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Sofia Gotadoro

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Le antiche civiltà di India e Cina

Contemporaneamente alle vicende dell’Occidente, tra il III e II millennio a.C., anche in Oriente si svilupparono
grandi civiltà fluviali.

• Nella valle dell’Indo dal 1500, crebbe una civiltà urbana organizzata che utilizzava la scrittura e
produceva cereali e cotone; le sue città più importanti furono quelle di Harappa e Mohenjo-Daro. La
sua scomparsa improvvisa, nel 1700, porta a pensare a un’invasione o un cambiamento delle
condizioni idrologiche.
• Successivamente, dal 1500 a.C. e per circa un millennio, si sviluppò la popolazione nomade
indoeuropea degli Arii, che arrivò fino al Gange grazie alle innovazioni del carro a due ruote e le armi
in bronzo. Era società tribale era divisa in caste e guidata da sacerdoti e militari. Questa civiltà poi fu
sostituita, nella parte tra l’Indo e il Gange, dal regno di Magadha, mentre la penisola indiana
dall’impero Maurya; quest’ultima, per la sua posizione, si scontrò con la Persia, la Grecia e anche la
Macedonia.
• Ancora precedentemente, nel V millennio a.C., si stanziarono nella valle del Fiume Giallo alcune
popolazioni che vivevano come nel Neolitico, di agricoltura e allevamento. Questi poi si organizzarono
fino a formare un impero con capitale Yin, guidato dalla dinastia Shang, i quali detenevano il potere
militare e religioso, governarono duramente, imponendo pesanti tributi, ma che portarono ad un
periodo di grande sviluppo. Dal X secolo a.C., però, iniziò a governare la dinastia degli Zhou, che si
basavano su un sistema di piccole città-stato controllate da funzionari. Questo nuovo impero si
sviluppò in due fasi:
o Zhou occidentale, con capitale Zhengzhou, che grazie alle numerose campagne militari
estendono il territorio e portano a grandi progressi tecnologici. Termina nel 771 a.C.
o Zhou orientale, con capitale Zhengzhou, ha una riduzione del potere dinastico a favore di
signori locali, fino al 221 a.C., quando prende il potere la dinastia Qin, con la quale fioriscono
numerose scuole filosofiche e grandi pensatori come Confucio.
• Nel periodo tra 800 e 200 a.C. si ha in Asia e in buona parte dell’Europa una fioritura del pensiero
scientifico, filosofico e religioso, questo fenomeno si può osservare anche oltre Oceano, nel Sud e
Centro America con la civiltà degli Olmechi. Secondo il filosofo Jaspers si tratta di un periodo assiale
dell’umanità che portò a conquiste determinanti per la storia umana.

Per quanto riguarda Cina e India questo periodo si presenta soprattutto nella vita spirituale, anche se in India
si presenta molto prima. Già dal 2000 a.C. le popolazioni della valle dell’Indo seguivano un culto basato sui
testi sacri della Veda, inizialmente tramandati dai brahmini (sacerdoti) e poi scritti in lingua sanscrita. La
religione vedica è politeista; le divinità antropomorfe principali sono Mitra, Varuna, Indra e sotto di loro ci
sono le forze divine. Questi culti furono chiamati induisti dai colonizzatori inglesi, anche se nel tempo subirono
cambiamenti. A partire dal VI secolo a.C. si diffuse sempre in India il buddismo, fondato da Buddha, ed è una
disciplina spirituale nonché uno stile di vita basato su una vita asceta e ritirata. Intanto in Cina, nel VI secolo,
visse il filosofo Confucio che durante un periodo di lotte introdusse il pensiero di formazione dell’individuo. Il
suo stile di vita si basa sul rispetto divino, politico e famigliare così si può contribuire all’equilibrio universale
dello yin e dello yang. Questa dottrina portò al mantenimento dell’ordine politico e sociale.
L’Italia prima di Roma: un mosaico di popoli

Prima che Roma si affermasse sull’Italia il nostro territorio era costituito da una grande varietà di popoli diversi
che vanno dall’Età del bronzo a quella romana. L’Età del
bronzo, situata appunto in Italia, va dal 2300 a.C. e finisce circa un millennio dopo.

Italia settentrionale

• Attorno i laghi prealpini si sono sviluppati villaggi di palafitte in cui la popolazione si basava su
agricoltura e allevamento
• In Valcamonica sono stati trovati grafiti appartenenti ai Camuni
• In gran parte del Nord sono stati trovati le strutture fortificate dei Castellieri appartenenti al XVI secolo

Area Padana

Nelle aree di Cremona, Mantova e Emilia si sono trovati villaggi di palafitte su terraferma, le terremare,
costituiti da insediamenti ortogonali circondati da fossati. I terramaricoli avevano un’agricoltura avanzata,
utilizzavano infatti l’aratro, e avevano un fiorente allevamento bovino, caprino e suino, sapevano anche
cavalcare e si occupavano della produzione metallurgica. Quella civiltà finì intorno al 1200 a.C. a causa di un
eccessivo sfruttamento territoriale.

Sardegna

Tra le popolazioni più sviluppate c’è quella nuragica, chiamata così per i tipi di costruzione ritrovati sull’isola. I
nuraghi sono delle torri costruiti con blocchi di pietra impilati a secco e che nei casi più grandi costituivano
quasi dei palazzi, come ad Su Nuraxi e Barumini. Non si conosce lo scopo di queste costruzioni ma in tutta la
Sardegna ne sono state ritrovate più di 7000. Con la conquista dell’isola da parte dei Fenici questa popolazione
decadde ma rimasero le sepolture megalitiche e i bronzetti votivi, elemento di contatto con la popolazione
etrusca.

La prima Età del ferro e la cultura villanoviana

Fra X e VIII secolo a.C. emerge la cultura villanoviana presenti in Emilia, nella Pianura Padana, in Toscana, nel
Nord del Lazio, nelle Marche, in Campania e in Basilicata.

Una delle caratteristiche di questa popolazione è la pratica dell’incinerazione dei defunti in urne, fenomeno
ricorrente nell’Italia settentrionale e tirrenica, mentre in altre zone si utilizzava l’inumazione. Il ritrovamento
di urne in terracotta fa pensare al fatto che nella società villanoviana si fosse sviluppata un’aristocrazia dovuta
allo sfruttamento dei metalli, infatti si pensa che avessero un tenore di vita abbastanza elevato rispetto alle
altre culture; addirittura si ipotizza che si tratti della fase iniziale della civiltà etrusca.

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