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4X
17 Nov, 2012 in ARGOMENTI con tag 4i / 4X / Giuseppe Di Giugno / Ircam / Miller Puckette /
Pierre Boulez da Alex Di Nunzio (aggiornato il 3 marzo 2015)

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Il termine 4X indica lultima versione della serie di processori sviluppati
allIrcam dal fisico italiano Giuseppe Di Giugno. Il singolo processore
era parte di un sistema pi ampio dedicato alla computer music e
denominato semplicemente Sistema 4X.

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Cenni storici Qualche anno dopo la realizzazione del 4C, Giuseppe


Di Giugno port a termine lultima e pi evoluta versione del suo
processore dedicato alla computer music. Il processore 4X fu ultimato
allIrcam di Parigi tra il 1980 e il 1981. Come i suoi predecessori, anche
il 4X era parte di sistema pi ampio spesso indicato Sistema 4X o
sintetizzatore 4X. Essendo frutto di anni di continui miglioramenti, il 4X
ebbe un notevole successo per via delle sue ottime prestazioni e per la
flessibilit di utilizzo. La sua importanza testimoniata dallelevato
numero di compositori che ne fecero uso, dalle tante composizioni
realizzate con esso e anche dal progetto di commercializzazione che fu
avviato nel 1984 con la cessione del brevetto alla Sogitec.

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Acoustic
Communication

Unimmagine di Giuseppe Di Giugno di fianco ad un pannello della 4X, allIrcam.

Il SISTEMA 4X Lintero sistema si basava sullutilizzo di un computer


PDP-11/55, gi adottato con il 4C. Il processore 4X era strutturato in
unit elementari, cio otto processori, ciascuno programmabile in
maniera separata, definiti semplicemente 4U. Alcuni manuali hanno
creato una certa confusione indicando con la sigla 4U un ulteriore
sistema di passaggio dalla 4C alla 4X mentre, come abbiamo appena
accennato, la sigla 4U indica soltanto ununit costitutiva pi piccola del
4X. Questultimo era poi costituito anche una scheda di controllo
dellintero sistema e una scheda per linterfaccia.[1] Il Sistema 4X,
inoltre, era equipaggiato con 16 canali DAC per loutput e 16 canali
ADC per linput. In questo modo il sintetizzatore 4X poteva essere
utilizzato per svariate operazioni da svolgere in tempo reale: esecuzioni
musicali, elaborazioni sonore, registrazioni digitali, applicare svariate
tecniche di sintesi e di analisi come la Linear Predictive Coding (LPC). La
progettazione e il lavoro di revisione del 4X si svolse in un arco di tempo
piuttosto lungo. Una prima versione di questo processore fu completata
nel 1981 e presentata alla Conferenza Internazionale di Computer
Music dello stesso anno. Il prototipo del 1981 fu utilizzato per la
realizzazione della prima versione di Rpons, un lavoro di Pierre
Boulez.[2]

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Giuseppe Di Giugno seduto, probabilmente, alla console del 4X.

La versione del 1984 Tre anni dopo la prima, nel 1984, fu realizzata
una nuova versione del 4X, nello stesso anno in cui inizi la
commercializzazione tramite la Sogitec. Le principali differenze erano
legate ad alcune caratteristiche delle unit elementari 4U, ad alcuni
aspetti del controllo dellintero sistema e allimplementazione di un
processore Motorola 68000.[1] Essendo dotata di migliori prestazioni,
lultima realizzazione del 4X fu adoperata anche per la nuova versione
di Rpons di Pierre Boulez, visto che nelledizione del 1984 questo
lavoro richiedeva uno strumento molto pi sofisticato, tale da consentire
un numero di trasformazioni sonore in tempo reale sei volte maggiori a
quelle della versione di tre anni prima.[1] Questa versione del 1984 del
Sistema 4X appariva cos costituita:
I problemi di sincronizzazione Il progetto del processore 4X si basa
su delle motivazioni profondamente diverse da quelle che avevano
alimentato il lavoro sulla 4A. In effetti il cambiamento degli ultimi anni
aveva spinto i compositori ad esigere uno strumento informatico,
hardware e software, che si potesse definire a tutti gli effetti uno
strumento. Si richiedeva grande capacit di calcolo e possibilit di
interagire dal vivo con il sistema. Tra tutti i dispositivi realizzati nella
seconda met degli anni Settanta, il 4X era quello pi orientato al

tempo
reale, a tal proposito, in virt delle evidenti potenzialit dal vivo,
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fu necessario porsi questioni
fino ad
noi assumiamo
che allora
tu ne siaquasi
felice. trascurate o, piLeggi di pi
semplicemente, che non vi era stato motivo di risolvere, come la
questione della sincronizzazione tra le parti durante unesecuzione dal
vivo.
Score following Effettivamente, dopo aver reso operativo in tempo
reale un dispositivo, era necessario capire in che maniera mettere in
relazione la parte di un esecutore al computer con quella di un
esecutore con strumenti tradizionali. Tra coloro che si interessarono a
questa problematica figura Miller Puckette il quale, a sua volta, ha
evidenziato che i primi importanti risultati in tal senso furono raggiunti
da Barry Vercoe e Larry Beauregard con il Synthetic Performer, un
sistema che fu integrato con il processore 4X nel 1984 circa.[3]
1985: MAX/MSP Nel 1985 Miller Puckette viene chiamato allIrcam
da Barry Vercoe per collaborare al progetto del Synthetic Performer. In
questo modo il matematico americano ebbe modo di entrare in contatto
con il 4X. Fu a quel punto che Puckette pens di riadattare il proprio
software Music500 con il processore di Giuseppe Di Giugno. Alcuni
problemi tecnici resero impossibile questo progetto ma Puckette si
ostin a voler utilizzare con il 4X almeno la parte di controllo. Il nuovo
software per la gestione del processore dellIrcam fu rinominato
semplicemente MAX.
1988 Nel 1988 il processore 4X fu configurato in una maniera del
tutto nuova. Estrapolato dallcomplesso sistema di cui era parte, fu
interfacciato con un computer Macintosh come se fosse un normale
dispositivo MIDI esterno. La programmazione di questo nuovo ambiente
fu approntata da Miller Puckette attraverso il linguaggio Lightspeed C
(anche chiamato THINK C) e chiaramente utilizzando nuovamente
Max/Msp che nel frattempo si andava costituendo come ambiente
grafico di programmazione grazie allo sviluppo di Patcher.[3]
I software dedicati alla 4X A parte il primo software gestionale
sviluppato nel 1981 da Jean Kott, molto primitivo e insufficiente a
soddisfare le specifiche e numerose esigenze, ben pi interessante il
lavoro sul primo software sviluppato appositamente per il processore
4X, cio il compilatore 4XY. stato progettato da Olivier Koechlin e
Robert Rowe, questultimo ne ha curato anche limplementazione.[4]
4XY si presentava come una serie di estensioni in linguaggio C e si pu
definire come un compilatore per programmi di controllo per la 4X.
Poteva lavorare in tempo reale e quindi consentire il controllo del
processore dal vivo. Lo scopo di questo linguaggio era semplificare
lapproccio dellutente in particolare rispetto alla scrittura degli algoritmi
e della loro applicazione in tempo reale. Le funzioni gestite tramite 4XY
prendevano il nome di actions che chiaramente andavano ad operare sul

processore
4X.[4] Questo compilatore stato realizzato nel 1985 e poi
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continuamente migliorato.
Era provvisto
libreria di funzioniLeggi
ed di pi
noi assumiamo
che tu nedi
siauna
felice.
essendo una estensione di C poteva facilmente essere modificato.
MAX Abbiamo visto come anche Max/Msp trova una sua prima felice
applicazione proprio con il processore 4X, contribuendo in seguito ad
incrementare lo sviluppo di software dedicati al processore dellIrcam.
Si tent perfino di far interagire il compilatore 4XY con Max ma la cosa
non era possibile per via di una incompatibilit di fondo. Negli anni
successivi, comunque, questo divenne un vero e proprio ambito di
ricerca.[1]
Linterfaccia Potacsek Il ricercatore Patrick Potacsek svilupp anche
uninterfaccia grafica per computer Macintosh per la gestione
semplificata del processore 4X che consentiva di operare attraverso il
mouse in un ambiente caratterizzato da grafica rasterizzata.
Linterfaccia grafica permetteva la creazione, la gestione e il
collegamento di elementi modulari secondo un approccio, come si
capisce dallimmagine, non molto dissimile da quello adottato ancora
oggi con taluni software. Le icone potevano essere mosse sullo schermo
e collegate tra loro tirando delle linee.[1]
PACOM Altrettanto interessante nel discorso sul controllo e la
gestione della 4X il pannello PACOM, che metteva insieme una serie
di controller interfacciabili con il sistema 4X e che consentivano, quindi,
di utilizzare il Sistema 4X come fosse uno strumento musicale a tutti gli
effetti.
5A Miller Puckette, che collabor attivamente al miglioramento del
4X, ricorda perfino che in quegli anni si discuteva di un eventuale
successore del processore 4X. Lobbiettivo era creare un processore
capace di eseguire calcoli in virgola mobile, garantendo cos prestazioni
elevate rispetto a quelle del 4X. Il nuovo processore si sarebbe dovuto
chiamare 5A ma a parte un prototipo non fu mai realizzato n messo in
produzione. Di questa novit della virgola mobile Di Giugno aveva gi
scritto nel 1983 dopo aver abbandonato i lavori sulla 4X ceduta in
quegli anni alla Sogitec.[3] A suo dire la 4X aveva rilevato alcune
limitazioni per via del suo essere un processore a 24 bit in virgola fissa.
In particolare se ne avvertiva il limite in particolare durante i lavori di
analisi e resintesi.[5] Il motivo per cui il progetto 5A non fu mai portato
avanti, probabilmente, si lega a diverse questioni. Tra queste non da
sottovalutare che dai primi anni Novanta iniziarono ad essere disponibili
i primi personal computer, economici e veloci, che misero in crisi il
vecchio sistema di lavoro allinterno dei grandi centri di ricerca dedicati,
pi o meno, alla computer music.

IUtilizziamo
limiti i Ilcookie
problema
principale della 4X, dice Puckette, ma anche della
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serie completa di 4N, era
nellinsieme
noi assumiamo
che tudinesoftware
sia felice. gestionali che si
Leggi di pi
realizzarono o no. La limitata disponibilit di questi software di
supporto, ideati per la gestione o per il controllo, faceva s che soltanto
pochi esperti fossero realmente in grado di manovrarli con una certa
padronanza. Anche Curtis Roads sottolinea il fatto che il Sistema 4X
fosse stato messo a disposizione di un numero limitato di compositori
proprio per lassenza di un software o linguaggio standard in grado di
semplificare luso della macchina.
Parigi/Padova Al di l di tutto, il processore 4X non fu messo a
disposizione dei soli compositori tanto che nel 1985, uno dei tre
esemplari disponibili allIrcam, fu ceduto anche al Centro di Sonologia
Computazionale di Padova nellambito di accordi di collaborazione. In
realt a Padova il 4X non fu mai adoperato a causa di varie
problematiche tecniche, tuttavia fu installato anche il processore 4i,
realizzato a sua volta da Giuseppe Di Giugno come una versione pi
snella del 4X. Il processore 4i fu poi integrato nel pi complesso
SISTEMA 4I.
Composizioni Al di l di tutto, altrettanto vero che il Sistema 4X
ebbe un certo successo tra i compositori e per questo motivo fu
adoperato per numerose composizioni anche di livello qualitativo
interessante. Dopo il processore 4C, con cui lIrcam sostanzialmente si
present ufficialmente al mondo, il Sistema 4X fu il primo progetto di
una certa risonanza, cosa a cui Pierre Boulez era molto attento al fine di
poter giustificare con il prestigio a livello internazionale gli enormi
investimenti sostenuti dalla Francia per lapertura dellIrcam. Il 4X fu
adoperato per la composizione di numerose opere, tra queste citiamo
innanzitutto Rpons dello stesso Pierre Boulez, poi citiamo, a titolo
esemplificativo, Epigenesis (1986) di Jean-Baptiste Barrire, Halls of
Mirrors (1986) di Robert Rowe e Growing Elements, You Name It!
(1986) di Bobby Few. Poi ancora: Jupiter (1986/87) di Philippe
Manoury, Aloni(1986/87) di Thierry Lancino, Antara (1986/87) di
George Benjamin e Ar(1986/87) di Fanois Bayle.
Per scrivere questa voce ho letto:
[1] Emmanuel Favreau, Andrew Gerzso, Patrick Potacsek, Programmation du
Processeur Numerique Temps Reel 4X , Proceedings of International Computer Music
Conference, 1984.
[2] Giuseppe Di Giugno, Jean Kott, Andrew Gerzo, Progress Report on the 4X Machine
and Its Use , Proceedings of International Computer Music Conference, North Texas
State University, USA, 1981.
[3] Miller Puckette, Something Digital , Computer Music Journal, Vol. 15 [4], 1991.
[4] Emmanuel Favreau, M . Fingerhut, Olivier Koechlin, Patrick Potacsek, Miller
Puckette, Robert Rowe, Software Developments for the 4X Real Time System ,
Proceedings of International Computer Music Conference, Den Haag (Olanda), 1986.
[5] Giuseppe Di Giugno, E. Guarino, Un processore rapido floating-point , Atti del V
Colloquio di Informatica Musicale, Ancona, 1983.

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