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ANALISI DELLA POESIA: GELSOMINO NOTTURNO [GIOVANNI PASCOLI]

Caratteristica stilistica:

Il Gelsomino Notturno è uno dei componimenti che rende perfettamente il simbolismo Pascoliano,
decadentismo, ovvero il modo di procedere nella scrittura poetica attraverso immagini simboliche
accostate tra di loro in maniera ardita (audace) ; una caratteristica della poetica di Pascoli è proprio
quella di procedere per libere associazioni e corrispondenze tra cose molte lontane tra loro poste
accanto come due immagini creando un rapporto di scambio, di comunicazione, di associazione.

In questo componimento Pascoli insiste molto su percezioni olfattive di un certo tipo, questo insistere
sugli aspetti olfattivi, rimanda a un’attrazione morbosa nei confronti dell’amore visto nella sua
sensualità e carnalità perché la personalità di Pascoli è scissa (isolata) rispetto al rapporto amoroso, da
lui considerato da una parte fonte di turbamento, tanto da essere evitato per tutta la vita, dall’altra
forte di grande attrazione poiché da lui considerato proibito.

La ripetizione dell’avverbio “là” evidenzia il punto di vista “lontano” di Pascoli cioè dimostra quanto lui
sia osservatore, distante, quasi estraneo a ciò che si consuma all’interno della casa e quindi abbiamo
implicitamente una sottolineatura della solitudine, l’esclusione di Pascoli rispetto al sentimento e
rapporto amoroso, il poeta si identifica nell’ape cattiva che trova occupate tutte le celle, così come 
l’ape giunta in ritardo è costretta a viaggiare da sola nel mondo circostante, Pascoli è andato incontro a
questa amara solitudine preclusi (ostacolando) i piaceri dell’amore.

La tematica ricorrente in questo brano è quella della morte, delle immagini mortuarie collegate al
mondo vegetale per i gelsomini. Pascoli si lega al tema della morte e al campo semantico del molto
vegetale.

Questa poesia è stata considerata, delicata e morbosa allo stesso tempo a tratti metafora erotica
perché si assiste alla descrizione, rappresentazione dell’unione sessuale tra l’amico di pascoli e sua
moglie e il poeta immagine che l’indomani all’alba dopo il rapporto fisico la donna sia incita
esattamente come [parallelismo donna-gelsomino notturno] il gelsomino notturno (bella di notte) è un
fiore che subisce l’impollinazione di notte, apre la corolla per ricevere il polline, la mattina i petali si
chiudono perché concludono la fecondazione, il rito di fecondazione [parallelismo fiore-casa].

(traumi di pascoli: tragedie familiari, morte del padre, madre, fratelli, hanno portato avanti
psicologicamente e concretamente un atteggiamento di rigorosa chiusura nei confronti dell’esterno
che si traduce in assenza di rapporti interpersonali con figure femminili, infatti egli non si sposerà mai e
non avrà mai figli, l’esterno viene rifiutato in maniera intransigente (severa) perché rappresenta il
pericolo, una dimensione in cui si celano le avversità, le insidie, gli inganni ecc, luogo antitetico
(contrapposto) all’estero è invece il nido cioè quel luogo, quel microcosmo che Pascoli cerca di ricreare
senza riuscirci, attraverso l’unione con le sorelle, ma è un nido in cui lui non è padre né marito ma
semplicemente fratello in assenza delle figure genitoriali, questo nido diventa un luogo dalla duplice
valenza e antitetica perché il nido è il luogo di sicurezza, di riparo dalle minacce del fuori ma diventa
anche luogo di oppressione, di soffocante chiusura dal quale pascoli non riesce a venir fuori perché il
nido, la dimensione che lui ha voluto ricreare, diventa anche la prigione che lo trattiene e lo tratterrà
per sempre e che gli impedirà per tutta la sua vita di costruire legami interpersonali, fisici carnali con
altre donne).

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