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Le origini della scrittura

La cronologia tradizionale colloca tra il 2700 e 500 a.C. i primi sovrani. I primi sovrani sceglievano i successori in
base al merito e Yiao passa il trono a Shon e così a Yu, distinto per aver posto fine a un'esondazione incanalando i
fiumi; tuttavia, succedette il figlio che da inizio alla prima dinastia degli Xia la seconda dinastia fu gli Shang,
l’archeologia non ha confermato la dinastia Xia ma nel 1900 sono rinvenuti reperti della dinastia Shang dove
trovano le prime forme di scrittura. Possiamo affermare che la scrittura appare in Cina intorno al 1200 a.C. nel
periodo finale degli Shang, a differenza dei sistemi di scrittura del Medio Oriente quello cinese è usato ancora oggi
con delle modifiche, un'ipotesi è che la scrittura cinese è stata adottata da una civiltà straniera. La scrittura era una
prerogativa della corte reale e conosciuta da un numero ridotto di intellettuali, era legata alla sacralità e alla
divinazione, volta a predire eventi futuri. (greci e romani) la pratica divinatoria diffusa in Cina prevedeva l’utilizzo di
carapaci di tartaruga e ossi di animali piatte dove i sacerdoti creavano fori che poi i sacerdoti interpretavano.
Conosciamo circa 4500 caratteri antichi detti TIAOWUEN scrittura su ossa alcune sono varianti dello stesso
carattere. Intorno al 1000 a.C. alla dinastia Shang succedette Zhou popolazione originaria del nord ovest nasce
dopo che il re Hu mise fine alla politica del padre e rovesciò il popolare re Shou. Mentre il figlio del re Hu il regno fu
retto dal duca di Zhou. Nel 770 a.C. spostano la capitale da occidente a Waiang il periodo Zhou è diviso in
occidentali e orientali, il regno degli orientali è diviso da due periodi quello delle primavere e autunni e quello degli
stati combattenti 475, sotto i Zhou orientali i feudi locali si trasformano in regni fedeli al re e i vari sovrani si
riservano il nome di Wan. Alle iscrizioni su ossa della dinastia Shan seguono quelle su base sacrificali di bronzo
appaiono in forma primordiale in epoca Shang che a quell'epoca contenevano solo poche parole, ma il massimo
splendore lo hanno in epoca Zhou il bronzo materiale costoso non solo l’unico supporto di scrittura nel tempo ma
anche materiali meno costosi, per le epoche antiche si hanno testi solo incise su basi solide, i vai sacrificali
raggiungono in epoca Zhou uno straordinario livello di stratificazione e decorati sulle superficie esterne talvolta
incise all'interno e nel coperchio, il lessico era più vasto e nell’arco di un millennio si passa a una quantità maggiore
di segni, le iscrizione su bronzo erano più lunghe rispetto che sulle ossa, con il passaggio ai Zhou il passaggio alla
scrittura passa anche alle famiglia nobile e ai signori feudali e le iscrizioni comprendevano anche le vicissitudini dei
non reali contenevano enunciati sovrani quando ricevevano un dono e riportavano la risposta del destinatario. Le
ossa oracolari erano iscrizioni frammentarie le iscrizioni sui bronzi influenzano la nascita della letteratura cinese
dato dalla sequenza di 4 caratteri diventando la tendenza della letteratura e rime interne e onomatopee elementi
fondativi della letteratura cinese, la lingua di queste iscrizioni sono quelle che si trovano nelle opere più importanti
come gli inni e i discorsi reali, nel classico delle odi e dei mutamenti (classici CONFUCIANI)

I 5 classici

i cinque classici sono testi antichi che soltanto a posteriori vengono definiti come classici della tradizione
confuciana. Le parti più antiche di tre dei 5 classici: odi, documenti, mutamenti risalgono a quattrocento anni prima
non vanno intesi come testi della scuola confuciana interpretata successivamente. La parola Zhin significa ordito, è
la parte fondativa dell’intreccio della tela è una metafora per indicare i libri, nel tentativo di appropriarsi di questi
classici la tradizione confuciana sostiene che Confucio scrive uno di questi gli annali delle primavere e autunni a
Confucio fu attribuita la selezione delle poesie confluite nel classico delle odi, liberare i testi pre-confuciani che ne
hanno travisato il significato. Il CLASSICO DEI DOCUMENTI segna l’inizio della storiografia, tra i 50 testi di divisione
solo 28 erano conosciuti in epoca Han, dopo il rogo dei libri, il nucleo più antichi comprende la nascita della dinastia
Zhou e dove rimandano alla dottrina del mandato celeste, le parti più antiche mostrano delle affinità con iscrizioni
su bronzo erano testi recitati ad alta voce, un secondo nucleo comprende testi legati ai sacri sovrani dell’antichità
che trattano i temi del governo e del sovrano ideale, una ventina di testi che sono imitazioni, il classico dei
documenti fu considerato un classico anche prima degli Han. GLI ANNALI DELLE PRIMAVERE E DEGLI AUTUNNI,
periodo di Confucio idea preso da Mencio, elenco degli eventi si interrompe due anni prima della morte di
Confucio, si tratta di letteratura storica che presenta sequenze cronologiche degli eventi fornendo informazioni
scarne, esistono tre commentari la tradizione di Zhou, Gounjian, Gulian la tradizione di Zhou diventa un classico
della letteratura generale non solo storica. IL CLASSICO DEI MUTAMENTI è un manuale di divinazione che presenta
simboli in particolare 8 trigrammi che combinati formano un'altra serie di simboli 64 esagrammi che permettono di
avere delle profezie tipiche della dinastia Zhou, la parte di esagramma che contiene le profezie al suo interno
contiene un commento su ogni esagramma, poi un commento su ogni linea dell’esagramma, questa parte del testo
è molto antica, la versione del classico dei mutamenti tramandata contiene un appendice con saggi cosmologici
databili tra i V e il VI secolo ritenuti opere di Confucio. Presentato come un saggio dell’antichità che voleva far sì che
la società umana adotta come modello la natura. Gli otto trigrammi sono simboli usati per predire il futuro e inoltre
le invenzioni culturali successive sono ispirate dagli esagrammi si tratta di un tipico prodotto del confucianesimo
degli Han occidentali. Considerato uno dei classici solo a partire dagli Han. LE NOTE SUI RITI: il più recente dei
classici è una raccolta di regole per il comportamento pubblico, comprendono saggi su vari argomenti e
osservazioni sui riti confuciani, il grande studio e il giusto mezzo saranno scelti per far parte del nuovo canone dei
quattro libri, spesso quando ci si riferisce ai riti si vuole designare tre diversi testi: i riti di Zhou e le regole e riti.

Shijing

CLASSICO DELLE ODI prodotto tipico del settentrione e successivamente nel meridione, quelli del nord erano
considerati dei classici anche dagli élite del sud che comunicavano tra loro una lingua comune e citavano il classico
delle odi, fu la prima raccolta di poesie della letteratura cinese, trovati al sud il classico delle odi è composto da 305
poesie, assunse la forma attuale nel 600, erano canzoni del nord che Confucio considerava opportuna e equilibrata
a differenza di quella del sud che usava flauti che Confucio considerava lascivi. Il classico delle odi è diviso in quattro
sezioni:

- Arie degli stati composta da 160 poesie divise in base ai 15 stati di divisione della Cina in epoca Zhou, tratta
diversi temi dall’ amore all’agricoltura, rimostranze del popolo verso i sovrani, l’origine come canti popolari,
componimenti brevi composti da 2 o 3 strofe con 4 o 6 versi tetrasillabici per ogni strofa,
- Le piccole odi o minori: 74 componimento occasionale della vita degli aristocratici, poesie scritte da nobili
- Grandi odi 31 componimenti che celebrano gli antenati dei Zhou, sono più lunghe rispetto ai classici delle
odi mostrano una tendenza narrativa
- Inni: 40 componimenti cantati nei riti sacri nelle corte poesie lunghe e complesse presentano una lingua
arcaica con una lingua più antica e solenne

Le sezioni che trattano le tematiche della corte non sono considerate come poesia epica, molti componimenti della
sezione più antiche parlano di sacrifici e si presentano come panegirici che affrontano il tema della fondazione della
dinastia e il culto degli antenati. La sezione delle arie degli stati le cui tematiche sono rivolte alla vita del popolo più
brevi, satiriche sul piano metrico si tratta generalmente di poesia con 2 stanze e versi con rime pari. Gli analetti o
dialoghi di Confucio citano più vote il classico delle odi e presentano tre tipi di approccio:

- Repertorio musicale
- Repertorio lessicale retorico
- Insegnamenti morali

Il classico delle odi ha un unico senso: NON AVERE PENSIERI IMPURI. Lo storico degli Han sostiene che Confucio
raccoglie poesie selezionando le migliori, le fonti più antiche sostengono che Confucio ama citare il classico delle
odi il che suggerisce che la raccolta poetica è simile a quella attuale. Scoperti frammenti di manoscritti assenti nella
versione pi tarda. Il classico delle odi fu distrutto dal rogo dei libri, i letterati che amavano i classici impararono a
memoria queste poesie e rendono possibile la ricostruzione di questi libri, la versione curata da Mao Han tra il II
secolo si afferma sulle tre versioni. Il classico delle odi circola in diverse versioni ricorda una vicenda analoga ai
vangeli, la trasmissione orale della raccolta è favorita prima della dinastia Zin, con l’impero e la burocrazia in epoca
Han favorisce la consacrazione del libro di Mao, presentano una grande prefazione attribuita ad un discepolo di
Confucio, descrive il processo della creazione poetica e afferma che la poesia afferma la determinazione e
intenzione le poesie del classico delle odi vengono collocate all’interno del contesto morale. Oltre alla grande
prefazione si distinguono in prefazioni minori che introducono le poesie, il commentario fornisce una
contestualizzazione storica. Tra i vari esempi di contestualizzazione ricordiamo il tentativo di ricordare autori fittizi,
questo impeto didattico del commentario di Mao associa le poesie erotiche ai motivi confuciani, gli intellettuali si
rendono conto che queste poesie immorali non mostravano alcun intento modificante, la prima traduzione
occidentale fu in prosa latina completata dal missionario francese nel 700.

Poesie classico delle ODI

Poesia n°20 di Mao: cadono le prugne molto breve divisa in tre strofe con quattro versi, ritornello del verso iniziale,
si tratta di ritornelli (canzoni) e le strofe sono divise in due metà: i rimi due versi trattano l’elemento della natura, le
altre due trattano temi che riguardano l’essere umano. Tecnica che la critica ha ribattezzato come SIN, le prugne
che cadono sono una metafora della voce poetica femminile che lamenta il fatto di essere matura e non è ancora
stata colta come le prugne mature ed è un invito di natura erotica ad una platea ideale di spettatori che li invita a
coglierli finché è matura e di sposarla in tempo.

Poesia n°23 di Mao: sovrapposizione di immagini della natura di un cervo morto e di una visione della società
umana in questo caso di una ragazza che perde la verginità, il cervo è dato in sacrificio è una metafora della perdita
della verginità. Ragazza che desidera la primavera che in cine si riferisce al desiderio erotico e alla passione c’è una
ragazza che desidera la passione e quest’uomo la conduce, esaltazione della bellezza della ragazza definendo la
pelle come giada e l’ultima strofa non rientra nella struttura ripetitiva ma ha una variazione perché la voce poetica
femminile si esprime in prima persona dicendo fai piano non muovere la mia veste altrimenti farai abbaiare il cane
e destare lo scandalo. La voce femminile ha timore del giudizio sociale che si solleva in seguito alla scoperta della
tresca e dunque si delinea un conflitto dell’IO poetico femminile tra il desiderio erotico e la necessità di evitare lo
scandalo.

Poesia n° 30 di Mao: prima il vento poi la tempesta, voce poetica femminile che si rivolge all’amato, lamentando un
atteggiamento arrogante dell’amato che le provoca dolore, immagine della natura di natura temporalesca, polvere
che sono una metafora di quello descritto dopo della relazione di due amanti, persistenza del desiderio, un
desiderio che tiene in ostaggio il personaggio femminile, nel primo verso seconda strofa troviamo la sabbia mentre
nella terza prima il vento poi i cieli cupi, sto sveglia non dormo sono febbrile per il desiderio, descrizione degli
effetti del desiderio che consumano l’animo di chi lo prova, soprattutto se non ricambiato e la tempesta descritta
nel primo verso è una tempesta emotiva interiore, riflesso di ciò che prova la donna, questa donna insonne no
dorme e il suo cuore è consumato dal desiderio.

Poesia n° 45 di Mao: qui il tono della voce poetica è diversa, la barca di cipresso va alla deriva della corrente lungo il
fiume, il ragazzo con le ciocche pendenti è davvero quello giusto per me, implorazione di questa donne nei
confronti della madre e del cielo, c’è un invocazione del mondo in generale sia dal punto di vista sociale che
naturale, chiede un approvazione del proprio desiderio erotico, petizione dell’individuo nei confronti della realtà
esterna, in questo caso è l’amore per il ragazzo, si ripetono gli stessi versi con variazione ricordandoci che sono
variazioni. Personaggio poetico escluso non riconosciuto in quanto sono società patriarcali dove il matrimonio era
un contratto economico tra due famiglie, la donna chiede di poter sposare l’uomo che ama appello che tocca corde
vicine alla sensibilità di noi contemporanei.

Poesia n°56 di Mao: la poesia si pre con un cenno ad un incontro erotico, l’espressione che il traduttore traduce
come abbiamo avuto la nostra gioia, associata alla gioia dell’eremita, interpretazioni di tipo politico riferito a questa
poesia, da tempi antichi sia stata una traduzione politica i testi di ogni strofa descrivono un testo amoroso
scoraggiando la traduzione politica, suggerisce un ricordo da parte della voce poetica femminile dice che non vuole
dimenticare l’amato, dormo sola e quando mi sveglio canto faccio voto di non tradirlo mai significato erotico

Poesia n° 147 di Mao: si ripete il primo verso, non riguarda una metafora naturale ma si parla già della tematica
umana, dicendo che il primo sguardo e il mero guardare prima il cappello, poi la giubba fino ai calzari mi provoca un
tormento desiderio, un dolore atroce e nella seconda strofa accoltella il cuore di dolore e chiede di essere portata a
casa, desiderio che tormenta l’animo umano descritto in modo assai plastico, mero sguardo al solo fatto di
guardarti può annodare il mio cuore e propone di unirsi.

Poesia n° 66 di Mao: voce poetica femminile il tema predominante è la nostalgia per il marito, il mio principe è
partito si lamenta la donna non c’è un tempo di ritorno c’è una descrizione della vita rurale di campagna c’erano i
polli e la sera le mucche e pecore rientrano ma il marito non rientra e quindi la donna è pervasa dal desiderio,
ripetizioni con variazioni, fame di questa donna per il marito lontano da casa e questo della nostalgia per l’uomo
lontano è un tipo convenzionale della poetica cinese ripreso e declinato in infinite varianti

Poesia n° 76 di Mao: secondo genito l’amante della donna che parla, e la dinne si riferisce a lui dicendogli di non
attraversare le mura del villaggio e non distruggere i salici piantati, non perché m’importa delle mura e alberi ma
perché ho paura di mia madre e mio padre, ma ciò che mia mamma e padre dicono io lo temo c’è un invito a non
cavalcare le mura della casa della donna, ha paura della disapprovazione della famiglia, contrapposizione tra
desiderio e censura sociale, variazione non attraversare lo steccato e dei gelsi, ha paura anche di quello che dicono i
fratelli e riemerge il timore dello scandalo nei confronti della coppia, (sguardo pesante della gente), prima ha paura
dei genitori, poi dei fratelli infine del villaggio ampliando lo spettro e linguaggio della società che percepisce la
donna su di sé rovinando la reputazione sociale. Interpretazione forzata da parte del confucianesimo che la
rimandano a questioni politiche.

Poesia n° 1 di Mao: desiderio maschile. Falco pescatore che si trova appollaiato sull’ isola di un fiume tecnica
dell’evocazione che evoca una corrispettiva della situazione umana, si ripropone un parallelo tra natura e vicende
umane c’è una voce poetica maschile sul bordo di un fiume che va a caccia e nella terza strofa si accosta il
corteggiamento di una ragazza e la voce poetica sia mentre sveglio che mentre dormo la cerco, come la scena di
caccia, la cerco e non la trovo desidero stare a letto con lei la desidero come la desidero rigirandomi da un lato
all’altro, intenso desiderio erotico maschile che appare frustato per l’irraggiungibilità della donna, nelle ultime
strofe è ambiguo non si capisce se il desiderio è frustato o no, si lascia intendere che ci sia stato un incontro.
L'ambiguità è ricorrente nella poetica cinese.

Poesia n° 94 di Mao: apertura con immagine naturale e simbolica di un sentimento umano, il desiderio non è
frustato c’è una donna dagli occhi bellissimi incontrata per caso, ci siamo appartati e la scena erotica è soddisfatta
una tresca, non si parla di matrimonio, per questo motivo le poesie del classico delle odi non erano gradite dai
confuciani,

Poesia n° 115 di Mao: tema principale il Carpe diem, apertura immagine naturale di un biancospino e un olmo, hai
le vesti importanti ma non le hai mai indossati hai il carro e i cavalli non li hai mai guidati o cavalcato quando
morirai questi oggetti andranno a fare il divertimento di un'altra persona. E ancora una volta ammonimento simile
le tue cose e le ricchezze andranno ad arricchire un altro uomo quando tu muori. Albero di lacca sulla montagna,
albero di castagna, perché non fate suonare la cetra per divertirvi è un invito a godere del presente e dei beni
materiali facendo presente il motivo della transitorietà della vita. Queste poesie affondano le loro origine nei canti
delle festività.

Poesia n° 26 di Mao: tema politico e sociale, stessa immagine iniziale di un’altra poesia tratteggi uno scenario che
ha a che fare con la natura, si passa subito all’immagine umana che non riesce a dormire perché tormentata, non
che gli manca il vino che è associato all’evasione e consolazione, questo io poetico non trova consolazione neanche
nei fratelli perché difronte al suo sfogo hanno reagito con rabbia, l’io poetico si difende dicendo che si è
comportato con dignità e nessuno può darmi colpe, contrapposizione tra io e società. Confronto e tensione tra il SE
e la società assume un significato differente l’io poetico sta parlando con situazioni che hanno a che fare con il
comportamento in società e attività ad impegno sociale e pubblico, ministro emarginato dal sovrano tematiche del
poema incontro al dolore, immagine dell’uomo corretto che dal suo impegno in società non ricava altro che
calunnie. 小人 persone da poco piccole mentalmente, io poetico come attorniato da persone da poco disoneste
che lo accusano, ho incontrato tanti guai e ho subito molte offese e affronti, penso sempre che questa cosa anche
quando dormo e quando mi sveglio mi batto il petto, non trova consolazione in nulla, nell’ultima strofa c’è uno
sfogo di desiderio di fuga frustrato perché non si riesce a trovare libertà da un affanno, non posso aprire le ali per
andare via. Non si tratta di discorsi erotici ma un’allusione a persona maschile che viene a trovarsi in un contesto
ostile

Poesia n° 113 di Mao: tema contro i funzionari, immagine della natura e metafora umana, ratti di grandi dimensioni
e proprietari terrieri, non mangiate il miglio (cereale) appello a questi personaggi a non divorare il nostro cibo, per
tre anni ti abbiamo viziato ma nessuno ci ha dato nulla in cambio, voce collettiva poetica dei contadini tassati dal
governo e dalle malefatte dei funzionari corrotti, ripetizione dei temi cambiando alcune parole. Io poetico che vuole
liberarsi dalla società che lo opprime, satira politica protesta sociale, c’è anche qui un desiderio di fuga
trasferimento di massa dove il governo non richiede cose ingiuste, minaccia e speranza di fuggire dalla propria terra
e dai problemi della vota e della realtà.

CHU CI

I canti di Chu si tratta della seconda grande raccolta della Cina antica composta da 17 sezioni alcune comprendenti
vari testi altre solo un testo, il poema più importante è incontro al dolore. Il titolo della raccolta deriva dal regno
meridionale di Chu vicino al Fiume Azzurro fu uno dei maggiori stati degli stati combattenti, epoca han filologo
Huangdi. Gli autori comprendono Son Ju, i testi più antichi risalgono al 300 a.C. i canti di Chu sono canzoni, Confucio
ritiene i testi molto lascivi, alcuni testi sono religiosi, espressione della cultura meridionale, descrizione dei paesaggi
e dei riti, ricco repertorio di immagini della flora esotica, interiorità della persona che si ritiene essere una persona
morale descritta nei canti di Chu si nota uno spiccato soprannaturalismo con l’evocazione di medium anime vaganti
e anime extraterrestri, reinterpretati nei culti sciamanici praticati a Chu nell’epoca pre imperiale, culti caratterizzati
nella figura dello sciamano che fungono tra tramite tra il naturale e soprannaturale, unisce cielo e terra che
simboleggia il viaggio sciamanico, gli sciamani svolgevano viaggi e danze orgiastiche per raggiungere le anime. Una
pratica il richiamo dell’anima del defunto, i canti di Chu sono un esempio di letteratura meridionale e dal punto di
vista metrico si notano differenze dal settentrione, musica più veloce e allegra rispetto al nord. Metrica diversa più
lunghe, non sono divise in strofe presentano una strofa finale e il metro è divisibile in due modi per descrivere la
presenza di una sillaba senza significato ma usata come pausa di chiusura, metrica varia e sillabe variabile, il metro
sono ribattezzati SAO questi metri avranno una risonanza nella tradizione poetica successiva, durante l’epoca Han i
metri più diffusi sono tetrasillabici e il metro vario di incontro al dolore con un ritmo vivace con rapidi cambi dirima.

Richiamo dell’anima: sono riscritture letterarie delle formule sciamaniche dell’esortazione dell’anima del defunto a
non viaggiare nell’aldilà e rimanere nel presente della corte così splendida, per convincere il defunto a non andare
via si facevano descrizioni del terribile mondo che aspetta l’anima del defunto e i testi si concludevano con
bacchetti e orge, basati su riti di guarigione. Altra sezione sono le nove canzoni considerate come canti sciamanici
riadattati dai letterati trattano unioni con divinità locali, divisa in 2 parti la prima è il viaggio dello sciamano il
secondo è la frustrazione sul fatto che non ha trovato la divinità o perché una volta trovata è andata via, relazione
tra sciamano e divinità. Carattere di tipo erotico. L'interpretazione confuciana concepiva le nove canzoni durante il
suo esilio al sud, dove Chu Yu Han si imbatte nelle pratiche religiose delle persone comuni pratiche eccessive, sud
semibarbarico non ancora sinizzato, Chu Yu Han viaggiando nel sud riadatta le poesie riadattandole alla situazione
personale, visti canti religiosi e non come una serie di poesie a sfondo politico, ispira due rapsodie: la rapsodia della
dea del fiume Guo e la rapsodia di Gao Tan. Le domande celesti sorta di somma della mitologia esposta in ordine di
domande in ordine cronologico senza risposte, imprese di eroi mitologici, il mito cosmologico è quello che al centro
ha due divinità femminili ruolo importante nella donna, in quanto la donna è idealizzata che assume le sembianze
di una dea impossibile da raggiungere che ha potere sull’uomo. Analogo alla figura femminile occidentale. Si tratta
di un'immagine femminile che stride con le altre parti della figura della donna cinese. I

Poema incontro al dolore, il più lungo della Cina imperiale composto da 186 distici in totale 386 versi, è il poema
posto all’apertura dei canti di Chu. Chu YU HAN primo poeta della storia cinese, prima protetto poi esiliato dal re,
suicidatosi annegando, da qui la credenza popolare che i pesci divorano il corpo del defunto, scrive dopo la
formazione dei canti di Chu. Ricorda Omero nella composizione dell’iliade e odissea, incarna il ministro deluso,
incontra un dolore più complesso di quanto la tradizione confuciana fa credere, presenza di molti funzionari non
ascoltati, la retorica confuciana può essere interpretata come una confuciazione dei testi non confuciani. Al centro
dei testi del dolore c’è un genere femminile e maschile dove questo personaggio dice di essere abbandonato dal
sovrano e dall’amore. Il re è incostante e si fa manipolare ma potrebbe diventare un grande sovrano e il
personaggio si allontana cercando di recuperare l’approvazione della dea. Poema ambiguo perché l’oggetto del
desiderio del protagonista cambia da sovrano a dea, il poema si conclude dopo essere state consumate e rotte delle
unioni ricorre il tema della casa e un'alternanza del desiderio erotico con lamenti del rovesciamento della morale
nella società. Il poema incontro al dolore mostra un significato erotico estetico dell’inseguimento della donna
divina sia il significato politico e morale. L'io poetico si presenta come concubina abbandonata dal maschio e
emarginata dalle altre concubine gelose. L'io poetico abbandona la corte e l’arem e si eleva al mondo superiore
andando in cerca dell’amore e cambiamento dei parametri di genere. Si parla di politica parlando di metafore
erotiche c’è del vero nell’interpretazione confuciana applicando l’idea politica ai testi ma non è adattabile a tutti. I
temi principali del tema sono il lamento perché il poeta dice di vivere in un'epoca degenerata e anche il lamento di
tipo erotico il viaggio che compie alla ricerca di una donna divina da amare fallisce e viene frustata e c’è il doppio
desiderio, il poeta ha un'attenzione su determinate piante che il poeta da bambino coglieva per farne delle
ghirlande e avverte l’urgenza di affrettarsi per paura che il tempo lo lascia indietro, teme che i fiori cadano e la
bellezza della bella e del sovrano svanisca nel finale s’innalza nel mondo celeste ma rimane insoddisfatto e
guardando la casa sulla terra prova nostalgia e vuole tornare a casa. Non riceve il riconoscimento ideale l’opera, il
viaggio dell’io poetico fallisce in tutti i casi tranne in uno dove trova soddisfazione nel desiderio, questi viaggi sono
interpretati in base alla relazione sciamanica del regno di Chu.

Incontro al dolore (LI SAO)

Prima strofa del poema: l’io poetico si presenta dicendo di essere l’erede di un grande imperatore, quando la
costellazione di Shu Ti permette di capire l’inizio dell’anno sono nato, il padre consulta presagi per scegliere il nome
di buon auspicio, il personaggio poetico si presenta come un aristocratico con origini divine, presentazione più
intima: passa a parlare di se in altro senso della sua interiorità dicendo di possedere una bellezza interiore a cui
piaceva accostare una decorazione esteriore fatta di piante, gli piaceva cogliere orchidee per formare ghirlande,
corrispondenza tra bellezza interiore e ornamento esteriore fatto di piante e fiori delle regioni esotiche dello stato
di Chu, introduce quello che è il principale nemico della bellezza il tempo che avanza, transitorietà della bellezza
esteriore delle piante che corrisponde a quella dell’animo del personaggio poetico. Timore della bellezza non solo
legato allo sfiorire delle piante ma anche allo sfiorire della bella dea o sovrano timore che anche la bellezza di
questo suo oggetto del desiderio possa svanire. Strofa che si esprime e ribadisce l’ideale della bellezza parla della
gloria dei mitici sovrani del passato che erano belli in quanto corretti moralmente facendo cose giuste a favore del
bene comune come quelli perseguiti dai sovrani tirannici, gli ultimi re sono dipinti come sovrani impopolari che
portano al crollo della dinastia, l’io poetico traccia una linea tra la bellezza interiore e l’io morale. Scorrettezza
morale che i sovrani tirannici sono l’incarnazione più evidente

Ultimi due versi 5° strofa: la bella si identifica con il sovrano che dice che ha rifiutato di esaminare i miei veri
sentimenti, e invece ha dato ascolto alle calunnie dette contro di me dai nemici, la bella appare come il sovrano.
Strofa 6° riferita al sovrano c’è stato un tempo dove il sovrano era franco nei miei confronti dopo è diventato ferro
il poeta si dice addolorato dei sentimenti del sovrano nei suoi confronti. Strofa 7° si ritorna a parlare delle piante,
non importa di morire di fame ma m’importa che si preservino i miei fiori e non marciscano come erba putrida.
Strofa 8° l’io poetico denuncia l’ingordigia degli altri che non guardano ai propri errori ma giudicano gli altri in modo
severo e segue sul finale un altro lamento sulla paura del tempo che passa che è visto come minaccioso che ha
paura di non lasciare un nome duraturo nel mondo (ideale confuciano importante). Terzo verso strofa 9° l’io
poetico non si occupa delle cose esteriori come la fame ma soltanto di preservare la bellezza interiore, 10° strofa:
s’ispira ai saggi del passato, differenzia da questo mondo ostile e volgare e dice di avere uno stile diverso da chi lo
circonda, benché non sia in linea con le maniere del presente segue il percorso lasciato da un saggio consigliere
lasciato da un saggio suicidatosi in un fiume, mi affliggo per tutto il dolore che segna la vita umana. 11° strofa:
ribadisce di godere della bellezza botanica, l’io poetico si pone come una concubina del re che lamenta la gelosia
delle altre concubine che parlavano di lei malignamente dicendo che fosse promiscua e corrotta. Verso 12°
nonostante le persone del presente siano cattive io preferisco morire che diventare come loro, alternanza del
soggetto poetico tra uomo e donna, potenzialmente l’io poetico è da interpretare. 13° strofa: l’io poetico dice che
le aquile non vanno insieme a uccelli di specie inferiore, dice che esiste una differenza di fondo, s’ispira ai saggi del
passato concentrandosi sul fatto di mantenersi giusto nonostante la società. Strofa 15: ornamenti botanici,
ribadisce quello che dice più volte, mantenimento del profumo della mente (metafora con fiori). 16° strofa: l’amore
della bellezza è la sua priorità assoluta. Strofa 17°: irruzione di nuovi personaggi, che vogliono fare rinsavire il
personaggio. Strofa 18° lo rimproverano perché si isola, si formano gruppi, l’io poetico si vanta della sua solitudine.
Strofa 19°: se il re non ascolta il ministro c’è chi ascolta le persone reali e questo è il dio che a differenza del re
umano da valore al merito e all’onestà e ai principi morali trascurati sulla terra. Nella metà del poema c’è una svolta
nella narrazione poetica, strofa 23°: l’io poetico ribadisce la sua correttezza morale e dice basta alla sopportazione
di tanta tracotanza e invidia che lo circonda, per questo c’è una fuga in cielo, aggiogato negli ultimi due versi una
quadra di draghi di giada ad un carro decorato con immagini di fenici ha aspettato che si alzasse il vento per il suo
viaggio verso il cielo, la salita è interpretata come eco dei viaggi sciamanici ed effettivamente l’io poetico lascia il
mondo terreno per andare alla ricerca di una soddisfazione del mondo celeste, la ricerca è di tipo erotico perché
cerca un’anima femminile ma non va a buon fine. Strofa 24°: va in cerca di un desiderio erotico, non c’è ambizione
agli echi confuciani nell’essere ricordato, l’io pensa più a sé stesso, vaga per cercare di divertirmi e soddisfare una
mia ambizione erotica.

L'io poetico è elevato in cielo per l’insoddisfazione della gente sulla terra e inizia la ricerca di una soddisfazione
personale in cielo, soddisfazione di tipo erotico, abbandono del filone politico, descrizione in modo erotica della
ricerca. Strofa 27°: convenzionale lamento sul mondo impuro terrestre, penultimo verso della strofa e anche qui su
una collina non riesce a trovare la bellezza femminile che stava cercando. Strofa 28°: manda avanti su una nuvola
per cercare la dea del fiume, manda avanti un mezzano che lo presenti dopo vari incontri e separazioni la divinità
era capricciosa e difficile da corteggiare, conservava e difendeva la sua bellezza con un disdegno altezzoso,
trascorreva ogni giorno nei più piaceri e manca di decenza e dice alla sua squadra di draghi di seguirlo e vuole
cercare altrove la soddisfazione che è difficile da trovare anche in cielo. Strofa 30°: continuava a volteggiare in cielo
fino al che non si posa, e trova la divinità mandando una gazza ad annunciare a lei il suo interesse e la gazza torna
dicendo che il corteggiamento non è andato bene. Strofa 32°: ripete il solito lamento nei confronti del re. Strofa
33°: si rivolge a qualcuno che gli faccia una profezia, questo personaggio a cui si rivolge per la divinazione lo
incoraggia nella sua ricerca. strofa 35°: si chiede se la bellezza di un fiore e di un arbusto sfugge alla gente sulla
terra non riuscendo a distinguerli come fanno a distinguere la bellezza (si riferisce al personaggio).

Strofa 38°: troviamo ansia del trascorrere del tempo che fa svanire la bellezza, l’altra minaccia alla bellezza è la folla
di persone da poco di scarso valore e calunniatrice che dissedia l’io poetico che offusca la bellezza dei suoi
ornamenti di diaspro, teme che i nemici distruggano questo soggetto di grande valore perché avvinti da gelosia.
Ultimi versi strofa 39°: perché nel tempo presente c’è stata questa decadenza e i fiori profumati si sono trasformati
in erbacce senza valore, esalta ancora il poeta come unica persona con valore e morale e bellezza sia in modo
estetico che morale. Strofa 40°: visto che ci sono persone che cercano di avanzare nella carriera perché mai
dobbiamo rispettarle e dargli il nostro rispetto. Strofa 41°: determinazione di non lasciarsi abbattere dal mondo
impuro e auto incoraggiamento nella ricerca della bellezza pura e immacolata. Strofa 43°: desiderio di
allontanamento dalla terra impura, imbrigliato dai draghi alati finché fossero i miei corsieri e su questo carro mi
sono levato in cielo perché non riuscivo a sopportare persone diverse da lui perché invidiose e quindi ho preso la
strada per le montagne. Strofa 45°: non riesce a trovare una soddisfazione quindi cambia strada. Strofa 46°: quando
è asceso in cielo c’è una battuta d’arresto perché all’improvviso guarda la sua cassa terrestre in basso e anche lo
stalliere viene sopraffatto dalla nostalgia e per questo motivo si arresta e la ricerca della bellezza celeste è un
fiasco. Ultima strofa: da una contestualizzazione politica e didascalica morale, la strada da percorrere ha
scoraggiato il personaggio principale e gli accompagnatori per la malinconia e in questa breve strofa si ritorna
indietro e ripropone il modello citato in precedenza. Il finale propone un dissidio tragico nel non poter avere una
soddisfazione nei mondi sia terreno che celeste non riuscendo a soddisfare sé stesso, nota tragica che accompagna
il personaggio dall’ inizio alla fine del poema.

Il pescatore (YUFU)

Canti di Chu: incipit con alternanza tra prosa e poesia risale probabilmente el III secolo a.C., personaggio scartato
dalla società in esilio e andato via per sua scelta. Viene rappresentato durante l’esilio che vagava sulle rime di un
fiume recitando versi, aveva un aspetto disperato e raggrinzito, consumato dal dolore e un pescatore gli chiede se è
lui il signore dei tre Clan, e per quale motivo ti trovi in queste condizione, egli risponde che l’epoca in cui vive è un
epoca sordida e sporca tranne lui che è pulita e immacolata, il pescatore risponde: che un saggio non si lascia
impantanare nelle storie ed è in grado di cavarsela nella sua epoca e se tutti gli uomini sono sporchi perché non
rimescolare il fango e cavalcare l’onda, atteggiamento di superamento del dolore ripreso da viarie voci della
tradizione letteraria ed è figlio di un atteggiamento d’indifferenza sublime tipico del periodo Taoista. Distacco e
indifferenza alla cosa della società innalzandosi dalla polvere del mondo, sfruttando le disgrazie dell’epoca, se sono
tutti ubriachi perché non mangiare il mosto e sorseggiarne la schiuma, che senso ha perdersi rimuginando dicendo
che ti sei innalzato sopra di loro ma ti trovi in questa situazione, il distacco del pescatore Chu Yu Han non riesce ad
averlo. Al pescatore non importa nulla della società e vive libero nel senso della liberazione dell’individuo dai regimi
societari. Ecco che Chu Yu Han inizia a pensare al suicidio gettandosi nel fiume, la frase che dà voce al suo intento
suicida, ossessione per il candore quasi maniacale e un’intolleranza ossessiva per qualunque forma di “sporco”, a
questo di contrappone il pescatore rispondendo: sovrana indifferenza liberato dalla società, il pescatore si
allontana dalla riva cantando, quando l’acqua del fiume è pulita ci lavo le corde del cappello, quando è sporca la
uso per lavarmi i piedi, si esprime il senso di accettazione totale di qualunque cosa riservi la vita, pescatore
rappresenta il trascendere degli affari del mondo ignorando tutte le vicende della politica.

Richiamo dell’anima (ZHAO HUN)

Tecnica sciamanica di moda nel regno di Chu dove lo sciamano richiama l’anima del defunto per convincerlo a
tornare del mondo dei vivi, esponendo le conseguenze terribili se l’anima si fosse persa negli inferi poi le delizie
della corte, un paradiso materiale e sensuale fatto anche di orgie. Le anime del defunto si stanno disperdendo cerca
di evitare che si disperdano, lo sciamano ricevuto l’invito ad effettuare invito dice subito anima torna indietro hai
lasciato la tua forma perché andare nelle quattro direzioni perché andare nelle zone maledette, se sei fortunato a
sfuggire agli altri mali dell’aldilà troverai steppe infinite dove troverai formiche giganti e api che sembrano zucche,
non crescono cereali e si mangiano solo erbacce, il suolo è caldo che arrostisce la gente chi cerca l’acqua non la
trova. Elenco di disgrazie e visioni che si trovano nel mondo dei morti ha funzione di spaventare l’anima per
convincerla a tornare indietro, sei stata convocata anima dice lo sciamano e qui inizia l’elenco delle gioie del mondo
dei vivi se l’anima del morto vuole fare ritorno, ci sono candele profumate, un’intera schiera di visi spumeggianti,
riferimenti ai piaceri sessuali promessi all’anima del defunto, sono schierate davanti al tuo letto e fanno a turno per
riempire le tue notti, i tuoi possedimenti sono pieni di bellezze con i capelli raccolti o con trecce, sono donne nobili
non del popolo, non solo sono belle ma anche cariche di desiderio. Queste fanciulle che sanno elargire sguardi
carichi di amore sono pronte a stare a servizio del godimento dell’anima del morto. Cantano c’è chi suona e
spettacoli che intrattengono l’anima del defunto, con gli sguardi sommergono come onde, descrizione di queste
sembianze definite appariscenti ma non pacchiane e non di cattivo gusto. Nella seconda parte si parla di desiderio
sessuale. Iniziano le fanciulle le danze di Zhen considerate come particolarmente lascive e troppo sessuali per i
confuciani, ci sono delle esecuzioni musicali e la presenza di una promessa che invoglia l’anima del defunto a
tornare, banchetto e orgia sono mischiati, trasgressione e promessa di trasgressione dei codici morali confuciani,
cinture e nastri vengono buttati e sciolte le vesti, confusione nella sala, le danze di Zhen e Wei con riferimenti
sessuali condannate da Confucio, non solo gioia delle donne ma anche del vino vengono promesse al defunto,
culmine dell’orgia rituale praticata dove i cuori riuniti recitano i versi che parlano di desiderio e bevendo si
raggiunge la somma del piacere per dare gioia agli antenati, questo comando finale viene rivolto all’anima. Aspetto
sensuali sono sgradite ai confuciani in quanto hanno una morale conservatrice e di separazione tra uomo e donna,
dove per i confuciani uomo e donna non possono neanche toccarsi, a differenza dell’idea che hanno queste
interpretazioni in questi testi, il curatore dei canti di Chu rappresenta le terre di esilio di Chu Yu Han le rappresenta
come barbariche, gli abitanti del sud erano popoli misti, andavano contro i valori dei confuciani a livello di società
che sentimentali, per i confuciani preoccuparsi di se stessi era pericoloso la cultura confuciana era anti individuale.

Letteratura filosofica

Si sviluppa nel periodo degli stati combattenti perché ci sono mole guerre tra gli stati della Cina, gli stati più piccoli
sono stati inglobati man mano da quelli più grandi. Con il primo impero si forma l’epoca imperiale periodo
successivo al 221 a. C , durante il periodo degli stati combattenti il re di Zhou manteneva un potere sacrale e
formale sebbene i secoli sono segnati dalla frammentazione politica c’è la formazione del dibattito filosofico, nel
primo millennio lo studioso l’età assiale dove la civiltà greca, ebraica e cinese vedono lo sviluppo del dibattito
intellettuale, sviluppo della filosofia, che nasce all’interno di stati piccoli inglobati successivamente nei grandi
imperi, il fermento creativo viene ad assopirsi quando i grandi imperi prendono piene sugli staterelli, come il
passaggio dal ferro al bronzo, quando l’evoluzione tecnologica permette la diffusione del ferro il potere si
distribuisce su più persone e questa espansione del potere coinvolge la classe degli SHU nobiltà minore e guerriera
che man mano che si formano gli stati autonomi questi personaggi diventano burocrati dove il simbolo
emblematico era Confucio. Le questioni che interessavano questi filosofi alle dipendenze dei re erano legate al loro
servizio che volevano sapere come far diventare il proprio stato il più potente, le scuole filosofiche usano la stessa
parola la via da percorrere per ottenere il proprio obbiettivo. A differenza dei primi filosofi che si ponevano
domande astratte i filosofi cinese si chiedevano quale fosse la via per porre ordine nello stato e nella società. In
Cina a differenza che in Grecia i cinesi si orientano solo al pratico come risoluzione dei problemi. La via è per la
maggior parte dei filosofi è il principio di ordine di recuperare la società, i taoisti s’ispirano a una via della natura
dove il tao è il principio eterno della natura, per le varie scuole filosofiche l’ordine prevale quando l’uomo vive in
accordo con la via qualunque essa sia, per i pensatori cinesi il paradiso si poteva ottenere sulla terra attraverso il
buon governo, molte scuole filosofiche definite 100 scuole e il trattato sulle lettere della dinastia Han individuava 9
scuole principali.

Scuola confuciana: significato delicatezza applicata dai guerrieri ai docenti considerati morbidi dal punto di vista
fisico e autoritario, lo stesso Confucio incarna la trasformazione degli Shu da guerrieri a membri della classe
aristocratica del periodo delle primavere e autunni e stati combattenti, i confuciani erano insegnanti professionisti
delle 6 arti deputati a mantenere le tradizioni degli Giou. Confucio deriva dallo stato di Lou a cui vengono associati i
dialoghi o analetti, la traduzione di analetti è stata attribuiti dai missionari gesuiti si tratta di una raccolta di 20
dialoghi. Vedeva sé stesso come deputato a restaurare una cultura in declino esaminando il classico dei documenti
e odi si concentra sull’evidenza di studiare invece che pensare. Il testo degli analetti comprende parti più antiche e
recenti rappresentati in modo sparso senza un ordine, i concetti principali sono:

- il rituale
- l’ordine sociale
- benevolenza
- studio
- giustizia
Servono a contrastare il valore immorale del suo tempo. Abbraccia i testi degli Zhou occidentali dove i nobili erano
accompagnati da principi molto saldi. All’interno della cultura antica degli Zhou occidentali Confucio individua i riti e
musica come, i riti trasformano le relazioni umane e la principale è la benevolenza legato al rituale. 人 indicava i
nobili all’epoca di Confucio stava assestandosi sul significato più ampio di persona, indicando le qualità umane che
individua come distintive delle persone superiori moralmente, altra virtù confuciana è la lealtà verso il sovrano
dove ogni uomo doveva compiere il suo compito fino in fondo. Negli analetti il tao indica il corso corretto della
condotta umana corrisponde alla via degli antichi, la virtù intesa come la capacità di compiere una funzione e chi la
possiede è in grado di guidare gli altri per la retta via, Confucio dava molta importanza i riti tanto che il governo
poteva fondarsi solo su quelli perché il sovrano virtuoso è in grado di portare gli altri a sé senza usare la forza. I
moisti si interessarono alle questioni trascendenti come coscienza morte e natura delle divinità mentre Confucio
agisce in ambito morale senza farsi distrarre dalle condizioni trascendenti.

Lettura analetti: 3° frammento: si esprime l’ideale di governo di Confucio che si basa non sull’uso della forza, ma è
la forza dell’esempio delle virtù e solo così si ottiene obbedienza dei sudditi. 5° frammento consente di dare uno
sguardo al valore centrale confuciano la pietà filiale e contro questo ideale si scagliano alcuni filosofi che si
scontrano contro i riti che riguardano l’atto funerario

Mencio (MENGZI)

Il confucianesimo si forma nel periodo successivo agli stati combattenti grazie a Mencio e Shunze, la Cina entra in
un clima intellettuale diverso, i riti diventano mano importanti rispetto al passato perché i problemi iniziano ad
essere più vasti, il problema della natura e del rapporto tra uomo e natura. Scambi di battute tra Mencio e i sovrani
appuntate dai discepoli dopo la morte. Struttura più sistematica rispetto agli analetti e più lunghi i dialoghi, la forma
dei dialoghi è abbandonata dai testi successivisi ai confuciani che di altre scuole, il clima filosofico è diverso da
quello di 200 anni prima la parola ren è consolidata nei confronti degli altri e i riti sono stati ridimensionalizzati
rispetto a Confucio, Mencio amplia le sue virtù. l’idea più famosa del Mencio è quella dove la natura umana è
buona fin dalla nascita in maniera spontanea secondo lui le inclinazioni morali e il cosa è giusto fare non s’imparano
ma bisogna nutrirle e incoraggiarle però sono cose che tutti gli esseri umani li hanno, e bisogna assecondare la
natura positiva innata negli esseri umani, nell’ ultima parte della sua vita Mencio si mette in viaggio per convincere i
re che l’unico modo per governare bene e prevalere su altri regni era quello di conquistarli con il favore del popolo
tramite un governo basato sulla benevolenza. Mencio era pragmatico e politico proponendo idee specifiche
abbassando le tasse, diminuire le punizioni e il popolo si schiera in modo spontaneo a qualunque sovrano che non
trova gusto nell’uccidere. Nel Mencio troviamo considerazioni sull’importanza del supporto popolare a livello
teorico rimane il concetto di mandato celeste. Tra i numerosi documenti ritrovati nel classico note sui riti che hanno
assunto grande importanza per il confucianesimo e influenzati nella teoria menciana, il grande studio spiega
l’autocoltivazione dei vivi, l’altro testo il giusto mezzo indica la moderazione e ciò che è centrato ed equilibrato.
Shon Zhu sostiene che l’uomo nasce con una natura cattiva che deve essere modellato, esponente della scuola
delle leggi, perché la scuola legista sostiene che l’uomo va governato attraverso leggi rigide e questo perché si parla
di una premessa che l’uomo nasce tendente al caos, idea diversa di Mencio.

Brano: idea più famosa espressa dell’uomo nasce buono, questa montagna era coperta da foreste successivamente
disboscata, poi zona di pascolo ora spoglia quindi oggi quando la vediamo o possiamo pensare che non ci sia mai
vissuto nessuno diventata così per via della mano umana, anche le persone nascono buone poi rovinate, ultima
frase mencio cerca di interpretare a suo modo il discorso confuciano. L’idea centrale è che anche la mente umana
nasce lussureggiante bella, buona e dotata di benevolenza e giustizia che si perdono se non nutriti, non vanno persi
ma rimangono latenti, c’è una fiducia nell’essere umano straordinaria e bisogna avere fiducia nell’uomo. In epoca
Han il confucianesimo esplora tendenze nuove perché influenzato da nuove teorie abbandonando il legismo,
scuola della legge di ispirazione della dinastia Sin che impone leggi severissime travolta dalle rivolte popolare. Gli
Han si concentrano su varie teorie per decidere di puntare tutto sul confucianesimo ma è trasformato perché ha
assorbito diverse teorie, si giunge a credere che i re e saggi del passato hanno preso colme modello il cielo. Si
diffonde l’idea che l’universo è dominato dalla morale se l’imperatore si comporta in modo immorale l’universo si
rivolta contro di lui con carestie, siccità, alluvioni.... la scuola confuciana intorno al cento a. C. sostiene che la
scrittura ha funzione morale con l’obbiettivo di portare la persona a comportarsi bene e questi tentativi di
distorcere il significato delle opere dicendo che erano insegnamenti politici, con l’avvento del buddismo si apprezza
il significato della poesia anche dal punto di vista estetico.
Scuola Moista opera complessa dove sono comprese parti antiche con dialoghi e parti recenti in forma di saggio tra
i concetti principali c’è quello di amore universale, visione teistica del mondo governato da divinità. Visione
meccanicistica del funzionamento della natura che risale intorno al Trecento a.C., il mondo guidato dagli spiriti
sostituiti da un mondo spontaneo non c’è il concetto di creazione e quindi il mondo guidato dagli spiriti viene
sostituiti da un mondo spontaneo privo di volontà, il cavallo di battaglia dei moisti è la fede nei saggi del passato
che sono alla base della cultura della vita, visione superata da modelli naturali, rimane l’idea che il saggio s’ispira
alla natura nel creare le sue invenzioni copiandola.

Brano: quadro desolante del declino del mondo, viviamo in un'epoca dannata dove tutto è nel caos (stati
combattenti). Ogni filosofo cerca una soluzione diversa per risolvere il caos, e la spiegazione che dà per superarlo,
secondo lui è che l’uomo non crede più negli dèi e se tutti credessero che gli dèi esistono non ci sarebbe il caos,
spesso la religione ha stabilito ordine all’interno di una società, se si crede negli spiriti la gente ha paura di fare
casino per paura della punizione, per Mozi è fondamentale occuparsi del soprannaturale e degli spiriti,
rivendicando l’importanza del tema. Dice che per capire se gli dèi esistono bisogna cercare se ci sono persone che
lo testimoniano, Mozi conclude dicendo che se si crede o no nella presenza degli spiriti i rituali hanno una funzione
importante e anche il sacrificio agli dèi servono, preparare del cibo da offrire in sacrificio, se esistono è una cosa
buona, anche se non esistono organizzare feste in loro onore è bello perché la gente si riunisce, c’è un'enfasi
sull’aggregazione sociale delle festività religiose, siamo difronte ad un eccezione del panorama filosofico, quasi tutti
i testi hanno una finalità politica, lo fa in modo diverso per guarire i mali della società bisogna fidarsi della
trascendenza e fidarsi di ciò che non si vede, molto importante è il valore della credenza religiosa e la visione di
Mozi è’ l’eccezione gli altri filosofi non sono del tutto atei, atteggiamento ambivalente e gli intellettuali si spingono
a negare interamente la presenza degli dei e spiriti negando che esistettero gli dei e le pratiche per l’immortalità e
le superstizioni popolari.

Panoramica delle scuole filosofiche più importanti

- La scuola dei nomi interessati alla questione del linguaggio e pensiero logico, nominato anche scuola dei
sofisti o dei logici, considerata anche una branca della scuola moista, opera legata alla logica trasmessa è
Con sun long.
- La scuola legista principale pilastro ideologico della dinastia Sin i pensatori legisti sostengono l’esigenza di
formare severi apparati burocratici con l’intento di contenere le variazioni innate dell’uomo, sfiducia nella
natura umana. I testi più importanti sono gli scritti del signore di Shan riflettano un nuovo stadio dello
sviluppo della letteratura cinese, con i testi filosofici più tardi si va verso la forma del saggio, caratterizzato
dal fatto che ogni capitolo è un saggio a sé stante. La bilancia delle discussioni si presenta come un insieme
di trattati a sé stanti.
- La scuola Yin e yang, l’universo è composto da due fasi la fase yin e lo yan, fase yin associata ai concetti
dell’inattività, notte, alla femminilità, inverno, terra, mentre lo yang è associato alle fasi opposte. Sono
opposte ma non si escludono a vicenda perché sono complementari, in alcune fasi predomina la forza yin in
altre lo yan, ma una forza è dentro l’altra

Opere filosofiche con idee eterogenee definiti come testi eclettici, intento cosmologico partendo dall’idea del soffio
che fa parte di vari modello cosmologici naturalistici del periodo Han. Pensiero materialista perché credeva nella
materia e non oltre quello dopo la trascendenza della materia stessa, dopo il II° sec. a.C. c’è meno gente che scrive
testi filosofici perché' c’è un rispetto sacrale dei classici.

Taoismo e Laozi

Taoismo, più grande filosofia degli stati combattenti, il taoismo nel secondo secolo d.c. il taoismo diventa una
religione, la visione dei testi Laozi e Janzi sono opere diverse che per secoli non vengono classificati sotto la stessa
scuola. Il Laozi viene associato alla dottrina dell’imperatore giallo, la dottrina che unisce varie forme di pensiero
rimasta importante nella corte Han prima dell’imperatore Wu, testo che aveva una valenza politica concepito come
una serie di consigli al sovrano mentre il Jianzi era un testo anto politico. pratiche alchemiche ed elisir di lunga vita
danno vita al taoismo associato al Laozi, ci sono differenze tra i testi anche il tema dell’immortalità è divergente tra
i due testi. Il convincimento che gli uomini sono gli unici animali ad essersi allontanati dal corso di vita della natura
interpretazione dell’universo che cambia in modo spontaneo non per la presenza degli dèi, i saggi devono agire
secondo i comportamenti spontanei dell’universo, ci fu un altro testo taoista il Liezi semplice meno visionario testo
stabilizzato intorno al IV sec. D.c.
Laozi = vecchio maestro, presunto autore del testo ed è stato identificato come saggio e secondo fonti confuciani fi
consultato anche da Confucio chiedendo insegnamento sui rituali. Saggio dell’antichità e poi questo saggio è stato
scritto chiamato Laozi per dare autorità al testo più recente. Sono stati ritrovati dei manoscritti nel 900 che
confermano le ipotesi su cui il laozi è un processo di varie lavorazioni storia strutturale complessa testo non scritto
da una persona e stratificato, richiama due concetti la via e la virtù non è catalogato come poema ma lo è, ciclo di
poesie innate e diviso in 81 stanze, lo stile è misteriose con aforismi e apparentemente disconnessi il laozi nasce
dall’ interesse politico come consiglio al sovrano su come fare per sopravvivere in mezzo a stati più potenti e il
consiglio è molto particolare. Per scoprire il tao bisogna abbandonare i confuciani e scordarsi del linguaggio e della
logica. La lingua è un ostacolo nella comprensione delle cose che sono figlie dell’unità e non è il modo di capirle se
si cerca di screditarle, per quanto riguarda il laozi possiamo dire che tipico di questo testo è il voler ribaltare le
convenzioni ci sono contrapposizioni. Alla fase della debolezza segue quello della forza e l’uomo sbaglia ad esaltare
la forma nei confronti della debolezza e laozi parla in modo positivo del valore delle cose deboli e dell’oggetto che
la gente gradisce di meno nelle coppie paritetiche, valorizza l’importanza del femminile rispetto al maschile, uno dei
concetti più famosi è quello del non agire usato in altro modo da Confucio, bisogna lasciare che le cose facciano il
loro corso, processi naturali senza bisogno di intervento esterno.

Brano stanza 11 Laozi: l’argilla viene modellata per fare il vaso ma la sua utilità sta' nel posto dove non fa nulla, noi
possiamo tagliare il legno e realizzare una st5anza ma la sua utilità è lo spazio vuoto, questa è una delle tipiche
argomentazioni dove rovesci ai valori in questo caso la coppia è essere e non essere, il non essere ha una sua virtù
decantata da Laozi,

Brano stanza 76 Laozi: qui c’è un'operazione dove la copia di valori è quella tra duro e morbido mentre laozi
pronuncia una sorta di apologia della fragilità associandola alla flessibilità e alla vita, il morbido è meglio del duro
mentre ciò che si rinsecchisce è morto, quando un albero diventa rigido poi si spezza, ciò che è inflessibile e
impotente prima poi conosce anche la sua fase opposta mentre ciò che è morbido e delicato va in alto, difesa della
morbidezza rispetto al concetto di forza. Interessante vedere come associa il decantare della morbidezza alla vita e
la rigidità alla morte. Il laozi considerato un testo importante per chi ricerca l’immortalità.

ZHUANGZI

Prende il nome dal maestro vissuto nel IV° sec. Secondo la biografia il maestro è nato nella Cina meridionale dove
copre un incarico minore e rifiuta la nomina di ministro, personaggio associato al ritiro, e perseguimento di una vita
da eremita, valutazione retrospettiva dell’opera taoista, testo stratificato complesso formato da varie parti databili
tra 200 e 300 a.C. testo unico nel panorama della letteratura della Cina pre-imperiale. All'interno di quest’opera si
trovano capitoli che non rispecchiano le teorie di Zhuang i capitoli più antichi sono 7, poi 15 più esterni e 11 parti
apocrife, i 33 capitoli si presentano come saggi che ricorrono anche agli aneddoti e alla fiaba, struttura saggistica,
premessa comune l’idea che le cose seguono un ordine naturale tranne l’uomo, rifiuto dell’impegno pubblico, il
disprezzo dei valori sociali e gerarchie, valori funerari e l’accettazione della morte, visione antipolitica. Tematiche
presenti e accennate nei capitoli interni poi approfondite in quelli esterni, polemica confuciana e contro chiunque
vuole creare regole sociali, essendo un'opera filosofica ha grande importanza come prosa degli stati combattenti.
L'aspetto che più conferisce unicità è la carica antipolitica e morale. Testo poetico antirazionalista la logica portata a
conclusioni paradossali la razionalità non viene ritenuta un mezzo per comprendere la realtà che è penetrabile alla
ragione che agisce secondo modelli indipendenti, è malleabile, fatta d’immaginazione. Si oppone a chi vuole
comprendere la realtà ponendosi delle domande, l’unico imperativo è la spontaneità e l’assenza di regole ha una
visione anarchica ed è un esempio originale della tradizione antica.

Parla spesso di professionisti come carpentieri e barcaiolo che non hanno bisogno dell’analisi agendo e modellano
creano i loro prodotti senza analizzare nulla in modo spontaneo; infatti, quest’arte che hanno dentro di sé non la
riescono a tramandarla ai figli l’esempio e la pratica è l’unico modo per impararlo, il tao non si può spiegare a
parole. Si prescinde dalla tendenza all'analizzare il linguaggio che è da scoraggiare mentre bisogna esaltare un
modo di vivere spontaneo, inoltre, c’è un’accettazione dei meccanismi naturali interni tipici di ogni essere che non
vanno forzati altrimenti ci si uccide. Un altro pensiero è che la vita sia un sogno il non distinguere la vita e il sogno,
non bisogna fare distinzioni tra vita e morte, veglia e sonno. Il tentativo di pervenire una riconciliazione con la
morte che non si distingue dalla vita perché c’è un flusso e l’accetta come processo naturale, fase della vita non
contrapposta ad essa. Vuole guardare alla realtà della decomposizione fisica come alla trasformazione delle cose
non si preoccupa di soffrire, porta avanti anche una polemica sul linguaggio che siano stati scritti per negare il
valore del linguaggio, i taoisti ci ricordano i limiti del linguaggio ma avvertono che non è uno strumento efficace e
non è la verità assoluta ma è uno strumento che ci inganna.

Brano Zhuang: tema accettazione della morte, si ha già uni dea ella concezione della morte come componente della
vita o cosa non diversa dalla vita, la morte è compagna della vita è l’inizio della vita, la vita è un addensamento del
soffio vitale, se questo soffio si addensa ecco che c’è la vita se il soffio di disperde c’è la morte, perché dobbiamo
essere ansiosi, accettazione della morte per non averne paura. Vuole superare la paura della morte accogliendola
nella vita rendendola parte dell’esistenza umana, ricadendo sullo stesso piano della vita.

Brano Zhuang: morte della moglie si trova sul letto di morte della moglie ma invece che piangere canta e suona una
ciotola come se fosse uno strumento, lo sorprende in questa situazione un esponente della scuola dei logici che
funge da contraltare al tema della razionalità, e si chiede come sia possibile. La risposta sorprende l’amico vede la
morte come una trasformazione, appena morta anche io volevo piangere poi ho iniziato a pensare a mia moglie
prima che avesse un corpo e un soffio vitale, tutto ad un tratto lei si è trasformata ed è nata poi ha avuto un'altra
trasformazione ed è morta come il passare delle stagioni se io dovessi piangere davanti alla trasformazione ella
natura dimostrerei di non aver capito nulla del corso della vita

Brano Zhuang: incontra uno scheletro mentre era in viaggio verso lo stato ci Chu e lo interroga su come sia finito in
quelle condizioni, vede nel teschio qualcosa di negativo. Il teschio dice che quello che mi hai detto dimostra che
non hai capito molto della morte e il teschio racconta per noi non c’è divisione tra re e suddito e stagioni non c’è
una divisione e la gioia di noi morti supera la gioia di un re sul trono, non ci credo risponde Zhuang, il teschio
risponde come pensi che io possa tornare in mezzo ai tormenti dei vivi. Il teschio usato come cuscino gli illustra una
rappresentazione della morte come posizione superiore della vita senza le problematiche,

Brano Zhuang: figurano quattro maestri, diventano amici perché condividono un atteggiamento di non paura nei
confronti della morte, uno dei quattro maestri va ad incontrarne un altro e gli chiede come va, dice che sta
benissimo e la natura mi ha reso deforme uno sgorbio, ma sto benissimo, decadenza fisica, posso trasformare un
braccio in un gallo e l’altro in pallottola per mangiare un gufo e trasformare il mio sedere in ruota di carro affinché
io vada in giro, atteggiamento nei confronti delle disgrazie che lo rende paradossale. Parte filosofica della risposta,
ho ricevuto la vita perché era giusto riceverla e ora me la tolgono perché è ora di perderla ci sono persone legate
alla vita ma perché devo andare contro il cielo ed essere risentito. Un altro maestro si ammala l’amico va a trovarlo
e trova moglie e figli che piangevano intorno a lui moribondo e li caccia via dicendo che stanno impedendo il
processo di trasformazione, la cultura associa al culto della morte vengono trattati come cose assurde da non fare.
Che meraviglia la natura creatrice che ti trasformerà nel fegato di un ratto o il braccio di uno scarafaggio accogliere
tutto della natura anche gli animali più disgustosi, io sono come un bambino che obbedisce al padre e alla madre
ma lo yin e yang sono molto di più dell’essere umano rispetto madre e padre, perché devo non ascoltare la natura e
ribellarmi e se mi piace la mia vita deve piacermi anche la morte in quanto me l’ha data la natura. La creatrice è
come un fabbro se io a questo fabbro dovessi dire di non voler essere trasformato in un altro oggetto o animale ma
rimanere l’uomo, fiducia nei processi della natura.

Brani Zhuang: rapporto tra sogno e realtà La FARFALLA, un giorno sogna di essere una farfalla poi all’improvviso si
sveglia ed è chiaro che è Zhuang, però in realtà non sapeva chi fosse se farfalla o uomo, a differenza deve esserci
nella trasformazione delle cose coscienza e sogno non sono due mondi separati, c’è un'ambivalenza tra sogno e
realtà.

Brani Zhuang: relativismo, questo brano vediamo che c’è una creatura molto piccola che viveva in un pozzo si vanta
della condizione di vivere nel pozzo, dicendo di essere in paradiso e di governare l’intero pozzo mentre la tartaruga
che vive nel mare dice che la tartaruga riesce a mettere piede nel pozzo gli si incastrò una gamba e ritirandosi
descrive il mare quando la rana ascolta quanto è grande il mare è spiazzato per questo la visione cambia dal punto
di vista, si sta rivolgendo a qualcuno che è un maestro di una scuola diversa dalla sua, e gli dice ora tu non sei altro
che una rana in un pozzo che crede di sapere le cose mentre io sono su un altro livello rispetto a te, tu credi di
essere in paradiso invece sei in una pozzanghera, il principe dice alla scuola dei logici vieni a sindacare quello che fa
un altro tu sei inadeguato a capire il pensiero di Zhuang fai meglio ad andartene quasi a minacciarlo delle
conseguenze. Quindi dice siccome quel ragazzino che è andato a imparare la camminata non è riuscito ad impararla
e si è scordato come camminava è dovuto tornare a casa gattonando. Tipico esempio della rivalità di dialettica tra le
scuole.
Brani Zhuang: tema natura peculiare, ci sono tre imperatori uno del mare del sud, nord e centro, per ripagare
l’ospitalità donano i sette orifizi delle persone, e dice che provano a fare questi fori per fare qualcosa di positivo
facendo un buco ogni giorno l’amico morì all’alba del settimo giorno, ogni essere ha la sua nature che non può
essere violata.

Brani Zhuang: si parte da una considerazione di diversa natura di ogni essere e i concetti di giusto e sbagliato,
ordine e disordine, i meriti e demeriti sono relativi anche un cavallo da corsa sa correre per chilometri ma cambia
quando deve cacciare un topo; quindi, non è assolutamente sostenibile quello di esaltare qualcosa rispetto ad un
altro e non si può dire che qualcosa è giusto o sbagliato c’è una complessità dell’invenire e del resto non esistono le
verità assolute come credono i confuciani che vanno fieri dei loro riti e regole, non vuole imporre la propria volontà
sulle cose ma accettarle in modo da diventare liberi.

Brani sulla natura e il rapporto con l’essere umano: il personaggio chiede ad un altro cos’è umano e cosa no, la
risposta è che il fatto che buoi e cavalli hanno quattro zampe è normale mentre quando si fora il naso al bue è
umano, critica quello che l’uomo fa alla natura, esplicitata la morale delle brevi fasi non distruggere il destino con la
forza di volontà e non imporla, non sacrificare il tuo nome per guadagni, questa è la verità polemica contro
l’intervento umano che altera gli interventi naturali assenza di regole la verità del taoismo è non turbare la natura e
non forzare il corso del destino, conflitto tra intenzione e spontaneità, critica anti confuciana nelle sfumature
all’impegno sociale e all’individuo nella ricerca del successo.

Brano sulla natura: personaggio chiede: è possibile possedere la via? personaggio risponde: Ma non possiedi
neanche il tuo corpo come pensi di possedere la via, ma se non possiedo il mio corpo chi lo possiede? Il tuo corpo è
una forma che la natura ti ha prestato come il fato che ti è stato prestato, non possiedi neanche i tuoi discendenti
sono come pelle prestata, di fronte a questa demolizione della consapevolezza di possesso che l’essere umano non
ha trova situazioni di nichilismo sterile perché la conclusione che se ne trae è positiva, dritta per vivere la vita in
modo leggero e positivo, siamo liberati dalla schiavitù del possesso e quindi adesso che sai che non possiedi nulla
ma quello che pensavi di avere era solo un prestito ma puoi trarre solo il senso di liberazione dalle ansie con la
leggerezza che da essere solo un granello della natura.

Brano polemica sul linguaggio: scambio di battute stanno passeggiando sul ponte del fiume Ha guarda i pesci
stanno nuotando felici e questa è la sua gioia, tu non sei un pesce come fai a sapere se è la loro gioia? Zhuang
diche che quando mi hai chiesto come fai a conoscere la gioia dei pesci tu sapevi che già sapevi che la sapevo già
dal fatto che passeggio sul ponte del fiume, si conosce per esperienza diretta senza appellarsi ai principi è un
processo miracoloso di trasmissione immediata e senza filtri della conoscenza. Le parole sono un'analisi di chi le ha
inventate, la conoscenza è percezione non comunicazione verbale e il linguaggio è uno strumento sbagliato per
tramandare la conoscenza.

Brano visione antipolitica e nati confuciana: sta pescando sul fiume e il re manda emissari del re a dirgli che voleva
assegnargli il governo del re ma continua a pescare e risponde: ho sentito che c’è una tartaruga sacra morta da anni
che il re lo tiene nel suo tempio, voi pensate che questa tartaruga preferisca essere oggetto di venerazione o
strisciare la coda nel fango, gli emissari dicono che la tartaruga preferisce strisciare, Zhang rifiuta la carica di primo
ministro dicendo che preferisce essere libero che venerato nella morte.

Brano antipolitico: quando va a fare visita al primo ministro, il ministro fu avvisato che sarebbe venuto, e il ministro
pensa che sia venuto a toglierli la carica ma Zhuang dice che c’è la fenice che si nutre in modo particolare e beve
solo cose di qualità una volta un ratto dice scio alla fenice, tu davvero mi stai cacciando come la civetta ha fatto con
la fenice, la politica è disgustosa agli occhi di Zhuang esprime la sua visione che mostra un conflitto tra i mondi
quello di libertà e l’impegno confuciano con il sacrificio dell’individuo, spontaneità contro poco spontaneo della
politica. La visione antipolitica è caratteristica del testo che lo rende unico nel panorama filosofico associata alla
polemica anti-confuciana.

Brano anti-confuciano: persona mutilata, un vecchio zoppo si reca da Confucio per chiedergli di beneficiare della
sua saggezza e risponde in modo inappropriato facendo rimanere lo zoppo di stucco. Quando lo zoppo se ne fu
andato disse ai discepoli che devono impegnarsi di più. Lo zoppo dice che non è ancora un uomo perfetto perché
cerca la fama attraverso i discorsi. In questo brano Confucio viene denigrato e considerato uno sciocco, e descritto
dallo zoppo come un povero illuso che brancola nel buio come un detenuto, dei suoi lacci che si è messo addosso,
laozi spiega nella risposta che Confucio è così perché è ignorante, perché ha le catene che lo rendono schiavo, lo
zoppo è libero a differenza di Confucio che è sciavo dei vincoli verbali che si è creato da solo. La morte e la vita sono
la stessa cosa, la pena di Confucio è stata data dal cielo.

I primi testi storiografici

Tra i testi storiografici più antichi quando ancora la storiografia non era ancora diventato un compito burocratico,
parti delle opere che hanno valore rilevante sono quelle con minor storicità. Il confine tra storia e narrative era
labile, erano biografie e presentate come storia, dopo secoli di sviluppo nella dinastia Tan si escludono le fonti
meno ortodosse biografie non ufficiali poco ortodosse che raccontano aneddoti più o meno attendibili di
personaggi importanti sono escluse dalla storiografia, avviene una biforcazione tra la storiografia ufficiale e quella
ortodosse, la storiografia ad un certo punto cambia forma, ma in epoca antica è ancora una branche letteraria che
ha il suo interesse in molti esempi e i resoconti del soprannaturale rimangono classificati come esempi di
storiografia in epoca Son, LEGAME RAMIFICATO TRA NARRATIVA E STORIOGRAFIA, opere storiche formano
ispirazione per grandi romanzi molti racconti presentano temi come grandi racconti. L'antico scriba era un membro
del ministero dei miti e la sua funzione era quello di astrologo e quindi doveva notare i segnali derivati dalla natura
considerato innaturali, stretto legame tra storiografia ed eventi naturali. Il più antico testo che narra la storia è il
CLASSICO DEI DOCUMENTI, testi letterali più antichi coevo del classico delle odi annunci e dialoghi che non vengono
contestualizzati, ritmo di quattro caratteri e discorsi attribuite ai sovrani delle dinastie più antiche dove rimanda al
concetto di mandato celeste. Un altro testo antico è GLI ANNALI PRIMAVERE E AUTUNNI raccolta di eventi in modo
cronologico riconducibile a degli annali riconducibili allo stato di Lu unici conservati perché era la patria di Confucio
testo scarno semplice e diretto, presentava dei riferimenti indiretti con il quale Confucio avrebbe commentato gli
avvenimenti su fatti e personaggi. Gli annali sono associati a tre commentari due erano incentrati ai significati
profondi l’altro è più complesso perché si fa riferimento ad eventi non presenti negli annali è un'opera
indipendente agli annali e successivamente modificate e successivamente letta come testo degli annali, presenta
anomalie linguistiche e la tradizione è su basi poco credibili, adotta un testo analitico ma aggiunge discorsi diretti.
L'opra presenta importante forma di retorica nel difendere la propria posizione, il narratore cerca di mantenersi
oggettivo riferisce gli eventi, intento didattico sui comportamenti morali premiati o puniti, la descrizione ei
personaggi si mantiene stabile senza mutazione, sono stereotipati e non vengono descritte in modo che esalti
l’individualità si concentra su questioni politiche con accenni ad eventi soprannaturali. LA PROSA DELLA
TRADIZIONE DI ZHOU poco ornata chiara e lineare.

Discorsi degli stati (GUO YU)

Riporta a discorsi relativi alle tradizioni di ZHUO vede un consigliere con capacità oratorie, dialoghi dal tono
didattico, diviso in più libri, risale al periodo della tradizione di Zhuo

Brano tematica libertà d’espressione: c’era un re e i suoi sudditi parlavano, il re è venuto a sapere che la gente non
sopporta il suo governo e si rivolge allo sciamano per farsi dire il nome e viene giustiziato, le persone impaurite
smettono di parlare e quando passa per le strade si scambiano degli sguardi che valgono di più delle parole, il re
contento dice al duca che è contento perché la gente non parla più e si è liberato delle critiche, il duca non
condivide il re dicendo che ha solo bloccato le bocche delle persone, un fiume quando lo sbarri quando poi rompe
la diga crei alluvioni e disastri come le persone, questo è il motivo per cui chi controlla i fiumi fa anche delle vie
supplementari, chi controlla il popolo concede un certo agio di parola, quindi il sovrano va consigliato e non può a
solo governare lo stato ha bisogno di ascoltare le voci che vengono dal basso, perché va consigliato come nelle
vecchie tradizioni sia un modo di esprimere il malcontento popolare, e il re deve ascoltare queste petizioni, questo
gli serve perché solo dopo che ha ascoltato il popolo può trovare una soluzione e questo è il modo di fare il re, la
gente è la fonte delle risorse di cui noi ci nutriamo e la loro bocca è un bene che va tutelato, come ti può saltare in
mente di bloccare la bocca della gente come se fosse un fiume, se tu lo impedisci con il governo del terrore pensi
che la gente ti sostiene, e pensi di governare a lungo? Il re non ascolta il consiglio e nessuno nel suo stato dice
niente rimanendo impaurita dopo tre anni il re viene esiliato. La libertà di espressione emerge in molti dibattiti della
Cina antica, nella visione confuciana la subordinazione del ministro al re non impedisce che il ministro deve esporre
le opinioni per guidarlo o correggerlo. Legittimazione della libertà di critica verso il sovrano, la poesia era un mezzo
di critica politica. Possiamo capire che il brano non nasce dal nulla c’è una base pre esistente della critica politica,
difesa della libertà di parola. Un re saggio deve evitare di alienarsi il favore del popolo, a criticare il governo non era
il popolo direttamente ma i ministri che si facevano portavoce del popolo, base ideologica che poggia nel periodo
degli stati combattenti, e bisogna lasciare il popolo libero di potersi lamentare senza essere travolto dalla rabbia
popolare.

Brano strategia degli stati combattenti periodo pre Han, esercizi oratori di persuasione, dove il consigliere prova
convincere il re a seguire i suoi consigli, ignorando i problemi etici, molti confuciani condannano questo testo
considerandolo immorale.

Le memorie storiche (SHIJI) Sima Qian

L'opera è tradotta come memorie dello storico, fu iniziata dal padre e completata dal figlio entrambi ricoprono la
carica di grande storico e l’opera è stata riconosciuta come capolavoro articolata in 130 capitoli divisi in 5 parti,
riportano in ordine cronologico gli avvenimenti più importanti. Le tavole in 10 capitoli sono un elenco dei sovrani e
degli accadimenti storici, i trattati sono 8 capitoli che parlano dei rituali, sacrifici, astronomia, i casati ereditari 30
capitoli dove al suo interno c’è la biografia di Confucio, e le tradizioni 70 capitoli rappresentano il fulcro delle
biografie e la parte più caratterizzante del testo al suo interno vengono raccontate storie di popoli oltre che di
persone importanti. Si individua un retroterra preciso quello della vita individuale, i personaggi svolgono il loro
ruolo sociale che svolgono come modello per la narrativa, non rappresentano solo personaggi di spicco ma anche
persone secondarie come assassini, pagliacci, mercanti.... le fonti principali sono le opere antiche, inserisce sezioni
di questi testi senza portare modifiche, utilizza anche aneddoti e storie che ha sentito nei suoi viaggi, conferisce una
valenza estetica e letteraria all’ opera, rappresentano il tentativo di scrivere una storia universale in senso
temporale e cronologico oltre che civile, inizia con il racconto dell’imperatore Giallo. Sima Qian opera alla corte Han
e il padre ricopre la carica di storico, viene imprigionato e incastrato a corte, decide di non suicidarsi per devozioni
filiale al padre, la sua opera mostra caratteristiche letterarie, i personaggi sono vivaci e si esprimono in dialoghi
brillanti non sono monocromatici, l’autore offre i commenti e reazioni emotive inserite alla fine dei capitoli non
interrompendo il filo della narrazione, IL GRANDE STORICO DICE….

Il rapporto con il retroterra confuciano è complesso, si può definire confuciano come aiuto al governo,
rappresentazione poco favorevole delle donne, alcuni esempi riferite alle memorie dello storico e l’atteggiamento
delle donne nel ricostruire le origini del popolo costruisce un panteon solo maschile e non cita le due divinità
femminili, in epoche più remote la misoginia era più attenuata, e dipinge in modo negativo anche il ruolo della
donna in politica quando elenca i difetti delle imperatrici Han, nonostante il suo approccio confuciano non è
totalmente confuciano ma presenta anche caratteristiche taoiste, viene criticato dai posteri in uno stato
confuciano, Wan Qiao nota come autrice di un trattato sulla matematica e un trattato in tono moralistico sul
comportamento della donna aristocratica intitolato precetto per le donne, il libro degli Han è il primo delle 24 storie
dinastiche, mentre quelle precedenti si occupavano di periodi più lunghi, vissuto in un epoca dove il
confucianesimo era consolidato e ritenendo Sama Tian poco consono, il libro degli Han ha un rigido didatticismo
confuciano, le diografie sono più aride con l’esigenza di insegnare qualcosa, la vivacità dell’ opera è inferiore perché
il valore letterario si basa in misura non rilevante. La storia di sama tian è importante dal punto di vista letterale per
la finzione un approccio di questo tipo si trova anche in altre storie dinastiche in particolare gli Han posteriori,
un'altra stira dinastica interessante è la cronaca dei tre regni che funge da modello per il romanzo dell’epoca Ming.
Le storie nascevano da iniziative private, a aprire dai Tang c’è una commissione di governo per descrivere la storia,
con minore interesse letterario con l’eccezione delle 5 dinastie che viene riscritta. Le memorie storiche influiscono
sulla storia successiva perché il modello delle sezioni storiche influenza le dinastie con le quattro sezioni, c’è
un'eccezione lo specchio generale come ausilio al governo, non è una storia dinastica basandosi sull'intento
didattico il filosofo compila il compendio dello specchio generale

Lettera a Ren Han (Sama Qian)

Brano lettera: s’inizia a capire lo sconforto e isolamento di Sama Qian, la castrazione vista come forma di
umiliazione subita dall’uomo, non soltanto nel presente facendo esempi a personaggi dal passato, si dice che gli
eunuchi sono sempre stati visti di cattivo occhio nel senso che si trovavano a disagio nello stare insieme a loro così
l’amico risponde io sono castrato come posso fare quello che mi chiedi la gente non vuole stare in compagnia
figuriamoci ascoltare consigli, io non posso dire niente perché la mia presenza infastidirebbe i potenti, ripercorre
com’è stato portato a corte dal padre che gli affida il l’incarico di astrologo e storico la tragedia, il Gen. Lin Lin non
era amico di Sama Qian e apprezzava da lontano la devozione genitoriale e la parola data, lo scrupolo nell’
osservazione e ne fa un dipinto di uomo di valore secondo la morale confuciana, proseguendo l’apologia di Lin Lin
che affrontava la morte nella sua carriera da generale, Sama Qian è addolorato nell’assistere come cortigiani che
non hanno mai rischiato la vita devono invece complottare contro di lui su una cosa andata male. Descrive il
coraggio delle truppe del generale e c’è un'esaltazione del coraggio e valore marziale. Ha combattuto fino alla
morte il nemico, esalta in un certo senso il valore senza arrendersi, giunta la notizia della sconfitta l’imperatore era
scritta e Sama Qian voleva dare la sua opinione all’imperatore e la sua difesa di Lin Lin fallisce, l’imperatore
imprigiona Sama Qian per il suo discorso, nota finale disperazione sulla condizione di castrato mutilato e deriso.

Brano lettera parte 2: adesso continua a parlere della tragedia della castrazione e nessuno e andato in suo
soccorso, dice noi siamo formiche rispetto all'élite noi storici siam considerati come giullari di corte non abbiamo
prestigio che qualcuno interviene se siamo condannati, sta facendo un elenco di cose disonorevoli una è quella di
subire disonore di dover vestire l’uniforme di prigioniero, ancor peggior quello di essere frustato, ancora peggiore è
essere rasato e incatenato, poi aver tagliato un pezzo di carne o gambe ma la peggiore è la castrazione, all’élite non
viene applicata questa punizione perché sono troppo degradanti, paragona i grandi funzionari alle tigri se sono
liberi sono spaventose ma quando cadono in una fossa restano a girarsi attorno in cerca di cibo allora non fanno più
paura, stessa cosa lo dicono dei funzionari, fino a che sono liberi sono autorevoli, anche un grande funzionario
quando gli metti le manette per legargli mani e piedi, quando lo frusti e lo metti dentro una cella lo rendi
impotente e quando vedi il guardiano s’inchinerà fino a toccare il terreno con la testa, è naturale quando il potere
viene costretto con la forza. Tutti i personaggi importanti che pur potenti quando vengono messi a giudizio non
erano in grado di prendere la decisione di suicidarsi per liberarsi, la conclusione è sul perché da sempre si è
preferito essere cauti nell’umiliare i potenti

Brano lettera suicidio: non è che sono del tutto stupido se non mi sono suicidato c’è un motivo, anche una
ragazzina in prigione sarebbe capace di suicidarsi, pensate che io non sono in grado? perché non potevo pensare di
lasciare incompiuta la mia opera letteraria, tantissimi uomini di prestigio sono stati cancellati e nessuno li ricorda,
solo quelli eccezionali sono stati ricordati come il re di Zhou, fa un elenco di persone Confucio quando era disperato
scrive gli annali, i discorsi degli stati scritto quando è diventato cieco. In queste persone ricordate oggi avevano
gravi problemi che gli pesavano nel cuore e solo perché non riuscivano nella realtà ad esprimere le idee e
tramandarle agli altri. C'è ‘idea che la scrittura che rende eterna la memoria di una persona di talento. La sua
scrittura di incapace (modesto) dice ho subito la pena più umiliante perché non volevo lasciare incompiuta la mia
opera, c’è una difesa dell’idea di scrivere per i posteri simile a quella espressa nella biografia di un altro scrittore. Il
finale della lettera descrive la sofferenza intensa sia fisica che mentale dopo la castrazione, speranza nei posteri e
riconoscimento del proprio valore e onesta nel sacrificio, passaggio sulla creazione letteraria visto come una
profonda sofferenza di personaggi illustri che in quelle situazioni hanno compiuto opere importanti perché capaci di
convogliare il coloro dolore (ispirazione Sama Qian). La difesa del generale rientra nella figura di Sama Qian,
rappresentato come personaggio eroico che si tagliò la gola.

Critico della biografia di Jing Ke

Alcuni letterati hanno composto ballate che imitavano le ballate anonime settentrionali, tra 270 e 400 vicino a
nanchino nascono le ballate che trattavano il tema amoroso, si segnalano le ballate: canzoni di mezzanotte di
diverse poetesse si conservano nelle corti delle dinastie del sud molte ballate erano liriche tranne 2 che erano
poetiche (Mulan). Tra il 400 e 500 si trattava di letterati settentrionali emigrati al sud. Le ballate meridionale
raccolta canzoni di mezzanotte composte in dialetto sudorientale da una cortigiana del IV sec. La raccolta di 40
componimenti, poesia malinconica il tema centrale è amoroso sono quartine pentasillabici estesamente imitate
esercitano un ruolo importante per la formazione della quartina.

Ballata 1 e 2 tema amoroso: sembrano rappresentare un dialogo tra uomo e donna intravisti al tramonto fuori dalle
mura della città che trasudano un desiderio erotico.

Ballata 12 e 23: sono caratterizzate dal tema del desiderio amoroso che diventa ossessivo che diventa totalizzante
nel discorso fatto nelle poesie

Ballata 24: siamo difronte a una canzone provocante dove la donna dice che la sua gonna non avendo legato la
cintura può svolazzare al vento, il vento di primavera è riconducibile alla passione, sentimento erotico sia a livello
che passione che gelosia nei confronti dell'amato infedele, personaggi femminili “emancipati”.

le 4 stagioni tematica erotica sezione canzoni di primavera.


Ballata 6: il cuculo canta in mezzo al bambù cadono i fiori riempiendo la strada e le ragazze in cerca di piacere
vagano al chiaro di luna e le loro gonne in seta strusciano sulle strade, unisce il paesaggio al movimento umano di
ragazze alla ricerca del piacere, notare della variazione rispetto ai riferimenti sugli uomini,

Ballata 9: andando in giro alla ricerca del piacere cammino sulla rugiada di primavera alla ricerca di un uomo che
abbia le stesse intenzioni

Ballata 10: si ha il motivo del vento di primavera che apre la gonna soffiando. Bipartizione del comportamento dove
i primi due descrivono la natura e gli altri due versi sono umani con la presenza di associazioni la primavera e
l’amore.

Ritarda la partenza perché aspetta un altro cavaliere errante da lui ritenuto valoroso, il principe fa capire che non
gradisca che sta procrastinando la partenza e gli chiede come mai non è ancora partito e lo invita a mandare avanti
un'altra persona, non accetta questo discorso, stizzito dice che ha rinviato perché sta aspettando una persona di
valore non invio un ragazzino a uccidere il re; quindi, andrò da solo in quanto non mi avete dato tempo di
aspettare, arrivato e fa giungere al re la sua presenza con la testa di una persona che venne ricevuto di buon grado,
ricevuto dal re tiene in mano una scatola con la testa mozzata, il personaggio considerato di poco valore fa fallire la
missione, quando si avvicina al trono cambia colore, cerca di riparare il danno. C'è una descrizione di colluttazione
perché non riesce a colpire subito il re perché non vuole in quanto non vuole ucciderlo e gli dà una chance di
rimanere in vita e questo fatto non gli va a favore, ma interviene un medico che lo colpisce con la scatola di
medicine e viene ferito così la missione fallisce. Uno dei personaggi coinvolti con il principe Dan cambia nome
diventando famose come suonatore di liuto, ottenuto un invito dall'Imperatore mette del piombo nel flauto per poi
colpirlo ma non andò bene e il personaggio viene condannato a morte. Il commento finale: dice di avere
testimonianze che conoscevano i fatti e smentisce alcune versioni dell’impresa concludendo, a volte anno successo
altre no ma le idee su cui sono basate i fatti sono fedeli, i personaggi non hanno mai tradito i loro principi e i nomi
sono trasmessi, ritorna l’ossessione per la conoscenza dei nomi anche nei posteri.

Biografia Bo Yi e Shu Qi (Sama Qian)

Due personaggi costituiti da valori virtuosi e altissima pietà filiale e venuti a sapere che il re di Jou aveva a cuore gli
anziani andarono a presentarsi al re quando arrivano trovano una situazione diversa il loro modello era morto e suo
figlio diventato re va in guerra contro gli Shang, il re Wu ancora in lutto. Contestazione dell’azione del re perché
agisce durante il periodo di lutto e perché era un suddito della dinastia Shang, la pagano cara se non fosse che sono
stati salvati da uno che riconosce in loro una virtù particolare, il re fonda la dinastia Jou ma poi si rifiutano di
mangiare i cereali di un re che non ha rispettato i rituali uccisero il re e fondato una dinastia con la conseguenza di
morire di fame, si ritirano su una montagna, composero una poesia mentre muoiono di fame: così morirono id
fame e si pone un problema e arriva ad un ragionamento controverso: sama qian di fronte ad una tragedia si chiede
come sia possibile che gli uomini virtuosi siano ripagati così dal cielo, mentre i cattivi non erano puniti, c’era uno
che si nutriva della carne dei bambini che virtù aveva questo assassino che muore in tarda età?. Giunge a mettere
in dubbio la via del cielo è un problema interessante chi commette il male spesso viene ricompensato mentre chi si
è mantenuto puro nel conformarsi ai valori e ideali imprescindibili sono stati spesso vittime di una sorte ingiusta.
Qui si dice che una giustizia si può praticare perché non è divina ma umana e c’è una sfiducia nella divinità, chi si è
sacrificato in modo invano ma successivamente gli viene riconosciuto il merito da Confucio che riabilita il loro nome
quindi la giustizia che non esiste con il tempo diventa parzialmente giusta, sembra un abominio da parte del cielo,
questo gesto non è invano e Confucio lo riconsacra come “protettore” dei riti e si può trattare una linea con la
castrazione di Sama Qian.

Rapsodia FU in epoca Han

Periodo Xin e Han, evoluzione storica del periodo 221 a.C. il regno di Xin completa la riunificazione del paese, inizia
l’età imperiale, sebbene ebbe governato persoli 15 anni porta molti miglioramenti, il governo patrocinava la scuola
legista e chiede il rogo dei libri dopo la morte del’ primo imperatore sorgono dei problemi interni, successivamente
ci fu la dinastia Han che espande l’impero all’asia centrale. I principali sviluppi la corte patrocino il confucianesimo
come filosofia dello stato che integrava l’antica politica con i classici e le teorie cosmologiche, scritti i commentari,
la tradizione centrale era il confucianesimo che si ergeva sopra le altre, si forma il primo stile di scrittura il LI SHU
dei funzionari, con la diffusione della carta il Li Shu si evolve nel Kai Shu. L'invenzione della carta evento
rivoluzionario per la diffusione dei testi perché era più economica la produzione e di facile divulgazione, nella
seconda dinastia Han si entra in un nuovo periodo, prima c’erano opere attribuite in modo aleatorio mentre con il
nuovo millennio si entra in una nuova era, solo le opere storiche e filosofiche e due raccolte poetiche, le prose brevi
come lettere e memoriali si conservarono in pochi casi come le rapsodie le conosciamo perché trascritte dentro le
memorie storiche, solo dal secondo secolo doppo crosto ci sono le raccolte che diventano più corpose, all’inizio non
erano compilate dagli autori ma sulla base di antologie raccolte tempo dopo e non erano affidabili, risultando
maggiormente affidabili. La diffusione della carta fa abbandonare il bambù e le strisce di legno, nella biblioteca
imperiale lavora il compilatore della strategia degli stati combattenti, le biografie di donne esemplari è organizzate
in temi che fanno discorsi sofisticati per articolare le opinioni, tra cui la madre di Mencio, il tradimento, opera dal
tono moralistico, didascalico e risentono dell’influsso confuciano molto conservatrice, società patriarcale. La rivolta
dei turbanti gialli indebolisce il governo centrale dell’impero con la lotta contro gli eunuchi lasciando il potere in
mano ai militari, assumendo il controllo della Cina dove promuovono un salotto di letterati e fonda la dinastia Wei,
gli altri due generali si proclamavano imperatori sotto il loro controllo dinastia: Shuo Shuan e Wu. Periodo dei tre
regni che ispira un romanzo di epoca Ming.

Genere poetico della rapsodia poesia con intermezzi in prosa che descrivono un oggetto o azione con grande
dettaglio a differenza del classico delle odi, non vengono cantate ma recitate, vicine ai canti di Chou gusto nella
ricchezza del linguaggio, alcuni dei primi autori sono noti come lessicografi, non hanno una lunghezza standard,
raggruppata insieme ai generi di prosa anche se era un genere di poesia, erano composte a corte con l’intento
celebrativo dell’imperatore. Rapsodia di Gao Tan, e sulla dea risalenti al III IV sec. Dopo cristo. La rapsodia del parco
imperiale è stata conservata perché contenuta nelle memorie storiche. La rapsodia sulla stabilizzazione dei
sentimenti, ritorno ai campi dove l’autore celebra il ritiro da incarichi pubblici per ritirarsi in campagna. L'io poetico
è rappresentato mentre attraversa il fiume Luo ma non vede bene la dea. Altre sono la rapsodia del testo e le tre
capitali delle dinastie dei tre regni. Il genere viene inserito negli esami di stato che seguiva regole metriche rigide.

Rapsodia sul vento di Gaotang

Rapsodia sul vento celebrazione della corte: il re rappresentato mentre passeggiava nel palazzo viene colpito dal
vento e diche che il vento lo condivide con la gente comune e il cortigiano risponde al re che non è così perché il
vento è diverso in quanto questo è un vento regale. La risposta c’è una descrizione del vento che è dettagliata
facendo ricorso ad abilità lessicografiche, descrivendolo con toni celebrativi dicendo che è lussuoso, si posa su fiori
e foglie assorbe il profumo delle essenze e colpisce i fiori di loto è gentile il vento che entra nel palazzo del re, è un
vento aromatico, e lo riconosciamo come vento del re per le essenze di cui è impregnato, che dopo essersi reso
nobile entra nelle camere attraverso tende preziose. Descrizione di un vento meno nobile: c’è una descrizione
desolante della gente comune che si riempie di polvere e cenere solleva rifiuti e entra attraverso finestre malconce
nelle stanze. Continuità tra i canti di Chu e la rapsodia a livello di contenuti e metriche.

Rapsodia dell’incontro con una dea (Gaotang): carattere descrittivo di un paesaggio, risponde al re che chiede cos’è
questa nebbia e dice che sono le nebbie dell’alba e il re chiede cosa sono allora gli racconta una storia: questa
storia racconta di un re precedente che vede una dea che gli appare nel posto in cui si trovano ora, gli appare in
sogno e si concede a lui, la dea confida prima di congedarsi che lei è nuvole e pioggia, passaggio poetico della
descrizione dell’apparizione delle nuvole della dea.

Rapsodia sulla dea: prova a descrivere l’incontro avuto con la dea, questa dea svanisce al risveglio è un esempio di
come i mortali e immortali non si concludono con un rapporto, notare che la rappresentazione della donna è
attraente ma irraggiungibile, esaltazione della figura femminile.

Poesia classica epoca Han

Le poesie di tipo shu usata nel classico delle odi, la differenza con la ballata è poco definito spesso sono confuse di
solito si considerano le poesie quelle non associate al gruppo musicale tipico delle ballate, dal punto di vista
formale la lunghezza varia mentre nella poesia il verso è uguale per tutte le poesie, le poesie avevano una natura
lirica e brevi, caratteristica che rimane per secoli, la canzone dell’eterno rimpianto formata da centoventi versi, le
poesie classiche degli Han adottavano il verso tetrasillabico, oppure il verso pentasillabico e lo stile Sao, il
pentasillabico si trova nelle ballate degli Han anteriori, le poesie più antiche sono anonime inserita successivamente
nella raccolta di poesie di tono malinconico, le prime attribuzioni riconducono agli Han posteriori, la poesia dei
quattro dolori associato alla cultura popolare fino a diventare il più importante della cultura cinese. All'inizio della
tradizione cinese non c’è una cultura a carattere culturale, la figura cavalleresca non fu monopolizzata per via del
confucianesimo, i letterati cinesi non danno importanza alla narrativa ma preferivano una poesia espressiva e
liriche che esprimevano il sentimento, la figura della donna abbandonata simbolo del letterato a cui non
riconoscono il valore.

Poesie 19 poesie antiche tema la nostalgia: si esprime il dolore di due amanti lontani dove uno è un viaggiatore, c’è
una donna che aspetta l’uomo ma non sa quando fa ritorno, nostalgia e desiderio, non è chiaro chi parla se il
viaggiatore o chi sta a casa, prevale un senso d’impotenza dal dolore causato dalla distanza non c’è un impulso a
ribellarsi al dolore.

Poesie 19 poesie antiche tema la nostalgia: c’è una minore remissività della voce poetica femminile, la donna è
diversa da quelle classiche in quanto non è una donna d'élite, era una cortigiana sposa di un mercante ritenuti in
fondo alla classe sociale, questo aiuta a spiegare il motivo per cui si ribella, dicendo che non riesce più ad aspettare
il suo uomo e non si può lasciare un letto vuoto, è un invito che fa la donna al fatto che è pronta ad aspettare un
uomo nuovo se il suo amato non si presenta più.

Poesie 19 poesie antiche tema Carpe diem: la voce poetica sta guardanido delle tombe, scenario malinconico che
gli ricorda l’impermanenza della vita, perché dice che l’uomo è nato tra cielo e terra ed è veloce, c’è l’invito a
fermarsi e godersi della bellezza della vita, prendo la tua gioia e versa il vino versalo per bene, vai verso le grandi
città e divertiti, festeggia fino alla fine rallegra il tuo cuore, non perdere tempo. Poesie di banchetto recitate o
cantate in occasione di banchetti per rallegrare la festa.

Poesie 19 poesie antiche tema Carpe diem: c’è un personaggio rappresentato che sta facendo un giro fuori città e
durante il tour delle tombe l’io poetico s’intristisce, le tombe dormono sotto il Fiume Giallo e queste tombe non si
risvegliano mai, la vita dell’uomo è breve come un soggiorno di un viaggiatore che si ferma per una notte o due e
poi costretto a partire, c’è questa premessa malinconica, c’è una satira di tutti quelli che praticavano la ricerca
dell’immortalità anche usando il mercurio, facendo ricorso alle pratiche alchemiche, la voce poetica si prende gioco
di chi cerca l’immortalità, la cosa migliore è bere il miglior vino e vestirsi con seta e lino, anche con piaceri materiali

Poesie 19 poesie antiche tema Carpe diem: la vita umana non arriva neanche a cento anni ma nel periodo abbiamo
preoccupazioni per mille anni, il giorno dura poco e la notte è così lunga allora perché non andare in giro con la
candela in mano, invito alle carpe diem a cogliere la gioia del momento presente senza rinviarla ad un futuro
indefinito, lo sciocco che risparmia sarà deriso nel futuro. Questa poesia ha un invito a cogliere le gioie a spendere
ad andare in giro di notte per andare in giro a cercare godimento anche a livello sessuale.

Poesie 19 poesie antiche tema Carpe Diem (Zhao Zhao): periodo letterario Han periodo importante per la poesia
con il miglioramento della capacità di conservazione dei testi, nel periodo delle sei dinastie la letteratura acquista
vita propria, la poesia tende ad essere legata agli eventi del tempo e alla vita degli autori, personaggi generici, ma
adesso diventa personale c’è una connessione tra io poetico e poeta, scrive speso in modo autobiografico
esprimendo i propri sentimenti riguardo il suo ruolo nella società, poesia più lirica ed intimistica, il verso
tetrasillabico rimane comune ma in quest’epoca il contributo prosodico è il verso pentasillabico che raggiunge il suo
massimo, prima poesia non anonima, tra i temi principali ci sono le dure condizioni del periodo politico governato
da guerre, la separazione, e il lamento della persona abbandonata.

Poesia di banchetto titolo Canzone breve: il vino davanti a me mentre canto piò assomigliare alla vita dell’uomo,
come la rugiada al mattino; quindi, come bandire questa malinconia che mi pervade con i pensieri che non riesco a
cacciare e il rimedio c’è è il dono del vino, tradizione del banchetto.

Ballata raccolta canti popolari ma non è certa come cosa, le ballate antiche sono 115 canti anonimi della Cina del
nord databile ai primi due secoli d.c. diversi temi trattati tra cui anche la nostalgia di casa, irregolarità metriche
espressioni colloquiali, civiltà agricola e natura stereotipata dei personaggi poetici, il titolo la distingue dalla poesia
perché suggerisce la melodia originale su ci è stata critta la ballata. Canzoni parlavano d’amore.

Ballata (Yuefu) anonima: come sempre l’amato è lontano e racconta che regalo posso mandargli un fermacapelli di
guscio di tartaruga poi abbellito con giada e perle, poi ho sentito che lui ha cambiato sentimento non mi amava più
quindi ho bruciato il fermacapelli da questo giorno in poi basta con il mio amore per lui è finito, minaccia di rilevare
lo scandalo alla luce del sole, voce femminile forte, che non si trovano nella tradizione poetica dei letterati che le
rappresentano come remissive e mute.
Ballata tema erotico e amoroso titolo il Barcaiolo: scritta in lingua dei Viet, poi tradotta negli stati di Chou, in
seguito tradotta anche in cinese. Ha una prefazione in prosa. Parla di una relazione tra due uomini: il re del regno
stava viaggiando su una barca e c’era un rematore e cantava mentre remava, il re fu toccato dalla canzone e fu
avvolto dal desiderio e accolto nella sua coperta, le relazioni tra re e suddito era frequente. Nella canzone si dice il
mio re non saprà mai che lo amo.

Ballata anonima tema del Carpe diem e transitorietà: ballata che riprende versi letti, tipica poesia di banchetto i
versi presi da altre fonti, discorso fatto è lo stesso della necessità di godere del presente liberarsi dal dolore e
cercare un’evasione dai dolori la consolazione c’è ma è temporanea come la vita.

Ballata sei dinastie: i letterati patrocinati da varie corti hanno composto ballate, tra cui la famiglia Zhao contribuisce
alla formazione del genere, tra 270 a nanchino ci sono ballate anonime dei mercanti che affrontano il desiderio
amoroso con linguaggio vivace, gioco di parole tra loto e compagna, loto e passione, filo di seta e amore,
espressione dialettali e discorso diretti. Canzoni di mezzanotte si conservano perché apprezzate dalle dinastie del
sud molte erano liriche tranne due narrative: i pavoni volano a sud est, e la ballata di Mulan. Nuova ondata di
imitazione popolare nel 400, in seguito sotto i Tan alcuni si occuperanno della ballata.

canzoni di mezzanotte: composte in dialetto sudorientale da una cortigiana vissuta nel IV secolo, 42 poesie
popolari prive di titolo, parole cantate su melodia malinconica, il tema centrale è amoroso, sono quartine
pentasillabici, che godono di ampio successo, ruolo principale nello sviluppo della quartina, voce poetica femminile
e gioco di parole, espressioni ricorrenti.

Ballata 1: sembrano rappresentare un dialogo tra uomo e donna intravisti fuori dalle mura della città che trasudano
desiderio erotico

Ballata 12 – 23: sono caratterizzate dal tema del desiderio amoroso che diventa ossessivo, il continuo desiderio
della persona amata che diventa totalizzante

Ballata 24: canzone esplicita e provocante dove la donna dice che la donna non ha legato la cintura può facilmente
svolazzare al vento e se si apre è colpa del vento di primavera.

La ballata di Mulan

Settentrione periodo delle sei dinastie, la ballata di Mulan compositore anonimo, ambiente diverso dalle ballate
meridionale, mondo marziale perché il nord della Cina è governato da molte guerre, clima diverso, la stessa
protagonista non era di origine cinese ma dei nomadi insediato a nord, anche il nome denuncia la provenienza,
ragazza travestita da maschio per sostituire il padre richiamato alle armi per combattere contro i mongoli.

Ballata: vede Mulan che tesse e sospira e la gente gli chiede perché sospira pensi all'amore all’amato? Non era la
tipica ragazza che sospira per l’amore ma è già proiettata in un ambiente maschile a livello dell’esercito, ma pensa a
quello pur di evitare al padre di dover partire in guerra è pronta a prendere il suo posto, atto estremo di pietà
filiale. Va in guerra già dal primo giorno di lontananza non sentiva più le grida del padre e madre che la chiamavano
perché la volevano in dietro ma sentono solo i rumori del fiume, dopo anni di guerre rientra a vaca vittoriosa
insieme all’esercito. Mulan rientra nel ruolo di donna esprime il. Desiderio di perseguire una carriera politica
impossibile per le donne; eppure, mostra un desiderio per la devozione filiale, il suo desiderio è di tornare a casa e
in questo senso rientra nella sua identità di genere, quando torna i familiari festeggiano, ritorna a vestire i panni
femminili, prima lo fa rifiutando incarichi e ricchezze e adesso lo fa anche a livello estetico, acconciandosi anche i
capelli, esce di casa e incontra i compagni d’armi, erano stupefatti scoprendo che era una donna, dice che maschi e
femmine sono diversi però se li vesti con li stessi panni e li fai combattere allora chi puoi distinguere chi è maschio o
femmina. Identità di genere molto interessante all’interno della canzone e un altro aspetto è l’atto della pietà filiale
sacrificando tutto per il padre.

Ballata di Fu Xuan

Ballata non popolare autore Fu Xuan: alla ballata di Mulan proponeva una riflessione sull’identità di genere, nella
seconda si parla di questioni di genere da un altro punto di vista dove la voce poetica lamenta la condizione della
donna a livello patriarcale che subivano una segregazione dal resto della società. Compiangimi e compiangetemi
perché il mio corpo è femminile e vivo una condizione di inferiorità mentre il ragazzo ha aperte le porte della
società ed è invitato a combattere contro venti e mare ha le porte aperte, disuguaglianza tra i generi nasce da una
serie di costrutti culturali, quando nasce una donna non si festeggia non è la pupilla di casa cresce in stanze
femminili e più appartate non ha possibilità di entrare in contatto con le altre persone tipico della società
patriarcale del periodo. C'è una descrizione dei processi di come l’invecchiamento fisico della donna fa si che il
marito smette di desiderarla e va in cerca di nuovi amori mentre la donna non ha queste possibilità perché vive
segregata, c’è una descrizione di alienazione all’interno di una copia prima sono inseparabile ora sono come gli unni
ei cinesi, nemici confinanti, la distanza creata diventa incolmabile.

Periodo delle sei dinastie tradizione poetica dell’eremita

Periodo delle sei dinastie 220 – 589 d.c., le poesie dell’eremita di colui che si allontana dal mondo e dalla società, si
parla di medioevo cinese secoli dal crollo degli Han e fondazione dei Son, si divide in primo medioevo periodo delle
sei dinastie, secondo medioevo 5 dinastie. Dal periodo dei 3 regni delle 6 dinastie la Cina si divide a nord da
stranieri, e un sud che diventa il centro culturale e politico. In quegli anni 6 dinastie meridionali hanno la loro
capitale a Nanchino, la dinastia Wei è finita sotto i generali e poi soppressa. Al sud ci sono dinastie che tengono
dinastie per pochi anni mentre a nord le dinastie le più durature fu quella dei Wei, con la fine degli Han si verifica
un arretramento confuciano e la contaminazione con altre filosofie, avanza il taoismo prodotti i commentari e
nasce la corrente poetica dell’eremita e avanza il buddismo che arriva in Cina nel I° secolo d.c. e gode del patrocinio
statale solo nel 5 secolo. Nel nord furono scavate grotte buddiste. Il taoismo religioso nasce alla fine della dinastia
han con il primo maestro celeste dopo essergli apparso Laozi, la corrente originaria contribuisce alla formazione
scritte liturgiche. Mentre l’altra filosofia taoista del nord inizia nel XII sec. Religione di salvezza, i primi traduttori
buddisti usano un linguaggio taoista, la scrittura del canone buddista influenza quella buddista e la nascita di un
clero taoista è visto come una religione straniera, idea di salvezza e zen entrano in fusione buddismo e taoismo.
Commentati per la prima volta il tema della contemplazione il ritiro nella natura dalla società che assume un
significato diverso non soltanto un vezzo o percorso spirituale ma anche di sopravvivenza perché la poesia diventa
pericolosa molti poeti vengono giustiziati dallo stato, inclinazione taoiste con tendenze eremite e ricerca
dell’immortalità. L'eremita fugge dall’impegno della vita politica, la frammentazione dell’idea politica e la
retrocessione del confucianesimo fa sorgere interesse verso il taoismo, nel periodo delle sei dinastie il taoismo
predominava sul confucianesimo e anche gli eroi erano taoiste, svalutate l’idea della carriera nello stato. Il poeta
eremita vuole tornare ad uno stato originario polemica sul linguaggio del Laozi. L'eremitismo nelle montagne
veniva rappresentato come interessante, ci sono studi arcani che sosteneva concetti come il non essere e la base
dell’essere, necessità che le azioni dell’individuo siano spontanee, fioritura delle conversazioni pure sulle filosofie
taoiste o buddiste.

Ruan Ji

Primo poeta eremita delle sei dinastie, vissuto nel 3° secolo comportamento bizzarro e anti-rituale, pare che abbia
accettato un incarico solo perché comprendeva un assistente bravo a distillare alcool, scrisse un saggio su Juang.
Cerca di farsi dimenticare dalle cariche politiche, rimasta una raccolta di 85 componimenti intitolate poesie del mio
cuore, la malinconia è il tono dominante l’io poetico personaggio che cerca la pace nella natura e dell’immortalità,
altre sono satiriche che prendono di mira i politici, dal punto di vista formale sono pentasillabiche.

Poesia 1: in questa poesia c’è un'invocazione della malinconia notturna e si accorge della visione della luna che si
riflette sulle tende sottili, c’è l’ingresso della brezza nella veste, verso di un cigno solitario metafora per l’eremita,
sperduto nelle praterie lontano dalla società, evocazione dei problemi e affanni che ingombrano la mente dell’io
poetico.

Poesia 3: la poesia ha abbandonato tutto ho galoppato lontano dalla società e sono andato ai piedi della collina
occidentale, non sono in grado di proteggere me stesso figuriamo se so prendermi cura della moglie e figli, rinuncia
della dimensione politica e familiare, rinuncia alla famiglia per l’isolazione della natura. Conclusione ci riporta al
paesaggio che fa eco al sentimento di mestizia, paesaggi autunnale legato alla malinconia diventando più rigida con
un paesaggio invernale con note gelide.

Poesia: nel viaggio di ritorno si volta indietro a guardare il quartiere dei piaceri dove aveva speso i usoi soldi, e
adesso p un eremita ha intrapreso un sentiero di montagna e adesso questo fatto di essersi voltato indietro a
guardare i percorsi giovanili lo riempie di timore perché non vuole ritornare a frequentarli.
Poesia: idea dell’eremita chiara e evidente c’è un uccello solitario che da solo si solleva in volo e svanisce
nell’immensità del cielo e mai più si sentirà parlare di lui perché non è la compagnia giusta per gli uccelli è un corvo,
visione dei politici, ritiro dalla politica contaminata.

Poesia: la voce poetica mette in dubbio l’intelligenza del sovrano che rivela la portata della sfiducia dell’eremita nei
confronti della politica, con la capacità di ritirarsi nelle montagne per praticare le pratiche dell’immortalità.
Dimensione individuale antipolitica di disimpegno taoista.

Poesia: non mi interessa compare un cavallo alato ho paura che mi lascia piangere in mezzo alla strada, io mi curo
soltanto di evitare di non essere intrappolato nella rete della società che quando ci cadi dentro non esci più; invece,
io preferisco fluttuare su una barca leggera, la consolazione della natura il perdersi della natura figura del
pescatore, la natura ha un potere consolatorio e ancor di più per i poeti eremiti, relazione tra uomo e natura.
Quindi il potere consolatorio della natura, è meglio dimenticare dimenticarsi e essere dimenticati in mezzo a un
fiume o lago, meglio perdersi nelle distese d’acqua piuttosto che bagnarsi l’uno con l’altro con le bollicine d’acqua,
anticonformista, si appella agli immortali agli antichi che lo aiutano a sopravvivere in questa lunga e paurosa notte.

Xi Kang lettera a Shan Tao

Poeta del periodo taoista sostenitore delle pratiche alchemiche per prolungare la vita e scrive un saggio con questo
tema, il testo esprime la convinzione che si possa vivere anche mille anni, privandosi delle emozioni, si dipinge
come anticonformista, disprezzava l’idea di occupare incarichi pubblici, con l’accusa di aver aiutato all’amico viene
giustiziato insieme all’amico. Noto per la sua passione per il liuto, verso tetrasillabico all’interno delle poesie tratta
temi come Ruan jI

Lettera Shan Kao: esprime l’ideale dell’eremita risposta all’amico, che ha scritto per invitarlo a subentrargli in un
incarico politico che stava per offrirgli, ma lui rifiuta sostiene in modo polemico che dimostra che non è un vero
amico perché se mi conosci davvero non vuoi vedermi sgobbare in ufficio sotto un milione di carte elencando tutti i
problemi che avrebbe nel caso accettasse l’incarico offerto dall’amico, difesa dello stile di vita dell’eremita, ricerca
di coltivazione individuale e elevazione spirituale. Crogiolarsi nel gustare i suoi difetti ed esporli rivendica solo il fare
ciò che fa piacere escludendo la possibilità di impegnarsi in attività di suo disinteresse, atteggiamento di elevazione
rispetto al gusto comune. PARAFRASI LETTERA: vuole spiegare come stanno le cose dal suo punto di vista sulla
questione dell’immortalità, la si può ottenere attraverso lo studio di alcune pratiche, dice che entrambe le posizioni
sono sbagliate, certo che gli immortali esistono esaminando i documenti e le testimonianze degli storici, questi
immortali esistono e sono tali perché alla nascita hanno ricevuto un soffio vitale unico, ma si può raggiungere anche
mille anni se si prende cura di se stessi anche a livello fisico non solo mentale, soltanto il fatto che la gente non
conosce queste pratiche, l’autore dice che le tecniche per vivere mille anni sono state dimenticate prò esistono da
tempo e elenca in un brano tutte le pratiche fisiche legate al corpo e alla cura compresa una dieta particolare,
mentre a livello mentale bisogna: minimizza i desideri e sanno bene che fama e status chi sa praticare la via dell’
immortalità sa bene che i valori confuciani sono derisibili. Dice che oltre alle varie prescrizioni della cura del corpo
per nutrire la vita bisogna raggiungere una calma contemplativa che porta al non agire, si oppone a Wan Chong non
credono all’esistenza dell’immortale e di chi gode di una longevità.

Tao Yuanming

Nel periodo Zhou orientali natura del tao astratta di poco interesse, stile molto elaborato e definito artificioso, un
poeta si distingue dalle mode dell’epoca che lo porta ad essere molto amato dai successivi. Inizia sotto la poesia
bucolica, nello stesso periodo della poesia di paesaggio, dopo aver ricoperto incarichi pubblici si ritira in campagna
nel 405, perde il suo incarico dopo essersi inginocchiato davanti ad un magistrato, desiderio taoista di godere di una
vita semplice, nelle sue poesie descrive le gioie di un paradiso di campagna dei piaceri semplici e di una vita isolata,
coltiva pesca per garantirsi il sostentamento appaiono die villaggi in lontananza e montagne non sono sperdute
come in altre poesie. Descrive il processo della decisione di ritirarsi dalla vita pubblica, difesa dei valori privati
rispetto a quelli pubblici, amava ubriacarsi e cantare la felicità del vino, poeta autobiografico della sua vita privata
poesia fortemente personale. Primo poeta che include le date nei titoli descrittivi, dal punto di vista formale sono
veri pentasillabici, diventa uno dei poeti più apprezzati grande immagine di bevitore e eremita diventa
particolarmente importante nel periodo della dinastia dei Son, riflette un'immagine precisa di un eremita Tranquillo
e spontaneo che non si cura della forma nelle poesie, questo intervento di Su Shu abbia preferito una versione del
verso piuttosto che un’altra. Con i son si passa alla cultura della stampa che determinano il modo in cui vengono
trasmesse le letterature precedenti, il verso di Tao Xian in lontananza vedo la montagna meridionale un'altra
versione in lontananza guardo la montagna meridionale. Molti curatori delle poesie antiche applicano le lenti
all’opera di una persona vissuta prima semplificandola appiattendola interpretandola in modo personale analoga
all’appropriazione confuciana di opere pre-confuciane.

Analisi poesia bevendo il vino: questa è una delle più famose inizia con un verso famosissimo costruito la mia
capanna dove abita la gente mai il rumore dei cavalli non lo sente, questo isolamento è mentale non fisico,
liberazione spirituale dal mondo esterno, verso vedo in lontananza i monti meridionali, l’aria dei monti è dolce la
sera, polemica sul linguaggio impossibilità di esprimere con parole la gioia che l’animo umano ha quando è a
contatto con la natura, la serenità che emerge guardando questi paesaggi bucolici, bisogna provarlo non leggerlo,
ma lui lo scrive e ammette che la lingua è fallace e non è in grado di esprimere ciò che l’animo prova

Poesia ritorno ai campi: c’è un tentativo di rappresentarsi come qualcuno che non ha gusti conformisti, purtroppo
sono caduto in mezzo alla polvere del mondo e per tredici nani sono stato prigioniero della società ma come un
uccello desidera i suoi vecchi boschi come un pesce desidera i suoi abissi, così il poeta ha un desiderio nostalgico
della libertà (litotomia con i confuciani) ritorna nei suoi amati campi, questa liberazione dalla rete del mondo e
delle cose del mondo fatto di essere diventato funzionario e il desiderio di liberarsi dalla gabbia e tornare nei campi
e nella natura, società dipinta come la prigione ciò che è artificiale è la violazione della natura e c’è la necessità di
trascenderlo.

Poesia ritiro bucolico: manifestazione del soprannaturale, mondi fantastici, questo suo ritiro bucolico in campagna
in strade difficili da transitare tiene lontane anche le carovane degli amici e si bea della solitudine e isolamento, la
lettura delle cronache del classico delle montagne e mare consente di avere una visione di tutto l’universo,
ricostruzione di un mondo fantastico e questa è la gioia l’evasione nel mondo fantastico che decide di esplorare.

Ritorno ai campi la patia è dell’anima un posto dello spirito cioè la campagna che consente allo spirito di godere
della libertà che la società nega in modo preciso. Rapsodia ritorno ai campi: per la fame e povertà per il fatto di non
riuscire a mantenere la famiglia ha un'idea di diventare funzionario pubblico, gli viene proposto un incarico in un
luogo lontano da casa ancora instabile attraversato dal caos e disordine fino a che non gli offrono una posizione
vicino casa gli vengono affidati campi sufficienti per procurarsi del vino; quindi, pochi giorni del suo nuovo lavoro e
non vedeva l’ora di tornare a casa, il mio istinto è per la libertà non supporta restrizioni e questo è andare contro la
mia natura, la mia natura è sacra peggio come il re morto per violazione della sua natura, o della fame, tutte le
volte che accetto un affare statale non ho fatto altro che dare in pegno l’anima libera per dare da mangiare
all’corpo e quindi emerge un conflitto. Ero vergognato di aver abbandonato i miei principi e questo richiama la
lettera di Xi Kang. Finalmente si presenta l’occasione per andare via con la scusa della sorella morta e nella località
dello sposo lui ne approfitta per andarsene e rinunciare all’incarico pubblico. Parte in versi della rapsodia: si
esplicita meglio che ho ipotecato la mia mente piuttosto che l’anima, è stata colpa mia se ho reso la mia mente
schiava del mio corpo, bisogni primari davanti alla libertà, decisa e chiara concezione di ciò che è giusto e sbagliato
come l’impegno sociale e la carriera diplomatica sono sbagliate mentre è giusto l’allontanamento mentale, adesso
sta tronando verso la sua amata campagna, la porta c’è ma non si apre mai, nessuno va a trovarlo e lui non esce
mai dal suo paradiso bucolico. Basta sono tornato a casa che vadano al diavolo anche le mie amicizie che finisca
anche il mio vagabondare su e giù dall’impero, rinunciare all’amicizia significa rinunciare alla vita pubblica e le
relazioni sociali, percorso di straniamento e uscita dalla società. Il mondo e io non abbiamo più a che vedere l’uno
per l’altro, dove pensate di andare chi persegue gli ideali di raggiungere la fama del mondo e ricchezza, non aspetto
nulla dal cielo non ho desideri che mi schiavizzano, ma che dubbio devo avere non mi interessa la ricchezza e fama
io preferisce camminare da solo sulla montagna comporre verso in riva al torrente che scorre di fianco a me,
ricchezza spirituale, importante sottolineare come sia fondamentale l’evocazione delle gioie del paesaggio bucolico
della natura e le gioie che provengono dalla natura nel comporre verso, esaltazione dell’ozio letterario che per
essere perseguito ha bisogno di isolamento mentale, spirituale, fisico e del paesaggio fatto di natura e possibilità di
uscire e scalare le colline ci vuole apertura che va in contrapposizione alla chiusura della gabbia della società
insieme alla società.

Prosa sorgente dei fiori di pesco: poesia che diventa un classico della prosa, il pescatore solitario che sta sulla barca
diventa una distesa di peschi dove al suo interno c’è una società prospera di persone. Il guado è un percorso
spirituale.
Un altro autore del IV e V secolo che dà origine alla poesia di paesaggio, nobile meridionale che termina la sua
carriera come decapitato considerato ribelle. Nobile che ricopre molti incarichi ma esiliato a Canton, si era ribellato
perché si dedicava a esplorare alle campagne e non faceva il suo lavoro d’ufficio. Decapitato perché amava
esplorare le campagne e trasgrediva ai compiti. Descrive una natura che diventa protagonista, diventa il perno della
poetica il paesaggio.

Poesia: c’è questo bagliore luminoso che pervade le colline e ruscelli stregando e tenendo avvinto l’uomo
impedendogli di tornare a casa, prigionia magica, rapimento dei sensi, qui sta fornendo una descrizione
paesaggistica, la bellezza dei dintorni solleva il personaggio dalle preoccupazioni del mondo, quando le
preoccupazioni si calmano grazie al paesaggio le cose del mondo diventano leggere e si libera, bisogna astrarsi dalle
cose e guardarle dall’esterno, bisogna entrare all’interno delle cose e poi saperne uscire e così le cose appaiono più
leggere, la leggerezza si ottiene dalla contemplazione del paesaggio e si rivolge a chi cerca di nutrire la vita si
riferisce ai taoisti dicendogli di trovare questa via per cercare di raggiungere i tuoi obbiettivi.

La prefazione di Xiao Tong alla selezione letteraria

Dalla poesia alla prosa nascita della critica letteraria, la letteratura del III secolo è principalmente dal nord
successivamente del sud al Fiume Azzurro che diventa il centro culturale, con la carta risale la compilazione dlle
prime antologie; quindi, questa crescita dei testi in circolazione porta all’esigenza di riflettere sul ruolo e la
letteratura la canonizzazione dei classici. La storiografia sempre più legata al governo, nel II sec. la produzione di
classici si arresta del tutto. In epoca pre moderna i classici le storie e filosofi sono considerate letteratura. I primi
esempi di critica letteraria emergono nel III sec. Dove nasce l’esigenza di riflettere sulla natura, raccolta di saggi
dove ne rimane solo uno, nel 5 sec. Il culmine della letteratura trattato di cinquanta capitoli scritti in prosa. Questo
trattato e scritto da Liu Shi, affronta varie tematiche fino all’origine e sviluppi dei singoli generi la poesia, ballata
rapsodia, dove elenca le caratteristiche e più in generale forma, stile... nuova consapevolezza del valore della
letteratura. La selezione letteraria dopo l’apparizione dello stile del trattato dei draghi viene compilata un'antologia
la selezione letteraria illustrazione pratica dei giudizi, selezione di belle lettere, poesie e prose del periodo delle sei
dinastie, mentre la poesia esclude lo stile della poesia di palazzo, l’antologia incarna una produzione moderata della
letteratura perché riflette la visione confuciana e l’idea che la letteratura deve esprimere la personalità dell’autore.
I letterati erano gran parte confuciani.

Prefazione di Xiao Ton illustra la nuova consapevolezza della dignità del ruolo della letteratura e il ruolo che ricopre,
senso stretto delle lettere scritti considerati per il valore estetico e letterario piuttosto che la trasmissione di idee
non ha scopo pratico, c’è una prevalenza dell’aspetto estetico e artistico. Sorge nel periodo della sei dinastie. c’è
stata un'esplosione del volume dei testi prodotti che diventa impossibile capirci qualcosa se non si fa una selezione
delle opere; quindi, è necessario selezionare i fiori dalle erbacce altrimenti non ci si raccapezza, devi selezionale e
scartare le erbacce ma hai escluso Confucio come fai a giustificarlo, Confucio è come la luna e sole non può essere
soggetto ad alcuna operazione di selezione, lui è un astro. Laozi, Mencio li esclude perché erano filosofi e volevano
trasmettere un insegnamento quindi la letteratura filosofica non va bene come letteratura in senso estetico,
diventando indipendente escludendo i filosofi che scrivono non per il piacere di creare e per il bello ma per
trasmettere un insegnamento quindi non è letteratura, denotando l’evoluzione delle sei dinastie verso una
consapevolezza della letteratura e dare origine ad una critica letteraria. Tema centrale il principe delimita i confini
della letteratura escludendo anche le storie di Sama Qian e i classici rimangono le raccolte di poesie e scritti, sta
facendo un manifesto di ciò che è considerato belle lettere e no.

Poesie del V e VI sec.

Dinastia Tang la più famosa della produzione poetica, nel V e VI sec. crescente distacco della poesia e la società
linguaggio usato meno esplicito e indiretto, notevole evoluzione. Antologia diversa di Xiao Tong, le nuove canzoni
da una terrazza di giada rappresenta lo stile di palazzo stile di corte del sud tema sensuale e materiale della vita di
corte, artificiosa ornata con la descrizione di oggetti e descrizione delle donne rappresentate come oggetti, creature
sole e fragili consumate dal desiderio. Molte poesie sono scritte da donne e quest'antologia una delle poche dove
figurano molte poetesse, in particolare 105 compositoi, temi malinconia vita di corte che rappresenta la donna
legandola alla dimensione domestica senza uscita. Lo stile scopre gradualmente con i Tang. Dal 700 s’ispirano alla
poesia lirica abbandonando quella di palazzo, questa tradizione della poesia di palazzo viene condannata come
frivola e immorale, l’ingresso del buddismo stimola una frenetica attività traduttiva dell’asia centrale, la prima la più
significativa, lo studio della fonologia favoriscono la formazione dei quattro toni del cinese, i quattro toni sono
diversi dalla lingua odierna. Osservanza varie regole nell'uso del tono ed entra per la prima volta nella poesia, i
quattro toni sono divisi da una divisione binaria usata secondo modi precisi all’interno di un distico il tono deve
essere speculare con i versi, le alternanze tonale non erano osservati, si guardava che il contrasto tonale era in
successione.

Nuove narrazioni dei racconti del mondo

Le nuove narrazioni dei racconti del mondo prima raccolta di aneddoti del V sec. Divisi tematicamente tra vizi e
virtù. Rappresenta uno dei testi non buddisti con usi linguistici vernacolari, più vicina a quella parlata, prosa
informale.

Racconto 1: aneddoto che vede ritornare a casa dai parenti Ruan Zi che va a salutare la cognata,

Racconto 2: la moglie di un vicino era molto bella e vendeva vino, lavorava in una locanda, gli uomini bevevano
spesso a casa della donna e quando era ubriaco dormiva a fianco alla donna.

Racconto 3: personaggio legato a Ruan Zi. Liu Lin la moglie lo rimprovera, dicendogli basta stai bevendo troppo ti fa
male smetti! Lui risponde sono d’accordo voglio smettere ho bisogno degli dèi prepara birra e carne, portandoli
davanti all’immagine del dio si inchina e prega, versi scherzosi e la sua preghiera per smettere di bere è ironica fa
credere al cielo di essere un famoso bevitore. Qualunque cosa mia moglie possa dire non ascoltarla, prende la birra
offerta in sacrificio e la beve cadendo a terra ubriaco.

Racconto 4: toglieva i vestiti e stava nudo in casa e chi lo criticava gli rispondeva: per me il cielo e terra sono la mia
casa e la mia casa sono i miei vestiti e voi che ci fate sotto i miei vestiti? Natura eccentrica del poeta eremita.

Prefazione di raccolte di poesie padiglione delle orchidee: IV sec. Scritta in memoria di una gita primaverile nella
natura che vede riuniti molti poeti, alcuni ospiti compongono poesie, calligrafia in stile corsivo.

Prefazione: descrizione del paesaggio idilliaco dove si riuniscono i personaggi, la felicità e la gioia di trovarsi in
mezzo alla natura è qualcosa di idilliaco, la gente e gli uomini si frequentano solo per il breve corso delle loro vite.
Le persone trovano il piacere in cose diverse chi nel conversare, chi vive la vita senza briglia selvagge libere ognuno
è diverso ma qualcosa unisce tutti e trova piacere per breve tempo, riflessione sulla transitorietà del piacere,
bellezza e vita, c’ò che dava piacere è passato in un istante svanito come possono i loro cuori riconoscere un
sentimento di nostalgia, livello di malinconia esistenziale che scaturisce dall’osservazione della natura precaria
dell’esistenza, senso di come ci sia qualcosa di immutabile nell’animo umano è particolare quello che dà origine alla
malinconia è sempre lo steso, malinconia leggerissima esistenziale, allude alla malinconia poetica con godimento
estetico della malinconia, descrizione di gioie dell’ozio letterario alla transizione delle gioie. Questa universalità del
sentimento è dovuta al fatto che la vita umana è transitoria e questo è quello che rende gli umani tutti uguali;
quindi, io scrivo questo sapendo che quello che scrivevano i miei predecessori lo capisco perché anche io sono
umano e quando qualcuno leggerà i miei critti lo capirà quello che volevo dire garantito dalla similitudine ella vita
umana.

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