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> CULTURA
in scena a Zurigo e Lugano.
«La caratteristica principale
del musicista è saper ascolta-
re» spiega Capoferri: «Il piani-
Felice Tagliaferri per
sta accompagnatore, in un
concerto, deve capire istanta-
neamente le esigenze del can-
il «Focus inclusività»
tante, sostenerlo espressiva-
mente,muovere iltempodove
nehabisognoerespirareinsie-
al Diocesano
me a lui; in teatro, invece, deve
saper seguire con precisione il
gesto del direttore in modo da
sostituireilpiùfedelmentepos-
sibile l’orchestra che arriverà
nelle prove d’assieme. Il diret-
toreascolta l’orchestraelapla-
sma, la indirizza, la guida. Il
compositore ascolta il mondo
fuori e dentro sé».
Qualedelletreattivitàprefe-
risce?
Il pianismo è una sicurezza,
la direzione una possibilità, la
«Il mondo fuori e dentro sé». Il bresciano Luca Capoferri, che lavora molto anche all’estero composizione un sogno. Ten-
go aperte tutte e tre le strade, Opera del 2020. «Nuovo sguardo - Acrilici, olio e legno. Sonia
perché non so dove mi porterà Pietà ribaltata» di Felice Tagliaferri Costantini, «Annunciazione blu»
lavita.Comporreèsempresta-
del musicista
scriveva Gianadrea Gavazze- cato all’accoglienza, attraverso
ni, nel compositore agiscono scultore non vedente iniziativecomeil«PercorsoalBu-
elementi morali e materie fisi- Al via anche Sonia io», che nelle prossime settima-
che,vitaspiritualeeconcretez- ne sarà allestito in permanenza
zadi linguaggiedi circostanze, Costantini e l’icona e realizzato in collaborazione
IN GALLERIA
Installazioni video dell’artista britannica da APalazzo, l’enigmatico Giulio Paolini da Massimo Minini, le sculture di Andrea Salvatori da Kanalidarte
È
tutta una questione di contesto. L’attore nero che disegnate a matita sui muri, moduli quadrati che si
recita Shakespeare davanti a un ritratto di Otello, il ripetono, si rincorrono e si accostano a formare virtuali
«Moro di Venezia», o la maschera caraibica che si spazi-cornice, a dispetto del titolo «Momenti di verità» resta
aggira nel giardino del palazzo di una famiglia che un interrogativo sospeso: qual è l’oggetto della mostra?
fece fortuna con lo schiavismo. Sonia Boyce, esponente di L’opera o lo spazio che la contiene? L’autore? Lo spettatore?
punta della scena black-British, Leone d’Oro all’ultima La geometria astratta o quella concreta e percorribile? Da
Biennale di Venezia, torna negli spazi di APalazzo Gallery in una sala all’altra, si rincorre un autore che continuamente
piazza Tebaldo Brusato 35, in città, con «The Disorderly», sfugge, girato di spalle, pronto a scomparire dietro lo stipite
due installazioni video nelle quali affronta nuovamente i di una porta, lasciando dietro di sé un enigma irrisolto. (Via
temi a lei cari del rapporto tra bianco e nero, maschio e Apollonio 68, Brescia. Fino al 28 gennaio; lun-ven 10-19, sab
femmina, passato e presente, cultura e natura. In «Ain’t 15-19; chiuso fino a domenica 8).
Misbehavin’» (2022, ripresa di una delle performance di «Six Anno nuovo, tempo di oroscopi. Ognuno può scegliere la
Acts» del 2018) l’attore nero Lasana Shabazz «en travesti» si propria costellazione da Kanalidarte in via Alberto Mario 38,
confronta con la rappresentazione del «nero» nell’arte e in a Brescia, dove Andrea Salvatori allestisce nello spazio tinto
Shakespeare, in un crescendo grottesco e dissacrante di di blu «DeSidera», sorta di planetario affollato di sculture in
denuncia degli stereotipi, in cui anche il «to be or not to be» ceramica create assemblando calchi di oggetti quotidiani ed
diventa interrogativo sul «chi essere» e la propria evocativi e sfere di varie dimensioni come pianeti in orbita.
rappresentazione. Con «Crop Over» (2007) la fredda Faentino di nascita, Salvatori usa magistralmente la
eleganza della dimora della famiglia Lascelles è scardinata APalazzo. «Ain’t Misbehavin’», 2018-22, video 2 canali, carta da parati ceramica giocando su raffinati contrasti cromatici (sabbia e
dalla presenza di un attore sui trampoli che si aggira con la cenere, pochi tocchi di colore), sull’opposizione di lucido e
curiosità e l’insolenza di un animale esotico. Quello che in Da Massimo Minini, Giulio Paolini si presenta per la opaco ottenuto con particolari lavorazioni della superficie,
Europa è maschera folklorica, si fa vitale portatore di settima personale in 40 anni di attività della galleria scarti di proporzioni. Il risultato è un universo in cui vagano
energia nelle strade delle Barbados invase dai danzatori e bresciana, con una mostra concettuale che nella sua microcosmi che sembrano provenire da mondi
suonatori del Crop Over, il festival del raccolto. (Fino al 28 geometrica essenzialità muove la riflessione sul rapporto tra lontanissimi, oltre lo spazio e il tempo, portatori di messaggi
gennaio; mar-ven 10-18, sab 15-18; chiuso per le festività spazio espositivo e opera d’arte, autore e spettatore. Tra un (o desideri) ormai dimenticati. (Fino all’11 febbraio, lun-ven
sino a venerdì 6). modello in plexiglass della sala che lo contiene, silhouettes 10-18).