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400 anni di storia giapponese. Il nome deriva dalla capitale Heiankyo (capitale della pace e della
tranquillità), l’attuale Kyoto. Kanmu edificò la nuova capitale accanto al mare, in una zona circondata da
montagne e colline, attraversata da due fiumi, posizione molto bella e strategica.
Il periodo è contraddistinto dalla presa di potere da parte della famiglia Fujiwara, grazie ad un’abile
politica matrimoniale (davano le proprie figlie in sposa all’imperatore). L’imperatore era sempre presente,
ma il suo potere era meramente simbolico, gestito dai Fujiwara. Di fatto, in tutta la storia giapponese
l’imperatore esercitò potere effettivo solo nei settant’anni dell’epoca Nara.
In questo periodo le influenze cinesi furono minori. Al tempo, infatti, la Cina era nel disordine a causa
della caduta della dinastia Tang, di conseguenza vennero interrotte le ambasciate. Fu dunque fu un
periodo di assimilazione, caratterizzato dall’orgogliosa coscienza di aver ormai generato una cultura
originale ed autosufficiente. Fu anche un’epoca di stravolgimenti linguistici: se in epoca Nara il
giapponese aveva otto vocali e svariate consonanti in più, in epoca Heian le vocali divennero 5 e fu
limitato anche il numero delle consonanti.
RELIGIONE
In epoca Heian si svilupperanno soprattutto due scuole buddhiste: il Tendai (altopiano del cielo) e lo
Shingon (vero verbo).
Il Tendai venne portato dalla Cina dal monaco Saichou, in un periodo in cui il buddhismo si liberava
dalla fedeltà ai modelli indiani e sviluppava teorie originali. Saichou si trasferì in Cina e ottenne
l’ordinazione dal monastero di di Zhiyi. Tornando in patria condusse con sé testi e sutra.
Per Saichou tutti possono raggiungere l’illuminazione se studiano la legge, meditano e pregano. Di fatto
la setta subì una decadenza morale, volgendosi ad interessi sempre più terreni, esercitando grande
influenza politica e persino militare, con la presenza monaci armati e combattenti.
Il quartier generale della setta fu fissato sul monte Hiei.
Lo Shingon venne fondato da Kukai. Si basava sulla fede nel buddha vairocana, che in Giappone prese il
nome di Dainichi, grande sole. Per lo Shingon l’intero universo è una manifestazione del Buddha
Dainichi, trascendente e immanente al contempo. Lo shingon adoperava formule magiche (darani), a cui
si aggiungevano mantra pronunciati in particolari posizioni del corpo (mudra). È con Kukai che giunse in
Giappone lo yoga. Alla base dell’insegnamento di Kukai c’è la teoria dello sokushin shoubutsu,
“diventare buddha in una sola vita”, evitando le reincarnazioni.
Il monte sacro dello Shingon è tuttora il Koja.