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Data e Ora: 09/06/10 00.

37 - Pag: 35 - Pubb: 09/06/2010 - Composite

Giornale di Brescia Mercoledì 9 Giugno 2010 spettacoli 35

Ritrovare se stessi su un’isola (e in scena) Francesco Renga su Italia 1


A Lumezzane, per DifferenzArti, «Spiaggiati nel crepuscolo», lavoro teatrale di Fausto Ghirardini e Paola Bignotti per i Wind Music Awards
LUMEZZANE Per DifferenzArti Fe- zi, Ernesto Carlini, Palmira Manes- Come? Giocando. Con la sabbia, fin- ■ È la sera di Francesco Renga. Ma re e l’onere di aprire la seconda serata
stival, stasera, mercoledì, alle 21, al si, Cristian Rambotti e Silvana Cre- gendo di volare, tutti insieme, come anche di Ligabue, Claudio Baglioni, Re- dei «Wma», interpretando - dal vivo,
Teatro comunale Odeon, in via Mar- scini. L’ingresso è libero. Per infor- bambini. E di notte parlare e danza- nato Zero, Biagio Antonacci, Antonello con l’orchestra - la sua versione di «Un
coni 5 a Lumezzane, Anffas Desen- mazioni tel. 030.8929251. re alla luna, abitando quell’incerta Venditti, Elisa, Gigi D’Alessio, Mario amore così grande», il successo d’antan
zano - Compagnia dell’Asino Verde «Le persone ad un certo punto striscia di spazio che sta tra la terra Biondi... targato Mario Del Monaco.
propongono «Spiaggiati nel crepu- della loro vita decidono che è ora di e il mare: l’incerto confine e l’umido Sono questi alcuni fra i protagonisti - È esattamente lo stesso brano che il
scolo», con Giorgio Calanna, Enzo cambiare» spiega il regista Fausto crepuscolo che ci permettono di es- su Italia 1, alle 21.10 - della seconda pun- cantante bresciano ha proposto - sem-
Antonio, Maria Lonardini, Sara Riz- Ghirardini, che insieme con Paola sere vivi e riprendere il mare». tata televisiva dei Wind Music Awards, pre all’Arena - domenica scorsa, nel ga-
zini, Davide Ruffoni, Sara Rossi, Bignotti ha scritto anche il testo: «E Domani la rassegna sottotitolata registrati a fine maggio all’Arena di Ve- la di anteprima del programma lirico
Giovanna Aldofredi, Paolo Crema- si imbarcano su di una nave, che tut- «L’arte e la differenza: un nuovo ap- rona. Il primo appuntamento, mercole- dell’anfiteatro scaligero. La serata, pre-
sco, Paolo Delai, Rosembert Straz- tavia fa naufragio. Ritrovare se stes- proccio al teatro sociale» prosegui- dì scorso, è stato seguito da oltre 2 mi- sentata da Antonella Clerici, è andata
si su un’isola non è facile: bisogna rà con la riproposizione - sempre al- lioni e 500mila spettatori. La terza ed ul- in onda in diretta su Raiuno, raccoglien-
abbandonare il passato, disfarsi de- l’Odeon e sempre alle 21 - di «Cado- tima puntata verrà trasmessa il 16 giu- do 4 milioni e 595mila spettatori e risul-
Fausto Ghirardini, regista e co-autore dello spettacolo gli oggetti. Solo così, liberi, i naufra- no farfalle», andato in scena ieri se- gno. tando la trasmissione più vista della se-
ghi possono cominciare a cambiare. ra a Brescia. A Francesco Renga era toccato l’ono- rata.

Viaggio al centro
della Terra
con Superquark
Angela torna con lo speciale sul vulcano islandese
e altre undici puntate fra scienza e profezia Maya
ROMA Il suo nome è graficamente pieno di let-
tere aliene e quasi impronunciabile: Eyjafjal- Piero Angela con il figlio Alberto nello studio da dove
lajokull. Ma chiunque abbia provato a salire su viene trasmesso «Superquark» (ph. Ufficio stampa Rai)
un aereo negli ultimi mesi ha imparato a cono-
scerlo. È il vulcano islandese che con le polveri
della sua eruzione a primavera ha paralizzato grandiose immagini dalla Rift Valley, dall’Afri-
gli aeroporti d’Europa. ca australe e dalla Patagonia. Ma si volerà an-
Sarà proprio questo vulcano, insieme con i che in Messico, per occuparsi della profezia
cugini più «tranquilli» Etna, Vesuvio e il Monte Maya sulla fine del mondo prevista per il 2012;
Marsili sommerso al largo del golfo di Napoli, il e in Qatar, nuovo polo tecnologico in mezzo al
protagonista di «Dopo l’Islanda: cosa bolle sot- deserto. E poi ancora, il mistero del meteorite
to terra», lo speciale monografico che domani, di Tunguska, le scorie nucleari della Svezia, le
giovedì 10 giugno, inaugurerà il nuovo ciclo di tecniche del 3D, la necropoli etrusca di Tolle,
«Superquark Estate». In programma ci sono vicino Siena, e una visita ai rilievi e alle statue
dodici puntate cadenzate in altrettanti giovedì dell’Arco di Costantino a Roma. Torneranno
sera su Raiuno (salvo il 17 giugno) condotti da anche le rubriche come quella del professor
Piero Angela, «uno dei volti di punta del servi- Alessandro Barbero con le storie sull’antica
zio pubblico», come lo definisce il direttore di Europa, dell’etologo Danilo Mainardi sul com-
Raiuno Mauro Mazza. portamento animale e del professor Carlo Can-
«Non potevamo che iniziare con una punta- nella a sfatare i falsi miti sull’alimentazione.
ta sui vulcani: anzi - spiega Angela un po’ scher-
zando - se il fenomeno islandese si fosse prolun-
gato ci avrebbe fatto pubblicità per il debutto.
Ma dopo quasi 30 anni di appuntamenti tv di

«Qualunquemente, la mia tragicommedia per il Sud»


"Superquark" gli ascolti sono importanti, cer-
to, ma ancor più lo è l’aver formato una genera-
zione di telespettatori che sono stati accompa-
gnati sulle vie della scienza, magari diventan-
do studenti che poi ha scelto di approfondire
nelle facoltà universitarie scientifiche e tecno-
logiche. Il nostro, di tv che fa divulgazione
Antonio Albanese porta al cinema il suo Cetto La Qualunque, il politico corrotto nato per la tv: «Una sfida eccitante»
scientifica, è un lavoro quasi carsico, che aiuta
attraverso il video, non solo gli individui, ma ROMA Al via le riprese del primo film di Anto- ta un’idea eccitante e vagamente incosciente - Con lui rientra anche la sua nuova famiglia: una
proprio il paese a crescere e diventare competi- nio Albanese che torna ad impersonare uno dei ha spiegato ieri Antonio Albanese -. Proprio per bella ragazza di colore ed una bambina di cui
tivo sul piano della conoscenza». caratteri comici che lo hanno reso famoso in tv: questo abbiamo deciso di realizzarla. In questi non riesce a ricordare il nome. Al ritorno in pa-
Parole che Piero Angela può dire con l’auto- Cetto La Qualunque. Il film si intitola «Qualun- anni Cetto La Qualunque è stato per me, e per tria Cetto ritrova il fidato braccio destro Pino e
revolezza che gli deriva da un’attività culturale quemente», la regia è di Giulio Manfredonia e le lo sceneggiatore Piero Guerrera, una straordina- la famiglia di origine: la moglie Carmen e il figlio
e televisiva straordinaria, riconosciutagli an- riprese si svolgeranno per otto settimane nei ria lente di ingrandimento che ci ha permesso Melo. Ovviamente far convivere il tutto non sa-
che con la laurea honoris causa conferitagli a dintorni di Roma e in Calabria. La sceneggiatu- di mettere a fuoco quello che succedeva nel no- rà facile. I suoi vecchi amici lo informano che le
maggio dall’American University of Rome, nel- ra è scritta da Antonio Albanese e da Piero stro sud e nel resto del Paese. Un modo per rac- sue proprietà sono minacciate da una inarresta-
la cui motivazione è stato definito «un’icona Guerrera, con la collaborazione di Giulio Man- contare tutto quello che non ci piace e per met- bile ondata di legalità che sta invadendo la loro
della comunicazione e della formazione; un mo- fredonia. Albanese porta al cinema l’imprendi- tere in guardia su cosa potrebbe accadere». cittadina. Le imminenti elezioni potrebbero ave-
dello per gli studenti che ne ammirano il rigore tore calabrese corrotto, depravato e ignorante L’attore spiega anche il senso di un film del ge- re come esito la nomina a sindaco di Giovanni
scientifico e le doti comunicative». che disprezza la natura, la democrazia e soprat- nere: «Il desiderio è quello di raccontare un pez- De Santis, un «pericoloso» paladino dei diritti, e
Lo speciale «Superquark» di domani propor- tutto le donne e si candida nel suo paese pro- zo ingombrante della nostra realtà con la comi- Cetto decide di «salire in politica» per difendere
rà il punto della situazione in Islanda, gli spet- mettendo ai suoi sostenitori «più pilu e cemen- cità, uno dei linguaggi più complessi e misterio- a modo suo la propria città e i propri valori.
tacolari scenari creati dalla eruzioni in Africa to armato per tutti»: il personaggio è nato in si che abbiamo a disposizione - ha aggiunto -. Il «Lavorare con Antonio è sempre un’avventu-
con Alberto Angela e un excursus in studio sul- Rai nel 2003 all’interno del programma «Non c’è film è per noi un omaggio ad una terra che amia- ra magnifica - ha spiegato il regista Manfredo-
la storia dei cambiamenti della Terra con il pre- problema», e ha raggiunto il successo con la Gia- mo e vorremmo proteggere e difendere». nia - e questo film è per me una meravigliosa
sidente dell’Istituto nazionale di geologia e vul- lappa’s Band a «Mai dire domenica» e poi a Nel cast di «Qualunquemente», oltre ad Anto- sfida: entrare col linguaggio dei fumetti nella
canologia Enzo Boschi e il paleoclimatologo «Che tempo che fa» di Fabio Fazio. nio Albanese anche Sergio Rubini, Lorenza In- cronaca di oggi, reinventandola e astraendola,
Valter Maggi della Bicocca di Milano. Dal 24 «Portare Cetto La Qualunque al cinema è sta- dovina, Salvatore Cantalupo e Luigi Maria Bur- per ri-raccontarla ancor meglio. Credo che la co-
giugno il magazine tornerà a occuparsi di scien- ruano, le musiche originali sono della Banda micità sia un modo efficace per raccontare la re-
za, natura, tecnologia e archeologia nella con- Osiris. Il film, la cui uscita è prevista per l’inizio altà, soprattutto quando si tratta di situazioni
sueta formula, potendo contare anche su spet- Antonio Albanese nei panni del politico Cetto La Qualunque del 2011, racconta il ritorno in Italia di Cetto La dure, drammatiche. La chiave comica elimina
tacolari documentari della Ushuaia e Bbc, con Qualunque dopo una lunga latitanza all’estero. ogni retorica e ci allontana dal moralismo».

Schumann non finisce mai di stupire


Poesia e sfumature insospettabili nel concerto tripartito di Lonquich & friends al San Barnaba
■ Il concerto è finito. Dubbi e certezze aumenta- no sinfonico, nelle Variazioni op. 23 e op. 9 di puscolo e Lonquich un poeta. Nel finale dell’op. 2
ti in egual misura. Torniamo alle nostre case con Brahms. Leggerezza, volatine, ribattuti di oboi, schiaccia il pedale e non lo lascia più, a confondere
più domande di quando si erano spente le luci, di uso magistrale del pedale, un tocco che varia ad citazioni e invenzioni, passato e presente. Lo zam-
certo arricchiti. ogni frase in Schumann. pillo improvvisativo è addomesticato e accarezza-
Accade sempre quando suonano veri artisti. Nella lettura di Lonquich & friends, la musica to nella sua sotterranea unità. Suono omogeneo
Alexander Lonquich e amici fidati, Cristina Barbu- schumanniana diventa una sorta di grande roman- degli archi, nel Quartetto.
ti (pianoforte), Filippo Lama (violino), Klaus Man- zo medievale fatto d’innumerevoli strati. Un gioco Per due volte squilla un cellulare, un istante pri-
frini (viola) e Giovanni Gnocchi (violoncello), nel di specchi deformanti. ma dell’attacco. Errori ripetuti del girapagine. Ieri
penultimo appuntamento del 47˚ Festival pianisti- Enigmi, criptomnesie, simulacri. Ogni nota è se- sera abbiamo reincontrato il male di vivere di Schu-
co internazionale, hanno interrogato il nostro cuo- gno, analogia, metafora. Più ci si addentra nelle mann: la vita è solo una breve traccia insensata di
sue partiture e più ci si perde. Rimandi, deviazioni, dolori, scacchi, illusioni, rimpianti? Possibile che ci
re, allettato la nostra intelligenza. Schumann co-
ritorni. Voci da lontano. Schumann come Lost. Pri- sia concesso solo un brevissimo spazio di luce, per
me l’avevamo sempre desiderato, anzi no, molte
presenziare al decadere delle cose che amiamo?
sfumature di cui nemmeno sospettavamo l’esisten- ma e dopo si confondono, alto e basso, Bene e Ma-
Accreditiamo il nostro sbalordimento alla pazzia
za. Feste mascherate, falene che si gettano su fiac- le. E il naufragar m’è dolce in questo mare. I Papil- dell’autore: invece siamo noi a non capire. Noi, sco-
cole accese nel buio, affollati salotti dove perdersi lons riemergono nel Carnaval, memori del Quinto lari tardi, negligenti e zucconi.
in nere solitudini. Questo lo si sapeva. Ci hanno col- Concerto di Beethoven, più tardi citati in Winter- Enorme successo, un San Barnaba affollatissi-
to di sorpresa penetranti echi militareschi, arabe- zeit II op. 68, preceduti dalla giovanile Polonaise in mo, ripetute chiamate, un bis.
schi distillati, ectoplasmi di valzer. Marziali ipocon- si bemolle. Così, un passo dopo l’altro, fino all’ulti-
drie, incalzanti metamorfosi, doppi fondi. I grandi mo accordo. Lonquich e Barbuti porgono il suono Enrico Raggi
non finiscono mai di stupire. con commozione e gratitudine, confidenza, spudo-
FOTOGALLERY su
Concerto tripartito, pezzi pianistici nella prima rata complicità, innamorata concentrazione. Fan- www.giornaledibrescia.it
e seconda parte, il Klavierquartett op. 47 nella ter- no esplodere la spietata esattezza del genio di Ro-
za. Nei brani per pianoforte a quattro mani, Lon- bert, una dolcezza affilata e contundente, minuzio-
quich suona all’acuto, la Barbuti ricama linee vio- sa, lungimirante. Le Variazioni eseguite in un’uni- Alexander Lonquich e Cristina Barbuti al San Barnaba (ph. Reporter/Favretto)
loncellistiche al grave. Tasto affondato, denso suo- ca immensa arcata. L’Abenlied è un dolcissimo cre-

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