differiscano al tutto dalla natura c
dalle propriet che al presente posseggono.
thotogie nalurelle, t. i. ,
il perch, tutti gli osservatori di con Quelto per ch fuor di dubio si cbe
certo riconoscono, a malgrado delle pi gli elementi chentran nella composizione
assiduo indagini, essere impossibite to sco decorpl son soggetti a leggi generali e
prire veruna traccia di frammenti organici universali, n da che fu creata-la materia
negli strati o suoli inferiori ai terreni di hannoesse subito variazione di sorta; e
transizione, e, secondo questa circostanza, non meno indubiiato si che la tempe
abbiam ragione di riguardarte siccome un ratura dun pianeta in fusione non avreb
deposito avvenuto in epoche che prece be permesso svitupparsi a nessuna forma
dettero Papparizion della vita. Cionondi organica animale o vegelabite analoga a
meno si pretese chella avesse potuto be quelle che esistono attualmente o di cui
nisimo svitupparsi durante la formazione veggiamo gli avanzi nelto stato fossite.
delle primitive rocce stratiticatealtor pu Abbiam quindi dritto rPaffermaro che a
re chesse trovavansi in uno stato di li una cerPepoca nessun essere vivente erasi
qucfazione ignea, ma che Pazion del ca per anco mostrato e che la vita negli or
504
SU
SU
me tracce della vita organica, imatora si
ordinino gli antichi avanzi iPanimnli rac
chiusi nette tor viscere, che le quattfo
ramicazioni del regno animale, i verte
brali, i molluschi, gli articolati e tra
diali, cominciarono ad esistere al tempo
medesimo. Si osserva altres che le leggi
per le quali reggevasi altora la vita ani
mate sono attualmente le stesse e furono
ognor tisse e immutabiti; la qual costan
za produce unintima connessione tra i
generi estinti e i varii gruppi desseri che
coprono di presente la supercie del gtobo.
l pesci sono tra i vertebrati que che
nella serie animale esibiscono le forma
zioni di transizione o passaggio. Or, basla
dare lnfocchiata alla storia de pesci fos
siti, da che ebbe principio la vita sotto
marina inno ad nostri, per convinceisi
che ciascuna delle forme principali der
ganizzazione onde si vestono i detti ani
mali esisteva gi nelle et pi remote del
nostro gtobo. Notasi una perfetla somi
glianza tra i denti, le squame, le ossa dei
pi antichi pesci sauroidi della formazione
<4
SU
SU
505
500
SU
SU
zione una dclicatczza , una perfezione
unarlnonia che inutitmente cercherebbesi
ine mccauismi usciti datta mano dell uo
tuio. Se non che iPimproviso,dinanzi a si
fatto inaiwiviglii:, iuridea venuta non sa
prri iFonde folgora sul suo intelletto,
SU
TE
507
boudan pure tra i radiari del periodo dilnon poche somiglianze ne punti essenzia
transizione.
ti. u La ragione si , al dire di Cuiver,
Or, come mai, dimandtamo, a vista di Ossemem fossiles, t. Ilt, che it regno ani
tutti questi fatti prtici dalto studio della male (e it medesimo a dirsi del vege
geotogia, asserir che la vita appo gli ani
mali ha cotantemente progredito dai ru
da inrariabiti leggi.
Ci tanto vero che to studio delle
piante e drgli animali fossiti, dice Phitlips,
non ha ancora tin adesso condotto a do
ver stahitire qualche classe nuova. Tutti
questi eseri vengono senza sforzo sotto
le stesse divisioni che furono create per
le forme che esistono presentemente. ll
* TEMPERANZA (COMPAGNIE o S0
508
TE
TE
tolici e protestanti cadevano alle sue gi
nocchia per fare it voto. A Limerikaoopoo
pio i trion del famoso p. illathew fonda individui divennero in pochi giorni so
tore duna societ di temperanza a Cork, brii: it numero de teetolallers oltrepassa
la citt cattolica per eccellenza delP tr attualmente i cinque mitlioni. Craputoni
landa.
Lapostoto della temperanza , it reve
rendo Teobaido Mathew, nato nelle vici
nanze di cork, da ricchi e riguardevoli
genitorhdiscende in linea collaterale dalla
nobite famiglia dei Llandaff. Egli oltrepassa
di poco i Bo anni,appartiene alPordine dei
carmetitani e vive a cork in una delle case
del suo istituto, se pur del missionario
TE
TE
509
pato in teolantropi val dire amici di Dio disse Figliuoto di Dio: dunque o un im
e degli uomini; denominazione da essi postore, e in tal caso non tosofo; o
540
TE
TR
sti pure, era stata consacrata alla Morale cetto toro to Spirito Santo di genere
una bandiera, portata da Sitvano Mare
chal, uomo famigerato per professione da
tcismo. Il bandieraio della Religione dice
va: u ln nome di tutti gli uomini, sia che
professino esteriormente un culto sostenu
to da varii dommi e abbellito da diverse
Tll
VA
5M
quella di pensare alle spese del culto e treci si rallegra daver conferito it Batte
sovvenire a bisogni de sacerdoti; it per simo a pochi. Quesettarii non pongon men
ch attendono alle collette e alle questue, te essere intentto di s. Paoto non gi di ri
stabitiscono e pagano gli stipendii de pa pudiare it Battesimo, sibbene di combatte
stori. ln alcuni luoghi per, specialmente re to spirito di parte secondo it quale alcu
a Filadeliia, costoro, scordando P indole ni diceansi aderenti ad Apolto,altri a Cefa.
del proprio ufcio e prevalendosi della
Tengono toro convegni it primo di della
distribuzione che tor tocca fare de fondi settimana in memoria della risurrezione
communi, miser fuori pretensioni into del Salvatore e pigliano insieme pane e vi
lerande , tentando usurparsi it diritto di no, simboto del corpo e del sangue di lui.
seeliere o rigettare Lpastori, determina
Niegano, al par de quacheri, di giura
re e regolar Pordine e il cerimoniale del re, anche richiesti da magistrati. in ge
servizio divino, ec., funzioni che spettano nerale le communioni cristiane spiegano,
ai soli vescovi ed a sacerdoti che da que conformemente alla tradizione , in che
sti han tor mandato. I prelati levarono senso sia lecito o no it giuramento , ma
sempre la voce contro si fatie pretensioni, dicono it divieto essere scritturale; e
542
ZI
Zl
quando si obietta loro che, giusta it modo gurati, senza religione, senza nozze, ca
onde interpretano it sacro testo, scrittu dutinet pi profondo morale avvitimento,
rate del pari Pobligo di lavare i piedi agli tenner forte contro ogni tentativo fatto per
ospiti, pretendono non sabbia qui a fer ridurti a civitt. Il soto cristianesimo po
marsi sul senso letterale, bens sulto spi trebbe metterti sulla via del progressoae
rito del testo e intendertto degli oblighi di la tor rigenerazione sociale si verichera,
carit, qualunque ne sia Poggettto.
avvenuta che sia la rigenerazione morale.
Gli uomini son divisi dalle donne negli
* ZODIACO. Da poi che ne tempi mo
adunamenti, che si terminano con un ba derni si cominci ad esptorare gli avanzi
cio di pace, raccommandato, dicon essi, delPantichit, nessun monumento de po
nette Scritture, prendendo in senso ma poli antichi produsse sensazione parago
teriale e non metaforico le espressioni di nabite a qurIla eccitata a di nostri dai
benevolenza usate da s. Paotoe da s. Pietro famosi zodiaci scolpiti ne lempii del vec
nella chiusa di varie lettere. Vogliono anzi chio Egitto. Intendiam dire de zodiaci
che it bacio di pace sia dobligo in certi ca di Denderah, Pantica Tentiri, e dT-lsnch
si, tra parenti ed amici, p. e. in sul partire o Latopoli. Questi curiosi monumenti ven
per qualche viaggio ed al ritorno; molto nero per la prima volta conosciuti nella
pi, dicono, alla tinc del servizio divino. spedizione dEgitto sotto Nap0leone,e fu
Il perche, al nire delle Congregazioni rono trasportati in Francia nel i821 dal
i fratelli abbracciano i fratelli, le sorelle giovine Letorrain e da Saulnier.
abbracciano le sorelle. Sorser per conte
Non appena comparve it disegno di tai
se per [iarte di qualche membri che vi si monumenti che tutta Europa e segnata
riutavano. Nel i806 i valcheristi erano mente ta Francia furono inondate da me
da cento trenta a Dublino e aveano da morie e dissertazioni sulla questione del
dieci a dodici piccole communit dipen la toro nnUChit. I nemici di Dio furon
denti, una delle quali a Londra.
quelli che sopra ogni altro afferrarono avi
damente questa scoperta,sperando rinve
nirvi unarma invincibite a danno di Mos.
I dotti si volsero a far serii studii su tali
iZINGARI. Popolazione errante, sparsa monumenti. Matematici ed astronomi si
per FEnropa,che sotto itdelto nome in Ita diedero a tavorar di calcoli, secondo tor
lia. sotto quel di boemied egiziani inFran diversi sistemi,a ne di risalire alPepoca
eia di Zigenner in Germania, di Gypsy del mondo in cui to stato del cieto avesse
in Inghitterra e di Gilanos in lpagna , potuto esibire Vaspetto astronomico che
percorre ogni contrada, vivendo alPaper credeasi rafiigurato dal zodiaco. Alcuni
la, colle abitudini e costumi de pi rozzi faeean quelto di Esneli antico di ben 7,000
selvaggi, trafficando la curiosit e la cre anni, di 4,000 quelto di Denderah. Anche
dulit del volgo colla desterit desuoi Parcheotogia riguard i zodiaci sotto quasi
giocolatori e colle sue astrotoghesse. Co to stesso aspetto. Lo spirito irreligioso
storo, che credonsi venuti da quattro se crcdeasi certo di sua vittoria, quando ven
coli datte circostanze del Delta delPlndo, ne un nuovo Alessandro a troncare it nodo
sembrano inditerenti per qualsiasi cre gordiano, vogliam dire Champollion armato
denza, cangiando culto quante volte mu delle sue scoperte geroglitiehe. Applican
tan [lnifil adottiva. AI tor primo appa do egli it suo alfabeto fonetico ai varii no
rire in Europa si fecer tenere per cristiani mi inscritti sui monumenti egiziani, gli
dEgitto e narravano che i toro antenati, era venuto trovato sul planisfero di Den
non avendo voluto accogliere G. C. in Egit derah un titoto palesemente rolnano,quet
to co genitori di lui, erano stati per lal to iPAutocrator,impcradore osovrano as
colpa condannati a sette anni di vita ra soluto, titoto assunto da Nerone sulle sue
lninga. In tempi iPignoranza la favola fu medaglie egiziane. Spingendo pi oltre le
accolta, ottennero anche salvocondotti e sue indagini, avea letto sul grande edizio
furon ricevuti ospitalmentc dapertutto. al di sopra del quale stava it planisfero i ti
llla, scoperta la menzogna c rcsii colta toti, i nomi e i sopranomidegli imperadori
tor vit innncritiwoli della toleranza da -Piberio, Claudio, Nerone, Domiziano, e sul
principio usata, wnncro sbnuditi dal pi portico tPllneti i nomi di Claudio, Com
de paesi. Un ordinanza falla negli stati modo ed Antonino pio. Con ci fu dimo
iPOrIans Pa. l'56! imponeva si stermi strato come quenonumenti , appartenendo
nassero a ferro e fuoco se non lasciavano al tmnpo della dominazione romana, non
d territorio fr.llici:.\c ma riusc impossi
potean salire pi in la del primo o se
biti it difarrnc inicrnnlicnil'. Questi scia ,condn sircolil itetPera nostra. Non si trat
Zl
Z!
543
PRINCIPALI TEOLOGI
E LORO OPERE
+906
EPOCA PRIMA
Abbiamo di lui quattro libri De de or gno, a cui dedic it suo libro De sacra
thodo:ta, nei quali tratt col metodo sco menlo Baptismi.
lastico e dogmatico tutta la teotogia del
gno sul cadere delPVIll secoto. Fond la tere molto diffuse De pruedestinationc et
gratla e un trattato intitolato: Liber de
G5
548
i
I
l
I
EPOCA SECONDA
priore e dove mori nel u75. Era un de di vivere nel le45. Lasci tra le altre
pi dotti teotogi del suo tempo, come it opere: Quwstiones in quatuor tibros
chiariscono le sue opere, tra le quali pri
EPOCA SECONDA
549
optimorum fontem.
OCKAM (GUGLIELMO), sopranominato
it dottor invincibile. Francescano, morto
nel i547: fu capo de nominali. Ci restan
di lui de commentarii sul Maestro delle
sentenze e un trattato del Sacramenlo
delVallare, lavori in cuisi scorge, al dire
del Feller, sottigliezza dlngegno ma ancor
bizzarria.
520
morte, avvenuta Pa. i8lto. Il Gropper die quasi tutte le lingue dEuropa: Confessio
luori tra Paltre opere un dotto e profondo catholicw dei christianw - De com
confessariorum.
citio tridentino, e lasci tra altri lavori principali sono: De iustilia et iure, ac
un dotto trattato Dc sacricio missw.
creditatissima; commentarii sulla prima
parte della Somma di s. Tomaso. Ma it suo
OSIO (STANISLAO). Vescovo di Var lavoro pi famoso quelto intitolato De
mia in Potonia, m. nel i579. Terribite concordia gratiw et liberi arbilrii, che
avversario de protestanti, contro i quali di occasione alle controversie sulla gra
public le seguenti opere, tradotte in zia tra gesuiti e domenicani, dividendoli
EPOCA SECONDA
524
LIO), nato a Gorcum in Olanda e professo Panno 1586, entr ne carmelitani scalzi,
re a Douai, dove ni suoi giorni nel i6i5. fu denitore generale della congregazione
E chiamato da Benedetto XIV Doctor fun di Spagna e termin sua vita a Roma in
datissimus. Siam debitori a questo dotto, concettodi santo Pa. i626. Lasci parec
oltre le opere tanto commendevoli sulla chie opere, tra le quali un trattato pole
Scrittura, dun Commenlario sul Mae mico intitolato: Thesaurus sapientiw di
stro delle senlenze e di XIX orazione vinw in genlium omnium salute pro
teologiche, da raccommandarsi s queste curanda, tenuto in gran pregio dai sommi
che quelto ai giovani teotogi.
ponteci Urbano VIII e Benedetto XIV.
522
EPOCA SECONDA
MARCHANT (GIACOMO). Fratelto del
Pantecedente e decano-curato di Couvin.
ll suo Hortus paatorum opera di critica
poco severa, ma edicante, utite, conte
nente cose che difficitmente troverebbersi
in altri libri.
523
divenne bibliotecario della vaticana e mori scovo dlpri, m. nel 1678, ci rimane un
in Roma nel los9 , dopo aver publicato Corso di teologia scolastica e morale.
524
rio, n. nel 1604. Lesse gius canonico in sivamente rigide messe fuori dai tomisti
Avignone e mori nel I 685 in Aix sua patria. su la predestinazione e la grazia efcace.
Sue principali opere sono: Traclalus de
CORRADO (PIETRO). Canonico napole
usura - Iuris canonici theoria et praxis,
dettate con eleganza e dignit, e commen tano e grande inquisitore a Roma. Visse
devoli per saviezza di decisioni e stretta nel secoto XVII. Molto apprezzata daca
nonisti la sua Praxis dispansalionum.
ortodossia quanto alla dottrina.
TABEIINA (GIO. BATTISTA). Gesuita,
n. a Litla e m. nel i686 vittima della sua
carit in un epidemia che afisse Douai.
Diede un buon compendio di teotogia mo
rale, chiaro, preciso e pieno di modera
zione sotto it titoto diSynopsis theologlw
praticw, 5 vol. in la.".
Patto. dArgentr.
via
SIEYAERT (MARTINO). Professore e
ARNALD (ANTONIO). Dottore della Sor dottore in teotogia a Lovanio, m. nel i7ol.
bona, famoso troppo pel suo giansenismo I suoi Opuscoli teologici e segnatamente
e per le controversie sulla grazia. Com i suoi Aforismi di teologia pratica, me
pose di concerto con Nicole it libro: Della ritano dandar fra le mani di tutti.
EPOCA SECONDA
525
cono di Condom, dove cess di vivere se a vol. in 42." sotto it titoto di Teologia
nel 1706. Pi opere si hanno di lui, pre pratica de sacramenti; e un compendio
giate da giureconsultl; i due trattati della latino delle Istiluzioni suddette per gli
giurisdizione conlenziosa e della giuris esaminandi inanzi alle ordinazioni, 1 vol.
dizione volonlario furono uniti insieme in 1a.; una Teologia morale in domande
sotto it titoto: Pratica della giurisdizio e risposte, 2 vol in 42."; Risoluzioni de
ne ecclesiastica.
casi di coscienza sulla virt della giusti
zia. Queste due ultime opere sono scritte
DU HAMEL (GIO. BATTISTA). Padre con chiarezza e metodo sulla scorta sem
delP0ratorio,m. nel i700.0ltre non poche pre della Scrittura e de padri.
doltee profonde opere di vario argomento,
si ha di lui una Teologia speculatrix et
LACROIX (CLAUDIO). Nativo della pro
practica, in 7 v0l.in a., dettata in ottimo vincia di Limbourg, gesuita e professore
latino, della quale diede un compendio di teotogia a Cotonia, m. nel i714. Nel suo
con correzioni ed aggiunte sotto it titoto: Commenlario sulla teologia del Busem
Theotogim clericorum seminoriis accom baum, a vol. in fol.,studiossi di spiegare
modatw, summarium in s vol. in i2.. e determinare it senso delle denizioni di
questo teotogo, ma non pot cansar acer
HENNO (FRANCESCO). Francescano be censure , e odiose e non meritate ac
olandese. vivea nel 1 70a. Lasci una Theo cuse,quantunque le sue sentenze sembrino
logia moralia et scholastica, in a vol. spesso pendere anzi che no al las1 no.
n;
526
ferenze ml Malrimonlwaltreaulilura
e la restiluzione, altre sui peccali, cono
sottopenitenziere delParcivescovo di Pa
tosto diffusa.
EPOCA SECONDA
-,
527
m. nel i755. Sue opere Theologia scho-speculativa, in 7 vol. in i2ed una Thco
lastica, 7 vol. in 12a - Traclatus de logia morali1, dassal superiore alPaltra,
sacramenlia - De gratla, censurata da approvata da Benedetto XIV e pi volle
alcuni vescovi.
riprodotta.
DANES (PIER LUIGI). N. a Cassel ,
Fiandra francese, m. professore di teotogia
a Lovanio Pa. I758. Ci rimangono di lui
un pregiato compendio di teotogia sotto
it titoto: Instilutiories doctrinm christia
noe e varii ernditissimi trattati teotogici,
in ispecie De /lde, spe et carilate.
528
tessori utitissima.
BILLUART (CARLO RENATO). Dome
nicano, nativo di Rvin presso Rocroy,
m. nel 1757. Ha una Teologia in le vol.
in es, in cui si occupa specialmente della
morale, e la quale,tuttoch apprezzata, sa
rebbe migliore se Pa. in essa non sostenes
se con troppo catorele sentenze del proprio
ordine. II p. Alessandro, suo confratelto,
ne diede un compendio in e vol. in o..
l;
IIERllIAN (GIORGIO). Gesuita, profes
sore di teotogia alPuniversit dlngold
stadt, m. nel i766. Opera di gran merito
I 11.1; a
detto XIV. Nato a Botogna nel 167B , hanno di lui varii trattati teotogici stimati
entr per tempo in prelatura e divenne sulla grazia, sui sacramenti, dati fuori
successivamente canonico di s. Pietro, ar sotto it nome di Tournely.
civescovo di Teodosia, cardinale arcive
scovo di Botogna, nalmente papa. Dopo
PATUZZI (GIANVINCENZO). Dotto do
un gtorioso ponticato di 17 anni, cess menicano italiano, m. nel i769, noto per
di vivere nel 1758, lasciando moltissime molte opere quasi tutte di teotogia, nelte
opere in materie ecclesiastiche, tra le quali combatte spesso la causa del pro
quali le pi accreditate sono, oltre it suo babitismo e i teotogi lassi; tra quali fa
bollario, i trattati De synodo dimcesana stupore it trovare annoverato s. Alfonso
- De sacricio missw - De canoni de Liguori. Il principale suo lavoro ha
zatione sanctorum -- De festis D. N. per titoto: Ethica christlana, sive Theo
1. C. et B. M. V.
logia moralis ex sanclw Scripturw fon
J.
EPOCA SECONDA
529
clesiasticam.
insegn successivamente retorica. toso nel i780. Profess teotogia con grido ed
lia e teotogia, ma fu privato della cale ebbe gran parte nella condanna recata
dra perch a-v\ erso alla costituzione Uni dalla Sorbona contro te opere del p. Ber
genilus e mori nel i771. La sua Storia ruyer, di G. G. Rousseau e di Marmontel.
dehgacramenli, e vol. in 8.", in voce di autore di pi opere teotogiche, segna
lavoro dassai credito.
tamente dun trattato reputatissimo: De
nere una via di mezzo, cosa difcite, tra portanti cariche. Da Pio VI fu nominato
le opinioni agitate asuoi tempi; e la sua professore delParchigiunasio della Sapien
memoria tuttavia in venerazione uel suo za; compose moltissimi scritti, si dis
paese. La migliore edizione della sua teo tinse specialmente contro le erronee dot
togia quella fatta a Malines nel i850 , trine di Fchronio. Mori nel i786.
7 vol. in 8." con note di A. Byckewaert,
presidente del seminario di Gand.
530
da esso goduta.
fa
EPOCA SECONDA
53,1
di quesPullimo scritto.
l,
serlation sur le prt intere! de Pab lato della, confessione generale del b. Leo
bc Pags , et lettre un thologien de nardo da Porto lllaurtzlo; Istruzioni di
532
che un compendio.
TEOLOGIE ANONIME
..wlmm
, aWMKIM
"fammi lMv
INDICE ALFABETICO
DE NOMI RIFERITI NE PRECEDENTI CENNI
f
Abelly
.
Abram
.
Alcuino .
Alessandro
Allazio
.
Amalario .
Amori.
.
Anselmo (s.)
Antonino (s.)
Arcudio
Arnald
Auger
Aureoto
.
.
.
.
.
.
Antoine
ii
m
g
M
-i
i
.
.
.
.
.
Auxerre (d)
Azor
pag. 520
n 551
524
552
.
.
.
529
-O
Ui
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lvuavvwwv
.
.
528
519
519
528
528
522
519
525
524
528
521
Daelman .
Babin
.
Bacone
.
Baitly
.
Ballerini .
Bannez
Baston
Beccano .
Bellarmino
Benedetto XIV
Bergier
Berti
Beurrier .
Beusch
Bitluart
Biner
.
Bona
.
Bonacina .
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
v. Lambertini
.
.
.
.
.
.
.
.
.
Bonaventura (s.).
.
Borromeo (s. Cartto) .
Bouvier
Boyer
Braunmann
Cabassuzio.
.
.
.
.
.
.
528
518
550
528
521
551
521
521
528
550
528
552
528
529
525
522
519
520
551
551
527
524
De Lugo (Francesco)
. . . . . (Gio.).
Danes
.
Daniel
.
DArgentr
De Ales
526
517
527
v vt ac,5v,v v ,sv,5, 526
527
518
552
iH!
u
whu
527
550
529
522
522
525
520
526
529
520
525
551
519
550
523
n 527
524
Debreyne .
De la Chambre
De la.Luzerne
De Liguori
.
.
.
.
De Marca.
De Monchy
De Neef
Dens
.
De Saincts
.
De Sainte-Beuve
De Vic
De Vio
Devoti
Diana
.
Drouin
.
.
Ducasse .
.
.
.
.
.
.
.
.
67
534
INDICE ALFABETICO
Du Hamel.
Dujardin .
Duns
Duval
.
.
Du Perron
Du Pin .
Duvoisin .
Echio
Enrico di
Escobar
Estio.
Esttrix
.
.
Gand.
.
.
.
Figliucci .
Frassen .
Fromageau
Fulberto (s.)
.
819 Lessio
822 Le Tombeur
821 Lilerminier
826 Liebermann
.
850 Loih
810 Lupo
819 Lyonnei
825
821 Mabitton
822 Madrisi
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
821
828
828
8i8
Henno
826
825
828
821
825
828
820
825
850
lldeberto .
8i8
Jacques
Juenin
850
828
Leclerc de Beanberon
Legrand .
.
.
.
Maldonato
Malebranche
Manhart .
Marchant (Giacomo) .
. . . . . . (Pietro)
Martinez del Prado .
Martini
.
.
.
Massouli .
.
.
Mastroni .
.
.
Melina
.
.
.
Montagne .
.
.
Montaigne.
.
.
Morino
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
Moser
Mozzolino
Muzzarelli
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
Neesen
Nicolai
Nicole
.
.
Ockam
Orioto v.
Oriorio
Osio
.
.
Aureol
.
.
.
.
Pascasio .
Patuzzi
.
Pauwels .
Pfin
3,
n
2
n
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
Procheau.
Perrone
.
.
Lazerns
.
,.
.
.
.
Habert
Hallier
Lacroix .
Lafasse .
Lagedamon
Lambertini
Lami
.
Lanfranco.
Layman .
.
.
.
.
.
851
850
827
824
824
828
827
824
551
824
828
822
819
8i8
8i8
.
.
I Luca
Gaume
Gerdit
Girardeau.
Gobat
.
Gonet
.
Gonzalez .
Gotti
.
Goudin
.
Goussei .
Grandin .
Gravina .
Greiser .
Gropper .
Guibertto .
Guimondo.
Henriquez.
Herincx .
Herman .
Hessels
.
Holden
.
Hooke
.
pag.
Peiavio .
.
Petit-Didier
.
Pug
.
.
Pietro it venerabite
Pietro Lombardo
Ponce de Leon .
Pontas
.
.
Pouget
.
.
QMv
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M
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.
.
.
.
.
.
.
828
827
827
828
.
828 Rabano Mauro .
8i8 Raimondo di Pennaiort
.
.
822 Ratramno
.
.
.
825 Rebelto
.
.
829 Regnier .
.
.
829 Reiffensiuel
.
.
.
.
.
.
(s.)
.
.
.
.
-0 U
827
826
821
827
826
851
822
821
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852
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827
820
828
829
825
822
825
850
828
852
820
828
551
822
852
819
850
824
825
821
818
820
817
828
828
550
832
852
822
826
820
8i8
818
822
826
826
535
Riccardo da s. Vittore
Richard .
.
.
.
.
pag. 5m Tomasi .
.
.
. n 550 Tomaso PAquino (s.)
.
2
pag. 525
. n 5m
Roberto di Sorbona .
Boncaglia .
.
.
Rosati
.
.
.
.
.
.
.
.
.
Sa .
.
.
Sanchez .
.
Sattter
.
.
Scoto v. Duns
Sitvio
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
Solo (Domenico)
. . . (Pietro) .
.
.
.
.
Sleyaert .
Suarez
.
.
.
.
.
Taberna
Teodolio .
Teotogia di Nancy
. . . . . . Roano
. . . . . . . Totosa
Thomassin
Toleto
.
.
.
.
.
.
.
.
n 521
n 525
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
n
n
n
n
n
n
.
.
n 520 Viva
, 520 Vogler
.
.
.
.
.
.
.
.
n 524
n 524
.
.
n 524 Voigt
.
! 521
Wangnereck
n 524 Wieki
.
525
.
.
.
.
.
.
.
.
: 525
n 520
.
.
521
550
524
521
551
522
n 5i7 Wiggers
n 522
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
n
,
,
n
n
Wiseman .
Witasse .
.
.
.
.
.
.
n 551
n 526
Zaccaria .
Zech
.
.
.
.
.
.
.
.
.
n 522
n 527
522
552
552
524
520
AVVERTENZA
Vol. I, pag. s, lin. l, sembra, leggi: sembran.
n
78, n
79, n
4v
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